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Al centro della terra: visita speleologica alle grotte di Frasassi

Buongiorno, oggi serve molto spirito di avventura se volete seguirmi nella mia impresa.
Poco tempo fa vi ho parlato delle bellissime spiagge del Conero, ma non vi ho menzionato le famosissime Grotte di  Frasassi, tappa da non perdere durante una vacanza in zona.
Si tratta di grotte carsiche sotterranee collocate all’interno del Parco Naturale di Genga in provincia di Ancona.
Furono scoperte per caso nel 1971 da un gruppo di 7 esploratori che fu attratto da una forte corrente d’aria che proveniva da una piccola apertura. Studiando più approfonditamente la zona e ampliando l’apertura si resero conto che sotto di loro si snodava una fitta rete di gallerie.

Interno delle grotte

Con il susseguirsi degli anni vennero scoperti sempre più ambienti, infatti oggi attraverso la visita guidata alle grotte si possono ammirare diverse sale, tra le più famose ci sono la sala delle candeline così chiamata per le stalattiti e le stalagmiti che contiene e la sala dell’orsa così chiamata per il masso al suo interno che grazie all’erosione dell’acqua ha assunto negli anni la vaga forma dell’animale.
Dal punto di partenza si segue un percorso guidato che attraversa le varie sale; la temperatura è costante ed è di circa 14° C con un tasso di umidità altissimo.
Questa visita vale davvero la pena, ma quello che vi propongo io oggi è molto meglio e non è per tutti.
Sto parlando della visita speleologica alle grotte, un’esperienza adrenalinica e unica nel suo genere, logicamente se siete claustrofobici non fa per voi.
Ci sono due tipo di percorsi , quello blu e quello rosso, uno leggermente più difficile dell’altro.
Occorre prenotare la visita in quanto le “spedizioni” non possono essere troppo numerose e una volta arrivati all’ingresso verrete accolti dalle guide che vi accompagneranno poi in questa esperienza.
Eccoci arrivati al momento della vestizione, sui vostri vestiti (comodi e da battaglia se così possiamo dire) indosserete una tuta intera, tipo quella dei meccanici per intenderci, un paio di calzature impermeabili, un elmetto con la torcia e si raccomanda l’uso dei guanti ( che dovrete portare da casa); vi consiglio di prenderli in quanto in diversi punti dovrete aiutarvi con le mani ed è opportuno averli.
Una volta pronti, si passa al momento delle spiegazioni e dei vari accorgimenti da parte delle guide, cosa fare e cosa non fare nelle diverse situazioni.
Di solito le guide sono 2, una che apre il gruppo e una che lo chiude.
E ora siete pronti per partire!!!!!

Il primo tratto è lo stesso della semplice visita alle grotte e quindi si segue un percorso consigliato, ma poco dopo si entra in un  ambiente perlustrato da poche persone!Da ora in poi avrete a che fare solamente con fango, pozzanghere, acqua, rocce, pipistrelli e tantissima oscurità!
Con l’aiuto della pila vi dirigerete in fila indiana dietro alla guida, ma dovrete prestare sempre la massima attenzione a dove e come appoggerete i piedi.
La sensazione che si prova laggiù sotto terra è indescrivibile, veramente fantastica…adrenalina mista a paura e curiosità.
Durante il tragitto le guide vi racconteranno diversi aneddoti e soprattutto la scoperta di questo ambiente unica.

Percorso speleologico

E poi ecco il momento di oltrepassare una roccia, lo spazio è veramente piccolo ed occorre sdraiarsi e strisciare dalla parte opposta; poco dopo invece vi ritroverete in un ambiente molto grande, la guida vi farà fermare e mettere a sedere…una volta sistemati, vi dirà di spegnere tutte le torce dei caschi e per la prima volta nella vostra vita vi renderete conto di cosa è realmente il BUIO!!!! Quello che di solito per noi è buio non è niente in confronto a quello che “vedrete” lì.
Una volta riaccese le torce e riabituata la vista vi rimetterete in marcia, gli ostacoli durante il cammino saranno sempre differenti ( e facilissimi da oltrepassare) e ad un certo punto vi ritroverete ad una certa altezza dovrete scende giù. ma essendo tutto buio l’unico modo per farlo è mettersi a sedere e strisciare “il di dietro”.
Logicamente non tutto il percorso si svolge nell’oscurità, ma visiterete diverse sale, alcune delle quali chiuse al pubblico della visita guidata.
L’avventura dura circa 2 ore e vi assicuro che uscirete dalle grotte veramente soddisfatti, vi sentirete dei veri e propri esploratori.
Il percorso speleologico è veramente gustoso, ma per chi non se la sente anche la visita guidata è veramente affascinante, vedrete che i vostri bambini ne rimarranno entusiasti.
Alla prossima avventura,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: una piccola curiosità, l’abisso Ancona è talmente ampio che al suo interno potrebbe essere contenuto senza problemi il Domo di Milano…..vi rendete conto di quanto sono grandi!!!!????

Italia, Marche

Alla scoperta delle Marche :Riviera del Conero!

Oggi vi porto alla scoperta del Conero e delle sue bellissime spiagge. Ci troviamo nelle Marche e più precisamente nella provincia di Ancona.
Questo monte si è aggiudicato l’appellativo di “gomito d’Italia” in quanto rappresenta l’unico tratto di costa rocciosa da Trieste al Gargano e si può dire che spezza la sabbiosa costa adriatica in due parti. Per chi vuole raggiungere la zona in aereo, l’aeroporto di Ancona si trova a pochissimi km, quindi è una destinazione molto comoda.
Nelle giornate limpide il monte svetta (anche se non è poi così alto) e si può intravedere persino dalla provincia di Pesaro.
Sul promontorio si estende il Parco Regionale del Conero, quindi non è solo mare, ma offre la possibilità di fare diverse attività, dalle passeggiate fino all’arrampicata libera; anche la vegetazione è molto ricca, vivono infatti circa 1500 tipi di piante, ma la zona prende il nome dal corbezzolo.
Ma arriviamo a parlare di mare e di splendide spiagge, visto che siamo nella stagione giusta per poterle visitare.

La conformazione della zona ha dato vita a tipiche spiagge a costa alta, raggiungibili da ripidi e panoramici sentieri che mettono a dura prova il turista, ma ripagano completamente della fatica con la loro bellezza; alcune invece sono raggiungibili solamente via mare.
La spiaggia di Mezzavalle ad esempio si raggiunge attraverso un ripido sentiero a nord di Portonovo o via mare ed è una spiaggia di sassi e ghiaia; quella di Portonovo invece è la preferita dei surfisti quando soffia lo scirocco.
La spiaggia dei sassi neri non è attrezzata ed è spiaggia libera, lunga e vasta ed è costituita da sassi e renella scura la spiaggia che secondo me ha una marcia in più rispetto le altre che sono comunque bellissime è la spiaggia delle due sorelle a Sirolo, chiamata così per i due scogli gemelli che emergono dal mare, è raggiungibile solamente via mare ed è la prima spiaggetta bianca del fianco sud del monte.
Poi non posso non citare Numana e Marcelli; insomma questa zona delle Marche offre tantissime possibilità di balneazione, da spiagge grandi a piccole calette, da zone attrezzate alla spiaggia libera, l’unica fatica che dovete fare è scegliere quella di vostro gradimento.

Si tratta di un litorale unico dove acque limpide sono incorniciate dal promontorio alle loro spalle.
Per chi non è particolarmente amante del mare o vuole semplicemente intervallare alla spiaggia qualche uscita, il Parco del Conero offre diversi sentieri per delle camminate in mezzo a ginestre, pini e lecci, passeggiate a cavallo o anche in mountain bike.
Le distanze sono veramente ridotte anche per visitare città e luoghi di interesse come Loreto con la sua Basilica che conserva il Santuario della Santa Casa o Recanati patria del grande poeta Giacomo Leopardi, se siete appassionati di musica invece potete visitare Castelfidardo patria della fisarmonica oppure farvi una bella escursione alle magnifiche Grotte di Frasassi fra stalattiti e stalagmiti.
Questa zona delle Marche vi offre veramente infinite possibilità, venite a scoprirla.

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: non dimenticate di fare escursioni in barca, solo così potrete ammirare la maestosità delle scogliere del Conero che si gettano sul mare.