La lista dei mercatini di Natale si allunga e oggi vi porto a quelli di Pergola.
Le luminarie del Corso
Siamo in provincia di Pesaro-Urbino e abbinerete sicuramente questo nome al vino di visciole e ai Bronzi di Pergola.
I mercatini di Natale
I giorni 4-5-8 dicembre si svolgerà la CioccoVisciola di Natale, una festa in cui si incontrano il cioccolato e i migliori visciolati della zona.
La visciolata o vino di visciole, si ottiene dal frutto della visciola abbinato al vino rosso.
Per l’occasione il centro storico di Pergola si riempie di bancarelle, stand che vendono i migliori cioccolati e i migliori vini di visciole, luminarie e tante altre attrazioni.
Vino di visciola in bicchierino di cialda e cioccolato
Un grande albero illumina il Presepe artistico, mentre i portici del Palazzo del Municipio ospitano i mercatini di Natale.
Il grande albero
Mentre i più grandi si gustano il cioccovì o dell’ottimo tartufo bianco pregiato, i più piccini non staranno più nella pelle quando vedranno il Villaggio di Babbo Natale in cui potranno divertirsi, incontrare l’omone dalla lunga barba bianca, scrivergli la letterina o semplicemente divertirsi sui gonfiabili.
Villaggio di Babbo Natale
Alla fine di Via Don Minzoni non perdetevi il Christmas Village store, un’area interamente dedicata al Natale in cui poter acquistare giochi, decorazioni e oggetti di artigianato.
Sempre qui non dimenticate di farvi scattare una foto con Babbo Natale a bordo della sua slitta!
Io & Babbo Natale
Pergola è chiamata anche la “Città delle 100 chiese” e la maggior parte di esse è visitabile; consacrate o sconsacrate che siano, custodiranno di sicuro un piccolo tesoro da mostrarvi.
Tappa immancabile durante un tour di Pergola è la visita al Museo dei Bronzi….. ma di questo ve ne parlerò a parte.
Al prossimo mercatino,
Viaggiatrice seriale.
Amanti delle cascate, anche secondo voi hanno molto fascino non solo in estate ma anche nelle altre stagioni? Oggi vi propongo un trekking autunnale alle cascate di Sarnano.
Come arrivare alle cascate di Sarnano
Per raggiungere le cascate di Sarnano, occorre arrivare proprio al borgo di Sarnano in provincia di Macerata, una volta qui vi consiglio di lasciare l’auto o nel parcheggio di fronte al liceo scientifico o nel parcheggio di Largo Bozzoni. Le cascate infatti sono vicinissime al centro e la camminata può partire comodamente da qui.
Trekking alle cascate di Sarnano: Cascata dell’Antico Molino
Grazie ad un’azione di riqualifica del territorio, sono stati sistemati i sentieri delle cascate perdute. Tutte le cascate sono facilmente raggiungibili, ma non con passeggini o carrozzine. Vi consiglio di iniziare da quella dell’Antico Molino che é la più vicina.
Cascata dell’Antico Molino
Seguite la segnaletica e prendete il sentiero sulla destra. Camminate su un tappeto di foglie cadute di vari colori, passando davanti ai resti del vecchio mulino da cui prende il nome la cascata. Seguendo sempre il percorso indicato, in 5 minuti sarete al cospetto della cascata dell’Antico Molino. Il suo salto é di circa 12 metri e l’ambiente è davvero meraviglioso. Se ci andate in estate approfittatene per rinfrescarvi un po’.
Trekking alle cascate di Sarnano: Cascata de Lu Vagnatò
Continuando la Via delle Cascate Perdute, così chiamato perché due delle tre cascate furono per diverso tempo irraggiungibili, completamente immerse nella natura ci si dirige verso la seconda cascata. Tornate indietro sulla strada percorsa in precedenza fino ad arrivare all’incrocio con la Strada Provinciale, dirigetevi verso sinistra, attraversate la strada e poco dopo troverete le indicazioni per la cascata di fianco ad una casa rosa. Prendete la strada che costeggia la casa e seguite la segnaletica.
Cascata de Lu Vagnatò
Incontrerete una piccola chiesetta molto suggestiva, dovete sapere infatti che qui si incrociano la Via Lauretana e il Cammino Francescano della Marca. Dopo poco incontrerete il sentiero che conduce alla seconda cascata, quella de Lu Vagnatò, così chiamata per la piscina naturale che una volta arricchiva maggiormente questo angolo immerso nella natura. Scendete le scale e arrivate proprio a toccare l’acqua della cascata.
Trekking alle cascate di Sarnano: Cascatelle dei Romani
Un’altra mezzoretta di cammino e avrete raggiunto la terza cascata. Dalla seconda cascata, seguite il piccolo sentiero indicato, immerso nel verde e una volta arrivati alla chiesetta della Madonna dei Quattro Occhi, svoltate a destra fino alla fine della strada e poi a sinistra. Poco dopo troverete la solita segnaletica che vi indicherà la direzione per le Cascatelle Dei Romani, seguite il sentiero, superate la casa e sulla sinistra troverete un pannello informativo e subito dietro la terza cascata della Via delle Cascate Perdute.
Cascatelle dei Romani
Scenari davvero meravigliosi per gli amanti della natura e delle camminate. Una volta arrivati a questo punto avrete due possibili alternative fra cui scegliere: dirigervi verso il centro di Sarnano e ammirare il borgo o proseguire in mezzo alla natura e raggiungere le Pozze dell’ Acquasanta e la Cascata del Pellegrino.
Se amate le cascate non perdetevi quelle di Borgo Pace.
Se non volete ancora abbandonare la stagione estiva, vi svelo una piccola chicca. C’è un luogo nelle Marche in cui è possibile fare il bagno nelle acque termali calde anche in autunno. Vi porto a fare un giro a Lu Vurghe di Acquasanta Terme.
Le piscine di Lu Vurghe
In provincia di Ascoli Piceno, quasi al confine con l’Abruzzo, si trova un luogo immerso nella natura davvero suggestivo. Le piscine di acqua termale sono opera dell’uomo, ma pur essendo di origine artificiale, non noterete affatto la differenza. Se siete amanti dei bagni nelle piscine naturali in estate, quando appena ci si immerge il refrigerio è assicurato, potrete vivere la stessa esperienza in autunno, ma al contrario vi scalderete nelle acque sulfuree molto più calde rispetto alla temperatura esterna.
Acqua sulfurea a Lu Vurghe
Le piscine sono due, una più grande che riesce ad ospitare più persone, alla fine della quale un piccolo sbarramento crea una seconda pozza che può ospitare circa quattro persone. Alle spalle di quella grande, troverete un’altra piscina più piccola. Il tutto è immerso in un contesto naturale, con il fiume che score poco distante.
Vasca sulfurea di Lu Vurghe
Per arrivare alle pozze dovrete scendere delle scale che si mimetizzano benissimo con la natura e le rocce, il sentiero è semplice ma non percorribile con passeggini o carrozzine. Grazie ad un’opera di riqualificazione del territorio, questo sentiero di rilevanza storica è stato ripristinato e reso usufruibile da chiunque, infatti l’ingresso è gratuito. Sembra che queste acque curative siano conosciute sin dai tempi dei romani, quando consoli, re e legionari si recavano in queste zone per trarne beneficio.
Pozze di Lu Vurghe
Come arrivare a Lu Vurghe
Per raggiungere Lu Vurghe, dovete raggiungere Acquasanta Terme e impostare sul navigatore la località di Santa Maria di Maggese. I parcheggi a ridosso dell’ingresso non sono moltissimi, ma poco distante troverete dei posteggi liberi lungo le vie, lasciate l’auto e incamminatevi verso la sede dello Speleoclub dove troverete anche qualche ambulante che vende cibo.
Inizio del sentiero
Dopo aver fatto scorta di viveri, prendete il sentiero sulla destra e dopo nemmeno 10 minuti di cammino sarete arrivati alla Spa naturale. Ora non vi resta che godervi una bella giornata a contatto con la natura. Prima o dopo; non perdetevi le gole del Rio Garrafo.
Se amate questo genere di luoghi, vi consiglio anche Saturnia e Bagni San Filippo.
Un trekking che vi farà sentire Indiana Jones per un giorno è quello alle Gole del Rio Garrafo ad Acquasanta Terme. Dopo (o prima) aver fatto una tappa alle piscine di acqua sulfurea di Lu Vurghe, vi consiglio questo bellissimo trekking.
Piscina naturale del Rio Garrafo
Come arrivare al sentiero del Rio Garrafo
Come detto precedentemente, questo trekking parte da Acquasanta Terme in provincia di Ascoli Piceno, quindi raggiungete il paese e prima di lasciarlo alle vostre spalle e percorrere il ponte, parcheggiate nel parcheggio di fronte al Municipio o svoltate poco dopo sulla sinistra seguendo i cartelli per Frazione Matera e Frazione Vallecchia. Poco dopo svoltate di nuovo sulla sinistra in una strada di ghiaia e lasciate l’auto dopo circa 500 m nella piazzola sulla destra.
Inizio del sentiero del Rio Garrafo
Incamminatevi sul sentiero che indica Vallecchia M.A e dopo poco inizierà il vero e proprio trekking.
Trekking Rio Garrafo: il percorso
A mio avviso si tratta di uno dei trekking più belli che abbia mai fatto. Il percorso è breve, sono circa 2 km ma dire che è suggestivo non rende abbastanza l’idea. Vi anticipo che non è adatto a tutti e non è assolutamente percorribile con i passeggini. Il percorso si snoda fra le pareti di roccia della Gola del Rio Garrafo, separate proprio dallo scorrere di quest’ultimo. Gran parte del percorso prevede l’aiuto di corde per facilitare il camminatore ed è richiesto salire e scendere dai massi e dalle rocce.
Corde lungo il percorso
E’ consigliabile percorrere questo sentiero con una guida; io personalmente ci sono andata in autonomia perché era piena estate e il torrente era completamente secco, così ho potuto camminare direttamente sul letto del fiume. Ovviamente quando qui è presente dell’acqua, è tutto più complicato ma di sicuro ancora più suggestivo. Sarà infatti richiesto di guadare il ruscello diverse volte. Vi assicuro che vi sentirete come Indiana Jones, la natura è rigogliosa e selvaggia, il grado di umidità è abbastanza elevato… tutto fa pensare di essere all’interno di una foresta.
Gole del Rio Garrafo
Dopo diversi sali e scendi, si arriva alle bellissime piscine, dove in estate la voglia di fare un tuffo è difficile da contenere, mentre nelle altre stagioni la location si presta sicuramente per delle pause e delle meditazioni.
Contemplazione alla fine del percorso
Portatevi il pranzo al sacco e dell’acqua, inutile dire che durante il percorso non incontrerete punti di ristoro. Incontrerete invece delle grotte, come per esempio la Grotta Fredda ma se siete in autonomia non addentratevi da soli, occorre tutta l’attrezzatura specifica.
Insomma, se avete lo spirito avventuriero e volete sentirvi Indiana Jones per un giorno, le Gole del Rio Garrafo vi attendono.
Un trekking molto soddisfacente ma allo stesso tempo non troppo impegnativo è quello al Monte Strega.
Dove partire per il trekking al Monte Strega
Il Monte Strega sorge fra le province di Perugia e Ancona, infatti è una montagna dell’Appennino umbro-marchigiano. Potete inserire come indirizzo di partenza Montelago (Parco dei Daini), una frazione di Sassoferrato. Arrivati qui potete lasciare l’auto nel parcheggio o lungo la strada che costeggia l’area pic nic (utile al ritorno se affrontate la salita al mattino).
Percorso per raggiungere la croce del Monte Strega
Come dicevo in precedenza, la conquista della croce del Monte Strega non è troppo difficile in quanto quasi tutto il percorso è su una strada di ghiaia abbastanza larga, percorribile anche dai fuoristrada. La strada parte proprio dal parcheggio e prosegue sempre dritto (non girate a sinistra), da asfaltata diventa di ghiaia per poi addentrarsi nel bosco.
Strada verso il Monte Strega
Facendolo in estate vi garantisco che le parti coperte dagli alberi sono molto piacevoli. Salendo piano piano, oltre ad ammirare il bellissimo panorama e il vicinissimo Monte Catria, si arriva ad una sorta di pianura da dove la vista spazia a 360 gradi.
Verso la croce del Monte Strega
Dopo esservi riposati un attimo, continuate a salire, qui i percorsi si fanno molto più stretti, si sale sul alto della montagna fino ad arrivare sulla cresta e conquistare la croce alta 8 metri.
Alla conquista della croce
Se non volete percorrere la strada grande, potete prendere il sentiero che parte dal cancelletto e ad un certo punto si ricollega sempre alla stessa strada, passando in mezzo al bosco (seguite i cartelli del CAI).
Croce del Monte Strega
Cosa vedere vicino al Monte Strega
La salita al Monte Strega non dovrebbe mettervi k.o, così vi consiglio cosa vedere nelle vicinanze. Dirigendovi verso Pascelupo, incontrerete tantissimi percorsi che questa volta si snodano lungo il fiume.
Sentieti
Io ho intrapreso quello della Forra del Rio Freddo, anche se non l’ho portato a termine perché l’ambiente circostante era così bello da farmi fermare. Ne ho approfittato come sempre per rinfrescarmi un po’ al fiume e godermi un momento di puro relax immersa nella natura, ma ho un conto in sospeso con la Forra e quindi tornerò a breve.
Rio Freddo
Con un altro percorso potete raggiungere invece l’Eremo di San Girolamo (chiuso però al pubblico). Che dire, in questa zona è pieno di sentieri, poi fatemi sapere quale scegliete. Al prossimo trekking, viaggiatrice seriale.
Ultimamente il pic nic sta davvero andando alla grande fra le proposte estive e visto che lo scorso anno avete apprezzato molto l’articolo sui luoghi insoliti in cui fare un aperitivo, quest’anno voglio consigliari due luoghi per un pic nic.
Il convivio di nonno Ciro
Partiamo dalla provincia di Pesaro Urbino e spostiamoci proprio ad Urbino, direzione Montefabbri dove sorge Il Convivio di nonno Ciro.
Tramonto al Convivio di Nonno Ciro
Immaginatevi la visuale dalla cima della collinetta , seduti comodi sui divanetti o sui cuscinoni, gustando affettati, focacce, olive ascolane e polpette. Se prenotate per tempo potreste riuscire ad accaparrarvi una tenda (sono solo 5) e godervi il tramonto comodamente seduti sui cuscini.
Tenda al Convivio di Nonno Ciro
La particolarità di questo luogo è che potete gustare anche la carne alla brace, ma solo se avete voglia di cucinarvela. Sono a disposizione dei clienti infatti delle griglie in cui cuocere la propria cena. Il tutto sarà allietato dalle note del dj posizionato all’interno della bellissima mongolfiera.
Scamporella
Cambiamo regione e dirigiamoci a Cesena per vivere una super serata da Scamporella. Per me è una vera certezza, il luogo perfetto in cui trascorrere una serata cenando con un pic nic fra gli ulivi, gustando prodotti davvero ottimi.
Scamporella
La parte che preferisco è in assoluto l’allestimento, tutto sulle tonalità del bianco e del rosso, i colori perfetti per un pic nic.
Cesto del pic nic
Approfittate delle ultime serate estive per concludere questa stagione vivendo un’esperienza diversa. Al prossimo pic nic, viaggiatrice seriale.
Nell’entroterra marchigiano sorge il piccolo paese di Borgo Pace, conosciuto soprattutto dai centauri che si dirigono verso Bocca Trabaria. Io vi porto alla scoperta del lato naturalistico di Borgo Pace.
Sentiero del Carbonaio
Partendo proprio dal centro, lascate piazza de Pino alle vostre spalle, girate a sinistra e poi subito a destra dove troverete diversi segnali del CAI. Prendendo la salita sulla sinistra, intraprenderete il Sentiero del Carbonaio, illustrato strada facendo da diversi pannelli esplicativi sulla raccolta del legno e su tutto il processo fino ad arrivare alla produzione del carbone. Il sentiero non è troppo impegnativo, ma dipende dal periodo in cui decidete di farlo. Io ad inizio estate, in una giornata assolata ho patito parecchio il caldo, ve lo consiglio per la primavera o l’autunno.
Panorami sul sentiero del carbonaio
Piccoli tratti sono riparati dal bosco, ma la gran parte del sentiero è aperto. Le salite non mancano, ma i panorami ripagano di tutta la fatica. Dopo qualche km incontrerete anche dei bivi con altri sentieri. Io ho optato per scendere verso Case di Sant’Andrea, avvistando lungo il percorso i ruderi dell’omonima Torre. A fine sentiero si arriva in uno spiazzo dove viene accatastata la legna e finalmente si trasforma in carbone.
Carbonaia
Oltrepassate l’agglomerato di vecchie case e proseguite sulla strada asfaltata alla vostra destra. Dopo poco arriverete di fronte ad un ponte , non oltrepassatelo ma prendete il sentiero sulla destra per arrivare alla cascata e rinfrescarvi un po’.
Le cascate di Borgo Pace
Nei pressi di Borgo Pace, il fiume Auro genera diverse cascate . La mia preferita è proprio quella che si raggiunge dal sentiero di fianco al ponte, la strada è brevissima e costeggia il fiume. Se siete fortunati e trovate poca gente, potete posizionarvi sui sassi sopra alla cascata, grandi e relativamente comodi. Da qui sarà semplice scendere per fare un ottimo bagno nella piscina naturale che crea la cascata.
Cascata di Borgo Pace
Le piscine naturali più frequentate sono invece poco più avanti nella direzione opposta. Le trovate molto facilmente perché sul ciglio della strada vedrete diverse auto parcheggiate. Qui il fiume Auro, lungo il suo corso crea piscine e piccole cascatelle, ottime per rinfrescarsi in una giornata estiva. Non manca però nemmeno una sorgente termale, indicata da un cartello proprio sul ciglio della strada. Se non siete ancora stanchi di cascate, andando verso Sant’Angelo in Vado troverete quella del Sasso.
Il Parco del Conero è conosciuto soprattutto per la bellezza delle sue spiagge ma non sono da dimenticare i numerosi sentieri per il trekking che lo attraversano. Essendo marchigiana, amo molto questa zona della mia regione e questa volta ho voluto vivere il lato sentieristico del Conero. Questi sono 3 sentieri facili che dal centro di Sirolo conducono a 3 spiagge meravigliose. Iniziamo a camminare!
Sentiero 302 “Delle due Sorelle”
Partendo dal Municipio di Sirolo, dove potete lasciare l’auto, dirigetevi verso sinistra, prendendo la 1° uscita della rotonda e percorrendo per poco la strada asfaltata (ci sono delle parti delimitate per i pedoni). Dopo poco incontrerete alla vostra destra una strada percorribile anche in auto, ma in cui vengono segnalati i sentieri CAI. Girate e iniziate la salita, proseguite sempre dritto fino ad arrivare ad uno spiazzo con le auto parcheggiate, oltrepassate il cimitero e proseguite sul sentiero sulla destra. Dopo poco inizierete a scorgere vedute meravigliose sul mare. Questo sentiero si snoda ai bordi della falesia per poi inoltrarsi nel fitto della macchia mediterranea; infatti inizialmente si cammina in una strada grande circondati dalla ginestre in fiore per poi proseguire in sentieri sempre più stretti immersi nel verde fino ad arrivare al Passo del Lupo.
Le Due Sorelle viste dal Passo del Lupo
Da qui la visuale è eccezionale. si vedono benissimo le Due Sorelle e anche la spiaggetta, mentre sul lato opposto si possono ammirare le spiagge di Numana. Il sentiero è così chiamato perché teoricamente conduce fino alla spiaggia delle Due Sorelle, ma ora è possibile percorrerlo solo fino al Passo del Lupo ( o punta della Croce) come previsto dall’ordinanza sindacale del Comune di Sirolo che stabilisce il divieto assoluto di transito. Quindi potrete arrivare solo fin qui, ammirare il panorama eccezionale per poi tornare indietro. Questo sentiero è percorribile a piedi e il tempo di percorrenza per la sola andata è di circa un’ora.
Sentiero 303 dei Sassi Neri
La parte iniziale è identica al sentiero 302, infatti troverete i cartelli che indicano la stessa direzione, però questa volta prima di arrivare al cimitero, dovete svoltare a destra su una grande strada asfaltata e una volta che vi trovate con il mare di fronte, prendete il sentiero a sinistra. Non potete sbagliare e poi durante il percorso ci sono sempre i cartelloni ad indicare la direzione.
Sentieri trekking del Conero
La ricompensa a fine sentiero sarà la bellissima spiaggia dei Sassi Neri con area attrezzata e area di spiaggia libera.
Spiaggia del Sassi Neri
Se volete premiarvi per la fatica, prima di scendere in spiaggia trovate un ottimo ristorante in cui recuperare le forze, Il sentiero è considerato facile, i tempi di percorrenza sono di circa 45 minuti per la sola andata.
Sentiero 304 San Michele
Il sentiero 304 è quello che parte ancora più vicino al borgo di Sirolo, la direzione da prendere è la medesima dei precedenti ma a ridosso della rotonda, svoltate a destra su Via Piave. Potrete ammirare subito un ottimo panorama per poi prendere il sentiero sulla destra che con una discreta pendenza vi condurrà fino alla spiaggia di San Michele attraversando il bosco. Da qui potete proseguire sulla destra fino a raggiungere la Spiaggia Urbani e l’omonima grotta.
Grotta Urbani
Dateci un’occhiata perché merita davvero, non è così frequente trovare grotte proprio in riva al mare. Dopo esservi riposati, senza tornare indietro, potete risalire verso il centro di Sirolo dalla strada dietro il ristorante Paranza, che sempre con una discreta pendenza vi condurrà a Sirolo attraverso passaggi pedonali e scalinate che costeggiano la strada. Questo sentiero è considerato facile con un tempo di percorrenza di circa 30 minuti a tratta.
Finalmente sono riuscita a vivermi anche questo lato del Parco del Conero e sono sicura che questi 3 sentieri per il trekking sul Conero saranno i primi di una lunga serie. Prima o dopo la camminata, concedetevi una sosta nella piazzetta di Sirolo che ha una veduta così meravigliosa da togliere il fiato.
Veduta dalla piazza di Sirolo
Per le informazioni sui sentieri o sul Parco potete rivolgervi al Centro Visite Parco del Conero, Via Peschiera 30 Sirolo (0719330490 info@parcodelconero.eu).
Il Monte San Bartolo nella città di Pesaro è una vera meraviglia in ogni stagione dell’anno: si tratta di una Riserva Naturale formata da un falesia che si getta a strapiombo nel mare, tra Pesaro e Fiorenzuola di Focara.
Guardare il tramonto sul Tetto del Mondo
Itinerari naturalistici, sentieri CAI e percorsi per le biciclette, in questo piccolo paradiso non manca proprio nulla. Vi svelo un segreto: è il mio posto del cuore e oggi mi sento altruista, voglio condividere tutte queste bellezze anche con voi. Tra Maggio e Giugno il San Bartolo si dipinge di giallo grazie alla fioritura delle ginestre: inutile dire che è una gioia per gli occhi.
Ginestre in fiore sul Tetto del Mondo
Noi pesaresi lo conosciamo da sempre, ma ultimamente ci sono anche tanti turisti che inseriscono una tappa da queste parti. Mettete in macchina anche un telo o una tovaglia e dopo aver praticato attività sportiva o esservi rilassati con una camminata, fermatevi per un pranzo, una cena o un aperitivo…. rigorosamente fai da te. Il Tetto del Mondo, uno spiazzo pianeggiante dal quale ammirare la costa da Pesaro a Cesenatico – nelle giornate limpide – è il luogo perfetto per riempirsi gli occhi di tanta bellezza. Circondati dal giallo delle ginestre, comodi sui vostri teli, gustatevi un aperitivo ammirando il tramonto in questo luogo speciale.
Tramonto dal Tetto del Mondo
Come raggiungere il tetto del mondo
Il Tetto del Mondo si raggiunge sempre attraverso dei sentieri, ma una volta lasciata l’auto, la strada da percorrere è pochissima…. ovviamente è un sentiero sterrato, magari delle calzature chiuse e un abbigliamento comodo sono più indicati. Come punto di riferimento potete prendere il camping Paradiso, venendo da Pesaro, poco dopo sulla destra vedrete uno spiazzo un po’ più grande in cui parcheggiare. Percorrete il sentiero e in men che non si dica sarete circondati dal giallo delle ginestre in fiore.
Uno dei trekking più belli dell’ultimo anno è senza ombra di dubbio quello alla Riserva Naturale del Sasso Simone e Simoncello. Livello Escursionista, non presenta grandi difficoltà ma regala enormi emozioni.
Il percorso del trekking
Ci troviamo proprio al confine fra Marche e Toscana, infatti considerate che il Sasso Simone è sotto la provincia di Arezzo e il Sasso Simoncello è sotto quella di Pesaro-Urbino. Il mio itinerario ha come partenza il Passo della Cantoniera sul Monte Carpegna. Lasciate l’auto al Carpegna Park, proprio da qui partono diversi sentieri. Prendete il sentiero proprio di fronte al bar e iniziate a scendere in mezzo al bosco; dopo poco vi troverete sulla strada, attraversatela e continuate il sentiero che da questo punto inizia veramente. Le indicazioni sono buone (almeno nella I parte del sentiero), seguite il sentiero 118 e immergetevi completamente nel bosco. Avvolti a 360° dal verde, raggiungete Banditella a 1085 metri e continuate dritto. Giunti alla Sella dei Sassi arriva il momento della scelta. Se volete salire sul Sasso Simoncello dovete prendere il sentiero a destra (che non è segnalato da indicazioni), seguite il percorso e ad un certo punto, fra il verde degli alberi scorgerete il bianco-marroncino della roccia. Proseguite ancora dritto fino a raggiungere una ferrata: in realtà non è niente di spaventoso, diciamo che la corda in ferro è per un maggiore senso di sicurezza.
Sasso Simone visto da Sasso Simoncello
Ecco, dopo poco vi ritroverete davanti agli occhi tutta l’imponenza del Sasso Simone (visto dal Sasso Simoncello); una bellezza indescrivibile e come ciliegina sulla torta, quella che si estende fra i due sassi è la cerreta più grande d’Europa.
La cerreta più grande d’Europa
Ritornate sui vostri passi fino a raggiungere di nuovo la Sella dei Sassi e questa volta proseguite dritto verso il Sasso Simone. Il paesaggio cambia totalmente e lascerete il bosco alle vostre spalle per ritrovarvi nella zona dei calanchi.
Calanchi
Qui a mio avviso la segnaletica è un po’ carente, aguzzate la vista e cercate le indicazioni del sentiero sulle pietre a terra. In linea di massima comunque seguite la strada fino ad arrivare ad un’antica frana naturale. Come dicevo prima, questo è uno dei trekking più belli dell’ultimo anno, forse proprio per la varietà di paesaggi che si modificano in continuazione. Attraversate tutta la parte della frana fino a raggiungere il grande faggio in cima. A questo punto potreste approfittarne per la pausa pranzo con una vista strepitosa.
Indicazioni sentieri per il Sasso Simone
Proseguite poi sul sentiero 118, passate di fronte al faggio e salite seguendo sempre il sentiero: ancora pochi passi e sarete di fronte ad un cancello, apritelo e sarete alle porte del Sasso Simone.
Bosco per arrivare alla cima di Sasso Simone
Il Sasso Simone è il Sasso Piatto, riconoscibile facilmente da ogni angolazione: non sembra nemmeno di essere sulla cima di un monte, ma piuttosto in un grande prato…..fin quando non raggiungete il bordo ed ammirate il panorama da lì: spazia dalle Marche alla Toscana, dall’Emilia Romagna all’Umbria.
Veduta da Sasso Simone
Una volta scesi, proseguite sul sentiero alla vostra sinistra, così da attraversare di nuovo il bosco e tornare al punto di partenza facendo un giro ad anello di circa 12 km.
Sasso Simone: il luogo in cui sorgeva la Città del Sole
Il Sasso Simone ha un legame strettissimo con la storia. Nel 1566 Cosimo I De Medici decise di costruirci una città-fortezza per la sua posizione tattica perfetta per controllare Marche, Emilia e Umbria.
Testimonianze della Città del Sole
Nacque così la Città del Sole che purtroppo ebbe una vita breve, di solo una decina di anni a causa delle forti difficoltà legate alle temperature invernali. Purtroppo oggigiorno non rimane nulla della Città del Sole, se non la strada per raggiungerla. Per salire sul Sasso Simone infatti, camminerete sulle grosse pietre calpestate dal tempo dei Medici.
Sentieri nel Parco del Sasso Simone e Simoncello
Il seniero 118 è solo uno dei tanti che partono alla scoperta della flora e della fauna del Parco del Sasso Simone e Simoncello e del Monte Carpegna. Partendo dal centro di Carpegna potete raggiungere il Cippo, la zona ricca di tornanti in cui Marco Pantani amava allenarsi. Se volete staccare un po’ dalla natura e visitare qualcosa, poco distante meritano Pennabilli, Urbino, Sassocorvaro e Macerata Feltria.
Al prossimo trekking, viaggiatrice seriale.
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