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Keukenhof: visita al più grande parco di fiori a bulbo del mondo

Cari amici viaggiatori, sono rientrata da pochi giorni da un weekend al di sopra delle mie aspettative, non credevo assolutamente di poter restare così affascinata e soddisfatta dopo la mia visita in Olanda.
La prima cosa essenziale da dire è che l’Olanda non è solo Amsterdam, magari non lo facciamo volontariamente ma credo che questo accostamento avvenga nella maggior parte delle nostre menti.
Avevo visitato Amsterdam qualche anno fa e mi era piaciuta, ma questo weekend è stato una vera riscoperta.
Sono partita il venerdì pomeriggio e il lunedì all’ora di pranzo avevo di nuovo appoggiato i piedi sul suolo italiano, ma vi assicuro che sono bastati.
Ho ricevuto la proposta da una mia amica che vive in Belgio e dato che per me ogni meta che non ho già visto vale un viaggio, ho subito accettato! 🙂
Il motivo  fondamentale della nostra visita era la fioritura dei tulipani e la visita al Keukenhof, un giardino botanico situato nei pressi di Lissa, considerato il più grande parco di fiori a bulbo del mondo. Ci aspettavamo tanta gente, ma una volta arrivati nel parcheggio siamo rimasti di stucco, non potete immaginare la quantità di macchine presenti. Un po’ spaventati per la troppa confusione ci siamo diretti alle casse e dopo aver pagato il biglietto siamo finalmente entrati in questo mondo fantastico.
Il parco è talmente grande – 32 ettari – e ben organizzato che non ci si rende conto realmente della gente presente, il tutto fila liscio, non troverete code o ingorghi.
Uno dei motivi di tanta affluenza è anche il fatto che il parco è aperto al pubblico solamente per due mesi all’anno, quest’anno dal 21 Marzo al 12 Maggio 2024.
I dati parlano della fioritura di 7 milioni di bulbi piantati a mano, 4 milioni e mezzo dei quali sono tulipani di oltre 100 varietà, mentre i restanti sono giacinti e narcisi.
Presi dall’euforia iniziale non si fa altro che scattare fotografie, ma ben presto ci si rende conto che non vi è “gruppo” di fiori più bello dell’altro, tutto il parco è una meraviglia. All’interno ci sono inoltre diverse zone espositive con esposizioni temporanee di fiori, che valgono assolutamente una visita… io sono rimasta sconcertata dal padiglione delle orchidee: indescrivibile!!
Oltre fiori a perdita d’occhio, troverete un lago “attraversabile” a  piedi su lastre circolari, un mulino a vento, statue e canali. Diciamo che almeno tre ore vi serviranno per fare un giro abbastanza completo, ma tranquilli, se siete stanchi o affamati ci sono diversi punti di ristoro.
E’ un qualcosa di veramente unico, assolutamente da vedere anche per chi non ama alla follia i fiori.
Appena usciti da lì poi, facendo solo qualche centinaio di metri lungo la strada, ci siamo ritrovati davanti a interminabili campi in fiore, quelli propri autentici e non all’interno di un parco, forse una visione ancora più bella  di questo periodo dell’anno, file di diversi colori che si affiancavano creando una tipica immagine da cartolina.

Meravigliosa distesa di tulipani in fiore

Una volta lasciato questo ambiente fiabesco, siamo ripartiti in macchina e abbiamo raggiunto Zandvoort, la città in cui avremmo pernottato. La scelta della località è stata fatta semplicemente perché comoda in relazione alla distanza dal parco e dalla città che volevamo visitare il giorno successivo. E come capita spesso, la casualità aiuta…. senza saperlo abbiamo raggiunto una località balneare sul Mare del Nord, ricchissima di locali sulla spiaggia, uno più bello dell’altro, che fanno assolutamente presumere che in estate sia completamente presa d’assalto. Essa è infatti l’unica località balneare dei Paesi Bassi a possedere una stazione ferroviaria e per fare un salto nel passato è stata anche la sede del circuito automobilistico dove si è corso il Gran premio d’Olanda di F1 in passato.
Locali che cucinano un pesce ottimo e case magnifiche che danno proprio sul mare, tutte provviste di una grande finestra sulla facciata principale dalla quale ammirare il mare; sempre dalla stessa poi abbiamo potuto ammirare gli interni e gli arredamenti di queste villette: magnifici. Sicuramente un agglomerato di seconde case, le case estive”… beati i proprietari.
Dopo aver fatto una passeggiata rilassante sulle coste del Mare del Nord, abbiamo deciso si cenare al De Haven, uno dei locali sopracitati: ottimo filetto di merluzzo e uno splendido piatto di cozze e capesante, per non parlare del pazzesco tris di dolci, ve lo consiglio vivamente.

Le case affacciate sul Mare del Nord

Per il giorno successivo avevamo un programma abbastanza dettagliato da rispettare, così siamo partiti di buonora e poco dopo abbiamo raggiunto la città di Haarlem.
Purtroppo il tempo non è stato clemente, così abbiamo fatto un giretto sotto la pioggia,; la cittadina è molto carina, ma comunque i luoghi di maggiore interesse sono collocati tutti intorno alla piazza del Mercato Grande, nonché centro della città.
Su di essa si affaccia un capolavoro dell’architettura gotica, la Chiesa Grande di san Bavone che possiede due primati: è la più grande chiesa d’Olanda e la più alta dei Paesi Bassi; al suo interno da non perdere assolutamente il grande organo.
Da qui ci siamo sposati poi a Leiden, in italiano Leida è una città universitaria e si trova sul vecchio Reno. Tipica città olandese attraversata da diversi canali che rendono anche una semplice passeggiata qualcosa di unico: Ovunque mi girassi vedevo un simbolo di due chiavi incrociate e non capivo cosa fosse, così per evitarvi la medesima cosa vi dico già che è chiamata anche la “città della chiave”. Qui nacquero Rembrandt e Jan Steen e logicamente in molti musei e pinacoteche sono conservate le loro opere.

Uno dei canali di Leida

Dopo aver curiosato e passeggiato fra i piccoli vicoli ci siamo messi di nuovo in marcia e abbiamo raggiunto Breda.
Diciamo che qui si respira tutta un’altra atmosfera, lo stile della città è molto simile alle precedenti ma qui c’era gente, gente, gente e ancora gente, forse perché era domenica pomeriggio, non so.
Tutti i baretti e le caffetterie della piazza con tavolini all’aperto erano occupati, forse era complice anche il bel tempo (per fortuna il mal tempo era rimasto alle spalle).
In passato era una  città fortificata, infatti appena si arriva si possono ammirare le mura a ridosso del fiume; il centro e la piazza sono luoghi carini, ma vi è anche un castello, un grande parco e il Begijnhof.
In città ci sono anche diversi musei, ma dipende sempre dal vostro tempo, noi abbiamo fatto una toccata e fuga, se voi pernottate lì o comunque decidete di trascorrerci diverso tempo, vedrete che le  attrazioni non mancheranno.
Con la terza città visitata in un solo giorno la nostra visita in Olanda è terminata, ma sono rientrata a casa molto ma molto soddisfatta, forse è proprio vero che quando non ti aspetti niente rimani sempre maggiormente sorpreso.
Sicuramente rimarranno nella mia memoria i piccoli paesini che abbiamo attraversato in macchina, sembrano oasi di pace e tranquillità, circondati da verde e organizzati al meglio.
Beh del Keukenhof che dire, è veramente difficile spiegarlo a parole….dovete assolutamente assistere alla fioritura dei tulipani olandesi e vi renderete conto di che cosa sto parlando.
Olanda, un paese da scoprire!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Visto che la fioritura ha un tempo limitato, non vi resta che cercare voli economici e partire!!!

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Carnevale di Mentone: Fete du Citron

Al confine fra Italia e Francia (a soli 3,5 km dall’Italia) sorge la città di Menton conosciuta dai più per il Carnevale di Menton o Fete du Citron.
Mentone è infatti famosa per i suoi limoni.

Carnevale di Menton

Nel mese di Febbraio, la città si popola grazie al bellissimo carnevale, molto molto particolare visto che i carri allegorici sono costituiti di agrumi.
L’evento si svolge in diverse fasi: la domenica si tiene la sfilata dei carri allegorici nel lungomare e l’ingresso è a pagamento (16 euro gli adulti e 8 euro i bambini), mentre dal giorno successivo all’inaugurazione, presso i Giardini Biovès, di fronte al Casinò, si possono ammirare le installazioni fisse.
Enormi installazioni dominano il viale, pensate che a volte servono più di 140 tonnellate di agrumi per realizzarle.
Ogni anno il tema cambia, quest’anno ad esempio é “Da Olimpia a Mentone”.
I giovedì sera poi, si svolge la parata illuminata sulla Promenade du Soleil, mentre in determinate sere vengono illuminati anche i Giardini Biovès donando alle installazioni un’aria magica.
Si sviluppano inoltre diversi eventi collaterali, come per esempio la fiera dell’artigianato e il salone delle orchidee.
Passeggiando per le viuzze invece, incontrerete i vari produttori locali che sfoggiano il loro tesoro.

Carnevale di Mentone
Carnevale di Mentone

Come e quando nasce il Carnevale di Menton

Nel 1928 un albergatore locale organizzò una mostra di fiori e agrumi nei giardini del suo hotel per aumentare il numero di visitatori.
L’evento ebbe così tanto successo che negli anni successivi venne riproposto in piazza.
Essendo nel pieno della Belle Epoque, la zona era frequentata da persone facoltose che venivano a svernare in Costa Azzurra, così il comune decise di voler conferire all’evento un’impronta tipicamente locale, in modo tale da rilanciare il turismo.
Fu così che nel 1934 nacque la Sagra del Limone e quest’anno si festeggia la 88° edizione.

Giardini Biovès Mentone
Giardini Biovès Mentone

Curiosità sugli agrumi

Il limone di mentone è molto pregiato e per le decorazioni dei carri vengono utilizzati agrumi provenienti da altre zone.
I frutti utilizzati per le installazioni non vengono cestinati ma rivenduti ad un prezzo consono a cittadini e turisti.

La Fete du Citron mi sembra un’ottima scusa per visitare la Costa Azzurra fuori stagione.
Se siete amanti del Carnevale, questo non potete assolutamente perdervelo, come anche quello di Venezia e di Fano.
Per tutti i dettagli consultate il sito.

Alla prossima scoperta.
viaggiatrice seriale.


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Itinerario di 10 giorni tra Germania e Repubblica Ceca

Amanti degli on the road, avete mai pensato ad un itinerario tra Germania e Repubblica Ceca?!
Per questa volta lasciamo da parte la Germania più conosciuta, pur dovendo fare qualche tappa di avvicinamento, per andare alla scoperta della Svizzera Sassone e della Svizzera Boema.
Tranquilli, non mi sono sbagliata, siamo in Germania, ma la zona che abbiamo scelto si chiama proprio Svizzera (Sassone e Boema, ma poi ci arriviamo).
Vi avviso che sarà un itinerario principalmente naturalistico, quindi amanti dei trekking prendere nota.

Svizzera Sassone
Svizzera Sassone

Itinerario: le tappe

1 giorno: casa – Rovereto

Partendo dal centro Italia, il viaggio è parecchio lungo, quindi come prima tapa abbiamo deciso di fermarci in Italia e la scelta è ricaduta su Rovereto; non essendoci mai stata prima, vi dico che il viaggio è iniziato nel migliore dei modi perché questa città mi è davvero piaciuta.
Non perdetevi Piazza Rosmini e i bellissimi palazzi storici e le antiche botteghe del centro.
Prima di arrivare in città però abbiamo fatto una tappa al Santuario della Madonna della Corona, lasciando l’auto in località Spiazzi e percorrendo uno dei 3 possibili percorsi.
Davvero bellissimo, merita una visita (e un articolo più dettagliato).

Santuario della Madonna della Corona
Santuario della Madonna della Corona

2 giorno: Rovereto – Monaco di Baviera

In auto presto per raggiungere la meta della seconda giornata: la famosissima Monaco di Baviera.
Avendo poco più di mezza giornata per visitarla, le tappe imperdibili sono ovviamente Marienplatz con lo spettacolo alle 11-12-17 del Glockenspiel, il carillon dell’orologio (pensate che si tratta del più grande carillon d’Europa), il vecchio e il nuovo Municipio, il Duomo e il Giardino Inglese. Qui assisterete ad uno spettacolo davvero singolare: vedrete surfisti cavalcare le onde di un fiume.

Marienplatz Monaco di Baviera
Marienplatz Monaco di Baviera

Mentre passeggiate per il centro fate tappa alla Hofbrauhaus che definire solo un birrificio è forse riduttivo. La birra a Monaco è infatti molto più che una semplice bevanda, attorno ad essa gita un mondo intero.
Ad ogni modo vi consiglio di fermarci a pranzo o a cena in una delle tantissime birrerie per respirare la tipica atmosfera bavarese.
Il Residenz, il Palazzo Reale di Monaco è davvero meraviglioso e ospita al suo interno opere di differenti stili e periodi storici. Di sicuro prenderete la metropolitana, quindi vi consiglio di fare una sosta a Marienplatz ed ammirare questa fermata.
Se avete più tempo a disposizione potete visitare il Museo della BMW e il castello di Nymphenburg.

3 giorno: Monaco – Lipsia

Come terza tappa abbiamo scelto la città di Lipsia che abbiamo raggiunto dopo diverse ore in auto tra temporali e cantieri stradali, ma per fortuna questa città è stata una vera e propria sorpresa.
Personalmente non mi aspettavo tutta questa bellezza.
Lipsia è la città della musica, oltre ad un itinerario della musica contrassegnato con un simbolo sul pavimento di fronte alle varie tappe, troverete rimandi continui al mondo musicale.
Passeggiate per il centro storico ammirando Martkplatz, il vecchio Municipio, lo storico locale Auerbachs Keller che sembra aver ispirato l’opera di Goethe Faust, il commovente monumento in cui sorgeva la Sinagoga e la meravigliosa architettura dell’università di Lipsia in Augustusplatz.
Le chiese di San Nicola e San Tommaso sono imperdibili e se avete ancora tempo fare un salto al Museo di Bach.

Università di Lipsia
Università di Lipsia

4 giorno: Lipsia – Dresda

La quarta giornata è iniziata con una visita al paesino di Meissen, davvero caratteristico con le sue case colorate e il fiume che scorre poco fuori.

Meissen
Meissen

Qui non potete perdervi una visita al castello, davvero magnifico e dopo una pausa pranzo alla storica birreria Schwerter Schankhaus, potreste fare come noi e partecipare ad una visita guidata alla fabbrica di porcellana, una vera e propria istituzione della zona.
A pochi km di distanza abbiamo fatto un’altra tappa per ammirare un bellissimo faro, il Faro di Moritzburg.
Dopo la semplice passeggiata per raggiungerlo, abbiamo deciso di fare tappa al Castello di Moritzburg e poi approfittarne per fare una pausa e rallentare un attimo prima di arrivare a Dresda.

Castello di Moritzburg
Castello di Moritzburg

5-6-7 giorno: escursioni nei dintorni di Dresda

5 giorno: Malerweg e Ponte di Bastei

Per i tre giorni seguenti del nostro viaggio, abbiamo avuto una dimora stabile a pochi km da Dresda ( anche se alla fine non abbiamo fatto in tempo a visitarla).
Abbiamo infatti raggiunto il punto più lontano del nostro viaggio arrivando nella Svizzera Sassone, la parte di Germania al confine con la Repubblica Ceca che ha dato il via all’intero viaggio.
Sono stati tre giorni in natura, dedicati alla scoperta dei parchi nazionali, tra sentieri e monumenti.
Ogni giorno ci spostavamo per raggiungere la meta prescelta, ma la sera rientravamo sempre in zona.
Il primo giorno abbiamo percorso parte del Malerweg, descritto come il più bel trekking della Germania, un cammino che si sviluppa in 8 tappe; se vi recate all’ufficio turistico vi consegnano le credenziali da timbrare ad ogni tappa.

Ponte di Bastei
Ponte di Bastei Svizzera Sassone

Noi abbiamo prima ammirato il ponte di Bastei, il meraviglioso ponte di roccia alto 194 metri al confine con la Repubblica Ceca e poi abbiamo percorso parte del Malerweg al contrario, raggiungendo Pirna che solitamente è il punto di partenza.
Visita alla cittadina, sosta merenda e da qui abbiamo preso il treno per rientrare.

6 giorno: Gorlitz e il ponte fra due nazioni

La seconda giornata alla scoperta della Svizzera Sassone ha visto come protagonista non solo la Germania ma anche la Polonia.
Avete capito bene, c’è infatti una cittadina divisa in due da un ponte. Gorlitz, la parte tedesca e Zgorzelec la parte polacca.
Dopo una passeggiata tra le carinissime viuzze tedesche e una visita alla Cattedrale di San Giacomo dove abbiamo avuto la fortuna di sentire suonare l’organo, abbiamo attraversato il ponte pedonale e messo piede in suolo polacco. Diciamo che questa è la peculiarità della città, su una sponda del fiume infatti vedrete le bandiere tedesche e sull’altra quelle polacche.

Ponte di Gorlitz
Ponte di Gorlitz

Dopo una piacevole pausa pranzo abbiamo ripreso la strada del ritorno facendo però una tappa nella cittadina di Bautzen.

7 giorno: trekking da Mezni Louka tra Svizzera Sassone e Svizzera Boema

Ed eccoci di nuovo in partenza per una giornata naturalistica lasciamo il nostro alloggio nei pressi di Dresda e varchiamo il confine con la Repubblica Ceca.
A pochissimi km dal confine ci fermiamo, la località è Mezni Louka e da qui iniziamo il nostro trekking attraverso il parco nazionale alla scoperta della Svizzera Boema (anche in questo caso non mi sono sbagliata, è il nome della località).
Si parte subito in 4 o in 5 perché dopo aver sceso innumerevoli gradini, ci ritroviamo al punto d’imbarco delle barchette che portano all’interno delle gole di Gole di Kamenice.

Gole di Kamenice
Gole di Kamenice

Paesaggio davvero incredibile e a tratti surreale; si è completamente immersi nella natura.
Poi arriva il momento più faticoso, quello di risalire gli innumerevoli gradini e raggiungere a fatica la cima dove ci concediamo una pausa pranzo per riprenderci un po’.
Nel pomeriggio ci aspetta un altro trekking per raggiungere l’imponente e meraviglioso arco di pietra di Pravcicka Brana; lungo il tragitto attraversiamo anche punti di parco bruciati (lo scorso anno c’è stato un grosso incendio), ma la cosa che infonde la speranza è vedere la natura che riprende possesso dei suoi luoghi e in mezzo a tanto nero spuntano germogli e piantine di un verde brillante.

Arco di Pravcicka Brana
Arco di Pravcicka Brana

Rientro in hotel dove abbiamo cenato e poi ammirato il cielo stellato, perché essendo a ridosso del parco, l’inquinamento luminoso è praticamente nullo.

8 giorno: Mezni Louka -Ratisbona

Questa zona ci è piaciuta così tanto che abbiamo cambiato un po’ i piani e abbiamo deciso di dedicarle anche la mattinata, avventurandoci sul sentiero per raggiungere il Belvedere di Marina Skala. Diciamo che abbiamo iniziato anche questa giornata alla grande, la salita alla fine si fa sentire ma il panorama che si ammira da questa piccola costruzione è davvero indescrivibile ed è a 360°.

Belvedere di Marina Skala
Belvedere di Marina Skala

Se volete dedicare l’intera giornata alla natura, una volta scesi da qui potrete imboccare il sentiero sul alto opposto e raggiungere un altro belvedere.
Per noi purtroppo i tempi erano stretti ed era ora di ripartire.
La sosta del pomeriggio è stata strepitosa, forse una delle mie preferite dell’intero viaggio.
Siamo sempre in Repubblica Ceca e la cittadina di Karlovy Vary è davvero qualcosa di unico.
Città termale, con fontane sparse su tutto il centro storico, completamente in stile liberty.
Un colpo d’occhio pazzesco che mi ha fatto inevitabilmente pensare a come deve essere stata la vita qui nei primi del 1900.
Questa tappa mi rimarrà per sempre scolpita nelle mente.

Karlovy Vary
Karlovy Vary

Di nuovo in auto abbiamo ripreso la discesa e lasciato la Repubblica Ceca per rientrare in Germania e fermarci per la notte a Ratisbona.

9 giorno: Ratisbona – Innsbruck

La 9° giornata è stata dedicata alla scoperta della città tedesca di Ratisbona, che se devo essere sincera mi ha stupito positivamente.
Curata, ordinata, con un sacco di storia attira sicuramente l’attenzione del turista,
Si visita tranquillamente a piedi e il fatto di essere sulle sponde del Danubio le conferisce un’amosfera ancora più magica.
Fate una passeggiata fino al ponte di pietra (Steinerne Brucke) che per circa 800 anni è stato l’unico ponte sul Danubio, fate un giro sull’isola di fronte e poi rientrate nel centro storico della città dove non potete assolutamente perdervi il Duomo, la Porta Praetoria, il Vecchio Municipio, la casa in cui visse Oskar Schindler e quella di Kepler che ospita il museo a lui dedicato.
Ammirate gli scorci e magari gustatevi un hot dog alla Historiche Wurstkuchl, lo storico locale sul fiume in cui pranzavano i costruttori del ponte; sembra essere il più antico ristorante pubblico continuamente aperto al mondo.

Veduta di Ratisbona dal ponte di pietra
Veduta di Ratisbona dal ponte di pietra

Dopo aver ammirato tutta questa bellezza (Ratisbona è una delle poche città tedesche originale, che ha subito pochi danni durante le guerre) è arrivato per noi il momento di ripartire perché la strada verso casa è ancora lunga e così abbiamo trascorso le successive ore in auto fino a raggiungere Innsbruck.
Giusto il tempo di scendere dall’auto e arrivare in hotel e un super temporale ci ha accolto in città.
L’imprevisto è alla base del viaggio, lo sa bene chi viaggia spesso e deve cambiare i piani, così a malincuore abbiamo dovuto abbandonare l’idea di visitare la carinissima città austriaca (che per fortuna avevamo già visto) e abbiamo ripiegato su un po’ di meritato relax in spa.

10 giorno: Innsbruck – Trento

Al nostro risveglio il temporale era solo un lontano ricordo, le temperature si erano rialzate nettamene e il sole splendeva su di noi… condizioni perfette per rimettersi in viaggio.
Volendo spezzare un po’ la lunga tratta, abbiamo deciso di fermarci a Trento e concludere questo on the road di 10 giorni con una città italiana.
Premetto che è stata davvero una toccata e fuga, il tempo necessario per poter ammirare il bellissimo Castello del Buonconsiglio (solo da fuori) e i suoi giardini, Piazza Duomo e il Duomo, le vie principali del centro e i suoi bellissimi palazzi.

Castello del Buonconsiglio di Trento
Castello del Buonconsiglio di Trento

Il giusto tempo per farmi capire che dovrò tornarci con calma e scoprire ogni angolo di questa città.
Una bella pausa pranzo e poi di nuovo in auto per la nostra ultima tappa di questo viaggetto di circa 3000 km ( tra Svizzera Sassone e Svizzera Boema) che ci ha riportato a casa.

Considerazioni finali sul viaggio tra Svizzera Sassone e Svizzera Boema

Questo viaggio è stato una vera scoperta, per me che non amo particolarmente documentarmi in modo minuzioso prima della partenza (ma per fortuna ho chi lo fa al posto mio e anche in modo egregio, grazie!) è stato una vera e propria sorpresa. La natura incontaminata, i castelli sfarzosi, l’unicità dei ponti (quello pedonale al confine e quello di pietra), la bellezza delle città e anche le molteplici problematiche (non pensate che sia sempre filato tutto liscio, non sarebbe un viaggio che si rispetti) che abbiamo saputo affrontare e risolvere, fanno di questo viaggio un’avventura indimenticabile.

Svizzera Sassone
Svizzera Sassone

Questo è un articolo riepilogativo per darvi un’idea dell’itinerario dell’on the road tra Svizzera Sassone e Svizzera Boema, ne seguiranno altri mirati e dettagliati.
Se amate gli on the road, potrebbe interessarvi questo in Friuli Venezia Giulia.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Europa

Visita al castello e ai giardini di Boutemont

Le Chateau de Boutemont si trova in Normandia ed è una delle scoperte più sensazionali del mio on the road in Francia.
Se siete amanti dei castelli non potete assolutamente perdervelo, anche perché non è una meta invasa dai turisti e si visita benissimo.

Chateau Boutemont
Chateau Boutemont

Visitare il castello di Boutemont

Non so spiegarvi esattamente il motivo, ma questo castello, insieme ai suoi giardini mi ha rubato il cuore.
Una volta varcata la biglietteria seguite il percorso indicato che vi porterà alla scoperta delle bellezze del giardino, dalla serra al giardino all’italiana, dallo specchio d’acqua all’Orangerie, passando ovviamente per il castello.
Vi consiglio assolutamente di fermarvi all’Orangerie dove potrete gustare delle bevande fresche e della piccola pasticceria, in una location da favola.
Avvolti dal silenzio di questo giardino, vi sembrerà di aver fatto un viaggio indietro nel tempo.

Orangerie Chateau Boutemont
Orangerie Chateau Boutemont

Storia dello Chateau de Boutemont

La storia del castello risale all’anno 1000 circa, con la costruzione di una “casa fortificata”, sormontata da una torre destinata a controllare la bassa valle del fiume Touques.
Inizialmente fu un forte militare e il Signore Boutemont fece costruire una casa signorile di fianco; questa fu l’origine del castello attuale.
L’edificio risale al XVI e XVII secolo e passò poi nelle mani di diversi proprietari, fra cui i Servain, i Borel e i Paisant.
Nel 1538 fu Philippe Paisant a dare al castello la sua forma attuale, ma alla fine del XVII secolo la proprietà passò nelle amni di Jean Baptiste Les Bas che intraprese diverse opere all’interno di Boutemont.

Veduta Chateau Boutemont
Veduta Chateau Boutemont

I proprietari continuarono a cambiare, fino ad arrivare ad Armand e Hélène Sarfati che essendo appassionati di Patrimonio Nazionale si impegnarono a restaurare e a creare un nuovo capitolo della storia di Boutemont con innumerevoli abbellimenti del castello e dei giardini, inserendo l’apertura ad un largo pubblico.

Info utili

E’ possibile visitare il castello di Boutemont e i suoi giardini da Aprile a Ottobre, consultando i diversi orari di apertura in base al periodo dell’anno sul loro sito.
L’ultimo ingresso è 30 minuti prima della chiusura e il biglietto d’ingresso ha un costo di 8,50 euro.
La arte visitabile è quella relativa ai giardini, della parte interna del castello si possono intravvedere solamente due stanze.
All’ingresso vi verrà fornita una mappa con il percorso consigliato da seguire, così da non perdere nessun punto d’interesse.
All’esterno del castello trovate un ampio parcheggio in cui lasciare l’auto.

Serra Chateau Boutemont
Serra Chateau Boutemont

Spero vi sia piaciuto il racconto, così da poter inserire questa tappa in un viaggio futuro.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Europa

Varsavia durante il periodo natalizio

Quest’anno non posso dire di non aver visitato città nel magico splendore natalizio.
L’ultimo fine settimana prima della grande festa è stata la volta di Varsavia.
Davvero una super sorpresa!!!
Nella piazza principale, ovvero Piazza Zamkpwy, proprio di fronte al castello reale si innalzava un suggestivo albero di Natale, completamente rivestito di luci, palline e mega caramelle.

Sotto ad esso era un trionfo di mega pacchi di regalo sempre completamente costituiti di piccole luci.
Nella città era poi presente un carinissimo mercatino natalizio, con bancarelle in legno in cui si potevano acquistare manufatti tipici della zona e  gustare delle buone bevande calde.

Il sabato sera ho avuto anche la fortuna di assistere ad un vero e proprio concerto di Natale.

Tutti i lampioni erano addobbati con lo stesso motivo e nella via pedonale si potevano scattare natalizie fotografie di fianco ad enormi pacchi regalo o immense palle di Natale.

La parte che ho preferito però è stata un’altra, sempre sulla medesima via, dove è stata allestita una zona dedicata alle decorazioni, con pacchi, sedie, un enorme camino ed un trenino completamente illuminati.

Tutte le vie del centro storico erano addobbate e facevano volare con la fantasia al paese di Babbo Natale.
In Piazza del Mercato, proprio intorno al monumento della sirenetta è stata allestita una pista di pattinaggio sul ghiaccio dove grandi e piccini si davano alla pazza gioia, i meravigliosi edifici (patrimonio dell’Unesco) erano tutti ben illuminati e casottini di legno erano predisposti per dare riparo a chi si voleva riposare un po’ o gustarsi un bicchiere di vino.

Ho veramente respirato il clima natalizio…segnatevelo per il prossimo anno.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

5 cose gratuite da fare a Basilea

Quando sento parlare di Svizzera le sensazioni che provo d’impatto sono due: estrema curiosità in quanto è una nazione bellissima,che offre un sacco di attrattive e ha una natura rigogliosa e timore per il mio portafogli. Inutile girarci intorno, tutti abbiamo questo pensiero che ci frulla in testa.
Considerando che sono stata da poco a Basilea, vi dirò 5 cose da fare gratuitamente (o quasi).
Facciamo un piccolo passo indietro, ci troviamo al nord della Svizzera, proprio al confine con Francia e Germania; pensate che l’aeroporto è letteralmente diviso in due, ci sono sia la dogana svizzera che quella francese.
Una volta raggiunto il centro di Basile a bordo dell’autobus 50 che vi farà scendere proprio di fronte alla stazione del treno,inizierà la vostra avventura.


Cosa vedere 

Cattedrale e Pfalz

Il simbolo per eccellenza di Basilea è la Cattedrale.Un tempo sede vescovile, venne costruita tra il XII e il XV secolo il stile romanico e gotico.

Dalla terrazza panoramica chiamata Pfalz, potrete godervi la splendida vista sul Reno, sulla Foresta Nera e sulla piazza sottostante, luogo d’incontro e sede di varie manifestazioni.

Il Palazzo del Municipio

La vostra attenzione sarà catturata da un meraviglioso edificio di colore rosso, ovvero il Palazzo del Municipio e sede del governo di Basilea e del Parlamento che si trova in pieno centro.
Fermatevi ad ammirarlo con attenzione perché è davvero meraviglioso con le sue decorazioni trompe l’oeil. La parte più antica venne costruita fra il 1504 e il 1514.

Nel cortile interno si trova una statua di Munazio Planco, il fondatore della prima colonia romana sul territorio di Basilea.
A volte organizzano visite guidate (informatevi all’ufficio del turismo).

Attraversare il Reno a bordo di un traghetto

Esperienza da non perdere considerando il costo irrisorio.
Dovete sapere che si tratta di traghetti particolari, vengono spinti solamente dalla corrente del Reno e vi condurranno da una sponda all’altra.

Sono attaccati ad un cavo d’acciaio che collega le due estremità sulla terra, non farete nemmeno in tempo a salire che la forte corrente vi avrà già trasportato sull’altro lato.
Per chiamare il traghettatore o Fahrimaa, dovrete suonare , come da tradizione, il campanello sul pontile.

Fontana d Tinguely

Si tratta di uno dei punti d’incontro maggiormente frequentati.
Questa originalissima fontana ospita diverse opere d’arte dell’artista svizzero Jean Tinguely, tutte in movimento e collocate al suo interno.

In estate mette allegria con i suoi incessanti spruzzi d’acqua, mentre in inverno si gela diventando una bellissima scultura di ghiaccio. Molti locali amano trascorrerci la pausa pranzo.

Il Reno

Il Reno unisce le due parti di Basilea ed è il luogo dove poter fare una passeggiata rilassante, bersi una birra a fine giornata , fare una grigliata, ammirare il tramonto o addirittura concedersi una nuotata nelle serate estive.

Vi ho fatto risparmiare qualche soldino perché Basilea è ricchissima di attrazioni -pensate che solamente i musei sono più di quaranta e le fontane più di 100 – e avrete l’imbarazzo della scelta!

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Pag e Novalja: la movida della Croazia!

Buongiorno amici, volete fare una vacanza all’insegna del divertimento e del buon mare e non sapete ancora dove andare’!Beh, la risposta è semplice ed è l’isola di Pag!
Pag è un’isola della Croazia situata in Dalmazia raggiungibile molto facilmente anche in traghetto, quindi un’ottima soluzione anche per chi ha la fobia di volare; è infatti un’isola collegata alla terraferma da una linea di traghetto e da un ponte che conduce alla città di Zara (dove arriva la maggior parte di traghetti).
E’ una terra con forti contrasti a livello paesaggistico, infatti è quasi completamente brulla verso la terraferma,dove si vedono circolare solamente tante capre;  verde e rigogliosa verso le coste e deve il suo nome al fatto che una volta era un villaggio di pescatori.

Diciamo che è una meta di recente scoperta per quanto riguarda la vita mondana e i suoi divertimenti, secondo me può essere affiancata al tipo di vacanza che si fa ad Ibiza.
Il mio consiglio è quello di noleggiare uno scooter per poter scoprire l’isola in tutte le sue parti ed avventurarsi nelle spiaggette meno conosciute. L’acqua che la circonda è di un azzurro meraviglioso ed è inevitabile fare qualche uscita organizzata in barca per poter scoprire le bellezze che riserva il mare.
La città vecchia è molto carina con i suoi bar e ristoranti sul lungomare o nella parte interna tra i suggestivi vicoli.
Ma se non sbaglio dovevamo parlare della movida dell’isola, quindi ci dobbiamo trasferire a Novalja, un centro turistico ad una ventina di km a nord della città di Pag.
In estate questo posto si popola di giovani, i numerosi bar e gelaterie sul lungomare la sera si animano con bancarelle e musica, tutti vogliono divertirsi.
C’è una precisa zona in cui si possono trovare locali e discoteche alcune delle quali restano aperte 24 h su 24 in determinati periodi estivi, si possono trovare schiuma party e vedere tutte le ultime tendenze della moda.
Quasi tutti i locali hanno una loro piscina interna ed il livello della musica è assai alto.

Sempre lì vicino si possono praticare sport acquatici e persino provare l’ebrezza del bungee jumping!!
Diciamo che questa parte della città non dorme mai, ma vissuta per un giorno può già rendere l’idea, poi dipende sempre dalle vostre preferenze.
Secondo me è da vedere logicamente, o comunque da frequentare la sera, perché il restante dalla giornata è consigliabile trascorrerlo nelle meravigliose acque croate a bordo di una barca o alla scoperta dei vari paesini e delle loro tradizioni, come ad esempio la pesca delle spugne.
La cucina è ottima, d’altronde il pesce è freschissimo.
Io consiglio di pernottare a Pag dove l’atmosfera è molto più tranquilla e rilassata e raggiungere la zona della movida solo quando si ha intenzione di fare festa, altrimenti potrebbe risultare troppo frenetica la permanenza in zona.
Beh come sempre sta a voi decidere che fare….ma sicuramente è un’isola da visitare.

Al prossimo week end,
Viaggiatrice seriale.

Europa, Europa

Come organizzare un viaggio a Guadalupa in autonomia

Che ne dite di andare alle Piccole Antille Francesi?!
Vi porto a Guadalupa!!!
Iniziamo subito con l’organizzazione del viaggio che è molto più semplice di quello che sembra.

Documenti
Poter andare ai Caraibi anche senza passaporto non mi pare una cosa da poco.
Per tutti coloro che non hanno fatto questo documento o per tutti quelli che al momento è scaduto, ecco il viaggio perfetto.
Essendo una regione della Francia oltreoceano infatti, potrete tranquillamente partire con la sola carta d’identità.

Volo
Come prima cosa direi di trovare il volo e in questo periodo trovate delle ottime offerte con la compagnia LEVEL con partenza da Parigi Orly….

basta aggiungere un low cost per raggiungere la capitale francese e il gioco è fatto.

Alloggi
Oltre ai resort, la formula più utilizzata è quella dell’appartamento, quindi già da casa prenotatelo o da booking o da Air B&B,

così poi potrete scegliere se sfruttare la cucina e mangiare a casa o optare comunque per lo stile vacanziero e andare al ristorante.

Visto
Come detto in precedenza, facendo parte della Francia non occorre nessun visto particolare.

Vaccini
Nemmeno le vaccinazioni sono richieste…portatevi però un buon repellente per gli insetti in quanto è diffusa la Dengue.

Trasporti
L’isola ha la forma di una farfalla ed è parecchio grande, quindi consiglierei di noleggiare l’auto.

Moneta
Essendo praticamente in Francia la moneta è anche quì l’euro.

Elettricità
Non occorono adattatori in quanto le prese della corrente sono come le nostre.

Lingua
Ah, come ultima cosa vi direi che qualche nozione di francese sarebbe meglio averla…..qualcuno parla anche inglese ma la maggior parte delle persone no.

Ora non vi resta che attendere la partenza e godervi un viaggio ai Caraibi ma con la comodità dell’Europa.

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice Seriale.

Europa

Il villaggio medievale di Saint-Cirq Lapopie

Vi ho già parlato della mia esperienza nella regione francese di Midi-Pirenei, precisamente nella valle del fiume Lot, ma vorrei soffermarmi su Saint-Cirq Lapopie perchè è un vero gioiellino e mi ha completamente rapita.
Si tratta di uno dei più bei paesi di Francia ed è stato anche premiato come “villaggio favorito dei francesi” e non fatico a crederlo.

Case in pietra su Place du Sombral

Immaginatevi un villaggio medievale abbarbicato su un dirupo che si getta a strapiombo sul fiume Lot.
Prima ancora di arrivaci lo scorgerete in tutta la sua maestosità dalla strada sottostante e piano piano avvicinandovi, vi renderete subito conto della sua bellezza.

Vista del villaggio dalla strada

Ha una storia antica, che parte addirittura dal neolitico;farete poi un salto nel medioevo fino a raggiungere l’epoca dei surrealisti.

Resti della fortezza

Lasciatevi guidare dal vostro istinto nella scoperta di questa meraviglia, perdetevi fra le sue viette strette, visitate i resti della fortezza medievale, ammirate la facciata della chiesa e percorrete la strada principale fino ad arrivare alla porta della Pelissaria nella parte opposta del villaggio.

Chiesa del villaggio

Ammirate le case in pietra curate nei minimi particolari, fotografate i fiori che rendono l’atmosfera ancora più piacevole,andate alla ricerca della Casa Daura, residenza internazionale per artisti che ospitò diverse persone illustri e se ne avete bisogno chiedete informazioni all’ufficio turistico in Place du Sombral.

Il mio consiglio è quello di visitare il villaggio senza fretta, consultando la cartina giusto per non perdersi nessuna attrazione, ma girando liberamente e teletrasportandovi con la mente nel Medioevo.
Saint-Cirq Lapopie fu sede di pellai e soprattutto di tornitori di legno, infatti troverete proprio le vie dedicate a questi due mestieri.

Vietta tipica

Se avete parecchio tempo a disposizione potete raggiungere il villaggio anche a piedi con una bella passeggiata che parte dalle sponde del fiume Lot e risale fino in cima, altrimenti potete andare alla scoperta delle zone limitrofe come la Grotta del Pech Merle che custodisce autentici dipinti preistorici o fare una crociera sul fiume Lot…..non avete che l’imbarazzo della scelta.
Il poeta francese André Breton disse a proposito di Saint-Cirq Lapopie: “Ho smesso di desiderarmi altrove” …… quindi direi che una visita è più che consigliata!
Se siete a Cahors dista solo 35 minuti di auto.

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Francia: natura e borghi nella Valle del Lot

La voglia di partire non manca mai, ma avere amici sparsi per il mondo è sempre un ulteriore motivo per fare le valigie e scoprire luoghi nuovi.
Lo scorso fine settimana ho raggiunto mia cugina che vive in Francia, precisamente nella regione di Midi-Pirenei…se non fosse stato per lei molto probabilmente non avrei mai scoperto questo pezzetto di mondo.
Per semplificarvi le cose e farvi fare mente locale ci troviamo nei pressi di Tolosa.
Questa volta non ho visitato la città rosa, ma mi sono dedicata a piccole cittadine e paesini.
Io sono innamorata della Provenza e dei suoi colori, ma vi assicuro che a livello di borghi questa zona non ha nulla da invidiarle.
Dovete sapere che le attrattive in zona sono diverse.
Ai primi posti troviamo sicuramente un turismo legato ai vini, vigne e vitigni si espandono a vista d’occhio.

Davvero interessante è la conversione di antichi castelli in vere e proprie cantine,dove è possibile effettuare degustazioni o acquistare direttamente il vino.
La zona è ricca di chateaux che rendono il tutto ancora più suggestivo: le costruzioni medievali circondate da vigneti sono davvero un bello spettacolo da ammirare.

Chateaux tra le vigne

La natura la fa da padrona, io sono stata principalmente nella Valle del Lot, un fiume dal corso molto tortuoso che bagna diverse località.
Ho visitato Cahors sabato mattina,giorno di mercato, e mi sono calata nei panni di una vera francese.
La piazza ospita la varie bancarelle degli agricoltori locali, ogni persona porta al braccio la grande borsa di paglia da riempire di prelibatezze, dalla verdura fresca al pane casereccio (non la baguette), dalle grandi fragole ai diversi formaggi.
Di fianco alle bancarelle poi si estende il mercato coperto, entrando si è colpiti da un’infinità di colori e odori.
Prima di fare compere però la mia guida personale mi ha mostrato la cittadina: prima tappa le Pont Valentrè che attraversa il fiume Lot con la sua struttura imponente,le torri gli archi e una curiosa leggenda.
E’ il simbolo della città,è patrimonio dell’Unesco ed è il ponte medievale fortificato più rappresentativo di Francia.

Pont Valentrè

Ammirato il ponte abbiamo percorso i sentieri pedonali che costeggiano il letto del fiume, curati nei minimi dettagli e arricchiti sia da rose che da piccoli vitigni.
Arrivate nella parte antica è stata la volta della Cattedrale con il suo giardino di piante officinali, della piazza brulicante di vita con il suo mercato e dei vari giardini segreti nascosti nelle piccole corti delle abitazioni.

Giardino della cattedrale

Con mia grande sorpresa ho constatato che a Cahors passa uno dei tanti sentieri del cammino di Santiago de Compostela, quindi se siete amanti dei trekking e percorrete km come se non ci fosse un domani, potete partire anche dalla Francia.

Pur essendo fine maggio, le temperature erano davvero alte aggirandosi intorno ai 35 gradi, così nelle ore centrali era abbastanza dura andare in avanscoperta e allora ci siamo rinfrescati al lago.
Non essendo una zona costiera, è abitudine trascorrere i fine settimana o al lago o al fiume, molto diffusi sono i pic-nic e le aree barbecue non mancano affatto.

Come detto in precedenza i piccoli borghi sono una vera chicca, uno più carino dell’altro: le case in pietra con le persiane azzurre ti trasportano quasi in un’altra epoca.

Casetta tipica del borgo

Pensate che nel borgo di Nuzejouls il fornaio in determinate giornate si mette a cuocere il pane nel grande forno all’aperto di fianco alla fontana pubblica….meraviglioso!
Una tappa davvero imperdibile è senza ombra di dubbio Saint-Cirq Lapopie.
E’ un villaggio medievale di una bellezza disarmante, difficile da spiegare a parole.
Si raggiunge dopo aver percorso una strada immersa nella natura, al di sotto delle pareti di roccia che si gettano a strapiombo nel verde.

Chiesa di Saint-Cirq Lapopie

Perdetevi fra le sue viette, ammirate il panorama sul fiume, raggiungete il belvedere e lasciatevi contagiare dall’inevitabile senso di pace che si respira quì.

Il fine settimana è letteralmente volato e con un volo da Tolosa sono rientrata pronta per ricominciare la settimana, ma con dei ricordi bellissimi:chiacchiere fra cugine, passeggiate nel verde, bagni al fiume e borghi incantevoli.
E’ stata una di quelle esperienze che preferisco, alla scoperta di luoghi poco conosciuti e non invasi dal turismo di massa e sicuramente approfondirò la conoscenza: devo pur sempre tornare a fare visita a mia cugina e alla sua famiglia e ci sono voli comodi ed economici su Tolosa….quindi arrivederci!
Grazie Michi per l’ospitalità! 🙂
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.