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Londra sconosciuta o quasi: 3 tappe insolite

Londra si sa, offre una miriade di attrazioni da visitare (prima o poi ve ne parlerò, non l’ho ancora fatto lo so, forse perché è una delle prime mete visitate e quasi tutti hanno il piacere dia ammirarla di persona), proprio per questo oggi voglio parlarvi di tre luoghi che ho ammirato nell’ultima mia visita alla capitale, ma non sono monumenti, bensì molto turistici, quei luoghi che diventano famosi così, quasi per caso.
Se siete appassionati di Harry Potter mi capirete se vi dico che una mattina ho preso la metro solo per raggiungere la fermata di King’s Cross.
Qui, dopo il grandissimo successo della saga fantasy, hanno collocato semplicemente un carrellino su una parete. Vi pare poco??!!
Non scherziamo, eh! 🙂 Si tratta infatti della raffigurazione del momento della partenza dei maghetti per la scuola di Hogwarts, un carrellino che attraversa un muro per poi raggiungere la scuola di magia, su di esso è collocata Edvige (la civetta di Harry), sul muro è attaccata la scritta Platform 9 3/4 e due persone lavorano continuamente in questo posto, una ragazza  fa scegliere la sciarpa preferita fra quelle della scuola ed un fotografo scatta ininterrottamente fotografie che verranno poi vendute nel negozio adiacente.

Io non potevo credere ai miei occhi, c’è addirittura una transenna per creare dei tornelli quando c’è molta fila….. pensate un anonimo pezzo di muro quanto è diventato famoso!!! 🙂
La cosa bella però è che non necessariamente occorre acquistare la foto, quindi se volete un ricordo potete farvi immortalare con la vostra macchina fotografica.
Il secondo luogo che negli anni ha visto letteralmente il passaggio di migliaia di persone è ABBEY ROAD, o meglio il piccolo tratto di strada con le strisce pedonali.
Cosa avranno di così interessante vi starete chiedendo…..
Beh, sono le famosissime strisce immortalate nella copertina dell’album intitolato proprio ABBEY ROAD degli inimitabili Beatles.

A distanza di 45 anni ancora le persone si recano in questo minuscolo pezzetto di strada!!!
Il terzo luogo invece non lo conoscevo, mi ci ha portato la mia amica che vive a Londra ed effettivamente è quello più serio.
Si tratta di un’isola sul Tamigi in cui parecchi anni fa sorgeva il EEL PIE ISLAND HOTEL, un edificio signorile del XIX secolo nel quale si  sono esibiti grandissimi artisti, di tutti i generi musicali.
Negli anni 20-30 spopolava il liscio, poi è stato il momento del jazz e del blues fino ad arrivare agli anni 70 , quando nel locale hanno suonato musicisti del calibro dei Led Zeppelin, i Deep Purple, i Rolling Stones e i Pink Floyd. Il locale è stato chiuso e poi è stato distrutto da un grande incendio ed è stato riaperto in un’altra zona, ma quest’isola a Twickenham è davvero affascinante, nel 1970 era diventata la Comune Hippie più grande del Regno Unito.
Sulla terraferma, non lontano sorgeva Eel Pie Studios, luogo di alcune significative sale di registrazione.

Oggi vi si  accede solamente a piedi o in barca e l’intera isola è di proprietà privata e ospita circa 50 case, molto molto particolari.

Vi consiglio un giro in zona, per osservare un luogo lontano dal turismo di massa in cui sono passati personaggi illustri; se questo non vi interessa, vale anche solamente per una gustosa passeggiata lungo il Tamigi, magari in una meravigliosa giornata soleggiata come la mia ( un po’ di fortuna ogni tanto ci vuole)!
Il mondo è pieno di luoghi affascinanti, o comunque di luoghi che vuoi o non vuoi hanno avuto una certa importanza e di cui oggi si è persa traccia….a me piace scovare anche questi!

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Asia, Mondo

Viaggio alla scoperta della Malesia: Isole Perhentian

Buongiorno amici, torno a parlarvi della  bellissima Malesia, dopo avervi illustrato la capitale Kuala Lumpur e l’incantevole Pom Pom Island, oggi vi farò conoscere la destinazione in cui è iniziato il mio viaggio in questa terra, la mia prima tappa è stata alle Perhentian Island.
Si tratta di due maggiori isole, Perhentian Besar e Perhentian Kecil e di piccole isole disabitate localizzate a circa 20 km al largo della costa nord-orientale della Malesia occidentale, nello stato di Terengganu.
Per raggiungerle non è difficile, noi una volta atterrati a KL abbiamo preso un volo interno per Kota Bharu, da qui un taxi per il porto di Kuala Besut e infine abbiamo raggiunto la meta a bordo di una barca che parte diverse volte al giorno.
Non so perché, forse perchè il viaggio era stato lungo ma impazzivo dalla voglia di tuffarmi in quella meravigliosa acqua, ma già il paesaggio che potevo vedere dalla barca mi sembrava pazzesco e con il senno di poi devo dire che una volta arrivati, quello che ci aspettava era di gran lunga migliore.
Le Perhentian sono diventate un’ottima destinazione per i backpackers (come noi del resto), perché offrono sistemazioni per tutte le tasche.

Noi eravamo nell’isola di Besar, la più grande, in un resort abbastanza tipico, con delle casette sia vista mare, sia nella zona più alta in mezzo alla vegetazioni ( queste un po’ più spartane).
La struttura aveva un ristorante principale con un menù alla carta, dove poter fare colazione, pranzo e cena; oltre a questo però vi erano diversi, come dire, chioschetti molto molto spartani ( in uno vi dico solo che ci gironzolava una gallina come se fosse un cane, che ho badato bene di evitare) in cui poter consumare delle pietanze a prezzi super bassi, come piatti di riso o altre cose tipiche.
Ma veniamo alla cosa principale e cioè il mare.
L’acqua è di un azzurro cristallino e l’incontro con diversi tipi di pesci è inevitabile, fondamentalmente è l’attrattiva maggiore.
Se portate l’attrezzatura da snorkeling da casa tanto meglio, ma in caso c’è il minimarket che noleggia tutto.
Quando si è in acqua, non ci si accorge del passare del tempo, tanto si è rapiti dalla meraviglia dei fondali.
Una cosa molto positiva è il fatto che in entrambe le isole ci sono dei taxi (barchette) per raggiungere le varie calette o per cambiare isola.
Il costo è molto basso e basta solamente dire al pilota l’orario in cui deve tornare a riprendervi ed il gioco è fatto.
Noi in questo modo abbiamo potuto apprezzare la bellezza di differenti spiagge; in una eravamo solo noi, non è per dire, abbiamo solamente visto una persona che stava facendo trekking e devo ammettere che in un certo momento ho avuto veramente paura.
Io e il mio ragazzo stavamo facendo il bagno e non eravamo nemmeno al largo, quando ad un certo punto mi sento dire che aveva appena visto uno squaletto davanti ai suoi occhi.
Vi giuro che ero quasi immobilizzata, la paura si era impossessata di me.
Fortunatamente poi il tutto si è ridimensionato, siamo tornati a riva e anche lui nel ripensarci ha realizzato che si trattava di uno squaletto lungo circa un metro, ma quando te lo trovi poco distante da te non è facile mantenere la calma.
Io ringrazio solo di non averlo visto, mi è bastato già questo spavento!!!
Tutto questo per dirvi che i fondali sono ricchissimi di animali e per uno che fa immersioni o si spinge anche al largo, la scoperta è infinita.
Ho amato molto queste isole, molto discrete e allo stesso tempo fornite di ogni confort…. per non parlare delle rilassanti ore trascorse spiaggiata al sole.
Per non farmi mancare niente mi sono fatta fare un massaggio in una terrazza sul mare al tramonto…. una sensazione indescrivibile.
Questo si, è una cosa che vi consiglio, se potete provate a farvi fare un massaggio dalle esperte mani malesi, non ve ne pentirete.
E così dopo tre giorni in questo bellissimo paradiso siamo ripartiti con il nostro zaino in spalla e abbiamo continuato la nostra avventura malese fino ad arrivare  alla foresta di Taman Negara.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Una gita fuori porta da Londra: visita al Castello di Windsor

Hi guys!!! Siete mai stati a Londra?! Io ci sono tornata per la terza volta, così ho deciso di “lasciar perdere” il solito giro turistico e di dedicarmi a qualcosa di alternativo.
Oggi vi parlerò proprio di questo, di una giornata fuori porta a Londra, una giornata per visitare il Castello di Windsor , ossia la meta in cui la regina Elisabetta II trascorre la maggior parte dei weekend e gran parte dei mesi di aprile e giugno.
La costruzione ha l’aspetto del tipico castello delle fiabe, quasi perfetto con le sue torri e le merlature sorvegliate dai soldati in uniforme.
Raggiungerlo è molto semplice, il treno da Londra arriva proprio a Windsor, nemmeno dieci minuti di camminata e vi troverete all’entrata, sorvegliata da una statua della regina Vittoria.
Windsor è il castello abitato più grande del mondo e risale al 1080 ai tempi di Guglielmo il Conquistatore.
Negli anni ha subito parecchi cambiamenti dovuti sia ai gusti sia alle esigenze dei sovrani che lo abitavano.

La visita si svolge seguendo un percorso obbligato e tocca diverse ali della costruzione.
Da non perdere la Queen Mary’s Dolls’ House, un’intera casa costruita in scala che riproduce anche i più minuscoli dettagli che si possono immaginare.
Ma a mio avviso la stanza più stupefacente è la St George Hall; è la più ampia sala del castello con un soffitto di travi di legno di quercia, busti, stemmi ed armature.
Entrando si percepisce subito l’imponenza del luogo e uno schermo mostra il suo utilizzo da parte dei reali: un’immensa tavolata per tutta la lunghezza della stanza con a capotavola la sovrana che accoglie i propri ospiti; Windsor infatti viene spesso utilizzato per incontri di stato e anche  privati.
Un’altra zona molto suggestiva è quella del parco all’esterno – non serve dire che è curato a livelli maniacali – ( non si può nemmeno camminare sull’erba).
Quando visito un palazzo reale penso che si assomiglino tutti e spesso è così, ma questa volta ho provato qualcosa di diverso, forse perché ero consapevole che è tuttora abitato ( anche se sporadicamente) da una sovrana che ha fatto la storia, forse perché al suo interno si respira un’aria regale, ….. non so il motivo preciso ma mi sono emozionata.
Una volta fuori dalle mura si può continuare la visita al paese, magari fate come noi, gustatevi una buona tazza di tè inglese.
In 15 minuti di cammino si raggiunge l’Eton College, una delle più antiche e prestigiose scuole britanniche private.
Questa meravigliosa residenza ( e paese) si trova a soli 34 km da Londra ed è una buona alternativa ( o un valore aggiunto) al classico tour londinese, ve lo consiglio proprio.
Salutatemi la famiglia reale quando ci andate.

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: poco distante se volete rendere felici i vostri bambini sorge il parco a tema Legoland.

Europa

L’altro lato di Mykonos: la tranquillità.

Ci sono mete che vengono etichettate in un certo modo e finchè non si vede con i propri occhi non si riesce nemmeno ad immaginare che possano essere diverse da come l’immaginario comune le dipinge.
Io sono partita per Mykonos pensando di andare incontro solamente alla movida 24 ore su 24 e devo dire che, anche se il divertimento non mi dispiace, ero un pò preoccupata e invece ho trovato un ambiente meraviglioso.
Logicamente una delle mete del divertimento per eccellenza non delude assolutamente sotto questo aspetto, ma l’isola riserva anche tanto altro.
Avendo già spiegato nell’altro articolo il alto festoso di questa isola greca, qui voglio parlarvi dell’altra parte, quella che ho apprezzato maggiormente, forse perché inaspettata.
Mykonos è abbastanza piccola, quindi il noleggio di uno scooter è più che sufficiente per andare alla scoperta dei luoghi più segreti.
La cosa che mi ha stupito maggiormente è stato il centro, un vero gioiellino tenuto perfettamente, tutto pulito, tutto al proprio posto. Tutti gli edifici sono bianchi, si differenziano solamente per il colore delle imposte e delle porte che può variare dal rosso, al blu e al verde, tutti colori molto accesi, così da far risaltare maggiormente il bianco dell’edificio.

Il momento migliore per visitarlo secondo me va dall’ora del tramonto in poi, quando i giovani sono ancora in spiaggia a fare festa o rientrano piano piano nei propri appartamenti, in centro si apre un mondo nuovo costituito da famiglie, coppie e anche gente un po’ più grande che si riversa in questo meraviglioso reticolato di viuzze alla ricerca di qualche souvenir o di qualche acquisto tipico, oppure inizia a selezionare il ristorante o la taverna migliore in cui cenare.
La parte più suggestiva sicuramente è la zona della Piccola Venezia, edifici costruiti proprio sul mare, sfruttati oggi maggiormente come locali e bar in cui è perfetto gustarsi un aperitivo davanti al meraviglioso spettacolo naturale del sole che cala piano piano fino a sparire sott’acqua, non prima però di aver illuminato di giallo e arancio i pochi mulini a vento rimasti a ricordare un’epoca passata.

La gente del posto è di una cordialità infinita e la bontà del cibo non è affatto descrivibile: pesce in tutte le salse, insalate greche, feta, moussaka, pita… una goduria per il palato.
Le spiagge più tranquille si trovano nella costa orientale, leggermente più difficile da raggiungere e nella costa meridionale.
Per chi non cerca solo il mare, è consigliato esplorare anche l’interno con la sua atmosfera agreste tranquilla, distese di verde intervallate da muretti a secco e da piccole chiese: c’è chi dice che vi siano tante chiese quanti sono i giorni dell’anno e questo dovrebbe far capire la devozione degli abitanti.
L’isola è un’ottima destinazione anche per gli appassionati di archeologia e di mitologia e per gli amanti di sport acquatici e non solo, è stata infatti ribattezzata “l’isola dei venti”; ideale per il kyte e il windsurf. La Mecca del surf è senza dubbio la spiaggia di Ftelia, eternamente battuta dal vento estivo che spira da nord ( nella costa settentrionale).
La maggior parte delle spiagge è attrezzata e il costo per un ombrellone e due lettini per l’intera giornata è abbastanza ragionevole; fra le spiagge più tranquille nella parte meridionale ci sono Elia ed Agrari.
Se vi inoltrate nella parte orientale dell’isola non potete perdervi la spiaggia di Fokos ( non attrezzata) remota e non presente in tutte le mappe, ma veramente eccezionale. Qui c’è solo una taverna, con tutti i tavoli rivolti verso il mare che prepara una selezione di piatti eccezionale… se ci andate al mattino fermatevi poi per pranzo, ne vale davvero la pena.
A grandi linee questo è l’altra faccia della medaglia o meglio dell’isola di Mykonos, quindi non fatevi ingannare dalla reputazione che ha l’isola…. qui si trova di tutto, dal divertimento 24 ore su 24 alla pace e alla tranquillità assoluta.
Al prossimo viaggio,
viaggiatrice seriale.

Europa

Cosa vedere a Nizza in poche ore

A volte capita di ritrovarsi in una città per qualche ora, per uno scalo aereo o per una coincidenza di un treno e allora perché non sfruttare l’occasione per visitare qualcosa di nuovo?!
Spesso programmo le mie visite e mi documento per tempo, altre volte invece seguo il detto “vai dove ti porta il cuore”; giro senza meta ma con la speranza di scorgere angoli suggestivi e di “rubare” immagini di vita quotidiana.
Bene, questo è stato il mio approccio nei confronti di Nizza.
Venivo in treno da Cannes e poi avrei dovuto prendere una coincidenza per tornare a casa, così mi sono ritrovata con tre ore a disposizione e sono partita alla scoperta della città.
Eravamo solo io e la mia valigia.
Inevitabilmente la prima cosa degna di nota è la stazione, la Gare de Nice Ville dalla quale si accede direttamente in centro, che con i suoi 7 binari coperti da una volta in vetro e ferro è una delle principali stazioni della tratta Marsiglia-Ventimiglia ed è anche un belvedere per gli occhi.

Il centro è come appena detto subito fuori dalla stazione, quindi ci si trova a passeggiare in una lunga via pedonale fiancheggiata da negozi e da catene conosciute, quindi se avete voglia di fare shopping l’occasione non manca.
Al termine della via si giunge alla Place Massena o anche detto il salotto buono di Nizza, caratterizzata da edifici sul rosso, ma la vera attrazione è la Promenade du Paillon.
Dalla piazza infatti si giunge  a questa nuovissima passeggiata ,o meglio un parco urbano di oltre un km che ha preso il posto del letto del fiume Paillon che un tempo divideva la città in due.L’area verde offre zone di  ristoro e riposo, zone ombreggiate, giochi per bambini e – molto apprezzati nelle calde giornate estive -vaporizzatori e giochi d’acqua, dove i più piccini si divertono ininterrottamente. Di fronte a questo polmone verde nel centro della città sorge anche l’ufficio turistico.

Proseguendo la mia passeggiata mi sono inoltrata fra i bellissimi edifici e mi sono poi ritrovata letteralmente all’interno di un mercatino dell’antiquariato: bancarelle e bancarelle di espositori che vendevano oggetti provenienti dal più recente al più lontano passato.
Devo dire che di questi mercatini se ne trovano più o meno ovunque, ma in quel momento l’atmosfera era particolare, ho provato proprio una bella sensazione.
Poco dopo mi sono accorta che la via che stavo percorrendo era proprio la parallela al lungo mare, così in un baleno mi sono ritrovata davanti ai miei occhi una distesa blu: il meraviglioso mare della Costa Azzurra.
Ho così proseguito la mia passeggiata nella famosissima Promenade des Anglais, o semplicemente il lungomare di Nizza; da una parte si può ammirare il mare con le sue sfumature blu e dall’altra meravigliosi palazzi come il Casinò e l’Hotel Negresco. La promenade è molto spaziosa e oltre al percorso pedonale prevede anche una pista ciclabile, sicuramente molto efficiente, ma io personalmente preferisco le passeggiate più piccine, dove magari gli edifici si affacciano direttamente sul mare e non sulla strada.
Ho percorso ancora un po’ di strada e sono arrivata di fronte al punto di accesso per salire sulla collina del castello, ma essendo in compagnia della mia valigia ho abbandonato l’idea……ma dall’alto si può avere un’ottima visuale di tutta la città e del lungomare; se non sbaglio poi è presente anche un ascensore (per i più pigri) per salire.

Arrivata a questo punto il tempo a mia disposizione stava passando velocemente, così ho fatto marcia indietro e ho percorso ancora la promenade così da poter anche ammirare delle ragazze che stavano facendo una partita di beach volley e i vari bagnanti che si gustavano le fresche acque del mare; ho fatto una pausa e mi sono concessa un’ottima crepe, seduta sulle tipiche sedie azzurre rivolte verso il mare.
Dopo la breve sosta mi sono diretta alla stazione e dopo poco ho ripreso il mio viaggio verso casa.
Questa città della Costa Azzurra offre sicuramente tante altre bellezze, ma io sono stata molto soddisfatta del mio itinerario, infondo non era prevista  questa tappa nel mio viaggio,ma  io ho visto comunque qualcosa di nuovo per i miei occhi…… è sempre opportuno e conveniente sfruttare ogni possibilità che ci viene concessa per vedere cose che non conosciamo.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Mykonos : dove trovare il divertimento!!

In estate maggiormente si ha la voglia di fare vacanze spensierate (non che le altre non lo siano) e all’insegna del divertimento; bene, oggi vi porto a The Party Island, il soprannome di Mykonos, un’isola di puro divertimento.
Non mi dilungo con informazioni climatiche, sui trasporti e sugli alloggi: questo articolo è diretto al popolo della notte, al popolo delle discoteche!! 🙂
Se state pianificando la vostra vacanza estiva o anche solo un weekend all’insegna della movida e adrenalina pura, non potete ignorare il richiamo dei locali più in voga dell’isola nel periodo estivo, quando il popolo della notte e della tintarella impazza per le spiagge e per le discoteche 24 ore su 24.
L’isola è nota in tutto il mondo per essere meta preferita anche e soprattutto del turismo LGBT, è eccentrica, originale e fuori dagli schemi.
Luglio e agosto sono logicamente i due mesi “caldi” dal punto di vista turistico, le spiagge e il capoluogo sono affollatissimi e i prezzi salgono alle stelle, motivo per cui sarebbe indicato prenotare con largo anticipo, ma se avete deciso all’ultimo di partire non scoraggiatevi, al molo, all’arrivo dei traghetti sarete accolti (per non dire di peggio) da una folla di locali (privati e agenzie) che vi offriranno qualsiasi genere di sistemazione.
L’isola non è  molto grande, quindi è sufficiente noleggiare uno scooter oppure un quad con il quale spostarsi per le varie spiagge, la maggior parte delle quali è raggiungibile attraverso strade asfaltate.
Per quanto riguarda il cibo, è possibile cenare con Pita Giros da asporto che costano € 2,50, ma è anche possibile cenare in meravigliosi ristoranti all’aperto, ricoperti da tettoie in fiore, dove poter gustare le prelibatezze della cucina greca a prezzi molto più elevati; insomma va bene per tutte le tasche.
Ma veniamo al dunque, le spiagge più conosciute sono due e si trovano nella parte meridionale dell’isola.

Paradise Beach è una spiaggia a mezzaluna con sabbia finissima ed è la spiaggia più famosa dell’isola, è un must per gli amanti del divertimento e della vita notturna ed è stata per anni il luogo cult del turismo omosessuale.

Come dice il nome è un luogo paradisiaco dove hippies di tutto il mondo per lungo tempo si sono dati appuntamento a partire dagli anni 70, quando elessero la spiaggia a luogo ideale per praticare nudismo; in seguito è diventata meta del turismo gay e infine del turismo di massa, soprattutto giovanile.
E’ una meta balneare internazionale, si sveglia tardi la mattina e si anima fin dalle prime ore del tramonto, quando i locali si riempiono di ragazzi che ballano e si divertono ancora in costume da bagno. La spiaggia è comunque attrezzata con lettini, ombrelloni e tante taverne; è collegata al centro della capitale da autobus che si alternano continuamente dalle prime ore della giornata fino a tarda notte. Altra spiaggia imperdibile per il divertimento è Super Paradise che si raggiunge proseguendo la strada verso est: è affollatissima in alta stagione, i turisti sono attratti dall’eccentricità della clientela, dalla musica e dal divertimento. E’ molto simile alla precedente e anche questa è stata eletta a posto preferito del turismo omosessuale e dai nudisti ed è anche frequentata spesso da Vip.
Sulla spiaggia si alternano locali che propongono generi musicali differenti e se vi recate qui, chiedete di Sasà, lo troverete sicuramente!! 🙂
Questa sono le due spiagge maggiormente conosciute, dove è possibile fare baldoria fino al mattino, poi sono presenti anche altri locali e discoteche all’interno dell’isola.

Una spiaggia molto carina, dove non regna la pace ma nemmeno la musica 24 ore su 24 è quella di Panormos sulla costa settentrionale, curata nei minimi dettagli, con un grandissimo ristorante alla moda e con ombrelloni accompagnati da grandi e comodi cuscinoni che sostituiscono i normali lettini, ve la consiglio veramente.

Logicamente non tutta l’isola è in funzione del puro divertimento, ma ci sono angoli e spiagge dove la pace e il relax regnano sovrani, ma questo è l’altro lato di Mykonos…..presto ve ne parlerò.
Buon divertimento in The Party Island!!!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Asia, Mondo

Nuotare con le tartarughe a Pom Pom Island

E’ quasi passato un mese dal mio ritorno e oggi il mio pensiero vola a quell’isola paradisiaca di Pom Pom Island.
Ci troviamo in Malesia, e durante il mio viaggio in questo bellissimo paese, ho potuto apprezzare sia il mare ( Perhentian Island),sia la giungla, sia la città.
Ne l mio itinerario era prevista una sosta in quest’isola, che definirla tale è già molto, infatti è così piccina che per fare un intero giro intorno ad essa ci si impiegano circa 45 minuti.
Io e il mio ragazzo abbiamo preso un aereo fino a Tawau nel Borneo, da qui siamo saliti su un taxi e dopo circa 1 ora avevamo raggiunto il porto da dove partiva la barca per raggiungere la nostra meta.
Nell’isola ci sono due resort, uno molto costoso e uno leggermente meno costoso, ma che per gli standard della Malesia ha prezzi esagerati. il collegamento con la terra ferma avviene solamente una volta al giorno (nel resort in cui pernottavo io), con una barca che porta le provviste e parte verso le 11:30.
Quest’isola è il paradiso per i sub, tanto che nel resort avevano ogni genere di attrezzatura e molte persone si recano lì per prendere il brevetto…. ma non era il mio caso! 🙂

Una volta sbrigate le formalità burocratiche, ci siamo subito gettati in quest’acqua cristallina, limpida, meravigliosa…. io non sono ancora stata alle Maldive, ma credo che si avvicina tantissimo a quella; la temperatura varia dai 25° ai 29° e la visibilità è sempre ottima.
Il mare era una tavola e immersa la testa sott’acqua si è aperto un nuovo mondo davanti ai miei occhi! Pesci di ogni genere, dai pesci roccia che si mimetizzavano con il colore del fondale ai simpaticissimi pesci pagliaccio, piccoli pesciolini come quello del cartone Nemo che si nascondevano fra le anemoni e altri di un viola fosforescente. Dopo poche bracciate si arriva ad un punto fatidico, una voragine di circa 100 metri si apre e l’acqua cristallina diventa una macchia nera! Inizialmente avevo il terrore anche solo di avvicinarmi, ma facendo “un passettino” alla volta ci sono arrivata e mi sono abituata velocemente, tanto che non facevo più caso alla profondità, ma ero intenta ad ammirare le specie viventi che si nascondevano là sotto. la linea di demarcazione infatti, è il posto preferito dalla tartarughe e io non potevo assolutamente perdermele. L’isola infatti, con la sua spiaggia corallina bianca è un importante sito di nidificazione per le tartarughe marine. Qualche giorno prima ne avevo vista una in un’altra zona, ma era molto in profondità e diciamo che avevo intravisto la sagoma, qui invece sembrava quasi di poterle toccare tanto erano vicine.
Bene, se non si è ancora capito, il mondo sottomarino è la maggiore attrazione dell’isola, ma oltre alle ore passate in acqua, le giornate trascorrevano fra relax e passeggiate. Uno dei momenti più suggestivi era senza dubbio l’ora del tramonto….è davvero difficile spiegare la bellezza di quegli istanti.

La mattina invece si facevano uscite in barca con tutti gli ospiti del resort nelle varie isolette e spiagge vicine, dopo aver scaricato noi, la barca prendeva il largo con i più temerari, i veri sub.
Pom Pom Island è una destinazione ricercata, chi si reca lì non deve aspettarsi nulla al di fuori delle meraviglie che possono offrire il mare e un’isola in mezzo al mare.
Dopo due notti e tre giorni trascorsi qui, siamo ritornati sulla  terra ferma e il nostro tour della Malesia è continuato.
Siete curiosi?! Allora presto vi racconterò un’altra avventura.
Viaggiatrice seriale.

Europa

Itinerario alla scoperta della Costa Azzurra

I viaggi condivisi con le amiche sono sempre fantastici!!
Prendi tre amiche che decidono di raggiungere la quarta amica che vive in Francia: partenza il giovedì mattina e rientro la domenica all’ora di pranzo.
Viaggio di andata in macchina dandoci il cambio alla guida, sosta tecnica ad Alessandria e poi di nuovo in cammino così da poter raggiungere la nostra meta per cena.
Ah giusto, ancora non vi ho svelato la destinazione: Cote d’Azur!! Ci trattiamo bene!!
Alle 19:30 bussiamo alla porta della nostra amica che vive a Cannes, giusto il tempo di una doccia e poi giù di gusto a mangiare le prelibatezze che ci attendevano.
Venerdì più che una giornata normale è stato un tour de force. Dopo 4 minuti di treno siamo scese alla stazione di Cannes che era letteralmente presa d’assalto visto che si stava svolgendo il Festival di Cannes.
Passeggiata e foto di rito di fronte alla scalinata rossa e al teatro, davanti al quale centinaia di persone cercavano disperatamente di accaparrarsi un biglietto, mentre altre, già dalle prime ore del mattino si erano posizionate sulle scale ( quando dico scale intendo quelle da imbianchino, per capirci) dove sarebbero rimaste per lungo tempo nella speranza di avvistare “dall’alto” qualche VIP.

Passeggiata lungo la Croisette e incontro quasi casuale con un amico di una delle 3 che vive a Bruxelles ma che lavora al festival.
La passeggiata è stata veramente differente, siamo passate dalla strada percorsa da Ferrari e Lamborghini, fino ad arrampicarci sulla parte più alta della città dove è collocata una chiesetta e da dove si ha una vista pazzesca.
Nel tragitto verso la stazione abbiamo preso la palla al balzo e con 2 euro ( 1 baguette lunghissima farcita costava 4 euro, così l’abbiamo smezzata) abbiamo pranzato.
La giornata era ancora lunga, così abbiamo ripreso il treno e siamo scese solo una volta arrivate a Monaco.
Ah giusto, dimenticavo di dirvi che è il weekend del Gran Premio di F1, ma ci siamo informate precedentemente e ci siamo recate al circuito solamente nell’orario in cui era aperto ( infatti fra prove libere e qualifiche è chiuso per quasi tutto il weekend).
Camminata fra i box e le tribune, sempre con uno sguardo sugli enormi yachts posteggiati pochi metri più in là, fino ad arrivare alla famosa galleria in cui le macchine sfrecciano a centinaio di km orari mentre noi ce la gustiamo a piedi piano piano.
Cammina e cammina siamo arrivate a Montecarlo, visita del Casinò, della chiesa che ospita le tombe del principe Ranieri e di Grace Kelly e di un meraviglioso giardino dedicato alla diva.
Visita veloce agli stands pubblicitari delle singole scuderie e via che è arrivata di nuovo l’ora di prendere il treno che ci riporta all’ovile.
Cena in casa, allietata dalla compagnia dell’amico belga che avevamo incontrato il mattino e poi visita notturna di Antibes, molto frequentata da ragazzi e ricca di localini.
Il sabato è giorno di festa, così abbiamo voluto esagerare e a bordo della nostra macchina abbiamo raggiunto l’esclusiva località di Saint Tropez.

Parcheggiando in un parcheggio sotterraneo ci siamo resi conto di essere circondati anche qui da Ferrari e Aston Martin!!!Mamma mia!!!
Visita del porto e dell’intera cittadina, con annesso pranzo in un ristorantino molto carino.
Nella strada di casa abbiamo fatto una sosta a Mandelieu, cittadina con un bellissimo castello che si affaccia proprio sul mare.
Cena in un meraviglioso paesino non molto distante da Cannes, St Paul de Vence.
Ristrutturato di recente è una vera delizia per gli occhi; le sue vie sono ricche di gallerie d’arte.
E’ arrivata la domenica, una delle 4 amiche parte in macchina per ritornare in Belgio, una resta nella sua casina a Cannes e le altre 2 prendono un volo per rientrare in Italia!! Ci sono infatti tanti voli economici che partono da Nizza.
Ebbene si, in 3 giorni ci siamo fatte il Festival di Cannes, abbiamo vissuto l’atmosfera del Gran Premio di Montecarlo e siamo andate a prendere la tintarella a Saint Tropez…. e tutto questo all’insegna del risparmio!! Pranzando con un panino e dormendo nel divano-letto della tua amica tutto è possibile!
Weekend meraviglioso…grazie amiche!!!!
Viaggiatrice seriale.

Asia, Mondo

Una giornata a Kuala Lumpur

Se per via di uno scalo o se perché fa parte del vostro tour vi trovate a dover trascorrere una giornata nella capitale della Malesia, ho qualche consiglio per voi.
Kuala Lumpur è la più grande città della Malesia, ma non lasciatevi spaventare, non ha dimensioni disarmanti e con qualche dritta si riesce a visitarla in lungo e in largo.
Al primo impatto sembra impossibile muoversi a piedi, ma non è così, le enormi strade sono tutte costeggiate da marciapiedi e in più è percorsa da una monorotaia che fa diverse fermate. Il biglietto, anzi il gettone, si acquista direttamente alle macchinette in ogni singola fermata; ma se siete dei comodoni c’è il rimedio giusto anche per voi, sicuramente molto più caro però: il vecchio caro taxi.
Appurato che spostarsi è molto semplice, vediamo cosa poter fare in un’intera giornata a K.L.
Io inizierei subito alla grande con la visita alle Petronas Towers, magari per arrivarci fate una bella passeggiata nel parco poco distante, così da poterle ammirare in tutto il loro splendore da più lontano. Esse sono il simbolo della città, sono due torri identiche collegate da un ponte sospeso e simboleggiano la forza nell’unità, in quanto devono essere visualizzate assieme, una complementare dell’altra.

Petronas Towers

A seconda della vostra curiosità ci trascorrerete più o meno tempo, ma una volta finito camminate un po’ e dirigetevi alla torre Menara o K.L. Tower. Prendete l’ascensore dopo aver fatto il biglietto e in men che non si dica vi ritroverete a guardare l’intera città dall’alto in basso. Con i suoi 421 metri d’altezza vanta la piattaforma di osservazione più elevata di K.L. ; è situata al centro di un parco e presenta diverse attrazioni, dall’acquario al simulatore di F1 (al suo interno ospita anche un ristorante, l’ Atmosphere 360 che compie una rotazione di 360° con movimenti impercettibili così mentre cenate avrete davanti ai vostri occhi un panorama sempre differente).
Rimettetevi in cammino e raggiungete la pizza dell’indipendenza dove svetta altissima la bandiera: questa zona è completamente differente dal resto, la piazza è circondata da meravigliosi palazzi ristrutturati recentemente.
Durante la visita non perdetevi il punto preciso in cui nacque la città nel 1857, la confluenza dei fiumi Gombak e Kelang, il suo nome infatti in malese significa confluenza fangosa.

Una tappa che non potete evitare è quella della Chinatown dove vi sembrerà di essere stati catapultati realmente in un’altra nazione; bancarelle con ogni genere di abbigliamento, ma soprattutto ogni genere di cibo, come ad esempio gli insetti fritti.
Lasciate le lanterne dirigetevi al triangolo d’oro e lasciatevi andare allo shopping più sfrenato!! Fra un acquisto e l’altro all’interno dei vari malls, potreste rilassarvi con un bel massaggio o una riflessologia plantare… è pieno di centri benessere. Io ho osato ancora un po’ e dopo la riflessologia mi sono sottoposta anche alla fish pedicure…. che solletico!! 🙂
Questo è un itinerario ipotetico per una giornata a K.L. , poi dipende da quante ore volete dedicare ai centri commerciali.
Secondo me vale assolutamente la pena di raggiungere le Batu Caves, grotte di formazione calcarea all’interno delle quali è stato creato un luogo di culto Hindù; per raggiungere “la vetta” è necessario affrontare 272 gradini, ma non è finita qui, occorre anche superare l’ostacolo scimmie: le scale infatti sono popolate da questi animaletti che tentano di impossessarsi di ogni cosa, soprattutto di cibo…. tenetevi stretti tutti gli oggetti che avete in mano!!
Buon divertimento e fate buoni acquisti!!!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: mi raccomando in pausa pranzo assaggiate qualche piatto malese!
P.P.S.: durante il mio tour sono passata anche nella meravigliosa Pom Pom Island e alle isole Perhentian e non dimenticate la foresta di Taman Negara

Europa

La caliente Valencia

Voglia di una città caliente?! Voglia di gente accogliente?! E’ ora di scoprire Valencia!!
La città è facilmente raggiungibile anche con i voli low cost e l’aeroporto stranamente è molto vicino al centro, quindi potete prendere anche un taxi per raggiungere il vostro hotel e il portafoglio non ne risentirà troppo, oppure optate per la metro.
E’ una città adatta a tutte le età ed è una meta per un viaggio sia tra amici che in famiglia. E’ molto pulita e ben collegata e proprio qui si può vivere in pochi giorno la vera Spagna.
I miei consigli sono per un fine settimana lungo di 4 giorni, ma più tempo avete a disposizione, meglio è!
Sicuramente ottima in primavera ed in autunno, visitabile anche in estate se non soffrite il caldo….le temperature diventano calienti; se invece volete ammirarla in una particolare veste, dovete andare a marzo, nel mese in cui ci sono le Fallas, feste tradizionali in onore di San Giuseppe (1-19 marzo).
Iniziando tranquillamente la visita della città, magari con un giro perlustrativo, senza entrare subito nel dettaglio, vi consiglio di raggiungere la Estacion del Norte, un capolavoro in stile liberty,

adornata con piastrelle di ceramica sui lati e sulla parte superiore, abbellita da vetri colorati e rifinita in ogni dettaglio…è difficile descriverla, occorre osservarla. Dato che non vi richiederà più di 15 minuti, andateci! 🙂

Girate a piedi o in bici senza una meta precisa, giusto per gustarvi la bellezza degli imponenti edifici del centro storico e trasformatevi in veri spagnoli. Date un’occhiata anche all’edificio delle poste e lungo il cammino fermatevi assolutamente alla  Plaza del Mercado, una vera opera d’arte, sia all’interno che all’esterno, rivestita dalle famose azulejas valenciane; qui troverete frutta, prosciutti, pesce, dolciumi tutti esposti in modo affascinante in un grande ambiente, che però non risulta caotico.

Appena usciti dal mix di colori e odori potete visitare la Lonja de la Seda che un tempo ospitava il mercato della seta; degne di nota sono la sala con le colonne e la sala superiore che ospitava le riunioni dei mercanti, ma anche il giardino merita una visita. L’ingresso è a pagamento, ma il prezzo è di soli 2 euro.

Ed eccoci arrivati ad un simbolo della città, la Cattedrale (Seu), veramente imponente ed affascinante, da visitare con calma, che racchiude in se mistero e fascino. Al suo interno è conservato quello che viene considerato il calice del Sacro Gral: che sia vero o leggenda è comunque una visita obbligatoria.
Da ammirare inoltre i meravigliosi dipinti di Goya.
Al suo fianco si innalza il Miguelete, la torre campanaria della Cattedrale che domina la città dai suoi tanti metri di altezza. Il mio consiglio è quello di salirci, ma sappiate che vi aspettano 207 scalini veramente ripidi prima di raggiungere la sommità. Ha una pianta ottagonale e ospita 11 campane, la più grande delle quali è intitolata a San Michele Arcangelo da cui prende il nome.

Veduta della città dal Miguelete

Il giorno successivo potreste dedicarlo alla scoperta della Città delle Arti e della Scienza. Già il primo impatto è disarmante, se ci si arriva a piedi ci si trova immersi in una distesa di verde circondati da una grande armonia tra natura e moderno, verrebbe voglia di fermarsi e stare lì ad ammirare lo scenario che creano questi edifici.
E’ una proiezione della città verso il futuro ed è uno dei maggiori poli turistici della città; costruita dall’architetto Santiago Calatrava si divide in 4 grandi edifici: L’Hemisferic che ha la forma di un grande occhio e ospita una grande sala con schermo per le proiezioni,

l’Oceanografic considerato uno dei più grandi acquari del mondo, il Museo de las Ciencias la cui struttura assomiglia ad un gigante dinosauro, all’interno del quale vengono allestite mostre ed esposizioni a tema scientifico ed infine il Palacio de las artes che ospita manifestazioni artistiche.
E’ una visita da fare assolutamente soprattutto se avete bambini con voi.

Usciti da qui potete passeggiare nei giardini creati sul letto del fiume Turia il cui corso è stato definitivamente deviato.
Un’altra giornata la dedicherei alla zona del mare, se siete in estate godetevi proprio una giornata al mare, ma anche se il periodo non è quello giusto per la balneazione recatevi ugualmente per gustare una squisita paella in uno dei tanti ristorantini sul lungomare.
Umhhh mi viene l’acquolina in bocca al solo pensiero della paella de morisco che mi sono mangiata!Wow!!!

Una volta lì approfittatene anche per dare uno sguardo agli edifici costruiti per l’America’s Cup del 2010 e alle tipiche case della zona; si può notare un grande contrasto tra le umili abitazioni e gli sfarzosi hotel di nuova costruzione.
Trovate il tempo per fare una visita, anche se veloce, al famoso Gulliver sdraiato nei giardini del Turia; si tratta di una grande statua rappresentante il personaggio della favola steso per terra e legato, ma il suo corpo è formato da scivoli e passaggi con corde per arrampicarsi. logicamente piacerà ai bambini, ma di sicuro anche agli adulti, una volta lì non resisterete e la voglia di provare quei giochi sarà davvero grande. E’ un luogo per prendersi una pausa e rilassarsi un po’.

Valencia ha tantissime altre attrattive, una fra tutte è il Bioparco…come sempre dipende dal tempo a vostra disposizione.
La sera concedetevi una passeggiata in centro per gustare in uno dei tanti bar delle squisite tapas, oltre a queste sono imperdibili  la paella, il prosciutto crudo e la sangria.
Non mi resta che augurarvi buon viaggio, al prossimo weekend,
Viaggiatrice seriale.