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Pesaro: scoprire la città con le visite guidate teatralizzate

Pesaro, provincia della regione Marche ha vinto da pochi giorni il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2024, che dite, andiamo a conoscerla in anteprima?

Visite guidate teatralizzate a Pesaro

Il modo migliore per visitare una città è sempre quello di affidarsi ad una guida locale, così da non perdere nessuna attrazione importante ma allo stesso tempo recarsi negli angoli più nascosti e ascoltare storie locali.
La visita che voglio proporvi è molto coinvolgente, non aspettatevi un’infinità di date e rimandi storici, voglio proporvi una visita semiseria della città, grazie alle visite guidate teatralizzate.

Visita teatralizzata con Rossini
Visita teatralizzata a Pesaro con Rossini

Cosa sono le visite teatralizzate?

La formula della visita teatralizzata affianca una guida professionista ad un attore che vestirà i panni dei maggiori personaggi della città per raccontarvi in maniera più leggera gli aneddoti e la storia di Pesaro.
Questa tipologia di visita è rivolta ad un pubblico eterogeneo perché anche i bambini si divertiranno un mondo a seguire i racconti di un personaggio venuto dal passato, mentre gli adulti acquisiranno tutte le informazioni ma in maniera più gioiosa e meno pesante.
Le visite teatralizzate vengono effettuate ogni settimana da maggio a settembre, ed essendo gestite dall’Associazione albergatori di Pesaro, trovate tutte le info sul loro sito.
La loro durata è di circa due ore.

Pesaro: dove alloggiare

Venendo proprio al discorso degli alberghi, la città vanta decine di alberghi per ogni esigenza e per tutte le tasche.
Tutti però sono accomunati da alcuni fattori: si trovano principalmente sul lungomare e questo significa che si trovano a 10 minuti di camminata dal centro storico, vantano tutti un’ottima professionalità e offrono diverse tipologie di servizi.

Parete di libri Musei Civici Pesaro
Parete di libri Musei Civici Pesaro

Pesaro: cosa vedere

Pesaro, città dei motori, della musica, del mobile, della bicicletta e ora anche della cultura, offre tantissime opportunità al turista; ovviamente in estate il mare richiama la maggior parte dell’interesse, ma a pochissimi km di distanza si trovano alcuni dei borghi più belli d’Italia come Gradara, Fiorenzuola di Focara e Montefabbri.
Per quanto riguarda i musei avrete l’imbarazzo della scelta, dalla Casa natale di Gioachino Rossini ai Musei Civici, dal Museo Nazionale Rossini alla Domus romana dell’Abbondanza.
Un consiglio che mi sento di darvi però, è quello di ammirare la città anche all’esterno, passeggiando in centro storico con il naso all’insù: non perdetevi la fontana dei tritoni e il Palazzo Ducale in Piazza del Popolo, il meraviglioso Teatro Rossini e la famosissima Palla di Pomodoro.

Palla di Pomodoro
Palla di Pomodoro

La zona del lungomare e del porto merita una menzione a parte, non perdetevi una passeggiata su Viale Trieste.
Sapete che a Pesaro è possibile vedere sia l’alba che il tramonto sul mare in un particolare periodo dell’anno?
Le attrazioni non sono finite, vi invito a scoprirle in prima persona, ma non dimenticatevi le Officine Benelli per ripercorrere più di 100 anni di storia attraverso le moto.

Visita teatralizzata con Dante
Visita teatralizzata con Dante

Le visite teatralizzate sono veramente un modo perfetto per andare alla scoperta di Pesaro e Urbino, ogni tour tematico ha una partenza differente, per essere subito vicino ai luoghi più significativi di ciascun personaggio che si andrà ad approfondire.
Non vi resta che scegliere fra Rossini, Dante, Benelli, Ruggeri, Raffello o Federico da Montefeltro in base all’argomento che volete approfondire.
Per tutti i dettagli e le informazioni consultate il sito di APAhotels.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Si ringrazia APA Hotels per l’invito all’Educational tour “Ciao ti presento Rossini … e non solo!”

Italia, Marche

Panchina gigante e altre opere vicino Montefabbri

Il piccolo e carinissimo borgo di Montefabbri rientra fra i Borghi più belli d’Italia e offre vedute eccezionali sul Montefeltro. Mi era così piaciuto che ne avevo già parlato in un articolo.
Oggi voglio invece accompagnarvi in un viaggio artistico poco fuori da Montefabbri, fra sculture di animali e panchine giganti.

La panchina gigante di Montefabbri

Dopo aver visitato il borgo, scendete sulla strada principale a piedi e aguzzate la vista: appena intravedete una piccola piazzola di sosta all’altezza di una curva, volgete lo sguardo poco più in basso e vedrete una macchia fucsia, ovvero la panchina gigante posizionata poco dopo.
Essa fa parte del progetto delle Big Bench nato nelle Langhe e dona un fascino diverso alla zona.
E’ facile salirci e dalla sua seduta potrete ammirare un meraviglioso panorama; se siete appassionati di panchine giganti, trovate la lista sul sito.

Panchina gigante di Montefabbri
Panchina gigante di Montefabbri

Opere del Montefeltro: “Il pensiero è più veloce dell’azione”

Ripartendo da Montefabbri con direzione Urbino, dopo pochi km sulla destra incontrerete una bellissima scultura di Gianni Calcagnini intitolata “Il pensiero è più veloce dell’azione”.
L’opera è imponente e davvero molto bella, ma è il suo significato che apprezzo maggiormente.
Ritrae una cavalla araba nata da un vortice di vento, quindi impossibile da fermare e domare che salta il globo e vuole rappresentare la libertà senza confini.
La puledra guarda a nord e non avrà mai il sole negli occhi, perciò non si fermerà mai, guarderà sempre avanti. affinché il pensiero possa spingersi lontano alla ricerca di nuovi orizzonti.
Un inno alla libertà che solo un grande viaggiatore poteva interpretare in questo modo.
La scultura si trova all’interno della tenuta dei Santi Giacomo e Filippo.

Opera "Il pensiero è più veloce dell'azione"
Opera “Il pensiero è più veloce dell’azione”

Opere del Montefeltro: “Verso nuovi lidi”

Proseguendo sempre in direzione Urbino, sempre sul alto destro della strada, dopo pochi km incontrerete un’altra opera di Gianni Calcagnini intitolata “Verso nuovi lidi”.
Si tratta di un’opera realizzata per la maggior parte in ferro, raffigurante un’oca migratrice nel momento in cui apre le ali e raccoglie le energie per prendere il volo.
E’ consapevole che ci saranno difficoltà e ostacoli da superare, ma ha una meta da raggiungere e non si fermerà fino a quando non arriverà a destinazione.
Anche in questo caso il messaggio che lancia è davvero bellissimo.
Inoltre l’oca, come il avallo descritto in precedenza, hanno anche il ruolo di incuriosire il passante e farlo fermare. Una volta sceso dall’auto per ammirare le opere, si renderà conto della bellezza dei territori del Montefeltro.

Opera "Verso nuovi lidi"
Opera “Verso nuovi lidi”

Un breve itinerario da aggiungere alla visita di Urbino o alle zone limitrofe.
Quando l’arte si unisce alla natura, nascono composizioni eccezionali.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

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Visita di Ancona particolare: alla scoperta di Ancona sotterranea

L’escursione che vi sto per raccontare unisce la storia allo spirito d’avventura. Avete ma i fatto una visita ai sotterranei di una città? Andiamo alla scoperta di Ancona sotterranea.

Escursione: Ancona sotterranea

Questa suggestiva escursione si effettua solo accompagnati dalle guide e previa prenotazione, ha un costo di 10 euro e dura circa due ore. La visita si divide in due parti: la prima è introduttiva e spiega tutta la storia degli acquedotti e dei sotterranei con l’aiuto di pannelli esplicativi mentre la seconda parte è quella più avventurosa: muniti di caschetto, pila frontale e stivali, si scende ad un livello sotterraneo, percorrendo a piedi la zona sotto Piazza Stamira.

Cunicoli di Ancona sotterranea
Cunicoli di Ancona sotterranea

E’ davvero tutto molto affascinante e suggestivo, gli stivali servono perché l’acqua è sempre presente, può solo variare il livello a seconda delle piogge.
Seguendo la guida si possono osservare cisterne, pozzi, cunicoli e persino una cascata.

Cascata sotterranea di Ancona
Cascata sotterranea di Ancona

Storia dell’acquedotto di Ancona

La visita con l’associazione Ancona Sotterranea si effettua in alcune parti dell’acquedotto che è stato – dove possibile – esplorato e mappato dagli speleologi.
Oggi purtroppo non è possibile percorrere l’intera rete originale perché in alcuni tratti è crollata.
L’acquedotto di Ancona è interamente scavato nella roccia e il suo fine principale era quello di portare acqua al porto della città, molto utilizzato sin dal passato.
Una figura importantissima dell’acquedotto era il fontaniere, anzi i fontanieri, perché erano due, uno per la parte alta e uno per la parte bassa. Essi erano i manutentori dell’acquedotto, gli unici a conoscere ogni cosa di questa opera, infatti tenevano proprio il segreto. Non esistevano documenti scritti e l’uno non conosceva i segreti dell’altro. Le informazioni si tramandavano solo di padre in figlio, come si tramandava allo stesso modo il mestiere.
L’ultimo fontaniere, il Sig. Ugo Menghini, negli anni ’80 dietro autorizzazione del sindaco della città, svelò i segreti che custodiva sull’acquedotto e grazie ad alcune ricerche scoprì la “Chioccia “, una grossa cisterna nella quale arrivano più rami e dalla quale ne ripartono altri, uno smistatore praticamente. Il nome che venne dato alla cisterna, venne preso da un’antica leggenda locale.
Studi più recenti ipotizzano che possano esserci tre “Chiocce”, considerando la differente capienza d’acqua dal punto di partenza a quello di arrivo. L’acquedotto rispecchia la forma del 1870 circa, tranne l’ultima parte che è stata ricostruita dopo la guerra, mentre la cisterna potrebbe risalire al periodo romano o addirittura a quello precedente.
La città di Ancona ha sempre utilizzato un’importante quantità di acqua, in passato infatti veniva svolta qui la lavorazione della porpora, processo che richiedeva persino diverse vasche di decantazione.

Punto di ritrovo per la visita di Ancona sotterranea
Punto di ritrovo per la visita di Ancona sotterranea

Non voglio svelarvi altre curiosità, le scoprirete durante la visita ad Ancona Sotterranea.
Dopo aver partecipato a questa bellissima escursione, potete dare un’occhiata a qualche altro scorcio di Ancona.
Se invece siete appassionati di opere idriche, vi consiglio una visita alla Botte dei Varano o all’acquedotto romano di Pesaro.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

La Botte dei Varano e le altre opere idriche di Serravalle di Chienti

Oltre ai musei e ai palazzi nobiliari, cosa si può visitare durante la visita ad una città o ad un borgo? Avete mai pensato alle opere idriche?
Oggi vi porto a Serravalle di Chienti, in provincia di Macerata, a fare un viaggio nel tempo grazie alle opere idriche della zona.
Dopo aver ascoltato la storia dell’Acquedotto Romano di Pesaro, devo ammettere che sono sempre molto curiosa.

La Botte dei Varano

Nella seconda metà del XV secolo, Giulio Cesare Varano signore di Camerino, fece costruire da ingegneri idrici fiorentini, la Botte dei Varano a Serravalle di Chienti.
Si tratta di un emissario artificiale avente lo scopo di bonificare l’altopiano di Colfiorito in modo tale da avere più terreno possibile da destinare all’agricoltura.

La Botte dei Varano
La Botte dei Varano


La lunghezza del condotto è di circa 500 metri e le acque raccolte, ancora oggi, formano il fiume Chienti. Per l’epoca si trattava di un’importantissima opera, pensate che è stata utilizzata per più di 500 anni, fino al 1997, quando a causa del terremoto che colpì la zona, vennero fatte altre scelte.
Il nome “Botte dei Varano” è collegata alla forma a botte del condotto e ovviamente al cognome di colui che la fece costruire.
Dopo alcuni lavori di restauro, questa meravigliosa struttura è stata resa visitabile, ma solo su prenotazione.

Esterno de la Botte dei Varano
Esterno de la Botte dei Varano

Impianto moderno

Come accennato in precedenza, il terremoto del 1997 “mandò in pensione” la Botte dei Varano che venne sostituita da un condotto parallelo, che scorre a pochi metri di distanza avente la stessa funzione.

Nuovo condotto
Nuovo condotto

Ovviamente il fascino e la bellezza non sono gli stessi, ma la cosa principale è la sua funzione, quindi ancora oggi le acque che scorrono al suo interno formano il fiume Chienti.
Durante i lavori per la realizzazione della nuova opera idrica è stata fatta una bellissima scoperta: proprio nello stesso punto, sorge da millenni un antico condotto romano.

Il collettore romano

Come sempre, quando si parla di opere idriche, c’è quasi sempre lo zampino dei romani; furono proprio loro, nel I secolo a.C. a costruire nella medesima zona il primo condotto con la funzione di mantenere costante il livello delle acque del lago della città di Plestia.

Collettore romano di Serravalle di Chienti
Collettore romano di Serravalle di Chienti

Interamente costruito in travertino e lungo circa 800 metri, sembra che operò per circa 700 anni. E’ alto circa 2 metri ed ha un’inclinazione costante dello 0,2%.
Venne scoperto durante i lavori per la realizzazione del nuovo impianto e infatti oltre alla parte d’ingresso, dove venivano convogliate le acque dalla palude, l’unica altra parte visibile è quella che incrocia la nuova opera idrica.

Collettore romano
Collettore romano

Un tuffo nel passato attraverso le opere idriche è un modo alternativo per scoprire una determinata zona.
Per poter ammirare i 3 condotti, è possibile partecipare ad una visita guidata con l’Associazione GMP Gaia.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche, Trekking

La Valle dei Tufi di Modolfo

La Valle dei Tufi, fra Mondolfo, San Costanzo e Stacciola rappresenta la destinazione perfetta per una passeggiata diversa dal solito.
Come anticipa il nome, infatti, lungo il percorso si incontrano zone tufacee.

La Valle dei Tufi: il percorso

Se volete fare una bella camminata, vi consiglio di partire dalla chiesa della Madonna delle Grotte, dove potete lasciare ance l’auto.

Chiesa della Madonna delle Grotte
Chiesa della Madonna delle Grotte


Prendete la stradina alla sinistra della chiesetta e iniziate il percorso.
Dopo poco, sulla destra, troverete la prima parete di tufo che ospita ancora delle grotte scavate in questo materiale.
Camminate lungo la strada principale fino ad arrivare al lago della Grottaccia, dove incontrerete diverse persone che si dilettano nella pesca, al posto dei briganti che un tempo si rifugiavano qui.

Grotte nel tufo
Grotte nel tufo


Costeggiate il lago e salite per il sentiero.
Il percorso non è complicato, ma le salite non mancano.
A fine salita arriverete al piccolo abitato di Stacciola, feudo dei Mauruzi da Tolentino dal 1412.
Fermatevi qualche minuto per una breve sosta e per ammirare la bianca chiesa attorno alla quale è sorto tutto l’abitato.
Lungo il percorso della Valle dei Tufi, si incontrano panorami mozzafiato, case coloniche e natura a 360° .
Pensate che siamo a soli 4 km dal mare, che ovviamente è visibile nelle giornate terse.

Panorami
Panorami


Nella zona sorgono anche diverse aree pic nic in cui fermarsi per pranzo o solo per ammirare i panorami circostanti.
Ci sono anche due fonti, quella piccola di Stacciola e quella più grande di Mondolfo.
Proseguendo sul percorso, a volte segnalato da frecce, si incontra una grossa parete di tufo con iscrizioni e disegni, fra cui di sicuro un cavallo, un cuore e un alieno.

Parete di tufo
Parete di tufo


Ancora qualche centinaio di metri e si raggiunge il bellissimo borgo di San Costanzo, con il suo Teatro della Concordia.

San Costanzo
San Costanzo


Questo è uno degli itinerari che potete fare, di sicuro il più completo, ma volendo c’è la possibilità di fare un anello senza raggiungere San Costanzo o di raggiungerlo da un’altra strada.
Io ho deciso di ritornare indietro per la stessa strada dopo aver fatto un giretto a San Costanzo.

Il sentiero “La Valle dei Tufi” vi catapulterà a stretto contatto con la natura, i più esperti potranno scorgere anche diverse specie vegetali e animali, come il famoso gruccione.
Ci troviamo nelle Marche, in provincia di Pesaro-Urbino e la camminata totale è lunga circa 12 km.
Alla prossima camminata,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Treia: cosa vedere nella cittadina marchigiana

Treia, in provincia di Macerata rientra fra i “Borghi più belli d’Italia” ed è un ottimo punto di partenza per visitare anche le attrazioni limitrofe.

Veduta di Treia
Veduta di Treia

Treia: cosa vedere

Sicuramente in una visita a Treia, vi consiglierei di iniziare dalla Piazza della Repubblica, una delle poche piazze pensili delle Marche, a forma di ferro di cavallo si affaccia su un panorama eccezionale.
Su di essa sorgono poi i principali monumenti della città come la chiesa di San Filippo, il Palazzo Comunale e l’Accademia Georgiana.
Dopo aver ammirato questi edifici e il monumento al centro della piazza dedicato a Papa Pio VI, vi consiglio di addentrarvi per le viuzze alla ricerca di qualche scorcio magico.

Treia: il gioco del pallone

Treia è famosissima per il gioco del pallone con il bracciale, tanto che esiste il Museo del Bracciale; al suo interno tante curiosità, cimeli, trofei e documenti che raccontano la storia di questo gioco praticato in speciali arene fin dai primi anni dell’Ottocento.

Museo del bracciale di Treia
Museo del bracciale di Treia

I “campi” di gioco sono detti Sferisteri e quello di Treia è dedicato a Carlo Donnini, originario proprio della città, definito il più grande campione dell’epoca.
Vi svelo una curiosità: i bracciali con cui giocano le donne sono diversi da quelli degli uomini, sono più leggeri.

Museo archeologico e Teatro Comunale

Altra tappa da inserire durante una visita a Treia è il Museo Archeologico ospitato all’interno dell’Ex Convento di San Francesco edificato nel 1300.

Museo Archeologico di Treia
Museo Archeologico di Treia

Inaugurato nel 2004 racchiude al suo interno reperti che spaziano dal Paleolitico all’epoca picena e romana; da non perdere una testa del dio Serapide.

Teatro di Treia
Teatro di Treia

Il Teatro Comunale è un fiore all’occhiello della città di Treia, nato inizialmente nel 1794 grazie alla “Congregazione Teatrale” è arrivato fino ai giorni nostri in tutto il suo splendore. Piccino ma di una bellezza unica.

Villa Spada o Villa La Quiete

Subito fuori dalle mura della città, sorgeva una bellissima villa signorile: Villa La Quiete meglio conosciuta come Villa Spada Lavini.

Villa La Quiete
Villa La Quiete

Edificata su progetto del Valadier, rappresenta l’armonia perfetta fra la natura e l’opera dell’uomo. Circondata da giardini all’italiana, orti, zone boschive e alcune opere, affaccia su un panorama mozzafiato sulla vallata del fiume Potenza. Negli anni è stata impiegata per differenti mansioni, pensate che fino a qualche decennio fa era l’asilo per i bambini di Treia… niente male direi.

Cosa e dove mangiare a Treia

Dopo essere andati alla scoperta delle bellezze di questa cittadina marchigiana, mi sembra giusto sedersi a tavola e assaggiare i piatti tipici della zona. All’appello non possono mancare i vincisgrassi, il ciauscolo e il vino . Vi consiglio di provare l’Antica Fornace proprio in centro a Treia e il Villino poco fuori dal centro.

Questo itinerario è perfetto per una giornata nella cittadina marchigiana, se invece restate in zona più a lungo ho una lista di attrazioni da consigliarvi che vi svelerò i prossimi giorni.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Feste e Sagre in Italia, Italia, Marche

Mercatini di Natale di Pergola

La lista dei mercatini di Natale si allunga e oggi vi porto a quelli di Pergola.

Le luminarie del Corso

Siamo in provincia di Pesaro-Urbino e abbinerete sicuramente questo nome al vino di visciole e ai Bronzi di Pergola.

I mercatini di Natale

I giorni 4-5-8 dicembre si svolgerà la CioccoVisciola di Natale, una festa in cui si incontrano il cioccolato e i migliori visciolati della zona.

La visciolata o vino di visciole, si ottiene dal frutto della visciola abbinato al vino rosso.
Per l’occasione il centro storico di Pergola si riempie di bancarelle, stand che vendono i migliori cioccolati e i migliori vini di visciole, luminarie e tante altre attrazioni.

Vino di visciola in bicchierino di cialda e cioccolato

Un grande albero illumina il Presepe artistico, mentre i portici del Palazzo del Municipio ospitano i mercatini di Natale.

Il grande albero

Mentre i più grandi si gustano il cioccovì o dell’ottimo tartufo bianco pregiato, i più piccini non staranno più nella pelle quando vedranno il Villaggio di Babbo Natale in cui potranno divertirsi, incontrare l’omone dalla lunga barba bianca, scrivergli la letterina o semplicemente divertirsi sui gonfiabili.

Villaggio di Babbo Natale

Alla fine di Via Don Minzoni non perdetevi il Christmas Village store, un’area interamente dedicata al Natale in cui poter acquistare giochi, decorazioni e oggetti di artigianato.
Sempre qui non dimenticate di farvi scattare una foto con Babbo Natale a bordo della sua slitta!

Io & Babbo Natale

Pergola è chiamata anche la “Città delle 100 chiese” e la maggior parte di esse è visitabile; consacrate o sconsacrate che siano, custodiranno di sicuro un piccolo tesoro da mostrarvi.
Tappa immancabile durante un tour di Pergola è la visita al Museo dei Bronzi….. ma di questo ve ne parlerò a parte.
Al prossimo mercatino,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche, Trekking

Trekking alle cascate di Sarnano

Amanti delle cascate, anche secondo voi hanno molto fascino non solo in estate ma anche nelle altre stagioni?
Oggi vi propongo un trekking autunnale alle cascate di Sarnano.

Come arrivare alle cascate di Sarnano

Per raggiungere le cascate di Sarnano, occorre arrivare proprio al borgo di Sarnano in provincia di Macerata, una volta qui vi consiglio di lasciare l’auto o nel parcheggio di fronte al liceo scientifico o nel parcheggio di Largo Bozzoni.
Le cascate infatti sono vicinissime al centro e la camminata può partire comodamente da qui.

Trekking alle cascate di Sarnano: Cascata dell’Antico Molino

Grazie ad un’azione di riqualifica del territorio, sono stati sistemati i sentieri delle cascate perdute.
Tutte le cascate sono facilmente raggiungibili, ma non con passeggini o carrozzine.
Vi consiglio di iniziare da quella dell’Antico Molino che é la più vicina.

Cascata dell'Antico Molino
Cascata dell’Antico Molino

Seguite la segnaletica e prendete il sentiero sulla destra. Camminate su un tappeto di foglie cadute di vari colori, passando davanti ai resti del vecchio mulino da cui prende il nome la cascata.
Seguendo sempre il percorso indicato, in 5 minuti sarete al cospetto della cascata dell’Antico Molino. Il suo salto é di circa 12 metri e l’ambiente è davvero meraviglioso. Se ci andate in estate approfittatene per rinfrescarvi un po’.

Trekking alle cascate di Sarnano: Cascata de Lu Vagnatò

Continuando la Via delle Cascate Perdute, così chiamato perché due delle tre cascate furono per diverso tempo irraggiungibili, completamente immerse nella natura ci si dirige verso la seconda cascata.
Tornate indietro sulla strada percorsa in precedenza fino ad arrivare all’incrocio con la Strada Provinciale, dirigetevi verso sinistra, attraversate la strada e poco dopo troverete le indicazioni per la cascata di fianco ad una casa rosa. Prendete la strada che costeggia la casa e seguite la segnaletica.

Cascata de Lu Vagnatò
Cascata de Lu Vagnatò

Incontrerete una piccola chiesetta molto suggestiva, dovete sapere infatti che qui si incrociano la Via Lauretana e il Cammino Francescano della Marca. Dopo poco incontrerete il sentiero che conduce alla seconda cascata, quella de Lu Vagnatò, così chiamata per la piscina naturale che una volta arricchiva maggiormente questo angolo immerso nella natura. Scendete le scale e arrivate proprio a toccare l’acqua della cascata.

Trekking alle cascate di Sarnano: Cascatelle dei Romani

Un’altra mezzoretta di cammino e avrete raggiunto la terza cascata.
Dalla seconda cascata, seguite il piccolo sentiero indicato, immerso nel verde e una volta arrivati alla chiesetta della Madonna dei Quattro Occhi, svoltate a destra fino alla fine della strada e poi a sinistra. Poco dopo troverete la solita segnaletica che vi indicherà la direzione per le Cascatelle Dei Romani, seguite il sentiero, superate la casa e sulla sinistra troverete un pannello informativo e subito dietro la terza cascata della Via delle Cascate Perdute.

Cascatelle dei Romani
Cascatelle dei Romani

Scenari davvero meravigliosi per gli amanti della natura e delle camminate.
Una volta arrivati a questo punto avrete due possibili alternative fra cui scegliere: dirigervi verso il centro di Sarnano e ammirare il borgo o proseguire in mezzo alla natura e raggiungere le Pozze dell’ Acquasanta e la Cascata del Pellegrino.

Se amate le cascate non perdetevi quelle di Borgo Pace.

Alla prossima escursione,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche, Trekking

Lu Vurghe

Se non volete ancora abbandonare la stagione estiva, vi svelo una piccola chicca. C’è un luogo nelle Marche in cui è possibile fare il bagno nelle acque termali calde anche in autunno. Vi porto a fare un giro a Lu Vurghe di Acquasanta Terme.

Le piscine di Lu Vurghe

In provincia di Ascoli Piceno, quasi al confine con l’Abruzzo, si trova un luogo immerso nella natura davvero suggestivo.
Le piscine di acqua termale sono opera dell’uomo, ma pur essendo di origine artificiale, non noterete affatto la differenza. Se siete amanti dei bagni nelle piscine naturali in estate, quando appena ci si immerge il refrigerio è assicurato, potrete vivere la stessa esperienza in autunno, ma al contrario vi scalderete nelle acque sulfuree molto più calde rispetto alla temperatura esterna.

Acquq sulfurea a Lu Vurghe
Acqua sulfurea a Lu Vurghe

Le piscine sono due, una più grande che riesce ad ospitare più persone, alla fine della quale un piccolo sbarramento crea una seconda pozza che può ospitare circa quattro persone.
Alle spalle di quella grande, troverete un’altra piscina più piccola. Il tutto è immerso in un contesto naturale, con il fiume che score poco distante.

Vasca sulfurea di Lu Vurghe
Vasca sulfurea di Lu Vurghe

Per arrivare alle pozze dovrete scendere delle scale che si mimetizzano benissimo con la natura e le rocce, il sentiero è semplice ma non percorribile con passeggini o carrozzine.
Grazie ad un’opera di riqualificazione del territorio, questo sentiero di rilevanza storica è stato ripristinato e reso usufruibile da chiunque, infatti l’ingresso è gratuito.
Sembra che queste acque curative siano conosciute sin dai tempi dei romani, quando consoli, re e legionari si recavano in queste zone per trarne beneficio.

Pozze di Lu Vurghe
Pozze di Lu Vurghe

Come arrivare a Lu Vurghe

Per raggiungere Lu Vurghe, dovete raggiungere Acquasanta Terme e impostare sul navigatore la località di Santa Maria di Maggese.
I parcheggi a ridosso dell’ingresso non sono moltissimi, ma poco distante troverete dei posteggi liberi lungo le vie, lasciate l’auto e incamminatevi verso la sede dello Speleoclub dove troverete anche qualche ambulante che vende cibo.

Inizio del sentiero
Inizio del sentiero

Dopo aver fatto scorta di viveri, prendete il sentiero sulla destra e dopo nemmeno 10 minuti di cammino sarete arrivati alla Spa naturale.
Ora non vi resta che godervi una bella giornata a contatto con la natura.
Prima o dopo; non perdetevi le gole del Rio Garrafo.

Se amate questo genere di luoghi, vi consiglio anche Saturnia e Bagni San Filippo.

Alla prossima scoperta,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche, Trekking

Trekking alle Gole del Rio Garrafo

Un trekking che vi farà sentire Indiana Jones per un giorno è quello alle Gole del Rio Garrafo ad Acquasanta Terme.
Dopo (o prima) aver fatto una tappa alle piscine di acqua sulfurea di Lu Vurghe, vi consiglio questo bellissimo trekking.

Piscina naturale del Rio Garrafo
Piscina naturale del Rio Garrafo

Come arrivare al sentiero del Rio Garrafo

Come detto precedentemente, questo trekking parte da Acquasanta Terme in provincia di Ascoli Piceno, quindi raggiungete il paese e prima di lasciarlo alle vostre spalle e percorrere il ponte, parcheggiate nel parcheggio di fronte al Municipio o svoltate poco dopo sulla sinistra seguendo i cartelli per Frazione Matera e Frazione Vallecchia.
Poco dopo svoltate di nuovo sulla sinistra in una strada di ghiaia e lasciate l’auto dopo circa 500 m nella piazzola sulla destra.

Inizio del sentiero del Rio Garrafo
Inizio del sentiero del Rio Garrafo

Incamminatevi sul sentiero che indica Vallecchia M.A e dopo poco inizierà il vero e proprio trekking.

Trekking Rio Garrafo: il percorso

A mio avviso si tratta di uno dei trekking più belli che abbia mai fatto.
Il percorso è breve, sono circa 2 km ma dire che è suggestivo non rende abbastanza l’idea.
Vi anticipo che non è adatto a tutti e non è assolutamente percorribile con i passeggini.
Il percorso si snoda fra le pareti di roccia della Gola del Rio Garrafo, separate proprio dallo scorrere di quest’ultimo.
Gran parte del percorso prevede l’aiuto di corde per facilitare il camminatore ed è richiesto salire e scendere dai massi e dalle rocce.

Corde lungo il percorso
Corde lungo il percorso

E’ consigliabile percorrere questo sentiero con una guida; io personalmente ci sono andata in autonomia perché era piena estate e il torrente era completamente secco, così ho potuto camminare direttamente sul letto del fiume.
Ovviamente quando qui è presente dell’acqua, è tutto più complicato ma di sicuro ancora più suggestivo.
Sarà infatti richiesto di guadare il ruscello diverse volte.
Vi assicuro che vi sentirete come Indiana Jones, la natura è rigogliosa e selvaggia, il grado di umidità è abbastanza elevato… tutto fa pensare di essere all’interno di una foresta.

Gole del Rio Garrafo
Gole del Rio Garrafo

Dopo diversi sali e scendi, si arriva alle bellissime piscine, dove in estate la voglia di fare un tuffo è difficile da contenere, mentre nelle altre stagioni la location si presta sicuramente per delle pause e delle meditazioni.

Contemplazione alla fine del percorso
Contemplazione alla fine del percorso

Portatevi il pranzo al sacco e dell’acqua, inutile dire che durante il percorso non incontrerete punti di ristoro.
Incontrerete invece delle grotte, come per esempio la Grotta Fredda ma se siete in autonomia non addentratevi da soli, occorre tutta l’attrezzatura specifica.

Insomma, se avete lo spirito avventuriero e volete sentirvi Indiana Jones per un giorno, le Gole del Rio Garrafo vi attendono.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.