Sessanta giorni dopo la Pasqua ricade la festa religiosa del Corpus Domini e in tale occasione si svolgono delle bellissime infiorate artistiche.
Si tratta di feste popolari arrivate ai nostri giorni dal passato.
Quest’anno la domenica ricca di colori e odori sarà quella del 19 giugno.
Sono tantissime le feste famose, una fra tante quella di Spello (da vedere una volta nella vita…forse il prossimo anno sarà quello giusto per me).
Io invece ho assistito personalmente lo scorso anno all‘infiorata di Fermignano in provincia di Pesaro Urbino e ne sono rimasta davvero colpita.
Come si svolge questa festa vi starete chiedendo.
Praticamente il sabato che precede il giorno del Corpus Domini vengono preparati i fiori e tutto il materiale necessario.
La mattina all’alba – o forse anche prima- i maestriinfioratori iniziano il loro lavoro disponendo fiori, petali, foglie e semi, precedentemente scelti con cura, sui teli disegnati fino a realizzare magnifici tappeti floreali con diversi soggetti.
A Fermignano l’infiorata si svolge nelle vie del centro e domenica mattina, finita la messa, la processione del Corpus Domini passerà sui tappeti floreali.
Si tratta di una giornata unica nel suo genere, le raffigurazioni create sono delle vere e proprie opere d’arte curate nei minimi dettagli.
Per me è stata davvero una bellissima esperienza poter partecipare lo scorso anno, quindi se siete in zona approfittatene e poi fate un giro per il borgo che è davvero molto carino.
Non perdetevi il suo famoso ponte.
Come detto in precedenza le infiorate sono davvero tantissime, in ogni parte d’Italia, quindi se siete curiosi cercate quella più vicina a voi e non ve ne pentirete.
Più che le parole sono le foto a parlare…..non credete?
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
La lista dei mercatini di Natale si allunga e oggi vi porto a quelli di Pergola.
Le luminarie del Corso
Siamo in provincia di Pesaro-Urbino e abbinerete sicuramente questo nome al vino di visciole e ai Bronzi di Pergola.
I mercatini di Natale
I giorni 4-5-8 dicembre si svolgerà la CioccoVisciola di Natale, una festa in cui si incontrano il cioccolato e i migliori visciolati della zona.
La visciolata o vino di visciole, si ottiene dal frutto della visciola abbinato al vino rosso.
Per l’occasione il centro storico di Pergola si riempie di bancarelle, stand che vendono i migliori cioccolati e i migliori vini di visciole, luminarie e tante altre attrazioni.
Vino di visciola in bicchierino di cialda e cioccolato
Un grande albero illumina il Presepe artistico, mentre i portici del Palazzo del Municipio ospitano i mercatini di Natale.
Il grande albero
Mentre i più grandi si gustano il cioccovì o dell’ottimo tartufo bianco pregiato, i più piccini non staranno più nella pelle quando vedranno il Villaggio di Babbo Natale in cui potranno divertirsi, incontrare l’omone dalla lunga barba bianca, scrivergli la letterina o semplicemente divertirsi sui gonfiabili.
Villaggio di Babbo Natale
Alla fine di Via Don Minzoni non perdetevi il Christmas Village store, un’area interamente dedicata al Natale in cui poter acquistare giochi, decorazioni e oggetti di artigianato.
Sempre qui non dimenticate di farvi scattare una foto con Babbo Natale a bordo della sua slitta!
Io & Babbo Natale
Pergola è chiamata anche la “Città delle 100 chiese” e la maggior parte di esse è visitabile; consacrate o sconsacrate che siano, custodiranno di sicuro un piccolo tesoro da mostrarvi.
Tappa immancabile durante un tour di Pergola è la visita al Museo dei Bronzi….. ma di questo ve ne parlerò a parte.
Al prossimo mercatino,
Viaggiatrice seriale.
Agosto è mese di feste e sagre.
Dopo avervi parlato del Palio del Daino, ora è il momento di illustrarvi una festa che si svolgerà ad Urbino: La Festa del Duca.
Si tratta di una manifestazione incentrata sulla Rievocazione storica dedicata all’ingresso del Duca Federico nell’ordine della Giarrettiera, la più alta carica inglese.
La città di Urbino tornerà indietro nel tempo, fino al 1400 circa e potrete ammirare le truppe in costume d’epoca che insceneranno addestramenti militari per le viuzze del centro storico, botteghe artigiane, tessitori e tintori, antiquari e antichi mestieri.
Non mancheranno i buffoni di corte e i giullari e vi sembrerà di partecipare in prima persona, considerando che troverete anche interi ambienti ricreati in angoli della città, come ad esempio interni di abitazioni e locande.
Potrete ammirare gli sbandieratori di Sansepolcro e spettacoli di danza rinascimentale.
Ci saranno poi diverse competizioni, una fra tante la gara di arcieria.
Si tratta di un’iniziativa culturale che affascina visitatori e turisti facendo vivere insieme storia, tradizione ed arte nella città rinascimentale per eccellenza.
La 38esima edizione de la Festa del Duca avrà luogo ad Urbino i giorni 12-13-14 agosto 2019.
Alla prossima festa,
Viaggiatrice seriale.
Le ferie sono iniziate più o meno per tutti, anche se parecchi sono rimasti a casa e non sono partiti.
Proprio loro devono organizzare tutte le proprie giornate sul territorio, ed ecco che potrei risolvere una serata con questa festa.
Dal 15 al 18 agosto 2019 si svolgerà il Palio del Daino a Mondaino, un borgo rinascimentale in provincia di Rimini.
Si tratta di una rievocazione storica, in cui viene riproposto il momento dell’accordo di pace, siglato nel 1459, tra Sigismondo Pandolfo Malatesta e Federico da Montefeltro.
Proprio come in quell’occasione, tutto il popolo sarà in festa, potrete ammirare cantori e giocolieri, antichi mestieri, artigiani, botteghe e tanti spettacoli.
Da non perdere le emozionanti sfide delle contrade.
Per quanto riguarda il cibo poi, non dovete preoccuparvi…basta recarsi in una delle tante taverne del paese per gustare piatti genuini romagnoli accompagnati da buon vino.
L’ingresso nei giorni di giovedì,venerdì e sabato è di 8€, domenica 9€ ( ingresso gratuito fino a 14 anni).
Se siete amanti della storia o se volete trascorrere una serata diversa dal solito, calandovi in epoche rinascimentali non perdetevi questo evento.
Alla prossima sagra,
Viaggiatrice seriale.
Ho letteralmente sentito l’atmosfera asiatica impossessarsi di me!! 🙂 Come?Andando al Festival dell’Oriente! Era già da un po’ di tempo che cercavo di organizzarmi, ma ho dovuto rinunciare sia a Milano che a Roma…poi quando il mondo del sol levante è giunto ancor più vicino a casa mia, mi sono decisa e sono partita alla volta di Bologna Fiere. Devo dire che è stata proprio la decisione giusta, dopo aver pagato il biglietto d’ingresso di 10€ ci si trova davanti ad una distesa di stand che inebriano i visitatori con tutti i profumi dei loro meravigliosi paesi.
Essendo partita all’ora di pranzo, la prima sosta è stata proprio inerente al cibo e dopo aver osservato le varie proposte ho optato per un mega panino con kebab davvero buono, ma potrete scegliere fra cucina cinese, thailandese, tibetana ed indiana.
Con lo stomaco pieno mi sono potuta dedicare alle varie attività, infatti oltre ai numerosi banchi espositivi, si svolgevano ininterrottamente, in due padiglioni distinti,spettacoli folkloristici, rappresentazioni di arti marziali ed introduzione alle terapie tradizionali quali lo yoga,la pranoterapia e tante altre. Provate a concentrarvi e teletrasportarvi lì con l’immaginazione.. Lasciatevi trasportare dall’atmosfera orientale, assistendo ad uno spettacolo di danza tipica dello Sri Lanka, per poi essere catapultati in Giappone ed assistere alla cerimonia del thè. Ecco il momento di assistere ad un concerto di ragazze cinesi coreografato dal balletto di un solo ragazzo per arrivare all’ingresso del dragone. Facciamo una pausa e andiamo a curiosare fra le bancarelle, l’odore di spezie inebria le narici ed il suono di vari strumenti tradizionali attira l’attenzione.
Eccoci arrivati davanti ad una tenda mongola, “sorvegliata” da statue con maschere tradizionali, al fianco della quale due combattenti si sfidano in un’arte marziale a metà fra un balletto ed un combattimento.
Cambiamo padiglione “incontrando” i guerrieri dell’esercito di terracotta e rechiamoci al palco salute, benessere ed attività olistiche per assistere ad una dimostrazione di musicoterapia.
Dopo aver appreso qualche nozione, finiamo la serata con un meraviglioso spettacolo del gruppo di Bollywood, catturati dai suoni e dai colori dei loro abiti. Bene, ora possiamo tornare alla realtà, e concludo con il consigliarvi questo bellissimo Festival, è l’occasione perfetta per sentirsi in oriente pur non avendo la possibilità di andarci e di conoscere gli usi e le usanze dei popoli del sol levante. Ah stavo quasi per dimenticarmi, ma uno dei miei stand preferiti è quello della Thailandia: ombrellini colorati e noci di cocco da bere mi fanno sognare ad occhi aperti.
Al prossimo viaggio…reale o di fantasia, Viaggiatrice seriale.
Avete un luogo legato alle vacanze estive della vostra infanzia?!
Il mio è la Puglia, nel corso degli anni ci sono stata diverse volte in campeggio con i miei genitori, zii e cugini e sinceramente ho dei ricordi bellissimi, che mi scaldano il cuore.
Torniamo però al presente, ai sei giorni che ho trascorso poco tempo fa in questa regione e più precisamente sul Gargano, ovvero il promontorio situato nella parte settentrionale della Puglia.
Tutti ne avete sentito parlare o ci siete stati almeno una volta nella vita perchè si tratta di uno dei poli turistici più importanti d’Italia, io però voglio spiegarvi perchè vale la pena visitarlo al di fuori del periodo estivo, quando viene preso d’assalto dai turisti. Visitare con calma i centri storici
Avere la possibilità di visitare il centro storico di una cittadina senza la calca di gente non è cosa da poco.
Immaginatevi di avere l’alloggio in pieno centro storico, poter uscire a piedi dopo aver fatto colazione , e magari accompagnati da una guida, poter ammirare ed apprezzare tutte le bellezze storiche e naturalistiche.
Scorcio dal centro storico di Vieste
L’ho provato in prima persona e mi sono realmente goduta ogni centimetro del centro storico di Vieste e di Mattinata.
Centro storico di Mattinata
Il sole riscaldava la nostra passeggiata, la brezza di mare profumava l’aria e il silenzio generale donava ancora più fascino ai vicoli. Feste folkloristiche: la Fanoja di San Giuseppe
Da qualche anno è stata riscoperta e valorizzata la tradizione contadina dalla Fanoja.
La fanoja non è altro che un grande falò che i contadini accendevano per propiziare l’arrivo della primavera e celebrare il ritorno alla vita della natura dopo la pausa invernale, infatti San Giuseppe si celebra il 19 Marzo e proprio la notte tra il 18 e il 19 si arriva al clou della festa.
Io ho partecipato sia alla Fanoja di Vieste che a quella di Monte Sant’Angelo e vi assicuro che ho trascorso dei momenti davvero belli.
Fanoja di San Giuseppe
Attorno al fuoco si crea un’atmosfera di festa con canti tradizionali, balli folkloristici e degustazioni di prodotti tipici…. un mix perfetto per trascorrere una piacevole serata. Percorsi di trekking e passeggiate
Lo sappiamo tutti che andando nel Gargano in piena estate l’unico pensiero è rivolto al mare, -giustamente aggiungerei -visto le bollenti temperature e l’acqua cristallina.
Spostando però il soggiorno in primavera o in autunno per esempio, si potrebbe dedicare del tempo alla scoperta dell’entroterra e dei bellissimi percorsi di trekking presenti in zona.
Scorci durante un trekking
Respirare aria buona,praticare sport passeggiando nel verde ma con una bellissima ricompensa: una veduta pazzesca sul mare.
Altra zona da non perdere è quella della Foresta Umbra, da qui non scorgerete l’azzurro del mare ma vi sentirete completamente in sintonia con la natura….e se sarete fortunati potrete avvistare qualche animaletto.
Andare alla scoperta degli artigiani locali
So benissimo che i negozi sono aperti anche in estate, anzi vi assicuro che in quel periodo saranno molti ma molti di più, ma visitare gli artigiani locali in un periodo fuori stagione vi farà vivere una vera esperienza non limitandovi al semplice acquisto frettoloso del souvenir.
La bottega Lithos
A Vieste per esempio non potete assolutamente perdervi Lithos, un laboratorio di lavorazione della pietra calcarea dove padre e figlio creano delle sculture meravigliose legate alla storia del territorio.
Potrete ammirare con calma le fasi di lavorazione, ascoltare la storia del luogo, fare domande e infine acquistare la scultura che più vi attira.
Potrei continuare con tanti altri motivi: la cucina succulenta che ci fa tornare a casa sempre con qualche kg in più rispetto all’arrivo, l’affascinante storia della Daunia costellata da leggende, i meravigliosi trabucchi ultracentenari e gli ultimi autentici trabuccolanti, la vicinanza con altri centri storici degni di una visita…..insomma non avrete che l’imbarazzo della scelta.
Trabucco viestano
Parlando sinceramente io adoro la Puglia e ci torno volentieri in ogni periodo dell’anno, ma a seconda della stagione si possono realmente fare esperienze differenti ed apprezzare tutte le bellezze che ha da offrire, quindi dopo averlo provato personalmente vi posso suggerire la zona del Gargano anche fuori stagione.
Sarebbe perfetta per Pasqua o per il ponte a cavallo tra il 25 Aprile e il 1 Maggio….fateci un pensierino.
Grazie a Daunia Press Tour, Comune di Vieste e Regione Puglia.
Una volta l’anno, come fosse capodanno, il Comune di Adelfia (BA) si trasforma in qualcosa di veramente unico in onore della Festa di San Trifone.
Durante questa Festa Patronale – tra le più grandi (se non la più grande in assoluto) del sud Italia – si vivono giorni divisi tra la fede e le tradizioni popolari, il tutto a ritmo di fuochi d’artificio.
Grazie al press tour organizzato dal Comune di Adelfia in collaborazione con il GAL Sud Est Barese, ho avuto l’opportunità di vivere questo immenso spettacolo in prima persona e sono rimasta letteralmente senza parole.
La Festa Patronale
La festa in realtà dura 11 giorni (1-11 novembre) ma l’apice dei festeggiamenti si raggiunge nei tre giorni conclusivi.
Mi è stato chiesto quale fosse l’immagine riuassuntiva di tutta questa esperienza e a mio avviso la risposta può essere solo una: le luminarie.
Luminarie di San Trifone
La sera del 9 novembre infatti, tutta la folla si riunisce nel centro storico e con pazienza e curiosità attende – con il naso all’insù – il momento in cui la mega struttura posizionata nei giorni precedenti prende vita.
La vera e propria attesa finisce nell’istante in cui il quandro del Santo varca il primo arco di luci, da quel momento in poi le luminarie prendono vita, accendendosi una di seguito all’altra, solo dopo essere state oltrepassate…..questo crea uno spettacolo meraviglioso, un tripudio di colori che passo dopo passo crea l’opera definitiva.
Le luminarie sono un aspetto legato alla tradizione, la famiglia Faniuolo si è occupata quest’anno, per il 100esimo anno, dell’installazione e la cosa sorprendente è che ogni anno i motivi e i disegni cambiano.
Affascinati e ammutoliti davanti a tanta meraviglia, ci siamo goduti non solo lo spettacolo delle luminarie ma anche quello dei fuochi d’artificio come ciliegina sulla torta.
Luminarie di Adelfia
Oltre al lato religioso, la festa di San Trifone ha un lato anche commerciale, infatti si può parlare di una vera e propria fiera, in cui persone da ogni parte d’Italia si ritrovano per stipulare contratti.
I fuochi d’artificio e i meccanismi per poterli sparare rappresentano uno dei maggiori interessi.
Sulla circonvallazione infatti si possono trovare tantissime bancarelle con gli ultimi dispositivi usciti sul mercato.
Per quanto riguarda i fuochi poi, questo è il luogo in cui mostrare la propria bravura e le proprie capacità e ricevere ingaggi per altre feste patronali o meno.
Il sabato mattina, abbiamo raggiunto lo stesso luogo della sera precedente e strada facendo, abbiamo assistituo ad un altro tipo di “compravendita”: questa volta erano i direttori d’orchestra a firmare contratti per suonare con le proprie bande in tante altre feste.
Banda musicale a san Trifone
Le bande che si intravedono ad Adelfia sono davvero molteplici e si danno il cambio nell’esibirsi sotto il gazzebo, allietando i pellegrini e i turisti in attesa della “Riffa“.
Il 10 novembre, giorno di San Trifone, ,la statua del Santo viene portata in processione e la mattina si disputa una vera e propria asta per aggiudicarsi l’onore di portare San Trifone sulle proprie spalle.
Chiudete gli occhi e immaginatevi questa scena: migliaia di persone che riempono la piazza e le vie laterali, il Presidente del Comitato che dà il via all’asta e in men che non si dica si sentono offerte da capogiro…ecco, questa è la Riffa.
La Riffa di san Trifone
Quest’anno i vincitori si sono aggiudicati l’asta con ben 23.300 € (giusto o sbagliato non lo so, so solo che possiamo considerare il tutto una vera e propria tradizione).
Le offerte però arrivano da ogni parte del mondo, non solo dai cittadini di Adelfia e dalle realtà limitrofe, ma anche da oltreoceano. Si tratta di una festa talmente sentita anche da cittadini emigrati all’estero, che non potendo partecipare a questo evento fisicamente, vogliono almeno farlo con un contributo.
Credenti,turisti, pellegrini,scettici, curiosi, appassionati di folklore…..San Trifone richiama davvero ogni tipo di persona.
Siamo giunti al momento della processione; la statua del Santo viene fatta uscire dalla Chiesa di San Nicola e i vincitori dell’asta la portano sulle spalle per le vie del paese, attraversando un vero e proprio mare di persone in attesa di poter venerare San Trifone.
La Statua di San Trifone
Davanti alla porta di Adelfia avviene la consegna simbolica delle chiavi della città al Santo. Ma chi era San Trifone e perchè è il Patrono?
San Trifone è un martire cristiano vissuto nell’attuale Turchia e condannato a morte dai romani per non aver rinnegato la propria cristianità; arrivò in Puglia grazie ad un prete greco ortodosso che ne diffuse il culto a partire dall’anno 982 data in cui fu fondato il paese di Monte Roni (Montrone) ma fu in seguito alla peste del 1770 che la devozione degli abitanti divenne ancora più importante.
Tradizioni e folklore
Come ogni festa, anche quella di San Trifone ha le proprie tradizioni al di fuori della religione.
Affrontiamo subito il lato enogastronomico: immense tavolate vengono imbandite per le strade del centro storico, dalla mattina all’alba si cucina carne d’agnello che si consumerà poi durante tutto l’arco della giornata accompagnata da vino rosso.
Carne di agnello alla brace
Grandi braci vengono sistemate all’esterno e i vari macellai cuociono kg e kg di carne.
Tende da campeggio vengono montate nelle vie più centrali e i più temerari ci trascorrono la notte in modo tale da avere una posizione privilegiata il mattino seguente.
In passato nei giorni di festa non ci si poteva permettere nessun tipo di leccornia, così venne preso il sedano come simbolo….. tutt’oggi troverete delle intere bancarelle di sedano per le vie del centro e vi assicuro che sono davvero caratteristiche.
Bancarella di sedano
I fuochi d’artificio tornano ad essere i protagonisti della giornata e tutte le persone che al mattino hanno partecipato alla processione e poi hanno banchettato con l’agnello, si scelgono una posizione privilegiata per ammirare i fuochi d’artificio diurni.
Non mi sono sbagliata, avete letto bene i fuochi vengono sparati di giorno (è stata la prima volta anche per me, non ne avevo mai sentito parlare).
Fuochi d’artificio di giorno
Praticamente si svolge una sorta di gara tra i fuochisti di maggiore prestigio e al contrario di quelli notturni non saranno i colori ad essere valutati, ma il suono e il ritmo.
Esatto, i fuochi d’artificio hanno un ritmo ben preciso secondo il quale devono essere sparati e vi assicuro che gli attimi finali di ogni esibizione sono stati davvero “ritmati”….. diciamo quasi delle esplosioni! Delle strisce di colore poi hanno portato allegria sulla tavolozza azzurra del cielo.
Adelfia
Ma dove ci troviamo esattamente?!
Tutta questa meravigliosa e imponente festa si svolge ad Adelfia, comune della città metropolitana di Bari ma una precisazione è d’obbligo.
Adelfia ha una particolarità molto importante, forse è addirittura l’unica nel suo genere: ha due centri storici, due chiese madri, due feste patronali, due poste….tutto questo perchè è il frutto dell’unione di Montrone e di Canneto voluta da Mussolini.
La dualità culturale è molto forte, pur essendo praticamente sullo stesso suolo – non c’è infatti un vero e priprio confine tra i due rioni ma solo una colonna sormontata da una croce – gli abitanti delle due realtà si sentono molto diversi e guai a voi a confondere uno di Canneto con uno di Montrone!
Dove Mangiare
Se capitate ad Adelfia e siete alla ricerca di un buon posticino in cui fermarvi a pranzo o cena, vi consiglio il ristorante tipico “I Fuochi” in cui gustare piatti della tradizione.
Cucina tipica
Se siete invece più tipi da hamburger, non potete assolutamente perdervi il ristorante Officina aperto da un giovane ragazzo proprio dove una volta sorgeva una vecchia officina.
La scelta delle birre è notevole e i panini sono strepitosi, rielaborati con prodotti prettamente locali ( non fa solo panini ma ogni tipo di piatto, però se mi posso permettere un panino assaggiatelo).
Con ancora in mente le immagini delle luminarie, i botti dei fuochi d’artificio, il fiume di persone per la processione e l’odore di carne di agnello vi saluto e vi consiglio di appuntarvi in agenda questa festa perchè ne vale assolutamente la pena.
Un connubio perfetto tra tradizione e innovazione.
Grazie ai miei compagni di avventura, alla prossima festa
Viaggiatrice Seriale.
L’autunno è arrivato sia guardando il calendario che guardando fuori dalla finestra,dove i colori stanno mutando giorno dopo giorno.
Questa stagione è strettamente legata a dei prodotti unici,fra cui il tartufo.
Se siete appassionati non perdetevi la festa del tartufo di Pergola.
Quest’anno si celebra la 23° edizione della sagra, con ben 2 km di espositori di prodotti tipici di alta qualità,una mostra mercato, degustazioni e visite guidate.
La cittadina in provincia di Pesaro-Urbino è famosa per il suo Tartufo Bianco Pregiato.
Nel centro storico potrete ammirare anche la casa del tartufo.
Gli appuntamenti per gustare l’oro di Pergola sono i giorni 7-14-21 ottobre 2018, dalle 10:00 fino a dopo cena.
Una volta lì ricordatevi di andare al museo ad ammirare il gruppo bronzeo ricoperto d’oro.
Alla prossima sagra,
Viaggiatrice seriale.
La pizza sta all’Italia come la Pizza Rossini sta a Pesaro.
Si tratta della pizza che prende il nome dal celebre compositore pesarese, simbolo indiscusso della città marchigiana.
Tale pizza viene preparata solamente qui, se vi spostate nella prima città a nord o a sud, non ve la serviranno….e se vi spostate di qualche altro km è probabile che non sappiano nemmeno di cosa si tratta.
Ma veniamo al dunque e cioè alla composizione della pizza rossini: base margherita ,uovo sodo e maionese.
Ok, so già che leggendo gli ingredienti qualcuno potrà storcere il naso, è quello che fanno tutti i forestieri prima di assaggiarla, per poi ricredersi totalmente ed innamorarsene.
Noi la mangiamo a qualsiasi ora: per colazione, per merenda,per cena e anche come spuntino notturno….non si dice mai no ad una pizza rossini.
In questi giorni a Pesaro si svolge un festival dedicato a tale prelibatezza con votazione delle migliori pizze, assaggi, spettacoli e tanto altro.
Fate un salto in Piazza del Popolo entro domenica sera 30 settembre e vi si aprirà un mondo!
Alla prossima sagra,
Viaggiatrice seriale!
Chi non conosce Furia?!?
Impossibile vero?!
Se siete amanti dei cavalli non potete perdervi l’evento che si terrà a Cantiano, in provincia di Pesaro-Urbino i giorni 13-14 e 21 ottobre 2018.
Si svolgerà la Cantiano Fiera Cavalli, una manifestazione rivolta agli allevatori, agli appassionati, alle famiglie e ai curiosi.
Poterete ammirare centinaia di esemplari di cavallo.
Un momento molto bello sarà sicuramente l’arrivo di più di 100 cavalli che scendono dai pascoli di montagna, ovvero il rito della transumanza.
Oltre ai bellissimi animali il lato gastronomico non è affatto lasciato da parte; ci sarà infatti il salone delle tipicità e gastronomia locale dove potrete assaggiare il pane di Chiaserna, la birra del Catria o i tartufi del territorio.
Segnatelo in agenda, è di sicuro un’ottima tappa per il prossimo weekend.
Alla prossima sagra,
Viaggiatrice seriale.
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