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Italia

Campania, Italia

Una scoperta inaspettata: il Monastero di San Gregorio Armeno

La bellezza di una cosa inaspettata si amplifica notevolmente!
Adoro quando vado in un luogo per visitare una cosa specifica e poi durante il tragitto scopro un vero e proprio tesoro, totalmente inaspettato.
Mi è successa questa cosa proprio a Napoli, in Via San Gregorio Armeno dove mi ero recata logicamente per ammirare i meravigliosi presepi.
Ad un certo punto, considerando l’immensa quantità di presone presenti nella piccola viuzza ho deciso di svoltare a sinistra, dove mi sembrava esserci più spazio e proprio subito dopo girato l’angolo ho notato un’insegna che indicava un monastero.
Perché non vederlo, mi sono detta.
Così salendo le scale ero già soddisfatta, non avevo più tutta quella folla intorno, ma solo una donna che procedeva nel senso opposto e quello che vedevo mi piaceva: un gran portone con degli affreschi sul soffitto.

Ma non era ancora niente:varcata la soglia, su indicazione della sorelle ho girato a destra e davanti ai miei occhi si è aperto un mondo!
Era finita nel Monastero di San Gregorio Armeno.
Non potevo crederci, da fuori non avrei mai immaginato di trovare tanta bellezza!
Un grande chiostro ospitava un immenso giardino ricco di piante di agrumi, che con i loro colori riprendevano l’intonaco della costruzione, in netto contrasto con il cielo.

Una fontana arricchita da statue troneggiava al centro, circondata da panchine su cui riposarsi, leggere un libro, pregare o semplicemente ammirare la bellezza circostante.
Ho scoperto solo dopo che si trattava della Fontana del Bottiglieri

Dei fiori bianchi, quasi perfetti hanno attirato la mia attenzione.

Percorrendo il chiostro poi c’erano della piccole nicchie, una delle quali conteneva gli strumenti tipici della vita contadina.

Per secoli il chiostro fu negato alla cittadinanza,venne aperto solo nel 1922 quando venne abolita la clausura.
Una vera oasi di pace,completamente inaspettata.
Una vera bellezza.
Amo queste sorprese!
Alla prossima scoperta,
Viaggiatrice seriale.

Campania, Italia

I presepi di San Gregorio Armeno

Arrivare a Roma (e nello specifico in aeroporto) per me è un vero viaggio,sia in treno che in macchina – da Pesaro intendo- quindi una volta arrivata in Lazio devo approfittare della cosa e conciliare 200 visite.

Dopo una giornata ad Atene che ci ha messo alla prova, al posto di riposarci abbiamo subito scelto un’altra meta, approfittando proprio della collocazione geografica e del periodo dell’anno e così con un treno mattutino siamo partiti alla volta di Napoli.
Napoli è caffè,
Napoli è pizza,
Napoli è mare,
Napoli è Pulcinella,
Napoli è il Vesuvio,
Napoli è un filo fra due finestre con dei panni stesi,
Napoli è tanto altro…….
ma Napoli è anche Presepe.
Sì, il capoluogo campano è famosissimo a livello mondiale per i suoi meravigliosi presepi.
Esiste una zona in centro storico, proprio dedicata a queste strepitose riproduzioni in scala: San Gregorio Armeno.
In qualsiasi periodo dell’anno potrete ammirare le botteghe dei maestri e i loro capolavori, ma farlo durante il periodo natalizio è sicuramente più suggestivo, dovete però armarvi di tanta pazienza.
13 dicembre ore 11:00 circa, davanti a me non vedevo altro che un fiume di persone, ero di sicuro nel posto giusto!
Fortunatamente però la massa di gente si muoveva in modo abbastanza omogeneo e rapido, così senza nemmeno troppa fatica abbiamo raggiunto le botteghe artigiane e abbiamo potuto ammirare le meraviglie esposte.
Si spazia dai personaggi del presepe classici, alle sole capanne e casette vuote da riempire a piacimento,passando per delle vere opere d’arte che riproducono per esempio un mestiere con tutti i dettagli curatissimi.
Si trovano presepi all’interno di sfere trasparenti e anche mini presepi.
La tradizione del presepe napoletano nasce alla fine del Settecento e la scelta di San Gregorio Armeno non è casuale, bensì in epoca molto precedente i cittadini usavano portare come voto delle piccole statuine di terracotta in un tempio collocato proprio da quelle parti.
In che cosa si differenzia il presepe napoletano da quello classico?
Beh la risposta è facilissima, i maestri artigiani napoletani sono famosi per creare statuine davvero alternative:inseriscono nel presepe i personaggi più famosi del momento o comunque personaggi storici.
Passeggiando tra le botteghe ho potuto ammirare statuine di Totò,Renato Zero, Totti, Pavarotti,calciatori e politici in genere.
Se volete fare un presepe alternativo dovete assolutamente inserire un personaggio proveniente da San Gregorio Armeno.
Ho raggiunto il mio obiettivo, ho respirato senza ombra di dubbio l’atmosfera natalizia.
Usciti dalla zona dei presepi abbiamo fatto un giro della città cercando di vedere il più possibile…ma questa è un’altra storia.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
Emilia romagna, Italia

Ravenna in poche ore

Ormai siete abituati ai miei viaggi super veloci e quindi non potete aspettarvi nulla di diverso per quanto riguarda la visita ad una città.
Premettendo che per mia fortuna ci sono stata già più di una volta e con molta calma, oggi vi racconto la mia toccata e fuga  a Ravenna.
Come si suol dire “ogni lasciata è persa”, quindi essendo a soli pochi km dalla città ho deciso di fare una deviazione e di trascorrerci qualche ora.
Ho parcheggiato di fronte ad una bella chiesa e con questo panorama è iniziato il piccolo tour.
Molti credono che le spoglie di Dante Alighieri siano a Firenze ed invece la tomba del noto poeta è proprio a Ravenna e merita senza dubbio una visita.

Piccola e raccolta si individua bene dall’esterno; in passato però, per circa un anno il suo corpo restò sepolto in un tumulo poco distante.

Continuando con la visita sono arrivata al Battistero degli Ortodossi, da non confondere con quello degli Ariani.

Ravenna è la culla del mosaico, in tutti i suoi principali monumenti si possono ammirare delle bellezze davvero uniche che attraggono visitatori da tutto il mondo.
Logicamente anche all’interno del Battistero degli Ortodossi potete ammirarne uno davvero notevole.

Visitate il Mausoleo di Galla Placidia famosissimo per il suo cielo stellato di fianco alla nota Basilica di San Vitale.

Avendo poco tempo a disposizione la mia visita si è conclusa con un giro nel centro storico, fino ad arrivare alla piazza, ma la città offre tantissimo altro, è una delle maggiori città d’arte italiane.
Poco fuori dal centro, a circa 8 km è d’obbligo una visita alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe che vi meraviglierà con i suoi mosaici, e dopo o prima – a seconda dell’orario- dovete assolutamente gustare qualche prelibatezza della zona:che ne dite di piadina con lo squacquerone ?
Al prossimo viaggio (o alla prossima visita),
Viaggiatrice seriale.

Italia

La porti un bacione a Firenze : cosa fare in un giorno.

Quest’anno ho adottato la politica del “regalo viaggi”, che siano in treno, pullman o aereo.
E così ho fatto con il mio migliore amico:un’intera giornata a Firenze.
Siamo partiti da Bologna con il pullman della Megabus e alle 9:10 circa eravamo già pronti per conquistare la città.
Prima tappa obbligata, considerando che abbiamo iniziato il percorso dalla stazione del treno è stata indubbiamente la chiesa di Santa Maria Novella , che abbiamo scelto di ammirare solo dall’esterno.
La sua facciata imponente e ben decorata illumina l’intero piazzale antistante, da dove poter scattare ottime fotografie.

Quel giorno nell’inquadratura comparivano anche due ambulanze in quanto era la giornata mondiale del diabete e così, visto che amiamo non perdere nessuna occasione,abbiamo sfruttato il momento per fare un veloce controllo:risultato perfetto per entrambi.
Con questa buona notizia ci siamo diretti verso il centro storico e dopo nemmeno 5 minuti di camminata ci siamo ritrovati di fronte ad una bellezza indescrivibile: Cattedrale, Battistero e Campanile.
Ero già stata a Firenze, ma ogni volta è come se fosse la prima:la meraviglia si impadronisce di me!
Dopo la stupore iniziale, che mi fa scattare sempre 200 fotografie al minuto, sono tornata in me stessa e abbiamo deciso indicativamente il programma della giornata.
La prima visita è stata a Santa Maria del Fiore,ovvero la Cattedrale.
Entrando si rimane colpiti dalla vastità dello spazio e dalla sobrietà degli arredi, coerenti con l’ideale spirituale della Firenze medievale.

Da non perdere i pavimenti in marmo colorato, il dipinto raffigurante Dante davanti al Duomo e la vetrata sopra l’altar maggiore di Donatello.
Punta di diamante dell’intero edificio è però l’area sotto la cupola: 3600 mq di superficie dipinta raffigurante il Giudizio Universale.
Non ho le capacità e nemmeno la competenza per descrivervi tale bellezza: ognuno di noi ne ha sentito parlare, ma vederla dal vivo è davvero emozionante.

Dovete sapere che Santa Maria del Fiore è un’opera creata sopra una chiesa già esistente, quindi scendendo le scale potrete ammirare i resti della piccola chiesa iniziale: Santa Reparata.
Qui l’ingresso è a pagamento e vi consiglio di acquistare il biglietto cumulativo che vi consentirà di entrare anche al Campanile, alla Cupola e al Museo dell’Opera del Duomo, ad un onesto prezzo di 15 €.
Gli scavi di Santa Reparata sono in buono stato e grazie ad alcuni plastici ed alcuni video potrete riconoscere le strutture delle diverse ere, da quella romana a quella paleocristiana.

Una volta terminata la visita, i nostri occhi hanno potuto ammirare di nuovo il meraviglioso cielo azzurro di quella giornata e poco dopo, come si suol dire, abbiamo toccato il cielo con un dito.
Approfittando della piccolissima fila per salire sul Campanile di Giotto, ci siamo messi in coda non sapendo bene la fatica che ci attendeva: 414 gradini solamente per salire.

Fortunatamente le tappe e le aree in cui potersi riposare e riprendere fiato sono diverse e man mano che si sale si ha un punto di vista differente sempre sugli stessi monumenti che lo circondano, fino a raggiungere la cima dove gustare una meravigliosa veduta su tutta Firenze.
La fatica non è causata solo dal numero di gradini, ma dovete sapere che la scala è a chioccola e a doppio senso di marcia, quindi mentre voi salite, ci sono altre persone che scendono…ma come in ogni scala a chiocciola i gradini non hanno tutti la stessa profondità,bensì dalla parte del perno sono molto ma molto più stretti:ecco svelato il problema.
Ripreso fiato abbiamo optato per una visita molto più tranquilla e devo ammettere davvero interessante al Museo dell’Opera del Duomo.
A mio avviso, solo il fatto di attraversare un arco in cui sono passati diverse volte sia Brunelleschi che Michelangelo vale la visita.
Venne creato per raccogliere le testimonianze d’arte che erano state rimosse dalla chiesa per svariati motivi, infatti al suo interno potrete ammirare la riproduzione in scala reale della facciata del Duomo precedente a quella attuale, i modellini e tutti gli studi relativi alla costruzione della cupola e svariate opere del periodo di massimo splendore per l’arte fiorentina, prima fra tutte a mio avviso la Pietà di Michelangelo.

Ultima tappa prima di pranzo è stato il Battistero che con la sua forma ottagonale, a significare l’ottavo giorno occupa il suo posto nella piazza da tantissimo tempo.

Al suo interno da non perdere sono i mosaici della cupola, l’antico fonte e le tre porte bronzee, ammirabili anche dall’esterno.
Lo so, sembra un vero tour de force,ma in realtà non è stato così stancante e nella sola mattinata siamo riusciti a vedere un sacco di cose.
La pausa pranzo è stata breve ma molto piacevole nella Piazza del Porcellino.
Qui troverete un sacco di bancarelle che vendono prodotti in cuoio, vi assicuro che c’è l’imbarazzo della scelta.
A “tenere tutto sotto controllo” c’è la statua del porcellino in una fontana, dato che ci siete, fermatevi un istante e gettate una monetina dalla lingua dell’animale:se siete fortunati cadrà direttamente nella grata.

Nelle vie vicine troverete un sacco di ristoranti e osterie, noi però abbiamo scelto il Vinaino di Parte Guelfa con ottimi panini d’asporto ad un prezzo davvero ottimo.
Prelibatezza fiorentina è il lampredotto:provatelo.
Recuperate un pò di forze siamo arrivati nella magnifica Piazza della Signoria dove svetta la copia del David di Michelangelo, sempre bello!

Abbiamo ammirato Palazzo Vecchio e poi siamo tornati indietro sui nostri passi recandoci di nuovo alla Cattedrale per salire sulla gigantesca cupola.
Altra fila, altri gradini – più di prima addirittura, 463- per ammirare da vicino l’affresco della grande cupola raffigurante il Giudizio Universale e per salire sulla lanterna da dove -vista l’ora- abbiamo ammirato una Firenze sotto un bellissimo tramonto.

E’ impossibile andare a Firenze e non percorrere Ponte Vecchio e ammirare tutte le botteghe degli orafi, non contenti siamo arrivati fino a Palazzo Pitti, giusto per dare una sbirciatina e tornare subito indietro.
In effetti si era fatta una certa ora e il nostro pullman sarebbe ripartito dopo poco, così percorrendo il tragitto a ritroso siamo tornati alla stazione salutando un pò a malincuore questa meravigliosa città, ma con tanti ricordi nel cuore.
Beh, un giorno (nemmeno intero) è davvero poco, non abbiamo visto tante cose (fra cui la casa di Dante e gli Uffizi), ma allo stesso tempo è abbastanza per fare una visita generale senza entrare nello specifico;se siete in zona per poco tempo e se volete trascorrere una giornata diversa dal solito non scartate l’idea perchè come avete visto c’è abbastanza tempo per vedere qualcosa di nuovo.
Firenze sei e rimarrai sempre nel mio cuore: arrivederci.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia

Camminata sulle rotaie di una linea dismessa

Avete mai fatto una camminata sulle rotaie di una ferrovia dismessa?!
Proprio oggi, parlando con una mia amica, ho realizzato che è già passato circa anno dalla mia esperienza e che non ve ne avevo ancora parlato.
Devo subito recuperare.
In Italia ci sono diversi tratti di ferrovie che non vengono più utilizzate, un ottimo scenario per una bella camminata.
Logicamente non si può accedere ogni giorno, a seconda dei nostri desideri, ma ci sono giornate dedicate,in cui il percorso è reso accessibile.
Per scoprire gli itinerari e le date di apertura date un’occhiata in rete.
Io ho percorso il tratto della vecchia ferrovia Fano-Fermignano-Urbino, partendo però già da Fermignano.
Questo tratto infatti è curato dagli appassionati dell’associazione FVM, che organizzano sporadicamente queste giornate in cui fanno transitare carrelli ferroviari e persone a piedi, mettendo tutto in sicurezza.
Questa tratta è stata chiusa nel 1987, ma sia la stazione di Fermignano sia quella di Urbino sono in perfetto stato.

Per me è stata un’esperienza davvero suggestiva, immaginate di camminare dove un tempo correvano veloci i vagoni di un treno, provocando un notevole rumore e ritrovarvi invece nella pace totale, circondati solamente dalla  natura che si sta impossessando di nuovo di quello che un tempo le apparteneva.
Arrivare alla fine dei binari, vedere la carinissima stazione di Urbino mi ha ripagato della fatica fatta (nemmeno troppo sinceramente).
Parlando più in generale, altri percorsi (che ancora non ho avuto il piacere di fare) vi regaleranno scenari unici: ponti, viadotti, gallerie e persino borghi o villaggi rurali.
Il progetto “Ferrovie abbandonate” vuole portare a conoscenza di tutti i tracciati ferroviari non più utilizzati,cercando di conservarne la memoria e valorizzandoli.
Se volete trascorrere una giornata diversa dal solito, è un’esperienza che vi consiglio.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Mercatini di Natale: Candele a Candelara

Anche quest’anno ritorna l’appuntamento con Candele a Candelara: il primo mercatino natalizio italiano dedicato alle candele.
Questo oggetto non è stato scelto a caso, ma è profondamente legato con il paese stesso – ed anche il suo nome – infatti una leggenda racconta che un signore di Pesaro, volendo costruire un castello in questa zona, fece accendere tre candele in tre posti diversi del borgo.
nel luogo in cui non si fosse spenta, egli avrebbe costruito il suo castello e così fu.
Il luogo infatti era proprio quello in cui oggi sorge il castello e la borgata intorno.

Da più di due secoli le candele fanno parte del borgo, tanto che sono state inserite nello stemma del paese.
Tornando al mercatino, è veramente differente dagli altri, infatti prevede due spegnimenti al giorno dell’energia elettrica ed in questo lasso di tempo tutto il borgo viene illuminato solamente dalle fiamme delle candele:un momento impedibile.
Considerando l’enorme successo delle scorse edizioni, quest’anno l’appuntamento sarà per ben 8 giorni:28-29 novembre 5-6-7-8-12-13 dicembre.

Ci troviamo in un paesino delle Marche, in provincia di Pesaro-Urbino molto amato anche dai camperisti: proprio per questo motivo vengono allestite delle aree dedicate.

Il biglietto d’ingresso ha un costo di 2,50 €.
Se volete vedere un mercatino diverso dai soliti dovete andarci!
Alla prossima festa,
Viaggiatrice seriale.

Italia, voli

La Settimana del Baratto

Ragazzi oggi è iniziata la Settimana del Baratto che si concluderà solamente domenica 22 novembre!!
E’ un’occasione da non perdere!
Se non sapete di cosa sto parlando, ve lo spiego subito:durante questi 7 giorni, molte strutture baratteranno  il soggiorno in cambio di beni o servizi.
Nella maggior parte dei casi vengono richiesti servizi fotografici o piccoli lavoretti di manutenzione, ma non mancano anche richieste più stravaganti.
Se invece avete qualcosa da proporre, contattate una delle strutture che partecipano all’iniziativa e proponete lo scambio.

Sono ben accetti prodotti tipici locali, marmellate, formaggi, souvenir della propria città e tanto altro.
Se amate tanto viaggiare, ma a volte dovete rinunciare per colpa del discorso economico, non perdete altro tempo!
Consultate il sito e scegliete la vostra destinazione!
Buon baratto!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia

Il mio primo viaggio con Megabus

Dopo averne sentito parlare tanto, finalmente ieri ho fatto il mio primo viaggio con la Megabus.
Si tratta di una compagnia di trasporto low cost, che è arrivata fino in italia.
Il mio percorso è stato da Bologna a Firenze e non posso far altro che parlarne bene.
Il pullman è partito in orario ed è arrivato nel capoluogo toscano con alcuni minuti di anticipo.
I pullman sono a 2 piani, dispongono di un bagno a bordo, prese della corrente e anche del wi-fi (il segnale era deboluccio ma c’era).

In Italia le destinazioni sono ancora poche, parliamo delle maggiori città come Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli (ma anche Siena, Verona, Venezia, Torino,Padova, Pisa, Genova), ma è possibile anche partire dall’Italia e raggiungere la Francia o il Belgio con un prezzo davvero unico.
Non è solo pubblicità, io ho realmente pagato una tratta 1€.
Penso proprio che approfitterò ancora di questa compagnia.
La riconoscerete subito, basta cercare l’omino giallo! 🙂

Se volete maggiori dettagli consultate il sito.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Autunno, natura, amici e raccolta delle olive

Oggi non vado proprio da nessuna parte.
Nessuna valigia, nessun biglietto e nessun passaporto.
Oggi mi limito ad uscire di casa, percorrere solo qualche chilometro, raggiungere i miei amici e trascorrere insieme a loro una bella giornata in campagna.
I colori della natura in questo periodo sono veramente qualcosa di unico, una tavolozza di un pittore veramente bravo.

Ormai per noi è diventato un appuntamento fisso la raccolta delle olive.
Passeggiata in discesa tra le viti che stanno perdendo le foglie ed eccoci arrivati a destinazione: guanti, rastrello e via che si parte.

Vedere quelle piccole “palline” cadere a terra è il nostro unico obiettivo della giornata, condito da risate e scherzi.
Le reti a terra iniziano a riempirsi e a cambiare colore, il manto erboso è diventato viola-nero, con qualche punta di verde.

La stanchezza inizia a farsi sentire, così quando in lontananza sentiamo avvicinarsi il trattore sappiamo che il momento più atteso della giornata è arrivato: spuntino tra gli ulivi a base di bruschetta, salamino, mortadella e buon vino rosso: non possiamo chiedere di meglio.

Ora non ci resta che raccogliere tutte le olive dalle reti, riempire le casse e caricarle sul trattore.
Ottimo risultato anche quest’anno!!!

Ed ora tutti a pranzo!
Amo stare all’aria aperta e amo trascorrere queste giornate alternative con i miei amici.
Cari ulivi, al prossimo anno!
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Tavullia: la terra di Valentino Rossi

Conoscete Tavullia?!
Gli appassionati di Moto Gp sapranno sicuramente di cosa sto parlando…..è infatti il paese di nascita del mitico Valentino Rossi.

Ci troviamo in provincia di Pesaro-Urbino, a pochi chilometri dalla Romagna.
Chiamata in passato Tomba di Pesaro, oggi attira soprattutto tantissimi tifosi del numero 46.
Entrando nel paese percorrerete una curva che il “dottore” avrà percorso milioni di volte nella sua adolescenza e poco dopo arriverete di fronte alle mura che ospitano un maxi poster dedicato al campione.

Le viuzze e le case collocate nel centro storico sono carinissime e curatissime, passerete di fronte alla piccola chiesa gialla, alla sede del Fan Club e potrete percorrere il camminamento dal quale godere di una magnifica vista sulle colline limitrofe.

Tutto a Tavullia ruota intorno a Valentino, entrate nello store per comprare un gadget ricordo o cenate nel ristorante “Da Rossi”.

Appassionati e non è una tappa che vi consiglio, un piccolo paese tutto da ammirare.
Prima di arrivare a Tavullia, se provenite da Pesaro, potrete ammirare il monumento ai caduti canadesi.

Vi renderete subito conto di aver raggiunto la vostra meta, in tutte le case sventola almeno una bandiera con il numero 46.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.