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Italia, Umbria

L’Umbria che non ti aspetti:alla scoperta dei borghi dal Trasimeno a Orvieto

Non occorre necessariamente andare dall’altra parte del mondo per riempirsi gli occhi di bellezza, bastano anche pochi km.
Come sapete, da un po’ sto cercando di dedicare più attenzione alle mie Marche, andando alla ricerca di chicche poco conosciute.
La scorsa settimana ho preso la mia macchina e ho fatto giusto qualche km in più, per raggiungere una “vicina di casa” della mia regione e ho trascorso due giorni in Umbria.
Premetto che essendo per me a portata di mano, da sempre l’ho frequentata e da sempre ha un posticino speciale nel mio cuore.
Siamo abituati a sentir parlare di Perugia, Assisi, Orvieto, Spello, Gubbio…ma dovete sapere che qui ogni singolo borgo è un gioiellino che merita di essere visto,anche se il suo nome non vi dice granché.
Io sono stata invitata da Città della Pieve and Friends   insieme ad altri 14 blogger e siamo andati alla scoperta del territorio, rimanendo letteralmente a bocca aperta.

Panorama da una delle tante terrazze

In realtà il raggio d’azione non è stato così ampio, abbiamo visitato i borghi compresi tra Orvieto e il Trasimeno,ma nell’area di pochi km le scoperte sono state infinite.
Ma adesso veniamo a noi, pronti a conoscerle insieme a me?

Cosa vedere 

Il primo borgo che abbiamo visitato è stato Paciano, abitato già dagli etruschi è arrivato ai nostri giorni mantenendo intatta la sua bellezza.Affacciato sul Trasimeno e circondato da distese sconfinate di ulivi, custodisce gelosamente le proprie tradizioni.

Paciano dall’alto

All’interno di Palazzo Baldeschi, troverete Trasi-Memo, ovvero la banca della memoria del Trasimeno dove vengono effettuati laboratori di lavorazioni del ferro, del tessile, del cotto e del legno. Guidati da Bianca di Sistema Museo, abbiamo intrapreso un viaggio attraverso questi antichi mestieri e sono rimasta incantata da una stanza in particolare che racchiude in poco spazio una memoria tattile e visiva:aprendo i cassettini di un mobile, potrete toccare con mano le differenti consistenze del passato.

Vicoli di Paciano

Leggermente fuori dal borgo,merita una visita il Santuario della Madonna della Stella.

Santuario della Madonna della Stella

Giusto qualche km e abbiamo raggiunto Panicale. Questo borgo ha una forma a chiocciola, appena oltrepassata la porta d’ingresso, vi ritroverete in una pizza, percorsa una piccola salita vi ritroverete in un’altra piazza e di nuovo un’altra volta.Le tre piazze si sovrastano l’un l’altra.Era scesa la notte, ma il fascino di quest’altro borgo umbro l’abbiamo percepito ugualmente.In lontananza si vedevano le luci riflesse sul lago, segno che di giorno, dalla terrazza si ha una veduta eccezionale del paesaggio. Questo stesso paesaggio è stato raffigurato dal più grande pittore della zona, Pietro Vannucci detto il Perugino nel dipinto “Il Martirio di San Sebastiano” custodito nella chiesa di San Sebastiano.

Il Martirio di San Sebastiano

Se devo dare una sola preferenza riguardo alle bellezze di Panicale, il mio voto va senza ombra di dubbio al piccolo teatro C. Caporali, uno dei più piccoli d’Italia ma con un’anima davvero grande.E’ davvero suggestivo e utilizzato ancora oggi.

Il piccolo teatro Caporali

Piegaro ha il suo punto di forza nel Museo del Vetro,collocato alla base di un’imponente ciminiera in mattoni nella vecchia sede della vetreria che venne dismessa nel 1968, spostandosi poi fuori dal centro del paese.

Antica fornace

In linea di massima non amo troppo i musei, qui invece non mi sono distratta un secondo.Sarà stata la bravura della nostra guida, saranno state le storie interessanti o gli oggetti presenti in loco….non so dirvi di preciso cosa sia stato ma è una visita che consiglio. Dovete sapere che l’arte della lavorazione del vetro era prettamente legata a Venezia, non si sa come, ma alcuni vetrai riuscirono a fuggire e si stabilirono proprio in queste zone.L’arte del vetro a Piegaro ha radici molto lontane. All’interno dell’edificio è possibile ammirare la vecchia fornace -o meglio la parte non distrutta dal crollo del tetto- che ha un impatto così immediato sul visitatore, da teletrasportarlo indietro nel tempo.

Colata solidificata

Qui i vari componenti del vetro venivano fusi a più di 1000 gradi e scendevano in una colata incandescente nella parte inferiore dell’edificio;oggi possiamo ammirare l’ultima colata solidificata.

Questa parte di Umbria che va dal Trasimeno a Orvieto è forse la meno conosciuta della regione,ma come detto in precedenza è un vero tesoro che merita di essere scoperto….insieme alle bellezze paesaggistiche e architettoniche però, la differenza la fanno sempre le persone.
Siamo venuti a contatto con persone di cuore,gentili e amanti della propria terra; questo amore si percepisce in ogni gesto e in ogni parola,quando parlano del loro “tesoro” hanno gli occhi che brillano.
Oltre a tutto questo poi ci sono i sapori e gli odori, una parte davvero fondamentale di ogni territorio.
Al nostro arrivo siamo stati accolti da Cesare e Maria  di Casa Antheia ,che ci avevano preparato un pranzo a base di prodotti tipici.Loro hanno origini torinesi e hanno lasciato la loro vecchia vita per trasferirsi qui e iniziarne una nuova. Hanno aperto Antheia Azienda Agricola dove coltivano zafferano e ulivi biologici e mettono tanto amore e passione in quello che fanno.

Prodotti tipici dell’azienda agricola Antheia

A mio avviso la punta di diamante dei loro prodotti è sicuramente lo sciroppo allo zafferano, ottimo da gustare con i formaggi.Non ne avevate mai sentito parlare,vero?!Giustamente,perché lo hanno creato proprio loro.Vi invito a venire a gustare le loro prelibatezze e a soggiornare presso il loro agriturismo che è di una bellezza unica e curato nei minimi particolari.Al mattino, affacciandovi dalla finestra, avrete una visuale pazzesca.

Esterno di Casa Antheia

Parlando ancora di sapori, a cena abbiamo gustato l’ottima cucina di Franco a Casa Rondini: ancora ricordo il profumo del dolce con la crema allo zafferano.

Dolce alle noci con crema allo zafferano

Per un tour dell’Umbria che non ti aspetti, anche Casa Rondini è un ottimo punto di appoggio.
Stanchi ma felici e con lo stomaco pieno ci siamo coricati, sapendo che il giorno successivo sarebbe stato altrettanto pieno di cose da fare, di persone da incontrare e di sensazioni da provare.
Come si suol dire: “domani è un altro giorno”, e di conseguenza arriverà un altro racconto….tenetevi pronti.
Alla prossima scoperta,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Il borgo medievale di Corinaldo

Il mio tour alla scoperta dei borghi marchigiani continua e questa volta sono stata a Corinaldo.
In realtà non è la prima volta per me, ci sono già stata ma sempre in occasione della famosa festa di Halloween che si tiene in questo comune in provincia di Ancona e quindi non ho mai potuto apprezzare appieno le sue bellezze.

Anche questa volta la mia presenza era legata ad una festa, per la precisione la festa dei Folli  all’interno della quale si teneva anche la crazy run, ovvero una corsa di 5 km attorno alle mura del borgo.
Perche crazy vi starete chiedendo?In primis per essere inerente con il tema della festa,ma anche perchè era una corsa colorata,i partecipanti erano cosparsi di colore dalla testa ai piedi:una bella esperienza!
Tornando a Corinaldo, non posso che spendere parole positive-anzi positivissime- non a caso è stato inserito fra i borghi più belli d’Italia e nel 2007 si è addirittura conquistato il primo posto.

Dalla sua altezza di circa 200 metri sul livello del mare si scorge un bellissimo panorama sulla campagna circostante e soprattutto sui vigneti:la zona infatti è famosa per la produzione del Verdicchio.
Vi consiglio di non perdervi le deliziose cantine e osterie all’interno delle mura.
Perdetevi invece fra le sue viuzze strette e lasciatevi inebriare dal profumo dei fiori posti ad abbellire le facciate in mattoncini.
L’interno delle mura è davvero suggestivo,edifici e palazzi storici magnificamente restaurati attireranno la vostra attenzione, come le varie chiese.
Da non perdere assolutamente è il pozzo collocato sulla grande scalinata: forse si tratta dell’immagine che per eccellenza rappresenta Corinaldo.

Salendo i gradini,indicativamente a metà,svoltate a sinistra e andate a dare un’occhiata alla facciata della casa di Scuretto….scoprirete una simpatica storia.
La cinta muraria,di origine medievale è considerata una delle meglio conservate di tutte le Marche ,da non perdere anche i merli a coda di rondine della torre dello Scorticatore e delle altre torri conservate benissimo.

A Corinaldo si può cogliere un aspetto storico grazie alla struttura del borgo,un aspetto gioioso grazie alle tante iniziative proposte nel corso dell’anno,un aspetto culinario non indifferente grazie ai prodotti tipici della zona come vino e olio e un aspetto religioso: qui nacque infatti Santa Maria Goretti, martirizzata nel 1902.
Come avrete capito questo bellissimo borgo marchigiano soddisfa svariate esigenze,non vi resta che visitarlo personalmente…..e poi scendendo per qualche km arriverete direttamente al mare!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

PS: qui si svolge la più antica rievocazione storica della provincia di Ancona, la contesa del pozzo della polenta…potrebbe essere l’occasione giusta per visitarlo.

Italia, Umbria

Cosa vedere a Spello

Parto sempre molto volentieri alla scoperta di qualche bel borgo italiano,spesso anche senza sapere precisamente la destinazione….è la strada che decide per me!
Ieri,domenica di aprile soleggiata, era la giornata giusta per aggiungere un tassello alla mia collezione.
Questa volta il mio bolidino si è diretto verso la bellissima Umbria e di conseguenza non avevo che l’imbarazzo della scelta.
Scartando i borghi già visitati,quelli troppo fuori mano,quelli che non mi ispiravano e così via….ho raggiunto Spello.
Ne avevo sentito parlare sempre bene e sapevo anche che rientrava fra i borghi più belli d’Italia, ma ho voluto controllare di persona e confermo quello che si sente dire: è un vero gioiellino.
A circa  15 km di distanza dalla famosissimi Assisi,si trova questo borgo carinissimo,curato nei minimi particolari,dove regna la tranquillità.
Spello è famosissima per le sue infiorate (quest’anno la manifestazione si terrà  nei giorni 17-18 giugno), manifestazioni religiose in cui vengono creati dei veri e propri tappeti di fiori,utilizzando sia esemplari freschi dai colori più vivaci,sia esemplari essiccati.
I fiori sono una parte molto importante del borgo,non solo in queste occasioni ma sempre:girando per le viuzze noterete ovunque un tocco di colore che crea scorci davvero suggestivi.

Ho scoperto che si svolge anche una gara chiamata “finestre,balconi e vicoli fioriti” durante la quale ogni famiglia lascia libero sfogo alla propria fantasia creando delle piccole opere d’arte.
Da visitare assolutamente la Collegiata di Santa Maria Maggiore, al cui interno è possibile ammirare affreschi del Pinturicchio …. che meraviglia!

Dopo aver deliziato gli occhi di tanta bellezza,vi consiglio di dirigervi verso il belvedere perché pensare di affrontare la salita dopo pranzo sarà di sicuro molto più faticoso.
Una volta arrivati in cima abbiamo goduto di un panorama non indifferente,una vista da togliere il fiato.

La tappa successiva è stato il Palazzo Urbani, o meglio il suo loggiato con il ballatoio ligneo con tettoia.

E’ arrivata l’ora di pranzo e dopo essere passati davanti ad un’infinità di enoteche,alimentari e ristorantini che pubblicizzavano le specialità della zona, non ce la siamo sentita di ripartire senza prima assaggiare qualche prelibatezza.

Seduti attorno ad una botte che fungeva da tavolino e scaldati dal sole abbiamo gustato un tagliere di affettati locali, bruschette miste e torta al testo…ho ancora l’acquolina.

Ultimo giretto generale,ammirando anche la torre dell’orologio e poi di nuovo in macchina per raggiungere la destinazione successiva……Spoleto!

Ah, dimenticavo di dirvi che poco prima di raggiungere Spello abbiamo fatto una mini sosta per visitare Villa Fidelia,nata come villa di campagna, fuori le mura, dove i nobili trascorrevano la stagione estiva;edificio bello e imponente,anche se l’aspetto migliore è sicuramente il grande giardino all’italiana che con il tempo ha sicuramente perso gran parte del suo fascino.

Al prossimo racconto,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Fiorenzuola di Focara:un bellissimo borgo italiano

Una piccola meraviglia incastonata in un paesaggio mozzafiato,questa è Fiorenzuola di Focara.
Ci troviamo sul Monte San Bartolo (in provincia di Pesaro-Urbino) e al confine fra Marche ed Emilia Romagna sorge questo piccolo borgo.
Percorrere le strade tortuose della riserva naturale in moto o con un’auto cabrio sarebbe proprio il top, si macinano chilometri ammirando un paesaggio davvero suggestivo: dall’alto del promontorio si può ammirare il meraviglioso mare che bagna questa parte di Italia ed un lungo tratto di costa a strapiombo sull’Adriatico.

Panorama dal monte San Bartolo

Con negli occhi ancora queste immagini spettacolari fermatevi ai piedi del piccolo borgo e addentratevi oltrepassando la porta d’ingresso, sopra la quale vi è esposta una lastra con un passaggio della Divina Commedia, affiancata dalle immagini del sommo poeta.

« Poi farà sì ch’al vento di Focara,
non farà lor mestier voto né preco »

Dovete infatti sapere che Dante citò questo gioiellino proprio ne XXVIII canto dell’Inferno.

Porta d’accesso al borgo di Fiorenzuola di Focara

Salite per il vicolo principale e raggiungete il punto di massima altezza, il campanile della vecchia chiesa di Sant’Andrea  che dalla sua altezza domina tutto il territorio: da qui la visuale è davvero pazzesca.

Campanile

Riuscirete a vedere anche la spiaggia proprio sotto di voi…e se volete raggiungerla,incamminatevi per il Sentiero dell’Amore.

Scattate qualche foto e fermatevi a contemplare l’orizzonte da una delle panchine posizionate sotto gli imponenti alberi.

Veduta dalle panchine

Il nome “Focara” deriva dagli innumerevoli fuochi che venivano accesi sul promontorio per segnalare la presenza dello sperone di roccia ai naviganti; sembra risalga ai tempi dei romani.
Se ci andate d’estate non potete assolutamente perdervi la spiaggia sottostante, anche se non sarà una passeggiata raggiungerla vi assicuro che ne vale la pena.
Se la stagione invece non è adatta per un bagno, continuate in direzione dell’Emilia Romagna e in soli 10 km vi ritroverete a Cattolica.
L’ultima opzione invece interessa (comunque tutti) gli amanti di storia, dopo Fiorenzuola potrete visitare le altre zone difensive limitrofe,come Casteldimezzo e Gradara; esse infatti facevano tutte parte del sistema difensivo per il controllo del confine fra ravennati e pesaresi.
Un altro scorcio da non perdere si trova girando a destra prima di oltrepassare la porta d’ingresso, passate sotto ad un piccolo arco e davanti ai vostri occhi vedrete il blu del mare; anche da qui partono sentieri per raggiungere la spiaggia.

Fiorenzuola vanta anche un museo interessante, al suo interno troverete la spiegazione dell’intera biodiversità che popola l’intera zona.
Sarà che io sono di parte perchè ci vivo vicino, ma ogni volta che ci metto piede me ne innamoro di nuovo…..quindi se siete in zona è una tappa obbligatoria!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Valmarecchia: alla scoperta di Verucchio!

Conoscete Verucchio?!
Forse sì, forse no…forse l’avete sentito nominare per il famoso Festival che si tiene ogni anno in questo periodo, che richiama tantissimi appassionati.
Ma io voglio parlarvi solo del paese questa sera.
La scorsa domenica sono partita in motorino per una piccola gita fuori porta e indovinate un po’ dove sono andata a finire? 🙂
Ci troviamo nella provincia di Rimini, nell’entroterra, precisamente in Valmarecchia.
Questa zona prende il nome proprio dal fiume Marecchia, importante sin dal passato.
Non amando le cose semplici, al posto di arrivare alla mia meta come tutte le persone seguendo le indicazioni e parcheggiando praticamente al centro del borgo, ho preferito fermarmi un po’ prima, scendere a Borgo Sant’Antonio e fare una bella camminata fra il verde prima di mettere piede nel borgo medievale.
Pensate che ho persino visto una parete di roccia per fare “palestra”!

Così facendo ho incontrato come prima cosa il Museo Civico Archeologico, ubicato nel Monastero dei Padri Agostiniani che ospita gioielli,contenitori e stoffe provenienti addirittura dall’epoca etrusca.
Non amando troppo i musei (come sapete), ho preferito gironzolare per il borgo alla cieca, scoprendo di tanto in tanto qualche angolo suggestivo.

E’ tutto restaurato ed impeccabile, la vista che si ha dalle mura di cinta è qualcosa di emozionante: campi di grano battuto, balle di fieno a perdita d’occhio.

Dovete sapere che Verucchio fu la culla dei Malatesta, la famigerata famiglia che si assicurò il controllo dell’intero territorio.
Fulcro dell’intero abitato è senza ombra di dubbio la Rocca Malatestiana, detta anche Rocca del Sasso per la sua posizione all’apice dello sperone di roccia che domina tutto il territorio.

La mia passeggiata fra le viuzze ha avuto una vera e propria colonna sonora, infatti sin dal pomeriggio si tenevano le prove per l’esibizione del Festival di Verucchio di quella sera.

Ad un certo punto la mia attenzione è stata catturata da un’insegna insolita (almeno per me ) : OLEOTECA!
Conoscete questa parola? Io fino a domenica scorsa non l’avevo mai sentita.
Si tratta praticamente di un mix fra un negozio ed un ristorantino in cui è possibile sia acquistare che degustare olio prodotto proprio in zona,insieme a tanti prodotti del territorio.

In men che non si dica mi sono ritrovata a trascorrere qualche ora fra il verde,la storia, la musica e dell’ottimo cibo.
Verucchio sei stata proprio una bella scoperta…a due passi da casa.
Se siete in zona, magari a San Marino o a Rimini fate una piccola deviazione perché ne vale la pena!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Molise

Civitacampomarano: il paese social

Eccomi finalmente approdata anche in Molise.
Era la prima volta che soggiornavo in questa regione.
Ero in un agriturismo in provincia di Campobasso ed il gestore, gentilissimo ci ha illustrato cosa potevamo visitare nei paraggi.
La nostra attenzione è stata totalmente catturata dal racconto di Civitacampomarano e così siamo andati a visitarla.

Si tratta di un paesino davvero piccolo che conta poco meno di 550 abitanti, la maggior parte dei quali non abbiamo incontrato perchè essendoci andati verso le 19.30 erano già tutti pronti per la cena.
Per essere sincera mi è sembrato quasi un paese fantasma alla prima impressione, poi però la sua particolarità mi ha catturato.

Praticamente i suoi cittadini hanno rivoluzionato i simboli dei mezzi di comunicazione: la classica cabina telefonica è diventata verde e sulla punta vanta un bel logo di Whatsapp, la buca delle lettere sfoggia una bella busta simbolo di Gmail, la bacheca per gli annunci del paese ha cambiato colore, adesso è blu con il logo di Facebook e la panchina degli anziani è diventata azzurra con un bel cartello di Twitter di fianco…….più cinguettii di lì si muore.

Punto di attrazione del paese è il castello Angioino che io per motivi di orario non sono riuscita a vedere.
Passeggiando per le stradine troverete anche diversi murales che ravvivano un pò l’atmosfera, molti della famosa artista Alice Pasquini.

Da questo progetto è nato anche un festival della street-art , il CVTA’.

Se siete in zona non perdetevi questo borgo carinissimo, la sua unicità vale una visita.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Il borgo medievale di Saludecio e i suoi murales

Al confine fra Marche ed Emilia Romagna ci sono tanti bellissimi borghi che c’è veramente l’imbarazzo della scelta.
Essendo proprio di strada, ho deciso di scoprirne uno dopo l’altro.
L’ultima è stata la volta di Saludecio.
Si tratta di un borgo davvero carino e tenuto benissimo, in provincia di Rimini (anche se dista pochi km dalle Marche).

Vi si accede attraversando una grande porta che mostra la grandezza del passato, soprattutto durante il regno dei Malatesta.
All’interno del borgo medievale si possono ammirare bellissimi edifici, ma la cosa che ha completamente catturato la mia attenzione sono stati i murales su diverse facciate delle abitazioni.

Ho scoperto infatti che girovagando per le viuzze si possono ammirare più di 40 murales eseguiti in occasione della famosa festa del borgo “800Festival” che rappresentano le più curiose invenzioni dell’Ottocento.



Lasciatevi guidare dal vostro istinto per fare un giro davvero suggestivo.

Saludecio ha inoltre diversi palazzi importanti, una bella piazza, la torre civica  e degna di nota è senza dubbio la chiesa parrocchiale di San Biagio Santuario del Beato Amato di cui si conserva intatto il corpo all’interno di una teca.

Il panorama che si può ammirare dalle mura è davvero eccezionale, un colpo d’occhio meraviglioso.

Questo piccolo borgo ospita diverse sagre come la già citata 800Festival e SalusErbe, una manifestazione dedicata all’erboristeria, all’alimentazione naturale e alle medicine alternative.
Io ci sono stata proprio in occasione di quest’ultima, dove Saludecio era arricchito da un delizioso mercatino allestito per le sue viette.

Se siete in zona appuntatevelo in agenda perchè una visita è d’obbligo.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Dozza, il borgo dipinto in provincia di Bologna

Ieri pomeriggio ho realizzato un mio piccolo desiderio, ho finalmente potuto ammirare la particolarità di Dozza, il borgo dipinto.
Ci troviamo in Emilia Romagna, e più precisamente in provincia di Bologna anche se la nostra destinazione dista solamente 6 km da Imola.
Si tratta di un borgo medievale conservato benissimo, ma che si distingue da tutti gli altri in modo evidente.

Tutto il paese è arricchito da bellissimi dipinti sulle pareti esterne degli edifici raffiguranti svariati soggetti,da riproduzioni di opere famose e raffigurazioni di vita quotidiana.

Sembra quasi di sognare ad occhi aperti.
Tutto nasce da una manifestazione nel 1965, la Biennale del Muro Dipinto che si svolge ogni anno in quattro giornate di settembre e che tuttora ospita artisti nazionali ed internazionali per abbellire questo piccolo borgo.

E’ un ambiente davvero caratteristico, fuori dal comune che crea un’atmosfera molto accogliente per il visitatore.

Altra attrazione di Dozza è la maestosa rocca sforzesca che ospita sia un museo che l’Enoteca Nazionale dell’Emilia Romagna, quindi dopo una bella visita fra le stradine del borgo vi consiglio di concludere il tutto gustando le prelibatezze enogastronomiche.

Essendo in collina, il paesaggio circostante è davvero magnifico, si hanno delle vedute meravigliose su vigneti ed altri rilievi.
Era da tanto che volevo vedere questo piccolo borgo e devo ammettere che le mie aspettative non sono state deluse, quindi se vi dirigete verso Bologna vi consiglio di fare una breve sosta, altrimenti partite direttamente per andare ad ammirare una galleria d’arte a cielo aperto. Se amate i murales non perdetevi Braccano e Saludecio. 

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Tavullia: la terra di Valentino Rossi

Conoscete Tavullia?!
Gli appassionati di Moto Gp sapranno sicuramente di cosa sto parlando…..è infatti il paese di nascita del mitico Valentino Rossi.

Ci troviamo in provincia di Pesaro-Urbino, a pochi chilometri dalla Romagna.
Chiamata in passato Tomba di Pesaro, oggi attira soprattutto tantissimi tifosi del numero 46.
Entrando nel paese percorrerete una curva che il “dottore” avrà percorso milioni di volte nella sua adolescenza e poco dopo arriverete di fronte alle mura che ospitano un maxi poster dedicato al campione.

Le viuzze e le case collocate nel centro storico sono carinissime e curatissime, passerete di fronte alla piccola chiesa gialla, alla sede del Fan Club e potrete percorrere il camminamento dal quale godere di una magnifica vista sulle colline limitrofe.

Tutto a Tavullia ruota intorno a Valentino, entrate nello store per comprare un gadget ricordo o cenate nel ristorante “Da Rossi”.

Appassionati e non è una tappa che vi consiglio, un piccolo paese tutto da ammirare.
Prima di arrivare a Tavullia, se provenite da Pesaro, potrete ammirare il monumento ai caduti canadesi.

Vi renderete subito conto di aver raggiunto la vostra meta, in tutte le case sventola almeno una bandiera con il numero 46.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Umbria

Una perla umbra: Todi

Dovevo raggiungere Roma in macchina.
Tutto è nato così.
Partendo da Pesaro il viaggio per la capitale è un pò lunghino, quindi diciamo che una tappa è d’obbligo.
Volendo sempre ottimizzare il tempo, ho deciso di non fermarmi a casaccio, ma di approfittare della sosta per poter ammirare qualcosa che non avevo ancora visto.
E così è stato.
Sosta a Todi.

Todi in lontananza

Considerate che avevo poco tempo a disposizione, quindi ho veramente fatto una panoramica veloce sulle sue bellezze.
Dovete sapere che Todi sorge su una collina e domina tutta la valle del Tevere ed il centro storico si trova logicamente in alto; per evitare una bella camminata in salita vi consiglio di parcheggiare l’auto in uno dei tanti parcheggi sottostanti e di salire con la funicolare.

Binario della funicolare

La prima cosa che vedrete una volta scesi sarà la bellissima veduta panoramica su tutta la valle vicina, dopo aver scattato qualche foto basta qualche minuto di camminata e vi ritroverete nel cuore pulsante di Todi.

Piazza del Popolo

Il centro è piccolo ma è davvero meraviglioso;degna di nota è senza dubbio Piazza del Popolo, cuore pulsante della cittadina su cui si affacciano i principali edifici del centro storico, come il Palazzo dei Priori ed il Palazzo del Comune.
La vostra attenzione sarà però attratta dal Duomo che vanta un’imponente scalinata d’accesso e dalla sua facciata romanica.

Facciata del Duomo

Vi consiglio di salire le scale perchè proprio da lì riuscirete a scattare meravigliose fotografie sull’intera piazza.
Il personaggio più illustre di Todi è stato Jacopone da Todi appunto e la sua tomba riposa poco distante dal Duomo, nella chiesa di San Fortunato.
Fate un giretto senza una meta precisa per i vicoli della città e con alte probabilità vi imbatterete in veri e propri tesori medievali; arrivate fino a Piazza Garibaldi e fate un saluto alla statua dell’eroe dei due mondi e allo stesso tempo concedete ai vostri occhi una vista bellissima sulle campagne sottostanti.

Statua di Garibaldi

Questo è indicativamente quello che ho fatto io prima di recarmi in un ottimo ristorantino e deliziarmi con le bontà culinarie di Todi.

Prelibatezze culinarie

Non potete però ripartire prima di aver visto il Tempio della Consolazione, appena fuori dal centro.

Tempio della Consolazione

Lo so, è proprio  una toccata e fuga, ma sempre meglio di niente.
Ah non ve l’ho detto, ma stiamo parlando di quella che è considerata la città più vivibile al mondo.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.