Feste e Sagre in Italia, Italia, Marche

The Magic Castle Gradara

Gradara, il “borgo dei borghi” d’Italia , si trasforma per quattro giorni in un luogo incantato.
Si svolgerà infatti da domenica 6 a mercoledì 9 agosto 2023 The Magic Castle Gradara, una bellissima iniziativa dedicata ai bambini ma anche agli adulti; un mix di arte, fiabe, fantasia e spettacoli.
Tutto il borgo cambia completamente faccia, ogni angolino ospita uno spettacolo.
Potrete trovare farfalle, uccelli, draghi, burattini, fatine, elfi, il Cappellaio Matto e il Bianconiglio… insomma non vi sentirete soli.

Gli artisti che si esibiscono sono bravissimi e arrivano persino dall’estero, gli spettacoli si ripetono durante la giornata, così da dare ai partecipanti la possibilità di assistere al maggior numero possibile.
Considerate che iniziano alle 18:30 e terminano alle 23:30.
E’ un’ottima occasione per far felici i vostri bambini e allo stesso tempo anche voi stessi perché vi assicuro che il livello è davvero alto e si rimane letteralmente a bocca aperta.

Il castello di Gradara poi è meraviglioso di suo, con la sua imponenza domina tutte le vie brulicanti di eventi dall’alto.
Per quanto riguarda il cibo, troverete tantissimi bar e ristoranti che propongono un menù dedicato all’evento e soprattutto a prova di bambino.
Vi parlo in prima persona perché lo scorso anno mi sono letteralmente persa in quanto luogo incantato e vi dico che ne vale la pena.

Il biglietto ha un costo di 14,00 € per gli adulti, 12,00 € dai 6 ai 16 anni e gratuito fino a 5 anni.
I miei preferiti sono i Blue Birds alti tre metri e tutti gli amici di Alice nel Paese delle Meraviglie…
Non vi resta che organizzarvi e vivere di persona questo magico evento.
Al prossimo evento,
Viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Museo della piadina a San Giovanni in Marignano

Avete mai sentito parlare del Museo della Piadina?! Il primo Museo della Piadina al mondo è stato aperto da poco e si trova a San Giovanni in Marignano.
Siete curiosi di scoprire l’intero mondo del “Pane nazionale dei romagnoli”? Andiamo!!!

Tour Piadina Experience

Nel primo Museo della Piadina al mondo farete un vero e proprio viaggio nel mondo della piadina grazie al Tour Piadina Experience; sarà un viaggio immersivo, partendo dal Neolitico fino ai nostri giorni, scoprendo aneddoti e piccoli segreti.
In fin dei conti la piadina esiste da millenni e un video vi aiuterà a ripercorrere tutte le epoche storiche.
Ci sarà poi una parte dedicata interamente alle tradizioni contadine, con oggetti e utensili che molto probabilmente avrete già visto nelle case dei vostri nonni e che vi aiuteranno a comprendere la dimensione domestica, quando il sabato sera ci si riuniva tra amici con dell’ottima piadina e del buon vino… non occorreva altro se non la voglia di stare insieme.
Il museo è suddiviso in più aree, troverete una parte dedicata al legame tra “Piadina e Motori” perché è risaputo che i romagnoli amano la velocità e l’adrenalina.
Sognerete nella “Sala della Magia” dove vi verrà spiegata la magia che si rinnova ogni giorno e grazie alla quale, insieme al grano e agli altri elementi, si crea la nostra amata piadina.
Sono sicura che non vi dimenticherete facilmente della passeggiata sul Tunnel Panoramico da dove ammirare le fasi della produzione della piadina dall’impasto a riposo, fino ad arrivare alla cottura.
Poteva forse mancare il momento assaggio? Assolutamente no, quindi entreranno in gioco anche le vostre papille gustative.
Ormai l’avrete capito, vivrete un’esperienza a 360°.

Angolo Motori al Museo della Piadina
Angolo Motori al Museo della Piadina

Attività aggiuntiva: Mani in Pasta

Dopo aver partecipato al tour con tutte le nozioni relative alla piadina, avrete la possibilità di aggiungere un’attività molto divertente ovvero l‘esperienza “Mani in Pasta”.
Insieme alle Azdore Romagnole metterete letteralmente le mani in pasta partecipando ad un vero e proprio corso di Piadina e di Cassoncini Romagnoli che ovviamente poi vi gusterete, il tutto al ritmo di musica romagnola.
Secondo me non potete perdervela.

Museo della Piadina
Museo della Piadina

Osteria

Dopo aver ricevuto nozioni storiche, aver visto il processo produttivo, aver testato la vostra abilità come “Azdore” e aver assaggiato questa bontà, che ne dite di rilassarvi e gustarvi con calma una (o più) delle piadine classiche o piadine speciali dello chef dell’Osteria?!
Terminata la visita, pendete la scorciatoia scendendo dalla scivolo e vi ritroverete all’ingresso dell’Osteria, dove volendo potete anche acquistare i prodotti di Riccione Piadina direttamente nello shop.

Info e prezzi

E’ possibile prenotare un tour individuale nei giorni di giovedì e venerdì alle ore 11:30 o prenotare una visita guidata per un gruppo (minimo 15 persone).
Ma non è finita qui perché questa fantastica esperienza è pensata anche per i più piccoli attraverso una visita dedicata alle scuole.
La visita al museo più la degustazione ha un costo di 10€ per gli adulti mentre il laboratorio “Mani in Pasta” ha un costo aggiuntivo di 25€ e deve essere prenotato in anticipo.
Per tutte le info o le domande potete consultare il sito o mandare una mail a info@piadinaexperience.com o telefonare l 342652268.

Corner Shop Museo della Piadina
Corner Shop Museo della Piadina

Buona Piadina Experience a tutti voi!

Alla prossima esperienza,
viaggiatrice seriale.

Feste e Sagre in Italia

Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna

L’autunno porta con sé i propri frutti, primo fra tutti il tartufo.
Vi ho già illustrato più di una sagra, oggi vi parlerò di un altro evento dedicato ad esso.
Ad Acqualagna dal 28 ottobre 2023 inizia la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco.
Acqualagna è sede di raccolta di 2/3 dell’intera produzione nazionale del prezioso tubero con circa 600 quintali di tartufo di tutti i tipi.
Quindi non parlo di una sagra qualsiasi, ma del top; la secolare tradizione di ricerca, produzione e vendita fa si che il mercato sia il luogo di incontro privilegiato per la promozione e la commercializzazione sia a livello nazionale che internazionale.

Fiera Nazionale del tartufo di Acqualagna
Fiera Nazionale del tartufo di Acqualagna

La cittadina mette a disposizione i propri spazi, la piazza ospiterà gli stand dei commercianti mentre il Palatartufo con la sua imponenza accoglierà tutti i visitatori che potranno assaggiare ed acquistare il meglio della tradizione.
Tutto il contesto sarà arricchito da mostre, convegni e presentazioni di prodotti e gare di cucina.
La fiera si svolgerà poi anche nei giorni 28-29 ottobre 1-4-5-11-12 novembre.
Ecco un’ottima idea per un week-end, dove abbinare una visita turistica ad un’eccellenza della cucina italiana.


Alla prossima sagra,
una viaggiatrice seriale.

Italia, Umbria

Festa dei Ceri a Gubbio

In Italia abbiamo tantissime feste popolari e quando posso cerco di parteciparvi.
Domenica scorsa ho finalmente coronato un mio piccolo sogno, considerando che erano anni che ci voleva andare.
“Dove” vi starete chiedendo e la risposta è molto semplice: a Gubbio per la Festa dei Ceri.
Se non conoscete la città dovete assolutamente visitarla, è un vero gioiellino e se in primavera potete partecipare a questa festa, in inverno non potete assolutamente perdervi l’accensione dell’Albero di Natale più grande del mondo.
Tornando a noi, la Festa dei Ceri ha origini lontanissime, arriva ai nostri giorni dal 1160 anno di morte del vescovo degli eugubini Ubaldo.
Egli fu una figura molto importante per la popolazione, molto amato in vita ed eternamente riconosciuto e celebrato.
I tre Ceri rappresentano le tre arti: Arte dei Muratori, Arte dei Merciari ed Arte dei Vetturali e vengono tutt’oggi portati a spalla dai ceraioli per le vie della città disputando una corsa.
Sono pesantissimi e costituiti di legno, con delle statue di sant’Ubaldo, san Giorgio e sant’Antonio Abate in cima ad ognuno.

La fatica dei ceraioli è davvero non quantificabile e durante il percorso si cambiano, come in una staffetta.
Le fasi più sentite della festa sono l’alzata e la corsa: la prima avviene alle 11:00 del 15 Maggio in Piazza Grande, mentre la corsa si svolge alle 18.00 e parte dopo la processione e la benedizione del Vescovo.
Quest’anno purtroppo pioveva e io (per mia fortuna) sono riuscita a prendere posto in Piazza Grande da dove ho potuto ammirare la parte più bella della corsa.
La gara infatti parte dalla “calata dei Neri”, nella parte più bassa della città e attraversando le principali vie raggiunge proprio la piazza, dove al segnale del sindaco i ceraioli iniziano la parte finale della corsa, eseguendo le tre “birate” (giri intorno alla piazza) acclamati e sostenuti da una grande folla composta dagli stessi ceraioli, dagli eugubini e dai tanti turisti che prendono parte a questa bellissima giornata.
La piazza si tinge dei tre colori principali: giallo, rosso e blu e l’aria di festa contagia tutti.
Ho atteso con tanta impazienza l’arrivo di queste immense sculture di legno che nel giro di pochi secondi sono sparite di nuovo dalla mia vista prendendo i tornanti per arrivare alla Basilica di sant’Ubaldo dove si conclude la corsa, ma vi assicuro che ne vale assolutamente la pena.
Il giorno della corsa dei Ceri è sempre il 15 Maggio, indipendentemente dal giorno della settimana.
La città ama e rispetta tantissimo questa tradizione popolare, considerate che è la più antica in Italia che non ha mai subito interruzioni.

Tutti gli edifici e le case si agghindano per l’occasione, appendendo alle finestre e ai balconi i vessilli colorati.

La festa in realtà è molto più lunga, nei giorni successivi si svolge la Fiera di sant’Ubaldo con oltre 250 espositori, la domenica dopo il 15 maggio si svolge la corsa dei Ceri mezzani che ripercorrono tutto il programma appena descritto; sono i Ceri dei giovani che aspirano un giorno a disputare la corsa principale.
L’ultima domenica di maggio si svolge il Palio della Balestra e il 2 giugno si concludono i festeggiamenti con la corsa dei Ceri piccoli, quelli dei bambini.
Segnatevelo in agenda per il prossimo anno, ne rimarrete affascinati.
Alla prossima festa,
Viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Longiano: cosa fare nel bellissimo borgo romagnolo

Longiano è un bellissimo borgo romagnolo, incastonato tra le verdi colline fra le province di Rimini e Cesena. Ne avete mai sentito parlare?
Pur essendo piccino, racchiude al suo interno diversi musei davvero interessanti, ottimi ristoranti e una veduta davvero fantastica. Che dite, inizio ad illustrarvi cosa vedere?

Cortile Castello Malatestiano
Cortile Castello Malatestiano

Museo del territorio

Se avete l’animo nostalgico o semplicemente siete curiosi di scoprire utensili, giochi o quant’altro appartenuti ad epoche precedenti alla vostra, questo è il luogo giusto per voi.
Due interi piani divisi per categoria colmi di ogni più svariato oggetto proveniente dal passato.
Iniziamo con la stanza dei giochi dove la vostra attenzione sarà catturata da un magnifico esemplare di calciobalilla per poi passare alla stanza degli attrezzi o a quella degli utensili e oggetti di vita quotidiana.
Non mancano collezioni, macchine fotografiche, monete e locandine.
Nel giardino esterno poi troverete gli attrezzi legati alla vita contadina.
Un vero tuffo nel passato.
Il museo è gratuito ed è aperto il sabato, la domenica e i giorni festivi.

Fondazione Tito Balestra

Sempre nella parte alta del borgo trovate la Fondazione Tito Balestra; questa esposizione di arte moderna e contemporanea è ospitata all’interno del castello Malatestiano.

Castello Malatestiano Longiano
Castello Malatestiano Longiano

Vi consiglio di salire e come prima cosa di ammirare sia il panorama che il cortile del castello con varie installazioni e una vasca monumentale.
La collezione esposta all’interno invece vanta più di 2000 opere fra oli, opere di grafica e di scultura, più ovviamente le poesie di Tito Balestra.
Troviamo opere di Chagall, Goya, Matisse, De Pisis e di tanti altri.
Il biglietto d’ingresso ha un costo di 7 euro.

Fondazione Tito Balestra
Fondazione Tito Balestra

Museo italiano della ghisa

Una vera chicca è il Museo italiano della ghisa ospitato all’interno della ex chiesa di Santa Maria delle Lacrime. Qui potrete ammirare alcuni degli esempi più significativi dell’intera collezione.
Enormi candelabri in ghisa provenienti da diverse città italiane ed europee, mascheroni e fontane dai quali sgorgava l’acqua e infine diversi picchiotti per porta vi faranno fare un tuffo nel passato, anche grazie alle fotografie d’epoca che accompagnano gli oggetti esposti.
L’ingresso è gratuito e il museo è aperto il sabato, la domenica e i giorni festivi.

Museo italiano della ghisa
Museo italiano della ghisa

Rifugio bellico

Una volta usciti da qui, vi consiglio di percorrere il rifugio bellico che attraversa il paese e che diede rifugio a tantissime persone durante la guerra.
Il passaggio è libero e devo ammettere che è tenuto molto bene e che fa davvero effetto percorrerlo. Al suo interno una piccola esposizione di cimeli di guerra.

Rifugio bellico Longiano
Rifugio bellico Longiano

Museo d’Arte Sacra

Passiamo adesso dalla parte bellica a quella sacra, varcando le porte dell’Oratorio di San Giuseppe Nuovo.
Qui troverete diversi oggetti sacri, importanti opere d’arte, reliquie ed ex-voto.
Anche in questo caso l’ingresso è gratuito il sabato, la domenica e i giorni festivi.

Museo d'Arte Sacra
Museo d’Arte Sacra

Galleria delle maschere

Lasciando alle vostre spalle il castello e dirigendovi verso il teatro, non perdetevi la Galleria delle maschere. All’interno dell’ex convento di San Girolamo potete ammirare 31 bronzi raffiguranti le maschere della commedia dell’arte realizzate dall’artista Domenico Neri.
Ingresso gratuito sabato, domenica e festivi.

Galleria delle maschere
Galleria delle maschere

Per effettuare una visita completa di Longiano non perdetevi il Teatro Petrella, splendido esempio di teatro ottocentesco all’italiana” e il Santuario del Ss. Crocifisso che custodisce una duecentesca immagine di Cristo Crocifisso.

Longiano, borgo bandiera arancione è uno dei borghi più belli della Romagna e merita sicuramente una visita.

Cosa vedere nei dintorni

Dopo aver curiosato fra i musei e le stradine di Longiano, potete approfittarne per fare un giro a Cesena o a Forlì, mentre se amate i borghi vi consiglio Savignano sul Rubicone con la sua storia millenaria.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Lombardia

Calcio e Covo: borghi dipinti fuori Bergamo

Amanti della street art, oggi vi parlo di due borghi dipinti a pochi km da Bergamo, in cui ammirare diverse opere.
Calcio e Covo offrono creazioni diverse fra loro, motivo per cui l’accoppiata dei due borghi a pochi km di distanza l’uno dall’altro mi sembra perfetta per una gita fuori porta.

Il Ratto di Europa a Covo
Il Ratto di Europa a Covo

Borghi dipinti: i murales di Calcio

Calcio, borgo bergamasco dalle origini rurali, di circa 5400 abitanti, ospita ben 47 muri dipinti con svariate tecniche.
Il tutto nasce nel 1995 dall’iniziativa “Narrano i muri” che ha portato ad una lenta trasformazioni del borgo in una sorta di museo a cielo aperto.

Muri dipinti a Calcio
Muri dipinti a Calcio

I dipinti rappresentano il forte legame con l’acqua dato dalla presenza del fiume Oglio e tanti mestieri del passato.
Trattano inoltre temi sociali, leggende o storie realmente accadute legate al territorio.
Vi consiglio di passeggiare liberamente per il paese e di consultare le schede con tutte le spiegazioni e i significati, così da coglierne la vera essenza.

Murale di Calcio

Borghi dipinti: i murales di Covo

E’ giunto il momento di scoprire un altro borgo dipinto e cioè quello di Covo.
Prima di partire però mi sembra giusto consigliarvi di fare una bella pausa pranzo a base di ravioli di Covo.

Ravioli di Covo
Ravioli di Covo

Si tratta infatti del piatto tipico di questo borgo bergamasco e la seconda domenica del mese di ottobre si tiene anche la Sagra del raviolo di Covo, un raviolo di forma quadrata ripieno di carne, spezie e verdura e condito con burro fuso.
Con la pancia piena si hanno più energie per andare alla scoperta dei murales, non è vero?!
Qui le opere sono inferiori numericamente rispetto a Calcio ma molto superiori per quanto riguarda le dimensioni.

Covo, murale dedicato a Giulio De Micheli
Covo, murale dedicato a Giulio De Micheli

Sono inoltre molto più recenti e lo si percepisce bene dai colori ancora vividi.
Non vi resta che passeggiare alla ricerca del “Ratto di Europa“, del “Caravaggio“, del murales dedicato al compositore Giulio De Micheli e di quello della veduta di Covo dall’alto con una donna affacciata alla finestra.

Muri dipinti a Covo
Muri dipinti a Covo

Un’ottima idea se cercate la meta perfetta per una gita fuori porta o se siete diretti a Bergamo o Brescia e volete fare una tappa intermedia.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

P.S.: se siete amanti di street art non perdetevi i borghi di Santarcangelo di Romagna, Saludecio, San Giovanni in Persiceto e Braccano.

Italia, Lombardia

Brescia in un giorno: cosa vedere

Brescia la “Leonessa d’Italia”, quest’anno è stata nominata capitale italiana della cultura insieme a Bergamo, quindi quale occasione migliore di questa per andare alla scoperta dei tesori di questa città?
Dopo avervi suggerito cosa vedere a Bergamo in una giornata, passiamo all’itinerario per Brescia.

Brixia antica
Brixia antica

Piazza della Loggia: cosa vedere a Brescia

Piazza della Loggia è il fulcro della città, la piazza in cui si affacciano gli edifici principali.
Prende il nome dal Palazzo della Loggia oggi sede della giunta comunale che si affaccia proprio su di essa, mentre nel lato opposto si può ammirare la Torre dell’orologio con il bellissimo orologio astronomico, dipinto su entrambi i lati della torre.
Da qui poi partono gli affascinanti portici che ospitano i migliori negozi della città facendo di questa zona il viale dello shopping.

Palazzo della Loggia
Palazzo della Loggia

Piazza della Vittoria

A poca distanza troviamo Piazza della Vittoria, terza piazza per grandezza della città di Brescia dove si percepisce fin da subito lo stile fascista delle costruzioni.
Qui svetta uno dei primi grattacieli d’Italia contrapposto al Palazzo delle Poste.
Se dalla piazza vi dirigete verso il portico, vi troverete di fronte ad un’interessante opera d’arte intitolata “Il peso del tempo sospeso” rappresentante un rinoceronte appeso (da non perdere).

Piazza Paolo VI

Arriviamo alla terza piazza di Brescia, Piazza Paolo VI, davvero molto elegante e piana di fascino; vi consiglio di fermarvi per un caffè e ammirare tutta la bellezza che la circonda.
Sulla piazza infatti affacciano sia il Duomo Nuovo che il Duomo Vecchio.
Il Duomo Nuovo venne terminato solo nel 1825, vanta una facciata in marmo di Botticino e la 3° cupola più alta d’Italia.

Duomo Vecchio di Brescia
Duomo Vecchio di Brescia

Il Duomo Vecchio invece è davvero singolare, pensate che si tratta del maggior tempio romanico circolare ad oggi esistente.
Non perdetevi la visita al suo intero e fermatevi ad ammirare la cappella che custodisce il Tesoro delle Sante Croci.

Brixia Antica

Recatevi poi nella mia zona preferita di Brescia, ovvero al parco archeologico dell’antica Brixia.
Fra gli edifici moderni vedrete svettare i resti del Capitolium, un antico tempio capitolino che vi lasceranno senza parole.
Passeggiate per l’antico foro e ammirate l’antico teatro romano.
All’interno del complesso invece è custodito il simbolo della città di Bescia ovvero la Vittoria Alata.

Capitolium Brescia
Capitolium Brescia

Complesso di Santa Giulia

Dopo aver fatto un salto indietro nel tempo, recatevi al complesso di Santa Giulia, il museo della città dove ammirare i tesori di Brescia.
Santa Giulia insieme al Capitolium rientra fra i beni dell’UNESCO.

Castello di Brescia

Poteva forse Brescia essere priva di un castello? Ovviamente no e non è nemmeno modesto.
Si tratta di un’imponente fortezza costruita in una posizione strategica sulla cima del monte Cidneo, da dove avere una visuale completa della città.
Ospita diversi musei e le sue aree verdi sono le preferite dai cittadini per un po’ di relax o per fare una passeggiata.

Castello di Brescia
Castello di Brescia

Teatro Grande: cosa vedere a Brescia

Il Teatro Grande di Brescia è davvero imperdibile, considerato uno dei più importanti teatri d’Italia può essere visitato su richiesta.
Una volta lì approfittatene per una pausa al caffè del teatro ubicato all’interno del Ridotto.
Mi credete se vi dico che è uno dei luoghi più belli in cui abbia preso un caffè?! Farete un viaggio indietro nel tempo circondati da specchi e decorazioni.

Questo itinerario è perfetto per scoprire Brescia in una giornata, se invece avete più tempo a disposizione ricordatevi che nell’anno della città capitale della cultura 2023 le mostre e gli eventi si susseguono continuamente, non vi resta che controllare i vari programmi.
Io personalmente sono rimasta piacevolmente colpita da Brescia e ve la consiglio sicuramente.
Se volete portarvi avanti, vi lascio l’articolo su Pesaro città capitale della cultura 2024, così vi preparate per il prossimo anno.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Lombardia

Bergamo in un giorno: cosa vedere

Volevo vedere di persona le bellezze delle città capitali della cultura 2023 Bergamo e Brescia, essendo io pesarese mi sono incuriosita in attesa del prossimo anno.
Sapete che vi dico? Che ho trovato due città davvero molto belle, ben tenute e custodi di tesori davvero interessanti.
Il mio viaggio è iniziato da Bergamo e più precisamente da Bergamo Alta e qui di seguito vi indicherò cosa non perdervi in una giornata in questa città lombarda.

Veduta da Bergamo Alta
Veduta da Bergamo Alta

Cappella Colleoni

Alcune delle principali attrazioni sono raggruppate nella stessa area e una di queste è la Cappella Colleoni.
Esternamente noterete che nel cancello d’ingresso si scorgono delle parti più lucide, tendenti al color oro, come tanti altri monumenti, anche lo stemma Colleoni viene considerato un portafortuna e quindi toccato dalla gente (un po’ di fortuna non fa mai male del resto).
Al suo interno è custodita la tomba della figlia Medea deceduta in tenera età e figlia prediletta del condottiero.
La facciata esterna è davvero un piacere per gli occhi.

Cappella Colleoni Bergamo
Cappella Colleoni

Basilica di Santa Maria Maggiore

Qui di fianco svetta anche la Basilica di Santa Maria Maggiore dove poter ammirare lavori di Lorenzo Lotto, oltre a capolavori in stile barocco. La particolarità di questa chiesa è il fatto di non avere un ingresso centrale e una facciata principale in quanto in passato era un’unica realtà insieme al palazzo vescovile. L’ingresso comunemente utilizzato però è quello in Piazza del Duomo, sorvegliato dai leoni rossi.

Soffitto Basilica Santa Maria Maggiore Bergamo
Soffitto Basilica Santa Maria Maggiore Bergamo

Viene considerata una delle più belle chiese di Bergamo.
Di fronte all’entrata della Basilica troviamo l’entrata del Duomo, edificio più moderno rispetto ai precedenti.

Palazzo della Ragione

Tutti questi edifici affacciano sul Palazzo della Ragione e sul suo grande portico. E’ possibile visitare la Sala delle Capriate, utilizzata per mostre e manifestazioni culturali, salendo la grande scala che affianca il Campanone.
Anche quest’ultimo è degno di nota, conosciuto con questo nome non è altro che la torre civica in cui tutte le sere alle 22:00 le campane eseguono 100 (ma sembra siano 135 circa) rintocchi.

Piazza Vecchia in notturna
Piazza Vecchia in notturna

Biblioteca civica e Piazza Vecchia

La biblioteca civica rientra pienamente nell’elenco delle cose da visitare. Trattandosi di una biblioteca storica, vanta degli ambienti notevoli. La sala Tassiana ospita la più grande raccolta di opere e di scritti su Bernardo e Torquato Tasso e due meravigliosi globi, uno terrestre e uno celeste.

Globi della sala Tassiana della biblioteca civica
Globi della sala Tassiana della biblioteca civica

Bergamo, il gusto di gelato alla stracciatella e altre curiosità

Sapete che il gusto di gelato alla stracciatella è stato creato a Bergamo? Quindi nel vostro giro dovete assolutamente inserire una tappa dalla “Marianna” per gustare una coppetta di gelato.
Una volta qui vi consiglio di fare una passeggiata sulle mura veneziane, entrate a far parte del Patrimonio dell’Unesco.
Recatevi poi davanti al Fontanone e ammirate quella che un tempo riforniva l’acqua all’intera città, spostatevi di lato e sbirciate dalla grata, riuscirete a vedere la storica cisterna.
Sempre parlando di acqua, io sono rimasta colpita dal lavatoio pubblico, di una bellezza d’altri tempi.

Funicolare e Rocca di Bergamo

Non si può andare a Bergamo e non fare una corsa in funicolare. La parte di Bergamo Alta e quella di Bergamo Bassa sono infatti collegate da una funicolare che tocca la pendenza del 52%.
Passeggiate nelle viuzze ricche di locali e ristoranti, assaggiate un piatto di polenta e salite fino alla Rocca di Bergamo che ospita il Museo Storico dell’Ottocento.
Scontato dirvi che da qui la veduta è davvero eccezionale.

Funicolare di Bergamo
Funicolare di Bergamo

In questo anno in cui la città di Bergamo è stata eletta capitale della cultura 2023, le mostre e gli eventi sono tantissimi e in continua evoluzione.
Una volta visitate tutte queste attrazioni, potrete dire di aver conosciuto Bergamo Alta e potrete passare a Bergamo Bassa, sempre a bordo della funicolare.

Bergamo Bassa: cosa vedere

La parte più caratteristica di Bergamo è sicuramente la parte Alta che racchiude i monumenti storici, ma anche a Bergamo Bassa ci sono delle attrazioni da non perdere.
Iniziamo dal Sentierone, uno dei viali più conosciuti della città bassa dove troviamo tanti negozi e il famoso Teatro Donizetti dedicato all’illustre compositore bergamasco.
Le chiese non possono mancare e vi consiglio la Chiesa delle Grazie e quella di San Bartolomeo.
Per gli appassionati d’arte (e non solo), una tappa all’ Accademia Carrara (pinacoteca della città) è d’obbligo.
Se cercate un angolo di verde per fare una pausa e rilassarvi un po’ vi coniglio il Parco Caprotti.

Cosa vedere nei dintorni di Bergamo

Se volete approfittarne per visitare anche qualcosa nei dintorni, vi consiglio il Castello di Malpaga e i due borghi con murales di Covo e Calcio.

Castello di Malpaga
Castello di Malpaga

Finisce così la mia visita a Bergamo, pronta per andare a scoprire l’altra metà della capitale della cultura 2023: Brescia.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Casadei Sonora: alla scoperta di Secondo Casadei

Avete mai visitato la sede di un’edizione musicale? E se vi dicessi che è possibile farlo a Savignano sul Rubicone? Vi porto alla Casadei Edizioni Musicali Sonora, alla scoperta del creatore di “Romagna Mia”.

Casadei Sonora
Casadei Sonora

Casadei Sonora

A Savignano sul Rubicone, presso la sede di Casadei Sonora, è possibile partecipare ad una visita guidata, accompagnati dalla figlia e dalla nipote di Secondo Casadei.
La Signora Riccarda Casadei vi allieterà con i racconti legati alla figura di suo padre che ha letteralmente vissuto in simbiosi con la musica. Le due donne, di una gentilezza infinita, vi faranno scoprire il passato ma anche il presente di Casadei Sonora che oggi si occupa delle orchestre di liscio.
Oltre ai racconti orali, potrete fare anche un piccolo tour fra fotografie vintage e locandine storiche relative ai concerti di Secondo Casadei, il padre del “liscio”.
Nel piano inferiore troverete anche alcuni degli abiti di scena originali dell’Orchestra Casadei.

Interno della Casadei Edizioni Musicali Sonora
Interno della Casadei Edizioni Musicali Sonora

Abitazione Secondo Casadei

La visita continua nella storica abitazione di Secondo Casadei, dove potrete ammirare il suo studio, luogo in cui si ritirava e si immergeva totalmente nel suo mondo fatto di musica.
Potrete ammirare l’originale pianoforte che tutti i giorni veniva trasportato nelle balere in cui si tenevano i concerti. La cosa più emozionante però per me è uno spartito originale di “Romagna Mia”, visibilmente usurato dal tempo e utilizzato nei vari concerti.
Dal 2017 l’abitazione di Secondo Casadei e la sede di Casadei Sonora sono entrate a far parte delle Case della Memoria italiane.

Spartito originale Romagna Mia
Spartito originale Romagna Mia

Secondo Casadei: l’uomo

Ascoltare i racconti della vita di Secondo Casadei direttamente dalle parole della figlia Riccarda è stato davvero emozionante.
Come prima cosa devo dire che era una persona moto allegra e socievole, che amava fare un sacco di scherzi (non vi anticipo niente ma c’è da ridere).
Nato nel 1906 a Sant’Angelo di Gatteo, si avvicina sin da piccolo alla musica, grazie all’appoggio della madre (il padre non era proprio convinto di questa strada ma avrà modo di ricredersi) e nel 1928 fonda ufficialmente l’Orchestra Casadei dando così vita al fenomeno del “liscio”.
Ai classici strumenti d’orchestra come il clarinetto in do e il contrabbasso, affianca il saxofono e la batteria.
Secondo con la sua musica arriva al cuore della gente, cantando il suo amore per la sua terra.
Durante la guerra ritorna per un periodo al suo impiego da sarto, senza abbandonare mai la musica ma riuscendo anche nell’impresa di contrastare il boom della musica americana.
Con molta astuzia e intelligenza riesce ad inserire di nuovo, piano piano, pezzi di liscio nei suoi concerti, fino a farlo apprezzare nuovamente dal pubblico.
Alla fine degli anni ’50 collabora con suo nipote Raoul Casadei, con il quale firmerà diversi successi che li faranno conoscere in tutta Italia.
Possiamo però dire che il suo più gran successo è senza ombra di dubbio “Romagna Mia”.
Sapete che inizialmente non doveva chiamarsi così ma “Casetta Mia”?
Poi per una serie di coincidenze e consigli è diventata un vero successo mondiale, tradotta in più lingue e conosciuta in tutto il mondo.
Peccato che con la sua scomparsa prematura, avvenuta nel 1971, Secondo Casadei non abbia potuto vedere il reale successo stratosferico della sua musica.
Pensate che in tutta la sua vita incise più di 1000 brani fra polche, mazurche e valzer.
Chiamato lo Strauss della Romagna, fu sempre all’avanguardia e un grande innovatore, ad esempio introdusse la prima cantante donna in un’orchestra e introdusse anche le “uniformi” coordinate; sicuramente il suo animo da sarto ha giocato un ruolo fondamentale sulla cura del look.

Esterno della Casadei Edizioni Musicali Sonora
Esterno della Casadei Edizioni Musicali Sonora

Non voglio svelarvi altro perché la visita alla Casadei Sonora è davvero molto ma molto interessante, quindi non mi resta che invitarvi a partecipare.
Le signore Casadei vi accoglieranno nella sede di Sonora Casadei nei giorni feriali, previa prenotazione allo 0541945259; per ogni dettaglio consultate il sito (la visita è gratuita).
Nel muro esterno della facciata principale della sede troverete tantissime targhette con le affermazioni dei più grandi cantanti in merito alla musica.

Ancora un ringraziamento particolare alle signore Casadei per la loro ospitalità.
Buon viaggio alla scoperta della musica romagnola.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Dove fare un ottimo brunch in Romagna

Quanti amanti del brunch come me?
Non dico di vere una fissa, ma la colazione e il brunch mi attirano molto in questo ultimo periodo, più di aperitivi e cene.
Se amate iniziare la giornata nel migliore dei modi, vi consiglio 3 posticini che ho provato in prima persona e che vi piaceranno di sicuro.

Oltreborgo

Già la sua posizione è un valore aggiunto, trovandosi a Santarcangelo di Romagna, dopo o prima di accomodarvi e gustare tutte le prelibatezze, potete approfittarne per fare un giretto in uno dei miei borghi preferiti.
Il locale è piccino, quindi prenotate per tempo, ma è davvero troppo carino.
Curato nei minimi dettagli, vi gusterete un brunch servito in un super vassoio che accoglierà tutte le pietanze: un piatto dolce, uno salato, una verdura e uno yogurt, bevanda e cookies sempre inclusi.
Il brunch vi aspetta il sabato e la domenica dalle 11 alle 14.

Brunch da Oltreborgo
Brunch da Oltreborgo

Bar Giambellino

Ci spostiamo a Gambettola per gustare un brunch da mille e una notte.
Al Bar Giambellino, sulla via principale, vivrete una vera e propria esperienza, non solo culinaria.
Il locale infatti catturerà senza ombra di dubbio la vostra attenzione e i piatti fra cui scegliere vi metteranno a dura prova.
Questo locale infatti vi farà scegliere fra ben 3 tipologie differenti: lo Zdoura brunch, il Luvarià brungh e il Famona brunch.
L’appuntamento è per tutti i sabati e tutte le domeniche dalle 9 alle 12.

Brunch al Bar Giambellino
Brunch al Bar Giambellino

Qcorner

Ci spostiamo a Faenza per gustare qualcosa di strepitoso.
Il Qcorner è un laboratorio che utilizza materie prime bio a km0 per creare delle vere prelibatezze.
Essendo aperto tutti i giorni dalle 7 alle 21, avete un’ampia scelta sull’orario in cui andare, non siete vincolati all’ora del brunch, ma potete comunque andare in quell’orario e comporvi il vostro piatto ideale.
Anche qui la cura al dettaglio fa la differenza.

Brunch al Qcorner Faenza
Brunch al Qcorner Faenza

Non vi resta che testarli e farmi sapere cosa ne pensate, io intanto vado alla scoperta di qualche altro bel posticino.

Se invece cercate una colazione imperdibile, guardate qui.

Alla prossima mangiata,
viaggiatrice seriale.