Il Sudafrica è tanta roba!
Passatemi la frase, ma è proprio così.
Se ripenso al mio viaggio, la prima immagine che mi ritorna agli occhi è senza dubbio quella dei pinguini di Boulders Beach, e poi l’immenso senso di libertà provato a Capo di Buona Speranza.
Ma oggi voglio raccontarvi un’altro aspetto di Cape Town, allontanandosi di circa 50km dalla città, si raggiunge la meravigliosa regione vinicola del Capo.
Per chi non lo sapesse, il Sudafrica è un gran produttore di vini.
A bordo di un pullman abbiamo raggiunto Stellenbosch, un piccolo gioiello di architettura Cape Duth, con uno stile aggraziato, dove il barocco nord europeo si fonde con materiali sudafricani, come canne e calce di conchiglie.
I primi a stabilirsi in queste zone furono gli olandesi e gli ugonotti e il nome della cittadina deriva proprio da Simon Van Der Stel, uno dei primi governatori della colonia olandese.
Facilitati dal clima mediterraneo, furono gli ugonotti a dare inizio alla viticultura nella valle: pensate che ancora oggi l’industria vinicola è una delle principali industrie del paese.
La giornata è iniziata con un giro alla scoperta della cittadina, passando di fronte a dimore storiche e alla chiesa principale, ma la vera punta di diamante sarebbe stata la degustazione di vini presso un’azienda locale.
Il paesaggio circostante è qualcosa di meraviglioso, colorati vigneti alle spalle dei quali troneggiano imponenti montagne riempivano i nostri occhi……davvero unico.
Accompagnati da una guida abbiamo visitato la cantina, facendoci un’idea generale di tutti i passaggi per la produzione di pregiati vini,fra cui il Pinotage, nato dall’unione fra altri due vini e prodotto tipico del Sudafrica.
Il tour è proseguito poi con una degustazione di 5 differenti vini della zona, il tutto in una cornice davvero suggestiva: all’ombra di un’immensa quercia, di fronte ad un prato curato nei minimi particolari, seduti ad un tavolo in ferro bianco……sembrava quasi finto da quanto era perfetto.
Siamo stati davvero fortunati, in quanto un noto enologo italiano (quindi perfetto per la lingua 😉 ) ha condiviso con noi il suo sapere e ci ha fatto apprezzare maggiormente tutta quella bellezza.
Dopo aver ingerito diverso vino, era il caso di mettere nello stomaco anche qualcosa di solido, così siamo andati a pranzo in un altro luogo da sogno, un ristorante con un’intera vetrata che spaziava sulla valle piena vi vigneti!
Se andate a Cape Town, Cape Winelands è una tappa obbligatoria, anche per chi non è troppo amante del vino perché la vista e il panorama valgono già da soli la visita.
Tantissime cantine organizzano visite guidate con degustazioni.
Alla vostra salute!!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
Vedere da vicino i pinguini nel loro habitat è sempre stato un mio sogno, così quando ho scoperto di poter andare inSudafrica mi si è riempito il cuore di gioia.
Avevo visto tantissime foto di questi simpatici animali,ma non avrei mai pensato di riuscire a vederli con i miei occhi.
Ebbene si, i sogni si avverano!
In una viaggio in Sudafrica, più precisamente a Cape Town è una tappa obbligatoria.
La spiaggia in cui circolano liberi questi piccoli pinguini – che non sono pinguini imperatori,ma i pinguini africani e cioè più piccini- si chiama Boulders Beach e si trova nei pressi di Simons Town.
Una volta acquistato il biglietto, alla cifra indicativa di poco meno di 3€ vi ritroverete a percorrere una passerella di legno che attraversa la spiaggia.
E’ infatti vietato toccare o avvicinarsi troppo ai pinguini, ma è possibile ammirarli da un punto panoramico.
La spiaggia si trova all’interno del Parco Nazionale di Touble Mountain, quindi tutta la zona regala degli scorci meravigliosi.
Arrivati in fondo alla passerella vedrete una moltitudine di pinguini intenti a giocare, tuffarsi in acqua dopo una corsa un pò instabile,covare o accudire i piccoli.
Credo di essere letteralmente impazzita per almeno 10 minuti, scattavo fotografie a destra e a manca, non sapevo cosa (o quale pinguino) guardare prima per non perdermi niente.
E’ un’esperienza davvero unica nel suo genere,non capita a tanti in effetti di ritrovarsi faccia a faccia con un animaletto buffo e anche un pò goffo ma che sprigiona una simpatia innata.
Ad Aprile c’erano diversi cuccioli, che si differenziano dagli esemplari adulti perchè hanno ancora tutte le piume scure e perchè venivano coccolati dai genitori.
Sapevate che i pinguini sono monogami?! Scelto un compagno, resterà quello per tutta la vita.
Come detto in precedenza è possibile ammirarli dalla passerella, ma a volte alcuni esemplari si allontanano,quindi può capitare di trovarseli in spiaggia.
Al solo ricordo mi vengono gli occhi a cuoricino, quindi non mi resta che consigliarvi di andare a fare visita agli uccelli in smoking! 🙂
“L’aria, in Africa, ha un significato ignoto in Europa: piena di apparizioni e miraggi, è, in un certo senso, il vero palcoscenico di ogni evento.” – La Mia Africa-
Sono tornata due giorni fa da un viaggio meraviglioso in Africa, troppo concentrato e troppo veloce ma questo continente lascia sempre a bocca aperta.
Vi assicuro che il mal d’Africa esiste veramente, lo scoprirete fin dalla prima volta che vi metterete piede, anzi nel momento in cui rimetterete piede a casa vostra.
Il mio è stato un vero tour de force: 8 giorni, 3 stati, 6 voli, circa 30 ore di volo e tantissimo altro; non nego che sia stata dura, ma ne è valsa davvero la pena.
In seguito vi spiegherò dettagliatamente il tutto, adesso voglio solo farvi un piccolo riassunto, così da farvi immaginare il tutto.
Partita da Bologna ho fatto scalo a Londra e poi sempre con la British Airways ho raggiunto Johannesburg ma i voli non erano ancora finiti,dopo uno scalo siamo ripartiti per l’aeroporto di Livingstone in Zambia.
Stremati ma con una gran voglia di iniziare a viverci questa esperienza abbiamo raggiunto il nostro hotel, proprio di fianco alle meravigliose Cascate Vittoria.
Pensate che potevamo raggiungerle a piedi ed il primo rumore che abbiamo sentito è stato proprio il rombo dell’acqua, che non ci ha più abbandonato come del resto non ci ha più abbandonato la nuvoletta di vapore che si creava sopra il grande tuffo.
Il nostro benvenuto è stato davvero speciale, oltre ad un gruppo di ragazzi che ci ha accolto con i canti tipici dello Zambia, avevamo come compagne delle zebre che passeggiavano tranquillamente per il resort:una vera meraviglia che ci ha fatto calare subito nell’atmosfera giusta!
Nel tardo pomeriggio abbiamo fatto una minicrocera nel maestoso fiume Zambesi (il quarto fiume più lungo dell’Africa) cercando di avvistare qualche animale e godendo di un tramonto mozzafiato.
Ecco, i tramonti sono una cosa davvero meravigliosa che vi riempirà il cuore.
Il giorno successivo è stato quello all’insegna dell’avventura, iniziato con un altro confine varcato via terra: quello fra Zambia e Botswana.
Dopo i vari controlli e i numerosi timbri sul passaporto abbiamo messo piede in un altro stato, abbiamo raggiunto l’altra sponda del fiume a bordo di una barchetta (il ponte che collega i due stati è in costruzione) e una volta raggiunta la terraferma siamo partiti a bordo di una jeep 4×4 per un emozionante fotosafari nel Parco Nazionale del Chobe.
Avevo già avuto la fortuna di fare un safari, ma ogni volta è come se fosse la prima;l’attesa, le aspettative, la curiosità e l’emozione crescono a dismisura.
E così appena i nostri occhi si sono ambientati abbiamo iniziato a scorgere animali fra la vegetazione: antilopi,elefanti,zebre,giraffe,bufali,ippopotami e coccodrilli.
Un vero e proprio spettacolo della natura in tutti i sensi.
Oltre alla numerosa fauna, io sono stata completamente rapita dal paesaggio che mi circondava,sembrava un quadro di un bravissimo pittore.
L’azzurro del fiume si mescolava con il verde della vegetazione, qualche macchia di rosso/marrone dava un tocco caldo alla “tela” e gli alberi sembravano disposti nel punto preciso.
Al pomeriggio abbiamo continuato la nostra esperienza di fotosafari a bordo di una barca, ammirando gli animali dall’acqua.
Il tragitto del ritorno è stato identico a quello dell’andata, quindi altre file e altri timbri sul passaporto.
Le cene nel resort sono state tutte molto suggestive,i tavoli erano disposti sul meraviglioso prato, il silenzio regnava ovunque,”disturbato” solamente dal rumore delle cascate poco lontane da noi, la luna illuminava un cielo talmente limpido che mostrava un’infinità di stelle.
L’indomani siamo partiti a piedi per raggiungere le maestose Victoria Falls.
Uno spettacolo davvero emozionante.
Più ci avvicinavamo più venivamo completamente inglobati nel rumore assordante dell’acqua che scendeva precipitosamente.
Lo spettacolo indescrivibile è stato la visione di un arcobaleno completo proprio sopra il tuffo dell’acqua.
Ci sono diversi sentieri e diversi punti di osservazione per ammirare la meravigliosa scoperta fatta dall’esploratore David Livingstone a metà dell’800.
Dopo aver potuto ammirare una bellezza del genere abbiamo salutato lo Zambia e a bordo di un volo abbiamo raggiunto Cape Town.
Il Sudafrica vanta una produzione di vino davvero notevole,così la nostra giornata è stata dedicata alla visita della regione vinicola del Capo, di Franschhoek e di Stellenbosch con degustazione di vini in un’azienda locale e visita ai due paesini.
Finalmente era arrivato il momento tanto atteso da me in Sudafrica, la visita alla colonia di pinguini.
A Boulders Beach dopo aver fatto il biglietto di ingresso, percorrerete una lunga passerella in legno fino ad arrivare ad una specie di piazzola dalla quale ammirare i buffi uccelli che si rilassano in spiaggia.
Sono davvero tenerissimi e piccini, con una macchia rosa vicino all’occhio.
C’erano i cuccioli coccolati dai genitori, c’erano quelli che covavano e chi si tuffava nelle gelide acqua dell’oceano.
E’ una tappa da non perdere.
La mattinata è continuata nel migliore dei modi, con la visita al Capo di Buona Speranza, fino a raggiungere Cape Point, punto di incontro tra l’Oceano Atlantico e quello Indiano.
Davanti ad una vista del genere si può solamente contemplare l’enorme maestosità e bellezza della natura, è un luogo stupendo, il punto più a sud-ovest dell’Africa (non solo sud,non sbagliatevi).
Nella strada del ritorno abbiamo visitato una fattoria di allevamento di struzzi; dovete sapere che sono molto diffuse in Sudafrica.
La cena serale è stata un po’ diversa dalle precedenti,siamo andati al ristorante Gold, unico nel suo genere, dove vengono servite 14 portate differenti provenienti da tutta l’Africa….una scoperta di sapori unici.
L’intenso ma bellissimo viaggio stava giungendo al termine, infatti era l’ultimo giorno e l’abbiamo sfruttato al massimo.
Siamo andati a visitare una delle 7 meraviglie naturali del mondo: Table Mountain che avevamo sempre e solo visto dal basso.
La veduta dall’alto è impressionante, si vede tutta la baia di Cape Town e nelle giornate limpide lo sguardo può arrivare molto più lontano.
Si sale con una funicolare rotonda, che ruota durante la salita così da mostrare i diversi scorci; c’è però anche chi scala la montagna a piedi.
La nostra avventura non poteva concludersi in modo migliore,così con tantissimi ricordi e immagini meravigliose impresse nella mente abbiamo salutato questo continente stupendo e siamo tornati alle nostre vite…..con un po’ di mal d’Africa che si stava già impossessando di noi.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
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