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Museo del Balì

Italia, Marche

Museo del Balì: vietato NON toccare

Viaggiatori più curiosi che non aspettate altro che provare qualcosa di nuovo, oggi vi porto al Museo del Balì in provincia di Pesaro-Urbino.
Si tratta di un moderno science centre che nasce nel 2004 con l’esigenza di favorire la diffusione della cultura scientifica nel centro Italia.

Villa del Balì
Villa del Balì

Il Museo

Realizzato all’interno della settecentesca villa del Balì, il museo sorge su un territorio già ricco di cultura e di storia, in una cornice mozzafiato.
Primo e unico esempio del suo genere della ragione Marche, è distribuito su uno spazio espositivo di 2 mila metri quadrati e possiede 40 postazioni interattive da provare in prima persona, che vi faranno vedere con occhi diversi i soliti concetti; è un percorso conoscitivo che dai principi della percezione porta ad indagare la natura della luce per approdare ai concetti chiave della scienza.
Ognuno qui dentro può riscoprirsi scienziato, a qualsiasi età.

Postazione interattiva Museo del Balì
Postazione interattiva Museo del Balì

Il motto del Museo del Balì è : “In pratica, la scienza” … qui è vietato NON toccare!
Il complesso è suddiviso in più sale in più piani, passerete dalla sala delle illusioni a quella delle forze a quella delle onde….provate e provate più volte tutte le postazioni.
E’ un luogo eccezionale per i bambini perché proprio così iniziano a porsi delle domande o addirittura a trovare delle risposte sul “mondo” , ma anche per gli adulti è un luogo incantato… si torna bambini!
Appena entrate vi troverete davanti il Pendolo di Foucault, un enorme pendolo posizionato lì all’apertura del museo e mai più toccato…esso non si è mai fermato, ma disegna continuamente linee su un piano di sabbia e serve a dimostrare che la Terra si muove in continuazione.

Pendolo di Foucault
Pendolo di Foucault

Nove sale per altrettante tematiche, suddivise tra percezione, fisica e astronomia.
Il museo si gira in autonomia, la visita indicativamente dura 1 ora e mezza
, ma in realtà il tempo di durata è molto soggettivo, dipende da quanto volete apprendere o da quanto vi state divertendo.
Ogni postazione possiede una didascalia bilingue come aiuto in caso di difficoltà, anche se in realtà nelle varie sale troverete sempre almeno un membro dello staff pronto a rispondere alle vostre domande.

Il Planetario

Il museo possiede anche un planetario che permette l’osservazione del cielo stellato sotto una cupola di 8 metri di diametro.
Suggestivi spettacoli guidati permettono di assaporare le meraviglie di una notte stellata in un viaggio tra le stelle, costellazioni e pianeti.
Spettacoli tematici permettono inoltre di approfondire concetti della moderna astronomia e astrofisica e di spaziare nel campo della storia e letteratura.
Il planetario si trova al primo piano e ogni spettacolo ha una durata di circa 30 minuti.

L’Osservatorio

Il meraviglioso parco della villa invece ospita l’osservatorio, che permette di osservare il cielo notturno mettendo l’occhio al telescopio; in determinate occasioni il parco si riempie di persone, tutte con il naso all’insù ad ammirare il meraviglioso spettacolo offertoci dal cielo, come per esempio nel periodo delle stelle cadenti, durante un’eclissi o durante il passaggio di una cometa.
Il Museo del Balì è un luogo perfetto dove porvi tantissime domande relative all’universo….vale davvero la pena visitarlo.

Info e costi

Il biglietto d’ingresso ha un costo di 12 € e consente l’ingresso sia al museo che al planetario.
All’interno della struttura troverete un piccolo bar e nelle calde giornate potrete usufruire dei tavolini all’aperto.
Il Museo del Balì si trova nel comune di Colli al Metauro (PU).
Per tutti i dettagli consultate la pagina.

Matematica al Museo del Balì
Matematica al Museo del Balì

Io mi sono divertita come una pazza e scommetto che sarà così anche per voi e per i vostri bambini.
Nei dintorni potete poi visitare Saltara, il suo castello e le sue chiese.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Cosa vedere a Saltara fra storia e arte

Uno dei comuni di Colli al Metauro è Saltara, un carinissimo borgo situato a 160 m slm.
Ci troviamo nelle Marche, in provincia di Pesaro-Urbino e a pochi km da Fano.

Veduta di Saltara
Veduta di Saltara

Come ogni borgo marchigiano, anche Saltara ha tanto da offrire.

Storia di Saltara

La storia di Saltara risale all’epoca dei Romani, a pochi km dal borgo venne infatti combattuta la Battaglia del Metauro nel 207 a.C. tra Romani e Cartaginesi.
Ebbe però il periodo di massimo splendore durante il Medioevo, quando divenne comune e si fortificò contro le invasioni degli abitanti di Cagli e Fossombrone.
Fu sotto il dominio dei Montefeltro per poi passare sotto i Malatesta quando venne controllata da Fano.
Novello Malatesta, nel 1449 diede alla collettività la possibilità di fare il mercato un giorno alla settimana e fu così che Saltara divenne un importane centro di mercati e fiere.

Mercato coperto di Saltara
Mercato coperto di Saltara

Possiamo ammirare ancora oggi parte del mercato coperto.
Insieme al mercato nacquero anche due principali mestieri: quello del fabbro e quello del cappellaio.

Saltara: storia dei cappellai

Saltara divenne famosa per i suoi cappelli; il cappellaio era il mestiere più diffuso nel borgo.
Principalmente si producevano cappelli da uomo in feltro.

Mostra sui cappelli di Saltara
Mostra sui cappelli di Saltara

La prima fabbrica risale al 1600 circa, ma fu nel 1800 che questo mestiere si diffuse maggiormente infatti 1/3 della popolazione di Saltara lavorava in questo settore. Nel periodo di maggior splendore ci furono 53 fabbriche di cappellai, considerando il concetto di fabbrica di quei tempi ovvero una stanza e un’attività a conduzione famigliare che poteva impiegare circa 5 o 6 persone.
Alla fine del 1800, inizi 1900 nacque un’importante fabbrica, vera e propria, con le prime macchine: la fabbrica dei Curina.
L’importante concorrenza delle fabbriche di cappelli di Monza portò ad un netto calo della produzione di cappelli a Saltara, fino alla cessazione verso il 1930.
Da questo momento in poi i saltaresi passarono ad occuparsi di ripulitura e vendita dei cappelli.

Cosa vedere a Saltara

Durante una visita a Saltara non potete perdervi l’antico mercato coperto, luogo davvero importante e molto frequentato nei secoli scorsi. Ristrutturato benissimo, regala una piacevole passeggiata (in Italia sono davvero pochi i mercati di questo genere, uno molto famoso è quello di Brisighella).
Fate poi tappa alla Chiesa del Gonfalone che ospita meravigliosi mosaici appartenuti ad una villa romana e ritrovati nel 1927 circa durante i lavori in una vigna della zona e un bellissimo affresco del Giudizio Universale.

Mosaici di una villa romana
Mosaici di una villa romana

Purtroppo non è intero in quanto negli anni è stato intonacato, ma grazie all’ultimo restauro della chiesa si è venuti a conoscenza di questa meraviglia.
Vi anticipo però che la vostra attenzione verrà catturata dal meraviglioso soffitto a cassettoni.

Chiesa del Gonfalone
Chiesa del Gonfalone

La Chiesa della Fonte ospita invece un affresco dedicato alla Madonna della Misericordia attribuito al pittore pesarese Bellinzoni e una tela raffigurante l’Ultima Cena di scuola baroccesca.

Vi invito a fare una passeggiata nel borgo seguendo la cinta muraria, fermandovi ad ammirare i panorami circostanti.
A pochi km dal centro sorge il Museo del Balì, il primo ed unico science centre della Regione Marche con una mostra permanente di 35 postazioni che permettono al visitatore di scoprire nuovi metodi per osservare il mondo e per divertirsi con la scienza.

Villa del Balì
Villa del Balì

Pur essendo piccolo, il borgo di Saltara riserva grandi sorprese.
Una volta in zona, non vi resta che scoprire anche altri comuni di Colli al Metauro come Montemaggiore, Serrungarina o Pozzuolo.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.