Feste e Sagre in Italia

Festival del Gelato Artigianale a Pesaro

Golosoni, questo post è proprio per voi!
Volevo informarvi che dal 19 al 21 maggio 2017 si svolgerà il Festival del Gelato Artigianale a Pesaro.
La location sarà Piazza del Popolo che verrà allestita per la quinta edizione del festival con vari stand pronti ad ospitare i maestri gelatieri affermati e tutte le giovani promesse del mestiere.
Sarà possibile assaggiare vari gusti,dai classici a quelli più strani……ve ne saranno ben 36.
Per l’occasione poi sarà possibile assaggiare in anteprima due gusti inediti: il gusto Rossini,dedicato al grande compositore pesarese, ovvero un sorbetto al cioccolato arricchito con amarene di Cantiano e il gusto Pesca melba, ovvero mascarpone con pera Angelica e vernaccia.

Potrete assistere a show cooking e a vari laboratori, i più piccini si divertiranno con l’animazione mentre i genitori potranno gustarsi il prelibato gelato.
Con la Gelato card al costo di 5€ sarà possibile consumare ben 5 gelati.
Nei tre giorni della manifestazione ci sarà anche una gara fra gli allievi di corsi professionali provenienti da veri paesi del mondo…andate a votare il vostro gelato preferito.
Segnate in agenda queste date,sarà sicuramente un evento molto interessante e soprattutto gustoso! 🙂
Alla prossima festa,
Viaggiatrice seriale.

Asia, Mondo

Itinerario di 10 giorni nelle Filippine

Lo scorso mese ho realizzato uno dei miei più grandi sogni:visitare le Filippine.
Dopo diversi tentennamenti e tante ricerche ci siamo decisi a prenotare per il mese di marzo,che indicativamente insieme a febbraio dovrebbe essere il migliore.
Diciamo che nessuno ha la sfera di cristallo e qualche acquazzone ci ha fatto compagnia.
Volevo però dirvi che si trovano tariffe molto convenienti per raggiungere Manila,probabilmente troverete un volo a/r dall’Italia a meno di 400,00 € e considerando la notevole distanza è davvero ottimo.
Altro consiglio che mi sento di darvi è di lasciare a casa la valigia e di viaggiare con un bello zaino,per tutti gli spostamenti sarà molto più comodo.
Beh,per me è inevitabile spostarsi,considerate che le isole sono più di 7000…non vorrete mica stare tutto il tempo in una sola isola?!
Io sarei voluta rimanere ancora tanto tempo,ma come sempre le mie ferie sono risicate e quindi mi devo accontentare,ma ne è valsa assolutamente la pena.
Come ultima dritta prima di parlare dell’itinerario volevo dirvi che non occorre nessun visto se si visitano per turismo e non è richiesta nessuna vaccinazione particolare; la moneta nazionale è il peso filippino ma fare bancomat sarà davvero impegnativo quindi se non soggiornate in zone turistiche vi consiglio di fare una bella scorta di cash prima di partire all’avventura.
Detto ciò arriviamo alla parte interessante:il mio itinerario di 10 giorni nelle Filippine (vi lascio giusto il racconto del viaggio in breve,poi farò post dettagliati sulle singole località).
Il viaggio con la V maiuscola è iniziato da Milano nel nostro caso a bordo di un volo Oman Air che dopo aver fatto scalo a Muscat ci ha portato a Manila.
Siamo arrivati in tarda serata,giusto il tempo di prenderci un gelato in un piccolo supermercato e distrutti dal volo ci siamo addormentati in un hotel vicino l’aeroporto che avevamo prenotato da casa,appena abbiamo toccato il cuscino!
Il mattino appena svegli siamo subito tornati in aeroporto -uno differente,questa volta quello relativo ai voli interni- e siamo partiti alla volta di El Nido.
Durante il volo di circa 1 ora e 50 minuti sono sempre stata con la faccia letteralmente appiccicata al finestrino perché lo spettacolo che si mostrava ai miei occhi era davvero meraviglioso: isolette,alternate a isole più grandi emergevano dall’acqua circondate da un azzurro accecante che lasciava il posto ad un bianco/oro della sabbia.
L’aeroporto di arrivo è davvero caratteristico,la pista di atterraggio sembra una nostra strada a due corsie:appena abbiamo messo piede a terra sono arrivate 3 jeepney – delle vecchie grandi jeep adibite a pulmino,molto in voga nelle Filippine- che ci hanno condotto all’edificio principale.
Controlli e ritiro dei bagagli e subito fuori ad attenderci c’era il tricycle mandato dal nostro hotel a prenderci.
Qualche km di strada sterrata prima di arrivare all’asfalto e poco dopo eravamo a destinazione.
Giusto il tempo di fare il check-in e siamo subito ripartiti a bordo di un altro triciclo alla volta di Napcan Beach, il punto più distante dell’isola del nostro itinerario.
L’impatto è stato pazzesco:sole,acqua cristallina,spiaggia bianchissima e pranzo con i piedi direttamente sulla sabbia a metà marzo……quasi un sogno.

Napcan Beach

Diciamo che il viaggio effettivo è iniziato il giorno seguente,quando abbiamo partecipato ad uno dei quattro principali tour che organizzano escursioni alla scoperta dell’arcipelago.

Big Lagoon

Posso dirvi senza ombra di dubbio che per me è stato il giorno più bello in assoluto.
Il tour A prevede l’escursione a bordo di una bangka – tipica imbarcazione filippina- e l’approdo in diverse isole/spiagge che sono :Big Lagoon, Small Lagoon, Secret Lagoon, Shimizu Island e 7 Commando Beach...una più bella dell’altra.
L’esperienza di attraversare a bordo di una canoa la Big Lagoon mi resterà per tutta la vita.
Acqua verde,turchese,trasparentissima in netto contrasto con le rocce spioventi ricoperte di vegetazione che si gettano a capofitto in acqua creano uno scenario difficile da descrivere.
Il ritorno è previsto per le 16:30-17:00 circa, così si ha tempo da dedicare ad altre attività:noi abbiamo deciso di andare ad ammirare il tramonto a Las Cabanas Beach.
Il giorno successivo è stato molto simile,ma questa volta abbiamo optato per il tour C che tocca Helicopter Island, Star Beach, Hidden Beach e Secret Beach…..anche questa volta una più bella dell’altra.

L’unico inconveniente è stato il morso di una medusa che mi ha provocato oltre ad un pò di dolore anche una certa preoccupazione.
Questa volta l’ora del tramonto non l’abbiamo trascorsa in spiaggia ma nella terrazza del nostro resort cullati dalle onde del mare mentre ci gustavamo un meraviglioso massaggio rilassante.
La sera,come le precedenti ci siamo recati in uno dei localini sulla spiaggia,dove prima di sederti scegli il pesce che vuoi oltre a scegliere il tipo di cottura e poi non ti resta che rilassarti e gustarti l’ottima cena con i piedi direttamente sulla sabbia e le onde del mare che si increspano davanti ai tuoi occhi.
E’ arrivata per noi l’ora di lasciare l’isola di Palawan, ma siccome il volo era verso l’ora di pranzo, ne ho approfittato per provare la zipline nella spiaggia di Las Cabanas Beach:se capitate a El Nido è un’esperienza che non potete assolutamente perdervi!
Vi lancerete letteralmente sul mare,infatti il punto di arrivo è nell’isolotto di fronte…….che bellezza ragazzi!!!
E dopo questa botta di adrenalina mi sono concessa un bagno nelle limpide acque della spiaggia ancora semi deserta vista l’ora per poi salutare definitivamente questa bellissima isola e recarmi in aeroporto per prendere il volo per Cebu.
Una volta atterrati su quest’isola ci siamo diretti al porto dove abbiamo preso un aliscafo per Tagbilaran nell’isola di Bohol.
La giornata è praticamente volata a causa dei vari trasferimenti,ma prima dell’orario di cena abbiamo raggiunto il nostro bellissimo resort ad Alona Beach e così è iniziata la seconda parte del viaggio.
Il mattino successivo purtroppo pioveva,così abbiamo iniziato la giornata con un ottimo massaggio e poi appena il sole ha fatto capolino abbiamo sfruttato la meravigliosa piscina a sfioro che dava sulla spiaggia.
Abbiamo deciso di noleggiare uno scooter per essere più autonomi e così siamo andati alla scoperta di Panglao,abbiamo visitato una fattoria biologica,siamo andati alla ricerca delle spiagge più belle per i giorni successivi fin quando non abbiamo visto una distesa di stelle marine,tutto merito della bassa marea.
Anche se non soggiornate in uno dei lussuosi resort sulla spiaggia,è possibile effettuare l’ingresso giornaliero pagando 1000 pesos a testa (meno di 20,0 €) grazie ai quali avrete accesso alla piscina,ai lettini e a tutti i servizi in generale e inoltre avrete un credito di 635 pesos da poter spendere nei ristoranti/bar della struttura.
La giornata è trascorsa all’insegna del relax, ma non sono mancati di sicuro i bagni e lo snorkeling….per poi terminare con un tramonto infuocato di rosa!

L’ottavo giorno del mio itinerario nelle Filippine credo sia stato quello che ho amato di più, pieno di disavventure che però si sono concluse nei migliore dei modi.
A bordo del nostro scooter siamo andati alla scoperta dell’isola di Bohol che offre tantissime attrattive a livello naturalistico.
Abbiamo percorso circa 110 km per ammirare le Chocolate Hills,le risaie, i tarsi -piccolissimi primati locali- il fiume Loboc e una natura rigogliosa che cambiava davanti ai nostri occhi km dopo km.

Loboc River

L’itinerario è bellissimo e ricchissimo, ma noi eravamo presi da altro:abbiamo bucato il motorino ben 2 volte,la carta di credito è stata “mangiata” dalla macchinetta e non avevamo abbastanza soldi da poter fare tutte le attività che avevamo deciso di fare in precedenza…..ma anche con queste disavventure è stata una super giornata perché abbiamo scoperto l’altruismo e la generosità delle persone,siamo arrivati a destinazione e guaio dopo guaio li abbiamo risolti tutti.

Chocolate Hills

Che avventura ragazzi!
Il giorno successivo sono partita in motorino da sola perché volevo assolutamente fare la zipline sul fiume Loboc e anche in questo caso ne è valsa la pena.

Zipline sul fiume Loboc

Altra avventura in motorino perché anche se questa volta non ho bucato,mi sono presa un bel acquazzone che però mi ha abbandonato per fortuna nell’isola di Bohol e arrivata di nuovo a Panglao mi sono recata in spiaggia dove ho trascorso l’intera giornata.
L’ultimo giorno su quest’isola l’abbiamo inaugurato con una visita a Hinagdanan Cave, una grotta simile ad un  cenote messicano, dove abbiamo fatto anche un bel bagno.
Atmosfera davvero suggestiva.
Ultimi bagni in queste acque davvero meravigliose,ultimi giri in tricycle e trasporto in aeroporto da dove abbiamo preso il volo per Manila.
Abbiamo scelto di non dedicare nessun giorno alla visita della capitale perché avevamo davvero poco tempo a disposizione e volevamo sfruttarlo tutto al mare.
Una volta arrivati a Manila e dopo aver lasciato i bagagli in hotel però, erano ancora le 18:00 così abbiamo deciso di buttarci letteralmente nel traffico caotico della città e a bordo di un taxi abbiamo raggiunto la parte storica della capitale.
Abbiamo fatto una visita notturna accompagnati su una bicicletta da un ragazzetto che ci faceva anche da guida e con questo ricordo abbiamo salutato queste isole meravigliose con la speranza di ritornarci presto perché sono un vero incanto,hanno tantissimo da offrire e soprattutto ancora non sono state invase dal turismo di massa.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Trekking all’arco di Fondarca

Sabato mattina:non sei partita per il ponte ma non hai intenzione nemmeno di rimanere a casa a poltrire per più giorni,così decidi di partire in macchina e di scovare qualche tesoro a pochi km di distanza.
Una bella gita fuori porta è quello che ci vuole!
Fatta questa premessa corro subito a raccontarvi la mia giornata di ieri.
Sono partita in auto da Pesaro,direzione Roma per intenderci,ma per noi questo significa attraversare l’appennino, poter svoltare per l’Umbria,per la Toscana o semplicemente restare nelle Marche.
La mia scelta è stata proprio l’ultima,restare nella mia regione e scoprire qualcosa di nuovo.
Prima sosta d’obbligo al Furlo,ci sarò stata 100 volte ma se ci passo davanti ho la forte necessità di fermarmi,il paesaggio è davvero meraviglioso.
Le acque del fiume Candigliano che attraversano la gola sono di un verde acqua acceso,il sole riflette sul pelo dell’acqua e il verde della vegetazione in questo periodo è brillante più che mai.
Risalita in auto ho percorso qualche altro km fino ad arrivare a Cagli- sempre in provincia di PU- una volta qui mi sono diretta a Pieia, un piccolo borgo di antiche case alle pendici del Monte Nerone.



La strada è stretta e tortuosa,ma niente di preoccupante.Quando raggiungete la piccola chiesetta potete parcheggiare la macchina e iniziare l’avventura.

Vi consiglio di fare prima un giretto nel paesino ammirando le case in pietra e il panorama circostante.
A questo punto attraversate la strada,raggiungete un’area pic-nic provvista di tavoli e prendete il sentiero sulla destra – ve lo dice una che si è fatta una gran scarpinata nel lato sbagliato,facendo una gran fatica prima di arrivare alla meta,ma gustando altri panorami mozzafiato-.
Questo sentiero è molto tranquillo, dopo circa 15-20 minuti di camminata troverete alla vostra sinistra l’imponente arco di Fondarca.

Si tratta di una vasta caverna a cui nel corso dei secoli è caduto il tetto,creando questo scenario suggestivo.
Al nostro arrivo c’era un gruppo di persone che si cimentava in arrampicata,il luogo infatti si presta molto.

Lo spettacolo è davvero ammirevole, cespugli,alberi e piante sono riusciti a crescere in ogni crepa della roccia,se alzate lo sguardo verso il cielo potrete ammirare il grande “cratere” che una volta fungeva da riparo alla caverna e l’arco è lì che spicca,facendo da cornice alle nuvole che si muovono.
Vi consiglio di attraversarlo perchè dall’altro lato la visuale è migliore, continuate a salire e dopo aver attraversato il fondo della caverna,uscite da un piccolo passaggio nella roccia,così da arrivare nella parete opposta.

Qui è possibile continuare il cammino fino ad arrivare proprio fin sopra l’arco.
Una camminata non troppo impegnativa,ma che regala scenari unici.
Nella via del ritorno poi,verso la fine del sentiero,fermatevi un secondo ad ammirare il piccolo borgo di Pieia che sorge proprio sulla roccia.

Alla prossima passeggiata,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Il borgo medievale di Corinaldo

Il mio tour alla scoperta dei borghi marchigiani continua e questa volta sono stata a Corinaldo.
In realtà non è la prima volta per me, ci sono già stata ma sempre in occasione della famosa festa di Halloween che si tiene in questo comune in provincia di Ancona e quindi non ho mai potuto apprezzare appieno le sue bellezze.

Anche questa volta la mia presenza era legata ad una festa, per la precisione la festa dei Folli  all’interno della quale si teneva anche la crazy run, ovvero una corsa di 5 km attorno alle mura del borgo.
Perche crazy vi starete chiedendo?In primis per essere inerente con il tema della festa,ma anche perchè era una corsa colorata,i partecipanti erano cosparsi di colore dalla testa ai piedi:una bella esperienza!
Tornando a Corinaldo, non posso che spendere parole positive-anzi positivissime- non a caso è stato inserito fra i borghi più belli d’Italia e nel 2007 si è addirittura conquistato il primo posto.

Dalla sua altezza di circa 200 metri sul livello del mare si scorge un bellissimo panorama sulla campagna circostante e soprattutto sui vigneti:la zona infatti è famosa per la produzione del Verdicchio.
Vi consiglio di non perdervi le deliziose cantine e osterie all’interno delle mura.
Perdetevi invece fra le sue viuzze strette e lasciatevi inebriare dal profumo dei fiori posti ad abbellire le facciate in mattoncini.
L’interno delle mura è davvero suggestivo,edifici e palazzi storici magnificamente restaurati attireranno la vostra attenzione, come le varie chiese.
Da non perdere assolutamente è il pozzo collocato sulla grande scalinata: forse si tratta dell’immagine che per eccellenza rappresenta Corinaldo.

Salendo i gradini,indicativamente a metà,svoltate a sinistra e andate a dare un’occhiata alla facciata della casa di Scuretto….scoprirete una simpatica storia.
La cinta muraria,di origine medievale è considerata una delle meglio conservate di tutte le Marche ,da non perdere anche i merli a coda di rondine della torre dello Scorticatore e delle altre torri conservate benissimo.

A Corinaldo si può cogliere un aspetto storico grazie alla struttura del borgo,un aspetto gioioso grazie alle tante iniziative proposte nel corso dell’anno,un aspetto culinario non indifferente grazie ai prodotti tipici della zona come vino e olio e un aspetto religioso: qui nacque infatti Santa Maria Goretti, martirizzata nel 1902.
Come avrete capito questo bellissimo borgo marchigiano soddisfa svariate esigenze,non vi resta che visitarlo personalmente…..e poi scendendo per qualche km arriverete direttamente al mare!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

PS: qui si svolge la più antica rievocazione storica della provincia di Ancona, la contesa del pozzo della polenta…potrebbe essere l’occasione giusta per visitarlo.

Italia, Umbria

Cosa vedere a Spello

Parto sempre molto volentieri alla scoperta di qualche bel borgo italiano,spesso anche senza sapere precisamente la destinazione….è la strada che decide per me!
Ieri,domenica di aprile soleggiata, era la giornata giusta per aggiungere un tassello alla mia collezione.
Questa volta il mio bolidino si è diretto verso la bellissima Umbria e di conseguenza non avevo che l’imbarazzo della scelta.
Scartando i borghi già visitati,quelli troppo fuori mano,quelli che non mi ispiravano e così via….ho raggiunto Spello.
Ne avevo sentito parlare sempre bene e sapevo anche che rientrava fra i borghi più belli d’Italia, ma ho voluto controllare di persona e confermo quello che si sente dire: è un vero gioiellino.
A circa  15 km di distanza dalla famosissimi Assisi,si trova questo borgo carinissimo,curato nei minimi particolari,dove regna la tranquillità.
Spello è famosissima per le sue infiorate (quest’anno la manifestazione si terrà  nei giorni 17-18 giugno), manifestazioni religiose in cui vengono creati dei veri e propri tappeti di fiori,utilizzando sia esemplari freschi dai colori più vivaci,sia esemplari essiccati.
I fiori sono una parte molto importante del borgo,non solo in queste occasioni ma sempre:girando per le viuzze noterete ovunque un tocco di colore che crea scorci davvero suggestivi.

Ho scoperto che si svolge anche una gara chiamata “finestre,balconi e vicoli fioriti” durante la quale ogni famiglia lascia libero sfogo alla propria fantasia creando delle piccole opere d’arte.
Da visitare assolutamente la Collegiata di Santa Maria Maggiore, al cui interno è possibile ammirare affreschi del Pinturicchio …. che meraviglia!

Dopo aver deliziato gli occhi di tanta bellezza,vi consiglio di dirigervi verso il belvedere perché pensare di affrontare la salita dopo pranzo sarà di sicuro molto più faticoso.
Una volta arrivati in cima abbiamo goduto di un panorama non indifferente,una vista da togliere il fiato.

La tappa successiva è stato il Palazzo Urbani, o meglio il suo loggiato con il ballatoio ligneo con tettoia.

E’ arrivata l’ora di pranzo e dopo essere passati davanti ad un’infinità di enoteche,alimentari e ristorantini che pubblicizzavano le specialità della zona, non ce la siamo sentita di ripartire senza prima assaggiare qualche prelibatezza.

Seduti attorno ad una botte che fungeva da tavolino e scaldati dal sole abbiamo gustato un tagliere di affettati locali, bruschette miste e torta al testo…ho ancora l’acquolina.

Ultimo giretto generale,ammirando anche la torre dell’orologio e poi di nuovo in macchina per raggiungere la destinazione successiva……Spoleto!

Ah, dimenticavo di dirvi che poco prima di raggiungere Spello abbiamo fatto una mini sosta per visitare Villa Fidelia,nata come villa di campagna, fuori le mura, dove i nobili trascorrevano la stagione estiva;edificio bello e imponente,anche se l’aspetto migliore è sicuramente il grande giardino all’italiana che con il tempo ha sicuramente perso gran parte del suo fascino.

Al prossimo racconto,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Veneto

Curiosità,segreti e luoghi comuni su Venezia

Venezia l’ho sempre amata, ma ogni volta che ci torno è come se fosse la prima….i miei occhi si trasformano a cuoricino.
Dopo qualche anno di assenza, ho trascorso ben due fine settimana consecutivi in questa bellissima città e ho cercato di scorgere particolari meno vistosi,percorrere calle meno trafficate e soprattutto camminare con gli occhi e il naso all’insù.
Ho avuto la fortuna di partecipare ad una visita guidata e mi si è aperto davvero un mondo,la mia visione di Venezia è stata totalmente stravolta e io adoro scoprire lati nascosti e storie andate perdute.
Proprio perché questa esperienza mi ha stravolto positivamente, mi sembra giusto condividere alcune informazioni con voi,siete pronti?

La ricchezza della Repubblica di Venezia
La Repubblica di Venezia resistette per più di mille anni e il segreto è molto semplice: i nobili (che di solito non si sporcavano le mani nemmeno per riscuotere denaro) a Venezia lavoravano in prima persona aumentando la ricchezza della città;per lo più erano commercianti.
Se devo farvi un esempio per farvi capire la ricchezza della città,paragonata ai giorni nostri,vi dico che equivaleva (indicativamente) a quella della Città del Vaticano.

Gli austriaci cambiarono completamente la struttura di Venezia
Venezia venne venduta agli austriaci da Napoleone.Essi apportarono moltissimi cambiamenti alla città.
In precedenza vi erano circa 100 canali, gli austriaci ne interrarono circa la metà modificando completamente la struttura di Venezia.Le “strade”  erano i canali e di conseguenza le entrate principali dei meravigliosi palazzi si affacciavano tutte sull’acqua;apportando queste modifiche, queste entrate non vennero (quasi) più utilizzate e le porte che prima erano di servizio e davano sulla parte posteriore del palazzo diventarono quelle principali (da dove entriamo oggi).
I canali interrati divennero delle vie a tutti gli effetti e tutt’oggi si distinguono dalle vie originali (calle) perché molto più grandi (e anche con un nome differente).
Originariamente i ponti servivano per accedere ai palazzi, dopo questo cambiamento acquisirono la funzione di attraversare il canale collegando più strade;originariamente non erano provvisti di una sorta di parapetto laterale,cosa che invece venne aggiunta in seguito e tramandata fino ai nostri giorni.

Ultimo ponte veneziano

In tutta la città di Venezia è rimasto un solo ponte veneziano,gli altri sono tutti ponti austriaci.

Venezia non è costruita sull’acqua
Sfatiamo una volta per tutte questa idea che Venezia sia stata costruita sull’acqua: non è così.
La laguna rappresentava un grande vantaggio per chi la conosceva,i popoli invasori non sapevano come muoversi in un terreno così difficile e di conseguenza non riuscivano a conquistarla.Fu per questo motivo che la laguna venne popolata, ma essendo un luogo paludoso e inadatto allo sviluppo di una comunità,vennero fatte diverse e grandissime opere di bonifica.
Una volta capito il metodo migliore, vennero costruite le prime abitazioni…..sempre con mattoni perché molto più leggeri rispetto ad altri materiali,ma sulla terraferma (bonificata) e non sull’acqua,quindi le case di Venezia non sono palafitte,ma sono case a tutti gli effetti.
Il metodo di costruzione poi però è particolare,come detto in precedenza si cercava di creare una struttura più leggera possibile…avete mai notato che le case non hanno i balconi?Perché?Sempre per questione di peso.In alcuni casi si vedono dei mini balconcini,ma non i soliti che siamo abituati a vedere.

L’acqua è stagnante?
Assolutamente no.L’acqua dei canali di Venezia risente del fenomeno delle maree e di conseguenza si alza e si abbassa volte al giorno e quindi è in continuo movimento.

Uno dei canali di Venezia

Chiese di Venezia
Fateci caso,spesso non riuscirete a trovare l’ingresso delle chiese!Perché?!Semplicemente perché sempre per questioni di spazio non potevano essere edifici isolati, ma vennero costruite abitazioni tutt’intorno e quando dico tutt’intorno intendo dire anche sui 4 lati.

Chiesa completamente inglobata dalle case

Esistono chiese che si intravedono solo da lontano, per via del campanile,poi avvicinandosi si rimane un po’ spaesati fin quando non si realizza di dover entrare da una porta normalissima,attraversare “uno strato” di case e finalmente si arriva a destinazione.Addirittura anche la chiesa di San Marco non ha tutti i lati liberi…fateci caso!

Il Carnevale
Sapete che inizialmente il carnevale durava 5 mesi?Non dovete pensare ad un periodo di festa ma piuttosto ad un periodo in cui era consentito mascherarsi. Perché vi starete chiedendo?Semplicemente perché vivere su un’isola non era facile, il concetto di privacy era praticamente inesistente e per ovviare a questo problema è stato escogitato questo stratagemma.

I Casinò
Sapete come si dice casa in veneziano?La risposta è Ca’. E piccola casa? La risposta è Casin. I casin erano generalmente strutturati su tre piani,il primo era il magazzino con i grandi archi dove le imbarcazioni riuscivano ad arrivare senza problemi e scaricavano le merci, il terzo era dedicato al reparto notte con le camere e il piano centrale era quello in cui si svolgeva la vita sociale.Piano piano a Venezia si sviluppò il gioco d’azzardo e al contrario del resto d’Europa divenne legale ed in città arrivarono anche tanti stranieri spinti da questa possibilità.I piani centrali delle case quindi,di giorno accoglievano la vita famigliare/commerciale, la sera si trasformavano in stanze da gioco dove vi erano collacati tavolini illuminati solo da candele e dove si accomodavano uomini dal volto coperto da una maschera e costretti e rimanere in silenzio:ecco come e dove nacquero i casinò.
Questo fu un altro aspetto che contribuì all’incremento della ricchezza della città.

Giacomo Casanova
Anche qui il mito che si è creato intorno a questo personaggio non è proprio veritiero,anzi.
Oggi usiamo il termine casanova per indicare un dongiovanni,che prova piacere nella conquista e una volta raggiunto l’obiettivo cambia bersaglio.Giacomo ebbe un sacco di donne,ma sembra che si innamorasse realmente di tutte, è che semplicemente poi non andava a buon fine.Sembra che intrattenesse relazioni epistolari con molte di esse e che addirittura cercò di sposarsi per ben 5 volte.
Era una persona molto intelligente,scrittore,poeta e filosofo al contrario di quello che si pensa.

Avrei tanti altri racconti e segreti da svelarvi, ma al momento mi fermo qui!:-)
Logicamente si tratta di riassunti,su riassunti su riassunti della storia…le vicende si sono verificate in un lasso di tempo molto ampio,ma mi sembrava giusto darvi almeno un’idea.
Io sono rimasta completamente affascinata,non vedo l’ora di partecipare ad un’altra visita così interessante e scoprire qualche altro segreto!

Alla prossima scoperta,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Veneto

Libreria Acqua Alta di Venezia

Piano piano sto trasformando i miei sogni nel cassetto in realtà.
La scorsa settimana ne ho realizzato un altro in una città meravigliosa,ineguagliabile e che mi emoziona ogni volta: Venezia.
Premetto che ogni angolo,ogni scorcio ha davvero qualcosa di unico e tornarci per la seconda,terza volta ti permette di guardare tutto con occhi diversi,di avere un atteggiamento molto più rilassato e come dice una mia amica,di camminare con lo sguardo verso l’alto e non verso il basso alla ricerca della via giusta da seguire.
Detto ciò vi voglio accompagnare in un luogo davvero unico nel suo genere, la prima volta che ne ho sentito parlare ho subito detto:prima o poi ci andrò.
Siete appassionati di libri?Amate le librerie?
Allora non potete assolutamente perdervi questa chicca.
Si tratta della Libreria Acqua Alta, situata in Calle Lunga Santa Maria Formosa,facile da raggiungere.

Dovete abbandonare la vostra idea di libreria,aprite la mente e immaginatevi libri,riviste,vecchie enciclopedie,mappe e chi più ne ha più ne metta collocate non nei classici scaffali ma all’interno di una gondola, vasche da bagno, canoe e cose simili.

La quantità di volumi è davvero impressionante,non credo sia molto facile cercare qualcosa di specifico.
Lasciatevi ammaliare dall’atmosfera, spingetevi fino in fondo alla stanza di destra e sedetevi su una vecchia poltrona ad ammirare l’acqua del canale che passa proprio lì,

uscite nel giardino e salite i gradini della scala fatta di libri o rifugiatevi nell’altro angolino romantico con un tavolino in ferro e una parete composta interamente da libri.

E’ un luogo davvero unico e meraviglioso nella sua particolarità, è infatti considerata una delle 10 librerie più belle del mondo.
Avrete anche la compagnia dei gatti del proprietario che si aggirano fra i tanti volumi.
Io fossi in voi la inserirei nella lista delle cose da vedere!
Alla prossima scoperta,
Viaggiatrice Seriale.

Italia, Piemonte

Il trenino del foliage: da Domodossola a Locarno

Lo sapete che tra le Centovalli passa un trenino davvero speciale? Il trenino delle Alpi.
O meglio, passa la ferrovia Vigezzina-Centovalli, una delle linee ferroviarie panoramiche più suggestive d’Europa, con scorci mozzafiato tra laghi e monti.
In qualsiasi stagione questo percorso regala scenari magnifici, pensate al verde rigoglioso in piena estate, al manto bianco e candido in inverno e ad un tappeto sui toni caldi del rosso/marrone in autunno.
Io ho optato per quest’ultima soluzione e sono salita a bordo del trenino delle Centovalli a inizio novembre e mi sono gustata in tutto e per tutto il viaggio (vi consiglio di anticipare a fine ottobre se volete vedere il foliage in tutto il suo splendore).

Potrete trovarlo anche con il nome “trenino del foliage” … io quando ho scoperto la sua esistenza sono letteralmente impazzita e ho subito pianificato un weekend.

Vecchio vagone del trenino delle Alpi

Se amate i colori, i paesaggi e il viaggio lento questo è proprio per voi.
L’intero percorso ha una lunghezza di 52 km totali, che si dividono fra Italia (circa 32) e Svizzera (circa 20) e regala degli scorci magnifici immergendosi completamente nella natura: ammirerete  montagne, cascate e corsi d’acqua e attraverserete innumerevoli ponti, uno fra i quali è di una bellezza disarmante.
Oltre ad attraversare le Centovalli e la Val Vigezzo potrete spingervi fino al Lago Maggiore.
Il biglietto di andata e ritorno consente di effettuare una sosta intermedia sia all’andata che al ritorno, così avrete la possibilità di ammirare ancora più cose oltre alla natura rigogliosa.
Io e la mia amica ad esempio siamo partite da Domodossola per arrivare poi fino a Locarno ma all’andata abbiamo deciso di fermarci a Santa Maria Maggiore (ve la consiglio come tappa intermedia perché è un vero gioiellino), mentre al ritorno abbiamo fatto una sosta a Re dove l’unica attrazione è il santuario in cui è avvenuto un miracolo.
Esistono due tipologie di treno, vi consiglio di prendere quello panoramico che ha un sovrapprezzo di 1,50 € rispetto a quello normale, così dalle grandi vetrate ammirerete ancora meglio la bellezza della natura.

Grandi vetrate del treno panoramico

E’ un’esperienza davvero suggestiva, vi invito con tutto il cuore a salire a bordo di uno dei trenini bianchi e blu per respirare un’aria magica.
Una volta lì poi approfittatene per qualche gita in zona, create un itinerario perfetto seguendo i vostri gusti.
Noi siamo state a Domodossola, abbiamo ammirato il meraviglioso Lago Maggiore e le sue isole, Stresa, il lago d’Orta e l‘Isola di San Giulio….insomma abbiamo ottimizzato i tempi! 🙂

Lago Maggiore

Chissà, forse la prossima volta ci tornerò con la neve…
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice Seriale.

Italia, Puglia

Pranzare su un trabucco in Puglia

Sono sempre rimasta letteralmente a bocca aperta davanti ai trabucchi e ho sempre desiderato varcarne la soglia personalmente.

Sono strutture antiche, per la precisione macchine da pesca costruite su palafitte.
Grazie ad essi infatti, i trabuccolanti potevano pescare in acque abbastanza profonde senza la necessità di avere un’imbarcazione, anche con condizioni atmosferiche avverse.

Il metodo è abbastanza semplice, viene calata un’enorme rete da pesca attraverso un apposito marchingegno che verrà in seguito fatta riemergere portando al suo interno il prezioso bottino.
Sono presenti sulla costa adriatica, maggiormente in Abruzzo ma anche in Puglia e in Molise…esiste addirittura la Costa dei Trabocchi, in provincia di Chieti,dove la concentrazione è davvero elevata.
Oggigiorno moltissimi sono stati trasformati in ristoranti dove vale assolutamente la pena consumare un pasto.

L’atmosfera che si respira è davvero suggestiva,addirittura magica.
Io ho avuto la fortuna di fermarmi per pranzo in un bellissimo trabucco sul Gargano e finalmente ho realizzato un piccolo sogno.

La giornata primaverile era perfetta per esplorare la costruzione prima di godere dell’ottimo pranzo.
Di fianco alla zona con i tavolini infatti vi era una piccola porta che conduceva alla reale area di pesca,una vera terrazza sul mare “arricchita” da reti, canne, corde e secchi.

Dopo aver curiosato un po’, è giunta l’ora di un aperitivo seguito da un bel pranzetto a base di pesce sospesi sul mare.

Se capitate in zona non fatevi sfuggire l’occasione!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Cosa fare a Rovaniemi oltre ad avvistare l’aurora boreale

L’anno è iniziato con la realizzazione (a metà) di un mio travel dream: vedere l’aurora boreale in Lapponia.
Si, mi sono spinta fino a Rovaniemi – il mio punto più a nord del globo per ora – per cercare di avvistare queste famosissime luci.
Come sempre il tempo a mia disposizione è stato poco, quindi vi dirò cosa poter fare in un weekend.

Santa Claus Village

E’ impensabile andare a Rovaniemi e non visitare il villaggio di Babbo Natale.
Essenzialmente la città non offre grossissime attrattive, quindi il fulcro è proprio questo luogo.
Prendete il tram nr. 8 e in circa 15 minuti arriverete a destinazione.

Gli edifici sono diversi, da una galleria con negozi e  ristoranti alla Casa di Babbo Natale dove potrete fare una foto proprio con lui…gli elfi vi accompagneranno. Suggestivo, davvero carino e piacevole, sembra di tornare bambini ma i prezzi sono davvero proibitivi: una fotografia 35,00 €!!!! Per me è una vera follia, così ho fatto tutto il percorso, ho salutato l’anziano barbuto, ho fatto la foto ma alla fine non l’ho acquistata. Quindi se andate con bambini fate bene i conti! 🙂

Passate per l’ufficio della posta e inviatevi una cartolina….vi arriverà con un timbro speciale!
Una foto d’obbligo è sulla linea del Circolo Polare Artico (in realtà si trova a 7 km da lì), mentre all’esterno potete cimentarvi in un giro con le renne.

Si respira veramente un’atmosfera magica e unica, il manto candido della neve ricopre tutti gli edifici e quando scende la notte (molto presto) si trasforma in un vero luogo delle favole.


Snowman world – Villaggio di ghiaccio

Una volta lì vi consiglio di spendere 20€ per entrare al villaggio di ghiaccio (considerando che l’ingresso ai vari edifici del Santa Cause Village è gratuito), a mio avviso ne vale la pena.

Troverete sculture di ghiaccio, un Ice Bar davvero stupendo, un ristorante che definire elegante non rende l’idea e potrete sbirciare nelle camere dell’Ice Hotel dove i più temerari potrebbero trascorrere la notte (a prezzi sempre poco economici).

Sempre qui troverete un mini parco giochi con uno svicolo interno e uno esterno dove si scende con le ciambelle! Un po’ di moto non guasta mai.

Arktikum Museum

Tappa d’obbligo è l’Arktikum Museum se volete entrare in sintonia e soprattutto conoscere un po’ di storia della popolazione Lappone. Si tratta di un museo interattivo, con pannelli e riproduzioni di individui e animali tipici della Lapponia.

A mio avviso però il punto forte dell’intero museo è la sua architettura, ha una meravigliosa e grandissima vetrata dalla quale ammirare il paesaggio circostante completamente coperto da un manto bianco.

Ounasvaara

A circa 3 o 4 km dal centro di Rovaniemi si trova una collina che ospita un trampolino e un centro polisportivo con diverse piste, soprattutto da sci di fondo.

Se volete fare due discese o se avete molto tempo a disposizione e non sapete come utilizzarlo, questo è un ottimo spunto. Altrimenti fate una bella passeggiata tutt’intorno, tra alberi e casette rosse dal tetto innevato.




Centro e piazza di Rovaniemi 

Come detto in precedenza, non aspettatevi una città immensa con tante attrazioni, diciamo che il centro è costituito praticamente da una lunga via pedonale, al centro della quale sorge una torre con l’orologio e il termometro, affiancata da un grande albero di Natale.

Noi in realtà l’abbiamo vista un po’ più movimentata perché siamo capitati duranti le giornate del Rally dell’Artico e la gara partiva da lì.

Husky safari

Le attività fra cui scegliere sono davvero tantissime e anche molto belle, ma hanno sempre dei prezzi proibitivi (si aggirano tutte sui 130,00 € circa) quindi è necessario sceglierne alcune.

Da non perdere secondo me è l’Husky Safari perché crea veramente il contatto con la natura. Sarete proprio voi a guidare la slitta trainata dai cani e il vostro accompagnatore se ne starà comodamente seduto sulla parte anteriore della slitta (e poi si invertiranno i ruoli).

Logicamente l’escursione si fa in gruppo e c’è sempre del personale che vi segue, ma vi assicuro che si respira un profondo senso di libertà a passare all’interno di un bosco o ad attraversare un lago ghiacciato senza sentire mai nessun rumore se non quelli del proprio gruppo.

E’ bello ma anche adrenalinico, perché i cani vanno ad una certa velocità….per me questo è imperdibile.

Reindeer safari

Cosa analoga alla precedente, ma al posto dei cani la slitta sarà trainata dalle renne e quindi la velocità sarà molto più bassa. Sempre molto suggestivo, si ammira il paesaggio lappone con tutta la tranquillità possibile.



Pesca e bagno nel mare ghiacciato

Mi sarebbe tanto piaciuto provare queste due esperienze, ma sarà per la prossima volta! 🙂 Sono sempre attività molto proposte. Per la pesca da come ho capito è necessario fare un buco nel ghiaccio con una specie di trivella mentre per il bagno le cose si complicano un po’. In realtà è tutto molto semplice, vengono fornite delle speciali tute/mute completamente impermeabili con le quali potrete letteralmente fare il bagno in acque molto al di sotto dello zero.

Aurora boreale

Il nostro viaggio aveva un unico fine in realtà e cioè avvistare questo fenomeno così particolare e così stupefacente.
Beh, diciamo che è letteralmente fortuna in quanto le luci del nord si vedono solo con determinate condizioni atmosferiche.
Anche per l‘aurora boreale organizzano delle escursioni, anche se è possibile spostarsi autonomamente in zone poco illuminate.
Noi siamo andati lungo il corso del fiume ghiacciato, poco dopo la vetrata dell’Arktikum e siamo riusciti a vedere qualcosina. Sì, purtroppo non abbiamo avuto la fortuna di vedere il cielo completamente verde perché in quei giorni era nuvoloso, ma almeno una parvenza, una sorta di “nuvola” verde l’abbiamo scovata! Ma avendo così poco tempo a disposizione è davvero rischioso…vorrà dire che sarà la scusa buona per ritornarci! 🙂
Oltre alla fortuna ci vuole anche tantissima pazienza: può durare pochissimi minuti o può illuminare tutto per decine di minuti….occorre cogliere l’attimo.

Cucina finlandese
Un aspetto interessante della Finlandia è la sua cucina, devo ammettere di aver mangiato davvero bene. Indubbiamente non potete perdervi il salmone

( al Lappish tepee  cafè al Santa Claus village lo fanno delizioso), provate la renna e tutte le varie buonissime salsine (spesso a base di mirtilli).

E’ stato un (mini)viaggio davvero interessante, la natura regna sovrana!

Coprendosi in modo adeguato si combatte il freddo tranquillamente, quindi non fatevi fermare da questa paura.
La Lapponia mi ha conquistata, è un’esperienza che vi consiglio di fare…..poi se sarete anche fortunati da vedere l’aurora boreale al massimo splendore sarebbe il top.

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.