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Italia, Marche

Fonte Avellana: un monastero di più di 1000 anni

Amo viaggiare oltre oceano, scoprire nuove culture e nove tradizioni, ma amo ugualmente scoprire luoghi a me vicini, proprio quelli di cui non ne sapevo nemmeno l’esistenza e che quindi mi arricchiscono maggiormente.
Proprio per questo ho deciso di dedicarmi alla scoperta della mia regione: le Marche.
La tappa di oggi è un mix di mistero e sacro, vi porto a conoscere il Monastero di Fonte Avellana, situato a Serra Sant’Abbondio in provincia di Pesaro-Urbino, ai piedi del monte Catria.
Il monastero è abitato in questo momento da 9 monaci (sia di clausura che non).
L’organizzazione prevede delle visite guidate  (nella parte aperta al pubblico) con un piccolo contributo; 5 dal lunedì al sabato (h 10-11-15-16-17) e ad intervalli di 30 minuti la domenica dalle 10:00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17:30.
Devo ammettere che la guida che ho avuto la fortuna di avere io era moto preparata ed è riuscita a farmi calare completamente nell’atmosfera.
Il monastero è stato fondato circa 1000 anni fa anche se inizialmente era solo un insieme di celle ricavate nella roccia, utilizzate dagli eremiti che scelsero questa zona proprio per la vicinanza con una sorgente.

Sembra che sia stato fondato da San Romualdo nel 980 anche se poi la maggiore impronta fu quella di San Pier Damiani che divenne monaco e poi Priore di Fonte Avellana.
Ad egli è legato lo sviluppo del monastero, sia architettonico, sia spirituale che culturale e la stessa diffusione della vita monastica.
In questo edificio si formarono circa 50 vescovi e tantissimi monaci.
La storia vuole che vi soggiornò anche il sommo poeta Dante Alighieri che rimase così colpito dal luogo da parlarne anche nella Divina Commedia con i versi:

« Tra ‘ due liti d’Italia surgon sassi,
e non molto distanti a la tua patria,
tanto che ‘ troni assai suonan più bassi,

e fanno un gibbo che si chiama Catria,
di sotto al quale è consecrato un ermo,
che suole esser disposto a sola latria. »


La regola principale dei monaci seguiva la Regola redatta da Pier Damiani che sottolineava fortemente l’importanza della preghiera e la carità fraterna insieme all’ospitalità rivolta a chiunque ne avesse bisogno.
Gli abitanti dell’eremo erano monaci amanuensi che trascrivevamo anche su commissione antichi testi; questa era anche la principale fonte di entrata economica del monastero.
Per rendere migliore questa pratica fu eretto lo Scriptorium S. Pier Damiani, l’ambiente più significativo dell’intero monastero.
Eretto su uno sperone di roccia rivolto a est aveva 2 file di finestre ricoperte di sottilissimo alabastro che permetteva la penetrazione della luce non in modo diretto, così non creava zone d’ombra e illuminava tutta la stanza.
Per la sua precisissima posizione era anche un orologio e un calendario solare,
E’ una stanza veramente bella e molto suggestiva che con l’arrivo della stampa ha modificato la sua funzione.
Di fianco allo Scriptorium sorge una chiesa o cappella mai ultimata, che per la sua collocazione adiacente al luogo di scrittura venne quasi sicuramente utilizzata come laboratorio per la preparazione e la rilegatura dei manoscritti.
La visita continua con una piccola sbirciatina nella biblioteca moderna ( con libri dagli anni 50 in poi) in cui non è permesso entrare, come anche nella biblioteca antica, accessibile solamente su richiesta per consultazione e studio dei manoscritti.
Poco dopo si raggiunge il chiostro che aveva una grande importanza, luogo di incontro dei monaci dal quale partivano per andare a pregare, un tempo non era ricoperto ma era  un ambiente a ciel aperto; su un alto di esso sorgeva la foresteria dove i pellegrini venivano accolti.
Vicinissima al chiostro si può ammirare una meravigliosa porta in legno, risalente all’anno 1000, completamente intarsiata; su un battente è raffigurata una fonte, mentre sull’altro è raffigurato un nocciolo, il sui nome botanico è Corylus Avellana… da qui il nome del monastero.
La visita prosegue nella sala del Capitolo dove si riunivano tutti i monaci per prendere le decisioni.Non è in uno stato ottimale in quanto  venne poi adibita a magazzino, legnaia e cucina: questi nuovi utilizzi hanno rovinato tutti gli affreschi presenti nella stanza.
Qui si può ammirare una Madonna nera che venne donata da Giovanni Paolo II durante la sua visita nel 1682.
La stanza successiva è la Cripta, luogo più antico di tutto il monastero che conserva ancora l’altare originale in pietra con più di 1000 anni.
La chiesa sembra essere contemporanea alle origini dell’eremo ed ha una particolarità: al suo interno cìè sempre una temperatura costante di circa 17°, paradossalmente fresca in estate e calda in inverno quando fuori la temperatura raggiunge i – 10°.
A questo punto della visita la guida ci ha lasciati entrare soli nell’ultima stanza, la Basilica la sui forma è quella a croce latina sormontata da un grande crocefisso ligneo e con il coro dietro l’altare.
A mio avviso la cripta è molto molto più bella e si addice maggiormente allo stile del monastero.
E così è terminata la visita al monastero di Fonte Avellana, ci siamo tirati dietro la porta e siamo usciti nel cortile dal quale avevamo iniziato il percorso.




L’aspetto esteriore del monastero, realizzato in anni e anni è veramente bello, la vista della costruzione che si intravede dalla strada prima di arrivare è magnifica: pietra circondata da un bosco di noccioli.Se ci andate al mattino o nel pomeriggio potete anche fare un giro esterno, visitando un piccolo cimitero e l’orto botanico e magari riposandovi poi nella foresteria.La storia delle’remo va di pari passo con quella camaldolese.L’unica pecca è quella di non poter ammirare la biblioteca antica con più di 25 mila volumi, l’appartamento abbaziale e scattare fotografie.E’ una visita che consiglio  anche a chi non è particolarmente credente perchè è un luogo meraviglioso con più di 1000 anni di storia, perfettamente conservato e con dei racconti e delle vicende molto interessanti che non vi ho raccontato nello specifico, non volevo risultare pesante! 🙂
Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.


Italia, Marche

Escursione fra cascate e mostri di roccia a Li Vurgacci di Pioraco

Prendere la macchina e partire senza una meta precisa, ma con una buona amica… a volte sono questi i viaggi più belli.
La mia escursione giornaliera, in realtà aveva una meta ben precisa e dopo circa 150 km da casa sono arrivata a destinazione.
Ci troviamo nelle Marche, in provincia di Macerata per affrontare il percorso de “Li Vurgacci” di Pioraco.
Si tratta di un percorso poco conosciuto, immerso nel bosco lungo le gole create dal fiume Potenza; qui troverete cascate, fosse e grotte create da anni e anni di erosione… una passeggiata immersi nel verde della natura, attraverso dei camminamenti realizzati in legno che vi permetteranno di osservare resti di età romana, cascate e non solo.

E’ possibile intraprendere la passeggiata da entrambi i sensi, noi abbiamo scelto di partire dall’alto e poi scendere…. come prima cosa abbiamo incontrato un punto panoramico con una croce dal quale si può ammirare l’intero paesino di Pioraco, scendendo nella boscaglia dopo pochi minuti il nostro sguardo è stato completamente rapito da una cascata, seguita subito dopo il ponte da un’altra cascata.

Questo punto merita veramente tante fotografie…. si è immersi nel bosco e si sente solo il rumore dell’acqua che scorre e degli animali che lo popolano, pur essendo a pochi km dall’abitato.
Ripreso il cammino, ci siamo fermate poco dopo perché con nostra grande sorpresa avevamo già raggiunto il nostro luogo di interesse, la zona con le strane sculture nella roccia, i cosiddetti mostri de Li Vurgacci che in realtà sono opere dell’artista locale Antonio Ciccarelli.
Se scendete giusto tre scalini vi sentirete tantissimi occhi addosso, tutte le creature che hanno “preso vita” dalla roccia vi staranno guardando!

Dietro ad esse il fiume Potenza continua beato il suo corso.
Eccoci di nuovo a scattare foto su foto e una volta ripartite abbiamo ripreso le passerelle ed i ponti sospesi ammirando oltre alla vegetazione, una parete romana e pareti calcaree fino ad arrivare alla fine della boscaglia. (Vi troverete una cartiera sulla vostra destra che effettivamente stona un po’ con la sensazione di pace respirata fino a poco prima, ma logicamente per poter funzionare ha bisogno di acqua corrente).
Un biker incontrato lì vicino ci ha detto che tutte le strade portano alla fossa dei mostri, quindi potete stare tranquilli e scegliere il percorso che più vi affascina.
A questo punto potete decidere di tornare indietro o di proseguire e raggiungere il paese; in questo caso troverete alla vostra sinistra una grande parete per arrampicate.
Il percorso pedonale è percorribile in  circa un’ora, quindi una volta finito vi consiglio di fare un giro anche nel paesino di Pioraco, non perdetevi il Chiostro Municipale.

Si tratta di una visita che non richiede troppo tempo, da abbinare magari ad altri itinerari, come Camerino o Matelica.
Non sono solo i grandi viaggi oltre oceano a regalare forti emozioni…. anche i piccoli borghi come questo hanno il loro perché.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Feste e Sagre in Italia, Italia, Marche

Halloween all’italiana

Con il passare degli anni abbiamo scoperto come si festeggia, televisione e cinema ci hanno raccontato cosa succede negli Stati Uniti durante la notte della festa dei mostri, dove Halloween è una vera festa nazionale.
Il 31 ottobre le zucche vengono svuotate ed intagliate ed esposte a guardi delle case sui davanzali delle finestre con una candela accesa all’interno, la sera i bambini si travestono da mostri per passare di casa in casa pronunciando la tipica frase : “Trick or treat?” e se qualcuno si rifiuta di donare loro qualcosa di dolce, deve aspettarsi in cambio  un bel dispetto, come l’automobile imbrattata o il giardino ricoperto di carta igienica.
Anche se non è una festa che ci appartiene storicamente, con il passare degli anni abbiamo fatto in modo di “adottarla” pure noi, in fondo ogni occasione è giusta per fare un po’ di festa!!! 🙂
Non solo i bambini si divertono, ma tantissimi adulti approfittano dell’occasione per travestirsi da streghe, fantasmi e orribili mostri e trascorrere una serata fuori dal comune, all’insegna del divertimento.
In Italia fondamentalmente Halloween viene festeggiato ricalcando i riti americani, ma sono sempre più in aumento le realtà locali che promuovono iniziative proprio per questa giornata “mostruosa”!
E’ incredibile come nel giro di pochi anni la notte del 31 ottobre sia diventata la serata più importante del popolo della notte… diciamo che possiamo paragonarla al nostro carnevale, dove però esce il lato più oscuro e soprannaturale della realtà.
Sono diventati tantissimi i locali che per questa serata si trasformano in luoghi di paura, basta solo un po’ di trucco e tanta fantasia.
In Italia anche quest’anno gli eventi sono tanti e se ancora non avete deciso che fare, eccovi una serie di consigli.
A Corinaldo, in provincia di Ancona (nell’entroterra di Senigallia) si festeggia all’interno del centro storico, i giorni precedenti la vigilia di Ognissanti.
La manifestazione ha superato la decima edizione ed è da ritenere, per numero di presenze, tra le manifestazioni più grandi della Regione Marche.
Taverne con piatti tipici, spettacoli di arte varia, tunnel della paura, accompagnati da un ambiente illuminato da fiaccole e tante zucche, trasportano chi vi partecipa in un mondo magico e fantastico.

All’interno  della manifestazione si elegge anche “Miss Strega” da intendersi non certo la più brutta, ma la strega più bella del terzo millennio.
L’evento si conclude sempre a mezzanotte  del 31 ottobre con spettacoli pirotecnici.
Nel piacentino invece l’atmosfera tetra viene trasportata all’interno dei numerosi Castelli del Ducato, con animazione, cene, visite guidate a lume di candela e tanto altro.

Eventi per tutti i gusti si snodano in alcuni tra i 22 castelli, rocche, fortezze e manieri del Circuito. C’è solo da aprire l’agenda, scegliere ciò che preferite all’insegna del divertimento, della convivialità o della voglia di provare un brivido di paura, prenotare e fissare la data. Non dimenticate l’opportunità di pernottare nei 12 Alloggi tra Antiche Mura per godervi la lunga notte di Halloween fino all’alba. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche: da iniziative che costano solo 8 o 10 Euro a cene da 40 e da 59 Euro fino a offerte speciali weekend in formula “pacchetto”.
Se siete più creativi e fuori dagli schemi  potreste travestirvi da acchiappafantasmi ed andare in cerca delle case infestate e sfidare i vostri amici ad una gara di coraggio! 🙂 Le paure e le superstizioni della gente hanno creato miti attorno ai posti più disparati nel mondo.
Non dimentichiamoci dei bambini, se volete far trascorrere ai vostri figli un week end indimenticabile, dovete assolutamente farli partecipare al “Ponte di Halloween per i bimbi nella Gola del Furlo” dal 1 al 2 novembre.
Tre giorni spensierati dove conoscere nuovi amici con i quali condividere momenti insoliti in un luogo speciale, divertendosi in compagnia di zucche, ragni, pipistrelli e benevoli mostri. Il pacchetto prevede pernottamento in un rifugio, laboratori creativi culinari per la preparazione di biscotti mostruosi a forma di ragni e dita di streghe, escursioni con pranzo al sacco e anche un’escursione in notturna per ascoltare i versi degli animali della notte, festa in maschera e caccia al tesoro. I genitori allo stesso tempo avrebbero la possibilità di concedersi un weekend alla scoperta delle meraviglie della Gola del Furlo.
Nelle grandi città come Milano e Roma, avrete l’imbarazzo della scelta sulle varie feste megagalattiche organizzate dai locali più alla moda!
Potrei andare avanti ancora per parecchio, ma dipende solamente da voi….volete rimanere in zona o approfittare del ponte per spostarvi da casa?!
In qualsiasi caso però, mi raccomando, preparate almeno una zucca da porre sul davanzale della finestra per fare la guardia alla casa!!!!
Buona notte mostruosa a tutti….. al prossimo weekend, 
Viaggiatrice seriale!
Feste e Sagre in Italia, Italia, Marche

A Sant’Angelo in Vado vi aspettano: tartufo, vino e sano divertimento! Tutti i fine settimana di ottobre

Mi sono messa alla ricerca di qualche evento per voi e ne ho trovato uno moltooooooo gustoso!!
Per tutto il mese di ottobre (dal 11 ottobre al 2 novembre) in un paesino delle colline marchigiane, a Sant’Angelo in Vado precisamente, si tiene la 51° Mostra Nazionale del Tartufo Bianco come da tradizione.
Gli stand gastronomici saranno a vostra disposizione durante tutti i fine settimana, dal venerdì alla domenica.
se avete voglia di gustarvi una prelibatezza del territorio non perdetevi questa festa.
In concomitanza si svolge anche la festa delle cantine aperte e il Weekend dal 17 al 19 ottobre ci sarà anche il motoraduno.

Centinaia di motociclisti, provenienti anche dall’estero, daranno spettacolo per le piccole vie del borgo fino a tarda notte.
Il centro sarà pieno di osterie, stuzzicherie e cantine che aprono i battenti trasformandosi in veri e propri locali dove oltre a mangiare e bene, si potrà far festa molto a lungo.
insomma, se volete trascorrere un weekend diverso dal solito, pieno di buon cibo, buon vino e di sano divertimento dovete recarvi a Sant’Angelo in Vado.
Al prossimo evento,
Around the World.

Feste e Sagre in Italia, Italia, Marche

Carnevali di mezza Quaresima

Cari amici, come promesso vi parlerò dei Carnevali di Mezza Quaresima.
Il carnevale tradizionale logicamente termina con il martedì grasso, 40 giorni dopo il quale si festeggia la Santa Pasqua.
Queste celebrazioni invece si svolgono proprio al centro di questo periodo di attesa e per questo motivo si chiamano i Carnevali di Mezza Quaresima.
Nelle Marche, a Lucrezia e a Cartoceto sono ormai appuntamenti storici, che si ripetono da diversi anni.

Lo svolgimento è identico a quello di qualsiasi carnevale, carri e maschere sfileranno per le vie del paese, ma il tanto atteso getto sarà solamente di cioccolato!
Migliaia di uova di Pasqua verranno lanciate dai carri insieme a quintali di cioccolatini.
L’ingresso è a pagamento e il biglietto costa 2,50 €, ma state tranquilli che vi rifarete con tutte le uova che porterete a casa.
Vi verrà inoltre rilasciato un biglietto della lotteria per partecipare all’estrazione  di un maxi uovo da 7 kg, olio e vino della zona.
Insomma se siete fanatici del carnevale, se amate il cioccolato, se volete trascorrere una giornata all’insegna dell’allegria o se amate mascherarvi non vi resta che recarvi ai Carnevali di mezza quaresima!
Buon divertimento,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Art & Ciocc a Pesaro

Amici golosoni, visto che l’eurochocolate di Perugia è passato da un pò, ho un evento da segnalarvi se quando siete circondati da cioccolato vi sentite in paradiso; è più piccolina della manifestazione umbra, ma i prodotti sono eccezionali.
Dovete recarvi nelle Marche, nel centro storico della città di Pesaro, dal 28 al 30 Marzo per gustarvi queste prelibatezze.
In quei giorni in Piazza del popolo si svolgerà ART & CIOCC, il tour dei cioccolatieri e la grande festa del cioccolato.

Non c’è bisogno nemmeno di organizzarsi più di tanto, infatti avrà un orario continuato dalle 9:00 alle 21:00, quindi qualsiasi momento della giornata è quello giusto per gustare un pezzetto di cioccolata.
Il tour tocca diverse regioni d’Italia e approva anche all’estero e ciascun maestro cioccolatiere che vi partecipa è specializzato in una particolare produzione, legata anche alla tradizione della propria regione d’origine.
In questo modo dalla piazza di Pesaro, soltanto assaggiando dei capolavori di cioccolato potrete compiere un viaggio in Veneto, Lombardia, Sicilia…
I cioccolatieri armati di fantasia e inventiva si “sfideranno” per creare soggetti e accostamenti sempre più particolari, si parla di cioccolato all’olio extravergine, peperoncino, Amarone, ma anche gusti più classici come gianduia e nocciola.
Di certo non vi voglio tutti ciccia e brufoli, ma una tappa è d’obbligo, soprattutto se siete in zona.
Vi auguro un dolcissimo weekend, Around The World.

Italia, Marche

Banca d’Italia filiale di Pesaro: visita grazie alle giornate FAI

Come ogni anno il FAI, Fondo Ambiente Italiano decreta delle giornate in cui vengono aperti al pubblico diversi luoghi in cui generalmente è vietato l’accesso.
Quest’anno le giornate Fai Di Primavera sono state il 22 e il 23 Marzo ed i luoghi interessati più di 750 in tutta Italia fra musei, parchi, chiese e luoghi di interesse culturale.
Logicamente è un’occasione da non perdere, così anche io ne ho approfittato; non mi sono spostata ma ho scelto di scoprire “i tesori nascosti” della mia città, così ho potuto ammirare l’interno dell’edificio della Banca d’Italia – Filiale di Pesaro.
L’accoglienza è stata attraverso un riepilogo storico di tutti gli edifici in cui è stata ospitata prima di arrivare nella sede attuale, infatti la prima sede istituita nel 1864 fu severamente danneggiata dai bombardamenti durante la II Guerra Mondiale.

Banconote esposte alla Banca d’Italia di Pesaro

La cosa maggiormente interessante a mio avviso è stata l’esposizione di biglietti in lire emessi negli oltre 100 anni di attività della Banca, dalle prime banconote che riportavano la scritta “Banca Nazionale del Regno d’Italia” alle ultime lire fino ad arrivare agli euro e in anteprima ci hanno mostrato anche come sarà la nuova banconota da 10 euro. Una vera chicca però è stata l’esposizione delle lire utilizzate nel nord Africa al tempo delle colonie, veramente belle.
Oltre al fatto di vederle fisicamente in esposizione, il valore aggiunto è stato dato dalla storia e dalla contestualizzazione di ogni singola banconota.
Al piano superiore invece avevano allestito una mostra e una proiezione  delle più famose opere dell’artista ceramista Bruno Baratti.
Una curiosità: l’edificio che ospita la Banca d’Italia a Pesaro è stato costruito con 18 tipi differenti di marmo.
Le giornate Fai di Primavera hanno riscosso un grandissimo successo, i dati parlano di 600.000 visitatori, segno che la popolazione è interessata al patrimonio artistico e naturalistico italiano… speriamo che venga valorizzato e rispettato sempre più.
Al prossimo anno, per la XXIII edizione,
Viaggiatrice seriale.

Feste e Sagre in Italia, Italia, Marche

Volo in mongolfiera!

Oggi non vi parlerò di un weekend da poter fare quando ne avete voglia, oggi parliamo di un’occasione unica con una data precisa, da prendere letteralmente “al volo”.
Volete galleggiare nell’aria?!Se non soffrite di vertigini potrete volare a mille metri di altezza, sollevati da un pallone colorato pieno d’aria, da dove poter scattare immagini irripetibili.
Sto parlando di un volo in mongolfiera!!
A Porto San Giorgio, in provincia di Fermo infatti, si terrà L’Euro Balloons Festival con 10 mongolfiere che arriveranno da mezza Europa e si metteranno a disposizione della gente e degli appassionati.
Il cielo si tingerà di mille colori e il clou sarà il 31 ottobre, nella notte di Halloween quando le mongolfiere si alzeranno in cielo verso le 21:30, illuminate!

E’ un’occasione rara, sia per chi vuole provare l’ebbrezza di un volo, sia per chi vuole solamente godersi lo spettacolo.
Il costo dovrebbe aggirarsi intorno ai  150 euro e il punto di decollo sarà all’aviosuperficie di Montegiorgio, mentre il punto di atterraggio non si sa….ci si lascia trasportare dal vento e tutto dipende da lui!!! 🙂
Quindi, se anche voi avete sognato leggendo il libro :” Il giro del mondo in ottanta giorni” di Jules Verne, non vi resta che recarvi nel fermano e restare con il naso all’insù.
La manifestazione avrà luogo dal 26 ottobre al 3 novembre a Porto San Giorgio e per gli amanti del gusto ci sarà anche l’apertura della “Città dei Sapori”. I più piccini inoltre potranno partecipare alla Festa delle Zucche in occasione di Halloween.
Insomma, non mi resta che augurarvi buon volo…o buona visione!
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Castello di Gradara fra storia e leggenda

Buongiorno viaggiatori, oggi vi propongo una giornata alla scoperta dell’entroterra marchigiano, proprio al confine con l’Emilia Romagna. La provincia di Pesaro racchiude in sé tantissimi borghi medievali, ognuno con la propria particolarità.
Partiamo dal famoso castello di Gradara, situato su una collina proprio nella riviera marchigiana-romagnola da dove si ha un’ottima vista sul territorio circostante.

Si tratta di un  borgo medievale dominato dalla Rocca Malatestiana attorno alla quale si svilupparono tantissime vicissitudini legate alle famiglie che l’abitarono come i Malatesta, gli Sforza e i Della Rovere.
Rappresenta un modello di architettura militare con il fossato, il ponte levatoio, mura di cinta e torri merlate; ma oltre ad avere una funzione militare su anche una raffinata residenza con ambienti ampi ed affrescati.
Questo aspetto può essere ammirato attraverso una visita guidata al castello, sia all’interno che all’esterno percorrendo il muro di cinta solcato in passato solamente dalle guardie.
Il Castello di Gradara è famoso in quanto viene citato da Dante nel 5° cantico della Divina Commedia, raccontando la tragica morte degli amanti Paolo e Francesca.
E’ un intreccio di storia e leggenda secondo il quale Francesca era la sposa del padrone del castello, un certo Giangiotto famoso per le sue doti militari che lo portavano spesso  per lunghi periodi fuori casa.
La rocca era frequentata anche dal fratello di lui, Paolo, famoso invece per le sue doti amatorie e poco portato alla guerra.
Paolo e Francesca trovarono una passione in comune, la lettura e come si racconta “Galeotto fu il libro e chi lo scrisse”; infatti sembra che i due si lasciarono andare proprio mentre stavano leggendo il passo di un romanzo cavalleresco, in cui la regina Ginevra, sposa di re Artù, veniva baciata dal cavaliere Lancillotto.
Sembra che Giangiotto sia stato avvertito da qualcuno di corte e rientrando prima da una guerra li sorprese in flagranti e sferrò un colpo di spada contro il fratello, Francesca si mise in mezzo con il proprio corpo e con un unico colpo Giangiotto uccise i due amanti.
Inutile dire che durante la visita al castello il momento più atteso è proprio quello della scoperta della camera dove morirono i due, dove si può ammirare ancora il leggio, la botola ed un bellissimo abito.
Dopo l’affascinante scoperta di Gradara, si potrebbe optare per un bel bagno al mare; percorrendo pochi km in direzione nord infatti si arriva al caratteristico borgo di Fiorenzuola di Focara, situato all’interno del Parco naturalistico del San Bartolo che ha una delle spiagge più belle della zona.
E’ possibile raggiungerla solamente a piedi, ma nei mesi estivi è previsto anche un servizio navetta. Sempre in zona si trova anche la spiaggia della Vallugola, molto bella anche questa che offre inoltre la possibilità di mangiare in alcuni ristoranti abbastanza esclusivi, proprio a ridosso del mare.
Restando sempre in zona si trovano altri borghi caratteristici, quasi tutti con una visuale mozzafiato; sto parlando di Castel di Mezzo, Montegridolfo e Mondaino. In quasi tutti è prevista almeno una sagra paesana con prodotti e tradizioni tipiche.
Se fate una visita a Mondaino vi consiglio un posto che amo particolarmente, si chiama ” La Cantinetta del Pellegrino” ed è un’enoteca con dei prodotti veramente fantastici….oltre ai vini eccellenti non potete perdervi i taglieri di affettati e di crostini e inoltre se ci andate d’estate potrete sedervi all’esterno e contemplare il paesaggio mentre mangiate.
La zona è ricca di punti d’interesse, basta trovare un punto d’appoggio e poi l’itinerario potete sceglierlo di giorno in giorno.
Al prossimo week end,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche, Umbria

Piana di Castelluccio e lago di Pilato

Ciao amici, siete pronti per trascorrere una giornata parecchio faticosa ma che vi regalerà panorami eccezionali??!!! Andiamo alla conquista del Lago di Pilato all’interno del Parco nazionale dei Sibillini. Io mi sono affidata ad una guida escursionistica perché il percorso  non è dei più facili, basta cercare on line escursioni in quella zona e vi appariranno diverse opzioni. Il punto di partenza fissato era a Castelluccio di Norcia, quindi come si suol dire “ho preso due piccioni con una fava” perché davanti ai miei occhi si è aperto uno scenario unico, che capita una volta all’anno: la fioritura delle lenticchie.

Campi in fiore

Vedrete campi completamente colorati, dalle tonalità del viola, al rosso fino ad arrivare al giallo.
Sembrano delle pezze di stoffa adagiate una di fianco all’altra da quanto sono nitidi i confini.
L’atmosfera è resa ancora più suggestiva da balle di fieno e campi di papaveri. Tantissimi visitatori accorrono ogni anno in questo posto per ammirare questa meraviglia della natura. A Castelluccio di Norcia si trova inoltre il bosco a forma di Italia.
Ma torniamo al vero obiettivo della giornata: il trekking al Lago di Pilato.
Le vie di accesso sono diverse, ma noi abbiamo fatto la più semplice o comunque una delle più semplici anche se il percorso è stato molto lungo, ma il dislivello era minore rispetto agli altri percorsi e le salite più graduali. Dopo esserci muniti di tutta l’attrezzatura necessaria, indispensabili gli scarponi da trekking, almeno due litri d’acqua a testa e la macchina fotografica ( pranzo al sacco, crema solare, cappello, occhiali da sole, giubbino anti- vento e anti-pioggia e una maglia termica) siamo partiti da un sentiero proprio di fronte alla piana in fiore e abbiamo iniziato il nostro cammino. Dal punto di partenza al lago sono circa 9,5 km e ci abbiamo impiegato circa 3,5 h con un passo non troppo veloce. Si cammina sul sentiero battuto in terra e su diverse pietraie ma non ci sono punti troppo difficili. Durante il cammino incontrerete greggi di pecore, stelle alpine e tanti altri fiori di montagna. In questo periodo il sentiero è parecchio battuto quindi incontrerete  diversi gruppi con lo stesso vostro obiettivo.
Dopo l’ultima fatica e cioè l’ultimo tratto in salita i vostri occhi saranno appagati da uno spettacolo magnifico, il lago con gli occhiali; si tratta infatti di due specchi d’acqua adiacenti, separati da una piccola striscia di terra. E’ un lago di origine glaciale a 1940 m di altitudine ed ha una straordinaria particolarità: è l’unico luogo sul pianeta in cui vive un piccolo crostaceo di colore rosso chiamato Chirocefalo del Marchesani. Anche se non indicato a dovere, c’è il divieto di avvicinarsi a più di 5 m dal lago proprio per non contaminare l’ambiente e non mettere a rischio la procreazione di questo crostaceo che depone le proprie uova sotto le rocce dove invece spesso le persone si appoggiano per scattare fotografie.

Lago di Pilato

E’ un luogo veramente affascinante e suggestivo di suo, ma questa magia aumenta ulteriormente in relazione alla leggenda che sopravvive da centinaia di anni.
Il nome Il Lago di Pilato deriva infatti dalla tradizione locale che racconta che in questo luogo sia precipitato il carro trainato da buoi che trasportava il corpo di Ponzio Pilato, per suo stesso volere. Proprio per questa leggenda-madre, che ne faceva un luogo maledetto, Il Lago di Pilato divenne dal medioevo un crocevia di maghi e negromanti.
In realtà, come spesso accade la funzione delle leggende è proprio quella di spaventare glia abitanti del posto, ed anche in questo caso era così, era un mezzo per impedire alla popolazione di avventurarsi in un luogo così pericoloso.
Tra leggende e campi in fiore è finita questa  bellissima giornata, vi consiglio di andare a visitare questo luogo incantevole. Da fine giugno fino a metà luglio circa potreste abbinare il trekking alla fioritura, ma in tutti gli altri periodi dell’anno potrete poi visitare i caratteristici paesini limitrofi come Visso, Norcia, Cascia o spingervi oltre fino a Spoleto o Terni.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.