Lecce: la culla del barocco
Poco tempo fa ho trascorso un piacevolissimo fine settimana in Salento e logicamente una visita alla città di Lecce non poteva mancare.
Mi ero informata ed indicativamente sapevo cosa aspettarmi, ma una volta arrivata lì mi sono resa conto che la mia immaginazione non sarebbe mai arrivata vicino alla realtà.
Da rimanere letteralmente a bocca aperta.
La città con la sua eleganza e la sua maestosità è la capitale del barocco e l’artefice -se così possiamo dire- di tutto ciò è la pietra leccese, un calcare facilmente lavorabile di un colore caldo dorato.
Proprio grazie a questa pietra, nel corso dei secoli è stato possibile costruire edifici di una bellezza disarmante sopravvissuti fino ai giorni nostri.
Logicamente Lecce ha subito diverse influenze architettoniche nel corso dei secoli; un’importantissima testimonianza dello stile romanico è senza dubbio l’anfiteatro romano in piazza Sant’Oronzo, scoperto nella prima metà del 1900.
Anfiteatro romano e palazzo del Seggio |
La struttura è imponente e non è nemmeno stata portata completamente alla luce e rappresenta il cuore antico del centro storico; qui si svolgono rappresentazioni teatrali e concerti mentre nel periodo natalizio viene allestito il presepe.
Nella Piazza del Mercato – vecchio nome della piazza di Sant’Oronzo- svetta un’enorme colonna di 25m e vicino ad essa si può ammirare il palazzo del Seggio.
Addentrandosi per le viuzze del centro storico si incontrano continuamente edifici in stile barocco anche se le vere chicche sono le chiese, con le loro facciate esuberanti.
Diciamo che l’impronta che è rimasta maggiormente a Lecce è quella del 1500-1600, periodo in cui gli abilissimi scultori e maniscalchi hanno dato libero sfogo alla propria arte, trasformando la luminosa pietra della zona in vere e proprie opere d’arte.
Già solamente il colore giallo-oro infonde solarità e invoglia ad ammirare i rosoni,i putti, i santi e tutte le decorazioni presenti nei differenti edifici.
Le chiese non mancano, ogni 30 passi ne troverete una! 🙂
Degne di nota sono senza dubbio la Basilica di Santa Croce con il meraviglioso rosone,la chiesa di Santa Irene, patrona di Lecce prima si Sant’Oronzo e la chiesa di Santa Chiara, che molto probabilmente un tempo faceva parte di un convento di clausura.
A mio avviso però il centro della bellezza della città è rappresentato dalla piazza del Duomo nella quale, oltre alla Cattedrale si affacciano altri palazzi di una bellezza esagerata, come il Palazzo Vescovile, il Seminario e la Torre campanaria.
Torre campanaria in piazza del Duomo |
In passato la piazza era chiusa e aveva una doppia funzione, sia religiosa che civile e in caso di attacco si trasformava anche in cittadella fortificata,accogliendo la popolazione.
Fermatevi un attimo all’inizio o della piazza ed ammirate questi meravigliosi edifici che mostrano tutto il proprio splendore.
Lecce non ha solo chiese, ma camminando pochi minuti potrete raggiungere il Castello Carlo V, che prende il nome da colui che volle rafforzare le difese della città e poco distante potrete rilassarvi nel parco cittadino.
Un’altra arte dei leccesi, sopravvissuta anch’essa dai gloriosi secoli del Seicento e Settecento è senza dubbio la lavorazione della cartapesta:abili artigiani plasmano questo delicato materiale creando delle vere opere, soprattutto a tema religioso,ma non solo.
Opera in cartapesta |
La buona cucina non manca assolutamente nella città pugliese, io ad esempio ho pranzato in un carinissimo locale con una tipica puccia, un pane di grano duro di forma piccola da farcire a piacere,ma potreste assaggiare il pasticciotto leccese, il rustico leccese o gli innumerevoli piatti che vedono come ingrediente principe la pasta di mandorle.
La puccia |
Sono sicura che l’esuberanza, la raffinatezza e la magnificenza di Lecce vi conquisteranno.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.