Batu Caves: un santuario all’interno delle grotte in Malesia
Il mio racconto della Malesia non poteva ritenersi concluso senza prima aver parlato di Batu Caves.
Dopo aver trascorso dei piacevolissimi giorni in un mare stupendo, prima alle Isole Perhentian e poi a Pom Pom Island e dopo aver attraversato un piccolo pezzetto di giungla, il viaggio ha preso un’altra piega.
Abbiamo visitato la città di Kuala Lumpur e una mezza giornata l’abbiamo dedicata alla visita di queste particolarissime grotte.
Batu Caves non è altro che una serie di grotte di origine calcarea all’interno delle quali sorge il più popolare santuario indù al di fuori dell’India.
Raffigurazioni all’interno della grotta |
Questo complesso è situato a meno di 15 km a nord di K.L. ed è facilmente raggiungibile con un treno.
Al vostro arrivo la prima cosa che vedrete è un’imponente statua color oro raffigurante Murugan, una divinità hindù che con i suoi 42,7 metri d’altezza sembra voler proteggere l’intero luogo di culto.
Statua di Murugan |
Varcando la soglia invece si entra completamente nel mondo indù, tutte le raffigurazioni e le immagini sono ispirate alle divinità venerate, colori accesi decorano le varie statue.
L’intero santuario è composto da tre grotte principali e per raggiungerle occorre percorrere 272 gradini.
Panoramica dei 272 gradini |
Durante la salita verrete avvicinati da parecchi macachi (scimmiette) che a prima vista possono sembrare simpatici e mansueti, ma non fatevi ingannare, anzi prestate attenzione perché si impossessano molto velocemente di ogni oggetto.
Per fortuna la loro attenzione è catturata dalle varie offerte di frutta che i fedeli portano al santuario.
Macaco intento a mangiare |
E’ sicuramente un luogo suggestivo e vale assolutamente la pena vederlo.
E così anche l’aspetto spirituale è stato affrontato in questo viaggio nella meravigliosa Malesia.
Al prossimi viaggio,
Viaggiatrice seriale.