Passeggiata fra le cascate con una brevissima camminata, parlo di circa 200 metri. Siamo nelle Marche e più precisamente a Pergola, in provincia di Pesaro-Urbino . Dopo aver visitato le attrazioni del paese, vi consiglio di concentrarvi sulle bellezze naturali.
Come raggiungere la cascata di Val Rea
Appena fuori da centro storico potrete ammirare la bellissima cascata di Val Rea. Impostate il navigatore su Via F.lli Mazzarino, dopo qualche metro troverete una piccola area di sosta che affaccia proprio sulla cascata; infatti è possibile ammirare il salto di circa 6 metri anche da sopra.
Cascata di Val Rea a Pergola
Posteggiate l’auto e dirigetevi verso i bidoni della spazzatura ( scusate per il punto di riferimento ma è proprio da qui che inizia la stradina).
Punto di accesso alla cascata di Val Rea
Davvero semplicissima, corta e adatta a tutti. Sentirete subito il rumore dell’acqua e dopo pochissimi passi potrete ammirare anche lo spettacolo. La cascata di Val Rea è una delle cascate sul fiume Cesano e cambia il suo aspetto in base alla portata del fiume. Una tappa facilmente raggiungibile e che non richiede troppo tempo ma che vi regalerà attimi nella natura. A pochissima distanza troverete anche un’antica chiesa di pietre e mattoni, proprio sulla strada.
Chiesetta vicino alla cascata di Val Rea a Pergola
Se siete amanti di cascate, in zona ne troverete altre. Alla prossima scoperta, Viaggiatrice seriale.
Oggi vi porto ad Urbania con me, siete pronti?!
La cittadina è veramente carina, un borgo tenuto benissimo con degli scorci davvero caratteristici.
Ci troviamo nella provincia di Pesaro-Urbino e devo dire che le eccellenze qui presenti sono diverse, dalle famosissime ceramiche alla conosciutissima festa della befana.
Il mio obiettivo della giornata però era un altro: il cimitero della mummie.
La città possiede diverse chiese, ma solamente la Chiesa dei Morti nasconde al suo interno una rarità, ovvero 18 corpi mummificati naturalmente.
In passato non esistevano i comuni cimiteri, così le persone più abbienti venivano sepolte dietro la chiesa mentre i meno abbienti erano relegati fuori dalle mura della città.
Ad Urbania si formò la Confraternita della Buona Morte con il compito di provvedere al trasporto gratuito e alla sepoltura dei morti, soprattutto degli indigenti.
Questi defunti furono sepolti sotto terra senza nessuna bara, ma avvolti solamente in un lenzuolo e proprio per questo, grazie all’azione di una particolare muffa presente nel terreno si mummificarono.
I corpi vennero riesumati in seguito all’istituzione dei cimiteri nella prima metà del 1800 ed esposti dietro l’altare della chiesa.
Priore Vincenzo Piccini
Uno dei corpi è del Priore Vincenzo Piccini, medico e farmacista che dopo aver fatto questa sorprendente scoperta, inventò una sostanza per mummificarsi, la quale venne applicata sia sul suo corpo che su quello della moglie e del figlio; rispetto agli altri corpi, questi sono molto più chiari.
Ogni mummia ha la propria storia, dalla ragazza con una malformazione all’anca a quella morta di parto cesareo, dal ragazzo accoltellato a quello sepolto vivo in quanto era in una sorta di morte apparente.
Sopra alle teche che custodiscono i corpi sono collocati decine di teschi, e la stanza è illuminata da un lampadario composto interamente da ossa….a mio avviso la cosa più macabra nel complesso.
Il nome della confraternita era “Della Buona Morte” ed era dedicata a San Giovanni Decollato, raffigurato anche in un’opera presente all’interno della piccola chiesa.
Opera raffigurante San Giovanni Decollato
Se ci pensate è un fenomeno davvero particolare e raro, tanto che anche le più famose trasmissioni che si occupano di misteri hanno trattato il caso.
Io vi consiglio di farci una visita, il custode vi racconterà tutta la storia e i 2 € del biglietto d’ingresso sono spesi più che bene.
Stemma della confraternita
Beh logicamente se siete facilmente impressionabili forse è meglio che aspettiate fuori e facciate un giro nei suggestivi vicoli di Urbania.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
Un bellissimo trekking in Toscana, alla scoperta del Santuario della Verna. Ormai è diventata una necessità quella di trascorrere del tempo all’aria aperta, magari coniugando una bella passeggiata con una visita. Questo è proprio l’itinerario che ho percorso ieri, circa 10 km immersa nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, che si estende fra Emilia Romagna e Toscana.
Come raggiungere il Santuario della Verna
Il Santuario della Verna, fondato da San Francesco è comodamente raggiungibile in auto, lasciando il mezzo nei parcheggi (a pagamento) a pochissimi metri dall’ingresso, ma è anche raggiungibile con tanti percorsi a piedi….d’altronde in passato era l’unico modo per spostarsi e per fortuna sono rimasti usufruibili anche da noi.
Faggeta della Verna
Io ho intrapreso un percorso ad anello che parte dalla curva prima del Santuario e attraversa tutta la faggeta. Si inizia con il sentiero 50 fino a raggiungere Croce della Calla, da qui seguire le indicazione del sentiero 56 “anello basso”. Questa sentiero costeggia gran parte del costone di roccia su cui si erge il monastero.
Bosco della Verna
Ad un certo punto, proprio in mezzo al bosco si trovano indicazioni del sentiero 56 in entrambe le direzioni: una freccia indica di proseguire verso destra (q in questo modo non si arriva al santuario ma si percorse solo il sentiero ad anello), mentre le classiche indicazioni su alberi e rocce indicano di proseguire verso sinistra. Dopo un po’ si arriva al bivio fra il sentiero 56 e 53 e seguendo quest’ultimo si arriva proprio al Santuario della Verna.
Sentiero 53 al bosco della Verna
Alla fine si deve oltrepassare un cancello (dalle scalette sulla sinistra) e si arriva proprio alla salita che conduce all’ingresso del luogo di culto.
Santuario della Verna da sotto
L’ultimo tratto forse è un pochino impegnativo, ma vedendo la meta vicina si percorre bene con un ultimo sforzo.
Santuario della Verna: cosa vedere
Nell’estate del 1224 San Francesco si ritirò sul monte della Verna e proprio qui ricevette le Stimmate dal Signore.
Santuario della Verna
Piano piano nacque il luogo di culto che si trasformò nei secoli fino a diventare il Santuario che troviamo ancora oggi. La storia però iniziò diversi anni prima, quando il monte della Verna venne donato a San Francesco dal Conte Orlando Catani. La leggenda narra che quando Francesco raggiunse la cima, venne accolto da un grande stormo di uccelli i quali mostravano gioia e allegria per il suo arrivo. Il complesso del Santuario è di notevole grandezza, infatti i luoghi visitabili sono differenti. La Basilica di Santa Maria Assunta è la chiesa principale che ospita diverse opere dei della Robbia e diverse reliquie di San Francesco mentre il Sasso Spicco è il luogo di preghiera del santo nelle sue prime visite alla Verna. Il lungo corridoio che ospita diversi affreschi relativi agli episodi di maggiore importanza della vita di Francesco è chiamato il Corridoio delle Stimmate e conduce alla Cappella Delle Stimmate, al cui centro è posizionata la pietra in cui San Francesco ricevette le Stimmate.
Corridoio delle Stimmate La Verna
Il Santuario della Verna è un vero e proprio luogo di pace, completamente immerso nella natura dove ritrovare il contatto con se stessi.
Cosa visitare nei dintorni della Verna
La zona offre tantissimi percorsi per passeggiate e trekking come per esempio il Sentiero delle fate che parte dal paese di Chiusi della Verna e arriva al santuario.
Sentiero delle Fate
Per i più piccini invece è molto carino il Sentiero Magico, una piccola passeggiata nel bosco accompagnati da statue in legno che si mimetizzano nella natura. Se invece optate per un itinerario religioso, sempre nel Casentino si trova un altro luogo molto suggestivo: l’ Eremo di Camaldoli. Ora non vi resta che scegliere se il trekking alla Verna o le visite ai luoghi di culto.
“Stai cercando un last minute?”
Era da un po’ che volevo scrivere questo post e la frase appena citata è stata la gocciolina che ha fatto traboccare il vaso.
A volte non mi dicono nemmeno ciao, ma semplicemente: “Per dove parti?! Da dove sei tornata?! Quale sarà la prossima destinazione?!Il prossimo viaggio?!”…. insomma avete capito.
Da un lato mi voglio auto-convincere che sia una bella cosa, ma poi arriva la ragione e l’unica cosa che posso dire è: “Sono stufa”!
Sono stufa di chi mi fa i conti in tasca, non capendo che dietro la scelta di partire ci sono tantissime rinunce, perché diciamocelo, non so voi, ma io non ho un conto corrente illimitato destinato ai viaggi, sono stufa di chi nel 2020 ancora crede che ci sia un’unica tipologia di viaggi e cioè quelli super costosi, aprite gli occhi, ci sono tipologie di viaggio per tutte le tasche.
Sono stufa di chi mi dice: “Ma non lavori mai?!” Certo che lavoro, semplicemente cerco di fare delle partenze intelligenti e se poi il volo del ritorno è per caso il lunedì mattina, vorrà dire che recupererò le ore perse….. non so se è da tutti farsi una notte in bianco, partire il mattino presto, arrivare a casa, avere il tempo di farsi una doccia, pranzare e poi correre subito al lavoro.
Non voglio essere elogiata per questo, anzi, lungi da me, ma vorrei solo che la gente iniziasse ad avere una visione molto più ampia delle cose, un quadro completo prima di “aggredirmi” con le solite frasi.
E soprattutto vorrei vedere meno invidia negli occhi di alcune persone…. e fatevelo un viaggetto ogni tanto!!!
Vado a cercare un’offerta che è meglio!!! ^_^
Viaggiate…. è la cosa migliore del mondo!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
E’ arrivato settembre ma non volete lasciare andare l’estate?! Allora potete prolungarla gustandovi un aperitivo/cena in una di queste location fra le province di Pesaro-Urbino e Rimini. Li ho testati personalmente e vale la pena provarli. Speriamo nel bel tempo ancora per un po’.
Fattoria Mancini
Se siete amanti del vino questo è il luogo perfetto per voi. La location è meravigliosa, a mio avviso invidiabile!
Fattoria Mancini
Ci troviamo sul Monte San Bartolo, riserva naturale di Pesaro e qui potrete gustare un bicchiere di vino stuzzicando diversi menù fra Orto, Terra, Mare e alcuni speciali direttamente in mezzo alle vigne.
Tramonto da fattoria Mancini
Ma non è tutto perché da qui si ammira un tramonto da togliere il fiato guardando verso Fiorenzuola di Focara.
Bucolica
Cambiamo regione e provincia pur non spostandoci troppo e arriviamo a Montebello in provincia di Rimini.
Bucolica
Qui sorge Bucolica e anche qui la location è fantastica. sempre tramonto eccezionale ma questa volta ammirando San Marino.
Tramonto su San Marino
Potrete scegliere fra i tavoli e le coperte e i cuscini adagiati direttamente nel giardino.Qui oltre all’ottimo vino, anche i cocktail sono davvero buoni. Fiore all’occhiello è la cucina, considerando che quasi tutti gli ingredienti sono a km 0 e provengono dall’azienda agricola.
tagliere di affettati da Bucolica
C’è anche un posto perfetto per i più romantici….un tavolo per 2 nel nido sospeso ad una certa altezza.
Villa Berloni
L’ultima location di cui vi parlo è una vera e propria villa, anche se l’evento si svolge all’aperto, sotto gli ulivi.
Pic-nic Villa Berloni
Parlo di evento perchè qui è possibile gustare un pic-nic solamente il giovedì sera, serata scelta per immergersi fra arredi di buon gusto, coperte, cuscini e cassettine da pic-nic che contengono tante prelibatezze
Pic-nic Villa Berloni
Ah, dimenticavo di dirvi che l’atmosfera verrà allietata dalla musica dal vivo.
Non avete molto tempo per approfittare di queste super location, ma se vi organizzate subito è ancora possibile vivere questa magica atmosfera.
La voglia di contatto con la natura e di sport all’aria aperta si fa sempre più sentire in ognuno di noi, soprattutto dopo i difficili mesi che abbiamo vissuto. Oggi voglio proporvi il connubio perfetto fra queste due cose, ovvero una bella escursione in e-bike attraversando paesaggi magnifici.
Dove noleggiare una e-bike
Le Marche offrono scenari perfetti per eseguire queste attività. Io mi sono affidata ad Agostinelli E-bike che offre diverse opportunità e differenti sentieri da percorrere su una due ruote. Era la prima volta per me su una e-bike e mi sono divertita così tanto che sto già pensando di cimentarmi in un altro percorso.
In e-bike al lago
Sylvano di Agostinelli E-bike, con la sua pazienza e passione vi seguirà passo passo, spiegandovi da principio il corretto utilizzo della e-bike e lasciandovi poi qualche dritta durante l’escursione sul giusto utilizzo delle marce.
E-bike
Perché sarà proprio lui la vostra guida durante la passeggiata.
I diversi tipi di tour
Io ho fatto il giro tra Apiro e Isola fino ad arrivare al lago di Castreccioni, passando per sterrati e strada normale. Vi posso garantire in prima persona che l’e-bike è adatta a tutti, anche a chi non è abituato a percorrere grandi km.
Lago di Castreccioni
E’ possibile noleggiare la e-bike da Agostinelli ma è anche possibile partecipare ai tour utilizzando il proprio mezzo. Volete regalare qualcosa di alternativo per un compleanno, un anniversario o un addio al celibato/nubilato?! Contattate Sylvano che saprà proporvi la cosa giusta. Gli itinerari fattibili sono tanti, è possibile addentrarsi nel bosco delle Tassinare o raggiungere il Cristo delle Marche, salire sul Monte Nero o costeggiare il lago di Castreccioni, muoversi per i sentieri del Monte San Vicino o raggiungere il suggestivo Castello di Elcito…. non avrete che l’imbarazzo della scelta.
Il Cristo delle Marche
Poi fatemi sapere, anche se sicura che vi divertirete da matti. Per curiosare o prenotare un’escursione potete contattare Agostinelli E-bike al 3392971314 o consultare il sito. Dato che siete in zona poi approfittatene per visitare Cingoli.
In questa calde giornate estive, un po’ di frescura non dispiace a nessuno. e quale luogo migliore delle grotte per trovarla? Oggi vi porto alla scoperta delle Grotte di Onferno in provincia di Rimini, all’interno della Riserva Naturale Orientata di Onferno.
Ingresso alle Grotte di Onferno
So che può sembrare assurdo considerando i loro 100.000 anni, ma sono ancora grotte giovani in continua evoluzione. Si tratta di grotte di gesso scoperte nel 1916.
Visita alle Grotte di Onferno
Che dite, iniziamo la scoperta? Muniti di caschetto e torcia e accompagnati dalla preparatissima guida, si inizia il percorso di discesa.
Escursione alle Grotte di Onferno
Dovendo scendere per diversi metri, si percepisce subito il cambio di temperatura che influisce ovviamente anche sul tipo di vegetazione presente. Il primo tratto infatti, prima di entrare nella grotta vera e propria non è altro che una bella passeggiata nel bosco fra pungitopo e bucaneve. La mia attenzione è stata però catturata da una pianta che non avevo mai sentito nominare prima: il borsolo.
Il borsolo
E’ davvero particolare e in passato i suoi semi venivano utilizzati per creare i rosari. Bene, è ora di indossare la felpa perché i 13 gradi all’interno della grotta si fanno sentire! Si procede in fila indiana seguendo i passi della guida che man mano spiega nel complesso tutto ciò che riguarda le grotte. La cosa particolare è che le pareti delle Grotte di Onferno si possono toccare essendo di gesso, al contrario di quelle carsiche come ad esempio quelle di Frasassi dove si provocherebbero gravi danni. Dei cristalli di gesso ne avete mai sentito parlare?
Cristalli di gesso
Allora scoprirete di cosa si tratta…. vi anticipo solo che in certi punti vedrete luccicare e sembrerà di essere sulla luna.
Gli abitanti delle Grotte di Onferno
Le Grotte di Onferno sono famose soprattutto per gli animali che le abitano: i pipistrelli. Da questa visita ho capito che dobbiamo assolutamente sfatare alcuni luoghi comuni, come ad esempio quello che si attaccano ai capelli. Potete entrare tranquilli! 🙂 Le grotte ospitano circa 8000 esemplari di chirotteri, di 6 specie differenti, che durante la notte escono dalla tana e volano fino a San Marino per recuperare la propria cena. Pensate che fatica enorme volare per così tanto tempo per degli esserini così piccoli. Ad Onferno si trova un’intera sala dove le mamme pipistrello mettono al mondo i cuccioli ed è per questo che in determinati mesi dell’anno non è possibile fare il giro ad anello entrando da una porta ed uscendo dall’altra ma occorre ritornare indietro sullo stesso percorso proprio per non disturbare il ciclo riproduttivo.
Il bosco
Le Grotte di Onferno nella storia
La nostra guida ci ha spiegato inoltre che le grotte sono state il rifugio per abitanti di Gemmano durante la Seconda Guerra Mondiale. Sembra che circa 500 persone entrarono nelle grotte in fretta e furia per sfuggire ai bombardamenti pensando di restarci pochissimo tempo e quindi sprovviste di scorte di ogni genere e invece ci rimasero dal 26 agosto al 18 settembre del 1944. Anche se in condizioni difficili, le grotte furono la loro salvezza.
Info utili per la visita
Che dite, vi ho incuriosito?! Volete andare alla ricerca dei chirotteri?Ecco come dovete fare.
Fino al 13 settembre le grotte saranno aperte tutti i giorni. Fino al 30 agosto gli orari saranno:
lunedì- venerdì visite alle 15, 16:30, 17:15
sabato e domenica visite alle 10,11:30,13,14:30,16 e 17:30
Dal 31 agosto al 13 settembre:
lunedì – vemerdì visite alle 15 e 16:30
sabato e domenica visite alle 10,11:30,15 e 16:30
La durata delle visita varia fra i 60 e i 90 minuti.
Il biglietto d’ingresso ha un costo di 10 euro (8 euro fino a 12 anni e over 65)
Consigliato abbigliamento comodo, scarpe da trekking e giacchetto impermeabile.
E’ necessaria la prenotazione:
tel. 3891991683
mail onferno@nottola.org
Non vi resta che tuffarvi nell’avventura….poi fatemi sapere se avvistate qualche pipistrello.
Il bisogno di natura si sta facendo sempre più importante dentro di me, così sono andata alla scoperta di un’altra oasi verde: il Parco del Traboccodi Montecarotto.
Cascata al Parco del Trabocco
Come raggiungerlo
Il Parco del Trabocco è un’oasi naturale nella provincia di Ancona e precisamente al confine fra i paesi di Montecarotto e di Poggio San Marcello. Una volta arrivati a Montecarotto troverete delle indicazioni che segnalano la strada, poi lasciate l’auto davanti al caseificio e iniziate il vostro percorso.
Cosa fare al parco del Trabocco
Il parco ha un ingresso libero e dispone di diverse aree pic-nic e relax proprio all’inizio del percorso. Teoricamente se non avete scelto questa destinazione per fare una bella pennica all’ombra o per gustarvi il vostro pranzo sotto gli imponenti alberi, siete pronti a camminare. I sentieri completamente immersi nel verde sono 3: Le cascatelle, le selvettine e il bacucco.
Sentieri del Parco del Trabocco
Come prima cosa vedrete i resti di un antico mulino diroccato e già da lì sentirete il rumore dell’acqua, infatti l’intero parco è disseminato di cascate.
Resti del mulino al Parco del Trabocco
I percorsi sono tutti segnalati e si posso anche imboccare da differenti punti. Staccate la spina e gustatevi quella meravigliosa sensazione di benessere che solo la natura sa infondere. Preparatevi psicologicamente a passare sotto tronchi caduti o in alcuni casi anche sopra, a mo di ponte o a guadare il fiume per raggiungere l’altra sponda.
Sentieri al Parco del Trabocco
Cosa vedere nei dintorni
Se al percorso naturale volete abbinare anche qualche visita storico-culturale, avrete solo l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda i borghi circostanti. Io mi sono fermata a Maiolati Spontini, ovviamente a Montecarotto, a Poggio San Marcello e a Castelbellino; tutti davvero caratteristici.
A cosa pensate se vi dico “Amerigo Vespucci“?
Beh, il primo pensiero è senza dubbio per il grandissimo esploratore italiano….e diciamo che rispetto al blog siamo proprio in tema.
Il secondo pensiero che mi viene con questo nome riguarda qualcosa di diverso, non una persona ma bensì una cosa e nello specifico un bellissimo veliero.
Ebbene sì, la nave Amerigo Vespucci è un’importante pezzo di storia italiana, pensate che ha 90 anni e li porta divinamente.
Venne costruito nel 1931 come Nave Scuola della Marina Militare per l’addestramento degli allievi ufficiali dell’Accademia Navale ed è la più anziana nave della Marina Militare ancora in servizio.
E’ un veliero a 3 alberi, che ha solcato tutti i mari e nel 2006 ha abbandonato momentaneamente le scene per essere ristrutturato; al suo interno la tradizione regna sovrana, tutti i materiali sono rigorosamente originali e la cosa particolare per i nostri giorni è che tutte le manovre vengono fatte a mano e ogni ordine viene impartito dal comandante tramite il nostromo per mezzo del fischietto.
Senza scendere troppo nei dettagli volevo dirvi che oltre a formare ufficiali, ha anche un ruolo nettamente diverso e cioè quello di ambasciatore dell’arte e della cultura italiana, presentandosi nei maggiori porti mondiali.
Dopo i lunghi lavori di restauro che l’hanno praticamente resa nuova, ha ricominciato il suo giro “turistico” e una di queste tappe è stato il porto di Ancona e io non ho perso occasione per poterla ammirare da vicino.
La gente che voleva vederla con i propri occhi è stata talmente tanta che io purtroppo non sono riuscita a salirci ( e come me tantissime altre persone), ma vi assicuro che anche da fuori è davvero meravigliosa.
Imponente, bellissima e curata nei minimi dettagli.
Il giro continua e se volete capire in prima persona di cosa sto parlando scoprite la prossime date italiane (ingresso gratuito).
Pensate che viene descritta come la più bella nave del mondo.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
Qualche mese fa ho viaggiato sul Treno dei Sapori alla scoperta del Lago d’Iseo ed è stata una bellissima esperienza da poter vivere in tutte le stagioni. Gli itinerari infatti sono molteplici e per tutti i gusti. Io ho scelto “Il gusto del Natale” e mi sono letteralmente ritrovata in un paesaggio da fiaba.
Paesaggio dal finestrino del Treno dei Sapori
Iseo: cosa vedere in un giorno
L’intera esperienza inizia con una visita al centro di Iseo accompagnati da una guida. Ci si incontra infatti alla stazione ferroviaria di Iseo e una volta raggruppati tutti i partecipanti, si inizia la scoperta. Nel mio caso, essendo periodo natalizio, tutto il centro storico era addobbato con casette e mercatini.
Ci siamo spinti subito sul lungolago ad ammirare il panorama da un punto strategico e in lontananza si vedevano anche le cime innevate…pura magia, per poi raggiungere la Pieve di Sant’Andrea sormontata da un’imponente torre medievale in pietra calcarea locale. Il fulcro di una comunità è sempre la piazza, quindi abbiamo fatto tappa in Piazza Garibaldi, anch’essa addobbata a festa ma nonostante questo, la statua dedicata a Giuseppe Garibaldi troneggia al centro. Pensate che Iseo fu il primo fra i comuni di Italia a dedicargli un monumento. Tutto intorno si possono scorgere i meravigliosi palazzi che dimostrano con la loro eleganza che una volta Iseo era sede di mercati. Percorrendo le strette viuzze siamo poi arrivati al Castello Oldofredi, divenuto oggi un palazzo pubblico.
Castello di Oldofredi ad Iseo
Dopo aver ammirato il piccolo ma carinissimo centro di Iseo, ci siamo spostati di nuovo verso la stazione, per iniziare una nuova scoperta, quella eno-gastronomica.
Degustazione a bordo del Treno dei Sapori
Ed eccoci arrivati al momento tanto atteso, quello in cui abbiamo varcato la porta del Treno dei Sapori.
Il Treno dei Sapori
Si tratta di un treno con diversi anni di attività ma che è stato rimodernato e al quale sono state apportate delle modifiche proprio per far vivere ai passeggeri la migliore esperienza possibile. Il trenino arancione ha iniziato la sua corsa verso Pisogne e noi ci siamo subito rilassati e siamo rimasti incollati al finestrino per ammirare lo spettacolo che mutava al di là del vetro: tutta le bellezza del lago d’Iseo, le montagne all’orizzonte e Monte Isola al centro del lago. Durante questo breve tragitto, non solo la vista ne ha tratto giovamento ma di sicuro anche il gusto. E’ iniziato infatti il percorso di degustazione dei prodotti del territorio con un ottimo aperitivo a base di affettati e formaggi accompagnati da un ottimo vino bianco.
Treno dei sapori: Cosa vedere a Pisogne
Nel frattempo il treno ha raggiunto Pisogne e accompagnati dalla nostra guida abbiamo visitato la bellissima Chiesa di Santa Maria della Neve che ospita al suo interno gli affreschi del Romanino.
Chiesa di santa Maria della Neve
Oggi non è più consacrata ma a mio avviso è assolutamente da non perdere, le opere al suo interno sono davvero notevoli. Il Romanino era solito attingere dalla vita quotidiana i soggetti dei suoi lavori ed era inoltre solito lavorare per il popolo, così facendo aveva la garanzia di ottenere il suo compenso. La chiesa è anche chiamata “Cappella Sistina dei Poveri”.
Pranzo sul Treno dei Sapori
Dopo aver riempito gli occhi di bellezza, è arrivato il momento di riempire la pancia! Il pranzo sul Treno dei Sapori è stato a dir poco squisito. Gnocchi ripieni eccezionali, polenta, salsiccia e funghi strepitosi e per concludere dolci locali, il tutto accompagnato da ottimo vino della Franciacorta.
Pranzo sul Treno dei Sapori
Oltre alla bontà del cibo, vorrei porre l’attenzione anche sulla professionalità e sulla gentilezza del personale…. ci sentivamo a casa. Piccola passeggiata digestiva, giusto per ammirare la bellezza di questa parte di lago e come per magia il trenino arancione ha cambiato direzione e ha cominciato il suo viaggio verso Iseo.
Vista del lago da Pisogne
Informazioni utili
Come detto in precedenza, il Treno dei sapori offre differenti itinerari che potete trovare sul sito alla scoperta di Franciacorta, Lago d’Iseo e Val Camonica.
Le uscite sono generalmente nel weekend e nei giorni festivi, da Marzo a Dicembre.
I prezzi variano da 54 a 70 euro a seconda dell’itinerario scelto.
La partenza del treno verrà confermata al raggiungimento di almeno 40 prenotazioni.
E’ obbligatorio prenotare.
In caso di pioggia le escursioni vengono comunque effettuate.
PS: questa esperienza è stata fatta in collaborazione con “Il treno dei Sapori”
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