Il Venerdì Santo a Cantiano, in provincia di Pesaro-Urbino si svolge la Turba, ovvero la rappresentazione della Passione di Cristo.
Storia della Turba di Cantiano
Sembra che la Turba nacque dai movimenti popolari di invocazione alla pace, che partiti dall’Umbria intorno alla metà del XIII secolo si diffusero sia in Italia che in Europa. Le persone più umili e in condizioni di miseria, esauste delle continue lotte fra guelfi e ghibellini si riunirono in processioni invocando la santa intercessione della Vergne Maria. Anche a Cantiano arrivarono questi movimenti popolari e nacque la Compagnia del Buon Gesù. Nel corso degli anni quindi i primi moti si trasformarono nella processione del Venerdì Santo con il fine di tramandare la devozione al supremo esempio di penitenza e sacrificio: la Passione e morte di Cristo.
Ultima Cena della Turba di Cantiano
Come si svolge la Turba
La giornata del Venerdì Santo inizia con le attività dall’alba, ma è alla sere alle 20:00 che si svolge l’effettiva Turba. La manifestazione trasforma l’intero centro di Cantiano in un’enorme scena all’aperto grazie alla costruzione scenografica di elementi architettonici. Si vivono quindi le principali scene quali il tradimento di Giuda, l’Ultima Cena, il processo e la condanna, l’ascesa al calvario e la Resurrezione. La manifestazione è diventata sempre più conosciuta negli anni e oggi attira non solo i locali ma tanti forestieri.
Venerdì Santo a Cantiano
Info utili
Cantino è un piccolo paese delle Marche, vi consiglio di arrivare nel primo pomeriggio così da poter trovare parcheggio facilmente e approfittare per fare un piccolo giretto ed acquistare qualcosa per la cena nei forni o nei negozietti; sarete così liberi di godervi tutto lo spettacolo della Turba. Se cercate altre manifestazioni simili, vi consiglio La Processione del “Cristo Morto” di Saltara.
A carnevale ogni scherzo vale….ma io al momento sono serissima nel descrivervi una grande festa di carnevale dove i vostri piccoli si divertiranno un sacco, ma anche voi farete altrettanto.
Perché è così, il carnevale è sinonimo di allegria e di spensieratezza, un’occasione in cui si possono indossare i panni del proprio personaggio preferito o fare un balzo nel passato al tempo di dame e cavalieri o addirittura fino ai tempi della preistoria. L’altra parola indispensabile è DOLCEZZA: castagnole, cresciole, frittelle e quantità industriali di caramelle e dolciumi in genere.
La manifestazione carnevalesca di cui vi parlerò oggi è quella di Fano.
Il motto è: bello da vedere e dolce da gustare!
Carri allegorici, maschere, musica e quintali di dolciumi per uno spettacolo unico e indimenticabile.
Qui si fondono cultura, mostre, teatro, arte e gastronomia….e l’ingresso ha un costo di 15 euro, ma volendo si può salire sui palchi e sulle tribune dove occorre pagare un biglietto differente.
Carro Rossini
Il getto, è senza dubbio il punto di forza del carnevale di Fano. Ogni anno quintali di caramelle e cioccolatini piovono dai carri allegorici durante le sfilate.
Carro Frida Kahlo
Un altro elemento assolutamente originale del carnevale fanese è il caratteristico Pupo. Si tratta di una maschera che rappresenta sotto forma di caricatura i personaggi più in vista della città e che insieme alla “Musica Arabita” vanta una lunga tradizione nella storia del carnevale di Fano.
Quest’ultima è una spiritosa banda musicale, nata nel 1923, che utilizza strumenti di uso comune quali barattoli di latta, caffettiere e brocche per produrre un’allegra musica, (detti batanaj) in perfetta sintonia con il clima allegro che si respira.
Musica Arabita
Le sfilate dei carri allegorici, tradizionalmente realizzati in cartapesta dagli abili maestri carristi fanesi, si concludono con un giro assolutamente suggestivo: quello della luminaria, una vera e propria festa di luci e colori.
I carri sono delle vere e proprie opere d’arte, appena finisce il carnevale i maestri ricominciano subito a lavorare per costruire i carri per l’anno successivo, i particolari di ogni soggetto sono curati nei minimi dettagli e la loro grandezza è impressionante.
Solitamente ogni anno c’è un ospite d’onore in tribuna, generalmente un personaggio dello spettacolo o comunque conosciuto: quest’anno ci sarà Massimo Boldi, mentre il pupo è stato dedicato a Jannik Sinner.
Tutte le domeniche mattina invece si tiene il carnevale dei bambini, un momento completamente dedicato ai più piccoli, con animazione, musica e tanti laboratori creativi. Il Carnevale di Fano ha addirittura una sua maschera: El Vulòn, ovvero un personaggio che ama ostentare manie di grandezza- Guardatevi bene intorno, lo riconoscerete dalle ali, dal monocolo e da quel sorrisetto beffardo.
Il Carnevale di Fano è una festa veramente bella, alla quale partecipano persone da ogni parte del mondo!
Se non ci siete mai stati, quest’anno dovete assolutamente partecipare… sono tornati anche i fuochi pirotecnici al Pincio!!! Le sfilate saranno nei giorni 16-23 febbraio e 2 marzo.
Buon Carnevale a tutti!
Viaggiatrice seriale.
P.S.: munitevi di una bella borsa, potreste tornare a casa con un bel bottino (dolcissimo)!
P.P.S.: Le sfilate iniziano alle 15:00
Pesaro, che ha appena terminato il suo anno da Capitale italiana della Cultura 2024 ha tantissime attrazioni e attività di cui andare fiera. Siete mai stati nella città marchigiana? Ecco cosa non perdere durante una visita alla città natale di Gioachino Rossini. La 3° domenica del mese si svolge la Stradomenica.
Parete di libri Musei Civici di Pesaro
Stradomenica: di cosa si tratta?
La Stradomenica è un evento che si svolge ogni 3° domenica del mese, dove oltre al mercato cittadino al mattino e al mercato dell’antiquariato al pomeriggio, prendono vita altri appuntamenti. Si tratta della giornata perfetta per visitare le maggiori attrazioni della città, risparmiando un pochino, cosa che non guasta mai. Durante questa giornata infatti, acquistando la tessera Pesaro Cult al costo di 3 euro, si avrà accesso a diversi musei.
Tessera Pesaro Cult
Quali musei rientrano nella Stradomenica?
Parlando dei musei compresi nella giornata della Stradomenica, non posso che partire da Casa Rossini, la casa natale del famoso compositore pesarese Gioachino Rossini. Fate poi un salto indietro nel tempo fino ad arrivare al tempo dei Romani con una visita alla Domus dell’Abbondanza; la Pesaro Cult permette l’accesso anche al Museo Nazionale Rossini in cui poter apprendere svariate informazioni sul compositore e ai Musei Civici in cui ammirare bellissimi quadri e ceramiche.
Domus dell’Abbondanza di Pesaro
Per gli appassionati di motori è imperdibile la visita alle Officine Benelli, mentre personalmente vi consiglio la Sinagoga, una vera chicca di Pesaro. Gli appassionati di bicicletta non possono perdersi il Museo della Bicicletta a Palazzo Gradari mentre gli appassionati d’arte apprezzeranno di sicuro il Centro Arti Visive Pescheria. Lasciando il centro storico raggiungete in auto la località di Santa Maria dell’Arzilla, dove visitare la Casa-museo di Giovanni Gentiletti.
Sinagoga di Pesaro
Che ne dite? A me sembra l’occasione giusta per andare a scoprire i tesori di Pesaro. Ricordate che la Stradomenica si svolge ogni 3° domenica del mese.
Questo è un antico detto, ma logicamente ha ragione quindi bisogna approfittarne fino all’ultimo, occorre festeggiare e per farlo in modo esagerato dobbiamo recarci ad Urbania per incontrare una vecchina molto famosa.
Urbania è un comune in provincia di Pesaro-Urbino, nell’entroterra marchigiano, divenuto molto famoso negli ultimi anni a causa della sua più illustre cittadina, la Befana.
Urbania è ormai considerata la città della Befana, quella dove la nonnina con la scopa in mano ed il fazzoletto in testa ha la sua dimora e dove il sindaco, secondo tradizione le consegna le chiavi facendone la vera prima cittadina per 3 giorni.
Da quel momento in poi, ogni giorno, la Befana attenderà tutti i visitatori nella sua casa di legno dove regalerà dolcetti e sorprese e soprattutto un’emozione unica.
Lei non è sola, ma ha al suo fianco tutte le aiutanti befane che si mostrano al pubblico dai balconi del centro storico, mentre le befane artigiane mostrano i segreti della filiera della lana, dalla cardatura alla tintura e della stampa su tela, antichi mestieri più attuali che mai.
Tutto il centro storico si trasforma in un grande luogo di festa, ricco di eventi, spettacoli e anche bancarelle dove poter acquistare qualche regalo, magari facendolo recapitare proprio dalla Befana di Urbania che, nella notte del 5 gennaio arriverà direttamente a casa vostra con calze stracolme di dolci per i più buoni, carbone per i più cattivelli e regali per tutti.
I più piccoli sono i maggiori protagonisti con tanti laboratori pronti per essere scoperti.
La Befana di Urbania è una vecchina molto atletica, tanto che è solita scendere dalla torre tra giochi pirotecnici e spettacoli di danza verticale su parete. Ogni giorno inoltre si può assistere alla sfilata della grande calza da record che le befane hanno cucito per tutto l’anno e che per l’occasione diventa tappeto magico per giocolieri, mangiafuoco e artisti di strada..
I bambini potranno incontrare i personaggi più famosi delle loro favole preferite e gli adulti, se stanchi di tutto questa dolcezza, potranno visitare gli angoli più nascosti di Urbania, il suo bellissimo Duomo dedicato a San Cristoforo e la Chiesa dei Morti che conserva al suo interno il cimitero delle Mummie, noto per il curioso fenomeno della mummificazione naturale, dovuta ad una particolare muffa che ha essiccato i cadaveri succhiandone gli umori.
Per concludere questo periodo di feste non potreste scegliere manifestazione migliore!! La Befana vi aspetta ad Urbania nei giorni 3,4,5, 6 Gennaio, l’ingresso per gli adulti ha un costo di 6 euro mentre i bambini fino a 10 anni non pagano.
La grotta di San Pier Damiani è una destinazione perfetta per gli amanti dei trekking, non troppo impegnativa da raggiungere ma con un panorama mozzafiato.
Grotta San Pier Damiani
Percorso per raggiungere la grotta
Lasciate l’auto nel parcheggio del monastero di Fonte Avellana e tornate indietro sulla strada che avete percorso in macchina, prendete la strada asfaltata in salita e una volta raggiunta una curva a gomito proseguite ancora a sinistra. Percorrerete una carrareccia dalla quale ammirare il profilo del bellissimo monastero in tutta la sua estensione. Dopo circa una mezzoretta di cammino raggiungerete un muro di contenimento, proseguite sempre sulla strada principale, superate la seconda curva a gomito e rimanete sempre sulla strada fino ad arrivare ad una terza curva e al secondo muro di contenimento, qui prendete il sentiero a sinistra. Non potete sbagliarvi, seguite il cartello con le indicazioni.
Bivio per la grotta
Una volta arrivati qui se alzatelo sguardo al cielo, vedrete un foro sull’enorme parete di roccia, ecco, lei è proprio la vostra destinazione finale. Incamminatevi sul breve sentiero in salita e in men che non si dica sarete di fronte alla grotta di San Pier Damiani.
La grotta
La grotta si presenta come un’ampia cavità che ospita un altare in pietra e diverse croci create con i rami, dono dei pellegrini che vi sono passati. Io vi consiglio di fermarvi ed ammirare il panorama da questo punto di osservazione, visto che sarete completamente immersi nella natura; magari approfittatene per fare uno spuntino.
Panorama dalla grotta di San Pier Damiani
Storia della grotta di San Pier Damiani
Sembra che la grotta fosse il luogo in cui Pier Damiani si ritirava in preghiera nel periodo in cui ottenne il permesso di far parte della comunità degli eremiti avellaniti; in seguito ne divenne anche priore dal 1043 al 1057.
Interno grotta San Pier Damiani
Il percorso dal monastero di Fonte Avellana alla grotta è di circa 3 km, non troppo impegnativo ma molto suggestivo. Dopo questa piacevole camminata vi consiglio di visitare il bellissimo monastero e di fare una sosta alla sua foresteria.
Il Natale è nell’aria, non possiamo più negarlo.
Quindi è arrivato il momento di organizzare le molteplici gite alla scoperta dei mercatini natalizi più suggestivi.
Oggi vi porto a Mombaroccio, in provincia di Pesaro-Urbino, dove nei fine settimana dal 23 novembre al 15 dicembre prenderà vita “Natale a Mombaroccio“, l’evento natalizio che prevede presepi, sapori, tantissime bancarelle di artigiani che vendono i propri manufatti, aree dedicate ai più piccini come la casa di Babbo Natale, il Paesaggio Invernale e la Casa delle Lanterne e tanti spettacoli, il tutto all’interno del meraviglioso borgo medievale.
Saranno 32 le casette in legno poste lungo la via principale e la piazza a rendere ancora più magica l’atmosfera.
L’evento tanto atteso è senza ombra di dubbio la grande nevicata in piazza e per le vie principali che si verifica per ben tre volte al giorno verso l’ora del tramonto.
Ci sono stata lo scorso anno e ripeterò di sicuro l’esperienza perché è una manifestazione davvero carina, vi consiglio di farci un salto.
Il biglietto d’ingresso ì di 5 euro per gli adulti e gratuito per i bambini fino ai 12 anni di età.
Se amate i mercatini, non perdetevi quelli di Candelara.
Al prossimo mercatino,
viaggiatrice seriale.
I mercatini di Natale sono veramente suggestivi e ci fanno catapultare nell’atmosfera natalizia, anche se spesso sono molto simili fra loro.
A Candelara, un borgo in provincia di Pesaro-Urbino si tiene da più di 20 anni un mercatino molto particolare, dedicato interamente alle candele.
Questo oggetto non è stato scelto a caso, ma è profondamente legato con il paese stesso – ed anche il suo nome- infatti una leggenda racconta che un signore di Pesaro, volendo costruire un castello in questa zona, fece accendere tre candele in tre posti diversi del borgo. Nel luogo in cui non si fosse spenta, egli avrebbe costruito il suo castello e così fu.
Il luogo infatti era proprio quello in cui oggi sorge il castello e la borgata intorno.
Da più di due secoli le candele fanno parte del borgo, tanto che sono state inserite nello stemma del paese.
Tornando al mercatino, è veramente differente dagli altri, infatti prevede due spegnimenti al giorno dell’energia elettrica ed in questo lasso di tempo tutto il borgo viene illuminato solamente dalle fiamme delle candele: un momento unico ed imperdibile.
Candelara offre poi ai suoi visitatori autentici oggetti artigianali, intrattenimenti e specialità gastronomiche della zona.
Ci saranno spettacoli e animazioni per bambini, preparazioni dal vivo di candele con cera d’api ed esposizioni di sculture in ferro battuto che illuminandosi diventano personaggi del presepe.
La manifestazione si svolgerà il 23-24-30 novembre, il 1-7-8-14-15 dicembre.
Candelara ha dimostrato di essere una meta molto amata dai camperisti, è proprio per questo che sono state allestite delle aree di sosta ad essi dedicate, con collegamento con bus navetta.
E’ stata anche la prima in Italia a dedicare un mercatino a questo oggetto che da sempre evoca i colori e le emozioni della festa.
Se volete provare queste sensazioni, mettete in programma una gita a “Candele a Candelara”.
Se amate i mercatini di Natale, segnatevi anche quelli di Mombaroccio.
Alla prossima festa,
Viaggiatrice seriale.
Conoscete la capitale del Verdicchio?!
La risposta è Cupramontana! Ci troviamo nelle Marche, in provincia di Ancona e l’intera zona circostante è dedicata alla produzione del prelibato vino.
Si tratta di una vera e propria eccellenza, pensate che lo si omaggia anche con la bellissima Sagra dell’Uva.
Sagra dell’Uva di Cupramontana
Questa festa ha origini antiche, siamo arrivati alla 86° edizione.
Carri allegorici
Non trovo parole migliori per descrivere il tutto che tradizione e amore per le proprie radici.
La Sagra ha una durata di 4 giorni, dal giovedì alla domenica (3-6 ottobre) ed è stato sempre così, sin dalla prima edizione durante la quale sfilavano i carri trainati dai buoi addobbati con grappoli d’uva, alcuni dei quali venivano poi lanciati alla folla.
Questa tradizione è sopravvissuta con il passare degli anni, ovviamente si è adeguata ai nostri giorni e si è trasformata nella sfilata dei carri allegorici della domenica pomeriggio.
Per i cuprensi è forse il momento più atteso dell’intera manifestazione in quanto le 5 contrade di Cupramontana si sfidano andando in scena ognuna sul proprio carro, rigorosamente a tema Verdicchio, creato dal nulla dalle sapienti mani dei cittadini.
Dettaglio di un carro allegorico
Ho potuto ammirare insieme ad altri blogger i carri in anteprima e oltre alla bellezza e all’imponenza, la cosa che ho percepito maggiormente è stata la passione e la dedizione dei cuprensi. Sono tutti volontari che dedicano gran parte del proprio tempo libero (da fine agosto circa fino a poche ore prima della sfilata) alla realizzazione della propria opera, coinvolgendo anche i ragazzi più giovani e trasmettendo loro questa tradizione.
Palio della pigiatura
Il sabato invece si svolge la gara della pigiatura dell’uva tra i borghi limitrofi ed è un momento davvero particolare a cui assistere: immaginatevi uomini all’interno di grosse vasche contenenti quintali d’uva che fanno del loro meglio per pigiarne il più possibile nel tempo prestabilito.
Degustazioni e stand
Essendo il Verdicchio il re della festa, in tutte le giornate è stra-presente, potrete acquistarlo nei vari stand o partecipare alle Degustazioni in Piazzetta dove diverse cantine propongono i propri prodotti….insomma vi assicuro che c’è l’imbarazzo della scelta.
Degustazioni in Piazzetta
MIG -Musei in Grotta
Vi consiglio di non perdere una visita al Mig – Musei in Grotta che personalmente ho trovato davvero interessante. La location è bellissima e ospita al suo interno il Museo dell’Etichetta, con esposizione di circa 1000 etichette di vino provenienti da tutto il mondo (l’intera collezione ne vanta circa 10000); pensate che in Europa sono solo due i musei di questo tipo. Finita l’esposizione delle etichette, si passa alla zona che racconta la storia della Sagra dell’Uva attraverso i manifesti pubblicitari di ogni singola edizione: un tuffo nel passato meraviglioso.
Vecchio manifesto della sagra dell’uva di Cupramontana
Le sale adiacenti ospitano La strada del gusto, illustrando un percorso fra eccellenze, prodotti, sapori e trazioni. Infine troverete l’Infopoint dove poter richiedere materiale informativo o acquistare prodotti locali. Subito fuori è stato allestito l’Horto dei Semplici, uno spazio in cui vengono coltivate le vecchie erbe medicinali….proprio nel punto in cui sorgeva l’orto monastico. Vi ho solo detto che la location è fantastica, ma non vi ho detto che era un antico monastero…..non vi resta che visitarlo di persona.
Un ringraziamento ad Erik per tutte le informazioni dettagliate.
Concerti
La Sagra dell’Uva negli anni ha acquisito molta popolarità, arrivano infatti tantissimi pullman da tutta Italia per partecipare ad una festa con radici antiche ma nettamente attuale e uno dei motivi sono anche i concerti. In tutte le edizioni infatti si esibiscono cantanti di fama nazionale ,per allietare con il canto una serata già abbondantemente piacevole grazie al Verdicchio e a tutta l’atmosfera che si respira.
Ora non resta che pensare alla 84° edizione …fatelo anche voi, segnatevi questo appuntamento in agenda perché ne vale assolutamente la pena.
Un grazie di cuore a Sara e a Giorgia per averci accompagnato in questa scoperta.
Alla prossima sagra,
Viaggiatrice seriale.
P.S.: la zona è perfetta per staccare la spina, per una vacanza a contatto con la natura e per un turismo enogastronomico e sportivo, se cercate un alloggio vi consiglio Cupramontana Accoglie.
Se vi dicessi “Percorso delle acque“, sapreste individuare la zona di cui sto parlando? Piccolo indizio: in questa regione potete trovare tantissimi percorsi per dei trekking e altrettante cascate o pozze naturali. Siamo nelle Marche e più precisamente a Pieve Torina, in provincia di Macerata.
Percorso delle acque di Pieve Torina
Il sentierodelle acque
A poca distanza dal centro di Pieve Torina parte il percorso delle acque, un semplice percorso da poter fare sia a piedi che in bicicletta di circa 4,5 km a tratta, che collega Pieve Torina al borgo di Fiume. Il percorso è totalmente pianeggiante, fatta eccezione giusto per 2/3 salite e proprio per questo è fattibile anche con bambini e passeggini.
Passerelle sul sentiero delle acque
La zona è molto suggestiva e rilassante, infatti la camminata costeggia il corso del torrente Sant’Angelo addentrandosi sempre più nel verde. Si attraversano ponti e passerelle in legno, si incontrano cascate e piccole piscine naturali ed è possibile fare una deviazione all’Eremo dei Santi. Alla fine del percorso invece, arriverete all’ antico mulino di Fiume, aperto al pubblico e visitabile.
Mulino ad acqua di Fiume
Percorso sensoriale
Il sentiero delle acque di Pieve Torina ha una sua particolarità: quasi all’inizio troverete un percorso sensoriale simile al percorso Kneipp delle spa, ma totalmente naturale. Toglietevi le scarpe e mettetevi alla prova camminando a piedi nudi sul fondale di sassi, in un’acqua gelida.
Percorso sensoriale Pieve Torina
Finita una vasca, una piccola superficie ricoperta di dischi in legno vi farà da passerella per entrare nella vasca successiva; più avanti invece incontrerete altre zone calpestabili ma dal fondo differente, questa volta senza acqua.
Percorso kneipp naturale
Come raggiungere il percorso delle acque
Per raggiungere questo sentiero vi basterà impostare sul navigatore “Percorsi delle acque di Pieve Torina” e arriverete proprio di fronte all’inizio della passeggiata, dove dal lato opposto della strada troverete un ampio parcheggio in cui lasciare l’auto.
Panorami percorso delle acque
Un piccolo e semplice percorso che racchiude storia e natura e che rigenera sia il corpo che la mente. Una leggenda narra che di qui passarono gli apostoli Pietro e Paolo. Se amate la natura e non impazzite per i percorsi più impegnativi, questo è proprio per voi, se invece cercate altri itinerari naturalistici in zona non perdetevi le Cascate di Sarnano, Li Vurgacci di Pioraco e Lu Vurghe.
Appassionati, amanti e fanatici degli anni 40 e 50, questo post è tutto per voi! E’ in arrivo il Summer Jamboree a Senigallia! Non credo, ma se non ne avete mai sentito parlare, si tratta di un festival incentrato sulla musica Rock e Rockabilly degli anni 40 e 50, il più importante di questo genere musicale. La cittadina marchigiana in questi giorni pullula di persone, molte delle quali anche straniere. Ogni giorno si svolgono dei concerti (gratuiti) in varie zone della città, mentre all’interno delle mura della rocca vengono collocati diversi stand, da quelli gastronomici a quelli che vendono cimeli o accessori provenienti proprio dai mitici anni 50!
Summer Jamboree Senigallia
Sembra di tornare indietro nel tempo, molte persone infatti si presentano indossando gli abiti tipici di quegli anni, vedrete bretelle, capelli brillantinati, bananoni, maglie a righe, tatuaggi e fasce sui capelli. Logicamente io non potevo sottrarmi al fascino di vivere la festa indossando i “costumi di scena” !
Bancarelle al Summer Jamboree
Un altro aspetto davvero meraviglioso dal mio punto di vista è quello relativo alle automobili, in una zona precisa della città infatti vedrete esposti dei bellissimi esemplari di auto tenute perfettamente, come dei veri gioiellini.
Auto d’epoca
La festa si sviluppa nel centro storico della città, ma il mercoledì sera (di solito) il tutto si sposta sul lungomare, dove si tiene la festa hawaiiana : “Big hawaiian party on the beach“, una festa con colonna sonora beach boys.
Senigallia durante il Summer Jamboree
Se siete dei ballerini o se semplicemente volete provare il brivido, ogni giorno troverete delle lezioni gratuite di ballo. Gli eventi in calendario sono davvero tanti, se volete arrivare organizzati date pure un’occhiata qui. Dal mio punto di vista si tratta di un evento davvero suggestivo, vale sicuramente la pena viverlo almeno una volta. Quest’anno la manifestazione sarà dal 27 luglio al giorno 4 agosto 2024. Buon divertimento al Summer Jamboree. Alla prossima festa, Viaggiatrice seriale.
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