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Emilia romagna, Feste e Sagre in Italia, Italia

Mondaino fra sagre e storia

Ehi viaggiatori, vi piacciono i paesini medievali arroccati?!
Oggi vi porto alla scoperta di Mondaino, nell’entroterra riminese, situato su una rigogliosa collina della valle del fiume Conca, a pochi km dal confine con le Marche.
Fin dall’antichità la zona è sempre stata ricca di selvaggina e soprattutto di daini, tanto che è arrivato fino ai nostri giorni il “Palio del Daino”, una rievocazione rinascimentale che si tiene a cavallo del ferragosto di ogni anno. La manifestazione è imperdibile per la ricostruzione storica, l’ambientazione e per l’aspetto culinario e vede contendersi il palio fra le contrade del paese.
Altra festa rilevante è quella del “Fossa, Tartufo e Venere“, un mercato di prodotti tipici di Mondaino e dintorni. E’ in questo periodo che si sfossa il pecorino, tradizione tipica romagnola e riminese. Durante questa festa, Mondaino celebra i tartufi bianchi delle colline riminesi e il formaggio di fossa, due eccellenze del suo territorio.
Per le vie del paese si trovano inoltre bancarelle con prodotti dell’artigianato locale, mentre in piazza ci saranno concerti e spettacoli della tradizione.

Veduta dal borgo di Mondaino

E’ un’ottima occasione per visitare questo bellissimo borgo, con la sua piazza fra le più belle e caratteristiche della romagna che si presenta con l’inconsueta forma semicircolare e i suoi diversi conventi disseminati qua e là.
Il borgo aveva anche un ponte levatoio, oggi solo percepibile attraverso le travi di sostegno, mentre la merlatura ghibellina della rocca è tutt’ora visibile.
Dalla sua altezza è possibile ammirare la campagna dell’entroterra riminese.
Potete scegliere Mondaino come punto di appoggio per effettuare una visita anche agli altri borghi confinanti, come Montegridolfo, Montefiore Conca, Montecalvo in Foglia e altri ancora….ma questo è un altro discorso!!
Buona visita e buona mangiata a Mondaino.
Al prossimo weekend,
viaggiatrice seriale.

P.S.: per gustare ottime pietanze vi consiglio l’enoteca la Cantinetta del Pellegrino, situata proprio sulla sinistra della porta principale del paese.
P.P.S: interessante è la visita alla grotta dove vengono stagionati i formaggi di fossa…..ma vi dico già da ora che l’odore è davvero forte, attrezzatevi a dovere! 🙂

Italia, Piemonte

Weekend per imparare lo sleddog

Ciao viaggiatori, oggi voglio consigliarvi un’esperienza fuori dall’ordinario, proprio una bella avventura da vivere. Innanzi tutto non dovete soffrire particolarmente il freddo e soprattutto dovete amare i cani. Sono requisiti che avete?! Bene, allora siamo pronti per lo Sleddog! Questo termine deriva da “sled -dog” (cane da slitta) ed indica un’attività sportiva nella quale sono coinvolti l’uomo, uno o più cani e una slitta. Il conduttore è chiamato musher, termine che risale, secondo la tradizione, all’epoca dei primi cacciatori di pellicce francesi nelle foreste del Canada settentrionale.
Io ho praticato questo sport nel Moncenisio, praticamente subito dopo aver oltrepassato il confine con la Francia. Mi sono avvicinata a questo mondo per puro caso, mi era stato regalato un “Buono per pacchetto avventura” e fra le varie opzioni, ho deciso di provare una cosa nuova e devo dire che ho fatto proprio un’ottima scelta. Si provano delle bellissime emozioni e soprattutto si coniuga il piacere di fare sport con l’amore per gli animali, il tutto in uno splendido paesaggio.
Le scuole che praticano questa attività sono diverse, quella in cui sono stata io offre diverse tipologie di corsi, dal primo approccio allo sleddog che consiste nella prova pratica di conduzione della slitta trainata da 2/3 cani, alla Sled hour, un mini corso della durata di un’ora con breve teoria iniziale, accompagnamento in motoslitta per il giro di prova per  poi arrivare a guidare in prima persona una slitta con una piccola muta. Tra tutti i corsi possibili, un’esperienza davvero indimenticabile, che purtroppo non ho provato è l’esperienza polare, uscita con slitta e tre cani con rientro il giorno seguente; il pernottamento sarà solo in tenda invernale con sacco a pelo, ma questo è adatto a chi ha già avuto modo di praticare questo sport.
La cosa fondamentale che dovete fare, è accertarvi che i cani siano trattati nel migliore dei modi…..è uno sport da praticare insieme agli amici a quattro zampe, anche loro come noi devono divertirsi e non venir sfruttati.
Vissuta questa meravigliosa esperienza potreste pernottare in zona e visitare il lago del Moncenisio, fare passeggiate nella neve con le ciaspole o approfittare per arrivare agli impianti sciistici più vicini.
Se invece avete esaurito le forze e volete fare un giro più culturale vi consiglio la visita all‘Abbazia Sacra di San Michele, un complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano, all’imbocco della Val di Susa.
Giusto per aumentare la vostra curiosità, vi dico che Umberto Eco si ispirò parzialmente a questa abbazia benedettina per ambientare il suo celebre romanzo “Il nome della rosa”.
Dopo una bella visita fermatevi al bar per riscaldarvi con una buona cioccolata calda o un grappino!
Come sempre questo è solo uno spunto per trascorrere un bel weekend fuori casa….poi dipende tutto da voi!
Mi raccomando, gustate gli ottimi piatti montani, acquistate i prodotti tipici nei negozietti dei paesini e se volete rilassatevi in una spa.
Buon divertimento, al prossimo weekend,
Viaggiatrice seriale.

 
sleddog

Feste e Sagre in Italia, Italia, Marche

Volo in mongolfiera!

Oggi non vi parlerò di un weekend da poter fare quando ne avete voglia, oggi parliamo di un’occasione unica con una data precisa, da prendere letteralmente “al volo”.
Volete galleggiare nell’aria?!Se non soffrite di vertigini potrete volare a mille metri di altezza, sollevati da un pallone colorato pieno d’aria, da dove poter scattare immagini irripetibili.
Sto parlando di un volo in mongolfiera!!
A Porto San Giorgio, in provincia di Fermo infatti, si terrà L’Euro Balloons Festival con 10 mongolfiere che arriveranno da mezza Europa e si metteranno a disposizione della gente e degli appassionati.
Il cielo si tingerà di mille colori e il clou sarà il 31 ottobre, nella notte di Halloween quando le mongolfiere si alzeranno in cielo verso le 21:30, illuminate!

E’ un’occasione rara, sia per chi vuole provare l’ebbrezza di un volo, sia per chi vuole solamente godersi lo spettacolo.
Il costo dovrebbe aggirarsi intorno ai  150 euro e il punto di decollo sarà all’aviosuperficie di Montegiorgio, mentre il punto di atterraggio non si sa….ci si lascia trasportare dal vento e tutto dipende da lui!!! 🙂
Quindi, se anche voi avete sognato leggendo il libro :” Il giro del mondo in ottanta giorni” di Jules Verne, non vi resta che recarvi nel fermano e restare con il naso all’insù.
La manifestazione avrà luogo dal 26 ottobre al 3 novembre a Porto San Giorgio e per gli amanti del gusto ci sarà anche l’apertura della “Città dei Sapori”. I più piccini inoltre potranno partecipare alla Festa delle Zucche in occasione di Halloween.
Insomma, non mi resta che augurarvi buon volo…o buona visione!
Viaggiatrice seriale.

Italia, Umbria

Cascata delle Marmore

Ciao viaggiatori, vi è venuta voglia di trascorrere un week end adrenalinico all’insegna dell’avventura, ma allo stesso tempo avete voglia di rilassarvi?!Ho la soluzione per voi.
Dobbiamo andare in Umbria, in provincia di Terni per ammirare una cascata tra le più alte d’Europa: La Cascata delle Marmore, situata quasi alla fine della Valnerina, la lunga valle scavata dal fiume Nera.
Il nome della cascata deriva dai sali di calcio presenti sulle rocce che sono simili a marmo bianco. Le opere ingegneristiche e la natura che la circonda hanno sempre richiamato un gran numero di turisti e visitatori, tanto da spingere alla creazione di luoghi d’osservazione sicuri e stabili; l’accesso ai punti migliori avviene tramite il pagamento di un biglietto d’ingresso.
Le acque della cascata sono sfruttate maggiormente per la produzione di energia elettrica, quindi la cascata vera e propria non è continuamente funzionante, ma per permettere la visione a tutti, in orari e periodi definiti, la cascata viene aperta con la massima portata; questi orari vengono poi prolungati in occasione di giorni festivi.
Come qualsiasi altro luogo degno di nota, anche la Cascata delle Marmore ha il suo lato più romantico, legato ad una leggenda secondo la quale una ninfa di nome Nera si innamorò di un bel pastore: Velino. Giunone però era gelosa di questo amore e la trasformò in un fiume, che prese appunto il nome di Nera. Velino, per non perdere la sua amata, si gettò a capofitto dalla rupe di Marmore. Questo salto, destinato a ripetersi per l’eternità, si replica nella cascata delle Marmore.

Ma se non sbaglio, vi avevo promesso un week end adrenalinico, tranquilli, non mi sono dimenticata!! Questo magnifico ambiente offre la possibilità di praticare sport strettamente legati all’acqua: sto parlando di rafting, Hydrospeed e canyoning. Affidatevi alla bravura e all’esperienza di Rafting Marmore, raggiungerete la loro base nautica di Arrone e lì verrete accolti e vi verrà fornita l’attrezzatura completa insieme a tutti gli accorgimenti.
Prima di partire infatti, ci sarà una fase dedicata a tutte le spiegazioni… non solo teorica ma anche pratica.
Se siete temerari e bravi nuotatori non c’è problema, ma ci sono attività soft anche per i più paurosi, quindi tutti potranno avvicinarsi a questi sport.
Il rafting consiste nella discesa del fiume a bordo di un gommone da sei persone più l’istruttore….ma sarete voi in prima persona a “manovrare” e a dare la giusta spinta per fare la discesa nel migliore dei modi. La fatica si farà sentire. ma vi assicuro che la soddisfazione e l’adrenalina a fine percorso vi ripagheranno alla grande. Tra la parte teorica, i trasferimenti, la discesa e la doccia finale calcolate circa 2,30 ore.
Un’altra attività è quella dell’hydrospeed che consiste in un modo nuovo per scendere la corrente, indossando la muta, salvagente, casco e pinne da subacqueo e logicamente non può mancare l’hydrospeed, una specie di piccolo “bob” in plastica galleggiante da tenere ben saldo con le mani, che consente di flottare con sicurezza nelle rapide. Non dovrete aver paura di cadere in acqua… perché siete già dentro l’acqua!!! 🙂 Tra le varie condizioni per poterlo praticare, ci sono l’ottima capacità di nuotare e una buona salute.
Il canyining o torrentismo invece, consiste nel calarsi all’interno delle rocce con le corde, scivolando nei toboga e tuffandosi nelle pozze….tutto accompagnati da personale abilitato e da una guida alpina specialista in torrentismo.
Questo sport vi darà la possibilità di ammirare da vicino la millenaria azione erosiva che ha creato canyon e gole davvero fantastici, Direi che qualche spunto adrenalinico ve l’ho dato, no??!!
Se volete trascorrere tutto il week end  senza nessun tipo di confort, in zona ci sono anche campeggi dove poter pernottare, altrimenti, fossi in voi, dopo tutte le energie spese andrei a rifugiarmi in un bell’agriturismo, gustando i piatti tipici della tradizione e trascorrendo il restante del tempo con molta più calma, rilassandovi davanti ad un libro o facendo qualche camminata/passeggiata a cavallo. Tutta la zona offre molto!!!
Insomma non vi resta che partire per andare a sentire con le vostre orecchie il rimbombo del salto dell’acqua!!
Al prossimo weekend,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Piemonte

Torino: cosa fare nella prima capitale d’Italia

Ciao viaggiatori, se volete visitare una bella ed affascinante città italiana e avete a disposizione giusto un weekend, io vi consiglio Torino.
Stiamo parlando della I capitale d’Italia e come tale, è ricca di poli universitari, artistici,turistici,culturali e scientifici.
Pullula di bellezze e di edifici che meritano una visita anche più approfondita, ma per rimanere nell’arco di tre giorni, mi limiterò ai monumenti più conosciuti, quelli da non perdere assolutamente.
Se diciamo Torino, la prima cosa che ci viene in mente è la Mole Antonelliana, non a caso è il simbolo della città; venne costruita interamente in muratura, ma la sua guglia, dopo essere stata travolta da un uragano, venne costruita con una struttura metallica e rivestita poi in pietra. Al suo interno è presente un ascensore che permette di raggiungere la terrazza panoramica dalla quale si ha una suggestiva vista di tutta la città.
Dal 2000 inoltre ospita il Museo Nazionale del Cinema, ricco di cimeli…..imperdibile per i cinefili!

Mole Antonelliana

Il duomo della città è un altro elemento imperdibile. la sua facciata in marmo bianco, all’epoca della sua costruzione costituiva un’anomalia, visto il dominio del mattone rosso. Nel XVII secolo fu aggiunta la cappella della Sacra Sindone, rivestita di muri neri; essa è dedicata alla reliquia considerata il sudario in cui fu avvolto il corpo di Gesù. L’ostensione della Sacra Sindone è un evento eccezionale, veramente emozionante che richiama un afflusso immenso di visitatori.
Proprio perché la maggior parte delle persone che visita il duomo non ha la possibilità di vederla, nella prima cappella a sinistra è esposta una copia fotografica in dimensioni reali.
Altro “must” è il Palazzo Reale, in stile barocco che fu la reggia dei Savoia, con i suoi maestosi arredamenti, l’armeria reale ed i giardini reali.
Torino venne considerata la capitale italiana del Liberty, e passeggiando per il centro storico si possono ammirare edifici che lo dimostrano; un’altra caratteristica della città piemontese, sono i portici che si sviluppano per oltre 18 km.
Piazza San Carlo, al centro della quale svetta il monumento equestre di Carlo Filiberto, è stata il centro della vita politica torinese; nei suoi numerosi caffè, infatti, si riunivano personaggi della famiglia reale, nobili e scrittori.
Se volete sentirvi personaggi importanti, approfittatene anche voi per prendere un caffè e ammirare i bellissimi locali.
Se volete passare dall’epoca dei caffè letterari all’antico Egitto invece, non vi resta che andare al Museo Egizio che, per il valore dei reperti è considerato il più importante del mondo dopo quello del Cairo.
Imperdibile a mio avviso, la tomba con il corredo dei coniugi Kha e Merit.
Torino offre tanto altro, come Palazzo Madama, la Basilica di Superga e la Palazzina di caccia di Stupinigi.
Dopo tutta la fatica fatta per visitare Torino, avrete una bella ricompensa, fornita dalla sua ottima cucina.
Potrete soddisfare il vostro palato con ottimi piatti tipici, come gli agnolotti ripieni di carne, la bagna cauda…. e per finire i prelibati dolci, prima fra tutti la cioccolata e in particolar modo la gianduia che nacque proprio qui…..vi consiglio di farne una bella scorta prima di ritornare a casa!!! 🙂
Se la sera avete ancora energie potete partire già dall’ora dell’aperitivo….troverete gente riversa nei caffè e nelle vinerie a gustare qualche stuzzichino ascoltando musica dal vivo.
La zona consigliata per chi cerca la vera movida è quella dei Murazzi, se invece preferite qualcosa di più soft, controllate gli spettacoli a teatro, la scelta è sempre ampia.
Come detto in precedenza, queste sono cose che riuscite a fare in un weekend, altrimenti se vi fermate di più, avrete modo di approfondire il tutto.
Al prossimo weekend,
Viaggiatrice seriale.

P.S.:Via Garibaldi è la strada più lunga d’Europa….siete allenati??!!

Italia, Trentino

Montagna estiva: Trentino Alto Adige

Mare, mare, sempre mare….ma tra di voi ci sarà pur qualcuno che preferisce l’aria fresca e il verde alla calura e all’azzurro!!! Bene, allora questo articolo è proprio per voi, e per tutti gli altri viaggiatori, visto che un po’ di montagna fa bene a tutti.
Premetto che non sono esperta di alte quote, ma vi racconto il weekend che ho trascorso.
Direzione Trentino Alto Adige, provincia di Bolzano, nello specifico Corvara e Badia.
Il mio week end montano si è svolto a metà settembre, ma è fattibile durante tutta la stagione estiva. Ero con un gruppo di amici e un’amica proprio del posto che ci ha organizzato tutto alla perfezione.
Pernottavamo in un bellissimo hotel a Badia, da dove siamo partiti il primo giorno, abbiamo preso gli impianti di risalita e dopo aver camminato abbastanza abbiamo raggiunto il rifugio Gardenacia, che sarebbe diventato la “nostra casa” per la notte.

Diciamo che abbiamo preso le cose un po’ con calma, ci siamo concessi una mezz’oretta di riposo, ci siamo liberati del peso in eccesso( zaini con le cose per la notte) e dopo un piccolo aiutino, equivalente ad un bicchierino di ottima grappa siamo ripartiti in marcia alla scoperta di un meraviglioso paesaggio.
Il panorama che ci si apriva davanti era veramente magnifico, cime di montagne innevate, pascoli verde acceso, boschi…insomma solo noi e l’immensità della natura.
Strada facendo abbiamo incontrato mucche, pecore, meravigliose stelle alpine e qualche altro gruppo di escursionisti, ma poi finalmente l’abbiamo visto, eravamo tutti d’accordo….era il posto giusto per fermarsi a pranzare finalmente! Pranzo al sacco, panini e bibite dissetanti e la giornata è cambiata totalmente! 🙂
Dopo la sosta ci aspettavano altre ore di cammino e una volta arrivati vicino al rifugio abbiamo avuto la fortuna di vedere una famigliola di marmotte con i loro musetti simpatici!
La scusa di aver bruciato tante energie era sempre buona, quindi di nuovo a spizzicare per l’aperitivo.
Doccia, relax ed è arrivata l’ora della cena, composta da deliziosi piatti della tradizione trentina come i canederli e  il keiserschmarren. Considerando che eravamo praticamente in mezzo al nulla a 2050 m sul livello del mare, la nostra serata ha rispettato totalmente i ritmi e le usanze montane: partita a carte e a letto presto! Brrrrrr… se ci ripenso mi vengono i brividi dal freddo! Per la notte portatevi indumenti parecchio pesanti.
La mattina è ricominciato il nostro cammino e percorrendo altri sentieri e prendendo poi gli impianti abbiamo raggiunto una chiesa arroccata…e di nuovo a mangiare! Abbiamo preso più kg in due giorni che in una stagione intera! 🙂
Nella strada del ritorno abbiamo incontrato anche un gruppo a cavallo e una festa di paese.
La sera abbiamo pernottato di nuovo nell’hotel della prima sera  e il mattino, dopo una ricca e squisita colazione ci siamo rimessi sulla strada di casa.
Il tempo a nostra disposizione è stato poco, ma i paesaggi sono magnifici e anche solo un paio di giorni possono bastare per staccare la spina dalla quotidianità.
Logicamente se avete altro tempo a disposizione, oltre a poter percorrere altri sentieri, potete visitare i paesi di Corvara e di Badia o rilassarvi in un centro benessere.
Come si suol dire:anche se poco, è meglio di niente!
Al prossimo weekend,
Viaggiatrice seriale.

Italia

La Gola del Furlo: alla scoperta dell’entroterra pesarese

Oggi vi farò trascorrere una rinfrescante giornata estiva lontano dal mare… andiamo alla Gola del Furlo!
Il passo del Furlo è una gola situata lungo il tracciato originario della via Flaminia che costeggia il fiume Candigliano, formatasi fra il monte Pietralata ed il monte Paganuccio. Ci troviamo nella provincia di Pesaro-Urbino, sulla strada verso Roma, l’Umbria e la Toscana.
Il panorama è davvero meraviglioso, se scegliete di percorrere la vecchia strada vi ritroverete proprio a ridosso delle azzurre/verdi acque del fiume, alzando gli occhi al cielo invece, se sarete fortunati, potrete avvistare le aquile che vivono nella gola e nidificano proprio sulla parete rocciosa.
Questa zona è trafficata veramente da tantissimi anni, come personaggi storici si ricordano i romani, Vespasiano, gli Ostrogoti, i Longobardi e Benito Mussolini.

Quest’ultimo infatti attraversava spesso la gola nei suoi spostamenti tra Roma ed il nord Italia e negli anni 30 la guardia forestale locale, riprodusse sulle pendici del monte Pietralata il profilo del duce; il monumento fu minato e distrutto dai partigiani durante la guerra ed oggi è soltanto parzialmente riconoscibile. Per avere ulteriori dettagli potete rivolgervi al punto IAT della zona, o visitare lo storico bar dove alloggiava Mussolini: è ancora visitabile la sua stanza.
La gola è attraversata da 2 gallerie, vicino alle quali sorge la diga (anche questa visitabile).

Cosa fare alla Gola del Furlo

La zona offre tantissime possibilità di svago,passeggiate e trekking sui monti, escursioni a cavallo, pesca e bagni nelle acque del fiume e visto l’enorme prato, si presta molto per pic-nic e pranzi all’aperto. Lungo la strada sono presenti diversi baretti in cui gustare panini, piadine o carne alla brace.
Ma io vi avevo promesso una giornata rinfrescante, quindi dirigiamoci verso Cagli, dove sono presenti le cascatelle ed il fiume.
Qui è normale amministrazione, soprattutto per i residenti in zona, venire a trascorrere una giornata al fiume al posto di partire per il mare.

Ci sono diverse zone in cui fermarsi, non sono segnalate, ma sono facilmente riconoscibili visto l’alto numero di macchine posteggiate sul ciglio della strada. Bisogna scendere attraversando sentieri non proprio piani e si arriva proprio sul fiume. L’acqua è fresca, ma è di una limpidezza unica; ci sono poi dei punti da cui poter fare anche dei tuffi. Diciamo che più a contatto con la natura di così, non si può!
Se invece avete intenzione di rimanere in zona più a lungo, potrete visitare ed ammirare altri paesini e altre meraviglie del posto.
Poco distante si trova Acqualagna, famosa in tutto il mondo per il suo pregiatissimo tartufo, il borgo di Urbania, veramente carino, famoso per la festa della befana e per la produzione di ceramiche e maioliche; qui è presente la Chiesa dei Morti, con 18 mummie naturali del Medioevo e del rinascimento esposte dietro l’altare. Altro comune nella zona è quello di Apecchio, da non perdere la visita al mappamondo della pace, che è entrato anche nel Guinnes dei primati. Si tratta di un globo capace di imitare la rotazione terrestre, realizzato in legno da un artigiano locale e suddiviso su tre piani. Per le sue eccezionali dimensioni può contenere fino a 600 persone; è veramente imperdibile!
Poco distante si trova Piobbico, famoso per il Castello dei Brancaleone e per il territorio circostante disseminato di rocche, castelli ed eremi parzialmente ridotti in ruderi.
Una curiosità legata a questo borgo è il Club dei brutti, ossia un’organizzazione internazionale fondata nel 1879 che oggi conta circa 30.000 iscritti ed ha 25 sedi sparse nel mondo, ma nacque proprio qui.
La nascita del club era motivata dall’esigenza di maritare le zitelle del paese, mentre negli ultimi anni lo scopo è quello di sminuire il culto della bellezza e dell’apparenza per ristabilire un giusto equilibrio dei valori sociali.
Se andate a Piobbico quindi, potrete rientrare a casa con la tessera di socio del Club dei brutti!!! 🙂
Come ultime zone limitrofe, ma non per questo meno importanti potrete visitare Sant’Angelo in Vado, Urbino, Fossombrone e Fermignano.
L’entroterra della provincia di Pesaro-Urbino è veramente ricco di tesori, che aspettate?! E’ ora di visitarlo!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

PS: La Gola del Furlo fa parte della Riserva Naturale Statale.
PPS: un ottimo posto per gustare buonissime bruschette o carne prelibata è il bar/bruschetteria Gostoli, località Furlo.
PPPS: tutta la zona è ottima per gli appassionati di moto, la strada è eccezionale!

Italia, Toscana

Le spiagge della Maremma Toscana

Ciao amici, avete mai deciso di trascorrere qualche giorno in un posto solamente perché siete stati portati proprio lì per altre cause e così avete deciso di approfittarne?!
Io ho appena trascorso tre giorni in Maremma Toscana, in provincia di Grosseto; il motivo della mia visita era legato ad un concerto che si teneva in una grande festa nella zona, la FestAmbiente che viene ripetuta da diversi anni e oltre a proporre concerti di artisti di un certo calibro, è provvista di stand gastronomici e stand legati all’abbigliamento, tutto rigorosamente nel rispetto dell’ambiente.
Il prezzo,considerando il fatto che poi si ha la possibilità di assistere ad un concerto è veramente basso, 8,00 €  se si entra prima delle 20:00, 12,00 € se si entra dopo delle 20:00 e un super sconto per 3 ingressi a 20,00 €.
Come avrete capito mi sono spinta in questa terra a causa di un concerto, e dato che ero lì, perché non approfittarne?!

Togliendo il primo giorno che era impegnato, i miei giorni a disposizione erano due, così ho pernottato in un hotel nel centro di Grosseto e poi mi sono spostata verso il mare, visto che le distanze sono brevi.
Il primo giorno sono andata nella spiaggia delle Rocchette, distante 7 km da Castiglione della Pescaia; si tratta di una lunga spiaggia che si estende ai piedi di un promontorio sul quale è arroccato un castello.
L’acqua è limpida ed è una meta frequentata anche da famiglie in quanto il fondale degrada lievemente e la sabbia è fine. Si tratta di spiaggia libera, anche se ogni tanto si alternano stabilimenti balneari, bar e ristoranti.
Fuori dall’ingresso si trova un ampio parcheggio a pagamento in cui potrete lasciare l’auto per tutta la durata della vostra permanenza; si trova inoltre un piccolo chiosco che vende frutta freschissima ed economica, ottima da portare in spiaggia o da assaporare prima di ripartire.
La sera sono andata a cena in un posto che consiglio veramente a tutti, il ristorante è un ristorante rurale, si chiama Gli Attortellati e si trova a Marina di Grosseto. La caratteristica principale è quella di essere un ristorante a metri 0, tutto viene prodotto nell’azienda agricola di famiglia e si cena principalmente all’aperto, direttamente nel giardino/aia; si mangia rigorosamente pasta fatta in casa a vista, ovvero entrando nel locale vedrete con i vostri occhi stendere la pasta che poi diventerà il tipico tortello maremmano ripieno di ricotta e bietola.
Un’altra particolarità è questa: la prima persona che prenota per un determinato giorno decide il menù che sarà lo stesso per tutti; giusto per farvi venire un certo languorino vi dico cosa è capitato a me: antipasti di affettati e formaggi toscani con melone, cotiche, vellutata di ceci, insalata di farro, tortelli con ricotta e bietola, capretto, patate arrosto e dolce della casa. Vi garantisco che non uscirete affamati da questo locale!!!
Il giorno seguente ho optato per una spiaggia più selvaggia, la spiaggia di Alberese che si trova all’interno del Parco Naturale della Maremma. E’ presente un parcheggio molto piccolo, che si riempie molto velocemente e se non volete perdere del tempo in coda con la macchina aspettando di entrare, vi consiglio di fare come ho fatto io, andate al paese di Alberese, parcheggiate in un ampio parcheggio gratuito e prendere la navetta che con in costo di 1,50 € vi porta alla spiaggia e vi riporta alla macchina; altrimenti c’è la possibilità di noleggiare una bici e farsi circa 9 km all’interno del parco. Ci sono dei piccoli chioschi che vendono gelati e cibo da strada, se volete vi portate il pranzo al sacco, altrimenti prendete qualcosa lì.
Come detto  in precedenza, la particolarità di questa spiaggia è quella di essere parecchio selvaggia, troverete disseminati parecchi tronchi con i quali poter fare delle capanne per proteggervi dal sole e  non troverete nessuno stabilimento balneare. La sabbia è scura e l’acqua è proprio freschina…..una spiaggia molto bella nella quale si percepisce il contatto con la natura.
I giorni a mia disposizione sono finiti, ma da lì potreste fare escursioni sia all’isola del Giglio che all’isola d’Elba, andare a punta Ala e al parco dell’argentario….se invece non volete fare solo mar, basta addentrarsi un po’ e scoprire le meraviglie della Maremma come ad esempio le città etrusche di Populonia e Vetulonia…c’è tantissimo da fare, che aspettate??!!!Partite!!
AL prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Calabria, Italia

Tropea e le isole Eolie: le spiagge più belle

In questi giorni non vorremmo altro che essere al mare….se non avete ancora deciso la vostra destinazione, che ne dite della Calabria e di Tropea più precisamente?!

Vista notturna di Tropea

Vista notturna di Tropea

In aereo si atterra su Vibo Valentia e poi come sempre si può noleggiare un’auto per essere più autonomi e senza vincoli. Se invece vi spostate in auto, il problema è già risolto all’origine. Tropea è un paese tutt’uno con il mare, infatti è a picco sul mare e affacciandosi da uno dei tanti belvedere del paese, sembra quasi di toccare il mare con un dito. Nel tempo si è aggiudicata infatti l’appellativo di “Perla del Tirreno“, per le sue acque limpide, spiagge bianchissime e fondali stupendi ricchi di flora e fauna; grazie a queste caratteristiche attira un flusso vacanziero sia italiano che straniero. Da vivere sicuramente anche la sera, cenando in un tipico ristorantino e poi scoprendo le varie vie ricche di turisti, facendo una bella passeggiata. Degno di nota sicuramente è anche un aperitivo all’ora del tramonto, su uno dei tanti balconi della città, ammirando il panorama mozzafiato.
Ma parliamo di spiagge, visto che la zona è proprio famosa per queste.
Proprio a Tropea potete trovarne diverse, una più bella dell’altra, ma spostandosi un po’, non sono da meno la spiaggia di Pizzo Calabro e quella di Capo Vaticano. Imperdibili dal mio punto di vista sono la Baia di Riaci con un grande scoglio che emerge dalle acque e Zambrone. Si trovano sia aree attrezzate con ombrelloni e lettini, sia zone di spiaggia libera.

Mare di Tropea

Mare di Tropea

Un’intera giornata invece l’ho dedicata alla gita alle isole Eolie; mi sono affidata ad una delle tante compagnie che propongono escursioni giornaliere, perchè avendo poco tempo a disposizione, in questo modo sono riuscita a vederne diverse, anche se in una solo giornata non si riusciva a scendere in tutte.
Io sono partita dal porto di Capo Vaticano e ci siamo spinti inizialmente fino alla più lontana ( in base al giro previsto) e cioè all’isola di Vulcano. Qui si trova una “Pozza di fanghi” per cure idrotermali: dopo aver pagato il biglietto ed aver lasciato i propri effetti personali a lato, ci si immerge nella pozza dove la temperatura è abbastanza alta ed oltre a fare un normalissimo bagno, ci si cosparge il corpo di fango per poi dirigersi in alcune piccole fessure da cui fuoriescono i “gas”. Mi raccomando, ricordatevi di tenere sempre le ciabatte con voi, altrimenti negli spostamenti potreste ustionarvi i piedi. E’ molto importante inoltre non prolungare i tempi oltre quelli consigliati ( circa 20 minuti).

Pozza di fanghi di Vulcano

Pozza di fanghi di Vulcano

“La Pozza di Fanghi” è alimentata ininterrottamente da emissioni di vapori sulfurei che mineralizzano l’acqua salmastra. Una volta finito il “trattamento” arriva il momento della doccia e poi volendo si può raggiungere una piccola zona con acqua marina dove sono presenti sempre emissioni di vapori sulfurei, che creano una specie di idromassaggio naturale. Devo informarvi però che se avete un naso delicato e non sopportate gli odori forti, questo posto non fa assolutamente per voi perchè si respira un odore di zolfo fortissimo. Continuando la scoperta dell’isola si arriva ad una spiaggia di sabbia nera, suggestiva proprio perchè diversa dal solito.
La tappa successiva è stata l’isola di Lipari, la maggiore dell’arcipelago delle Eolie. Anche qui tappa bagno, pausa pranzo e piccolo giro turistico tra le stradine in salita.
Una volta risaliti in barca abbiamo raggiunto Stromboli, abbiamo prima ammirato il lato della Sciara di fuoco dalla barca e siamo poi scesi sull’altro lato dell’isola e anche qui ci siamo concessi un bel bagno.

Sciara di fuoco di Stromboli

Sciara di fuoco di Stromboli

Logicamente i colori non sono eccezionali visto la loro origine vulcanica, ma queste isole sono comunque molto belle da vedere.
Come sempre il mio tempo a disposizione era poco, e con l’escursione in barca è finita la mia mini-vacanza.
Prima di salutarvi però, vi devo assolutamente consigliare di andare a cena in qualche agriturismo locale, non sulla costa ma leggermente più all’interno…la cucina calabrese è eccezionale. E non dimentichiamoci poi della prelibata cipolla di Tropea!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Sicilia

Tra le bellezze ed i sapori della Sicilia

Siete mai stati nell’incantevole isola siciliana?! La terra sicula offre tante di quelle bellezze che il consiglio che vi do, se vi è possibile, è quello di visitarla dividendola in zone. Io vi porterò alla scoperta del trapanese, fino ad arrivare anche a Palermo. Questa volta ho fatto le cose con un po’ più di calma e mi sono concessa ben 5 giorni alla fine di Settembre, quando ancora il clima è ottimo ma non si trovano i grandi gruppi di turisti.
Atterrando su Trapani, abbiamo ritirato la nostra macchina a noleggio e ci siamo diretti all’albergo in provincia di Trapani.
Il primo giorno il tempo non è stato molto bello, così abbiamo deciso di visitare le rovine di Segesta.

Le rovine della città si trovano sulla cima del Monte Barbaro a 305 m sul livello del mare, infatti la città era protetta da ripidi pendii su più lati e da mura sul pendio verso il mare; da qui si ha un’ottima vista verso il Golfo di Castellamare. Tra le rovine, hanno maggiore importanza il Tempio dorico, insolitamente ancora ben conservato ed il teatro greco. E’ una visita molto interessante, ma vi consiglio di portarvi cappellino da sole, crema solare e acqua in quanto le rovine sono sparse e si ha la necessità di fare diversa strada.
Altro sito archeologico simile è quello di Selinunte: le due città furono in eterno conflitto.
Scendendo verso sud-ovest siamo arrivati fino a Marsala, dove oltre ad assaggiare l’omonimo vino abbiamo ripercorso le tappe di Garibaldi che sbarcò proprio qui, visitando anche il museo a lui dedicato.
Il giorno successivo siamo andati alla scoperta della famosa ed affascinante Erice, il cui centro cittadino è composto da 512 abitanti ed è posto sull’omonimo Monte Erice.
Il nome Erice deriva da Erix, un personaggio mitologico; questo comune viene citato anche da Virgilio nell’Eneide.
Una passeggiata tra le viette strette ed in salita non potete proprio non farla, si respira proprio un’aria mitologica, molte volte infatti il monte è avvolto da una coltre di nebbia. Merita una visita anche la chiesa e dovete assolutamente assaggiare le paste della pasticceria del centro; all’ora del tramonto forse è il momento migliore per ammirare il panorama sottostante.
Come anticipato in precedenza ci siamo spinti fino a Palermo, visitando lo storico mercato di Ballarò ed il magnifico Teatro Massimo Vittorio Emanuele, il più grande edificio lirico d’Italia.
Ed eccoci arrivati alla descrizione delle spiagge: imperdibili sicuramente sono la spiaggia di San Vito lo Capo e la Riserva Naturale dello Zingaro; per raggiungere quest’ultima dovrete percorrere un po’ di strada a piedi, ma la meraviglia che vi troverete davanti al vostro arrivo ripagherà la fatica.

Un intero giorno ( se non due) va dedicato alla scoperta della fantastica isola di Favignana; i traghetti partono frequentemente ed una volta arrivati là, potrete noleggiare un motorino per raggiungere tutte le spiagge e le calette di vostro gradimento. A Cala Azzurra ad esempio. l’acqua è così limpida e cristallina che sembra di essere in un’isola tropicale.

Ritornando verso Trapani, se siete curiosi di scoprire più da vicino le tradizioni e di conseguenza le professioni locali, potete fare una visita alle saline...sembra di essere catapultati in un altro mondo, vi troverete infatti tra “montagne bianche”, ovvero sale essiccato e mulini a vento con grandi pale.
Molto spesso lungo la strada potrete imbattervi anche in vecchie tonnare in disuso.

Per quanto riguarda la cucina qui c’è veramente l’imbarazzo della scelta, dai fantastici dolci come la cassata agli arancini, dall’ottimo pesce al prelibato cous cous ( se ci andate a settembre troverete anche il festival del cous cous) e non dimentichiamoci le fantastiche granite, servite con la loro tipica brioche (brioscia).
Buona Sicilia a tutti.
Viaggiatrice seriale.