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Italia, Sicilia

La spiaggia più bella del mondo: l’Isola dei Conigli di Lampedusa

E’ stata dichiarata la spiaggia più bella d’Europa e addirittura del mondo e devo dire che non mi stupisce affatto!!
Avete capito di quale meraviglia sto parlando?
Ci troviamo in Italia, in un’isola al sud, più precisamente a Lampedusa…….è la Spiaggia dei Conigli!!!
Parcheggiate il vostro mezzo (che sia macchina o scooter) in strada ed iniziate a scendere per un sentiero lastricato, ad un certo punto i vostri occhi faranno fatica a capire il repentino cambiamento di visuale che si trovano davanti: una baia dalle acque che definire cristalline non rende abbastanza giustizia si allarga in tutta la sua bellezza.

Spiaggia dei Conigli dall’alto

Nella parte sinistra svetta il piccolo isolotto dei conigli (ancora non è certa l’origine del nome) che una volta era collegato alla terraferma da un piccolo istmo di sabbia, oggi regno del gabbiano reale e tranquillamente raggiungibile a nuoto o addirittura camminando in alcune ore di bassa marea.
Definirei la spiaggia un diamante grezzo, in quanto la sua meraviglia sta anche nel fatto di non essere attrezzata,non sono presenti stabilimenti e nemmeno bar…..ognuno si porta il pranzo da sé.
L’area è divisa in due maxi zone, da una parte è possibile piantare gli ombrelloni, dall’altra invece è consentito accedere solamente con i teli.
Negli ultimi anni ha subito un processo di rinaturalizzazione e di conservazione delle specie minacciate, come la tartaruga marina che si avvicina alla spiaggia per depositare le uova.
L’acqua è qualcosa di incantevole e difficilmente spiegabile a parole, le sfumature azzurre attraggono visitatori e turisti da ogni parte del mondo.

Ci si accede solamente a piedi in quanto è una riserva naturale e non è possibile attraccare la barca ed è consentito godere di tanta bellezza dalle 08:30 alle 19:30.
Dopo aver parlato della spiaggia definita la più bella del mondo è un po’ difficile invitarvi alla scoperta di altri tipi di sabbia, ma vi assicuro che Lampedusa, seppur piccola, possiede diverse meraviglie.
Proprio di fianco all’isola dei Conigli potrete rilassarvi a Cala Pulcino, meta prediletta di molte imbarcazioni, i cui ospiti decidono di fare un bagno nelle bellissime acque; i colori sono talmente cristallini che viste dall’alto queste barche sembrano quasi volare.

Cala Pulcino

La stessa cosa vale per Tabaccara.
Molto più piccine, ma degne di nota sono Cala Francese e Cala “Ciato Perduto”.
Se amate le spiagge attrezzate state tranquilli, ci sono anche quelle, ma Lampedusa è meravigliosa nella sua “naturalezza” che vi consiglio di godervi quelle più “selvagge”.
Ah stavo quasi per dimenticarmene….per i sub c’è solo l’imbarazzo della scelta.
E’ davvero un angolo di paradiso.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Il castello di Montebello e la leggenda di Azzurrina

Sapete come nasce una leggenda?!

Da una storia vera.
La dinamica è grosso modo quella del famoso gioco “telefono senza fili”.
Delle persone si posizionano una di fianco all’altra, il primo sussurra una frase all’orecchio del vicino e così via; all’ultima persona la frase non arriverà mai identica all’originale, ma con delle modifiche.
Detto ciò, rechiamoci in provincia di Rimini, al castello di Montebello di Torriana, più conosciuto come il castello di Azzurrina.
Castello di Montebello
La poderosa rocca, nel borgo chiamato un tempo Mons Belli, domina l’intera valle del Marecchia e offre ai visitatori uno scorcio meraviglioso; casa, rifugio e nascondiglio per centinaia di anni, è arrivata ai giorni nostri ancora intatta, racchiudendo in se misteri, tesori e storie.
E’ possibile effettuare sia visite diurne, che notturne, ma sappiate che si tratta di due cose differenti, vengono trattati aspetti diversi.
Armata di coraggio, una sera ho coinvolto un mio amico e ci siamo recati a Mons Belli, proprio per una visita notturna.
Lasciatevi trasportare dall’immaginazione.
Castello di Montebello
La strada per arrivare alla rocca è già parte integrante dell’atmosfera che troverete dopo, curve e tornanti poco illuminati vi aspettano prima di arrivare al borgo sormontato dal castello in cima ad un’altura.
Giusto una ventina di scalini e vi ritroverete davanti al cancello d’ingresso, fate il biglietto e via che inizia in bello.
Una guida vi farà viaggiare nel tempo, illustrandovi le varie particolarità del castello.
La rocca mostra evidenti segni di ristrutturazione, che coincidono poi con le differenti epoche storiche, intuibili dalla diverse tipologie di pietre utilizzate per la costruzione del castello.
La visita inizia dal cortile esterno per poi salire attraverso una piccola scala in pietra, con gli scalini completamene diversi l’uno dall’altro – pare fosse un trabocchetto per gli eserciti nemici che riuscivano ad entrare nella rocca – che conduce al camminamento esterno attraverso il quale si raggiunge l’altra ala dalla costruzione e dal quale si può ammirare l’intera vallata del Marecchia.
Durante la visita notturna si affronta soprattutto l’aspetto paranormale della rocca, si trattano gli aspetti più scuri del medioevo e si parla dello svolgimento delle ricerche sul paranormale.
Eccoci proprio in una sala che ha visto al suo interno diversi fenomeni strani, se così possiamo chiamarli.
Vi troverete davanti ad un tavolo ovale che in alcune occasioni ha persino levitato.
Nella sala successiva invece, davanti ad una specie di grande armadio, il custode del castello, durante le fasi abituali di pulizia della stanza ha visto materializzarsi una figura a testa all’ingiù e sul soppalco in legno si può notare ancora un’impronta.
Logicamente non vi svelo tutto, altrimenti vi rovino la sorpresa.
Sappiate che altre stanze riservano altre storie simili.
Ma veniamo alla famosa leggenda legata a questo luogo: la storia di Azzurrina.
Nell’anno 1375 il castello era abitato da Ugolinuccio e dalla sua famiglia; la sua bambina era diversa dalle altre,aveva i capelli e la pelle bianchi in quanto era albina e la madre, per proteggerla cercava di scurirle i capelli con una tintura naturale, la quale però non ebbe l’effetto sperato e la bambina si ritrovò con i capelli azzurri.
Il suo nome era Deline (o Guendalina) e trascorreva le giornate giocando nel castello con una palla di stracci, fino al 21 giugno dello stesso anno, quando scomparve nel nevaio e non se ne ebbe più notizia.
La storia venne tramandata oralmente e si trasformò pino piano in leggenda, arricchendosi di piccoli dettagli.
Ogni anno, proprio il 21 giugno si sentono degli strani rumori nel castello…che fosse proprio la bambina? A voi il responso.
Il castello è meta di visite sia da parte di persone che credono in fenomeni paranormali, sia di persone scettiche, le sue porte sono aperte a tutti….fateci una visita, secondo me merita davvero.
La visita notturna non è indicata ai bambini, con loro andateci di giorno e vi gusterete i particolari architettonici e storici per terminare comunque con la leggenda di Azzurrina.
Il costo del biglietto è di 9€ per la visita notturna e 8€ per quella diurna.
Alla prossima leggenda,
Viaggiatrice seriale.
Italia, Sicilia

Visita al Centro Soccorso delle Tartarughe Marine di Lampedusa

Durante il mio soggiorno a Lampedusa, oltre a gustarmi il meraviglioso mare, ho voluto vedere con i miei occhi un’altra realtà, un luogo in cui delle persone si impegnano per la salvaguardia delle tartarughe marine.
Presso la Stazione Marittima al Porto Vecchio, si trova il Centro Soccorso delle Tartarughe Marine del WWF Italia, una struttura che ospita tutti gli animali (feriti e non ) che vengono recuperati dai pescatori, dai turisti e dalle Forze dell’Ordine.

Proprio così, ogni qualvolta qualcuno recupera una tartaruga, la porta al centro dove viene visitata ed  in caso curata, marcata ed infine liberata.
E’ proprio la marcatura degli esemplari che permette infatti di studiare la biologia degli animali e quindi di effettuare poi campagne di salvaguardia.
Nel nostro Mar Mediterraneo la specie più diffusa è quella della tartaruga Caretta Caretta, simbolo dell’isola di Lampedusa; può arrivare fino ad un metro di lunghezza, è onnivora e si riconosce dal carapace rosso-marrone.

Entrando nel centro di recupero sarete guidati da una persona dello staff che vi spiegherà passo passo ogni aspetto dell’edificio.
Il Centro Soccorso vive grazie all’impegno di volontari italiani e stranieri, che soprattutto nei mesi estivi si impegnano al massimo per monitorare, recuperare, curare e liberare le tartarughe e a sensibilizzare i turisti che visitano l’isola.
Ogni anno il centro di recupero ospita circa 100 esemplari, molti dei quali riportano le stesse ferite e cioè quelle causate dall’ingerimento di ami da pesca.
Vi è una sala operatoria e poi in uno spazio più ampio sono collocate le vasche che ospitano gli esemplari “ricoverati”.
Durante la mia visita, la nostra guida ci ha spiegato che vi era una tartaruga presente al centro da circa 8 anni, perché oltre ad aver perso l’utilizzo degli arti posteriori, aveva subito un incidente che le aveva frantumato anche una zampa anteriore e quindi al momento del recupero era più o meno spacciata.

Il lavoro e l’impegno costante dei volontari, sotto forma di cure e anche di riabilitazione ha portato la tartaruga a recuperare la capacità di nuotare e quindi nel mese di ottobre dovrebbe essere liberata.
Queste sono le belle notizie, dopo tanto lavoro e sacrificio finalmente arrivano i risultati.
Se andate a Lampedusa fateci un salto, vi assicuro che non ve ne pentirete….e visto che l’ingresso è libero, lasciate un’offerta al Centro!
Se volete saperne di più, consultate la pagina del Centro di recupero.
Vi saluto ripensando a tutte quelle tartarughine sfortunate….
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Sicilia

Alla scoperta dell’isola bella: Lampedusa

Viaggiare prima di tutto significa allargare gli orizzonti ed è proprio quello che ho fatto scegliendo come destinazione della mia vacanzina Lampedusa.

Isola dei Conigli

Troppo spesso sentiamo parlare di questa piccola isola nel cuore del Mediterraneo e la maggior parte delle volte le notizie non sono positive….tutto questo uccide il turismo.
Lo dico perché ho visto la situazione con i miei occhi: mare cristallino, spiagge bianche e tanta cortesia da parte degli isolani.
Questa è Lampedusa!
L’isola è piccina e secondo me è sufficiente noleggiare uno scooter per girarla in libertà, ma se preferite stare più comodi potrete guidare “la macchina di Lampedusa”! 🙂

La parte meridionale è ricca di spiagge, mentre nella parte settentrionale ci sono principalmente calette raggiungibili solamente in barca; potrete prendere parte ad una delle tante escursioni giornaliere o fare come me, noleggiare una barchetta e fare il giro dell’isola fermandovi dove preferite.
Vi consiglio questa seconda opzione, per guidare la barca non occorre la patente ed il prezzo non è affatto proibitivo: 50,00 € l’affitto più il carburante che consumate.
Se anche io- che non sono affatto un lupo di mare- mi sono trasformata per poco in capitano…. potete farlo tutti! 🙂
La vita dell’isola si concentra per il 90% attorno al porto, è qui che si sviluppa il centro abitato ed anche il centro storico, con via Roma (pedonale) che la sera si riempe di persone concentrate ad ammirare la merce dei vari negozietti.
Il mare è la vera ricchezza dell’isola, tutti si recano qui per “sguazzare” nelle acque cristalline.
A mio parere le spiagge non sono molte e forse in alta stagione potrebbero risultare parecchio affollate, proprio per questo vi consiglio di andare a Giugno o a Settembre.
E’ una meta molto apprezzata anche dai sub, il suo mare infatti custodisce molte ricchezze e mostra altrettante bellezze…diciamo che offre il meglio che ci si possa aspettare da un’immersione nel Mar Mediterraneo.
Non solo i fondali regalano emozioni, ma si possono facilmente avvistare delfini e tartarughe.
Proprio a quest’ultime è dedicato un intero edificio, trasformato nel Centro Soccorso delle Tartarughe Marine: è visitabile e vi consiglio proprio di farci un salto; si trova presso la Stazione Marittima al Porto Vecchio e l’ingresso è libero.

Lampedusa insieme alle due isole di origine vulcanica di  Linosa e Lampione forma le isole Pelagie e se avete abbastanza tempo potrete visitarle con un’escursione organizzata.
Dopo aver preso un’abbondante dose di tintarella, potrete visitare le sculture dell’Isola: La Porta d’Europa di Paladino e l’obelisco di Pomodoro.

La porta d’Europa

L’isola bella – facile capire perché così soprannominata- vanta delle eccellenze anche a livello culinario: dovete assaggiare obbligatoriamente le alacce di Lampedusa, sardine un po’ più tozze e dovete fare una sosta al panificio Spiga d’oro… ma non dimenticatevi anche di gustare una bella granita al Bar dell’Amicizia.

Dopo tutte informazioni tecniche è giunto il momento di parlare dell’oro blu, splendide spiagge vi faranno trascorrere momenti incantevoli: Cala Pisana, Cala Greca, Cala Pulcino e prima fra tutte l’Isola dei Conigli.

Cala Pulcino

Ve ne parlerò più dettagliatamente nel prossimo post, voi intanto prenotate un volo per Lampedusa…ne vale davvero la pena!
Diciamo che se non avete una vostra barca 4 giorni sono sufficienti per godervi l’isola bella.
Non dimenticatevi di sorseggiare un buon aperitivo al tramonto, è uno spettacolo meraviglioso.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Estate in Riviera Romagnola: Riccione

“Romagna, Romagna mia
lontan da te
non si può star……”
La riviera romagnola è pronta ad accogliere tutti i turisti per iniziare alla grande la stagione estiva!
Ieri pomeriggio ho fatto una passeggiata a Riccione e ho trovato una città diversa dal solito: Viale Ceccarini infatti si è vestito di verde e di fiori colorati, un grande tappeto erboso sul quale passeggiare e fare shopping ricopre la famosissima passeggiata di Riccione.

Durante il percorso incontrerete anche la foresta magica, la casa delle farfalle, il ponte tibetano e tante altre attrazioni, soprattutto dedicate ai bambini.
Se volete riposarvi troverete delle carinissime panchine sempre rivestite con il manto erboso.

Il Greenpark rappresenta il luogo d’incontro ideale per ospiti di ogni età, dai ragazzi che si incontrano per poi dirigersi nelle più famose discoteche romagnole, alle famiglie con bambini che vogliono semplicemente fare una passeggiata rilassante.
I 15.000 metri quadrati di erba non ricoprono solo la via principale, ma l’intero centro creando un effetto davvero suggestivo.
Meravigliosi negozi di marche famose fiancheggiano tutto il viale.
Ma non posso non parlarvi del lungomare: è prontissimo e aspetta solo voi!

La passeggiata è davvero molto bella, curata nei minimi particolari con aree di sosta, tavoli e panchine intervallati ogni tanto da sculture, le spiagge sono all’apice della loro bellezza ed efficienza: lettini, ombrelloni e campi sportivi sono già operativi al 100%.

Se volete invece rilassarvi non dimenticate che vi attendono anche le terme o il bellissimo parco Perle d’acqua Park creato con le preziose e salutari acque di Riccione Terme: un’oasi di piacere e relax immersa nel verde a due passi dal mare.

Per i buongustai poi ci sarà che l’imbarazzo della scelta, ma la regina indiscussa è sicuramente la piadina romagnola!!!
Insomma non mi resta che invitarvi a Riccione!!!!
Dai che l’estate è alle porte!!!!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia

Viaggiare da soli

Oggi sono incavolata nera, per non dire di peggio!!!
Non amo i post negativi, ma devo proprio sfogarmi!
Capita anche a voi di non riuscire a trovare almeno un compagno per un viaggio?!
Un’amica lavora, un’altra non ha le ferie, l’altra amica predilige i viaggi al caldo,la tua compagna ideale di viaggio deve occuparsi dei suoi bambini, i tuoi genitori non sono adatti per questo tipo di viaggio……insomma ho capito, devo imparare a viaggiare da sola!

Ho trovato un volo convenientissimo per una destinazione abbastanza inusuale e….che fare??!!!Non posso partire perché non ho un compagno di viaggio che mi assecondi!!!
Vi capita mai?!
Lo so, sono fifona,dovrei fregarmene, acquistare il volo e partire alla faccia di tutti……ma non sono ancora pronta per fare questo passo!!!
E così, devo assecondare il volere altrui e rimanere a casa…..non mi resta che scrivere qui, almeno scarico un po’ la tensione!!! 🙂
Tranquilli, il prossimo post sarà regolare, vi parlerò di un bel posticino!!!!
Buon fine settimana e buon viaggio a tutti quelli che sfrutteranno questo bel ponte!!!
Viaggiatrice seriale.

Italia

Notte dei Musei 2015: ingresso gratuito dalle 20 alle 24 del 16 maggio 2015

Appassionati di arte e non, ho una notizia che vi renderà felici.
Sabato 16 maggio 2015 si svolgerà la  Notte dei Musei 2015, ovvero saranno visitabili i principali luoghi della cultura statali in un orario diverso dal solito.
L’ingresso infatti è previsto dalle ore 20:00 alle ore 24:00 del 16 maggio ad un costo simbolico di 1 euro.

E’ un’occasione unica per godere il nostro patrimonio artistico al di fuori dei consueti orari di visita ed apprezzare la bellezza degli innumerevoli capolavori esposti nelle collezioni dei nostri musei.
L’iniziativa è a livello europeo, infatti sarà possibile entrare gratuitamente o quasi anche nei musei in Francia, Spagna, Inghilterra, Russia…quindi se siete all’estero informatevi e approfittatene.
Per visionare la lista dei musei che aderiscono all’iniziativa, consultate la pagina del Ministero dei beni culturali.
Buon sabato sera.
Alla prossima,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Il polmone verde di Urbino: le Cesane

Siete ad Urbino per ammirare il meraviglioso Palazzo Ducale ma vi soffermate ancora qualche giorno?!
Ho giusto giusto un itinerario che vi potrà piacere.
L’urbinate è ricca di meraviglie architettoniche e artistiche, ma se volete spezzare la vostra visita con una giornata immersi nella natura, dovete sapere che poco distante dalla città di Raffaello,circa a 10 km,  si trova “il polmone verde” della città: le Cesane.



Si tratta di un verdissimo parco naturale collocato fra i comuni di Urbino, Fossombrone e Isola del piano, attraversato da una strada asfaltata.
Il parco si estende per circa 1500 ettari e arriva ad un dislivello di quasi 800 m sul livello del mare.
Il bosco è formato da un’infinita varietà di alberi ed è popolato da diversi animali, come cinghiali, scoiattoli, caprioli e daini.
Al suo interno vi sono diversi sentieri segnalati per fare trekking e percorsi per le mountain bike, ma anche in moto o in macchina vale la pena percorrere la strada centrale: considerate di trovarvi all’interno di un bosco e già solo respirare quell’aria pulita che si trova lì vale il viaggio.

Strada che attraversa il parco

Per gli amanti della natura e delle camminate è proprio una tappa perfetta.
Arrivati sulla cima si gode di un panorama mozzafiato e lo sguardo arriva fino alla Gola del Furlo.
In un’area pianeggiante del parco, sorge “la Baita” , un tavola calda dove potrete fermarvi per una sosta e gustare un piada o un panino.

Prato e tavolini de “La Baita”

D’estate è letteralmente presa d’assalto, le persone si recano nel bosco per respirare aria buona e rinfrescarsi un po’; vedrete coperte, asciugamani e tavolini da pic-nic ovunque.
Diciamo che è un luogo che manifesta la propria bellezza in ogni stagione, in inverno si ricopre di un manto nevoso (e diciamo che è un po’ difficoltoso raggiungerlo), mentre in primavera, quando spuntano i primi fiori, è una vera bellezza per gli occhi.

Quindi se siete in zona e volete staccare un po’ la spina, vi consiglio una tappa qua, se invece abitate abbastanza vicino, vi consiglio di organizzare un’escursione in giornata.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Alla scoperta di uno dei borghi più belli d’Italia: Montefabbri

In Italia abbiamo tantissimi borghi, uno più bello dell’altro e dovremmo ricordarcelo un po’ più spesso, prima di partire per lidi lontani.
Oggi voglio portarvi alla scoperta di uno di questi: Montefabbri.
Questo pittoresco centro abitato si trova nell’entroterra pesarese, circa a metà strada fra Pesaro ed Urbino, fra il fiume Foglia e il torrente Apsa più precisamente.
L’origine del suo nome è incerta, sembra voler significare “Il castello della famiglia Fabbri”.
Ha una storia antica, che è sempre stata legata a quella di Urbino e dei suoi Duchi; sembra infatti che Montefabbri forniva guerrieri ai feudi limitrofi.
Il borgo si trova su un colle, quindi si può notare la sua bellezza ancor prima di arrivarci, dalla strada sottostante da cui si ammira in tutto il suo splendore.

Montefabbri in lontananza

E’ in condizioni ottime, restaurato a pennello.
Per entrare nel borgo con le auto vi è un’unica porta di accesso, ossia una classica porta medievale, dove era collegato il ponte levatoio: guardando bene si vedono ancora le nicchie dove rientravano i bracci del ponte.
Sulla facciata della porta potrete ammirare lo stemma in marmo bianco dell’architetto urbinate Francesco Paciotti.

Porta di accesso al borgo

Il mio consiglio è quello di parcheggiare il prima possibile, fare l’intero giro della cinta muraria e poi addentrarsi nelle stradine.
Punto centrale del borgo è la chiesa, la cui facciata domina una piccola piazza; il campanile invece non è altro che l’antica torre della fortezza.

Chiesa del paese

Si tratta di un borgo molto piccolo, pensate che gli abitanti di Montefabbri sono circa 40 ma è un luogo davvero bello che merita una visita.
In questo paesino nacque colui che divenne in seguito il Beato Sante dei Brancorsini e che fondò poco lontano un convento/santuario tuttora visitato.

Se siete in zona, magari ad Urbino, aggiungete una visita anche qui.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: il panorama che si ammira da Montefabbri è eccezionale, si spazia da Urbino al Monte Nerone.

Vista dalle mura del borgo
Emilia romagna, Italia

Museo casa Pascoli

VIAGGIARE… quanti significati può assumere questa parola, e soprattutto quante emozioni crea.
Si può viaggiare anche nella storia, non occorre necessariamente percorrere km e km per raggiungere una nuova destinazione.
Molte volte guardiamo lontano senza nemmeno accorgerci delle bellezze che ci circondano.
Grazie alla domenica al museo ho scoperto realtà vicino a me molto interessanti e ieri ne ho visitata una.
Se vi cito questi versi, a chi pensate?!

“O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna”

Ebbene si, stiamo parlando del grandissimo Giovanni Pascoli.

Ieri mi sono recata a San Mauro Pascoli, suo paese natale e ho visitato la sua casa nativa.
La casa è stata trasformata nel Museo Casa Pascoli ed è accessibile dal martedì alla domenica dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.00.
Il costo del biglietto è veramente irrisorio, è di soli 2 €.
Giovanni Pascoli nacque nel 1855 nella casa di San Mauro di Romagna, dove visse con i suoi 9 fratelli ed i genitori fino all’età di 7 anni, quando iniziò a frequentare il collegio di Urbino.
In molte sue poesie si ritrovano cenni relativi al periodo della sua spensierata infanzia vissuta in questa casa e si nota il forte attaccamento alla sua famiglia e alla sua terre d’origine.
Nel Museo Casa Pascoli è possibile ammirare la cucina che è rimasta completamente fedele a come era un tempo, in quanto è l’unica stanza che non ha subito danni causati dalla seconda guerra mondiale; la camera da letto dove è conservata l’antica culla in legno del poeta e lo studio che Pascoli aveva a Bologna quando era professore di Letteratura Italiana all’Università.

Camera da letto con culla del poeta

Oltre a queste stanze principali, vi è un’importante mostra fotografica che spiega i rapporti di parentela e le vite dei famigliari del poeta.
In particolar modo, al piano terra, di fronte alla cucina, la stanza – che una volta era la sala da pranzo della famiglia Pascoli- ospita un’esposizione dedicata ai fratelli Pascoli svelando, ad esempio, tramite le lettere che si scambiavano, lati nascosti delle loro personalità.
L’attenzione è catturata soprattutto dal fratello Giuseppe, definito non proprio come una brava persona, che durante la propria vita fu artefice di diverse invenzioni, come ad esempio il contatore dell’acqua.
Le pareti ospitano ritagli, articoli di giornale, vecchie fotografie, vecchi compiti in classe, lettere degli amici, schizzi e prime stesure delle famosissime opere e tanto altro ancora relativo al grande poeta.
Terminata la visita alla casa,recatevi nel bel giardino adiacente ed ammirate le varie specie botaniche a cui Pascoli dedicò i suoi versi.

Veduta della casa dal giardino

Legato a tutto ciò, poco distante si trova un altro luogo molto caro al poeta: Villa Torlonia.
Il padre di Pascoli, Ruggero,amministrò per un periodo (fino alla sua morte, avvenuta per avvelenamento) la Torre ed i possedimenti dei Principi Torlonia e per questo motivo Giovanni trascorse giornate spensierate in questo meraviglioso luogo.

Villa Torlonia

Non mi voglio dilungare troppo sulla vita del poeta, ma vi assicuro che è una visita veramente interessante, se capitate in zona mettetelo in agenda! 🙂
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: per tutti i dettagli consultate la pagina.