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Italia, Puglia

Puglia poco conosciuta: alla scoperta di Noicàttaro

Siete curiosi, cercate luoghi interessanti e autentici non invasi dal turismo di massa?
La vostra destinazione è la Puglia?
Allora questo articolo è proprio per voi.
In occasione della Pasqua, ho avuto la possibilità di scoprire un  comune del barese, che ad essere sincera, non avevo sentito nominare prima.
Grazie al press tour “I Riti della Settimana Santa ” sono andata alla scoperta di Noicàttaro.
Ci troviamo a circa 15 km da Bari e a 25 km da Polignano a Mare, in un territorio ricco di storia,arte, cultura  e tradizioni che merita senza ombra di dubbio di essere conosciuto.

Cosa fare?

Natura 

Indubbiamente il mare in questa regione è meraviglioso, ma qui potete immergervi nella natura attraverso una visita naturalistica in Lama Giotta.

Io l’ho testata personalmente e ne sono rimasta davvero affascinata;accompagnati dalle guide dell’Associazione Parco Paradiso, ci si inoltra alla scoperta della vegetazione spontanea della Lama,immergendosi letteralmente nel verde.Il percorso non è difficile e oltre a lecci e fitte zone boschive, potrete ammirare anche le orchidee.Sì avete capito bene, qui si trovano differenti specie di orchidee spontanee, una vera meraviglia.

Oltre a questa zona protetta, degni di nota sono gli antichissimi uliveti, con olivi centenari e gli immensi vigneti. Dovete sapere che in questa zona si coltiva ottima uva da tavola.

Arte/Cultura/Storia

Il centro storico di Noicàttaro offre spunti davvero interessanti.Sicuramente degne di nota sono le chiese, nei giorni della mia visita le vere protagoniste.

Dovete sapere che proprio qui nacque Nicola Pende, il padre dell’endocrinologia moderna; all’interno del Palazzo della Cultura si trova lo studio originale di questo illustre cittadino nojano.
Noicattàrò ospita anche un teatro all’italiana piccolissimo (non so dirvi se è il più piccolo del mondo o meno :-)) che ora è in fase di restauro: è un vero gioiellino e sono sicura che a lavori terminati sarà una meraviglia (informatevi, magari sarà già aperto durate la vostra visita).
Stemmi, simboli e incisioni…sulle pareti degli edifici di Noicattàro troverete tutto questo come testimonianza di fatti realmente accaduti.
Io ringrazio l’Assessore Vito Santamaria per tutte le sue spiegazioni, non potevamo chiedere di meglio per fare un viaggio attraverso i secoli.

Tradizioni

I nojani sono molto attaccati alle tradizioni, io ho avuto il privilegio di ascoltare i racconti della Sig.ra Rita Tagarelli e vi assicuro che sono volata con il pensiero in un’altra dimensione. Chiedete informazioni, tutti saranno ben contenti di condividere con voi la propria storia….una storia antichissima dalla quale, nonostante il tempo trascorso, sono arrivate fino ai nostri giorni le tradizioni più sentite. Sicuramente hanno un posto di riguardo tutti i riti legati al periodo pasquale, davvero suggestivi e sentiti da tutti il paese.

Cosa mangiare

Sul mangiare potrei dilungarmi per ore, ho assaggiato un piatto più buono dell’altro.
Parlando di taralli pugliesi vi consiglio di recarvi al Tarallificio Santamaria, piccolino, autentico e con prodotti di altissima qualità.
Non potete non assaggiare le orecchiette e la burrata….ancora al solo pensiero mi ritornano in mente i profumi di queste prelibatezze.

Olio ovviamente eccellente.

Dove dormire

L’Agriturismo Lama San Giorgio è meraviglioso.; oltre a riposarvi nelle bellissime camere, potrete gustare i piatti della tradizione o addirittura acquistare direttamente a km zero i prodotti dell’azienda agricola come l’olio, il vino e tanto altro.

Si trova a Rutigliano, paese limitrofo di Noicàttaro, anch’esso meritevole di una visita. Questo alloggio è perfetto per un tour alla scoperta dei comuni circostanti, come ad esempio Polignano a Mare

Credo di avervi fornito dei buoni motivi per visitare Noicàttaro, inseritelo in un tour alla scoperta della Puglia autentica.

Un ringraziamento particolare al Sindaco, all’Assessore Germana Pignatelli e a tutta la giunta comunale per questa possibilità , a Francesco del Gal Sud Est Barese per l’organizzazione impeccabile. a Patrizia e a Vito per le spiegazioni curate e dettagliate, a Rossana e a Pino per averci accompagnato e alla Puglia in generale per le sue svariate bellezze.
Ultimo, ma non per importanza, un grande grazie a tutti i miei compagni di avventura.

A presto,
Viaggiatrice seriale.

Feste e Sagre in Italia, Italia, Puglia

I Riti della Settimana Santa di Noicàttaro

La Puglia è una regione che ho visitato in più di un’occasione, una regione che amo molto e soprattutto il luogo a cui sono legati i miei più lontani ricordi di una vacanza in famiglia.
Questa volta però l’incontro con la Puglia è stato diverso, ovvero in occasione dei Riti della Settimana Santa.
Quando ho ricevuto l’invito dal comune di Noicàttaro, in provincia di Bari, non ho esitato un istante e ho confermato subito la mia presenza, troppo curiosa di assistere ad un momento così particolare vissuto da tutta la comunità.
Avevo un vago ricordo di questi riti visti anni fa in Spagna e sembra che quelli di Noicàttaro siano strettamente legati a quelli della penisola iberica: infatti la leggenda narra di un uomo spagnolo che, non volendo abbandonare le tradizioni della sua terra, continuò a praticarle anche in questo paese pugliese.
Sono riti veramente sentiti da tutta la popolazione, tutto il paese è partecipe e si percepisce nei gesti e nelle parole degli abitanti il grande senso di appartenenza e di devozione.
Sono riti legati ovviamente alla religione, ma che fondano le proprie radici in una tradizione molto antica, tramandata nei secoli di padre in figlio. Penso che, anche per un non credente sia una bellissima esperienza, l’atmosfera che si respira è quasi mistica e senza ombra di dubbio porta tutti ad un momento di riflessione.

Le processioni sono diverse e il tutto inizia il Giovedì Santo, con l’accensione del Falò sul Sagrato della Chiesa della Madonna della Lama.

Appena la scintilla si trasforma in fiamma e inizia a bruciare  l’enorme montagna di legna accumulata dai cittadini,come segno propiziatorio per un buon raccolto nei campi, il primo crocifero inizia la processione.

Falò sul sagrato della Chiesa della Madonna della Lama 

Il primo crocifero rappresenta il Cristo che inizia a vagare per i tribunali, fino alla condanna di Pilato e tutti i crociferi sognano di portare la prima croce prima o poi.

Il primo crocifero prima della partenza 

Questo momento in particolare, è vissuto con molta partecipazione, una gran folla si raduna attorno al falò e dentro la chiesa,aspettando di intravvedere il primo crocifero, che rimanendo anonimo grazie ad un cappuccio sulla testa, esce dalla chiesa scalzo, con una catena alla caviglia,un saio nero e una corona di spine sulla testa, portando da solo il peso di una grande croce di legno. Da questo momento in poi, per tutta la notte, nel centro di Noicàttaro è possibile incontrare crociferi, che sotto il peso della propria croce si spostano da una chiesa all’altra e ogni volta che raggiungono la successiva, lasciano per un momento la croce, si inginocchiano fino a raggiungere il sepolcro e si flagellano…..questo è il rito completo che circa un centinaio di crociferi compiono la notte del Giovedì Santo per chiedere perdono dei propri peccati.

Un crocifero per le strade del centro di Noicàttaro 

Ci tengo a precisare che tutti restano anonimi grazie al cappuccio che indossano, quindi non si tratta di azioni compiute per essere al centro dell’attenzione, ma di gesti molto forti,intimi e personali.

Il Venerdì Santo è caratterizzato da ben due distinte processioni.

Prima di assistere a questi momenti importanti, abbiamo avuto il piacere e l’onore di ascoltare i racconti della Signora Rita Tagarelli in merito ai Riti Sacri.

La Signora Rita Tagarelli che ci racconta le tradizioni di Noicàttaro

E’ stata un’esperienza davvero emozionante, le parole della signora Rita, storica locale e primo sindaco donna di Noicàttaro mi sono arrivate dritte al cuore, si sentiva tutta la passione e il trasporto nei sui racconti.
Alle 21:00 poi inizia la Processione della Naca durante la quale quattro crociferi trasportano la statua del Cristo morto e deposto dalla Croce nel letto di morte a forma di culla (naca).
La statua ha un peso enorme e proprio per questo motivo i crociferi sono costretti ad avanzare molto lentamente e a fermarsi ogni pochi metri; devono mantenere anche un passo ondulatorio, proprio per creare l’effetto “dondolante” tipico di una culla.
L’atmosfera è davvero suggestiva,tutte le luci vengono spente al passare della Naca e si percepisce solo una luce bluastra che illumina il corpo di Cristo che giace senza vita.

La Processione della Naca

La processione della Naca dura diverse ore e le statua è preceduta da tanti crociferi, che come il Giovedì Santo portano la croce.
Regna un silenzio assoluto, interrotto solo dalle preghiere e dalla musica.
Nel cuore della notte tra il Venerdì Santo e il Sabato Santo si svolge poi la Processione dell’Addolorata.
In questo caso viene portata in processione la statua della Madonna che vaga per le chiese di Noicàttaro in cerca del suo figlio crocifisso.
E’ accompagnata da 33 crociferi  e tocca le principali chiese, fin quando alle prime luci del mattino non arriva alla chiesa Madre e finalmente termina la ricerca, trovando il corpo del figlio.
Anche questo è un momento di grande commozione, coinvolgimento e dolore, dolore di una madre che perde il proprio figlio.
Questi sono stati i momenti che ho potuto vivere in prima persona e che mi hanno fatto emozionare e riflettere.
Negli ultimi anni la Settimana Santa nojana è diventata un appuntamento imperdibile per molti pugliesi ma anche per molti turisti e dopo averla vissuta personalmente vi consiglio di farci un pensierino per l’anno prossimo perchè ne vale veramente la pena.
Ci si immerge in un’atmosfera fatta di ricordi, tradizioni, fede ed emozioni, un mix perfetto per vivere appieno la Pasqua.
Oltre ai Riti Sacri, Noicàttaro offre tanto altro e presto ve ne parlerò.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.