Piana di Castelluccio e lago di Pilato
Ciao amici, siete pronti per trascorrere una giornata parecchio faticosa ma che vi regalerà panorami eccezionali??!!! Andiamo alla conquista del Lago di Pilato all’interno del Parco nazionale dei Sibillini. Io mi sono affidata ad una guida escursionistica perché il percorso non è dei più facili, basta cercare on line escursioni in quella zona e vi appariranno diverse opzioni. Il punto di partenza fissato era a Castelluccio di Norcia, quindi come si suol dire “ho preso due piccioni con una fava” perché davanti ai miei occhi si è aperto uno scenario unico, che capita una volta all’anno: la fioritura delle lenticchie.
Campi in fiore |
Vedrete campi completamente colorati, dalle tonalità del viola, al rosso fino ad arrivare al giallo.
Sembrano delle pezze di stoffa adagiate una di fianco all’altra da quanto sono nitidi i confini.
L’atmosfera è resa ancora più suggestiva da balle di fieno e campi di papaveri. Tantissimi visitatori accorrono ogni anno in questo posto per ammirare questa meraviglia della natura. A Castelluccio di Norcia si trova inoltre il bosco a forma di Italia.
Ma torniamo al vero obiettivo della giornata: il trekking al Lago di Pilato.
Le vie di accesso sono diverse, ma noi abbiamo fatto la più semplice o comunque una delle più semplici anche se il percorso è stato molto lungo, ma il dislivello era minore rispetto agli altri percorsi e le salite più graduali. Dopo esserci muniti di tutta l’attrezzatura necessaria, indispensabili gli scarponi da trekking, almeno due litri d’acqua a testa e la macchina fotografica ( pranzo al sacco, crema solare, cappello, occhiali da sole, giubbino anti- vento e anti-pioggia e una maglia termica) siamo partiti da un sentiero proprio di fronte alla piana in fiore e abbiamo iniziato il nostro cammino. Dal punto di partenza al lago sono circa 9,5 km e ci abbiamo impiegato circa 3,5 h con un passo non troppo veloce. Si cammina sul sentiero battuto in terra e su diverse pietraie ma non ci sono punti troppo difficili. Durante il cammino incontrerete greggi di pecore, stelle alpine e tanti altri fiori di montagna. In questo periodo il sentiero è parecchio battuto quindi incontrerete diversi gruppi con lo stesso vostro obiettivo.
Dopo l’ultima fatica e cioè l’ultimo tratto in salita i vostri occhi saranno appagati da uno spettacolo magnifico, il lago con gli occhiali; si tratta infatti di due specchi d’acqua adiacenti, separati da una piccola striscia di terra. E’ un lago di origine glaciale a 1940 m di altitudine ed ha una straordinaria particolarità: è l’unico luogo sul pianeta in cui vive un piccolo crostaceo di colore rosso chiamato Chirocefalo del Marchesani. Anche se non indicato a dovere, c’è il divieto di avvicinarsi a più di 5 m dal lago proprio per non contaminare l’ambiente e non mettere a rischio la procreazione di questo crostaceo che depone le proprie uova sotto le rocce dove invece spesso le persone si appoggiano per scattare fotografie.
Lago di Pilato |
E’ un luogo veramente affascinante e suggestivo di suo, ma questa magia aumenta ulteriormente in relazione alla leggenda che sopravvive da centinaia di anni.
Il nome Il Lago di Pilato deriva infatti dalla tradizione locale che racconta che in questo luogo sia precipitato il carro trainato da buoi che trasportava il corpo di Ponzio Pilato, per suo stesso volere. Proprio per questa leggenda-madre, che ne faceva un luogo maledetto, Il Lago di Pilato divenne dal medioevo un crocevia di maghi e negromanti.
In realtà, come spesso accade la funzione delle leggende è proprio quella di spaventare glia abitanti del posto, ed anche in questo caso era così, era un mezzo per impedire alla popolazione di avventurarsi in un luogo così pericoloso.
Tra leggende e campi in fiore è finita questa bellissima giornata, vi consiglio di andare a visitare questo luogo incantevole. Da fine giugno fino a metà luglio circa potreste abbinare il trekking alla fioritura, ma in tutti gli altri periodi dell’anno potrete poi visitare i caratteristici paesini limitrofi come Visso, Norcia, Cascia o spingervi oltre fino a Spoleto o Terni.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.