La Sardegna meno conosciuta: la parte meridionale.
Oggi voglio parlarvi della Sardegna, ma non della Costa Smeralda super conosciuta e super mondana con i prezzi adeguati al tenore di vita che si respira lì, ma della Sardegna dell’estremo sud.
Sono andata alla scoperta della parte meridionale, infatti sono atterrata su Cagliari (partendo da Ancona con Volotea) e con una macchina a noleggio prenotata già da casa mi sono diretta ad ovest della città, verso la costa che da sulla Spagna per intenderci.
Io come al solito ho fatto una toccata e fuga, sono stata solamente tre giorni ma vi assicuro che con un mare del genere sono riuscita ugualmente a ricaricarmi.
L’acqua è cristallina, poco profonda tanto che occorre camminare per diversi metri prima di immergersi completamente e in quei giorni era anche parecchio calma.
Il mio punto di appoggio è stato a Teulada, un comune sempre nella provincia di Cagliari, scelto proprio per la sua posizione strategica, anche se il paese in sé per sé non offre molto, non è turistico ma il b&b in cui ho pernottato era carino e funzionale e al mattino prevedeva una discreta colazione.
Se volete alloggiare in un posto turistico e attrezzato, a circa un’ora da Teulada si trova Pula, qui troverete ogni tipo di servizio.
Ma iniziamo a parlare di spiagge, tutta la zona è ricca di magnifiche baie, si susseguono una all’altra e all’incirca si equivalgono anche in quanto sono tutte meravigliose.
A pochissimi km da Teulada si trova una spiaggia molto suggestiva e particolare, quella di Is Arenas Biancas così chiamata proprio perché sono presenti delle bellissime e alte dune di sabbia bianche sulle quali però è vietato salire. Questa spiaggia si trova all’interno di una zona militare, quindi dovrete sorpassare un check point e percorrere qualche altro km prima di vedere il mare. Secondo me questa è imperdibile.
Altra spiaggia da non perdere e molto conosciuta è quella di Turedda, anche questa parecchio ampia e con un’acqua indescrivibile; qui oltre alla spiaggia libera ci sono anche degli stabilimenti balneari.
Porto Tramatzu è un altro luogo dove fare sicuramente un bagno, come del resto anche la spiaggia di Su Giudeu e quella di Cala Cipolla, più piccina rispetto alle altre.
Il mio consiglio è di spostarsi e vederne almeno due al giorno, perché sono tutte vicinissime e quindi non si perde troppo tempo per gli spostamenti.
Il giorno che ero diretta a Tueredda mi sono fermata solo per un tuffo a Stagno Piscini, una piccola insenatura…ma era come se quell’acqua mi chiamasse e non ho proprio resistito.
Io sono riuscita a vedere tutti queste spiagge in soli due giorni, ma ce ne sono tante altre, quindi se potete restateci almeno una settimana, vi assicuro che non ha niente da invidiare alla Costa Smeralda.
Se avete tempo fate una gita all’isola di San Pietro, dicono tutti essere bellissima. Ci sono poi spiagge per pochi eletti, cioè quelle raggiungibili solo via mare.
Calatevi nella vera atmosfera e tradizione sarda andando a cena in un tipico agriturismo, dove non potrà mancare il porceddu ed il pane carasau.
Come detto precedentemente io ci sono stata a metà luglio, sicuramente ad agosto sarà molto più affollato ma troverete dei bei parcheggi in cui poter lasciare l’auto. E’ presente anche una convenzione per il prezzo del parcheggio, fatevi dare dal vostro albergo o b&b un foglio che certifica la vostra permanenza in quella struttura e pagherete 3 € al posto di 5 €.
La Sardegna è un’isola magnifica, non vi resta che scoprirla.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
P.S.: nelle zone paludose è facilissimo vedere i fenicotteri.