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Calabria, Italia

Tropea e le isole Eolie: le spiagge più belle

In questi giorni non vorremmo altro che essere al mare….se non avete ancora deciso la vostra destinazione, che ne dite della Calabria e di Tropea più precisamente?!

Vista notturna di Tropea

Vista notturna di Tropea

In aereo si atterra su Vibo Valentia e poi come sempre si può noleggiare un’auto per essere più autonomi e senza vincoli. Se invece vi spostate in auto, il problema è già risolto all’origine. Tropea è un paese tutt’uno con il mare, infatti è a picco sul mare e affacciandosi da uno dei tanti belvedere del paese, sembra quasi di toccare il mare con un dito. Nel tempo si è aggiudicata infatti l’appellativo di “Perla del Tirreno“, per le sue acque limpide, spiagge bianchissime e fondali stupendi ricchi di flora e fauna; grazie a queste caratteristiche attira un flusso vacanziero sia italiano che straniero. Da vivere sicuramente anche la sera, cenando in un tipico ristorantino e poi scoprendo le varie vie ricche di turisti, facendo una bella passeggiata. Degno di nota sicuramente è anche un aperitivo all’ora del tramonto, su uno dei tanti balconi della città, ammirando il panorama mozzafiato.
Ma parliamo di spiagge, visto che la zona è proprio famosa per queste.
Proprio a Tropea potete trovarne diverse, una più bella dell’altra, ma spostandosi un po’, non sono da meno la spiaggia di Pizzo Calabro e quella di Capo Vaticano. Imperdibili dal mio punto di vista sono la Baia di Riaci con un grande scoglio che emerge dalle acque e Zambrone. Si trovano sia aree attrezzate con ombrelloni e lettini, sia zone di spiaggia libera.

Mare di Tropea

Mare di Tropea

Un’intera giornata invece l’ho dedicata alla gita alle isole Eolie; mi sono affidata ad una delle tante compagnie che propongono escursioni giornaliere, perchè avendo poco tempo a disposizione, in questo modo sono riuscita a vederne diverse, anche se in una solo giornata non si riusciva a scendere in tutte.
Io sono partita dal porto di Capo Vaticano e ci siamo spinti inizialmente fino alla più lontana ( in base al giro previsto) e cioè all’isola di Vulcano. Qui si trova una “Pozza di fanghi” per cure idrotermali: dopo aver pagato il biglietto ed aver lasciato i propri effetti personali a lato, ci si immerge nella pozza dove la temperatura è abbastanza alta ed oltre a fare un normalissimo bagno, ci si cosparge il corpo di fango per poi dirigersi in alcune piccole fessure da cui fuoriescono i “gas”. Mi raccomando, ricordatevi di tenere sempre le ciabatte con voi, altrimenti negli spostamenti potreste ustionarvi i piedi. E’ molto importante inoltre non prolungare i tempi oltre quelli consigliati ( circa 20 minuti).

Pozza di fanghi di Vulcano

Pozza di fanghi di Vulcano

“La Pozza di Fanghi” è alimentata ininterrottamente da emissioni di vapori sulfurei che mineralizzano l’acqua salmastra. Una volta finito il “trattamento” arriva il momento della doccia e poi volendo si può raggiungere una piccola zona con acqua marina dove sono presenti sempre emissioni di vapori sulfurei, che creano una specie di idromassaggio naturale. Devo informarvi però che se avete un naso delicato e non sopportate gli odori forti, questo posto non fa assolutamente per voi perchè si respira un odore di zolfo fortissimo. Continuando la scoperta dell’isola si arriva ad una spiaggia di sabbia nera, suggestiva proprio perchè diversa dal solito.
La tappa successiva è stata l’isola di Lipari, la maggiore dell’arcipelago delle Eolie. Anche qui tappa bagno, pausa pranzo e piccolo giro turistico tra le stradine in salita.
Una volta risaliti in barca abbiamo raggiunto Stromboli, abbiamo prima ammirato il lato della Sciara di fuoco dalla barca e siamo poi scesi sull’altro lato dell’isola e anche qui ci siamo concessi un bel bagno.

Sciara di fuoco di Stromboli

Sciara di fuoco di Stromboli

Logicamente i colori non sono eccezionali visto la loro origine vulcanica, ma queste isole sono comunque molto belle da vedere.
Come sempre il mio tempo a disposizione era poco, e con l’escursione in barca è finita la mia mini-vacanza.
Prima di salutarvi però, vi devo assolutamente consigliare di andare a cena in qualche agriturismo locale, non sulla costa ma leggermente più all’interno…la cucina calabrese è eccezionale. E non dimentichiamoci poi della prelibata cipolla di Tropea!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Sicilia

Tra le bellezze ed i sapori della Sicilia

Siete mai stati nell’incantevole isola siciliana?! La terra sicula offre tante di quelle bellezze che il consiglio che vi do, se vi è possibile, è quello di visitarla dividendola in zone. Io vi porterò alla scoperta del trapanese, fino ad arrivare anche a Palermo. Questa volta ho fatto le cose con un po’ più di calma e mi sono concessa ben 5 giorni alla fine di Settembre, quando ancora il clima è ottimo ma non si trovano i grandi gruppi di turisti.
Atterrando su Trapani, abbiamo ritirato la nostra macchina a noleggio e ci siamo diretti all’albergo in provincia di Trapani.
Il primo giorno il tempo non è stato molto bello, così abbiamo deciso di visitare le rovine di Segesta.

Le rovine della città si trovano sulla cima del Monte Barbaro a 305 m sul livello del mare, infatti la città era protetta da ripidi pendii su più lati e da mura sul pendio verso il mare; da qui si ha un’ottima vista verso il Golfo di Castellamare. Tra le rovine, hanno maggiore importanza il Tempio dorico, insolitamente ancora ben conservato ed il teatro greco. E’ una visita molto interessante, ma vi consiglio di portarvi cappellino da sole, crema solare e acqua in quanto le rovine sono sparse e si ha la necessità di fare diversa strada.
Altro sito archeologico simile è quello di Selinunte: le due città furono in eterno conflitto.
Scendendo verso sud-ovest siamo arrivati fino a Marsala, dove oltre ad assaggiare l’omonimo vino abbiamo ripercorso le tappe di Garibaldi che sbarcò proprio qui, visitando anche il museo a lui dedicato.
Il giorno successivo siamo andati alla scoperta della famosa ed affascinante Erice, il cui centro cittadino è composto da 512 abitanti ed è posto sull’omonimo Monte Erice.
Il nome Erice deriva da Erix, un personaggio mitologico; questo comune viene citato anche da Virgilio nell’Eneide.
Una passeggiata tra le viette strette ed in salita non potete proprio non farla, si respira proprio un’aria mitologica, molte volte infatti il monte è avvolto da una coltre di nebbia. Merita una visita anche la chiesa e dovete assolutamente assaggiare le paste della pasticceria del centro; all’ora del tramonto forse è il momento migliore per ammirare il panorama sottostante.
Come anticipato in precedenza ci siamo spinti fino a Palermo, visitando lo storico mercato di Ballarò ed il magnifico Teatro Massimo Vittorio Emanuele, il più grande edificio lirico d’Italia.
Ed eccoci arrivati alla descrizione delle spiagge: imperdibili sicuramente sono la spiaggia di San Vito lo Capo e la Riserva Naturale dello Zingaro; per raggiungere quest’ultima dovrete percorrere un po’ di strada a piedi, ma la meraviglia che vi troverete davanti al vostro arrivo ripagherà la fatica.

Un intero giorno ( se non due) va dedicato alla scoperta della fantastica isola di Favignana; i traghetti partono frequentemente ed una volta arrivati là, potrete noleggiare un motorino per raggiungere tutte le spiagge e le calette di vostro gradimento. A Cala Azzurra ad esempio. l’acqua è così limpida e cristallina che sembra di essere in un’isola tropicale.

Ritornando verso Trapani, se siete curiosi di scoprire più da vicino le tradizioni e di conseguenza le professioni locali, potete fare una visita alle saline...sembra di essere catapultati in un altro mondo, vi troverete infatti tra “montagne bianche”, ovvero sale essiccato e mulini a vento con grandi pale.
Molto spesso lungo la strada potrete imbattervi anche in vecchie tonnare in disuso.

Per quanto riguarda la cucina qui c’è veramente l’imbarazzo della scelta, dai fantastici dolci come la cassata agli arancini, dall’ottimo pesce al prelibato cous cous ( se ci andate a settembre troverete anche il festival del cous cous) e non dimentichiamoci le fantastiche granite, servite con la loro tipica brioche (brioscia).
Buona Sicilia a tutti.
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Castello di Gradara fra storia e leggenda

Buongiorno viaggiatori, oggi vi propongo una giornata alla scoperta dell’entroterra marchigiano, proprio al confine con l’Emilia Romagna. La provincia di Pesaro racchiude in sé tantissimi borghi medievali, ognuno con la propria particolarità.
Partiamo dal famoso castello di Gradara, situato su una collina proprio nella riviera marchigiana-romagnola da dove si ha un’ottima vista sul territorio circostante.

Si tratta di un  borgo medievale dominato dalla Rocca Malatestiana attorno alla quale si svilupparono tantissime vicissitudini legate alle famiglie che l’abitarono come i Malatesta, gli Sforza e i Della Rovere.
Rappresenta un modello di architettura militare con il fossato, il ponte levatoio, mura di cinta e torri merlate; ma oltre ad avere una funzione militare su anche una raffinata residenza con ambienti ampi ed affrescati.
Questo aspetto può essere ammirato attraverso una visita guidata al castello, sia all’interno che all’esterno percorrendo il muro di cinta solcato in passato solamente dalle guardie.
Il Castello di Gradara è famoso in quanto viene citato da Dante nel 5° cantico della Divina Commedia, raccontando la tragica morte degli amanti Paolo e Francesca.
E’ un intreccio di storia e leggenda secondo il quale Francesca era la sposa del padrone del castello, un certo Giangiotto famoso per le sue doti militari che lo portavano spesso  per lunghi periodi fuori casa.
La rocca era frequentata anche dal fratello di lui, Paolo, famoso invece per le sue doti amatorie e poco portato alla guerra.
Paolo e Francesca trovarono una passione in comune, la lettura e come si racconta “Galeotto fu il libro e chi lo scrisse”; infatti sembra che i due si lasciarono andare proprio mentre stavano leggendo il passo di un romanzo cavalleresco, in cui la regina Ginevra, sposa di re Artù, veniva baciata dal cavaliere Lancillotto.
Sembra che Giangiotto sia stato avvertito da qualcuno di corte e rientrando prima da una guerra li sorprese in flagranti e sferrò un colpo di spada contro il fratello, Francesca si mise in mezzo con il proprio corpo e con un unico colpo Giangiotto uccise i due amanti.
Inutile dire che durante la visita al castello il momento più atteso è proprio quello della scoperta della camera dove morirono i due, dove si può ammirare ancora il leggio, la botola ed un bellissimo abito.
Dopo l’affascinante scoperta di Gradara, si potrebbe optare per un bel bagno al mare; percorrendo pochi km in direzione nord infatti si arriva al caratteristico borgo di Fiorenzuola di Focara, situato all’interno del Parco naturalistico del San Bartolo che ha una delle spiagge più belle della zona.
E’ possibile raggiungerla solamente a piedi, ma nei mesi estivi è previsto anche un servizio navetta. Sempre in zona si trova anche la spiaggia della Vallugola, molto bella anche questa che offre inoltre la possibilità di mangiare in alcuni ristoranti abbastanza esclusivi, proprio a ridosso del mare.
Restando sempre in zona si trovano altri borghi caratteristici, quasi tutti con una visuale mozzafiato; sto parlando di Castel di Mezzo, Montegridolfo e Mondaino. In quasi tutti è prevista almeno una sagra paesana con prodotti e tradizioni tipiche.
Se fate una visita a Mondaino vi consiglio un posto che amo particolarmente, si chiama ” La Cantinetta del Pellegrino” ed è un’enoteca con dei prodotti veramente fantastici….oltre ai vini eccellenti non potete perdervi i taglieri di affettati e di crostini e inoltre se ci andate d’estate potrete sedervi all’esterno e contemplare il paesaggio mentre mangiate.
La zona è ricca di punti d’interesse, basta trovare un punto d’appoggio e poi l’itinerario potete sceglierlo di giorno in giorno.
Al prossimo week end,
viaggiatrice seriale.

Italia, Sardegna

La Sardegna meno conosciuta: la parte meridionale.

Oggi voglio parlarvi della Sardegna, ma non della Costa Smeralda super conosciuta e super mondana con i prezzi adeguati al tenore di vita che si  respira lì, ma della Sardegna dell’estremo sud.
Sono andata alla scoperta della parte meridionale, infatti sono atterrata su Cagliari (partendo da Ancona con Volotea) e con una macchina a noleggio prenotata già da casa mi sono diretta ad ovest della città, verso la costa che da sulla Spagna per intenderci.
Io come al solito ho fatto una toccata e fuga, sono stata solamente tre giorni ma vi assicuro che con un mare del genere sono riuscita ugualmente a ricaricarmi.
L’acqua è cristallina, poco profonda tanto che occorre camminare per diversi metri prima di immergersi completamente e in quei giorni era anche parecchio calma.

Il mio punto di appoggio è stato a Teulada, un comune sempre nella provincia di Cagliari, scelto proprio per la sua posizione strategica, anche se il paese in sé per sé non offre molto, non è turistico ma il b&b in cui ho pernottato era carino e funzionale e al mattino prevedeva una discreta colazione.
Se volete alloggiare in un posto turistico e attrezzato, a circa un’ora da Teulada si trova Pula, qui troverete ogni tipo di servizio.
Ma iniziamo a parlare di spiagge, tutta la zona è ricca di magnifiche baie, si susseguono una all’altra e all’incirca si equivalgono anche in quanto sono tutte meravigliose.
A pochissimi km da Teulada si trova una spiaggia molto suggestiva e particolare, quella di Is Arenas Biancas così chiamata proprio perché sono presenti delle bellissime e alte dune di sabbia bianche sulle quali però è vietato salire. Questa spiaggia si trova  all’interno di una zona militare, quindi dovrete sorpassare un check point e percorrere qualche altro km prima di vedere il mare. Secondo me questa è imperdibile.
Altra spiaggia da non perdere  e molto conosciuta è quella di Turedda, anche questa parecchio ampia e con un’acqua indescrivibile; qui oltre alla spiaggia libera ci sono anche degli stabilimenti balneari.
Porto Tramatzu è un altro luogo dove fare sicuramente un bagno, come del resto anche la spiaggia di Su Giudeu e quella di Cala Cipolla, più piccina rispetto alle altre.
Il mio consiglio è di spostarsi e vederne almeno due al giorno, perché sono tutte vicinissime e quindi non si perde troppo tempo per gli spostamenti.
Il giorno che ero diretta a Tueredda mi sono fermata solo per un tuffo a Stagno Piscini, una piccola insenatura…ma era come se quell’acqua mi chiamasse e non ho proprio resistito.

Io sono riuscita a vedere tutti queste spiagge in soli due giorni, ma ce ne sono tante altre, quindi se potete restateci almeno una settimana, vi assicuro che non ha niente da invidiare alla Costa Smeralda.
Se avete tempo fate una gita all’isola di San Pietro, dicono tutti essere bellissima. Ci sono poi spiagge per pochi eletti, cioè quelle raggiungibili solo via mare.
Calatevi nella vera atmosfera e tradizione sarda andando a cena in un tipico agriturismo, dove non potrà mancare il porceddu ed il pane carasau.
Come detto precedentemente io ci sono stata a metà luglio, sicuramente ad agosto sarà  molto più affollato ma troverete dei bei parcheggi in cui poter lasciare l’auto. E’ presente anche una convenzione per il prezzo del parcheggio, fatevi dare dal vostro albergo o b&b un foglio che certifica la vostra permanenza in quella struttura e pagherete 3 € al posto di 5 €.
La Sardegna è un’isola magnifica, non vi resta che scoprirla.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: nelle zone paludose è facilissimo vedere i fenicotteri.

Italia, Marche, Umbria

Piana di Castelluccio e lago di Pilato

Ciao amici, siete pronti per trascorrere una giornata parecchio faticosa ma che vi regalerà panorami eccezionali??!!! Andiamo alla conquista del Lago di Pilato all’interno del Parco nazionale dei Sibillini. Io mi sono affidata ad una guida escursionistica perché il percorso  non è dei più facili, basta cercare on line escursioni in quella zona e vi appariranno diverse opzioni. Il punto di partenza fissato era a Castelluccio di Norcia, quindi come si suol dire “ho preso due piccioni con una fava” perché davanti ai miei occhi si è aperto uno scenario unico, che capita una volta all’anno: la fioritura delle lenticchie.

Campi in fiore

Vedrete campi completamente colorati, dalle tonalità del viola, al rosso fino ad arrivare al giallo.
Sembrano delle pezze di stoffa adagiate una di fianco all’altra da quanto sono nitidi i confini.
L’atmosfera è resa ancora più suggestiva da balle di fieno e campi di papaveri. Tantissimi visitatori accorrono ogni anno in questo posto per ammirare questa meraviglia della natura. A Castelluccio di Norcia si trova inoltre il bosco a forma di Italia.
Ma torniamo al vero obiettivo della giornata: il trekking al Lago di Pilato.
Le vie di accesso sono diverse, ma noi abbiamo fatto la più semplice o comunque una delle più semplici anche se il percorso è stato molto lungo, ma il dislivello era minore rispetto agli altri percorsi e le salite più graduali. Dopo esserci muniti di tutta l’attrezzatura necessaria, indispensabili gli scarponi da trekking, almeno due litri d’acqua a testa e la macchina fotografica ( pranzo al sacco, crema solare, cappello, occhiali da sole, giubbino anti- vento e anti-pioggia e una maglia termica) siamo partiti da un sentiero proprio di fronte alla piana in fiore e abbiamo iniziato il nostro cammino. Dal punto di partenza al lago sono circa 9,5 km e ci abbiamo impiegato circa 3,5 h con un passo non troppo veloce. Si cammina sul sentiero battuto in terra e su diverse pietraie ma non ci sono punti troppo difficili. Durante il cammino incontrerete greggi di pecore, stelle alpine e tanti altri fiori di montagna. In questo periodo il sentiero è parecchio battuto quindi incontrerete  diversi gruppi con lo stesso vostro obiettivo.
Dopo l’ultima fatica e cioè l’ultimo tratto in salita i vostri occhi saranno appagati da uno spettacolo magnifico, il lago con gli occhiali; si tratta infatti di due specchi d’acqua adiacenti, separati da una piccola striscia di terra. E’ un lago di origine glaciale a 1940 m di altitudine ed ha una straordinaria particolarità: è l’unico luogo sul pianeta in cui vive un piccolo crostaceo di colore rosso chiamato Chirocefalo del Marchesani. Anche se non indicato a dovere, c’è il divieto di avvicinarsi a più di 5 m dal lago proprio per non contaminare l’ambiente e non mettere a rischio la procreazione di questo crostaceo che depone le proprie uova sotto le rocce dove invece spesso le persone si appoggiano per scattare fotografie.

Lago di Pilato

E’ un luogo veramente affascinante e suggestivo di suo, ma questa magia aumenta ulteriormente in relazione alla leggenda che sopravvive da centinaia di anni.
Il nome Il Lago di Pilato deriva infatti dalla tradizione locale che racconta che in questo luogo sia precipitato il carro trainato da buoi che trasportava il corpo di Ponzio Pilato, per suo stesso volere. Proprio per questa leggenda-madre, che ne faceva un luogo maledetto, Il Lago di Pilato divenne dal medioevo un crocevia di maghi e negromanti.
In realtà, come spesso accade la funzione delle leggende è proprio quella di spaventare glia abitanti del posto, ed anche in questo caso era così, era un mezzo per impedire alla popolazione di avventurarsi in un luogo così pericoloso.
Tra leggende e campi in fiore è finita questa  bellissima giornata, vi consiglio di andare a visitare questo luogo incantevole. Da fine giugno fino a metà luglio circa potreste abbinare il trekking alla fioritura, ma in tutti gli altri periodi dell’anno potrete poi visitare i caratteristici paesini limitrofi come Visso, Norcia, Cascia o spingervi oltre fino a Spoleto o Terni.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Al centro della terra: visita speleologica alle grotte di Frasassi

Buongiorno, oggi serve molto spirito di avventura se volete seguirmi nella mia impresa.
Poco tempo fa vi ho parlato delle bellissime spiagge del Conero, ma non vi ho menzionato le famosissime Grotte di  Frasassi, tappa da non perdere durante una vacanza in zona.
Si tratta di grotte carsiche sotterranee collocate all’interno del Parco Naturale di Genga in provincia di Ancona.
Furono scoperte per caso nel 1971 da un gruppo di 7 esploratori che fu attratto da una forte corrente d’aria che proveniva da una piccola apertura. Studiando più approfonditamente la zona e ampliando l’apertura si resero conto che sotto di loro si snodava una fitta rete di gallerie.

Interno delle grotte

Con il susseguirsi degli anni vennero scoperti sempre più ambienti, infatti oggi attraverso la visita guidata alle grotte si possono ammirare diverse sale, tra le più famose ci sono la sala delle candeline così chiamata per le stalattiti e le stalagmiti che contiene e la sala dell’orsa così chiamata per il masso al suo interno che grazie all’erosione dell’acqua ha assunto negli anni la vaga forma dell’animale.
Dal punto di partenza si segue un percorso guidato che attraversa le varie sale; la temperatura è costante ed è di circa 14° C con un tasso di umidità altissimo.
Questa visita vale davvero la pena, ma quello che vi propongo io oggi è molto meglio e non è per tutti.
Sto parlando della visita speleologica alle grotte, un’esperienza adrenalinica e unica nel suo genere, logicamente se siete claustrofobici non fa per voi.
Ci sono due tipo di percorsi , quello blu e quello rosso, uno leggermente più difficile dell’altro.
Occorre prenotare la visita in quanto le “spedizioni” non possono essere troppo numerose e una volta arrivati all’ingresso verrete accolti dalle guide che vi accompagneranno poi in questa esperienza.
Eccoci arrivati al momento della vestizione, sui vostri vestiti (comodi e da battaglia se così possiamo dire) indosserete una tuta intera, tipo quella dei meccanici per intenderci, un paio di calzature impermeabili, un elmetto con la torcia e si raccomanda l’uso dei guanti ( che dovrete portare da casa); vi consiglio di prenderli in quanto in diversi punti dovrete aiutarvi con le mani ed è opportuno averli.
Una volta pronti, si passa al momento delle spiegazioni e dei vari accorgimenti da parte delle guide, cosa fare e cosa non fare nelle diverse situazioni.
Di solito le guide sono 2, una che apre il gruppo e una che lo chiude.
E ora siete pronti per partire!!!!!

Il primo tratto è lo stesso della semplice visita alle grotte e quindi si segue un percorso consigliato, ma poco dopo si entra in un  ambiente perlustrato da poche persone!Da ora in poi avrete a che fare solamente con fango, pozzanghere, acqua, rocce, pipistrelli e tantissima oscurità!
Con l’aiuto della pila vi dirigerete in fila indiana dietro alla guida, ma dovrete prestare sempre la massima attenzione a dove e come appoggerete i piedi.
La sensazione che si prova laggiù sotto terra è indescrivibile, veramente fantastica…adrenalina mista a paura e curiosità.
Durante il tragitto le guide vi racconteranno diversi aneddoti e soprattutto la scoperta di questo ambiente unica.

Percorso speleologico

E poi ecco il momento di oltrepassare una roccia, lo spazio è veramente piccolo ed occorre sdraiarsi e strisciare dalla parte opposta; poco dopo invece vi ritroverete in un ambiente molto grande, la guida vi farà fermare e mettere a sedere…una volta sistemati, vi dirà di spegnere tutte le torce dei caschi e per la prima volta nella vostra vita vi renderete conto di cosa è realmente il BUIO!!!! Quello che di solito per noi è buio non è niente in confronto a quello che “vedrete” lì.
Una volta riaccese le torce e riabituata la vista vi rimetterete in marcia, gli ostacoli durante il cammino saranno sempre differenti ( e facilissimi da oltrepassare) e ad un certo punto vi ritroverete ad una certa altezza dovrete scende giù. ma essendo tutto buio l’unico modo per farlo è mettersi a sedere e strisciare “il di dietro”.
Logicamente non tutto il percorso si svolge nell’oscurità, ma visiterete diverse sale, alcune delle quali chiuse al pubblico della visita guidata.
L’avventura dura circa 2 ore e vi assicuro che uscirete dalle grotte veramente soddisfatti, vi sentirete dei veri e propri esploratori.
Il percorso speleologico è veramente gustoso, ma per chi non se la sente anche la visita guidata è veramente affascinante, vedrete che i vostri bambini ne rimarranno entusiasti.
Alla prossima avventura,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: una piccola curiosità, l’abisso Ancona è talmente ampio che al suo interno potrebbe essere contenuto senza problemi il Domo di Milano…..vi rendete conto di quanto sono grandi!!!!????

Italia, Marche

Alla scoperta delle Marche :Riviera del Conero!

Oggi vi porto alla scoperta del Conero e delle sue bellissime spiagge. Ci troviamo nelle Marche e più precisamente nella provincia di Ancona.
Questo monte si è aggiudicato l’appellativo di “gomito d’Italia” in quanto rappresenta l’unico tratto di costa rocciosa da Trieste al Gargano e si può dire che spezza la sabbiosa costa adriatica in due parti. Per chi vuole raggiungere la zona in aereo, l’aeroporto di Ancona si trova a pochissimi km, quindi è una destinazione molto comoda.
Nelle giornate limpide il monte svetta (anche se non è poi così alto) e si può intravedere persino dalla provincia di Pesaro.
Sul promontorio si estende il Parco Regionale del Conero, quindi non è solo mare, ma offre la possibilità di fare diverse attività, dalle passeggiate fino all’arrampicata libera; anche la vegetazione è molto ricca, vivono infatti circa 1500 tipi di piante, ma la zona prende il nome dal corbezzolo.
Ma arriviamo a parlare di mare e di splendide spiagge, visto che siamo nella stagione giusta per poterle visitare.

La conformazione della zona ha dato vita a tipiche spiagge a costa alta, raggiungibili da ripidi e panoramici sentieri che mettono a dura prova il turista, ma ripagano completamente della fatica con la loro bellezza; alcune invece sono raggiungibili solamente via mare.
La spiaggia di Mezzavalle ad esempio si raggiunge attraverso un ripido sentiero a nord di Portonovo o via mare ed è una spiaggia di sassi e ghiaia; quella di Portonovo invece è la preferita dei surfisti quando soffia lo scirocco.
La spiaggia dei sassi neri non è attrezzata ed è spiaggia libera, lunga e vasta ed è costituita da sassi e renella scura la spiaggia che secondo me ha una marcia in più rispetto le altre che sono comunque bellissime è la spiaggia delle due sorelle a Sirolo, chiamata così per i due scogli gemelli che emergono dal mare, è raggiungibile solamente via mare ed è la prima spiaggetta bianca del fianco sud del monte.
Poi non posso non citare Numana e Marcelli; insomma questa zona delle Marche offre tantissime possibilità di balneazione, da spiagge grandi a piccole calette, da zone attrezzate alla spiaggia libera, l’unica fatica che dovete fare è scegliere quella di vostro gradimento.

Si tratta di un litorale unico dove acque limpide sono incorniciate dal promontorio alle loro spalle.
Per chi non è particolarmente amante del mare o vuole semplicemente intervallare alla spiaggia qualche uscita, il Parco del Conero offre diversi sentieri per delle camminate in mezzo a ginestre, pini e lecci, passeggiate a cavallo o anche in mountain bike.
Le distanze sono veramente ridotte anche per visitare città e luoghi di interesse come Loreto con la sua Basilica che conserva il Santuario della Santa Casa o Recanati patria del grande poeta Giacomo Leopardi, se siete appassionati di musica invece potete visitare Castelfidardo patria della fisarmonica oppure farvi una bella escursione alle magnifiche Grotte di Frasassi fra stalattiti e stalagmiti.
Questa zona delle Marche vi offre veramente infinite possibilità, venite a scoprirla.

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: non dimenticate di fare escursioni in barca, solo così potrete ammirare la maestosità delle scogliere del Conero che si gettano sul mare.

Italia, Puglia

Sul tacco dello stivale….Puglia!!

Ciao amici viaggiatori, siete pronti per assaporare un racconto della bellissima Puglia?!Allora partiamo e questa volta andiamo in macchina! Io e i miei amici dovremo percorrere tantissimi km dal nostro punto di partenza, è per questo che decidiamo di fare una sosta prima, ma il luogo non lo scegliamo a caso, bensì decidiamo di pernottare nei pressi di Castel del Monte, così la nostra permanenza sarà appagata dalla visita alla fortezza.

Veduta di Castel del Monte

E’ situata su una piccola collina nel comune di Andria e fu costruita da Federico II e deve la sua fama alla sua forma, infatti è un prisma ottagonale con  una torre ottagonale ad ogni angolo, non ha né un fossato né un ponte levatoio e sembra che abbia svolto il ruolo di residenza di caccia. L’arredamento è stato rimosso, ma vi assicuro che è un posto magnifico, unico nel suo genere tanto che fa parte del patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Dopo aver visitato questo bellissimo esempio di architettura, ceniamo e prima di coricarci ci perdiamo in un cielo stellato divino e siamo così fortunati da vedere anche qualche stella cadente.
Il giorno dopo di nuovo in marcia e finalmente arriviamo a destinazione: Salento!
Ecco, adesso è importante capire quanti giorni avete a disposizione per esplorare la terra della taranta, quindi mi limiterò ad elencarvi i luoghi per me imperdibili. Devo comunque precisare che sono tutti bellissimi e troverete ovunque un’acqua limpida e cristallina.
Partiamo subito dal punto più a sud ovvero Santa Maria di Leuca, caratterizzata dalla sua Basilica e dal faro che è uno dei più importanti d’Italia; qui vi troverete proprio nel punto di separazione fra la costa adriatica e quella ionica. Impossibile non notare la scalinata con 284 gradini che collega la Basilica al porto.
Una meta imperdibile è la grotta Zinzulosa che si trova lungo il litorale salentino tra Castro e Santa Cesarea Terme che deve il suo nome alla forte presenza di stalattiti (zinzulì). La grotta è visitabile con dei tour organizzati, ma finita la visita avrete il piacere e la possibilità di trascorrere la giornata nelle acque antistanti, conosciute per la loto limpidezza ed infine tornerete al punto di partenza sempre in barca. Io vi consiglio di fare diverse escursioni in barca, è solo così che potrete tuffarvi in delle acque meravigliose ( anche se persino a riva l’acqua è cristallina).

Acqua cristallina della grotta di Zinzulosa

Ed eccoci arrivati alla volta di Otranto, inutile dire che le spiagge circostanti sono eccezionali, ma vi consiglio di fare un giro nella città dall’ora del tramonto in poi, gustarvi un’ottima cena a base di cucina tipica ed infine girovagare per le viette strette ammirando i vari negozietti.
Se il giorno è sinonimo di mare, la sera è sinonimo di divertimento, quindi dopo aver trascorso un’altra giornata a rinfrescarci in acqua, partiamo alla volta di Maglie che si trova nell’entroterra per gustarci la festa della taranta! Non si tratta della notte della taranta quella ufficiale, ma logicamente in questa terra questo ballo lo hanno nel sangue, quindi è sempre suggestivo osservarlo. Presi dall’atmosfera festaiola ci lasciamo andare anche noi e improvvisiamo qualche passo; le persone sono così gentili che ci mostrano qualche movimento e così il tempo passa e noi non ce ne rendiamo nemmeno conto….che importa, tanto domani sarà un’altra giornata di mare! 🙂
E’ passato un altro giorno e oggi decidiamo di cambiare costa e di raggiungere Gallipoli; è vero, è dalla parte opposta e si affaccia su un altro mare, ma la distanza non è eccessiva e quindi ne vale assolutamente la pena. Il mare è eccezionale e anche per la sera troverete degli ottimi ristoranti e locali.
I giorni a nostra disposizione stanno per finire quindi prendendo la strada di casa ( per modo di dire), facciamo una piccola sosta a Galatina e poi arriviamo a Lecce e rimaniamo ammaliati dalla bellezza delle tantissime chiese e del suo centro storico. L’unico consiglio che vi do è quello di visitarla nel tardo pomeriggio, altrimenti vi scioglierete come ghiaccioli al sole! 🙂
Di nuovo in macchina per raggiungere la nostra ultima destinazione e cioè Alberobello con i suoi buffissimi e unici trulli; essi sono antiche dimore di pietra calcarea, costruite con il metodo del muro a secco.

I Trulli di Alberobello

Arrivando ad Alberobello sembra di essere catapultati nel passato, tutto rispetta la tradizione, veramente suggestiva ed emozionante la passeggiata fra i trulli, con la possibilità di visitarne anche alcuni proprio per capire le caratteristiche interne. Il Salento, anzi  tutta la Puglia in generale è una terra fantastica, le persone sono eccezionali, il mare meraviglioso e la cucina squisita.
Non bastano queste poche righe per descrivere la terra della taranta, del mare, del sole, degli ulivi e delle cime di rapa, quindi non vi resta che partire e scoprirla da soli!
Buon viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: altre spiagge bellissime sono quelle di baia dei turchi e di punta prosciutto.

Italia

Vacanza a costo zero: il baratto!

Buongiorno amici, oggi vi propongo un modo alternativo per poter andare in vacanza o staccare la spina giusto per qualche giorno. Io sono rientrata da questa esperienza giusto ieri e voglio subito condividerla con voi proprio perché in questi tempi di crisi è un’ottima soluzione.
Sto parlando di una vacanza/baratto, dove la struttura in questione ospita i clienti in cambio di qualche lavoro, basta trasformarsi in lavoratori alla pari solo per qualche ora durante il giorno e non sto parlando di lavori specializzati ma semplicemente di lavapiatti, raccogli legna, giardinieri o informatici. Ancora questa proposta non è così diffusa, ma piano piano sta prendendo piede visto il momento economico che stiamo vivendo; infatti riuscireste ad andare in vacanza anche se in realtà il vostro budget quest’anno non ve lo permetterebbe.
Ma tornando a me, ho praticato questo baratto in un posto magnifico, in un eco b&b situato all’interno di un bosco a Sala Baganza in provincia di Parma.
Si tratta di una casa nel bosco circondata da 1100 ettari di alberi e prati. La pace regna sovrana.
Se avete bisogno di “isolarvi” dal caos cittadino e ritagliarvi del tempo per voi questo è il posto ideale.
Sotto il portico potrete rilassarvi in una delle amache, nelle sdraie, nei divanetti, nei lettini e nelle sedie attorno al bellissimo tavolo…insomma non vi resta che scegliere.

Lo scambio consiste nel sistemare la legnaia in quanto il b&b in inverno si riscalda con le stufe e quindi la quantità di legna necessaria è veramente tanta, in cambio di una notte in una delle tre magnifiche e originali stanze, battezzate tutte con nomi di animali ( upupa, capriolo e scoiattolo) proprio per restare in sintonia con l’ambiente circostante. Avrete inoltre un’ottima e abbondante colazione.
L’arredamento del b&b è stato realizzato in legno o comunque con materiali di riciclo, come ad esempio lampade ricavate da tronchi d’albero.
Le restanti ore della giornata a vostra disposizione potrebbero essere utilizzate per fare delle belle passeggiate nel bosco o per visitare la vicinissima città di Parma (circa a 15 km) o alcuni dei tanti castelli e delle tante regge presenti nelle province di Parma e Piacenza; ma non è da scartare nemmeno l’idea di rilassarsi in giardino e leggersi un bel libro.
La proprietaria e la sua famiglia sono persone fantastiche e io ho vissuto un’esperienza indimenticabile.
Vi consiglio di provare questa nuova tipologia di viaggio, tanto se amate viaggiare  avrete di sicuro sperimentato diverse soluzioni, perché non provare anche questa! 🙂

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S,: all’alba se sarete fortunati potreste avvistare dei caprioli che escono dal bosco.
P.P.S.: il nome del b&b è “Il richiamo del bosco” e si trova a Sala Baganza (PR)
P.P.P.S: ricordatevi che il lavoro nobilita l’uomo!
P.P.P.P.S: vi consiglio di soggiornare in questo magnifico posto indipendentemente dal baratto.

Basilicata, Italia

Weekend avventura tra Basilicata e Puglia

Ciao amici, oggi vi propongo un week end all’insegna dell’avventura e di uno “sport” davvero adrenalinico, accompagnato da una visita ad una splendida città che rievoca tempi lontani.
Andiamo in Basilicata ad assaporare l’odore della terra lucana. La decisione di questa meta è stata presa esclusivamente per poter fare il VOLO DELL’ANGELO. Questa bellissima esperienza si può praticare solamente nella provincia di Potenza e precisamente a Castelmezzano e a Pietrapertosa, nel cuore delle dolomiti lucane. E’ un’avventura a contatto con la natura, legati in tutta sicurezza da un’apposita imbragatura e agganciati ad un cavo d’acciaio vi si getta letteralmente nel vuoto provando per circa poco più di un minuto l’ebrezza del volo arrivando a fino a 120 km/h.

Arrivati ” a destinazione” verrete fatti salire su una navetta che vi porterà all’altro punto di partenza da dove inizierà il vostro volo di ritorno. Come vi dicevo inizialmente ho scelto questa destinazione proprio per questo motivo e lo rifarei sicuramente….è stata un’esperienza magnifica ed indimenticabile che consiglio a tutti quelli che non soffrono di vertigini; vi sembrerà di essere degli uccelli. Finita questa fase adrenalinica potrete perdervi per le vie dei paesini e gustare dell’ottimo cibo lucano.
La mia destinazione successiva è stata Matera con i suoi meravigliosi Sassi. Ho pernottato in un hotel costruito proprio nei sassi, sembrava quasi di dormire in una caverna ma con tutti i confort necessari. Il mio primo impatto con la città dei sassi è stato al tramonto e vi assicuro che è stato davvero suggestivo scrutare il profilo delle “abitazioni” illuminato di arancio/rosa, ma anche la visita notturna non è da meno, sembra quasi di essere dentro ad un presepe; ma la vera visita l’ho riservata per il giorno successivo, alla luce del sole.

E’ un posto veramente affascinante e ricco di storia, che meriterebbe più tempo per essere visitato….. ma voi ormai conoscete la mia filosofia, quindi di nuovo in macchina i viaggio verso la Puglia, con una sosta in una bellissima spiaggia giusto per rigenerarci un po’. La seconda notte l’abbiamo trascorsa in un hotel in Puglia e l’ultimo giorno – o meglio, la parte dell’ultimo giorno che avevamo a disposizione- l’abbiamo dedicato al mare e alla scoperta di un delizioso paesino : Polignano a Mare che diede i natali al grandissimo Domenico Modugno e reso famoso recentemente anche da Checco  Zalone nel film ” Cado dalle nubi”.

E come sempre è arrivato il momento di tornare a prendere l’aereo; in effetti non vi avevo specificato che siamo arrivati in aereo fino a Bari dove poi abbiamo ritirato la nostra macchina a noleggio (prenotata da casa)…logicamente dipende sempre dal vostro punto di partenza.
In tre giorni pieni comunque ho vissuto un’esperienza super adrenalinica, ho visitato Matera che è un vero e proprio gioiellino, mi sono concessa  un po’ di mare e ho ” toccato” tre regioni, perché per poco ho percorso anche le strade della Calabria…non male insomma!!!Voi che dite??!!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
P.S. : la cucina lucana è veramente fantastica, approfittatene in quei giorni, non pensate alla dieta!