Dopo averne sentito parlare tanto, finalmente ieri ho fatto il mio primo viaggio con la Megabus.
Si tratta di una compagnia di trasporto low cost, che è arrivata fino in italia.
Il mio percorso è stato da Bologna a Firenze e non posso far altro che parlarne bene.
Il pullman è partito in orario ed è arrivato nel capoluogo toscano con alcuni minuti di anticipo.
I pullman sono a 2 piani, dispongono di un bagno a bordo, prese della corrente e anche del wi-fi (il segnale era deboluccio ma c’era).
In Italia le destinazioni sono ancora poche, parliamo delle maggiori città come Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli (ma anche Siena, Verona, Venezia, Torino,Padova, Pisa, Genova), ma è possibile anche partire dall’Italia e raggiungere la Francia o il Belgio con un prezzo davvero unico.
Non è solo pubblicità, io ho realmente pagato una tratta 1€.
Penso proprio che approfitterò ancora di questa compagnia.
La riconoscerete subito, basta cercare l’omino giallo! 🙂
Se volete maggiori dettagli consultate il sito.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
Oggi non vado proprio da nessuna parte.
Nessuna valigia, nessun biglietto e nessun passaporto.
Oggi mi limito ad uscire di casa, percorrere solo qualche chilometro, raggiungere i miei amici e trascorrere insieme a loro una bella giornata in campagna.
I colori della natura in questo periodo sono veramente qualcosa di unico, una tavolozza di un pittore veramente bravo.
Ormai per noi è diventato un appuntamento fisso la raccolta delle olive.
Passeggiata in discesa tra le viti che stanno perdendo le foglie ed eccoci arrivati a destinazione: guanti, rastrello e via che si parte.
Vedere quelle piccole “palline” cadere a terra è il nostro unico obiettivo della giornata, condito da risate e scherzi.
Le reti a terra iniziano a riempirsi e a cambiare colore, il manto erboso è diventato viola-nero, con qualche punta di verde.
La stanchezza inizia a farsi sentire, così quando in lontananza sentiamo avvicinarsi il trattore sappiamo che il momento più atteso della giornata è arrivato: spuntino tra gli ulivi a base di bruschetta, salamino, mortadella e buon vino rosso: non possiamo chiedere di meglio.
Ora non ci resta che raccogliere tutte le olive dalle reti, riempire le casse e caricarle sul trattore.
Ottimo risultato anche quest’anno!!!
Ed ora tutti a pranzo!
Amo stare all’aria aperta e amo trascorrere queste giornate alternative con i miei amici.
Cari ulivi, al prossimo anno!
Viaggiatrice seriale.
Conoscete Tavullia?!
Gli appassionati di Moto Gp sapranno sicuramente di cosa sto parlando…..è infatti il paese di nascita del mitico Valentino Rossi.
Ci troviamo in provincia di Pesaro-Urbino, a pochi chilometri dalla Romagna.
Chiamata in passato Tomba di Pesaro, oggi attira soprattutto tantissimi tifosi del numero 46.
Entrando nel paese percorrerete una curva che il “dottore” avrà percorso milioni di volte nella sua adolescenza e poco dopo arriverete di fronte alle mura che ospitano un maxi poster dedicato al campione.
Le viuzze e le case collocate nel centro storico sono carinissime e curatissime, passerete di fronte alla piccola chiesa gialla, alla sede del Fan Club e potrete percorrere il camminamento dal quale godere di una magnifica vista sulle colline limitrofe.
Tutto a Tavullia ruota intorno a Valentino, entrate nello store per comprare un gadget ricordo o cenate nel ristorante “Da Rossi”.
Appassionati e non è una tappa che vi consiglio, un piccolo paese tutto da ammirare.
Prima di arrivare a Tavullia, se provenite da Pesaro, potrete ammirare il monumento ai caduti canadesi.
Vi renderete subito conto di aver raggiunto la vostra meta, in tutte le case sventola almeno una bandiera con il numero 46.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
Era impossibile non andarci.
E’ vero, l’ho pensato ma chissà perché mi sono ridotta all’ultima settimana.
Ma ho portato a termine la mia missione: EXPO, io c’ero.
Sì, in realtà credo veramente che fosse da una parte una grandissima opportunità quella di partecipare ad un evento del genere e dall’altra parte quasi un dovere morale.
Parliamoci chiaro, a noi non capiterà di vedere di nuovo un’esposizione mondiale nel nostro paese, quindi hanno fatto bene tutti coloro che ci sono andati.
Poi che sia piaciuto o meno questo è del tutto soggettivo e dato che siamo proprio agli sgoccioli visto che finirà domani, non posso dirvi cosa fare o cosa non fare.
Posso solamente rendere un servizio a coloro che non ci sono stati pubblicando delle fotografie così da portarli lì almeno virtualmente.
Avendo solo un giorno a disposizione ho dovuto fare delle scelte e il motto era :”più cose possibili nel minor tempo” e questo vi fa già intuire che non ho assolutamente visto il padiglione del Giappone.
Ma cosa ci sarà lì dentro?!Boh!!!!
Senza soffermarmi sui padiglioni di cui abbiamo sentito parlare per sei mesi o addirittura qualcosa in più, vi dico che sono rimasta molto colpita dalla Russia.
Quasi un ambiente futurista per dimostrare il processo di produzione della birra.
Bello bello bello è l’Azerbaijan con la sua sfera trasparente ammirabile soprattutto dall’esterno.
Entrare in Slovenia significa assaporare in pochi metri tutte le ricchezze della terra partendo da una camminata a piedi scalzi su un letto di sale, fino ad arrivare alla maestosa bellezza delle grotte di Postumia.
Dato che era una giornata fresca,visitare il padiglione del Marocco è stato un vero toccasana con i suoi ambienti che ricreavano le temperature climatiche delle varie zone del paese,mostrando le prelibatezze che vi crescono.
Ho apprezzato la Turchia perchè ha sviluppato il tutto in uno spazio aperto,senza creare code e attese.
L’Angola mi ha stupito e l’esposizione di meravigliosi quadri ha dato quel qualcosa in più.
Una piccola deviazione su un argomento sentito e risentito la devo fare però: l’albero della vita è veramente bello.
E poi non posso non citare il popolo del cibo lì pronto ad accogliere il “fiume” di persone che ha percorso il cardo in questi mesi fino a consumarlo.
Bella esposizione,bella vetrina mondiale e ottimo argomento su cui riflettere,(ma anche qualche nota negativa non manca)…..felice di esserci stata.
Al prossimo viaggio (reale o virtuale),
Viaggiatrice seriale.
Parlando di Salento è inevitabile non parlare di Gallipoli.
Una volta arrivati lì non è possibile non visitare la bella cittadina sulla costa ionica, il vero diamante della zona.
Il suo nome significa infatti “città bella”.
La cosa che la contraddistingue da altri centri abitativi è sicuramente la schiera di bianche case dai tetti a terrazza, che arrivando dal mare sembrano un candido miraggio.
Se arrivate invece via terra e lasciate l’auto nel grande parcheggio sotto il centro, dovrete inevitabilmente passare di fianco ai meravigliosi banchi di pesce dove è addirittura possibile fare un buonissimo aperitivo gustando prelibati ricci di mare.
Banchi di pesce dove poter fare l’aperitivo
Una volta salite le scale troverete davanti ai vostri occhi un bellissimo scenario, vicoli tortuosi, il castello Angioino e meravigliosi edifici barocchi come la Cattedrale, con il suo prezioso soffitto cassettonato.
Il castello fu costruito proprio per controllare il porto sottostante e ancora oggi proprio da qui potrete ammirare uno degli scorci più belli della città a mio avviso.
Veduta del porto dal castello
Il porto
Durante la mia visita sono stata particolarmente fortunata, perché era il giorno di una festa religiosa e così tutte le viuzze del centro storico erano addobbate con imponenti luminarie che rendevano l’atmosfera davvero unica e come se non bastasse ad un certo punto è scesa in strada anche la banda del paese.
Immaginatevi di camminare in queste viuzze strette che si gettano una nell’altra, ricche di negozietti carinissimi che vendono le prelibatezze del territorio e i manufatti degli artigiani del posto, tutto abbellito dal bianco candido degli edifici.
Le luminarie del centro storico
Oltre alle innumerevoli chiese, potrete visitare anche uno dei frantoi presenti in loco,ammirare la fontana e dato che si siete date un’occhiata anche all’Antica Farmacia Provenzano.
Una volta esplorate le viuzze interne, vi consiglio di percorrere il tragitto della strada che circonda l’abitato, vi assicuro che avrete una veduta mozzafiato sul mare cristallino e sulle distese di sabbia bianca.
In effetti vi ho solo parlato della parte urbana di Gallipoli, ma in verità la città salentina è famosissima per le sue meravigliose spiagge, in estate è letteralmente presa d’assalto.
Se siete in zona verso il tramonto, vi consiglio di fare come me, fermatevi in un locale con tavolini che danno sul mare e godetevi in tutta pace il meraviglioso spettacolo del tramonto.
Tramonto sul mare
Il Salento è qualcosa di unico, se non ci siete ancora stati fatelo il prima possibile.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
Il mio viaggio in Salento continua e dopo avervi fatto scoprire Lecce oggi andiamo ad Otranto.
Ci troviamo sempre nella costa adriatica, dove il territorio è ricco di scogliere che si gettano a picco sul mare, creando delle grotte e degli anfratti meravigliosi.
Come ben sapete non amo troppo ritornare in un luogo già visto, ma devo dire che questa volta ho affrontato piacevolmente la seconda visita in quanto la prima volta che ci ero stata era pieno agosto e se devo essere sincera ho visto poco e niente! 🙁
La cosa che amo maggiormente di questa città del salento è l’ampio “terrazzone” bianco che si affaccia su un mare divino,concedendo al visitatore l’opportunità di apprezzare appieno la bellezza che lo circonda.
Lo spazio è davvero ampio e potrete incontrare bambini che scorrazzano in bici o si rincorrono a piedi, coppiette che fanno una passeggiata romantica e anziani che si danno appuntamento per fare due chiacchiere o -perché no- una partitina a carte.
Lasciando alle spalle il lungomare, potrete addentrarvi all’interno della cinta muraria che un tempo difendeva l’intero popolo dagli attacchi nemici, che con i suoi bastioni e torrioni cilindrici racchiude gran parte del centro città.
A questo punto ammetto di aver abbandonato per qualche minuto l’importanza storica e architettonica della città e di aver concentrato tutta la mia attenzione sui numerosi negozietti presenti nelle viuzze del paese, che espongono lavori artigianali davvero raffinati.
Le case sono principalmente bianche e la molteplicità di colori sgargianti di questi articoli crea un accostamento davvero delizioso.
Ritornando alla nostra visita, a questo punto mi sono recata alla punta di diamante di Otranto, ovvero la sua Cattedrale.
L’edificio infatti rappresenta una delle maggiori espressioni dello stile romanico pugliese, vi assicuro che non potrete non essere attratti dal grandissimo rosone presente sopra l’entrata principale.
La vera meraviglia però è custodita all’interno: un mosaico che pavimenta gran parte della struttura.
Tra le varie rappresentazioni vi è anche un grande albero della vita e sembra che l’opera sia stata terminata dal monaco Pantaleone.
Gli idruntini, ovvero abitanti di Otranto hanno anche un Castello all’interno della città, voluto dagli Aragonesi che oggi ospita mostre ed eventi culturali.
Se posso darvi un consiglio, non perdetevi una visuale dell’intero porto,magari dal bastione dei Pelasgi, vi assicuro che non ne rimarrete delusi; pensate che in passato rappresentava uno dei maggiori snodi commerciali.
Prima di continuare il vostro viaggio, subito fuori Otranto andate ad ammirare la cava di bauxite, una vera meraviglia della natura.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
Ci sono luoghi nel mondo di una bellezza straordinaria,amplificata forse dalla loro semplicità.
Durante il mio ultimo weekend ho avuto la fortuna di ammirarne uno.
Ero in Salento e una volta arrivata a Melendugno, in provincia di Lecce,fra Torre dell’Orso e San Foca mi sono messa alla ricerca di Roca Vecchia per ammirare la Grotta della Poesia.
In realtà il vero nome sarebbe Grotta Posia ovvero sorgente d’acqua dolce.
Si tratta di una grotta di origine carsica a cui è crollato il tetto, collegata al mare attraverso un canale percorribile a nuoto o con una piccola imbarcazione.
Vi garantisco che è stato amore a prima vista.
Già dall’alto potete distinguere il perimetro circolare ben delimitato e guardando con più attenzione vedrete l’acqua di un azzurro così cristallino che sembra finto.
Viene voglia di tuffarsi già dall’alto, non sto scherzando,ma è meglio scendere un po’ e gettarsi in acqua gradualmente, anche se non mancano persone che si tuffano da una certa altezza.
Credo che in piena estate sia un po’ troppo affollata, ma Settembre è stato il momento giusto per poterla apprezzare al meglio….per fortuna!
Immaginate una grande piscina naturale con acqua limpidissima,ecco cosa troverete.
Vi starete chiedendo il perché del suo nome immagino.
Beh, la spiegazione è molto semplice; la leggenda narra che una bellissima principessa amasse particolarmente fare il bagno nelle acque della grotta, la notizia si diffuse così in fretta che poeti provenienti da tutto il sud Italia si riunirono proprio qui per comporre versi ispirati alla sua bellezza.
Oltre alla leggenda,anche la storia è strettamente legata a questo luogo; nel 1983 vennero ritrovate iscrizioni messapiche sulle pareti a dimostrazione che la grotta fu un luogo di culto.
Se siete in zona è una tappa che non potete saltare!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
Credete agli gnomi?!
Se la risposta è no, è arrivato il momento di ricredervi.
Venite con me a Bagno di Romagna, dove potrete conoscerli da vicino.
La cittadina romagnola ha infatti dedicato un intero sentiero a questi simpatici amici,dove potrete ammirare le loro casette, la biblioteca,la scuola ed addirittura la discoteca.
Il percorso è lungo circa 2 km ed inizia dal ponte sul fiume Savio,dove delle gigantografie dei piccoli abitanti vi daranno il benvenuto, vicinissimo ai giardini cittadini.
In meno di un’ora si riesce a fare l’intero percorso,durante il quale incontrerete tantissime persone,dalle famiglie con i bimbi, a coloro che vogliano avvicinarsi alla natura o a chi intende solamente farsi una passeggiata rilassante.
Durante il percorso attraverserete ponticelli e incontrerete sia salite che discese,ma niente di troppo impegnativo.
I vostri bambini impazziranno dalla gioia e anche voi adulti apprezzerete il tempo trascorso in questo mondo incantato.
Lungo tutto il sentiero ci saranno diversi cartelloni illustrati, dove lo Gnomo Bagnolo vi illustrerà tutta la storia del suo villaggio e sagome degli animali del bosco.
Ci troviamo all’interno del Bosco dell’Armina.
Se siete in zona è una tappa da non perdere…e poi l’ingresso è gratuito,meglio di così! 🙂
Buona scoperta.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
Che colore associate alla parola Salento?!
Blu,azzurro e verde smeraldo,vero?!
La risposta è esatta, tranquilli, ma possiamo accostare a questa parte di Puglia anche il colore rosso.
Se andate ad Otranto, non potete perdervi una vera meraviglia a pochi passi dalla città,raggiungibile addirittura a piedi dal porto.
Si tratta di una cava di bauxite utilizzata fra gli anni 40 e gli anni 70 e ora dismessa;al centro di essa,ovvero dove è stato prelevato diverso materiale si è creato un laghetto di un meraviglioso verde smeraldo.
Questo colore, affiancato al rosso intenso della terra crea un effetto davvero suggestivo;sembra quasi di trovarsi nel Grand Canyon.
Il tutto è arricchito da una folta vegetazione.
La zona essendo dismessa non è messa in sicurezza, ma non incorrerete in nessun pericolo,basta solamente prestare un po’ di attenzione.
Appassionati di fotografia potrete dare libero sfogo alla vostra creatività,con un soggetto del genere il successo è assicurato.
Dopo le meravigliose spiagge del Salento, questa è una tappa che non potete assolutamente perdervi.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
Ho lasciato un pezzettino del mio cuore in Salento, è questo il punto.
In questa zona della Puglia si trovano delle bellezze da togliere il fiato, prima fra tutte l’acqua cristallina.
Ci sono dei punti di costa in cui la pietra calcarea bianca, stratificata, sotto l’azione di erosione del mare ha creato particolari unici:archi naturali, grotte e insenature meravigliosi.
A Sant’Andrea, poco distante da Torre dell’Orso, il mare ha creato qualcosa di ancora più emozionante:i faraglioni, che come giganti di pietra controllano il territorio circostante.
Queste “colonne” in mezzo al mare molto spesso ospitano anche i bassi arbusti della macchia mediterranea e fungono da punto di approdo per i gabbiani.
La leggenda narra che due donne, ammaliate dalla bellezza di questo tratto di mare si tuffarono in acqua e gli dei ne ebbero compassione, così decisero di trasformarle in due scogli, in modo tale che potessero ammirare per l’eternità quelle meravigliose acque.
Questi due scogli sarebbero i faraglioni, chiamati anche “le due sorelle“.
Se siete in zona dovete assolutamente passarci, la vista è spettacolare.
Alla prossima leggenda,
Viaggiatrice seriale.
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