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Italia, Sicilia

Visita al Centro Soccorso delle Tartarughe Marine di Lampedusa

Durante il mio soggiorno a Lampedusa, oltre a gustarmi il meraviglioso mare, ho voluto vedere con i miei occhi un’altra realtà, un luogo in cui delle persone si impegnano per la salvaguardia delle tartarughe marine.
Presso la Stazione Marittima al Porto Vecchio, si trova il Centro Soccorso delle Tartarughe Marine del WWF Italia, una struttura che ospita tutti gli animali (feriti e non ) che vengono recuperati dai pescatori, dai turisti e dalle Forze dell’Ordine.

Proprio così, ogni qualvolta qualcuno recupera una tartaruga, la porta al centro dove viene visitata ed  in caso curata, marcata ed infine liberata.
E’ proprio la marcatura degli esemplari che permette infatti di studiare la biologia degli animali e quindi di effettuare poi campagne di salvaguardia.
Nel nostro Mar Mediterraneo la specie più diffusa è quella della tartaruga Caretta Caretta, simbolo dell’isola di Lampedusa; può arrivare fino ad un metro di lunghezza, è onnivora e si riconosce dal carapace rosso-marrone.

Entrando nel centro di recupero sarete guidati da una persona dello staff che vi spiegherà passo passo ogni aspetto dell’edificio.
Il Centro Soccorso vive grazie all’impegno di volontari italiani e stranieri, che soprattutto nei mesi estivi si impegnano al massimo per monitorare, recuperare, curare e liberare le tartarughe e a sensibilizzare i turisti che visitano l’isola.
Ogni anno il centro di recupero ospita circa 100 esemplari, molti dei quali riportano le stesse ferite e cioè quelle causate dall’ingerimento di ami da pesca.
Vi è una sala operatoria e poi in uno spazio più ampio sono collocate le vasche che ospitano gli esemplari “ricoverati”.
Durante la mia visita, la nostra guida ci ha spiegato che vi era una tartaruga presente al centro da circa 8 anni, perché oltre ad aver perso l’utilizzo degli arti posteriori, aveva subito un incidente che le aveva frantumato anche una zampa anteriore e quindi al momento del recupero era più o meno spacciata.

Il lavoro e l’impegno costante dei volontari, sotto forma di cure e anche di riabilitazione ha portato la tartaruga a recuperare la capacità di nuotare e quindi nel mese di ottobre dovrebbe essere liberata.
Queste sono le belle notizie, dopo tanto lavoro e sacrificio finalmente arrivano i risultati.
Se andate a Lampedusa fateci un salto, vi assicuro che non ve ne pentirete….e visto che l’ingresso è libero, lasciate un’offerta al Centro!
Se volete saperne di più, consultate la pagina del Centro di recupero.
Vi saluto ripensando a tutte quelle tartarughine sfortunate….
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Asia, Mondo

Nuotare con le tartarughe a Pom Pom Island

E’ quasi passato un mese dal mio ritorno e oggi il mio pensiero vola a quell’isola paradisiaca di Pom Pom Island.
Ci troviamo in Malesia, e durante il mio viaggio in questo bellissimo paese, ho potuto apprezzare sia il mare ( Perhentian Island),sia la giungla, sia la città.
Ne l mio itinerario era prevista una sosta in quest’isola, che definirla tale è già molto, infatti è così piccina che per fare un intero giro intorno ad essa ci si impiegano circa 45 minuti.
Io e il mio ragazzo abbiamo preso un aereo fino a Tawau nel Borneo, da qui siamo saliti su un taxi e dopo circa 1 ora avevamo raggiunto il porto da dove partiva la barca per raggiungere la nostra meta.
Nell’isola ci sono due resort, uno molto costoso e uno leggermente meno costoso, ma che per gli standard della Malesia ha prezzi esagerati. il collegamento con la terra ferma avviene solamente una volta al giorno (nel resort in cui pernottavo io), con una barca che porta le provviste e parte verso le 11:30.
Quest’isola è il paradiso per i sub, tanto che nel resort avevano ogni genere di attrezzatura e molte persone si recano lì per prendere il brevetto…. ma non era il mio caso! 🙂

Una volta sbrigate le formalità burocratiche, ci siamo subito gettati in quest’acqua cristallina, limpida, meravigliosa…. io non sono ancora stata alle Maldive, ma credo che si avvicina tantissimo a quella; la temperatura varia dai 25° ai 29° e la visibilità è sempre ottima.
Il mare era una tavola e immersa la testa sott’acqua si è aperto un nuovo mondo davanti ai miei occhi! Pesci di ogni genere, dai pesci roccia che si mimetizzavano con il colore del fondale ai simpaticissimi pesci pagliaccio, piccoli pesciolini come quello del cartone Nemo che si nascondevano fra le anemoni e altri di un viola fosforescente. Dopo poche bracciate si arriva ad un punto fatidico, una voragine di circa 100 metri si apre e l’acqua cristallina diventa una macchia nera! Inizialmente avevo il terrore anche solo di avvicinarmi, ma facendo “un passettino” alla volta ci sono arrivata e mi sono abituata velocemente, tanto che non facevo più caso alla profondità, ma ero intenta ad ammirare le specie viventi che si nascondevano là sotto. la linea di demarcazione infatti, è il posto preferito dalla tartarughe e io non potevo assolutamente perdermele. L’isola infatti, con la sua spiaggia corallina bianca è un importante sito di nidificazione per le tartarughe marine. Qualche giorno prima ne avevo vista una in un’altra zona, ma era molto in profondità e diciamo che avevo intravisto la sagoma, qui invece sembrava quasi di poterle toccare tanto erano vicine.
Bene, se non si è ancora capito, il mondo sottomarino è la maggiore attrazione dell’isola, ma oltre alle ore passate in acqua, le giornate trascorrevano fra relax e passeggiate. Uno dei momenti più suggestivi era senza dubbio l’ora del tramonto….è davvero difficile spiegare la bellezza di quegli istanti.

La mattina invece si facevano uscite in barca con tutti gli ospiti del resort nelle varie isolette e spiagge vicine, dopo aver scaricato noi, la barca prendeva il largo con i più temerari, i veri sub.
Pom Pom Island è una destinazione ricercata, chi si reca lì non deve aspettarsi nulla al di fuori delle meraviglie che possono offrire il mare e un’isola in mezzo al mare.
Dopo due notti e tre giorni trascorsi qui, siamo ritornati sulla  terra ferma e il nostro tour della Malesia è continuato.
Siete curiosi?! Allora presto vi racconterò un’altra avventura.
Viaggiatrice seriale.