Processione del “Cristo Morto” a Saltara
Ciao amici, a volte ci sono viaggi che devono essere fatti in determinati periodi dell’anno, ma ci sono anche semplici giornate che si ripetono annualmente.
Ormai per quest’anno non fate più in tempo, ma vi racconto la mia esperienza per il prossimo anno.
Ieri sera ho assistito alla Processione del “Cristo Morto” a Saltara, un bellissimo borgo nella provincia di Pesaro-Urbino, collocato su un colle da dove domina la bassa Val Metauro.
Saltara sfoggia delle bellissime mura del castello, con un’imponente scalinata d’accesso al centro storico, dove erano state allestite le scene della passione di Cristo.
Seguendo un percorso obbligato si poteva ripercorrere il calvario di Gesù attraverso queste scene collocate all’interno di giardini, garage o semplicemente all’interno di una spazio di fortuna ricavato lungo le mura ed ognuna era accompagnata da una voce narrante che spiegava il momento preciso.
Ma la vera attrazione del Venerdì Santo è la processione che sfila per le vie del paese.
La storica processione del “Cristo Morto” comprende un corteo di personaggi in vestiti d’epoca, tra di loro i componenti delle Confraternite, pie associazioni di laici che avevano la comune finalità dell’espletamento del culto e della carità cristiana.
Contribuivano a sollevare le indigenze dei poveri e abbellivano di dipinti e sacre suppellettili le chiese.
Ogni Confraternita aveva una fisionomia particolare, i “fratelli” indossavano la “cappa” nelle processioni, nei riti stabiliti e nei funerali dei confratelli.
Le confraternite presenti a Saltara erano quattro, la “Confraternita del Santissimo Sacramento” che vestiva la cappa bianca con mantellina turchina, la “Confraternita di Maria Santissima Addolorata” che vestiva “il sacco di tela negra con mostrine color rosa e cingolo bianco”, la “Confraternita del Santi Rosario” che vestiva “cappa bianca e mantellino giallo” e la “Confraternita del Gonfalone” con cappa bianca con mostrine e mantellina rossa”.
Ancora oggi sono portati in Processione gli antichi oggetti originali che caratterizzavano le Confraternite, gli stendardi dei Misteri ed i lampioncini illuminati da candele.
La processione del Cristo Morto parte dal Santuario della Villa situato sulla parte più alta del paese e si snoda per le vie caratteristiche del borgo; aprono il corteo i soldati romani a piedi e a cavallo, guidati dal centurione, che scortano un uomo in tunica scarlatta, con la Croce sulle spalle, che, scalzo e incappucciato, deve rimanere sconosciuto, perché il suo è un gesto penitenziale.
Seguono poi gli apostoli, le pie donne, i popolani, rappresentanti delle arti e dei mestieri del paese e alcuni bambini recanti i simboli della Crocefissione.
Poi il Cataletto su cui giace il corpo del Cristo Morto appoggiato sulle ginocchia della Madonna Addolorata, affiancati da due bambini sempre in costume.
La luce fioca delle fiaccole rende ancora più suggestiva la rievocazione, alimentando di mistero e di timore l’avvenimento.
Il sottofondo musicale, alternato dalla lettura di brani, completa il tutto.
E’ una rappresentazione molto suggestiva, segnatevelo per il prossimo anno!!! 🙂
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.