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Feste e Sagre in Italia, Italia, Marche

Il Carnevale di Fano

A carnevale ogni scherzo vale….ma io al momento sono serissima nel descrivervi una grande festa di carnevale dove i vostri piccoli si divertiranno un sacco, ma anche voi farete altrettanto.
Perché è così, il carnevale è sinonimo di allegria e di spensieratezza, un’occasione in cui si possono indossare i panni del proprio personaggio preferito o fare un balzo nel passato al tempo di dame e cavalieri o addirittura fino ai tempi della preistoria. L’altra parola indispensabile è DOLCEZZA: castagnole, cresciole, frittelle e quantità industriali di caramelle e dolciumi in genere.
La manifestazione carnevalesca di cui vi parlerò oggi è quella di Fano.
Il motto è: bello da vedere e dolce da gustare! 
Carri allegorici, maschere, musica e quintali di dolciumi per uno spettacolo unico e indimenticabile.
Qui si fondono cultura, mostre, teatro, arte e gastronomia….e l’ingresso ha un costo di 13 euro, ma volendo si può salire sui palchi e sulle tribune dove occorre pagare un biglietto differente.

Carro Rossini

Il getto, è senza dubbio il punto di forza del carnevale di Fano.
Ogni anno quintali di caramelle e cioccolatini piovono dai carri allegorici durante le sfilate.

Carro Frida Kahlo

Un altro elemento assolutamente originale del carnevale fanese è il caratteristico Pupo. Si tratta di una maschera che rappresenta sotto forma di caricatura i personaggi più in vista della città e che insieme alla “Musica Arabita” vanta una lunga tradizione nella storia del carnevale di Fano.
Quest’ultima è una spiritosa banda musicale, nata nel 1923, che utilizza strumenti di uso comune quali barattoli di latta, caffettiere e  brocche per produrre un’allegra musica, (detti batanaj) in perfetta sintonia con il clima allegro che si respira.

Musica Arabita

Le sfilate dei carri allegorici, tradizionalmente realizzati in cartapesta dagli abili maestri carristi fanesi, si concludono con un giro assolutamente suggestivo: quello della luminaria, una vera e propria festa di luci e colori.
I carri sono delle vere e proprie opere d’arte, appena finisce il carnevale i maestri ricominciano subito a lavorare per costruire i carri per l’anno successivo, i particolari di ogni soggetto sono curati nei minimi dettagli e la loro grandezza è impressionante.
Solitamente ogni anno  c’è un ospite d’onore in tribuna, generalmente  un personaggio dello spettacolo o comunque conosciuto: quest’anno ci sarà Beatrice Venezi alla quale è stato dedicato il carro “Chiamatemi Direttore”.
Tutte le domeniche mattina invece si tiene il carnevale dei bambini, un momento completamente dedicato ai più piccoli, con animazione, musica e tanti laboratori creativi.
Il Carnevale di Fano ha addirittura una sua maschera: El Vulòn, ovvero un personaggio che ama ostentare manie di grandezza- Guardatevi bene intorno, lo riconoscerete dalle ali, dal monocolo e da quel sorrisetto beffardo.
Il Carnevale di Fano è una festa veramente bella, alla quale partecipano persone da ogni parte del mondo!
Se non ci siete mai stati, quest’anno dovete assolutamente partecipare!!!
Le sfilate saranno nei giorni 28 gennaio, 4 e 11 febbraio.
Buon Carnevale a tutti!
Viaggiatrice seriale.

P.S.: munitevi di una bella borsa, potreste tornare a casa con un bel bottino (dolcissimo)!
P.P.S.: Le sfilate iniziano alle 15:00

Feste e Sagre in Italia, Italia, Marche

Festa della Befana di Urbania

Arriva l’Epifania…. che tutte le feste porta via!

Questo è un antico detto, ma logicamente ha ragione quindi bisogna approfittarne fino all’ultimo, occorre festeggiare e per farlo in modo esagerato dobbiamo recarci ad Urbania per incontrare una vecchina molto famosa.
Urbania è un comune in provincia di Pesaro-Urbino, nell’entroterra marchigiano, divenuto molto famoso negli ultimi anni a causa della sua più illustre cittadina, la Befana.
Urbania è ormai considerata la città della Befana, quella dove la nonnina con la scopa in mano ed il fazzoletto in testa ha la sua dimora e dove il sindaco, secondo tradizione le consegna le chiavi facendone la vera prima cittadina per 3 giorni.
Da quel momento in poi, ogni giorno, la Befana attenderà tutti i visitatori nella sua casa di legno dove regalerà dolcetti e sorprese e soprattutto un’emozione unica.
Lei non è sola, ma ha al suo fianco tutte le aiutanti befane che si mostrano al pubblico dai balconi del centro storico, mentre le befane artigiane mostrano i segreti della filiera della lana, dalla cardatura alla tintura e della stampa su tela, antichi mestieri più attuali che mai.

Tutto il centro storico si trasforma in un grande luogo di festa, ricco di eventi, spettacoli e anche bancarelle dove poter acquistare qualche regalo, magari facendolo recapitare proprio dalla Befana di Urbania che, nella notte del 5 gennaio arriverà direttamente a casa vostra con calze stracolme di dolci per i più buoni, carbone per i più cattivelli e regali per tutti.
I più piccoli sono i maggiori protagonisti con tanti laboratori pronti per essere scoperti.
La Befana di Urbania è una vecchina molto atletica, tanto che è solita scendere dalla torre tra giochi pirotecnici e spettacoli di danza verticale su parete. Ogni giorno inoltre si può assistere alla sfilata della grande calza da record che le befane hanno cucito  per tutto l’anno e che per l’occasione diventa tappeto magico per giocolieri, mangiafuoco e artisti di strada..
I bambini potranno incontrare i personaggi più famosi delle loro favole preferite e gli adulti, se stanchi di tutto questa dolcezza, potranno visitare gli angoli più nascosti di Urbania, il suo bellissimo Duomo dedicato a San Cristoforo e la Chiesa dei Morti che conserva al suo interno il cimitero delle Mummie, noto per il curioso fenomeno della mummificazione naturale, dovuta ad una particolare muffa che ha essiccato i cadaveri succhiandone gli umori.
Per concludere questo periodo di feste non potreste scegliere manifestazione migliore!!
La Befana vi aspetta ad Urbania nei giorni 4,5, 6 Gennaio, l’ingresso per gli adulti ha un costo di 6 euro mentre i bambini fino a 10 anni non pagano.
Tanti dolcissimi saluti, al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

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Mercatini di Natale a Mombaroccio

Il Natale è nell’aria, non possiamo più negarlo.
Quindi è arrivato il momento di organizzare le molteplici gite alla scoperta dei mercatini natalizi più suggestivi.
Oggi vi porto a Mombaroccio, in provincia di Pesaro-Urbino, dove nei fine settimana dal 25 novembre al 10 dicembre prenderà vita “Natale a Mombaroccio“, l’evento natalizio che prevede presepi, sapori, tantissime bancarelle di artigiani che vendono i propri manufatti, aree dedicate ai più piccini come la casa di Babbo Natale, il Paesaggio Invernale e la Casa delle Lanterne e tanti spettacoli, il tutto all’interno del meraviglioso borgo medievale.
Saranno 32 le casette in legno poste lungo la via principale e la piazza a rendere ancora più magica l’atmosfera.

L’evento tanto atteso è senza ombra di dubbio la grande nevicata in piazza e per le vie principali che si verifica per ben tre volte al giorno verso l’ora del tramonto.

Ci sono stata lo scorso anno e ripeterò di sicuro l’esperienza perché è una manifestazione davvero carina, vi consiglio di farci un salto.
Se amate i mercatini, non perdetevi quelli di Candelara.
Al prossimo mercatino,
viaggiatrice seriale.

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Candele a Candelara: il primo mercatino natalizio in Italia dedicato alle candele

I mercatini di Natale sono veramente suggestivi e ci fanno catapultare nell’atmosfera natalizia, anche se spesso sono molto simili fra loro.
A Candelara, un borgo in provincia di Pesaro-Urbino si tiene da 20 anni un mercatino molto particolare, dedicato interamente alle candele.

Questo oggetto non è stato scelto a caso, ma è profondamente legato con il paese stesso – ed anche il suo nome- infatti una leggenda racconta che un signore di Pesaro, volendo costruire un castello in questa zona, fece accendere tre candele in tre posti diversi del borgo. Nel luogo in cui non si fosse spenta, egli avrebbe costruito il suo castello e così fu.
Il luogo infatti era proprio quello in cui oggi sorge il castello e la borgata intorno.
Da più di due secoli le candele fanno parte del borgo, tanto che sono state inserite nello stemma del paese.
Tornando al mercatino, è veramente differente dagli altri, infatti prevede due spegnimenti al giorno dell’energia elettrica ed in questo lasso di tempo tutto il borgo viene illuminato solamente dalle fiamme delle candele: un momento unico  ed imperdibile.

Candelara offre poi ai suoi visitatori autentici oggetti artigianali, intrattenimenti e specialità gastronomiche della zona.
Ci saranno spettacoli e animazioni per bambini, preparazioni dal vivo di candele con cera d’api ed esposizioni di sculture in ferro battuto che illuminandosi diventano personaggi del presepe.
La manifestazione si svolgerà  il 25-26 novembre, il 2-3-8-9-10-11-16-17 dicembre.
Candelara ha dimostrato di essere una meta molto amata dai camperisti, è proprio per questo che sono state allestite delle aree di sosta ad essi dedicate, con collegamento con bus navetta.
E’ stata anche la prima in Italia a dedicare un mercatino a questo oggetto che da sempre evoca i colori e le emozioni della festa.
Se volete provare queste sensazioni, mettete in programma una gita a “Candele a Candelara”.
Se amate i mercatini di  Natale, segnatevi anche quelli di  Mombaroccio.
Alla prossima festa,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche, Trekking

Trekking alla spiaggia di Mezzavalle

Conoscete la spiaggia di Mezzavalle?
Si tratta di una meravigliosa spiaggia incontaminata sulla riviera del Conero, un vero e proprio gioiellino raggiungibile con una bella camminata.
Dopo avervi indicato i migliori sentieri trekking sul Conero, oggi vi porto a fare trekking a Mezzavalle.

Veduta della spiaggia di Mezzavalle
Veduta della spiaggia di Mezzavalle

Mezzavalle: percorso trekking

Il percorso per raggiungere la spiaggia di Mezzavalle ha una pendenza importante e si snoda attraverso 9 tornanti che dal parcheggio sulla SP1 a ridosso della rotonda, conducono fino al mare.
Purtroppo in questo sentiero sono frequenti gli interventi dei soccorritori, infatti se ci fate caso, in ogni cartello che segnala un tornante, sono indicati i numeri da chiamare in caso di necessità.
Non vi dico questo per spaventarvi, anzi, ho deciso di scrivere questo articolo proprio per raccontare questa bellissima esperienza, ma anche per ricordarvi di indossare calzature adeguate.
E’ vero che la destinazione finale è il mare, ma questo sentiero non può essere assolutamente percorso in ciabatte o con calzature aperte.
Anche durante la mia passeggiata ho incontrato persone con calzature non idonee che in alcuni casi sono arrivate in fondo senza farsi male, ma questa è solo fortuna perché è davvero scosceso.
Tornando al percorso, dal parcheggio al mare sarà poco più di 1 km e mezzo, quindi niente di preoccupante.
Per la salita invece munitevi di una buona dose di pazienza.

Cartelli dei tornanti della spiaggia di Mezzavalle
Cartelli dei tornanti della spiaggia di Mezzavalle

La spiaggia di Mezzavalle

Alla fine della discesa vi troverete di fronte alla meravigliosa spiaggia di Mezzavalle, una delle spiagge più belle del Conero.
I suoi sassi bianchi e la sabbia chiarissima accentuano il colore cristallino dell’acqua; alla vostra sinistra avrete la spiaggia della Vedova e della Scalaccia, mentre a destra potrete vedere Portonovo e la sua baia.
La spiaggi è libera, ma ci sono sia un bagno pubblico che la doccia.
In estate troverete anche un piccolo punto di ristoro, ma vi consiglio di scendere con cibo e bibite
.
Durante la salita, con la scusa di immortalare il panorama che muta a seconda dell’altezza di ogni tornante, potrete fare una sosta e riposarvi.
Se amate le spiagge selvagge, la spiaggia di Mezzavalle è davvero imperdibile.

Ultimo tratto del sentiero per la spiaggia di Mezzavalle
Ultimo tratto del sentiero per la spiaggia di Mezzavalle

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Alla prossima passeggiata,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Villa Caprile e i sui giochi d’acqua

Viaggiatori, sono sicura che tra di voi si nasconde qualche appassionato di ville storiche che oggi sarà felice grazie al racconto di Villa Caprile.
Siamo nelle Marche, più precisamente a Pesaro e Villa Caprile insieme a Villa Imperiale e a Villa Miralfiore è uno dei gioielli della città.

Secondo giardino Villa Caprile
Secondo giardino Villa Caprile

Villa Caprile: la storia

La storia di Villa Caprile nasce nel 1500 circa, quando venne edificata come cascina di caccia, ma dobbiamo riconoscere alla famiglia Toschi-Mosca la realizzazione di una villa molto più imponente, destinata principalmente alla stagione estiva e allo svago.

Villa Caprile - Pesaro
Villa Caprile – Pesaro

Vennero quindi effettuati importanti lavori e venne costruita in stile neoclassico la villa che a grandi linee possiamo vedere oggi.
Gli interni vennero affrescati dal pittore Giulio Cesare Begni che cercò di riportare all’interno della costruzione gli stessi elementi che si potevano ammirare dalle finestre, creando così una continuità fra esterno ed interno.
Delle otto sale affrescate, sicuramente il salone è quello che provoca un impatto maggiore nel momento in cui si varca la porta d’ingresso.

Affreschi interni Villa Caprile

Una delle particolarità della villa è la perfetta simmetria; infatti è come se tutto fosse stato costruito su un asse che parte dalla chiesa (anche se questa è stata costruita successivamente), attraversa la finestra del salone e arriva fino al viale principale dal quale entravano i Marchesi Toschi- Mosca con la loro carrozza.
Alla fine del 1700 Villa Caprile subì un’importante restauro e gli affreschi di Begni vennero restaurati e sostituiti da quelli di Ubaldo Gaminiani.
Sempre in questa fase venne realizzata la bellissima galleria degli stucchi.
Alla fine del 1800 circa la villa venne venduta all’Accademia Agraria e in questi spazi venne fondata una scuola agraria.
Durante la guerra fu occupata dai tedeschi, proprio qui infatti passava la Linea Gotica e ancora oggi è possibile scorgere nel giardino di Villa Caprile diversi bunker.

Bunker Villa Caprile
Bunker Villa Caprile

Proprio durante questo periodo la villa venne inevitabilmente rovinata, soprattutto la parte della galleria degli stucchi.
Oggi Villa Caprile è sede dell’Istituto Tecnico Agrario Antonio Cecchi: non deve essere affatto male fare lezione in ambienti così belli.

Villa Caprile: i giardini

Uno degli aspetti più belli e suggestivi di questa villa pesarese sono sicuramente i suoi giardini, tre per l’esattezza.
Il primo giardino che si incontra uscendo dalla villa è quello all’italiana con busti e aiuole dalle forme geometriche, al centro delle quali svettano delle palme.
Al centro delle aiuole invece si trova la fontana, sempre perfettamente allineata su quell’asse immaginario.

Giardino all'italiana Villa Caprile
Giardino all’italiana Villa Caprile

Affacciandosi dal balcone si può ammirare il secondo giardino avente la funzione di frutteto, sempre con una fontana al centro e arricchito con bellissime serre in cui un tempo venivano spostate le piante di agrumi durante la stagione invernale.
La fontana del secondo giardino veniva utilizzata ai tempi dei Marchesi Toschi-Mosca come soggetto per giochi tra le famiglie nobili .
Il terzo giardino è in realtà il primo che attraversavano i Marchesi un tempo, arrivando in carrozza , ed è il Giardino di Atlante che un tempo ospitava piante aromatiche mentre oggi si può ammirare una bella distesa di lavanda.
Proprio qui di fronte, si riescono a vedere facilmente i tetti dei bunker presenti sul territorio e spostandosi di poco sulla destra, è possibile vedere il bunker Tobruk dissotterrato.
Oltre a questi tre giardini a terrazzamento, Villa Caprile ospita anche un teatro di verzura, il viale dei tassi (al quale è legata una leggenda), un roseto e un giardino segreto con delle voliere.

Villa Caprile: i giochi d’acqua

Veniamo ora alla particolarità di Villa Caprile, all’aspetto che la rende veramente unica nel suo genere: i giochi d’acqua.
Sembra che il marchese Giovanni Mosca fosse un tipo divertente che amava fare scherzi.
Pensate che fece costruire un vero e proprio sistema idrico predisposto per gli scherzi d’acqua; si trattava di veri e propri scherzi d’acqua perché l’ospite che passeggiava in giardino, non si rendeva assolutamente conto in anticipo di poter incappare in qualcosa del genere, gli spruzzi d’acqua escono da fessure impercettibili.
Ci sono poi le due grotte particolari, in stile rocaille: in una troviamo il dio Nettuno e una specie di carillon con figure marine, mentre nell’altra troviamo addirittura il diavolo che esce da una finestrella e che spruzza acqua, bagnando ovviamente il malcapitato.

Grotta giardini Villa Caprile
Grotta giardini Villa Caprile

Ci sono poi due sedute che danno sul secondo giardino e che sembrano posizionate in quel punto per ammirare il panorama e invece anche qui, azionando i giusti meccanismi, sgorga acqua.
La cosa a mio avviso davvero sorprendente è che questi giochi sono arrivati funzionanti fino ai nostri giorni, ovviamente con le giuste manutenzioni, ma il sistema idrico è quello originale che prendeva acqua dalle cisterne interrate sotto al giardino segreto.

L’azienda agricola

Come accennato in precedenza, oggi Villa Caprile ospita l’Istituto Tecnico Agrario Antonio Cecchi ma anche l’azienda agricola.
Qui infatti guardandovi attorno vedrete vigne a perdita d’occhio e diversi ulivi.
Si producono infatti vino, olio e confetture.
Una volta terminata la visita potrete approfittarne per acquistare prodotti a km zero proprio nel punto vendita poco distante dalla villa.

Info e costi

Nel periodo estivo è possibile partecipare alla visita dei giardini con gli scherzi d’acqua, mentre nel restante periodo dell’anno la visita sarà per ammirare i giardini.
La cosa interessante è che è il visitatore a poter decidere come comporre la visita: le attrazioni sono tre (villa, giardini e bunker) e il costo per la visita è di 5€ per un’attrazione, 7 € per due attrazioni e 10€ per tre attrazioni.
Sarete quindi voi a decidere cosa visitare.

Piccola curiosità: Villa Caprile fu frequentata da personaggi illustri come Giacomo Leopardi, Casanova, Stendhal e anche da Napoleone Bonaparte.
Per le prenotazioni inviare una mail all’indirizzo psis01300n@istruzione.it o consultare il sito.

Che dite, vi ho convinto a visitare una delle meraviglie di Pesaro?! Io lo ammetto, sono stata completamente ammaliata dal suo fascino e dalla sua particolarità.

Un ringraziamento alla Prof.ssa Gerbino, a Isabelle e a Ruben che mi hanno guidato in questo viaggio nel tempo.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Serrungarina fra storia e feste

L’entroterra marchigiano custodisce delle vere e proprie perle, come ad esempio Serrungarina.
Siamo a Colli al Metauro, in provincia di Pesaro-Urbino.
Pronti a scoprire i tesori di questa terra?

Cosa vedere a Serrungarina

Vi consiglio di inserire questo carinissimo borgo di 2500 abitanti all’interno di un itinerario alla scoperta dei borghi marchigiani.
Iniziate salendo la bellissima scalinata, fiore all’occhiello di Serrungarina e una volta raggiunta la cima, vi
ritroverete al cospetto del tiglio centenario, davvero maestoso e bellissimo. Spostatevi verso le mura e ammirate la visuale da quassù, davvero magnifica.
Proprio in questa piazzetta si trova anche la chiesa di S. Antonio Abate che custodisce due tele di notevole importanza: dietro l’altare maggiore si può ammirare una tela del Guerrieri, pittore di Fossombrone della scuola del Caravaggio raffigurante la Visitazione mentre sulla navata laterale si può ammirare l’Immacolata Concezione del Presutti da Fano.
Di fianco alla chiesa troviamo il Municipio che ospita una collezione di ceramiche donate dal maestro Bojani, direttore per oltre 20 anni del MIC di Faenza.

Profermo di Serrungarina
Profermo di Serrungarina

Curiosate tra i vicoli e cercate 2 targhe commemorative: a Serrungarina infatti nacquero due personaggi legati al mondo della Rai: Renata Cortiglioni che dedicò la sua vita al Coro di voci bianche e Massimo Pianforini, primo annunciatore Rai.
Una chicca da non perdere ma che viene aperta solo in occasione di feste e sagre è l’osteria “Vecchia Cantina” al cui interno oltre ovviamente a gustare vino, troverete un vero e proprio museo della Civiltà Contadina.
Prima di lasciare questo piccolo borgo con la forma di una torta, non potete non dirigervi verso il Profermo, una zona utilizzata in passato prima dell’ingresso in ospedale, una sorta di zona dedicata alla quarantena.
Oltrepassato l’arco, prendetevi qualche minuto per ammirare il panorama.

La Feste della Pera Angelica

Serrungarina è famosissima per la sua Pera Angelica, un frutto delicato, dolce e davvero gustoso che cresce in queste zone.
Essendo proprio una peculiarità, negli anni è nata la Festa della Pera Angelica per valorizzare e far conoscere questo prodotto di nicchia e quest’anno si svolgerà la XXVI edizione. Il periodo della festa è sempre la prima settimana di settembre, il momento di maturazione del frutto e quest’anno sarà il 2 e il 3 settembre.
Troverete il borgo in festa, stand gastronomici, convegni, il mercato della Pera Angelica e tanta musica.
Questo è un appuntamento da non perdere e potrebbe anche essere l’occasione per visitare il borgo.

Pera Angelica di Serrungarina
Pera Angelica di Serrungarina

Cosa visitare nei dintorni di Serrungarina

Dopo avervi parlato del borgo e del prodotto gastronomico per eccellenza, non mi resta che darvi qualche spunto col quale completare la visita.
A pochissimi km da Serrungarina trovate la frazione di Bargni che ospita un albergo diffuso e dopo esserci stata vi dico che è il posto perfetto se cercate pace e tranquillità.

Chiesa di Bargni
Chiesa di Bargni

Sembra di essere isolati dal resto del mondo e se cercate un ristorante gourmet dovete assolutamente provare L’Antica Osteria da Gustin (prenotate perché ha pochi coperti).

Veduta dall'Osteria Gustin di Bargni
Veduta dall’Antica Osteria da Gustin di Bargni

A pochissima distanza da qui trovate un altro paese davvero carinissimo che merita una visita; sto parlando di Pozzuolo, il borgo del silenzio con i suoi 30 abitanti che si godono la vita con un panorama da fare invidia e i ritmi lenti.
La zona offre anche molti spunti a livello naturalistico e il gruppo “I camminatori di Pozzuolo” è sempre pronto a mostrarvi le proprie bellezze.
Io sono rimasta affascinata dall’antico forno del paese ancora in funzione, che viene utilizzato per sfornare pizza e focaccia in occasioni di festa.
Parlando di feste, durante quelle natalizie Pozzuolo si trasforma nel paese del Natale… segnatevi anche questo appuntamento.

Veduta da Pozzuolo
Veduta da Pozzuolo

Come detto all’inizio, l’entroterra marchigiano custodisce dei piccoli tesori e se siete ancora curiosi di scoprire questa zona, potete proseguire il vostro tour con una visita a Saltara, al Beato Sante, al Museo del Balì o a Mombaroccio.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Feste e Sagre in Italia, Italia, Marche

Sagra dell’Uva di Cupramontana

Conoscete la capitale del Verdicchio?!
La risposta è Cupramontana! Ci troviamo nelle Marche, in provincia di Ancona e l’intera zona circostante è dedicata alla produzione del prelibato vino.
Si tratta di una vera e propria eccellenza, pensate che lo si omaggia anche con la bellissima Sagra dell’Uva.

81° Sagra dell'Uva di Cupramontana

Sagra dell’Uva di Cupramontana

Questa festa ha origini antiche, siamo arrivati alla 86° edizione.

Carri allegorici 

Non trovo parole migliori per descrivere il tutto che tradizione e amore per le proprie radici.
La Sagra ha una durata di 4 giorni, dal giovedì alla domenica (28 settembre 1 ottobre) ed è stato sempre così, sin dalla prima edizione durante la quale sfilavano i carri trainati dai buoi addobbati con grappoli d’uva, alcuni dei quali venivano poi lanciati alla folla.
Questa tradizione è sopravvissuta con il passare degli anni, ovviamente si è adeguata ai nostri giorni e si è trasformata nella sfilata dei carri allegorici della domenica pomeriggio.
Per i cuprensi è forse il momento più atteso dell’intera manifestazione in quanto le 5 contrade di Cupramontana si sfidano andando in scena ognuna sul proprio carro, rigorosamente a tema Verdicchio, creato dal nulla dalle sapienti mani dei cittadini.

Dettaglio di un carro allegorico

Dettaglio di un carro allegorico

Ho potuto ammirare insieme ad altri blogger i carri in anteprima e oltre alla bellezza e all’imponenza, la cosa che ho percepito maggiormente è stata la passione e la dedizione dei cuprensi. Sono tutti volontari che dedicano gran parte del proprio tempo libero (da fine agosto circa fino a poche ore prima della sfilata) alla realizzazione della propria opera, coinvolgendo anche i ragazzi più giovani e trasmettendo loro questa tradizione.

Palio della pigiatura

Il sabato invece si svolge la gara della pigiatura dell’uva tra i borghi limitrofi ed è un momento davvero particolare a cui assistere: immaginatevi uomini all’interno di grosse vasche contenenti quintali d’uva che fanno del loro meglio per pigiarne il più possibile nel tempo prestabilito.

Degustazioni e stand 

Essendo il Verdicchio il re della festa, in tutte le giornate è stra-presente, potrete acquistarlo nei vari stand o partecipare alle Degustazioni in Piazzetta dove diverse cantine propongono i propri prodotti….insomma vi assicuro che c’è l’imbarazzo della scelta.

Degustazioni in Piazzetta

Degustazioni in Piazzetta

MIG -Musei in Grotta

Vi consiglio di non perdere una visita al Mig – Musei in Grotta che personalmente ho trovato davvero interessante. La location è bellissima e ospita al suo interno il Museo dell’Etichetta, con esposizione di circa 1000 etichette di vino provenienti da tutto il mondo (l’intera collezione ne vanta circa 10000); pensate che in Europa sono solo due i musei di questo tipo.
Finita l’esposizione delle etichette, si passa alla zona che racconta la storia della Sagra dell’Uva attraverso i manifesti pubblicitari di ogni singola edizione: un tuffo nel passato meraviglioso.

Vecchio manifesto della sagra dell'uva di Cupramontana

Vecchio manifesto della sagra dell’uva di Cupramontana

Le sale adiacenti ospitano La strada del gusto, illustrando un percorso fra eccellenze, prodotti, sapori e trazioni. Infine troverete l’Infopoint dove poter richiedere materiale informativo o acquistare prodotti locali. Subito fuori è stato allestito l’Horto dei Semplici, uno spazio in cui vengono coltivate le vecchie erbe medicinali….proprio nel punto in cui sorgeva l’orto monastico. Vi ho solo detto che la location è fantastica, ma non vi ho detto che era un antico monastero…..non vi resta che visitarlo di persona.
Un ringraziamento ad Erik per tutte le informazioni dettagliate.

Concerti

La Sagra dell’Uva negli anni ha acquisito molta popolarità, arrivano infatti tantissimi pullman da tutta Italia per partecipare ad una festa con radici antiche ma nettamente attuale e uno dei motivi sono anche i concerti. In tutte le edizioni infatti si esibiscono cantanti di fama nazionale ,per allietare con il canto una serata già abbondantemente piacevole grazie al Verdicchio e a tutta l’atmosfera che si respira.

Ora non resta che pensare alla 84° edizione …fatelo anche voi, segnatevi questo appuntamento in agenda perché ne vale assolutamente la pena.
Un grazie di cuore a Sara e a Giorgia per averci accompagnato in questa scoperta.

Alla prossima sagra,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: la zona è perfetta per staccare la spina, per una vacanza a contatto con la natura e per un turismo enogastronomico e sportivo, se cercate un alloggio vi consiglio Cupramontana Accoglie.

Emilia romagna, Italia, Marche

3 colazioni imperdibili tra Pesaro e Riccione

La colazione è un momento importante della giornata, quante volte l’avete sentito dire?!
Se anche voi come me, durante la settimana fate una normalissima colazione a casa e volete concedervi una coccola, magari durante il fine settimana, ecco 3 colazioni imperdibili tra Pesaro e Riccione.

Bistrò dell’ Hotel Excelsior di Pesaro

Che ne dite di una colazione a 5 stelle? Non capita mica tuti i giorni!! E invece potrebbe diventare la vostra nuova routine, perché la colazione al Bistrò dell’Hotel Excelsior, il 5 stelle di Pesaro, è aperta anche ai non ospiti.
Immaginatevi in una location super esclusiva a gustare le prelibatezze preparate dallo chef del Rossini Bistrot (locale assolutamente da provare).
Avrete solo l’imbarazzo della scelta fra dolci e salati, la giusta carica per affrontare poi una giornata di mare.
La colazione è a buffet (oltre qualche piatto caldo da poter ordinare) e ha un costo fisso.

Colazione al Bistrò dell'Hotel Excelsior di Pesaro
Colazione al Bistrò dell’Hotel Excelsior di Pesaro

Sac à Poche

Ora ci spostiamo a Riccione, anche se vi sembrerà di essere arrivati in un angolino di Francia quando metterete piede al Sac à Poche, una vera e propria chicca riccionese in cui gustare una pasticceria davvero superlativa.
Accomodatevi sotto un ombrellone all’esterno o in uno dei tavolini in veranda e concedetevi una giusta e meritata pausa.
La colazione è alla carta.

Sac à Poche Riccione
Sac à Poche Riccione

Botanic

Per concludere questa lista delle 3 colazioni imperdibili, ritorno a Pesaro, al Botanic, un nuovo locale in Viale Trieste in cui poter ritagliarsi un momento di relax gustando pancake, croissant dolci e salati, maritozzi e tantissime altre cosine.
Adoro la cura dei dettagli e il croissant crema e fragole non me lo toglierò più dalla mente.
La colazione è alla carta.

Colazione al Botanic di Pesaro
Colazione al Botanic di Pesaro

Che dite, vi ho fatto venir voglia di fare colazione?
Poi fatemi sapere se ne provate qualcuna.
Se amate i brunch, qui trovate qualche consiglio.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche, Trekking

Trekking alla Scalaccia

Il Parco del Conero offre tantissimi sentieri per i trekking panoramici, oltre ovviamente a spiagge meravigliose.
Ho già testato qualche percorso un po’ di tempo fa, oggi ve ne faccio scoprire un altro, non troppo lungo ma che vi metterà alla prova.
Andiamo alla Scalaccia.

Veduta dal sentiero della Scalaccia
Veduta dal sentiero della Scalaccia

La Scalaccia: percorso trekking

Il percorso della Scalaccia, o sentiero 313, insieme alle varianti 313a e 313b costituisce il Sentiero delle Tre Valli.
Si tratta di un sentiero ad anello di circa 5 km, ma molto spesso viene utilizzato per raggiungere la spiaggia della Scalaccia.
Siamo a Pietralacroce (AN) e il punto di partenza è nei pressi del ristorante Osteria del Baffo, dove vi consiglio di fermarvi al ritorno.

Sentiero CAI 313
Sentiero CAI 313

Leggermente più avanti del ristorante, sulla sinistra incontrerete il cartello che indica l’inizio del sentiero; la prima parte è immersa nel verde e parecchio ombreggiata, mentre la seconda parte prevede la discesa di parecchie scale.
Prima di scendere le scale, troverete un bivio; se non siete interessati alla spiaggia ma volete percorrere l’intero sentiero, girate a sinistra per Santa Margherita.
Il percorso fino alla spiaggia non è troppo impegnativo, in 40 minuti raggiungerete la vostra meta, ma vi consiglio di indossare scarpe da trekking o calzature comunque chiuse.
Dopo un po’ di sana fatica, verrete ricompensati dalla bellezza della spiaggia.

Primo tratto sentiero della Scalaccia
Primo tratto sentiero della Scalaccia

La Scalaccia: la spiaggia

La spiaggia della Scalaccia è selvaggia, non attrezzata e non vi è nemmeno la possibilità di piantare l’ombrellone perché si tratta di roccia marnosa e scogli; è sicuramente una delle spiagge più selvagge e meno frequentate del Conero, adatta a chi ama la tranquillità e l’avventura.
Arrivati in fondo potrete ammirare le caratteristiche grotte tipiche della zona anconetana e rilassarvi con un bel bagno.
L’acqua è davvero pulita e la zona è adatta alle immersioni. Trovandosi proprio a ridosso della falesia, il sole scompare presto, quindi vi consiglio di andarci al mattino.
Vi lascio anche una bella scusa per poter fare delle soste durante la risalita: fermatevi ad ammirare il panorama, da qui la vista sulle grotte del Passetto fino all’Ascensore regala scorci indescrivibili.
Non dimenticatevi di portare acqua a sufficienza, giù non ci sono punti di ristoro.
Una volta risalita la parte di scalini, potrete decidere se scendere a destra al bivio e continuare il sentiero o proseguire dritto e dirigervi all’Osteria del Baffo per un bel pranzetto a base di pesce, con vista.

Spiaggia della Scalaccia
Spiaggia della Scalaccia

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Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.