Category

Italia

Italia, Veneto

Curiosità,segreti e luoghi comuni su Venezia

Venezia l’ho sempre amata, ma ogni volta che ci torno è come se fosse la prima….i miei occhi si trasformano a cuoricino.
Dopo qualche anno di assenza, ho trascorso ben due fine settimana consecutivi in questa bellissima città e ho cercato di scorgere particolari meno vistosi,percorrere calle meno trafficate e soprattutto camminare con gli occhi e il naso all’insù.
Ho avuto la fortuna di partecipare ad una visita guidata e mi si è aperto davvero un mondo,la mia visione di Venezia è stata totalmente stravolta e io adoro scoprire lati nascosti e storie andate perdute.
Proprio perché questa esperienza mi ha stravolto positivamente, mi sembra giusto condividere alcune informazioni con voi,siete pronti?

La ricchezza della Repubblica di Venezia
La Repubblica di Venezia resistette per più di mille anni e il segreto è molto semplice: i nobili (che di solito non si sporcavano le mani nemmeno per riscuotere denaro) a Venezia lavoravano in prima persona aumentando la ricchezza della città;per lo più erano commercianti.
Se devo farvi un esempio per farvi capire la ricchezza della città,paragonata ai giorni nostri,vi dico che equivaleva (indicativamente) a quella della Città del Vaticano.

Gli austriaci cambiarono completamente la struttura di Venezia
Venezia venne venduta agli austriaci da Napoleone.Essi apportarono moltissimi cambiamenti alla città.
In precedenza vi erano circa 100 canali, gli austriaci ne interrarono circa la metà modificando completamente la struttura di Venezia.Le “strade”  erano i canali e di conseguenza le entrate principali dei meravigliosi palazzi si affacciavano tutte sull’acqua;apportando queste modifiche, queste entrate non vennero (quasi) più utilizzate e le porte che prima erano di servizio e davano sulla parte posteriore del palazzo diventarono quelle principali (da dove entriamo oggi).
I canali interrati divennero delle vie a tutti gli effetti e tutt’oggi si distinguono dalle vie originali (calle) perché molto più grandi (e anche con un nome differente).
Originariamente i ponti servivano per accedere ai palazzi, dopo questo cambiamento acquisirono la funzione di attraversare il canale collegando più strade;originariamente non erano provvisti di una sorta di parapetto laterale,cosa che invece venne aggiunta in seguito e tramandata fino ai nostri giorni.

Ultimo ponte veneziano

In tutta la città di Venezia è rimasto un solo ponte veneziano,gli altri sono tutti ponti austriaci.

Venezia non è costruita sull’acqua
Sfatiamo una volta per tutte questa idea che Venezia sia stata costruita sull’acqua: non è così.
La laguna rappresentava un grande vantaggio per chi la conosceva,i popoli invasori non sapevano come muoversi in un terreno così difficile e di conseguenza non riuscivano a conquistarla.Fu per questo motivo che la laguna venne popolata, ma essendo un luogo paludoso e inadatto allo sviluppo di una comunità,vennero fatte diverse e grandissime opere di bonifica.
Una volta capito il metodo migliore, vennero costruite le prime abitazioni…..sempre con mattoni perché molto più leggeri rispetto ad altri materiali,ma sulla terraferma (bonificata) e non sull’acqua,quindi le case di Venezia non sono palafitte,ma sono case a tutti gli effetti.
Il metodo di costruzione poi però è particolare,come detto in precedenza si cercava di creare una struttura più leggera possibile…avete mai notato che le case non hanno i balconi?Perché?Sempre per questione di peso.In alcuni casi si vedono dei mini balconcini,ma non i soliti che siamo abituati a vedere.

L’acqua è stagnante?
Assolutamente no.L’acqua dei canali di Venezia risente del fenomeno delle maree e di conseguenza si alza e si abbassa volte al giorno e quindi è in continuo movimento.

Uno dei canali di Venezia

Chiese di Venezia
Fateci caso,spesso non riuscirete a trovare l’ingresso delle chiese!Perché?!Semplicemente perché sempre per questioni di spazio non potevano essere edifici isolati, ma vennero costruite abitazioni tutt’intorno e quando dico tutt’intorno intendo dire anche sui 4 lati.

Chiesa completamente inglobata dalle case

Esistono chiese che si intravedono solo da lontano, per via del campanile,poi avvicinandosi si rimane un po’ spaesati fin quando non si realizza di dover entrare da una porta normalissima,attraversare “uno strato” di case e finalmente si arriva a destinazione.Addirittura anche la chiesa di San Marco non ha tutti i lati liberi…fateci caso!

Il Carnevale
Sapete che inizialmente il carnevale durava 5 mesi?Non dovete pensare ad un periodo di festa ma piuttosto ad un periodo in cui era consentito mascherarsi. Perché vi starete chiedendo?Semplicemente perché vivere su un’isola non era facile, il concetto di privacy era praticamente inesistente e per ovviare a questo problema è stato escogitato questo stratagemma.

I Casinò
Sapete come si dice casa in veneziano?La risposta è Ca’. E piccola casa? La risposta è Casin. I casin erano generalmente strutturati su tre piani,il primo era il magazzino con i grandi archi dove le imbarcazioni riuscivano ad arrivare senza problemi e scaricavano le merci, il terzo era dedicato al reparto notte con le camere e il piano centrale era quello in cui si svolgeva la vita sociale.Piano piano a Venezia si sviluppò il gioco d’azzardo e al contrario del resto d’Europa divenne legale ed in città arrivarono anche tanti stranieri spinti da questa possibilità.I piani centrali delle case quindi,di giorno accoglievano la vita famigliare/commerciale, la sera si trasformavano in stanze da gioco dove vi erano collacati tavolini illuminati solo da candele e dove si accomodavano uomini dal volto coperto da una maschera e costretti e rimanere in silenzio:ecco come e dove nacquero i casinò.
Questo fu un altro aspetto che contribuì all’incremento della ricchezza della città.

Giacomo Casanova
Anche qui il mito che si è creato intorno a questo personaggio non è proprio veritiero,anzi.
Oggi usiamo il termine casanova per indicare un dongiovanni,che prova piacere nella conquista e una volta raggiunto l’obiettivo cambia bersaglio.Giacomo ebbe un sacco di donne,ma sembra che si innamorasse realmente di tutte, è che semplicemente poi non andava a buon fine.Sembra che intrattenesse relazioni epistolari con molte di esse e che addirittura cercò di sposarsi per ben 5 volte.
Era una persona molto intelligente,scrittore,poeta e filosofo al contrario di quello che si pensa.

Avrei tanti altri racconti e segreti da svelarvi, ma al momento mi fermo qui!:-)
Logicamente si tratta di riassunti,su riassunti su riassunti della storia…le vicende si sono verificate in un lasso di tempo molto ampio,ma mi sembrava giusto darvi almeno un’idea.
Io sono rimasta completamente affascinata,non vedo l’ora di partecipare ad un’altra visita così interessante e scoprire qualche altro segreto!

Alla prossima scoperta,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Veneto

Libreria Acqua Alta di Venezia

Piano piano sto trasformando i miei sogni nel cassetto in realtà.
La scorsa settimana ne ho realizzato un altro in una città meravigliosa,ineguagliabile e che mi emoziona ogni volta: Venezia.
Premetto che ogni angolo,ogni scorcio ha davvero qualcosa di unico e tornarci per la seconda,terza volta ti permette di guardare tutto con occhi diversi,di avere un atteggiamento molto più rilassato e come dice una mia amica,di camminare con lo sguardo verso l’alto e non verso il basso alla ricerca della via giusta da seguire.
Detto ciò vi voglio accompagnare in un luogo davvero unico nel suo genere, la prima volta che ne ho sentito parlare ho subito detto:prima o poi ci andrò.
Siete appassionati di libri?Amate le librerie?
Allora non potete assolutamente perdervi questa chicca.
Si tratta della Libreria Acqua Alta, situata in Calle Lunga Santa Maria Formosa,facile da raggiungere.

Dovete abbandonare la vostra idea di libreria,aprite la mente e immaginatevi libri,riviste,vecchie enciclopedie,mappe e chi più ne ha più ne metta collocate non nei classici scaffali ma all’interno di una gondola, vasche da bagno, canoe e cose simili.

La quantità di volumi è davvero impressionante,non credo sia molto facile cercare qualcosa di specifico.
Lasciatevi ammaliare dall’atmosfera, spingetevi fino in fondo alla stanza di destra e sedetevi su una vecchia poltrona ad ammirare l’acqua del canale che passa proprio lì,

uscite nel giardino e salite i gradini della scala fatta di libri o rifugiatevi nell’altro angolino romantico con un tavolino in ferro e una parete composta interamente da libri.

E’ un luogo davvero unico e meraviglioso nella sua particolarità, è infatti considerata una delle 10 librerie più belle del mondo.
Avrete anche la compagnia dei gatti del proprietario che si aggirano fra i tanti volumi.
Io fossi in voi la inserirei nella lista delle cose da vedere!
Alla prossima scoperta,
Viaggiatrice Seriale.

Italia, Piemonte

Il trenino del foliage: da Domodossola a Locarno

Lo sapete che tra le Centovalli passa un trenino davvero speciale? Il trenino delle Alpi.
O meglio, passa la ferrovia Vigezzina-Centovalli, una delle linee ferroviarie panoramiche più suggestive d’Europa, con scorci mozzafiato tra laghi e monti.
In qualsiasi stagione questo percorso regala scenari magnifici, pensate al verde rigoglioso in piena estate, al manto bianco e candido in inverno e ad un tappeto sui toni caldi del rosso/marrone in autunno.
Io ho optato per quest’ultima soluzione e sono salita a bordo del trenino delle Centovalli a inizio novembre e mi sono gustata in tutto e per tutto il viaggio (vi consiglio di anticipare a fine ottobre se volete vedere il foliage in tutto il suo splendore).

Potrete trovarlo anche con il nome “trenino del foliage” … io quando ho scoperto la sua esistenza sono letteralmente impazzita e ho subito pianificato un weekend.

Vecchio vagone del trenino delle Alpi

Se amate i colori, i paesaggi e il viaggio lento questo è proprio per voi.
L’intero percorso ha una lunghezza di 52 km totali, che si dividono fra Italia (circa 32) e Svizzera (circa 20) e regala degli scorci magnifici immergendosi completamente nella natura: ammirerete  montagne, cascate e corsi d’acqua e attraverserete innumerevoli ponti, uno fra i quali è di una bellezza disarmante.
Oltre ad attraversare le Centovalli e la Val Vigezzo potrete spingervi fino al Lago Maggiore.
Il biglietto di andata e ritorno consente di effettuare una sosta intermedia sia all’andata che al ritorno, così avrete la possibilità di ammirare ancora più cose oltre alla natura rigogliosa.
Io e la mia amica ad esempio siamo partite da Domodossola per arrivare poi fino a Locarno ma all’andata abbiamo deciso di fermarci a Santa Maria Maggiore (ve la consiglio come tappa intermedia perché è un vero gioiellino), mentre al ritorno abbiamo fatto una sosta a Re dove l’unica attrazione è il santuario in cui è avvenuto un miracolo.
Esistono due tipologie di treno, vi consiglio di prendere quello panoramico che ha un sovrapprezzo di 1,50 € rispetto a quello normale, così dalle grandi vetrate ammirerete ancora meglio la bellezza della natura.

Grandi vetrate del treno panoramico

E’ un’esperienza davvero suggestiva, vi invito con tutto il cuore a salire a bordo di uno dei trenini bianchi e blu per respirare un’aria magica.
Una volta lì poi approfittatene per qualche gita in zona, create un itinerario perfetto seguendo i vostri gusti.
Noi siamo state a Domodossola, abbiamo ammirato il meraviglioso Lago Maggiore e le sue isole, Stresa, il lago d’Orta e l‘Isola di San Giulio….insomma abbiamo ottimizzato i tempi! 🙂

Lago Maggiore

Chissà, forse la prossima volta ci tornerò con la neve…
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice Seriale.

Italia, Puglia

Pranzare su un trabucco in Puglia

Sono sempre rimasta letteralmente a bocca aperta davanti ai trabucchi e ho sempre desiderato varcarne la soglia personalmente.

Sono strutture antiche, per la precisione macchine da pesca costruite su palafitte.
Grazie ad essi infatti, i trabuccolanti potevano pescare in acque abbastanza profonde senza la necessità di avere un’imbarcazione, anche con condizioni atmosferiche avverse.

Il metodo è abbastanza semplice, viene calata un’enorme rete da pesca attraverso un apposito marchingegno che verrà in seguito fatta riemergere portando al suo interno il prezioso bottino.
Sono presenti sulla costa adriatica, maggiormente in Abruzzo ma anche in Puglia e in Molise…esiste addirittura la Costa dei Trabocchi, in provincia di Chieti,dove la concentrazione è davvero elevata.
Oggigiorno moltissimi sono stati trasformati in ristoranti dove vale assolutamente la pena consumare un pasto.

L’atmosfera che si respira è davvero suggestiva,addirittura magica.
Io ho avuto la fortuna di fermarmi per pranzo in un bellissimo trabucco sul Gargano e finalmente ho realizzato un piccolo sogno.

La giornata primaverile era perfetta per esplorare la costruzione prima di godere dell’ottimo pranzo.
Di fianco alla zona con i tavolini infatti vi era una piccola porta che conduceva alla reale area di pesca,una vera terrazza sul mare “arricchita” da reti, canne, corde e secchi.

Dopo aver curiosato un po’, è giunta l’ora di un aperitivo seguito da un bel pranzetto a base di pesce sospesi sul mare.

Se capitate in zona non fatevi sfuggire l’occasione!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Piemonte

Isola di San Giulio: cosa vedere

Un vero gioiellino, una chicca, una perla in mezzo al lago d’Orta….ecco come definirei l’Isola di San Giulio.
E’ stata la mia ultima tappa dopo un giro sul trenino del foliage, una toccata e fuga a Domodossola e una bellissima giornata trascorsa sul Lago Maggiore.
Ma questo piccolo posto mi ha letteralmente riempito il cuore.
Arrivare ad Orta e giungere fino alle rive del lago da dove si scorge il profilo dell’isola è già di per sè meraviglioso,dovete sapere infatti che l’isola di San Giulio è l’unica isola in tutto il lago ed esercita un gran fascino.

Veduta dell'isola di San Giulio dal lago

Veduta dell’isola di San Giulio dal lago

Dalla terra ferma ci si imbarca su barchette che fanno la spola in continuazione, al costo di 4,50€ si acquista il biglietto di andata e ritorno.
In pochi minuti si attracca di nuovo e come prima cosa, ancor prima di andare in avanscoperta, si danno le spalle all’isola e mi ammira il piacevole paesaggio di Orta da lontano:una meraviglia.
L’isola è abbastanza piccola, ha un perimetro di circa 650m ed è quasi totalmente occupata dall’Abbazia Mater Ecclesiae.
Sembra infatti che venne scelta come centro culturale precristiano, poi divenne un castello, una fortezza e per finire si trasformò in un monastero.
Cosa certa è che ebbe sempre un forte potere religioso.
Una volta attraccati, per entrare letteralmente nell’isola occorre oltrepassare una piccola porta, andando sempre diritto si entra nella chiesa, prendendo la strada di destra si percorre l’intero perimetro dell’isola, imbattendosi così nelle antiche case dei canonici.
Un cartello all’entrata cita: “L’isola del silenzio ti dà il benvenuto” e in tutte le piccole viuzze ritroverete delle citazioni legate al silenzio e alla meditazione.
Oggigiorno l’isola è abitata da pochissime persone, mentre tanti altri possiedono la seconda casa e proprio per questo vi accorgerete che comunque tutte le costruzioni sono curate e tenute davvero bene e il tutto invoglia maggiormente il visitatore a scoprire i piccoli tesori nascosti.

Camminando per l'Isola di San Giulio

Camminando per l’Isola di San Giulio

Ogni tanto troverete delle piccole rimesse di barche, piccolissimi vicoli che conducono fino alle acque del lago e tantissimi pontili in legno.

Da qualsiasi punto dell’isola si gode di un panorama mozzafiato.
E’ una visita che vi consiglio perchè ne vale la pena, si effettua in poco tempo ma regala davvero delle belle sensazioni, un vero senso di pace.

Attracco all'Isola di San Giulio

Attracco all’Isola di San Giulio

Non mi sono dimenticata di dirvi che all’isola è legata la leggenda di San Giulio e dei draghi, ma questa è un’altra storia che vi racconterò prestissimo.
Finito il giro ci siamo recate di nuovo al piccolo porticciolo in attesa della barca che in pochi minuti ci avrebbe ricondotto alla terraferma, ma anche quel momento è stato davvero suggestivo: immaginatevi una schiera di alberi dai colori autunnali che perdono le foglie trasportate dal vento, il muro di cinta cosparso di edera rossa, i pontili in legno e una vista meravigliosa su Orta.

Autunno sull'isola di San Giulio

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Fiorenzuola di Focara:un bellissimo borgo italiano

Una piccola meraviglia incastonata in un paesaggio mozzafiato,questa è Fiorenzuola di Focara.
Ci troviamo sul Monte San Bartolo (in provincia di Pesaro-Urbino) e al confine fra Marche ed Emilia Romagna sorge questo piccolo borgo.
Percorrere le strade tortuose della riserva naturale in moto o con un’auto cabrio sarebbe proprio il top, si macinano chilometri ammirando un paesaggio davvero suggestivo: dall’alto del promontorio si può ammirare il meraviglioso mare che bagna questa parte di Italia ed un lungo tratto di costa a strapiombo sull’Adriatico.

Panorama dal monte San Bartolo

Con negli occhi ancora queste immagini spettacolari fermatevi ai piedi del piccolo borgo e addentratevi oltrepassando la porta d’ingresso, sopra la quale vi è esposta una lastra con un passaggio della Divina Commedia, affiancata dalle immagini del sommo poeta.

« Poi farà sì ch’al vento di Focara,
non farà lor mestier voto né preco »

Dovete infatti sapere che Dante citò questo gioiellino proprio ne XXVIII canto dell’Inferno.

Porta d’accesso al borgo di Fiorenzuola di Focara

Salite per il vicolo principale e raggiungete il punto di massima altezza, il campanile della vecchia chiesa di Sant’Andrea  che dalla sua altezza domina tutto il territorio: da qui la visuale è davvero pazzesca.

Campanile

Riuscirete a vedere anche la spiaggia proprio sotto di voi…e se volete raggiungerla,incamminatevi per il Sentiero dell’Amore.

Scattate qualche foto e fermatevi a contemplare l’orizzonte da una delle panchine posizionate sotto gli imponenti alberi.

Veduta dalle panchine

Il nome “Focara” deriva dagli innumerevoli fuochi che venivano accesi sul promontorio per segnalare la presenza dello sperone di roccia ai naviganti; sembra risalga ai tempi dei romani.
Se ci andate d’estate non potete assolutamente perdervi la spiaggia sottostante, anche se non sarà una passeggiata raggiungerla vi assicuro che ne vale la pena.
Se la stagione invece non è adatta per un bagno, continuate in direzione dell’Emilia Romagna e in soli 10 km vi ritroverete a Cattolica.
L’ultima opzione invece interessa (comunque tutti) gli amanti di storia, dopo Fiorenzuola potrete visitare le altre zone difensive limitrofe,come Casteldimezzo e Gradara; esse infatti facevano tutte parte del sistema difensivo per il controllo del confine fra ravennati e pesaresi.
Un altro scorcio da non perdere si trova girando a destra prima di oltrepassare la porta d’ingresso, passate sotto ad un piccolo arco e davanti ai vostri occhi vedrete il blu del mare; anche da qui partono sentieri per raggiungere la spiaggia.

Fiorenzuola vanta anche un museo interessante, al suo interno troverete la spiegazione dell’intera biodiversità che popola l’intera zona.
Sarà che io sono di parte perchè ci vivo vicino, ma ogni volta che ci metto piede me ne innamoro di nuovo…..quindi se siete in zona è una tappa obbligatoria!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Veneto

Venezia e non solo: alla scoperta della laguna veneta

Se vi parlo di laguna veneta, a cosa pensate?!
A Venezia, vero?!
Beh, fino a poche settimane fa commettevo anche io questo errore e oggi vi spiego il perché.
Logicamente è giusto pensare anche a Venezia, ma non solo a Venezia.
La laguna infatti è davvero grande, si parla di circa 550 chilometri quadrati e per questo interessa varie zone.
Ho avuto la possibilità di partecipare a Lagoon Sunsets, una bellissima giornata alla scoperta dei lati più nascosti della laguna organizzata dall’Assessorato al Turismo del Comune di Jesolo in collaborazione con l’agenzia Phil Fresh e mi si è aperto un mondo.
Azzerate la mente riguardo a questo argomento e preparatevi a viaggiare con me.
Siamo partiti dallo storico Hotel Bellevue di Jesolo, situato all’interno della pineta dove l’evento ha preso vita con un concerto di fisarmonica del bravissimo Paolo Forte per poi avvicinarci alla laguna a bordo di un pulmino.
Percorrendo per pochi chilometri una strada in mezzo al verde, ammirando il paesaggio circostante e attraversando campi di soia, abbiamo raggiunto in men che non si dica l’Agriturismo La Barena, situato in una posizione meravigliosa, proprio a ridosso della laguna dove
un graditissimo buffet ricco di prodotti tipici della zona ci attendeva.

Il luogo è davvero suggestivo, un ottimo soggetto per delle bellissime fotografie: prendendo un piccolo sentiero ci si ritrovava praticamente in mezzo all’acqua, completamente circondati dalla laguna e da una pace disarmante.

L’ecosistema della laguna rimane impresso negli occhi e nello spirito.
Pensate che nella Laguna Nord si trovano valli da pesca, soggiorni di fenicotteri e distese di salicornia.

Per scoprire le bellezze della laguna non c’è posto migliore che all’interno della laguna stessa, così ci siamo imbarcati su un’imbarcazione storica, costruita completamente in legno e abbiamo iniziato la navigazione in direzione dell’isola di Torcello.
Durante il tragitto si possono ammirare diverse barene, ovvero terre periodicamente sommerse, fondali, canali e le coloratissime casette dell’isola di Burano famose in tutto il mondo insieme alla lavorazione artigianale dei merletti.

Anche la navigazione è stata all’insegna del buon cibo e del buon vino (bhe in Veneto non poteva essere altrimenti), infatti abbiamo gustato anche qui prodotti della cucina locale, dai panini al cacao ripieni di formaggio fino ad arrivare ad alcuni dolci irresistibili: sento ancora il profumo di una pallina di cioccolato bianco accompagnata da una delicatissima resina….il tutto fornito dall’ agriturismo Bon Tajer.

Come detto in precedenza, la nostra meta era un’altra isola della laguna-nord, quindi dopo aver oltrepassato la casa della madre di Giacomo Casanova abbiamo messo piede sull’isola di Torcello.
Si tratta  di una delle più importanti isole della laguna di Venezia che in passato ricoprì un ruolo davvero strategico :fu uno dei più antichi insediamenti che  diedero vita alla Serenissima e anche dopo più di 1000 si respira il fascino indescrivibile.
Punto di forza dell’isola è senza ombra di dubbio la Basilica di Santa Maria Assunta che custodisce al suo interno un mosaico di notevole bellezza; è difficile spiegare a parole la maestosità di quell’opera. La spiegazione impeccabile della nostra guida mi ha portato indietro nel tempo, fino a condurmi ad una celebrazione con la compagnia di migliaia di persone che abitavano l’sola e lavoravano la lana.

Usciti dalla chiesa abbiamo visitato il Museo di Torcello ubicato proprio lì a fianco, che racchiude diverse testimonianze del passato.

L’isola è davvero carina, i suoi ponti sui canali che l’attraversano sono delle vere chicche….non perdetevi il “Ponte del Diavolo“, al quale inevitabilmente è legata una leggenda.

Come degna conclusione di un’ottima giornata ci siamo recati al Ristorante Villa ‘600, ricavato da un antico casolare del 1600 dove abbiamo gustato piatti della tradizione come il baccalà mantecato e il crosticcio di polenta da dove è possibile ammirare un meraviglioso tramonto.

Ma le sorprese non sono finite qui, infatti il calare del sole è stato  accompagnato da un concerto della pianista Rita Marcotulli e del sassofonista britannico Andy Sheppard.
E’ stata una giornata davvero interessante che mi ha permesso di conoscere meglio la laguna: da oggi in poi non la collegherò solamente a Venezia.
Vi consiglio di organizzare un tour alla scoperta delle bellezze nascoste di queste terre, cercando di vedere sotto un’altra ottica sia Venezia che Jesolo.
Le zone si prestano anche a itinerari in bicicletta, così da essere ancora più a contatto con la natura.
Io invece credo che ci tornerò a breve, devo assolutamente approfondire tutta la storia legata al fiume Piave, che cambiò il suo corso negli anni e che fu di vitale importanza per la nascita della Serenissima in quanto tutto il legname utilizzato per creare la città passò lungo il suo corso…..ma questo è un altro discorso.
Ah, come ultima cosa (ma non meno importante, anzi) volevo ricordavi che la Valle del Piave è candidata a Paesaggio Culturale Patrimonio dell’Umanità per l’UNESCO, a dimostrazione del fatto che è ricca di bellezze!
Fateci un pensierino.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Marche: in barca a vela alla Riviera del Conero

Il titolo mi sembra già abbastanza chiaro, vero?!
Quando ci vuole ci vuole, perché in effetti è stata una figata pazzesca!
Il pretesto è stato un addio al nubilato, ma il risultato è stato nettamente superiore alle mie aspettative.
Abbiamo deciso di fare un’escursione in barca a vela, ma solamente una volta salite a bordo abbiamo capito che non si sarebbe trattato di un weekend di puro relax, ma anche di duro lavoro.
Eravamo 11 donne più un solo skipper e per forza di cose abbiamo dovuto aiutarlo.
Tutte nettamente ignoranti in materia ci siamo date da fare (chi più, chi meno 🙂 ) e in due giorni abbiamo imparato un sacco di cose e termini nuovi: cazzare la randa, poggiare,orzare, veleggiare, fiocco, genoa e tanto altro.
E’ stato inaspettato ma davvero interessante.
La barca a vela è sinonimo di libertà e di adrenalina.

Che equipaggio!!!

Beh, adesso non voglio spaventarvi perché ad essere sinceri non sono mancati nemmeno i momenti di relax e di ozio totale, tintarella e aperitivi con musica in sottofondo.
Siamo partite il sabato mattina dal porto di Ancona, direzione sud.
Ci siamo fermate al largo della meravigliosa spiaggia delle Due Sorelle, così da poterla ammirare da un’altra angolazione.
Proseguendo la navigazione ci siamo fermate a Portonovo per un bellissimo bagno e in tante altre calette.
Beh, logicamente i tuffi non sono mancati!!!
La barca davvero bella, un 15 metri con 2 bagni e 4 cabine ci ha ospitato alla grande, così all’ora di pranzo abbiamo gustato un primo con un sughetto di pesce squisito, tutte rigorosamente incastrate nel tavolinetto allo scoperto.
Ancora bagni e ancora tuffi fino ad arrivare  per il  tramonto a Civitanova Marche.
Qui siamo scese a terra, abbiamo festeggiato  a dovere la futura sposa e poco prima dell’alba siamo risalite a bordo, giusto in tempo per ripartire e goderci uno spettacolo unico: l’alba in mezzo al mare.
Ragazzi che bellezza, è difficile esprimere a parole un tale spettacolo della natura.

Alba in mezzo al mare

Arrivato il giorno ci siamo concesse qualche ora di sonno (chi sotto coperta e chi all’aria aperta) mentre il nostro capitano aveva già iniziato il viaggio di ritorno.
Veleggiare è davvero bello, rendersi conto di spostarsi sul pelo dell’acqua senza sentire nessun rumore è davvero rilassante…molto meglio che andare a motore; logicamente per poterlo fare abbiamo dovuto contribuire con una serie di manovre (ormai eravamo diventate esperte).

Donna di mare! 🙂

Il sole picchiava,così abbiamo preso il largo e il pranzo della domenica è avvenuto in mare aperto.
La Riviera del Conero è meravigliosa, ha delle spiagge bellissime e un’acqua cristallina così la scelta per i bagni è praticamente indifferente.
Ci siamo avvicinati alla Spiaggia dei Sassi Neri,a Numana e a Sirolo e in men che non si dica è finito anche il secondo giorno di navigazione.
Per me è stata un’esperienza super, anche se ho realizzato che la vita in barca non fa per me (bastano 2 o 3 giorni e non di più).
Ci siamo divertite un  sacco e abbiamo fatto bagni in un luogo meraviglioso e non per ultimo abbiamo festeggiato a dovere la futura sposina!
Il Conero offre dei luoghi indescrivibili,arrivare in spiaggia dopo una lunga camminata è davvero soddisfacente, ma ammirare tutto il contesto dal mare è ancora meglio.
Il mio consiglio quindi è di farsi almeno un’escursione in barca…..non necessariamente con una barca a vela di 15 metri! 🙂
Alla prossima avventura,
Viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Oleoteca: cosa sarà mai?!Un luogo dove degustare dell’ottimo olio!

Avete mai sentito parlare di un’oleoteca?!
Io fino a pochi giorni fa ne ignoravo l’esistenza, poi sono capitata nel carinissimo borgo di Verucchio – che vi consiglio assolutamente di visitare- e me la sono trovata di fronte.
Oleoteca il Bello e il Buono.

Davanti al cartello ingresso libero non ci ho pensato due volte e sono andata alla scoperta di questa “sconosciuta”.
Il posto è carinissimo, appena entrate vi troverete essenzialmente lo shop, il negozio che vende l’olio prodotto in zona, le confetture, le marmellate,il miele e tante altre cosine buone del territorio.

Varcata un’altra porta l’ambiente cambia, la vostra attenzione verrà catturata dai tavolini disposti per la degustazione: un banco frigo espone i migliori affettati della zona e in totale relax potrete gustare uno spuntino ammirando quella che una volta era la ghiacciaia dei Malatesta.
Continuando la scoperta infatti, a pochi passi dai tavolini vi ritroverete in un altro ambiente ancora, fondamentalmente in delle grotte dove per tutto l’anno la temperatura si aggira intorno ai 14 gradi.

Sembra che in passato fosse un passaggio segreto del castello di Verucchio, trasformatosi negli anni in varie  cantine appartenenti a diverse abitazioni per essere infine murato in modo tale da delineare in modo preciso i confini.
Beh, all’interno dell’oleoteca potrete ammirare un piccolo tratto di queste grotte ancora agibile.
Come se non bastasse tutto ciò, devo aggiungere che i proprietari sono davvero carinissimi e gentilissimi,quindi un altro punto a favore di questo locale che è un mix fra un negozio e un ristorantino.
Prima di andare è inevitabile acquistare qualche prelibatezza a km 0…..io ho provato oltre all’olio la marmellata mela sambuco e la crema di cipolla!

E’ un luogo in cui si respira l’amore per la propria terra e se volete portare a casa un piccolo souvenir della Valmarecchia potrete apprezzare anche tele stampate a mano, ceramiche e cesti artigianali.
Se andate alla scoperta di questa zona tenetelo a mente, ne vale davvero la pena!

Alla prossima scoperta,
Viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Valmarecchia: alla scoperta di Verucchio!

Conoscete Verucchio?!
Forse sì, forse no…forse l’avete sentito nominare per il famoso Festival che si tiene ogni anno in questo periodo, che richiama tantissimi appassionati.
Ma io voglio parlarvi solo del paese questa sera.
La scorsa domenica sono partita in motorino per una piccola gita fuori porta e indovinate un po’ dove sono andata a finire? 🙂
Ci troviamo nella provincia di Rimini, nell’entroterra, precisamente in Valmarecchia.
Questa zona prende il nome proprio dal fiume Marecchia, importante sin dal passato.
Non amando le cose semplici, al posto di arrivare alla mia meta come tutte le persone seguendo le indicazioni e parcheggiando praticamente al centro del borgo, ho preferito fermarmi un po’ prima, scendere a Borgo Sant’Antonio e fare una bella camminata fra il verde prima di mettere piede nel borgo medievale.
Pensate che ho persino visto una parete di roccia per fare “palestra”!

Così facendo ho incontrato come prima cosa il Museo Civico Archeologico, ubicato nel Monastero dei Padri Agostiniani che ospita gioielli,contenitori e stoffe provenienti addirittura dall’epoca etrusca.
Non amando troppo i musei (come sapete), ho preferito gironzolare per il borgo alla cieca, scoprendo di tanto in tanto qualche angolo suggestivo.

E’ tutto restaurato ed impeccabile, la vista che si ha dalle mura di cinta è qualcosa di emozionante: campi di grano battuto, balle di fieno a perdita d’occhio.

Dovete sapere che Verucchio fu la culla dei Malatesta, la famigerata famiglia che si assicurò il controllo dell’intero territorio.
Fulcro dell’intero abitato è senza ombra di dubbio la Rocca Malatestiana, detta anche Rocca del Sasso per la sua posizione all’apice dello sperone di roccia che domina tutto il territorio.

La mia passeggiata fra le viuzze ha avuto una vera e propria colonna sonora, infatti sin dal pomeriggio si tenevano le prove per l’esibizione del Festival di Verucchio di quella sera.

Ad un certo punto la mia attenzione è stata catturata da un’insegna insolita (almeno per me ) : OLEOTECA!
Conoscete questa parola? Io fino a domenica scorsa non l’avevo mai sentita.
Si tratta praticamente di un mix fra un negozio ed un ristorantino in cui è possibile sia acquistare che degustare olio prodotto proprio in zona,insieme a tanti prodotti del territorio.

In men che non si dica mi sono ritrovata a trascorrere qualche ora fra il verde,la storia, la musica e dell’ottimo cibo.
Verucchio sei stata proprio una bella scoperta…a due passi da casa.
Se siete in zona, magari a San Marino o a Rimini fate una piccola deviazione perché ne vale la pena!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.