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Italia, Marche

Villa Caprile e i sui giochi d’acqua

Viaggiatori, sono sicura che tra di voi si nasconde qualche appassionato di ville storiche che oggi sarà felice grazie al racconto di Villa Caprile.
Siamo nelle Marche, più precisamente a Pesaro e Villa Caprile insieme a Villa Imperiale e a Villa Miralfiore è uno dei gioielli della città.

Secondo giardino Villa Caprile
Secondo giardino Villa Caprile

Villa Caprile: la storia

La storia di Villa Caprile nasce nel 1500 circa, quando venne edificata come cascina di caccia, ma dobbiamo riconoscere alla famiglia Toschi-Mosca la realizzazione di una villa molto più imponente, destinata principalmente alla stagione estiva e allo svago.

Villa Caprile - Pesaro
Villa Caprile – Pesaro

Vennero quindi effettuati importanti lavori e venne costruita in stile neoclassico la villa che a grandi linee possiamo vedere oggi.
Gli interni vennero affrescati dal pittore Giulio Cesare Begni che cercò di riportare all’interno della costruzione gli stessi elementi che si potevano ammirare dalle finestre, creando così una continuità fra esterno ed interno.
Delle otto sale affrescate, sicuramente il salone è quello che provoca un impatto maggiore nel momento in cui si varca la porta d’ingresso.

Affreschi interni Villa Caprile

Una delle particolarità della villa è la perfetta simmetria; infatti è come se tutto fosse stato costruito su un asse che parte dalla chiesa (anche se questa è stata costruita successivamente), attraversa la finestra del salone e arriva fino al viale principale dal quale entravano i Marchesi Toschi- Mosca con la loro carrozza.
Alla fine del 1700 Villa Caprile subì un’importante restauro e gli affreschi di Begni vennero restaurati e sostituiti da quelli di Ubaldo Gaminiani.
Sempre in questa fase venne realizzata la bellissima galleria degli stucchi.
Alla fine del 1800 circa la villa venne venduta all’Accademia Agraria e in questi spazi venne fondata una scuola agraria.
Durante la guerra fu occupata dai tedeschi, proprio qui infatti passava la Linea Gotica e ancora oggi è possibile scorgere nel giardino di Villa Caprile diversi bunker.

Bunker Villa Caprile
Bunker Villa Caprile

Proprio durante questo periodo la villa venne inevitabilmente rovinata, soprattutto la parte della galleria degli stucchi.
Oggi Villa Caprile è sede dell’Istituto Tecnico Agrario Antonio Cecchi: non deve essere affatto male fare lezione in ambienti così belli.

Villa Caprile: i giardini

Uno degli aspetti più belli e suggestivi di questa villa pesarese sono sicuramente i suoi giardini, tre per l’esattezza.
Il primo giardino che si incontra uscendo dalla villa è quello all’italiana con busti e aiuole dalle forme geometriche, al centro delle quali svettano delle palme.
Al centro delle aiuole invece si trova la fontana, sempre perfettamente allineata su quell’asse immaginario.

Giardino all'italiana Villa Caprile
Giardino all’italiana Villa Caprile

Affacciandosi dal balcone si può ammirare il secondo giardino avente la funzione di frutteto, sempre con una fontana al centro e arricchito con bellissime serre in cui un tempo venivano spostate le piante di agrumi durante la stagione invernale.
La fontana del secondo giardino veniva utilizzata ai tempi dei Marchesi Toschi-Mosca come soggetto per giochi tra le famiglie nobili .
Il terzo giardino è in realtà il primo che attraversavano i Marchesi un tempo, arrivando in carrozza , ed è il Giardino di Atlante che un tempo ospitava piante aromatiche mentre oggi si può ammirare una bella distesa di lavanda.
Proprio qui di fronte, si riescono a vedere facilmente i tetti dei bunker presenti sul territorio e spostandosi di poco sulla destra, è possibile vedere il bunker Tobruk dissotterrato.
Oltre a questi tre giardini a terrazzamento, Villa Caprile ospita anche un teatro di verzura, il viale dei tassi (al quale è legata una leggenda), un roseto e un giardino segreto con delle voliere.

Villa Caprile: i giochi d’acqua

Veniamo ora alla particolarità di Villa Caprile, all’aspetto che la rende veramente unica nel suo genere: i giochi d’acqua.
Sembra che il marchese Giovanni Mosca fosse un tipo divertente che amava fare scherzi.
Pensate che fece costruire un vero e proprio sistema idrico predisposto per gli scherzi d’acqua; si trattava di veri e propri scherzi d’acqua perché l’ospite che passeggiava in giardino, non si rendeva assolutamente conto in anticipo di poter incappare in qualcosa del genere, gli spruzzi d’acqua escono da fessure impercettibili.
Ci sono poi le due grotte particolari, in stile rocaille: in una troviamo il dio Nettuno e una specie di carillon con figure marine, mentre nell’altra troviamo addirittura il diavolo che esce da una finestrella e che spruzza acqua, bagnando ovviamente il malcapitato.

Grotta giardini Villa Caprile
Grotta giardini Villa Caprile

Ci sono poi due sedute che danno sul secondo giardino e che sembrano posizionate in quel punto per ammirare il panorama e invece anche qui, azionando i giusti meccanismi, sgorga acqua.
La cosa a mio avviso davvero sorprendente è che questi giochi sono arrivati funzionanti fino ai nostri giorni, ovviamente con le giuste manutenzioni, ma il sistema idrico è quello originale che prendeva acqua dalle cisterne interrate sotto al giardino segreto.

L’azienda agricola

Come accennato in precedenza, oggi Villa Caprile ospita l’Istituto Tecnico Agrario Antonio Cecchi ma anche l’azienda agricola.
Qui infatti guardandovi attorno vedrete vigne a perdita d’occhio e diversi ulivi.
Si producono infatti vino, olio e confetture.
Una volta terminata la visita potrete approfittarne per acquistare prodotti a km zero proprio nel punto vendita poco distante dalla villa.

Info e costi

Nel periodo estivo è possibile partecipare alla visita dei giardini con gli scherzi d’acqua, mentre nel restante periodo dell’anno la visita sarà per ammirare i giardini.
La cosa interessante è che è il visitatore a poter decidere come comporre la visita: le attrazioni sono tre (villa, giardini e bunker) e il costo per la visita è di 5€ per un’attrazione, 7 € per due attrazioni e 10€ per tre attrazioni.
Sarete quindi voi a decidere cosa visitare.

Piccola curiosità: Villa Caprile fu frequentata da personaggi illustri come Giacomo Leopardi, Casanova, Stendhal e anche da Napoleone Bonaparte.
Per le prenotazioni inviare una mail all’indirizzo psis01300n@istruzione.it o consultare il sito.

Che dite, vi ho convinto a visitare una delle meraviglie di Pesaro?! Io lo ammetto, sono stata completamente ammaliata dal suo fascino e dalla sua particolarità.

Un ringraziamento alla Prof.ssa Gerbini, a Isabelle e a Ruben che mi hanno guidato in questo viaggio nel tempo.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Basilicata, Italia

2 percorsi naturalistici in provincia di Potenza

Gli appassionati di natura ormai sanno che inserisco sempre una tappa naturalistica nei miei tour e dopo avervi raccontato l’intero itinerario del mio Educational Tour in Basilicata, voglio soffermarmi proprio sulla parte di passeggiate e trekking.
Andiamo a scoprire più nel dettaglio le Cascate di San Fele e la zona dei Monti li Foj e del Piano della Nevena.

Cascate di San Fele
Cascate di San Fele

Cascate di San Fele

Se c’è una cosa che non posso perdermi durante un viaggio è proprio una cascata. Non so spiegarvi il motivo, ma è uno di quegli elementi naturali che ha davvero effetto su di me.
E in zona non c’è una sola cascata, ma ben 10.
Le Cascate di San Fele si sono create per via di alcuni salti e dislivelli che ha dovuto compiere il fiume Bradano, il quale si unisce poi al fiume Ofanto.

Cascate di San Fele
Cascate di San Fele

Le cascate sono collocate in una zona abbastanza ristretta e sono raggiungibili grazie ad una rete di sentieri che alcuni anni fa, i volontari della zona hanno ripulito, facendo godere di questo meraviglioso paesaggio anche tutte le persone che non conoscevano la zona.
I percorsi sono svariati e di differenti difficoltà, adatti quindi più o meno a tutti.
Si trovano sentieri di poco più di 1 km e sentieri che richiedono più ore di cammino, dipende solamente dalle vostre capacità e dalla vostra voglia di camminare.
La Cascata degli Innamorati è davvero suggestiva, quella della Gualchiera è visibile da più lontano, mentre quella del Paradiso cambia a seconda della stagione; in estate infatti quasi si prosciuga, dando vita solo ad un piccolo laghetto profondo circa 6 metri.
La visuale poi sul paese di San Fele è davvero strepitosa.
Proprio dal paese di San Fele partono alcuni dei percorsi trekking.
La zona offre parti ombreggiate, perfette per un pic nic, quindi anche per trascorrere l’intera giornata a contatto cn la natura.

Cascata degli Innamorati San Fele
Cascata degli Innamorati San Fele

L’acqua da queste parti è un elemento fondamentale, lungo il corso del fiume sorgevano diversi mulini, utilizzati per la lavorazione della lana, oggi è possibile avvistare resti di alcuni di essi.
La zona è talmente bella che sono sicura vi fermerete a scattare fotografie già alle briglie di contenimento, prima di raggiungere le cascate vere e proprie.

Monti Li Foj e Piano della Nevena

Un’altra zona naturalistica, in provincia di Potenza è quella dei Monti Li Foj; qui lo scenario è differente perché ci troviamo in una grande faggeta, dove gli alberi sembrano toccare il cielo e tra il manto di foglie a terra spuntano dei bellissimi ciclamini selvatici, gli unici fiori che riescono a crescere con queste condizioni.
Passeggiate tra i faggi e salite il piccolo promontorio, fino ad arrivare al belvedere dal quale ammirare un panorama eccezionale, soprattutto nell’ora del tramonto.
In passato questi territori erano di proprietà dei Borboni e in queste zone era possibile raccogliere la legna che necessitava alle singole famiglie.

Monti Li Foj
Monti Li Foj

Oggi al cospetto dei faggi, si trova un ampio prato, dove sono stati posizionati dei barbecue e dove le persone amano trascorrere le giornate estive per rigenerarsi.
A mio avviso si tratta di un ottimo posto in cui trascorrere una giornata in relax a contatto con la natura.
Partendo sempre dal Piano della Nevena è possibile raggiungere il Lago Scuro di Ruoti, dalla forma quasi a cuore, in cui vivono rane e carpe.
Con un percorso ad anello di circa 2 km sarete di nuovo al punto di partenza
.

Lago Scuro Ruoti
Lago Scuro Ruoti

Queste sono solo due delle tantissime zone naturali che offre questa parte di Basilicata e che io ho potuto visitare con l’aiuto delle guide naturalistiche Caterina e Nicola.
Si tratta solamente di una piccola parte dell’Educational Tour organizzato da Marmo Melando Viaggi, Basilicata Turistica in collaborazione con Maria Francesca Milione.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Basilicata, Italia

Itinerario di 4 giorni in Basilicata tra borghi e natura

Ogni regione italiana custodisce delle meraviglie, oggi vi porto alla scoperta di quelle della Basilicata con un itinerario di 4 giorni alla scoperta di borghi, tradizioni e natura in provincia di Potenza.
Ho avuto il piacere di partecipare all’Educational Tour “Viaggio Esperienziale in Basilicata” organizzato da Marmo Melandro Viaggi e Basilicata Turistica, in collaborazione con Maria Francesca Milione e le guide Caterina e Nicola.
Siete pronti a scoprire questa parte della Lucania? Andiamo!

Veduta di San Fele
Veduta di San Fele

Monti Li Foj e il Piano della Nevena

Il nostro punto di appoggio era a Picerno, al bellissimo Hotel Bouganville da dove siamo partiti il primo giorno per la nostra tappa naturalistica verso i Monti Li Foj e il Piano della Nevena. Si tratta di una meravigliosa faggeta in cui gli alberi sembrano toccare il cielo mentre sul manto di foglie a terra si vedono spuntare tantissimi ciclamini selvatici, gli unici fiori che riescono a crescere con queste condizioni.

Monti li Foj
Monti li Foj

Vi consiglio di passeggiare nella faggeta e di arrivare fino alla cima e godere del meraviglioso panorama.
A poca distanza si trova anche il Lago Scuro di Ruoti, un’altra tappa da fare prima di riposarsi nel grande prato in cui sono predisposti diversi barbecue dove cucinare e poter così trascorrere una piacevole giornata a contatto con la natura. Se vi trattenete fino a tardi poi, non perdetevi il tramonto sull’intera vallata.

Lago Scuro Ruoti
Lago Scuro Ruoti

In autunno sarà ancora più suggestivo con lo spettacolo del foliage.
Dopo la tappa naturalistica è arrivato il momento di quella culturale con una visita al paese di Picerno: da non perdere la torre e la chiesa.

Marsico Nuovo e Viggiano

Il secondo giorno è stato dedicato alla scoperta di Marsico Nuovo con le sue 13 chiese e la visita a due attività davvero imperdibili: il Pastificio e Biscottificio “Tre Spighe” e la “Farmacia Corleto”.
Fate una tappa al biscottificio e assaggiate i taralli biscottati, così chiamati perché subiscono una doppia cottura e dato che ci siete assaggiate anche i grissini e le altre prelibatezze.
Di tutt’altro genere la seconda visita, quella ad un’antica farmacia che la nipote dello storico farmacista ha trasformato in un museo… davvero meravigliosa.
Se siete amanti delle cose insolite, chiamate per prenotare una visita.
Per quanto riguarda le chiese invece, non perdetevi il Museo di Arte Sacra che ospita l’Ultima Cena di Giovanni Todisco, in una versione davvero interessante.
Degna di nota per quanto riguarda la facciata esterna e le colonne interne, la chiesa di San Gianuario Vescovo e Martire (Patrono di Marsico Nuovo).

Chiesa san Gianuario Marsico Nuovo
Chiesa san Gianuario Marsico Nuovo

Dopo un’ottima pausa pranzo abbiamo ripreso il nostro giro facendo una tappa a Viggiano.
Viggiano è il paese di Maria e della musica; da non perdere la Piazza San Giovanni con delle bellissime statue raffiguranti le Muse della Musica intente a suonare strumenti differenti, circondate dagli zampilli della fontana.

Proprio di fronte alla piazza, un’altra statua che no passa inosservata e che rappresenta il momento della processione con cui una volta l’anno la statua della Madonna Nera (protettrice della Basilicata e delle genti lucane) viene trasportata sul sacro Monte dove resterà per quattro mesi prima di rientrare in chiesa.
Ci siamo poi spostati nel centro vero e proprio del paese per visitare il bellissimo teatro “Francesco Miggiano” che inizialmente svolgeva la funzione di chiesa e di ospedale. Poco più avanti si trova la chiesa di Santa Maria alle Mura che ospita la statua della Madonna di cui vi ho parlato poco fa.
Di fronte all’ingresso si apre una meravigliosa piazza con un panorama spettacolare e sulla ringhiera di protezione si possono ammirare gli stemmi dei 131 comuni della Basilicata.

Veduta panoramica Viggiano
Veduta panoramica Viggiano

Inizialmente vi avevo parlato anche di musica, vi ricordate?
Già da qui si scorgono diversi indizi che rimandano al legame fra Viggiano e la musica, infatti sempre sulla ringhiera troverete la raffigurazione ripetuta di un suonatore di arpa, mentre sul portale antico posto davanti al belvedere, guardando con attenzione scorgerete raffigurata una piccola arpa.
Dopo tutti questi indizi, non abbiamo potuto fare altro che recarci al Museo della Musica di Viggiano.
In realtà si tratta del distaccamento del Conservatorio di Potenza dedicato solamente all’arpa.
L’arpa viggianese è una vera e propria eccellenza e unicità del luogo, pensate che tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 i musicanti viggianesi si recavano presso le edicole votive a suonare l’arpa; dovendola quindi trasportare non poteva essere troppo ingombrante ed è per questo che l’arpa viggianese ha dimensioni ridotte rispetto all’arpa classica ed è priva di pedali.

Cascate di San Fele e Palmenti di Pietragalla

Nella terza giornata abbiamo esplorato un’altra zona naturalistica, ovvero quella delle Cascate di San Fele.
Le cascate sono 10 e sono collocate a poca distanza l’una dall’altra, così da poter ammirarne diverse durante un trekking da queste parti.
In passato la zona era disseminata di mulini utilizzati per la cardatura della lana; lungo il sentiero infatti si possono notare i resti di alcuni di essi
.
Per quanto riguarda le cascate invece, noi abbiamo ammirato quella degli Innamorati, quella della Gualchiera e quella del Paradiso, il tutto in poche ore.

Cascate di San Fele - Cascata degli Innamorati
Cascate di San Fele – Cascata degli Innamorati

Se amate la natura vi consiglio di recuperare la mappa e di organizzare l’intera giornata alla scoperta di questo angolo di Basilicata davvero magnifico.
Nel pomeriggio abbiamo visitato Pietragalla famosa per i suoi palmenti.
Sapete cosa sono e per cosa venivano utilizzati? Si tratta di costruzioni scavate nel tufo utilizzate per la pigiatura e la fermentazione del vino. Ogni famiglia ne possedeva uno e faceva il proprio vino.
All’interno della costruzione ci sono tre vasche: una di pigiatura, una per la fermentazione e una per la tiratura.
I palmenti sono stati abbandonati dalle famiglie ed acquistati dal Comune e oggi è possibile visitare il Parco Urbano dei Palmenti.

Palmenti di Pietragalla
Palmenti di Pietragalla

Finita la visita al parco siamo saliti in paese dove abbiamo visitato le Rutt ( le grotte nel centro cittadino) utilizzate per la conservazione del vino.
Tappa alla chiesa Madre dedicata a San Nicola di Bari, al Palazzo Ducale e al Museo della Civiltà Contadina.

Avigliano e la Grancia

L’ultima giornata di questo itinerario alla scoperta della Basilicata l’abbiamo dedicato alla visita di Avigliano, il paese dell’artigianato.
Abbiamo potuto ascoltare la storia della Balestra o coltello dell’amore e vedere da vicino qualche pezzo realizzato dagli artigiani della zona, per poi catapultarci indietro nel tempo grazie alle creazioni di Annangela , una bravissima ricamatrice che a mano ricrea abiti del passato.
Oltre alla sua merceria, ha aperto un piccolo museo del ricamo in cui espone delle vere e proprie opere d’arte.
Sapete che la Basilicata è stata terra di briganti?! Per affrontare questo argomento abbiamo assistito ad uno spettacolo davvero meraviglioso e unico nel suo genere; nel Parco della Grancia, il primo parco storico rurale e ambientale d’Italia, abbiamo assistito alla “Storia Bandita” , una kermesse di teatro popolare e multimediale unico in Italia con più di 100 comparse.

Rappresentazione Storia Bandita al Parco della Grancia
Rappresentazione Storia Bandita al Parco della Grancia

Vi dico solamente che mi sono emozionata guardandolo e vi consiglio di cuore di vederlo; lo spettacolo viene ripetuto durante tutto il periodo estivo, se siete in zona è una di quelle cose che non potete assolutamente perdervi.
Con questa chicca finisce il nostro tour alla scoperta di questa bellissima regione che personalmente spero di conoscere in modo più approfondito perché ha tanto da offrire.

Dove dormire e dove mangiare

Se indicativamente decidete di fare il mio stesso giro, vi consiglio di pernottare all’Hotel Bouganville di Picerno, ottimo punto di partenza per visitare le zone limitrofe.
Per quanto riguarda il cibo, preparatevi ad assaporare tutti i piatti della tradizione da:
Agriturismo il Cerro 1848 – Picerno
Agriturismo Vignola – Marsico Nuovo
La locanda del Re – Filiano

Un ringraziamento a Marmo Melandro Viaggi e Basilicata Turistica, organizzatori di questo Educational Tour in collaborazione con Maria Francesca Milione e con le bravissime guide Caterina e Nicola.
Grazie anche a tutte le persone che ho incontrato e che mi hanno trasmesso l’amore per questa terra e a tutti i miei compagni di avventura senza i quali non sarebbe stata la stessa cosa.

Se siete amanti delle esperienze adrenaliniche, potete provare il Volo dell’Angelo.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.


Italia, Marche

Serrungarina fra storia e feste

L’entroterra marchigiano custodisce delle vere e proprie perle, come ad esempio Serrungarina.
Siamo a Colli al Metauro, in provincia di Pesaro-Urbino.
Pronti a scoprire i tesori di questa terra?

Cosa vedere a Serrungarina

Vi consiglio di inserire questo carinissimo borgo di 2500 abitanti all’interno di un itinerario alla scoperta dei borghi marchigiani.
Iniziate salendo la bellissima scalinata, fiore all’occhiello di Serrungarina e una volta raggiunta la cima, vi
ritroverete al cospetto del tiglio centenario, davvero maestoso e bellissimo. Spostatevi verso le mura e ammirate la visuale da quassù, davvero magnifica.
Proprio in questa piazzetta si trova anche la chiesa di S. Antonio Abate che custodisce due tele di notevole importanza: dietro l’altare maggiore si può ammirare una tela del Guerrieri, pittore di Fossombrone della scuola del Caravaggio raffigurante la Visitazione mentre sulla navata laterale si può ammirare l’Immacolata Concezione del Presutti da Fano.
Di fianco alla chiesa troviamo il Municipio che ospita una collezione di ceramiche donate dal maestro Bojani, direttore per oltre 20 anni del MIC di Faenza.

Profermo di Serrungarina
Profermo di Serrungarina

Curiosate tra i vicoli e cercate 2 targhe commemorative: a Serrungarina infatti nacquero due personaggi legati al mondo della Rai: Renata Cortiglioni che dedicò la sua vita al Coro di voci bianche e Massimo Pianforini, primo annunciatore Rai.
Una chicca da non perdere ma che viene aperta solo in occasione di feste e sagre è l’osteria “Vecchia Cantina” al cui interno oltre ovviamente a gustare vino, troverete un vero e proprio museo della Civiltà Contadina.
Prima di lasciare questo piccolo borgo con la forma di una torta, non potete non dirigervi verso il Profermo, una zona utilizzata in passato prima dell’ingresso in ospedale, una sorta di zona dedicata alla quarantena.
Oltrepassato l’arco, prendetevi qualche minuto per ammirare il panorama.

La Feste della Pera Angelica

Serrungarina è famosissima per la sua Pera Angelica, un frutto delicato, dolce e davvero gustoso che cresce in queste zone.
Essendo proprio una peculiarità, negli anni è nata la Festa della Pera Angelica per valorizzare e far conoscere questo prodotto di nicchia e quest’anno si svolgerà la XXVI edizione. Il periodo della festa è sempre la prima settimana di settembre, il momento di maturazione del frutto e quest’anno sarà il 2 e il 3 settembre.
Troverete il borgo in festa, stand gastronomici, convegni, il mercato della Pera Angelica e tanta musica.
Questo è un appuntamento da non perdere e potrebbe anche essere l’occasione per visitare il borgo.

Pera Angelica di Serrungarina
Pera Angelica di Serrungarina

Cosa visitare nei dintorni di Serrungarina

Dopo avervi parlato del borgo e del prodotto gastronomico per eccellenza, non mi resta che darvi qualche spunto col quale completare la visita.
A pochissimi km da Serrungarina trovate la frazione di Bargni che ospita un albergo diffuso e dopo esserci stata vi dico che è il posto perfetto se cercate pace e tranquillità.

Chiesa di Bargni
Chiesa di Bargni

Sembra di essere isolati dal resto del mondo e se cercate un ristorante gourmet dovete assolutamente provare L’Antica Osteria da Gustin (prenotate perché ha pochi coperti).

Veduta dall'Osteria Gustin di Bargni
Veduta dall’Antica Osteria da Gustin di Bargni

A pochissima distanza da qui trovate un altro paese davvero carinissimo che merita una visita; sto parlando di Pozzuolo, il borgo del silenzio con i suoi 30 abitanti che si godono la vita con un panorama da fare invidia e i ritmi lenti.
La zona offre anche molti spunti a livello naturalistico e il gruppo “I camminatori di Pozzuolo” è sempre pronto a mostrarvi le proprie bellezze.
Io sono rimasta affascinata dall’antico forno del paese ancora in funzione, che viene utilizzato per sfornare pizza e focaccia in occasioni di festa.
Parlando di feste, durante quelle natalizie Pozzuolo si trasforma nel paese del Natale… segnatevi anche questo appuntamento.

Veduta da Pozzuolo
Veduta da Pozzuolo

Come detto all’inizio, l’entroterra marchigiano custodisce dei piccoli tesori e se siete ancora curiosi di scoprire questa zona, potete proseguire il vostro tour con una visita a Saltara, al Beato Sante, al Museo del Balì o a Mombaroccio.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Feste e Sagre in Italia, Italia, Marche

Sagra dell’Uva di Cupramontana

Conoscete la capitale del Verdicchio?!
La risposta è Cupramontana! Ci troviamo nelle Marche, in provincia di Ancona e l’intera zona circostante è dedicata alla produzione del prelibato vino.
Si tratta di una vera e propria eccellenza, pensate che lo si omaggia anche con la bellissima Sagra dell’Uva.

81° Sagra dell'Uva di Cupramontana

Sagra dell’Uva di Cupramontana

Questa festa ha origini antiche, siamo arrivati alla 86° edizione.

Carri allegorici 

Non trovo parole migliori per descrivere il tutto che tradizione e amore per le proprie radici.
La Sagra ha una durata di 4 giorni, dal giovedì alla domenica (28 settembre 1 ottobre) ed è stato sempre così, sin dalla prima edizione durante la quale sfilavano i carri trainati dai buoi addobbati con grappoli d’uva, alcuni dei quali venivano poi lanciati alla folla.
Questa tradizione è sopravvissuta con il passare degli anni, ovviamente si è adeguata ai nostri giorni e si è trasformata nella sfilata dei carri allegorici della domenica pomeriggio.
Per i cuprensi è forse il momento più atteso dell’intera manifestazione in quanto le 5 contrade di Cupramontana si sfidano andando in scena ognuna sul proprio carro, rigorosamente a tema Verdicchio, creato dal nulla dalle sapienti mani dei cittadini.

Dettaglio di un carro allegorico

Dettaglio di un carro allegorico

Ho potuto ammirare insieme ad altri blogger i carri in anteprima e oltre alla bellezza e all’imponenza, la cosa che ho percepito maggiormente è stata la passione e la dedizione dei cuprensi. Sono tutti volontari che dedicano gran parte del proprio tempo libero (da fine agosto circa fino a poche ore prima della sfilata) alla realizzazione della propria opera, coinvolgendo anche i ragazzi più giovani e trasmettendo loro questa tradizione.

Palio della pigiatura

Il sabato invece si svolge la gara della pigiatura dell’uva tra i borghi limitrofi ed è un momento davvero particolare a cui assistere: immaginatevi uomini all’interno di grosse vasche contenenti quintali d’uva che fanno del loro meglio per pigiarne il più possibile nel tempo prestabilito.

Degustazioni e stand 

Essendo il Verdicchio il re della festa, in tutte le giornate è stra-presente, potrete acquistarlo nei vari stand o partecipare alle Degustazioni in Piazzetta dove diverse cantine propongono i propri prodotti….insomma vi assicuro che c’è l’imbarazzo della scelta.

Degustazioni in Piazzetta

Degustazioni in Piazzetta

MIG -Musei in Grotta

Vi consiglio di non perdere una visita al Mig – Musei in Grotta che personalmente ho trovato davvero interessante. La location è bellissima e ospita al suo interno il Museo dell’Etichetta, con esposizione di circa 1000 etichette di vino provenienti da tutto il mondo (l’intera collezione ne vanta circa 10000); pensate che in Europa sono solo due i musei di questo tipo.
Finita l’esposizione delle etichette, si passa alla zona che racconta la storia della Sagra dell’Uva attraverso i manifesti pubblicitari di ogni singola edizione: un tuffo nel passato meraviglioso.

Vecchio manifesto della sagra dell'uva di Cupramontana

Vecchio manifesto della sagra dell’uva di Cupramontana

Le sale adiacenti ospitano La strada del gusto, illustrando un percorso fra eccellenze, prodotti, sapori e trazioni. Infine troverete l’Infopoint dove poter richiedere materiale informativo o acquistare prodotti locali. Subito fuori è stato allestito l’Horto dei Semplici, uno spazio in cui vengono coltivate le vecchie erbe medicinali….proprio nel punto in cui sorgeva l’orto monastico. Vi ho solo detto che la location è fantastica, ma non vi ho detto che era un antico monastero…..non vi resta che visitarlo di persona.
Un ringraziamento ad Erik per tutte le informazioni dettagliate.

Concerti

La Sagra dell’Uva negli anni ha acquisito molta popolarità, arrivano infatti tantissimi pullman da tutta Italia per partecipare ad una festa con radici antiche ma nettamente attuale e uno dei motivi sono anche i concerti. In tutte le edizioni infatti si esibiscono cantanti di fama nazionale ,per allietare con il canto una serata già abbondantemente piacevole grazie al Verdicchio e a tutta l’atmosfera che si respira.

Ora non resta che pensare alla 84° edizione …fatelo anche voi, segnatevi questo appuntamento in agenda perché ne vale assolutamente la pena.
Un grazie di cuore a Sara e a Giorgia per averci accompagnato in questa scoperta.

Alla prossima sagra,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: la zona è perfetta per staccare la spina, per una vacanza a contatto con la natura e per un turismo enogastronomico e sportivo, se cercate un alloggio vi consiglio Cupramontana Accoglie.

Emilia romagna, Italia, Marche

3 colazioni imperdibili tra Pesaro e Riccione

La colazione è un momento importante della giornata, quante volte l’avete sentito dire?!
Se anche voi come me, durante la settimana fate una normalissima colazione a casa e volete concedervi una coccola, magari durante il fine settimana, ecco 3 colazioni imperdibili tra Pesaro e Riccione.

Bistrò dell’ Hotel Excelsior di Pesaro

Che ne dite di una colazione a 5 stelle? Non capita mica tuti i giorni!! E invece potrebbe diventare la vostra nuova routine, perché la colazione al Bistrò dell’Hotel Excelsior, il 5 stelle di Pesaro, è aperta anche ai non ospiti.
Immaginatevi in una location super esclusiva a gustare le prelibatezze preparate dallo chef del Rossini Bistrot (locale assolutamente da provare).
Avrete solo l’imbarazzo della scelta fra dolci e salati, la giusta carica per affrontare poi una giornata di mare.
La colazione è a buffet (oltre qualche piatto caldo da poter ordinare) e ha un costo fisso.

Colazione al Bistrò dell'Hotel Excelsior di Pesaro
Colazione al Bistrò dell’Hotel Excelsior di Pesaro

Sac à Poche

Ora ci spostiamo a Riccione, anche se vi sembrerà di essere arrivati in un angolino di Francia quando metterete piede al Sac à Poche, una vera e propria chicca riccionese in cui gustare una pasticceria davvero superlativa.
Accomodatevi sotto un ombrellone all’esterno o in uno dei tavolini in veranda e concedetevi una giusta e meritata pausa.
La colazione è alla carta.

Sac à Poche Riccione
Sac à Poche Riccione

Botanic

Per concludere questa lista delle 3 colazioni imperdibili, ritorno a Pesaro, al Botanic, un nuovo locale in Viale Trieste in cui poter ritagliarsi un momento di relax gustando pancake, croissant dolci e salati, maritozzi e tantissime altre cosine.
Adoro la cura dei dettagli e il croissant crema e fragole non me lo toglierò più dalla mente.
La colazione è alla carta.

Colazione al Botanic di Pesaro
Colazione al Botanic di Pesaro

Che dite, vi ho fatto venir voglia di fare colazione?
Poi fatemi sapere se ne provate qualcuna.
Se amate i brunch, qui trovate qualche consiglio.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche, Trekking

Trekking alla Scalaccia

Il Parco del Conero offre tantissimi sentieri per i trekking panoramici, oltre ovviamente a spiagge meravigliose.
Ho già testato qualche percorso un po’ di tempo fa, oggi ve ne faccio scoprire un altro, non troppo lungo ma che vi metterà alla prova.
Andiamo alla Scalaccia.

Veduta dal sentiero della Scalaccia
Veduta dal sentiero della Scalaccia

La Scalaccia: percorso trekking

Il percorso della Scalaccia, o sentiero 313, insieme alle varianti 313a e 313b costituisce il Sentiero delle Tre Valli.
Si tratta di un sentiero ad anello di circa 5 km, ma molto spesso viene utilizzato per raggiungere la spiaggia della Scalaccia.
Siamo a Pietralacroce (AN) e il punto di partenza è nei pressi del ristorante Osteria del Baffo, dove vi consiglio di fermarvi al ritorno.

Sentiero CAI 313
Sentiero CAI 313

Leggermente più avanti del ristorante, sulla sinistra incontrerete il cartello che indica l’inizio del sentiero; la prima parte è immersa nel verde e parecchio ombreggiata, mentre la seconda parte prevede la discesa di parecchie scale.
Prima di scendere le scale, troverete un bivio; se non siete interessati alla spiaggia ma volete percorrere l’intero sentiero, girate a sinistra per Santa Margherita.
Il percorso fino alla spiaggia non è troppo impegnativo, in 40 minuti raggiungerete la vostra meta, ma vi consiglio di indossare scarpe da trekking o calzature comunque chiuse.
Dopo un po’ di sana fatica, verrete ricompensati dalla bellezza della spiaggia.

Primo tratto sentiero della Scalaccia
Primo tratto sentiero della Scalaccia

La Scalaccia: la spiaggia

La spiaggia della Scalaccia è selvaggia, non attrezzata e non vi è nemmeno la possibilità di piantare l’ombrellone perché si tratta di roccia marnosa e scogli; è sicuramente una delle spiagge più selvagge e meno frequentate del Conero, adatta a chi ama la tranquillità e l’avventura.
Arrivati in fondo potrete ammirare le caratteristiche grotte tipiche della zona anconetana e rilassarvi con un bel bagno.
L’acqua è davvero pulita e la zona è adatta alle immersioni. Trovandosi proprio a ridosso della falesia, il sole scompare presto, quindi vi consiglio di andarci al mattino.
Vi lascio anche una bella scusa per poter fare delle soste durante la risalita: fermatevi ad ammirare il panorama, da qui la vista sulle grotte del Passetto fino all’Ascensore regala scorci indescrivibili.
Non dimenticatevi di portare acqua a sufficienza, giù non ci sono punti di ristoro.
Una volta risalita la parte di scalini, potrete decidere se scendere a destra al bivio e continuare il sentiero o proseguire dritto e dirigervi all’Osteria del Baffo per un bel pranzetto a base di pesce, con vista.

Spiaggia della Scalaccia
Spiaggia della Scalaccia

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Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Mostra “Un certain – Robert Doisneau”

La città di Riccione ospita sempre delle bellissime mostre e in questo periodo non potete perdervi “Un Certain – Robert Doisneau” a Villa Mussolini.
Abbiamo tutti bisogno di un po’ di romanticismo in quest’epoca che sembra non conoscere più questo concetto e la mostra a Villa Mussolini ci aiuta sicuramente a ritrovarne un po’.

Bacio all'Hotel de Ville
Bacio all’Hotel de Ville

Robert Doisneau: l’uomo

Perché vi parlo di romanticismo?! Perché Robert Doisneau è l’autore del famosissimo “Bacio all’Hotel de Ville” che tutti almeno una volta nella vita hanno visto.
Egli fu uno dei più grandi fotografi del XX secolo, che attraverso la fotografia si avvicinò a mondi completamente opposti fra loro.
Pensate che per un periodo della sua vita fu il fotografo di Vogue, documentando quindi la vita dell’aristocrazia, della nobiltà e della Parigi che contava.
Ma abbandonato questo contesto e finite le ore di lavoro, amava vivere la periferia di Parigi, i luoghi dei più poveri e degli ultimi.
Un uomo pieno di contrasti che ha saputo cogliere ogni aspetto della città di Parigi.

Mostra "Un Certain - Robert Doisneau"
Mostra “Un Certain – Robert Doisneau”

La mostra: cosa aspettarsi

La mostra a Villa Mussolini è suddivisa in tre piani, si inizia con un video esplicativo della vita dell’artista per poi ammirare le fotografie recuperate dalla collezione privata, che ritraggono Doisneau insieme alla propria famiglia.
Al primo piano si incontra invece le parte dedicata alle botteghe e ai piccoli negozi, passando per la vita quotidiana dei parigini e del loro amore.
Qui infatti troverete la famosissima fotografia del Bacio all’Hotel de Ville e di altre scene romantiche.
Passiamo poi ai parigini, il soggetto prediletto di Robert Doisneau e ai bambini, che ha sempre amato immortalare.
Al piano superiore invece si possono ammirare le fotografie del periodo in cui lavorò per Vogue e quindi immortalò la mondanità in tutte le sue sfaccettature per finire con la sezione dedicata ai personaggi famosi, molti dei quali erano suoi amici.
Giusto per citarne qualcuno, Doisneau frequentava Jacques Prevert, Simone de Beauvoir, Pablo Picasso e Jean Cocteau.

Mostra Robert Doisneau a Riccione
Mostra Robert Doisneau a Riccione

La mostra: informazioni utili

La mostra Un Certain è curata dall’Atelier Robert Doisneau e realizzata a partire dalle stampe originali della sua collezione.
Un progetto voluto dalle figlie di Doisneau che hanno selezionato 143 fotografie in bianco e nero e a colori, realizzate nei 60 anni di attività dell’artista.
La mostra è ospitata a Villa Mussolini, è possibile acquistare i biglietti direttamente in villa, online sul sito e presso l’ufficio Iat a Riccione (Piazzale Ceccarini 11).
Fino al 10/9 la mostra sarà aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 23.
Dal 12/9 al 12/11 dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 20.
Il costo del biglietto è di 12 euro
.

Mostra "Un certain"
Mostra “Un certain”

Una mostra davvero bellissima che vi consiglio di vedere, grazia alla quale vi teletrasporterete nella bellissima Parigi del secolo scorso.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Feste e Sagre in Italia, Italia, Marche

Summer Jamboree di Senigallia

Appassionati, amanti e fanatici degli anni 40 e 50, questo post è tutto per voi!
E’ in arrivo il Summer Jamboree a Senigallia!
Non credo, ma se non ne avete mai sentito parlare, si tratta di un festival incentrato sulla musica Rock e Rockabilly degli anni 40 e 50, il più importante di questo genere musicale.
La cittadina marchigiana in questi giorni pullula di persone, molte delle quali anche straniere.
Ogni giorno si svolgono dei concerti (gratuiti) in varie zone della città, mentre all’interno delle mura della rocca vengono collocati diversi stand, da quelli gastronomici a quelli che vendono cimeli o accessori provenienti proprio dai mitici anni 50!

Summer Jamboree Senigallia
Summer Jamboree Senigallia

Sembra di tornare indietro nel tempo, molte persone infatti si presentano indossando gli abiti tipici di quegli anni, vedrete bretelle, capelli brillantinati, bananoni, maglie a righe, tatuaggi e fasce sui capelli. Logicamente io non potevo sottrarmi al fascino di vivere la festa indossando i “costumi di scena” !

Bancarelle al Summer Jamboree
Bancarelle al Summer Jamboree

Un altro aspetto davvero meraviglioso dal mio punto di vista è quello relativo alle automobili, in una zona precisa della città infatti vedrete esposti dei bellissimi esemplari di auto tenute perfettamente, come dei veri gioiellini.

Auto d'epoca
Auto d’epoca

La festa si sviluppa nel centro storico della città, ma il mercoledì sera (di solito) il tutto si sposta sul lungomare, dove si tiene la festa hawaiiana : “Big hawaiian party on the beach“, una festa con colonna sonora beach boys.

Senigallia durante il Summer Jamboree
Senigallia durante il Summer Jamboree

Se siete dei ballerini o se semplicemente volete provare il brivido, ogni giorno troverete delle lezioni gratuite di ballo.
Gli eventi in calendario sono davvero tanti, se volete arrivare organizzati date pure un’occhiata qui.
Dal mio punto di vista si tratta di un evento davvero suggestivo, vale sicuramente la pena viverlo almeno una volta.
Quest’anno la manifestazione sarà dal 29 luglio al giorno 6 agosto 2023.
Buon divertimento al Summer Jamboree.
Alla prossima festa,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Museo Tattile Statale Omero

Se amate i musei alternativi, non potete perdere il Museo Tattile Statale Omero ad Ancona: un’esperienza tutta da vivere!!

Museo

La Mole Vanvitelliana di Ancona ospita questo particolare museo, unico nel suo genere.
Si tratta di un modello di eccellenza nello scenario delle opportunità culturali per non vedenti ed ipovedenti; è una realtà museale innovativa e di grande attrazione per tutti coloro che vogliono avvicinare o conoscere l’arte.
Il motto di questo museo è “Vietato non toccare”, qui l’esperienza è a 360°, le opere si possono, anzi si devono toccare.
Il Museo Tattile Statale Omero vanta più di 200 opere; copie in gesso e resina di sculture antiche e originali di sculture contemporanee.
Vi ritroverete a passeggiare tra la Venere di Milo, il modellino del Partenone e della Basilica di San Pietro. Fate poi un salto ad ammirare il David e la Pietà.
Ovviamente oltre ad ammirare, dovrete toccare con mano; si tratta di un museo unico, senza barriere che intende promuovere la fruizione multisensoriale del patrimonio culturale.
Il museo è il centro di formazione e ricerca promotore di mostre tattili di rilevanza nazionale e internazionale.

Museo Tattile Statale Omero
Museo Tattile Statale Omero

Divisione del Museo

Appena entrerete nel Museo Tattile Statale Omero, vi ritroverete a passeggiare fra le meraviglie del passato, principalmente arte classica; salendo le scale invece si arriva al piano dedicato all’arte contemporanea con opere di De Chirico, Marini, Martini, Messina e Vangi.
Sempre su questo piano ci sono spazi dedicati ad attività particolari, fruibili su prenotazione (vengono spesso organizzati anche eventi per famiglie).
Uscendo da questa ala e scendendo di un piano, si arriva alla sezione dedicata al design, aperta a dicembre 2021.
Qui potrete scoprire da vicino molti oggetti che diamo per scontati e che siamo abituati ad utilizzare nella quotidianità.

Museo Tattile Statale Omero arte classica
Museo Tattile Statale Omero arte classica

Storia del Museo

Il Museo Tattile Statale Omero nasce dalle idee e dalla volontà dei coniugi non vedenti Aldo Grassini e Daniela Bottegoni che da esperti viaggiatori si sono trovati troppe volte di fronte al divieto i toccare che per un non vedente equivale a non guardare.
Da qui prende vita questo museo, nato per promuovere l’integrazione delle persone con disabilità visiva ed accessibile a tutti.

Dove si trova il Museo

Dopo aver cambiato diverse sedi, dal 2014 il Museo Tattile Statale Omero è ospitato nelle settecentesche sale della Mole Vanvitelliana o Lazzaretto di Ancona.
L’edificio, progettato dall’architetto Luigi Vanvitelli sorge su un’isola artificiale pentagonale divisa dalla terraferma da un canale e collegata da 3 ponti.

Museo Tattile Statale Omero arte contemporanea
Museo Tattile Statale Omero arte contemporanea

Info utili

Il museo è aperto dal martedì al sabato, dalle 16 alle 18, la domenica e i festivi si aggiungono a questi orari anche delle ore al mattino, dalle 10 alle 13.
Nei mesi di luglio e agosto gli orari diventano 17-20 dal lunedì al sabato, più il mattino dalle 10 alle 13 la domenica e i festivi.

L’ingresso al Museo Omero è gratuito mentre quello alla collezione di design ha un costo di 5 euro (tranne la 1° domenica del mese in cui l’ingresso è gratuito).
Per ogni informazione potete telefonare al 3355696985 o scrivere una mail all’indirizzo prenotazioni@museoomero.it

Non mi resta che augurarvi una buona visita in questo bellissimo museo che ha anche l’importante scopo dell’inclusività.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.