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Italia, Sardegna

Cosa fare in Gallura:alla scoperta della parte interna della Costa Smeralda

La Sardegna non mi stanca mai!
Ogni volta che la sento nominare il mio cuore accelera anche se in realtà il mio pensiero è sempre rivolto al suo mare, uno dei più belli del mondo.
Oggi invece vi propongo un itinerario alla scoperta della Gallura, la parte interna della Costa Smeralda.
Siete pronti?
Prima di partire alla scoperta dell’interno, direi di iniziare con una bella giornata a La Maddalena.
Potete noleggiare una barca o affidarvi alle varie escursioni che organizzano, così da poter ammirare tutte le sue bellezze.

Scorcio de La Maddalena

Dato che ci siete inserite una visita anche a Caprera, scoprire storie e retroscena sulla vita di Giuseppe Garibaldi vi conquisterà.
Luras è il primo comune che vi farò conoscere.
Nacque da una comunità ebraica nel 19 d.c. e un particolare che ce lo dimostra è il fatto che il pane azimo diffuso a Luras era uguale per forma e dimensione a quello in uso dagli Ebrei ed è stato ritrovato anche il tipico recipiente in terracotta in cui veniva cucinato (Fondeddu).
Altra cosa strana è che ciclicamente ogni 15/20 anni a Luras c’è un’altissima percentuale di nascite di bambini con occhi e capelli chiari, cosa molto strana in Sardegna.
La vera particolarità però è che Luras è l’unico centro in Gallura dove non si parla il dialetto gallurese ma il Lugudurese, dove al plurale l’articolo diventa sempre femminile.
Ma cosa vedere in questo comune?
Sicuramente la chiesa, l’Oratorio di Santa Croce il cui crocifisso risale al 1500 e la chiesetta del Purgatorio davvero suggestiva.
Dopo aver fatto una passeggiata per il paese spingetevi fino ai Dolmen: il più grande di questo comune risale al 3° secolo a.c., all’età del rame. La sua struttura è molto simile a quelli della Corsica, con una camera rettangolare lunga 6  metri.

Dolmen di Luras

Non potete andarvene da Luras senza prima aver fatto visita al Museo Galluras, un museo etnografico allestito all’interno di un’abitazione del 700.
Partendo dalla cantina si inizia un percorso ammirando tutti gli strumenti e gli arredi di una tipica abitazione del luogo, passando poi per la cucina, la sala principale dove si svolgeva la vita quotidiana fino ad arrivare alla camera da letto.
Proprio qui la vostra attenzione sarà totalmente catturata dalla storia delle Femina Agabbadòra…. io sono rimasta senza parole (ve ne parlerò nello specifico).
E’ arrivato il momento di cambiare comune e di parlarvi di Sant’Antonio di Gallura.
Anche qui troverete tracce di megalitismo, ma sottoforma di Nuraghe.
Il punto più alto di Sant’Antonio è Lu Monte di Lu Naracu che raggiunge i 350 m s.l.d.m.; proprio qui sotto sono state trovate ossa, anfore e altri resti di civiltà.
Sembra che inizialmente ci fosse la chiesetta risalente al 1700, che è stata successivamente ampliata dando origine all’intero paese di 1500 abitanti.
Una delle attrazioni da non perdere sono gli Olivastri Millenari che vantano dai 3800 ai 4000 anni e raggiungono 18/20 metri di circonferenza; vi garantisco che trovarsi davanti a questi giganti mette un po’ di suggestione! Essi si differenziano dagli ulivi in quanto selvatici.

Uno degli Olivastri Millenari

Dopo questa piccola camminata fra il verde, vi propongo di fare un giro in battello sul lago del Liscia, altra esperienza immancabile. Potrete gustarvi tutto il panorama comodamente accompagnati dalla spiegazione del capitano.

Veduta del lago del Liscia dal battello

Come ultimo consiglio mi sento di dirvi di visitare la chiesa di San Santino e fare due passi proprio intorno alla costruzione, per ammirare l’antica grotta.
Per qualsiasi info rivolgetevi alla Pro loco di Sant’Antonio di Gallura, sono gentilissimi e vi aiuteranno.
E ora dove ci spostiamo?!
A Calangianus, la capitale della lavorazione del sughero.
Sapete che in Sardegna il sughero è molto diffuso, e questo paese è stato fin dal passato il maggiore centro di lavorazione.
Fino a qualche decennio fa, passeggiando per i suoi vicoli si incontravano donne nelle proprie cantine intente a tagliare i pezzi di sughero da cui ricavare i tappi. L’intera economia di Calangianus girava attorno al sughero.
Molto affascinante e da non perdere è il Museo del Sughero, dove apprenderete un sacco di nozioni sia sulla lavorazione che sui tappi che  troviamo sulle bottiglie di vino che acquistiamo……ho scoperto che ci può essere un vero abisso fra un tappo e un altro.

Museo del sughero a Calangianus

Usciti da qui vi consiglio una piccola tappa naturalistica ovvero raggiungere la Tomba dei Giganti.
Seguite le indicazioni subito fuori dal paese e lasciate l’auto nelle zone adibite, partite poi per una piacevole camminata nel verde, attraversate un ponte e in men che non si dica vi ritroverete di fronte a questo immenso monumento archeologico.
Altro giorno, altra località e così siamo arrivati a Tempio Pausania.
Devo subito dirvi che è molto più grande rispetto ai precedenti comuni, io dedicherei alla sua visita almeno due giorni perchè le attrazioni che offre sono davvero tante.
Da non perdere assolutamente è la vecchia stazione del treno con i suoi interni meravigliosi, le decorazioni originali e lo sportello della biglietteria a dir poco strepitoso.

Vecchia stazione di Tempio Pausania

Fate giusto due passi e fatevi accompagnare a visitare l’officina, un vero esempio di archeologia industriale. Pensate che è l’unica nel suo genere insieme ad un’altra in Svizzera.
Concluso il capitolo ferrovia passate al Museo dei Diavoli Rossi della Brigata Sassari, un luogo curato nei minimi dettagli in cui viene raccontata tutta la storia di questo eroico gruppo…..vi confesso che mi sono emozionata.
E continuando sulla scia dei musei, l’altro da citare è quello dedicato al tenore Bernardo De Muro, nato a Tempio nel 1881 e amico di Garibaldi.
Tempio è conosciuta anche come la città di pietra, capirete il perchè passeggiando per il suo centro storico.
Ma anche qui non può mancare la tappa naturalistica, una delle mie preferite, quella al Nuraghe Majori, così chiamato per la grandezza dei blocchi con cui è stato costruito.

Nuraghe Majori

Risalente al 1400 a.c. sembra fosse alto circa 14 metri, a due piani e con un terrazzo; oggi purtroppo l’altezza si è quasi dimezzata perchè circa 200 anni fa venne smantellato per reperire materiale per la creazione di muretti a secco.
Ai giorni nostri invece funge da nido per una specie particolare di pipistrelli che ha scelto questo luogo per dare alla luce i propri piccoli.
Inizialmente vi ho detto che associo la Sardegna la mare, questa volta invece mi sono spinta fino in alta montagna, salendo sul Monte Limbara , il terzo sistema montuoso della regione.
Qui la  varietà naturalistica è davvero notevole, si trovano specie endemiche e rare.
A 1000 metri invece, precisamente a Vallicciola si può ammirare un gruppo di sequoie….cosa davvero unica e  molto importante a livello botanico.

Sequoie sul Monte Limbara

Che siate o meno esperti botanici, vi consiglio una bella passeggiata da queste parti, anche solo per respirare aria buona.
Altra camminata con annessa visita è quella a Monte Pulchiana, il più grande monolite granitico della Sardegna. Proprio a causa della sua forma viene anche chiamato il “Panettone”.
A causa dell’erosione delle rocce, si sono create un sacco di conche utilizzate per i più svariati impieghi: da luogo di riparo per gli esseri umani allo spazio in cui allevare gli animali o addirittura rifugio per i briganti.
Nel 1927 un grande masso si staccò dal monolite principale e venne trasformato in una vera e propria abitazione….che molti definiscono la casa dei Puffi!

Monte Pulchiana , la “casa dei Puffi”

Questa zona è strettamente collegata alla vita di Fabrizio De Andrè, che scelse di vivere in un casolare a pochi km di distanza da Tempio Pausania…..oggi trasformato in hotel e ristorante. In centro a Tempio invece, trovate lo Spazio Faber.

Spazio Faber

Questa parte di Sardegna mi ha proprio colpito, in una zona abbastanza ristretta le attrazioni sono davvero infinite, quindi vi consiglio questo itinerario per l’autunno o la primavera, quando il mare non è la prima preoccupazione ma ve lo consiglio anche frammentato, da alternare alle giornate in spiaggia.

Vi lascio giusto qualche info:
Dove dormire: Aldiola Country Resort
Dove mangiare: La Pitraia
Cantina: Muscazega

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice Seriale.

In collaborazione con Associazione Gallura turismo

Italia, Sardegna

Cosa vedere a La Maddalena e a Caprera

La Maddalena è uno dei fiori all’occhiello della Sardegna; si tratta di un arcipelago formato dalle isole di Maddalena, Budelli (famosa per la sabbia rosa, oggi chiusa al pubblico), Spargi, Razzoli, Santa Maria, Santo Stefano e Caprera (che ospita la casa di Giuseppe Garibaldi).

Il mio tour in Gallura è iniziato proprio nel migliore dei modi, con un giro in gommone alla scoperta di queste meraviglie.

mare la Maddalena

Il meraviglioso mare de la Maddalena

Inutile dire che l’acqua de La Maddalena è meravigliosa, non vi nego che anche se eravamo in bassa stagione la tentazione di tuffarsi è stata davvero grande!
Oltre alle bellezze paesaggistiche però, abbiamo scoperto delle informazioni davvero interessanti, come ad esempio cosa sono i tafoni. Voi lo sapete? Si tratta di cavità che si creano dal basso verso l’alto della roccia, utilizzate molto probabilmente anche come rifugi.
tafoni

Tafoni

Altra caratteristica della zona sono le formazioni rocciose che corrose dal vento assumono le forme più svariate…si passa dalla strega all’orso e ormai tutte sono state rinominate.
Tutto questo perchè si tratta di una zona granitica,sono presenti infatti diverse cave dove hanno trovato lavoro tantissimi scalpellini.
La Maddalena è collegata all’isola di Caprera da un ponte, quindi una volta lì, vi consiglio di visitarle entrambe.
Sapete che proprio in questa parte del globo l’Eroe dei Due Mondi decise di trascorre gli ultimi anni di vita?
Già dalla barca si distingue benissimo la grande Casa Bianca, ovvero la dimora di Giuseppe Garibaldi, in cui non si limitò solo a condurre una vita tranquilla ma nella quale ospitò e incontrò diversi personaggi famosi.
Oggi è divenuta una Casa-Museo, poco distante dalla quale sorge invece il Memoriale Giuseppe Garibaldi.
Personalmente ho apprezzato tanto questo museo,allestito con cura alterna proiezioni multimediali ad esposizioni che aiutano il visitatore a ripercorrere le gesta di Garibaldi.

Memoriale Giuseppe Garibaldi

Memoriale Giuseppe Garibaldi

Altra chicca dell’isola di Caprera è  il Borgo di Stagnali – uno dei pochi centri abitati, se non l’unico – che vanta una piccola chiesetta in cui molte persone da fuori vanno a sposarsi.
Dopo la tappa storica arriva anche quella sportiva; a Caprera infatti  ha sede la più antica scuola di vela d’Italia, il Centro Velico di Caprera che organizza corsi di diversi giorni per approcciarsi a questo bellissimo sport a contatto con il mare.
Direi che iniziare in queste acque è già qualcosa di magnifico, che dite?
Centro velico di Caprera

Centro velico di Caprera

Il nostro giro in auto è proseguito poi alla scoperta della natura più selvaggia. Abbiamo infatti fatto una tappa in un bosco davvero rigoglioso per poi passare ad un punto panoramico da cui si gode di una vista eccezionale e allo stesso tempo si è circondati da una distesa infinita di fiori fucsia (chiamati anche fiori di Garibaldi).

Punto panoramico

Punto panoramico

Tornando nel centro de  La Maddalena abbiamo passeggiato tra le viuzze ammirando i particolari balconi in ferro battuto e facendo anche un saluto alla statua di Garibaldi…..ogni cosa parla di lui.
Statua di Giuseppe Garibaldi

Statua di Giuseppe Garibaldi

Dopo tutte queste interessanti scoperte siamo di nuovo saliti a bordo del traghetto che in meno di mezz’ora ci ha ricondotto a Palau.
I collegamenti con la Sardegna infatti sono continui.
Essendoci stata fuori stagione ho potuto apprezzare l’isola nel momento di calma, senza l’afflusso estremo di turisti e l’ho davvero apprezzata, quindi vi consiglio di farci un pensierino anche per la stagione primaverile e autunnale, ottime soprattutto per gli appassionati di trekking e camminate.
Ovviamente con il caldo le attività sono differenti, da non perdere un giro delle isole in gommone o in barca…. se non avete la vostra affidatevi a Mjtours, il Capitano Marco vi accompagnerà con la “Città di Chiavari” alla scoperta degli angoli più belli dell’arcipelago de La Maddalena.
Ora è arrivato il momento di spostarsi in Sardegna e scoprire la parte dell’entroterra…..il viaggio continua, Gallura stiamo arrivando.
Alle prossime avventure,
Viaggiatrice Seriale.
In collaborazione con Associazione Turismo Gallura