Asia, Europa

Istanbul: cosa non perdere in un fine settimana

“E’ ormai tramontata l’epoca in cui i viaggiatori arrivavano a Istanbul sull’Orient Express e uscivano dalla stazione neomoresca di Sirkeci trovandosi di fronte le rive del Corno d’Oro. Per ben tre volte nel corso della storia l’illustre Costantinopoli ha cambiato nome, destino e volto. Questa città tentacolare, dal passato costellato di ricordi, continua ad essere un ponte fra le culture, la città dai mille tesori, la tentazione d’Oriente”
Così iniziava la mia guida della meravigliosa città di Istanbul.
Devo premettere che un week end non basta, ma sempre meglio di niente.
Io ho volato da Bologna con la Pegasus Airlines e l’hotel come sempre l’avevo già prenotato da casa.
Ma non mi soffermo oltre, dato che questa capitale offre tantissime bellezze ineguagliabili.
L’odore che sentirete nell’aria vi accompagnerà per tutto il soggiorno, sarà un ricordo indelebile nella vostra memoria, insieme al richiamo alla preghiera del Muezzin che vi sveglierà tutte le mattine  (vi avverto fin da ora, per non farvi passare quello che è successo a me, la prima mattina infatti completamente in dormiveglia non riuscivo a realizzare che cosa potesse essere).
La primavera e l’autunno sono le stagioni più indicate per fare questa visita.
Indubbiamente è il regno delle moschee, quindi è il caso di arrivare informati e soprattutto di rispettare le tradizioni del posto: in genere sono aperte dalle 8:00 alle 18:00, tranne durante la preghiera, i turchi sono tolleranti e l’accesso è libero ma dovete togliervi le scarpe, coprirvi braccia gambe e testa, non disturbare le persone che stanno pregando e non oltrepassare le  barriere che separano i visitatori dai fedeli.
In linea generale le moschee presentano tutte gli stessi elementi fondamentali: la sagoma è massiccia a causa delle numerose cupole, prima di entrare si trova la fontana delle abluzioni dove i fedeli musulmani sono tenuti a lavarsi mani, piedi, viso e collo; all’interno di ogni moschea si trova il miharab, una nicchia che ha la funzione di indicare ai fedeli la direzione della Mecca, la cui forma viene spesso riprodotta nei tappeti da preghiera e per ultimo, ma non per questo meno importante, c’è il minareto- o meglio i minareti-
Aya Sofya ha sicuramente qualcosa in più delle altre, racchiude in se secoli di storia e di cambiamenti in quanto nacque nel 537 come Basilica, gioiello delle cristianità, ma venne in seguito trasformata in moschea ed infine sconsacrata e trasformata in museo. Al suo interno infatti, vengono all’occhio anche dei meno esperti simboli collegati ad entrambe le religioni, ma lo stupore principale si ha ammirando l’enorme cupola di 31 metri che sovrasta la navata principale.
La vostra attenzione sarà attratta inoltre da magnifici mosaici.
Passiamo adesso ad un vero e proprio capolavoro, il simbolo della città di Istanbul: Sultanahmet Camii ossia la moschea blu. Prende il nome dalle 21.043 piastrelle di ceramica turchese inserite nelle pareti e nella cupola ed è il risultato di un’accurata ricerca estetica, composta da una cascata di cupole che salgono verso il cielo e circondata da ben sei  minareti.

Una storia popolare narra che questi ultimi siano il frutto di un fraintendimento: il sultano Ahmed I, con le sue manie di grandezza, voleva superare la bellezza delle moschee già esistenti, quindi per differenziarsi decise di fare i minareti in oro (ALTIN) ma l’architetto capì ALTI (6) e fu così che la moschea ebbe sei minareti, un privilegio riservato solo alla Ka’Ba.

Intervallate le visite con delle passeggiate, l’ambiente e l’aria che si respira sono fantastici. Assaporate l’immancabile tè e ricordatevi che Istanbul è la patria dei melograni, per strada troverete carretti ambulanti dove vi faranno spremute di melograno. All’ora del tramonto tutto assume un’atmosfera magica.
Logicamente non possono mancare i bazar ricchi di artigianato locale, dal cuoio alla ceramica, dai gioielli ai tappeti…anche se viaggiate con il bagaglio a mano e non è vostra intenzione far shopping, non potete esimervi dal fare almeno un piccolo giro: Kapalicarsi (Il Gran Bazar) è una parte importante da vedere, è un vero e proprio labirinto coperto con circa 4000 negozi. Se invece volete fare acquisti, ricordate sempre la regola della contrattazione: mai cedere alla prima cifra che vi viene richiesta.

Adesso per un momento chiudete gli occhi e aprite le narici…anche solo con l’immaginazione riuscirete a sentire innumerevoli odori di spezie! Che meraviglia!

Logicamente Istanbul ha anche una parte più moderna, priva di grandi monumenti, ma altrettanto bella da visitare.
Per gli spostamenti da una parte all’altra vi consiglio i tram in quanto la via percorribile è solamente una e quasi sempre il traffico la fa da padrone, quindi in taxi potreste perdere parecchio tempo.
Galata è un’antica colonia genovese e anche se la salita è un po’ faticosa, sarà veramente bellissimo passeggiare fra i vecchi caravanserragli e le vie commerciali divise per settore…. non potete perdere la bottega con tutti gli strumenti musicali turchi e la Galata Kulesi, una torre cilindrica, unica testimonianza della cinta muraria: salite fino in cima e avrete uno scenario mozzafiato!
Ritornando alla parte storica, dovete assolutamente visitare Topkapi Saray, la residenza dei sultani ottomani che si compone di una serie di cortili e giardini. Un’ala interessante è quella che ospita l’Harem (biglietto a parte) con sontuosi rivestimenti di maiolica.

La mia parte preferita è stata quella delle terrazze disseminate di giardini, vasche e chioschi. E’ un luogo incantevole.
Suggestiva e diversa dalle cose già viste in precedenza è la cisterna-Basilica (Yerebatan Sarayi), un’antica cisterna bizantina che sembra un vero e proprio palazzo sommerso. Si visita passeggiando su delle passerelle appena sopra il livello dell’acqua, la luce è soffusa e le 336 colonne che si innalzano attorno a voi rendono il tutto molto affascinante.

All’interno c’è anche un bar, quindi volendo potete prolungare la visita sorseggiando qualcosa.
Per completare il vostro soggiorno a Istanbul, una gita in battello lungo il Bosforo sarebbe perfetta, potrete ammirare così i pittoreschi villaggi dei pescatori.
Per quanto riguarda il cibo, se vi piace il kebab andate a nozze, comunque la cucina non è poi male e poi c’è sempre il rito del caffè o del tè turco.

Un vecchio detto da noi recita così :” fumare come un turco” ed un motivo ci sarà di sicuro! Il divieto di fumare nei ristoranti e nei bar è arrivato anche qui, ma non sarebbe un soggiorno completo senza fumare un narghilè alla rosa o alla mela.
C’è veramente tanto altro da fare e da vedere in questa fantastica città, questo è solo un piccolo assaggio di quello che vi attende nella città per metà europea e per metà asiatica!
Io ne sono rimasta completamente ed assolutamente stregata…spero faccia lo stesso effetto anche a voi!
Al prossimo weekend,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: se riuscite concedetevi del tempo in un hammam
P.P.S.: nella cisterna-Basilica vennero girate delle scene di un James Bond e fu anche citata nel libro “Inferno” di Dan Brown.