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Feste e Sagre in Italia, Italia, Puglia

I Riti della Settimana Santa di Noicàttaro

La Puglia è una regione che ho visitato in più di un’occasione, una regione che amo molto e soprattutto il luogo a cui sono legati i miei più lontani ricordi di una vacanza in famiglia.
Questa volta però l’incontro con la Puglia è stato diverso, ovvero in occasione dei Riti della Settimana Santa.
Quando ho ricevuto l’invito dal comune di Noicàttaro, in provincia di Bari, non ho esitato un istante e ho confermato subito la mia presenza, troppo curiosa di assistere ad un momento così particolare vissuto da tutta la comunità.
Avevo un vago ricordo di questi riti visti anni fa in Spagna e sembra che quelli di Noicàttaro siano strettamente legati a quelli della penisola iberica: infatti la leggenda narra di un uomo spagnolo che, non volendo abbandonare le tradizioni della sua terra, continuò a praticarle anche in questo paese pugliese.
Sono riti veramente sentiti da tutta la popolazione, tutto il paese è partecipe e si percepisce nei gesti e nelle parole degli abitanti il grande senso di appartenenza e di devozione.
Sono riti legati ovviamente alla religione, ma che fondano le proprie radici in una tradizione molto antica, tramandata nei secoli di padre in figlio. Penso che, anche per un non credente sia una bellissima esperienza, l’atmosfera che si respira è quasi mistica e senza ombra di dubbio porta tutti ad un momento di riflessione.

Le processioni sono diverse e il tutto inizia il Giovedì Santo, con l’accensione del Falò sul Sagrato della Chiesa della Madonna della Lama.

Appena la scintilla si trasforma in fiamma e inizia a bruciare  l’enorme montagna di legna accumulata dai cittadini,come segno propiziatorio per un buon raccolto nei campi, il primo crocifero inizia la processione.

Falò sul sagrato della Chiesa della Madonna della Lama 

Il primo crocifero rappresenta il Cristo che inizia a vagare per i tribunali, fino alla condanna di Pilato e tutti i crociferi sognano di portare la prima croce prima o poi.

Il primo crocifero prima della partenza 

Questo momento in particolare, è vissuto con molta partecipazione, una gran folla si raduna attorno al falò e dentro la chiesa,aspettando di intravvedere il primo crocifero, che rimanendo anonimo grazie ad un cappuccio sulla testa, esce dalla chiesa scalzo, con una catena alla caviglia,un saio nero e una corona di spine sulla testa, portando da solo il peso di una grande croce di legno. Da questo momento in poi, per tutta la notte, nel centro di Noicàttaro è possibile incontrare crociferi, che sotto il peso della propria croce si spostano da una chiesa all’altra e ogni volta che raggiungono la successiva, lasciano per un momento la croce, si inginocchiano fino a raggiungere il sepolcro e si flagellano…..questo è il rito completo che circa un centinaio di crociferi compiono la notte del Giovedì Santo per chiedere perdono dei propri peccati.

Un crocifero per le strade del centro di Noicàttaro 

Ci tengo a precisare che tutti restano anonimi grazie al cappuccio che indossano, quindi non si tratta di azioni compiute per essere al centro dell’attenzione, ma di gesti molto forti,intimi e personali.

Il Venerdì Santo è caratterizzato da ben due distinte processioni.

Prima di assistere a questi momenti importanti, abbiamo avuto il piacere e l’onore di ascoltare i racconti della Signora Rita Tagarelli in merito ai Riti Sacri.

La Signora Rita Tagarelli che ci racconta le tradizioni di Noicàttaro

E’ stata un’esperienza davvero emozionante, le parole della signora Rita, storica locale e primo sindaco donna di Noicàttaro mi sono arrivate dritte al cuore, si sentiva tutta la passione e il trasporto nei sui racconti.
Alle 21:00 poi inizia la Processione della Naca durante la quale quattro crociferi trasportano la statua del Cristo morto e deposto dalla Croce nel letto di morte a forma di culla (naca).
La statua ha un peso enorme e proprio per questo motivo i crociferi sono costretti ad avanzare molto lentamente e a fermarsi ogni pochi metri; devono mantenere anche un passo ondulatorio, proprio per creare l’effetto “dondolante” tipico di una culla.
L’atmosfera è davvero suggestiva,tutte le luci vengono spente al passare della Naca e si percepisce solo una luce bluastra che illumina il corpo di Cristo che giace senza vita.

La Processione della Naca

La processione della Naca dura diverse ore e le statua è preceduta da tanti crociferi, che come il Giovedì Santo portano la croce.
Regna un silenzio assoluto, interrotto solo dalle preghiere e dalla musica.
Nel cuore della notte tra il Venerdì Santo e il Sabato Santo si svolge poi la Processione dell’Addolorata.
In questo caso viene portata in processione la statua della Madonna che vaga per le chiese di Noicàttaro in cerca del suo figlio crocifisso.
E’ accompagnata da 33 crociferi  e tocca le principali chiese, fin quando alle prime luci del mattino non arriva alla chiesa Madre e finalmente termina la ricerca, trovando il corpo del figlio.
Anche questo è un momento di grande commozione, coinvolgimento e dolore, dolore di una madre che perde il proprio figlio.
Questi sono stati i momenti che ho potuto vivere in prima persona e che mi hanno fatto emozionare e riflettere.
Negli ultimi anni la Settimana Santa nojana è diventata un appuntamento imperdibile per molti pugliesi ma anche per molti turisti e dopo averla vissuta personalmente vi consiglio di farci un pensierino per l’anno prossimo perchè ne vale veramente la pena.
Ci si immerge in un’atmosfera fatta di ricordi, tradizioni, fede ed emozioni, un mix perfetto per vivere appieno la Pasqua.
Oltre ai Riti Sacri, Noicàttaro offre tanto altro e presto ve ne parlerò.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Puglia

Pranzare su un trabucco in Puglia

Sono sempre rimasta letteralmente a bocca aperta davanti ai trabucchi e ho sempre desiderato varcarne la soglia personalmente.

Sono strutture antiche, per la precisione macchine da pesca costruite su palafitte.
Grazie ad essi infatti, i trabuccolanti potevano pescare in acque abbastanza profonde senza la necessità di avere un’imbarcazione, anche con condizioni atmosferiche avverse.

Il metodo è abbastanza semplice, viene calata un’enorme rete da pesca attraverso un apposito marchingegno che verrà in seguito fatta riemergere portando al suo interno il prezioso bottino.
Sono presenti sulla costa adriatica, maggiormente in Abruzzo ma anche in Puglia e in Molise…esiste addirittura la Costa dei Trabocchi, in provincia di Chieti,dove la concentrazione è davvero elevata.
Oggigiorno moltissimi sono stati trasformati in ristoranti dove vale assolutamente la pena consumare un pasto.

L’atmosfera che si respira è davvero suggestiva,addirittura magica.
Io ho avuto la fortuna di fermarmi per pranzo in un bellissimo trabucco sul Gargano e finalmente ho realizzato un piccolo sogno.

La giornata primaverile era perfetta per esplorare la costruzione prima di godere dell’ottimo pranzo.
Di fianco alla zona con i tavolini infatti vi era una piccola porta che conduceva alla reale area di pesca,una vera terrazza sul mare “arricchita” da reti, canne, corde e secchi.

Dopo aver curiosato un po’, è giunta l’ora di un aperitivo seguito da un bel pranzetto a base di pesce sospesi sul mare.

Se capitate in zona non fatevi sfuggire l’occasione!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Puglia

Gallipoli:la città bella

Parlando di Salento è inevitabile non parlare di Gallipoli.
Una volta arrivati lì non è possibile non visitare la bella cittadina sulla costa ionica, il vero diamante della zona.
Il suo nome significa infatti “città bella”.
La cosa che la contraddistingue da altri centri abitativi è sicuramente la schiera di bianche case dai tetti a terrazza, che arrivando dal mare sembrano un candido miraggio.
Se arrivate invece via terra e lasciate l’auto nel grande parcheggio sotto il centro, dovrete inevitabilmente passare di fianco ai meravigliosi banchi di pesce dove è addirittura possibile fare un buonissimo aperitivo gustando prelibati ricci di mare.

Banchi di pesce dove poter fare l’aperitivo

Una volta salite le scale troverete davanti ai vostri occhi un bellissimo scenario, vicoli tortuosi, il castello Angioino e meravigliosi edifici barocchi come la Cattedrale, con il suo prezioso soffitto cassettonato.
Il castello fu costruito proprio per controllare il porto sottostante e ancora oggi proprio da qui potrete ammirare uno degli scorci più belli della città a mio avviso.

Veduta del porto dal castello
Il porto

Durante la mia visita sono stata particolarmente fortunata, perché era il giorno di una festa religiosa e così tutte le viuzze del centro storico erano addobbate con imponenti luminarie che rendevano l’atmosfera davvero unica e come se non bastasse ad un certo punto è scesa in strada anche la banda del paese.
Immaginatevi di camminare in queste viuzze strette che si gettano una nell’altra, ricche di negozietti carinissimi che vendono le prelibatezze del territorio e i manufatti degli artigiani del posto, tutto abbellito dal bianco candido degli edifici.

Le luminarie del centro storico

Oltre alle innumerevoli chiese, potrete visitare anche uno dei frantoi presenti in loco,ammirare la fontana e dato che si siete date un’occhiata anche all’Antica Farmacia Provenzano.
Una volta esplorate le viuzze interne, vi consiglio di percorrere il tragitto della strada che circonda l’abitato, vi assicuro che avrete una veduta mozzafiato sul mare cristallino e sulle distese di sabbia bianca.
In effetti vi ho solo parlato della parte urbana di Gallipoli, ma in verità la città salentina è famosissima per le sue meravigliose spiagge, in estate è letteralmente presa d’assalto.
Se siete in zona verso il tramonto, vi consiglio di fare come me, fermatevi in un locale con tavolini che danno sul mare e godetevi in tutta pace il meraviglioso spettacolo del tramonto.

Tramonto sul mare

Il Salento è qualcosa di unico, se non ci siete ancora stati fatelo il prima possibile.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Puglia

Un giorno ad Otranto:la punta d’oriente d’Italia

Il mio viaggio in Salento continua e dopo avervi fatto scoprire Lecce oggi andiamo ad Otranto.
Ci troviamo sempre nella costa adriatica, dove il territorio è ricco di scogliere che si gettano a picco sul mare, creando delle grotte e degli anfratti meravigliosi.
Come ben sapete non amo troppo ritornare in un luogo già visto, ma devo dire che questa volta ho affrontato piacevolmente la seconda visita in quanto la prima volta che ci ero stata era pieno agosto e se devo essere sincera ho visto poco e niente! 🙁
La cosa che amo maggiormente di questa città del salento è l’ampio “terrazzone” bianco che si affaccia su un mare divino,concedendo al visitatore l’opportunità di apprezzare appieno la bellezza che lo circonda.
Lo spazio è davvero ampio e potrete incontrare bambini che scorrazzano in bici o si rincorrono a piedi, coppiette che fanno una passeggiata romantica e anziani che si danno appuntamento per fare due chiacchiere o -perché no- una partitina a carte.

Lasciando alle spalle il lungomare, potrete addentrarvi all’interno della cinta muraria che un tempo difendeva l’intero popolo dagli attacchi nemici, che con i suoi bastioni e torrioni cilindrici racchiude gran parte del centro città.
A questo punto ammetto di aver abbandonato per qualche minuto l’importanza storica e architettonica della città e di aver  concentrato tutta la mia attenzione sui numerosi negozietti presenti nelle viuzze del paese, che espongono lavori artigianali davvero raffinati.

Le case sono principalmente bianche e la molteplicità di colori sgargianti di questi articoli crea un accostamento davvero delizioso.
Ritornando alla nostra visita, a questo punto mi sono recata alla punta di diamante di Otranto, ovvero la sua Cattedrale.

L’edificio infatti rappresenta una delle maggiori espressioni dello stile romanico pugliese, vi assicuro che non potrete non essere attratti dal grandissimo rosone presente sopra l’entrata principale.
La vera meraviglia però è custodita all’interno: un mosaico che pavimenta gran parte della struttura.
Tra le varie rappresentazioni vi è anche un grande albero della vita e sembra che l’opera sia stata terminata dal monaco Pantaleone.

Gli idruntini, ovvero abitanti di Otranto hanno anche un Castello all’interno della città, voluto dagli Aragonesi che oggi ospita mostre ed eventi culturali.
Se posso darvi un consiglio, non perdetevi una visuale dell’intero porto,magari dal bastione dei Pelasgi, vi assicuro che non ne rimarrete delusi; pensate che in passato rappresentava uno dei maggiori snodi commerciali.
Prima di continuare il vostro viaggio, subito fuori Otranto andate ad ammirare la  cava di bauxite, una vera meraviglia della natura.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Puglia

La Grotta della Poesia e la leggenda che ne ispirò il nome

Ci sono luoghi nel mondo di una bellezza straordinaria,amplificata forse dalla loro semplicità.
Durante il mio ultimo weekend ho avuto la fortuna di ammirarne uno.
Ero in Salento e una volta arrivata a Melendugno, in provincia di Lecce,fra Torre dell’Orso e San Foca mi sono messa alla ricerca di Roca Vecchia per ammirare la Grotta della Poesia.
In realtà il vero nome sarebbe Grotta Posia ovvero sorgente d’acqua dolce.
Si tratta di una grotta di origine carsica a cui è crollato il tetto, collegata al mare attraverso un canale percorribile a nuoto o con una piccola imbarcazione.
Vi garantisco che è stato amore a prima vista.
Già dall’alto potete distinguere il perimetro circolare ben delimitato e guardando con più attenzione vedrete l’acqua di un azzurro così cristallino che sembra finto.

Viene voglia di tuffarsi già dall’alto, non sto scherzando,ma è meglio scendere un po’ e gettarsi in acqua gradualmente, anche se non mancano persone che si tuffano da una certa altezza.
Credo che in piena estate sia un po’ troppo affollata, ma Settembre è stato il momento giusto per poterla apprezzare al meglio….per fortuna!
Immaginate una grande piscina naturale con acqua limpidissima,ecco cosa troverete.
Vi starete chiedendo il perché del suo nome immagino.

Beh, la spiegazione è molto semplice; la leggenda narra che una bellissima principessa amasse particolarmente fare il bagno nelle acque della grotta, la notizia si diffuse così in fretta che poeti provenienti da tutto il sud Italia si riunirono proprio qui per comporre versi ispirati alla sua bellezza.
Oltre alla leggenda,anche la storia è strettamente legata a questo luogo; nel 1983 vennero ritrovate iscrizioni messapiche sulle pareti a dimostrazione che la grotta fu un luogo di culto.
Se siete in zona è una tappa che non potete saltare!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Puglia

Grand Canyon o Salento?! La cava di bauxite di Otranto

Che colore associate alla parola Salento?!
Blu,azzurro e verde smeraldo,vero?!
La risposta è esatta, tranquilli, ma possiamo accostare a questa parte di Puglia anche il colore rosso.
Se andate ad Otranto, non potete perdervi una vera meraviglia a pochi passi dalla città,raggiungibile addirittura a piedi dal porto.
Si tratta di una cava di bauxite utilizzata fra gli anni 40 e gli anni 70 e ora dismessa;al centro di essa,ovvero dove è stato prelevato diverso materiale si è creato un laghetto di un meraviglioso verde smeraldo.

Questo colore, affiancato al rosso intenso della terra crea un effetto davvero suggestivo;sembra quasi di trovarsi nel Grand Canyon.
Il tutto è arricchito da una folta vegetazione.
La zona essendo dismessa non è messa in sicurezza, ma non incorrerete in nessun pericolo,basta solamente prestare un po’ di attenzione.
Appassionati di fotografia potrete dare libero sfogo alla vostra creatività,con un soggetto del genere il successo è assicurato.
Dopo le meravigliose spiagge del Salento, questa è una tappa che non potete assolutamente perdervi.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Puglia

La leggenda delle due sorelle:i faraglioni di Sant’Andrea

Ho lasciato un pezzettino del mio cuore in Salento, è questo il punto.
In questa zona della Puglia si trovano delle bellezze da togliere il fiato, prima fra tutte l’acqua cristallina.
Ci sono dei punti di costa in cui la pietra calcarea bianca, stratificata, sotto l’azione di erosione del mare ha creato particolari unici:archi naturali, grotte e insenature meravigliosi.
A Sant’Andrea, poco distante da Torre dell’Orso, il mare ha creato qualcosa di ancora più emozionante:i faraglioni, che come giganti di pietra controllano il territorio circostante.

Queste “colonne” in mezzo al mare molto spesso ospitano anche i bassi arbusti della macchia mediterranea e fungono da punto di approdo per i gabbiani.
La leggenda narra che due donne, ammaliate dalla bellezza di questo tratto di mare si tuffarono in acqua e gli dei ne ebbero compassione, così decisero di trasformarle in due scogli, in modo tale che potessero ammirare per l’eternità quelle meravigliose acque.
Questi due scogli  sarebbero i faraglioni, chiamati anche “le due sorelle“.
Se siete in zona dovete assolutamente passarci, la vista è spettacolare.
Alla prossima leggenda,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Puglia

Lecce: la culla del barocco

Poco tempo fa ho trascorso un piacevolissimo fine settimana in Salento e logicamente una visita alla città di Lecce non poteva mancare.
Mi ero informata ed indicativamente sapevo cosa aspettarmi, ma una volta arrivata lì mi sono resa conto che la mia immaginazione non sarebbe mai arrivata vicino alla realtà.
Da rimanere letteralmente a bocca aperta.
La città con la sua eleganza e la sua maestosità è la capitale del barocco e l’artefice -se così possiamo dire- di tutto ciò è la pietra leccese, un calcare facilmente lavorabile di un colore caldo dorato.
Proprio grazie a questa pietra, nel corso dei secoli è stato possibile costruire edifici di una bellezza disarmante sopravvissuti fino ai giorni nostri.
Logicamente Lecce ha subito diverse influenze architettoniche nel corso dei secoli; un’importantissima testimonianza dello stile romanico è senza dubbio l’anfiteatro romano in piazza Sant’Oronzo, scoperto nella prima metà del 1900.

Anfiteatro romano e palazzo del Seggio

La struttura è imponente e non è nemmeno stata portata completamente alla luce e rappresenta il cuore antico del centro storico; qui si svolgono rappresentazioni teatrali e concerti mentre nel periodo natalizio viene allestito il presepe.
Nella Piazza del Mercato – vecchio nome della piazza di Sant’Oronzo- svetta un’enorme colonna di 25m e vicino ad essa si può ammirare il palazzo del Seggio.
Addentrandosi per le viuzze del centro storico si incontrano continuamente edifici in stile barocco anche se le vere chicche sono le chiese, con le loro facciate esuberanti.
Diciamo che l’impronta che è rimasta maggiormente a Lecce è quella del 1500-1600, periodo in cui gli abilissimi scultori e maniscalchi hanno dato libero sfogo alla propria arte, trasformando la luminosa pietra della zona in vere e proprie opere d’arte.
Già solamente il colore giallo-oro infonde solarità e invoglia ad ammirare i rosoni,i putti, i santi e tutte le decorazioni presenti nei differenti edifici.
Le chiese non mancano, ogni 30 passi ne troverete una! 🙂

Degne di nota sono senza dubbio la Basilica di Santa Croce con il meraviglioso rosone,la chiesa di Santa Irene, patrona di Lecce prima si Sant’Oronzo e la chiesa di Santa Chiara, che molto probabilmente un tempo faceva parte di un convento di clausura.
A mio avviso però il centro della bellezza della città è rappresentato dalla piazza del Duomo nella quale, oltre alla Cattedrale si affacciano altri palazzi di una bellezza esagerata, come il Palazzo Vescovile, il Seminario e la Torre campanaria.

Torre campanaria in piazza del Duomo

In passato la piazza era chiusa e aveva una doppia funzione, sia religiosa che civile e in  caso di attacco si trasformava anche in cittadella fortificata,accogliendo la popolazione.
Fermatevi un attimo all’inizio o della piazza ed ammirate questi meravigliosi edifici che mostrano tutto il proprio splendore.
Lecce non ha solo chiese, ma camminando pochi minuti potrete raggiungere il Castello Carlo V, che prende il nome da colui che volle rafforzare le difese della città e poco distante potrete rilassarvi nel parco cittadino.

Un’altra arte dei leccesi, sopravvissuta anch’essa dai gloriosi secoli del Seicento e Settecento è senza dubbio la lavorazione della cartapesta:abili artigiani plasmano questo delicato materiale creando delle vere opere, soprattutto a tema religioso,ma non solo.

Opera in cartapesta

La buona cucina non manca assolutamente nella città pugliese, io ad esempio ho pranzato in un carinissimo locale con una tipica puccia, un pane di grano duro di forma piccola da farcire a piacere,ma potreste assaggiare il pasticciotto leccese, il rustico leccese o gli innumerevoli piatti che vedono come ingrediente principe la pasta di mandorle.

La puccia

Sono sicura che l’esuberanza, la raffinatezza e la magnificenza di Lecce vi conquisteranno.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Puglia

Lu sole, lu mare, lu ientu…. un pizzico di Salento

Meraviglia alla stato puro!
Voglio iniziare con questa parola il mio nuovo post, perché sinceramente non c’è altro da dire e soprattutto perché dovete saperlo fin dall’inizio.
Il Salento è una terra magnifica, ospitale e veramente ricca di bellezze.
Abbiamo avuto solamente un weekend a disposizione, ma abbiamo cercato di sfruttarlo al meglio.
Dopo essere atterrati su Brindisi un giovedì sera, abbiamo recuperato la macchina  a noleggio che avevamo già fermato da tempo online e ci siamo diretti sulla costa Ionica, precisamente a Torre Lapillo.

Essendo notte non abbiamo assolutamente focalizzato quello che ci stava attorno, solo strade deserte e buie.
Al mattino con le prime luci sono venute allo scoperto tutte le bellezze.
Abbiamo iniziato la giornata con un’abbondante colazione al B&B a Casa di Margherita, dove abbiamo trascorso due notti e con la pancia piena ci siamo diretti subito al mare.
La prima tappa della giornata è stata la spiaggia di Punta Prosciutto sempre sul litorale ionico, dove pur essendo settembre inoltrato abbiamo trovato dei colori bellissimi e siamo riusciti tranquillamente a far il bagno.
Dopo una pausa pranzo in un lido lì vicino,veramente carino, il cielo si è riempito di nubi e senza sole era freschino rimanere in spiaggia, così abbiamo preso la palla al balzo e ci siamo diretti a Gallipoli.
Una vera chicca, carinissima e tanto affollata perché quella sera si teneva la festa dei Santi Medici, con le viuzze tutte addobbate e la banda del paese pronta a suonare.
Abbiamo gustato un ottimo aperitivo in un locale sul mare dal quale abbiamo ammirato il sole calare sull’acqua coperto dalle nubi.

Il giorno successivo per fortuna il tempo si è rimesso,così abbiamo potuto ammirare al meglio la bellezza della baia di Torre Lapillo.
Acqua cristallina, spiaggia semi-deserta e sole: gli ingredienti per trascorrere una meravigliosa mezza giornata di fine settembre…da non crederci.
Verso l’ora di pranzo ci siamo diretti a Lecce dove abbiamo pranzato con la tipica puccia.
Lecce è veramente la culla del barocco, girando per le stradine della città si possono ammirare un’infinità di edifici uno più bello dell’altro, per non parlare poi delle chiese.
A mio avviso meritano una nota particolare la piazza del Duomo,davvero suggestiva e l’anfiteatro romano in piazza Sant’Oronzo.

Dopo aver fatto una bella scorpacciata di barocco abbiamo percorso qualche altro km e siamo arrivati ad Otranto, non prima però di aver fatto una tappa alla cava di bauxite, proprio appena fuori la città.
Davanti ai vostri occhi si aprirà uno scenario quasi marziale:terra rossa e acqua verde acceso, una meraviglia della natura.

Per Otranto non posso che spendere parole positive, il suo lungomare completamente bianco ha catturato la mia attenzione, anche se il punto forte della città è l’enorme mosaico custodito all’interno della Cattedrale.
Km dopo km abbiamo raggiunto la costa adriatica, proprio perché la sera abbiamo pernottato a Torre dell’Orso,dove abbiamo anche gustato un’ottima cena a base di pesce.
La domenica è iniziata con un bel sole, così abbiamo trascorso la mattinata fra la la spiaggia di Baia dei Turchi e la baia di Torre dell’Orso.
Dopo un “bagno di sole” abbiamo preso l’auto e ci siamo diretti ai faraglioni di S. Andrea,

un vero capolavoro della natura, ma le meraviglie non sono finite lì, infatti poco dopo abbiamo raggiunto la Grotta della Poesia e devo dire che è stato amore a prima vista.

Con queste bellezze ancora negli occhi e soprattutto nel cuore ci siamo rimessi in marcia verso Brindisi, da dove poi nel tardo pomeriggio siamo ripartiti verso casa.
Il Salento è tutto questo ma anche moltissimo altro, questo è un piccolo itinerario che potreste fare in meno di tre giorni.
Viva il sole, il mare ed il vento……Salento nel cuore.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Puglia

Sul tacco dello stivale….Puglia!!

Ciao amici viaggiatori, siete pronti per assaporare un racconto della bellissima Puglia?!Allora partiamo e questa volta andiamo in macchina! Io e i miei amici dovremo percorrere tantissimi km dal nostro punto di partenza, è per questo che decidiamo di fare una sosta prima, ma il luogo non lo scegliamo a caso, bensì decidiamo di pernottare nei pressi di Castel del Monte, così la nostra permanenza sarà appagata dalla visita alla fortezza.

Veduta di Castel del Monte

E’ situata su una piccola collina nel comune di Andria e fu costruita da Federico II e deve la sua fama alla sua forma, infatti è un prisma ottagonale con  una torre ottagonale ad ogni angolo, non ha né un fossato né un ponte levatoio e sembra che abbia svolto il ruolo di residenza di caccia. L’arredamento è stato rimosso, ma vi assicuro che è un posto magnifico, unico nel suo genere tanto che fa parte del patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Dopo aver visitato questo bellissimo esempio di architettura, ceniamo e prima di coricarci ci perdiamo in un cielo stellato divino e siamo così fortunati da vedere anche qualche stella cadente.
Il giorno dopo di nuovo in marcia e finalmente arriviamo a destinazione: Salento!
Ecco, adesso è importante capire quanti giorni avete a disposizione per esplorare la terra della taranta, quindi mi limiterò ad elencarvi i luoghi per me imperdibili. Devo comunque precisare che sono tutti bellissimi e troverete ovunque un’acqua limpida e cristallina.
Partiamo subito dal punto più a sud ovvero Santa Maria di Leuca, caratterizzata dalla sua Basilica e dal faro che è uno dei più importanti d’Italia; qui vi troverete proprio nel punto di separazione fra la costa adriatica e quella ionica. Impossibile non notare la scalinata con 284 gradini che collega la Basilica al porto.
Una meta imperdibile è la grotta Zinzulosa che si trova lungo il litorale salentino tra Castro e Santa Cesarea Terme che deve il suo nome alla forte presenza di stalattiti (zinzulì). La grotta è visitabile con dei tour organizzati, ma finita la visita avrete il piacere e la possibilità di trascorrere la giornata nelle acque antistanti, conosciute per la loto limpidezza ed infine tornerete al punto di partenza sempre in barca. Io vi consiglio di fare diverse escursioni in barca, è solo così che potrete tuffarvi in delle acque meravigliose ( anche se persino a riva l’acqua è cristallina).

Acqua cristallina della grotta di Zinzulosa

Ed eccoci arrivati alla volta di Otranto, inutile dire che le spiagge circostanti sono eccezionali, ma vi consiglio di fare un giro nella città dall’ora del tramonto in poi, gustarvi un’ottima cena a base di cucina tipica ed infine girovagare per le viette strette ammirando i vari negozietti.
Se il giorno è sinonimo di mare, la sera è sinonimo di divertimento, quindi dopo aver trascorso un’altra giornata a rinfrescarci in acqua, partiamo alla volta di Maglie che si trova nell’entroterra per gustarci la festa della taranta! Non si tratta della notte della taranta quella ufficiale, ma logicamente in questa terra questo ballo lo hanno nel sangue, quindi è sempre suggestivo osservarlo. Presi dall’atmosfera festaiola ci lasciamo andare anche noi e improvvisiamo qualche passo; le persone sono così gentili che ci mostrano qualche movimento e così il tempo passa e noi non ce ne rendiamo nemmeno conto….che importa, tanto domani sarà un’altra giornata di mare! 🙂
E’ passato un altro giorno e oggi decidiamo di cambiare costa e di raggiungere Gallipoli; è vero, è dalla parte opposta e si affaccia su un altro mare, ma la distanza non è eccessiva e quindi ne vale assolutamente la pena. Il mare è eccezionale e anche per la sera troverete degli ottimi ristoranti e locali.
I giorni a nostra disposizione stanno per finire quindi prendendo la strada di casa ( per modo di dire), facciamo una piccola sosta a Galatina e poi arriviamo a Lecce e rimaniamo ammaliati dalla bellezza delle tantissime chiese e del suo centro storico. L’unico consiglio che vi do è quello di visitarla nel tardo pomeriggio, altrimenti vi scioglierete come ghiaccioli al sole! 🙂
Di nuovo in macchina per raggiungere la nostra ultima destinazione e cioè Alberobello con i suoi buffissimi e unici trulli; essi sono antiche dimore di pietra calcarea, costruite con il metodo del muro a secco.

I Trulli di Alberobello

Arrivando ad Alberobello sembra di essere catapultati nel passato, tutto rispetta la tradizione, veramente suggestiva ed emozionante la passeggiata fra i trulli, con la possibilità di visitarne anche alcuni proprio per capire le caratteristiche interne. Il Salento, anzi  tutta la Puglia in generale è una terra fantastica, le persone sono eccezionali, il mare meraviglioso e la cucina squisita.
Non bastano queste poche righe per descrivere la terra della taranta, del mare, del sole, degli ulivi e delle cime di rapa, quindi non vi resta che partire e scoprirla da soli!
Buon viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: altre spiagge bellissime sono quelle di baia dei turchi e di punta prosciutto.