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Malesia: visitare la foresta di Taman Negara

La Malesia mi è entrata nel cuore e credo che si sia capito dai miei post precedenti.
Per concludere il racconto del viaggio in questo paese dai mille aspetti, è rimasta la parte inerente alla giungla.
Anche se avevamo poco tempo a disposizione non volevamo rinunciare ad una “gita” nel verde pur essendo rientrati a K.L.
Abbiamo cercato un’agenzia che organizzasse escursioni, non è difficile trovarne, il problema era che noi volevamo stare solo due giorni ed una notte e questo era già più complicato.
Non ci siamo arresi e così una mattina alle 07.00 siamo partiti in pullman da K.L. alla volta di Jerantut.

Jerantut

Questa era la tappa intermedia, il luogo in cui si trovava effettivamente la compagnia che organizzava l’escursione (in città trovate solo qualche negozietto e la stazione dell’autobus).
Dopo una lunga attesa in una stanza trasformata in ufficio siamo di nuovo partiti in pullman col quale siamo poi arrivati al punto di imbarco sul fiume.
Avevamo scelto infatti l’attraversata sul fiume…. impossibile esimersi.
Bagaglio piccolo, crema solare e tanto repellente per zanzare e via che è iniziato il nostro viaggio a bordo di una lancia, una barca in legno, tipica della zona, in cui è solamente possibile sedersi sul fondo, sopra una specie di cuscini di fortuna…. ma faceva parte dell’avventura.

La nostra barchetta

Le acque del fiume erano di un marrone chiaro e durante la navigazione (di circa 2 ore) abbiamo incontrato qualche animale e tantissime barche identiche alla nostra, che tornavano indietro a recuperare altre persone.
Diciamo che la comodità è molto differente, ma ne è valsa la pena.
Arrivati a destinazione, la guida ha fatto una piccola spiegazione e ha distribuito delle cartine.
Infatti il punto di arrivo era un bar su una sponda del fiume, ma la foresta ( e il nostro hotel) si trovava sull’altra sponda del fiume, quindi per spostarsi occorreva prendere un taxi (una barchetta che trasportava passeggeri da una sponda all’altra in continuazione).
Ed ecco posato il piede sull’altra sponda del fiume e quindi ufficialmente arrivati al Taman Negara.

Natura allo stato puro

La sera abbiamo cenato nel bar/ristorante galleggiante che era stata la nostra prima tappa e siamo partiti per il safari notturno in un palmeto.
Eravamo a sedere se delle panche ricavate nel cassone di una jeep e da lì abbiamo ammirato la vita notturna degli abitanti del palmeto, scorgendo, aiutati dalla guida, diversi tipi di uccelli che dormivano e qualche rettile.
Pensate che l’avvistamento più significativo è stato fatto lungo la strada principale, sui tralicci della luce, dove ci è apparso una specie di roditore.
La nostra stanza, o meglio la nostra casetta in legno era veramente suggestiva e abbiamo potuto ammirarla meglio il mattino seguente quando siamo usciti e siamo partiti alla “conquista” della foresta!

Il nostro alloggio

All’interno del resort si trova la biglietteria e l’ingresso effettivo al parco, dove consegnano ai turisti oltre al biglietto, anche una mappa per orientarsi.
Il Taman Negara infatti con i suoi 4343 km quadrati è il maggiore parco della Malesia Peninsulare che ospita e difende tantissime specie di animali e vegetali.

Al suo interno sono previste diverse attività, il canopy, il rafting con annesso bagno nelle rapide, la visita alle grotte e la scalata del monte Gunung Tahan; con noi sono partiti tanti escursionisti che avrebbero poi camminato per giorni interi all’interno del parco, dormendo nelle tende che trasportavano nei loro zaini.
Il percorso all’interno della foresta è tutto rialzato, si cammina infatti su delle travi di legno rialzate da terra, ma è bene avere la cartina perchè il paesaggio è quasi sempre lo stesso ed è molto  facile perdersi.
Dopo circa 45  minuti di camminata si raggiunge il punto di partenza dei vari ponti sospesi a diversi metri d’altezza…. se non soffrite di vertigini è un percorso da fare.

Ponte sospeso

All’interno del parco vivono rari mammiferi come la tigre malese, il rinoceronte di Sumatra e l’elefante asiatico.
Logicamente noi eravamo proprio all’inizio della  riserva e gli animali se ne stanno decisamente molto all’interno, ma vi consiglio comunque una visita, poter ammirare una vegetazione del genere non è  da tutti.
Siccome avevamo finito la nostra visita e l’orario del mezzo di trasporto (via terra questa volta) per il ritorno sarebbe stato dopo diverse ore e lì in zona non c’è niente, ci siamo avventurati in città e abbiamo trovato un ragazzo gentilissimo che aveva appena accompagnato un gruppo di turisti e doveva tornare a K.L. che ci ha offerto un passaggio.
Con una spesa poco più alta rispetto al biglietto dell’autobus, ma con una comodità decisamente maggiore abbiamo accettato il passaggio e siamo tornati a K.L. in serata, acquisendo anche delle informazioni dal nostro amico autista.
E’ stata proprio un’ottima esperienza.
Non a tutti piace il Taman Negara… se credete di fare un safari come in Africa ed avvistare grossi mammiferi vi sbagliate di grosso e ne rimarrete delusi…. ma se vi avventurate con le giuste aspettative ne rimarrete di sicuro affascinati: stiamo comunque parlando di una foresta.
Ciao Malesia….spero di rivederti un giorno!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice Seriale.

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Batu Caves: un santuario all’interno delle grotte in Malesia

Il mio racconto della Malesia non poteva ritenersi concluso senza prima aver parlato di Batu Caves.
Dopo aver trascorso dei piacevolissimi giorni in un mare stupendo, prima alle Isole Perhentian e poi a Pom Pom Island e dopo aver attraversato un piccolo pezzetto di giungla, il viaggio ha preso un’altra piega.
Abbiamo visitato la città di Kuala Lumpur e una mezza giornata l’abbiamo dedicata alla visita di queste particolarissime grotte.
Batu Caves non è altro che una serie di grotte di origine calcarea all’interno delle quali sorge il più popolare santuario indù al di fuori dell’India.

Raffigurazioni all’interno della grotta

Questo complesso è situato a meno di 15 km a nord di K.L. ed è facilmente raggiungibile con un treno.
Al vostro arrivo la prima cosa che vedrete è un’imponente statua color oro raffigurante Murugan, una divinità hindù che con i suoi 42,7 metri d’altezza sembra voler proteggere l’intero luogo di culto.

Statua di Murugan

Varcando la soglia invece si entra completamente nel mondo indù, tutte le raffigurazioni e le immagini sono ispirate alle divinità venerate, colori accesi decorano le varie statue.
L’intero santuario è composto da tre grotte principali e per raggiungerle occorre percorrere 272 gradini.

Panoramica dei 272 gradini

Durante la salita verrete avvicinati da parecchi macachi (scimmiette) che a prima vista possono sembrare simpatici e mansueti, ma non fatevi ingannare, anzi prestate attenzione perché si impossessano molto velocemente di ogni oggetto.
Per fortuna la loro attenzione è catturata dalle varie offerte di frutta che i fedeli portano al santuario.

Macaco intento a mangiare

E’ sicuramente un luogo suggestivo e vale assolutamente la pena vederlo.
E così anche l’aspetto spirituale è stato affrontato in questo viaggio nella meravigliosa Malesia.
Al prossimi viaggio,
Viaggiatrice seriale.

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Viaggio alla scoperta della Malesia: Isole Perhentian

Buongiorno amici, torno a parlarvi della  bellissima Malesia, dopo avervi illustrato la capitale Kuala Lumpur e l’incantevole Pom Pom Island, oggi vi farò conoscere la destinazione in cui è iniziato il mio viaggio in questa terra, la mia prima tappa è stata alle Perhentian Island.
Si tratta di due maggiori isole, Perhentian Besar e Perhentian Kecil e di piccole isole disabitate localizzate a circa 20 km al largo della costa nord-orientale della Malesia occidentale, nello stato di Terengganu.
Per raggiungerle non è difficile, noi una volta atterrati a KL abbiamo preso un volo interno per Kota Bharu, da qui un taxi per il porto di Kuala Besut e infine abbiamo raggiunto la meta a bordo di una barca che parte diverse volte al giorno.
Non so perché, forse perchè il viaggio era stato lungo ma impazzivo dalla voglia di tuffarmi in quella meravigliosa acqua, ma già il paesaggio che potevo vedere dalla barca mi sembrava pazzesco e con il senno di poi devo dire che una volta arrivati, quello che ci aspettava era di gran lunga migliore.
Le Perhentian sono diventate un’ottima destinazione per i backpackers (come noi del resto), perché offrono sistemazioni per tutte le tasche.

Noi eravamo nell’isola di Besar, la più grande, in un resort abbastanza tipico, con delle casette sia vista mare, sia nella zona più alta in mezzo alla vegetazioni ( queste un po’ più spartane).
La struttura aveva un ristorante principale con un menù alla carta, dove poter fare colazione, pranzo e cena; oltre a questo però vi erano diversi, come dire, chioschetti molto molto spartani ( in uno vi dico solo che ci gironzolava una gallina come se fosse un cane, che ho badato bene di evitare) in cui poter consumare delle pietanze a prezzi super bassi, come piatti di riso o altre cose tipiche.
Ma veniamo alla cosa principale e cioè il mare.
L’acqua è di un azzurro cristallino e l’incontro con diversi tipi di pesci è inevitabile, fondamentalmente è l’attrattiva maggiore.
Se portate l’attrezzatura da snorkeling da casa tanto meglio, ma in caso c’è il minimarket che noleggia tutto.
Quando si è in acqua, non ci si accorge del passare del tempo, tanto si è rapiti dalla meraviglia dei fondali.
Una cosa molto positiva è il fatto che in entrambe le isole ci sono dei taxi (barchette) per raggiungere le varie calette o per cambiare isola.
Il costo è molto basso e basta solamente dire al pilota l’orario in cui deve tornare a riprendervi ed il gioco è fatto.
Noi in questo modo abbiamo potuto apprezzare la bellezza di differenti spiagge; in una eravamo solo noi, non è per dire, abbiamo solamente visto una persona che stava facendo trekking e devo ammettere che in un certo momento ho avuto veramente paura.
Io e il mio ragazzo stavamo facendo il bagno e non eravamo nemmeno al largo, quando ad un certo punto mi sento dire che aveva appena visto uno squaletto davanti ai suoi occhi.
Vi giuro che ero quasi immobilizzata, la paura si era impossessata di me.
Fortunatamente poi il tutto si è ridimensionato, siamo tornati a riva e anche lui nel ripensarci ha realizzato che si trattava di uno squaletto lungo circa un metro, ma quando te lo trovi poco distante da te non è facile mantenere la calma.
Io ringrazio solo di non averlo visto, mi è bastato già questo spavento!!!
Tutto questo per dirvi che i fondali sono ricchissimi di animali e per uno che fa immersioni o si spinge anche al largo, la scoperta è infinita.
Ho amato molto queste isole, molto discrete e allo stesso tempo fornite di ogni confort…. per non parlare delle rilassanti ore trascorse spiaggiata al sole.
Per non farmi mancare niente mi sono fatta fare un massaggio in una terrazza sul mare al tramonto…. una sensazione indescrivibile.
Questo si, è una cosa che vi consiglio, se potete provate a farvi fare un massaggio dalle esperte mani malesi, non ve ne pentirete.
E così dopo tre giorni in questo bellissimo paradiso siamo ripartiti con il nostro zaino in spalla e abbiamo continuato la nostra avventura malese fino ad arrivare  alla foresta di Taman Negara.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

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Nuotare con le tartarughe a Pom Pom Island

E’ quasi passato un mese dal mio ritorno e oggi il mio pensiero vola a quell’isola paradisiaca di Pom Pom Island.
Ci troviamo in Malesia, e durante il mio viaggio in questo bellissimo paese, ho potuto apprezzare sia il mare ( Perhentian Island),sia la giungla, sia la città.
Ne l mio itinerario era prevista una sosta in quest’isola, che definirla tale è già molto, infatti è così piccina che per fare un intero giro intorno ad essa ci si impiegano circa 45 minuti.
Io e il mio ragazzo abbiamo preso un aereo fino a Tawau nel Borneo, da qui siamo saliti su un taxi e dopo circa 1 ora avevamo raggiunto il porto da dove partiva la barca per raggiungere la nostra meta.
Nell’isola ci sono due resort, uno molto costoso e uno leggermente meno costoso, ma che per gli standard della Malesia ha prezzi esagerati. il collegamento con la terra ferma avviene solamente una volta al giorno (nel resort in cui pernottavo io), con una barca che porta le provviste e parte verso le 11:30.
Quest’isola è il paradiso per i sub, tanto che nel resort avevano ogni genere di attrezzatura e molte persone si recano lì per prendere il brevetto…. ma non era il mio caso! 🙂

Una volta sbrigate le formalità burocratiche, ci siamo subito gettati in quest’acqua cristallina, limpida, meravigliosa…. io non sono ancora stata alle Maldive, ma credo che si avvicina tantissimo a quella; la temperatura varia dai 25° ai 29° e la visibilità è sempre ottima.
Il mare era una tavola e immersa la testa sott’acqua si è aperto un nuovo mondo davanti ai miei occhi! Pesci di ogni genere, dai pesci roccia che si mimetizzavano con il colore del fondale ai simpaticissimi pesci pagliaccio, piccoli pesciolini come quello del cartone Nemo che si nascondevano fra le anemoni e altri di un viola fosforescente. Dopo poche bracciate si arriva ad un punto fatidico, una voragine di circa 100 metri si apre e l’acqua cristallina diventa una macchia nera! Inizialmente avevo il terrore anche solo di avvicinarmi, ma facendo “un passettino” alla volta ci sono arrivata e mi sono abituata velocemente, tanto che non facevo più caso alla profondità, ma ero intenta ad ammirare le specie viventi che si nascondevano là sotto. la linea di demarcazione infatti, è il posto preferito dalla tartarughe e io non potevo assolutamente perdermele. L’isola infatti, con la sua spiaggia corallina bianca è un importante sito di nidificazione per le tartarughe marine. Qualche giorno prima ne avevo vista una in un’altra zona, ma era molto in profondità e diciamo che avevo intravisto la sagoma, qui invece sembrava quasi di poterle toccare tanto erano vicine.
Bene, se non si è ancora capito, il mondo sottomarino è la maggiore attrazione dell’isola, ma oltre alle ore passate in acqua, le giornate trascorrevano fra relax e passeggiate. Uno dei momenti più suggestivi era senza dubbio l’ora del tramonto….è davvero difficile spiegare la bellezza di quegli istanti.

La mattina invece si facevano uscite in barca con tutti gli ospiti del resort nelle varie isolette e spiagge vicine, dopo aver scaricato noi, la barca prendeva il largo con i più temerari, i veri sub.
Pom Pom Island è una destinazione ricercata, chi si reca lì non deve aspettarsi nulla al di fuori delle meraviglie che possono offrire il mare e un’isola in mezzo al mare.
Dopo due notti e tre giorni trascorsi qui, siamo ritornati sulla  terra ferma e il nostro tour della Malesia è continuato.
Siete curiosi?! Allora presto vi racconterò un’altra avventura.
Viaggiatrice seriale.

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Una giornata a Kuala Lumpur

Se per via di uno scalo o se perché fa parte del vostro tour vi trovate a dover trascorrere una giornata nella capitale della Malesia, ho qualche consiglio per voi.
Kuala Lumpur è la più grande città della Malesia, ma non lasciatevi spaventare, non ha dimensioni disarmanti e con qualche dritta si riesce a visitarla in lungo e in largo.
Al primo impatto sembra impossibile muoversi a piedi, ma non è così, le enormi strade sono tutte costeggiate da marciapiedi e in più è percorsa da una monorotaia che fa diverse fermate. Il biglietto, anzi il gettone, si acquista direttamente alle macchinette in ogni singola fermata; ma se siete dei comodoni c’è il rimedio giusto anche per voi, sicuramente molto più caro però: il vecchio caro taxi.
Appurato che spostarsi è molto semplice, vediamo cosa poter fare in un’intera giornata a K.L.
Io inizierei subito alla grande con la visita alle Petronas Towers, magari per arrivarci fate una bella passeggiata nel parco poco distante, così da poterle ammirare in tutto il loro splendore da più lontano. Esse sono il simbolo della città, sono due torri identiche collegate da un ponte sospeso e simboleggiano la forza nell’unità, in quanto devono essere visualizzate assieme, una complementare dell’altra.

Petronas Towers

A seconda della vostra curiosità ci trascorrerete più o meno tempo, ma una volta finito camminate un po’ e dirigetevi alla torre Menara o K.L. Tower. Prendete l’ascensore dopo aver fatto il biglietto e in men che non si dica vi ritroverete a guardare l’intera città dall’alto in basso. Con i suoi 421 metri d’altezza vanta la piattaforma di osservazione più elevata di K.L. ; è situata al centro di un parco e presenta diverse attrazioni, dall’acquario al simulatore di F1 (al suo interno ospita anche un ristorante, l’ Atmosphere 360 che compie una rotazione di 360° con movimenti impercettibili così mentre cenate avrete davanti ai vostri occhi un panorama sempre differente).
Rimettetevi in cammino e raggiungete la pizza dell’indipendenza dove svetta altissima la bandiera: questa zona è completamente differente dal resto, la piazza è circondata da meravigliosi palazzi ristrutturati recentemente.
Durante la visita non perdetevi il punto preciso in cui nacque la città nel 1857, la confluenza dei fiumi Gombak e Kelang, il suo nome infatti in malese significa confluenza fangosa.

Una tappa che non potete evitare è quella della Chinatown dove vi sembrerà di essere stati catapultati realmente in un’altra nazione; bancarelle con ogni genere di abbigliamento, ma soprattutto ogni genere di cibo, come ad esempio gli insetti fritti.
Lasciate le lanterne dirigetevi al triangolo d’oro e lasciatevi andare allo shopping più sfrenato!! Fra un acquisto e l’altro all’interno dei vari malls, potreste rilassarvi con un bel massaggio o una riflessologia plantare… è pieno di centri benessere. Io ho osato ancora un po’ e dopo la riflessologia mi sono sottoposta anche alla fish pedicure…. che solletico!! 🙂
Questo è un itinerario ipotetico per una giornata a K.L. , poi dipende da quante ore volete dedicare ai centri commerciali.
Secondo me vale assolutamente la pena di raggiungere le Batu Caves, grotte di formazione calcarea all’interno delle quali è stato creato un luogo di culto Hindù; per raggiungere “la vetta” è necessario affrontare 272 gradini, ma non è finita qui, occorre anche superare l’ostacolo scimmie: le scale infatti sono popolate da questi animaletti che tentano di impossessarsi di ogni cosa, soprattutto di cibo…. tenetevi stretti tutti gli oggetti che avete in mano!!
Buon divertimento e fate buoni acquisti!!!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: mi raccomando in pausa pranzo assaggiate qualche piatto malese!
P.P.S.: durante il mio tour sono passata anche nella meravigliosa Pom Pom Island e alle isole Perhentian e non dimenticate la foresta di Taman Negara