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Italia, Piemonte

Il trenino del foliage: da Domodossola a Locarno

Lo sapete che tra le Centovalli passa un trenino davvero speciale?Il trenino delle Alpi.
O meglio, passa la ferrovia Vigezzina-Centovalli, una delle linee ferroviarie panoramiche più suggestive d’Europa, con scorci mozzafiato tra laghi e monti.
In qualsiasi stagione questo percorso regala scenari magnifici, pensate al verde rigoglioso in piena estate, al manto bianco e candido in inverno e ad un tappeto sui toni caldi del rosso/marrone in autunno.

Io ho optato per quest’ultima soluzione e sono salita a bordo del trenino delle Centovalli a inizio novembre e mi sono gustata in tutto e per tutto il viaggio (vi consiglio di anticipare a fine ottobre se volete vedere il foliage in tutto il suo splendore).
Potrete trovarlo anche con il nome “trenino del foliage” …… io quando ho scoperto la sua esistenza sono letteralmente impazzita e ho subito pianificato un weekend.

Vecchio vagone del trenino delle Alpi

Se amate i colori, i paesaggi e il viaggio lento questo è proprio per voi.
L’intero percorso ha una lunghezza di 52 km totali, che si dividono fra Italia (circa 32) e Svizzera (circa 20) e regala degli scorci magnifici immergendosi completamente nella natura: ammirerete  montagne, cascate e corsi d’acqua e attraverserete innumerevoli ponti, uno fra i quali è di una bellezza disarmante.
Oltre ad attraversare le Centovalli e la Val Vigezzo potrete spingervi fino al Lago Maggiore.
Il biglietto di andata e ritorno consente di effettuare una sosta intermedia sia all’andata che al ritorno, così avrete la possibilità di ammirare ancora più cose oltre alla natura rigogliosa.
Io e la mia amica ad esempio siamo partite da Domodossola per arrivare poi fino a Locarno ma all’andata abbiamo deciso di fermarci a Santa Maria Maggiore (ve la consiglio come tappa intermedia perché è un vero gioiellino), mentre al ritorno abbiamo fatto una sosta a Re dove l’unica attrazione è il santuario in cui è avvenuto un miracolo.
Esistono due tipologie di treno, vi consiglio di prendere quello panoramico che ha un sovrapprezzo di 1,50 € rispetto a quello normale, così dalle grandi vetrate ammirerete ancora meglio la bellezza della natura.

Grandi vetrate del treno panoramico

E’ un’esperienza davvero suggestiva, vi invito con tutto il cuore a salire a bordo di uno dei trenini bianchi e blu per respirare un’aria magica.
Una volta lì poi approfittatene per qualche gita in zona, create un itinerario perfetto seguendo i vostri gusti.
Noi siamo state a Domodossola, abbiamo ammirato il meraviglioso Lago Maggiore e le sue isole, Stresa, il lago d’Orta e l‘Isola di San Giulio….insomma abbiamo ottimizzato i tempi! 🙂

Lago Maggiore

Chissà, forse la prossima volta ci tornerò con la neve…..
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice Seriale.

Africa

La mia Africa: una settimana fra Zambia, Botswana e Sudafrica

“L’aria, in Africa, ha un significato ignoto in Europa:
piena di apparizioni e miraggi, è, in un certo senso, il vero palcoscenico di ogni evento.”
– La Mia Africa-

Sono tornata due giorni fa da un viaggio meraviglioso in Africa, troppo concentrato e troppo veloce ma questo continente lascia sempre a bocca aperta.
Vi assicuro che il mal d’Africa esiste veramente, lo scoprirete fin dalla prima volta che vi metterete piede, anzi nel momento in cui rimetterete piede a casa vostra.
Il mio è stato un vero tour de force: 8 giorni, 3 stati, 6 voli, circa 30 ore di volo e tantissimo altro; non nego che sia stata dura, ma ne è valsa davvero la pena.
In seguito vi spiegherò dettagliatamente il tutto, adesso voglio solo farvi un piccolo riassunto, così da farvi immaginare il tutto.
Partita da Bologna ho fatto scalo a Londra e poi sempre con la British Airways ho raggiunto Johannesburg ma i voli non erano ancora finiti,dopo uno scalo siamo ripartiti per l’aeroporto di Livingstone in Zambia.
Stremati ma con una gran voglia di iniziare a viverci questa esperienza abbiamo raggiunto il nostro hotel, proprio di fianco alle meravigliose Cascate Vittoria.
Pensate che potevamo raggiungerle a piedi ed il primo rumore che abbiamo sentito è stato proprio il rombo dell’acqua, che non ci ha più abbandonato come del resto non ci ha più abbandonato la nuvoletta di vapore che si creava sopra il grande tuffo.
Il nostro benvenuto è stato davvero speciale, oltre ad un gruppo di ragazzi che ci ha accolto con i canti tipici dello Zambia, avevamo come compagne delle zebre che passeggiavano tranquillamente per il resort:una vera meraviglia che ci ha fatto calare subito nell’atmosfera giusta!
Nel tardo pomeriggio abbiamo fatto una minicrocera nel maestoso fiume Zambesi (il quarto fiume più lungo dell’Africa) cercando di avvistare qualche animale e godendo di un tramonto mozzafiato.
Ecco, i tramonti sono una cosa davvero meravigliosa che vi riempirà il cuore.

Il giorno successivo è stato quello all’insegna dell’avventura, iniziato con un altro confine varcato via terra: quello fra Zambia e Botswana.
Dopo i vari controlli e i numerosi timbri sul passaporto abbiamo messo piede in un altro stato, abbiamo raggiunto l’altra sponda del fiume a bordo di una barchetta (il ponte che collega i due stati è in costruzione) e una volta raggiunta la terraferma siamo partiti a bordo di una jeep  4×4 per un emozionante fotosafari nel Parco Nazionale del Chobe.
Avevo già avuto la fortuna di fare un safari, ma ogni volta è come se fosse la prima;l’attesa, le aspettative, la curiosità e l’emozione crescono a dismisura.

E così appena i nostri occhi si sono ambientati abbiamo iniziato a scorgere animali fra la vegetazione: antilopi,elefanti,zebre,giraffe,bufali,ippopotami e coccodrilli.

Un vero e proprio spettacolo della natura in tutti i sensi.
Oltre alla numerosa fauna, io sono stata completamente rapita dal paesaggio che mi circondava,sembrava un quadro di un bravissimo pittore.
L’azzurro del fiume si mescolava con il verde della vegetazione, qualche macchia di rosso/marrone dava un tocco caldo alla “tela” e gli alberi sembravano disposti nel punto preciso.

Al pomeriggio abbiamo continuato la nostra esperienza di fotosafari a bordo di una barca, ammirando gli animali dall’acqua.

Il tragitto del ritorno è stato identico a quello dell’andata, quindi altre file e altri timbri sul passaporto.
Le cene nel resort sono state tutte molto suggestive,i tavoli erano disposti sul meraviglioso prato, il silenzio regnava ovunque,”disturbato” solamente dal rumore delle cascate poco lontane da noi, la luna illuminava un cielo talmente limpido che mostrava un’infinità di stelle.
L’indomani siamo partiti a piedi per raggiungere le maestose Victoria Falls.

Uno spettacolo davvero emozionante.
Più ci avvicinavamo più venivamo completamente inglobati nel rumore assordante dell’acqua che scendeva precipitosamente.
Lo spettacolo indescrivibile è stato la visione di un arcobaleno completo proprio sopra il tuffo dell’acqua.
Ci sono diversi sentieri e diversi punti di osservazione per ammirare la meravigliosa scoperta fatta dall’esploratore David Livingstone a metà dell’800.
Dopo aver potuto ammirare una bellezza del genere abbiamo salutato lo Zambia e a bordo di un volo abbiamo raggiunto Cape Town.
Il Sudafrica vanta una produzione di vino davvero notevole,così la nostra giornata è stata dedicata alla visita della regione vinicola del Capo, di Franschhoek e di Stellenbosch con degustazione di vini in un’azienda locale e visita ai due paesini.

Finalmente era arrivato il momento tanto atteso da me in Sudafrica, la visita alla colonia di pinguini.
A Boulders Beach dopo aver fatto il biglietto di ingresso, percorrerete una lunga passerella in legno fino ad arrivare ad una specie di piazzola dalla quale ammirare i buffi uccelli che si rilassano in spiaggia.

Sono davvero tenerissimi e piccini, con una macchia rosa vicino all’occhio.
C’erano i cuccioli coccolati dai genitori, c’erano quelli che covavano e chi si tuffava nelle gelide acqua dell’oceano.
E’ una tappa da non perdere.
La mattinata è continuata nel migliore dei modi, con la visita al Capo di Buona Speranza, fino a raggiungere Cape Point, punto di incontro tra l’Oceano Atlantico e quello Indiano.

Davanti ad una vista del genere si può solamente contemplare l’enorme maestosità e bellezza della natura, è un luogo stupendo, il punto più a sud-ovest dell’Africa (non solo sud,non sbagliatevi).

Nella strada del ritorno abbiamo visitato una fattoria di allevamento di struzzi; dovete sapere che sono molto diffuse in Sudafrica.
La cena serale è stata un po’ diversa dalle precedenti,siamo andati al ristorante Gold, unico nel suo genere, dove vengono servite 14 portate differenti provenienti da tutta l’Africa….una scoperta di sapori unici.
L’intenso ma bellissimo viaggio stava giungendo al termine, infatti era l’ultimo giorno e l’abbiamo sfruttato al massimo.
Siamo andati a visitare una delle 7 meraviglie naturali del mondo: Table Mountain che avevamo sempre e solo visto dal basso.
La veduta dall’alto è impressionante, si vede tutta la baia di Cape Town e nelle giornate limpide lo sguardo può arrivare molto più lontano.

Si sale con una funicolare rotonda, che ruota durante la salita così da mostrare i diversi scorci; c’è però anche chi scala la montagna a piedi.
La nostra avventura non poteva concludersi in modo migliore,così con tantissimi ricordi e immagini meravigliose impresse nella mente abbiamo salutato questo continente stupendo e siamo tornati alle nostre vite…..con un po’ di mal d’Africa che si stava già impossessando di noi.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Africa

Una settimana a Mauritius

Una mia cara amica mi ha chiesto informazioni su Mauritius ed essendoci stata cinque anni fa, ho “rispolverato” i vecchi ricordi, le foto e la guida tanto vissuta.
E quindi perché non parlarne anche a voi?
Logicamente non sarà un racconto dettagliato, non ho memoria per i piccoli particolari, ma proprio per questo vi parlerò delle cose che mi sono rimaste più a cuore, quelle autentiche.

Cosa non perdere a Mauritius

Il mio impatto con Port Luis è stato molto forte, ricordo il caos, un sacco di macchine, motorini che trasportano più di una persona, mercati cittadini e tantissimi colori,
Si, ricordo un “mondo” molto colorato! Io non alloggiavo nella capitale, ma mi è capitato di attraversarla letteralmente per raggiungere altre località .
Perché andare a Mauritius?!
Per il perfetto connubio fra mare cristallino e natura incontaminata.

Il mattino infatti potrete svegliarvi nel vostro resort e iniziare la giornata con un bagno in mare e dopo pochi km in auto potrete ritrovarvi ad ammirare un verde rigoglioso.
Quest’isola nel cuore dell’Oceano Indiano offre proprio questo: se dovessi descriverla in una parola direi RELAX.

E’ d’abitudine spostarsi in taxi, ma dovrete rivedere un po’ la vostra idea di taxi: lì si “noleggia” un taxi  per un giorno, il guidatore vi porterà da un posto all’altro, se il lasso di tempo è lungo se ne va e poi torna, se invece non so, volete visitare una cosa per poco tempo lui aspetta lì e vi porta alla destinazione successiva.
Devo dire che è un ottimo mezzo di trasporto, non ci si deve preoccupare di orari o di guidare e il rapporto qualità/prezzo è conveniente.
Detto questo però io non mi sono spostata solo in questo modo, ma ho noleggiato uno scooter e ricordo km e km in motorino in due, in strade quasi deserte circondate solamente da piantagioni di canna da zucchero. Ricordatevi che la guida è a sinistra…come se foste in Inghilterra.
Essendo nell’Oceano Indiano è inutile dire che il mare è bellissimo, ma ci sono valide alternative come un safari, una visita alle terre colorate di Chamarel con annessa visita alle cascate Tamarin, una camminata subacquea e tanto altro ancora.
Sentirete parlare e vedrete in continuazioni immagini del Dodo.
Questo uccello è infatti il simbolo dell’isola; non essendo in grado di volare fu una preda facile per i vari mammiferi introdotti nell’isola dai colonizzatori e nel giro di 30 anni circa si estinse.
Ritornando alle località balneari, vi consiglio una visita a l’Ile aux Cerfs , un’isola con un’acqua meravigliosa che un tempo era popolata da cervi e la spiaggia di Flic en Flac; sicuramente essendo così belle saranno un pò prese d’assalto….basta addentrarsi un pochino e non fermarsi all’entrata della spiaggia.

Ile aux Cerfs

Un’altra immagine nitida nella mia memoria è quella del Lago Sacro di Gran Bassin, dominato dalla statua di Shiva; questo è un luogo di pellegrinaggio, dove la comunità hindu dell’isola si reca a rendere omaggio.
Quando ci sono stata io il tempo non ne voleva sapere di collaborare, quindi non c’erano molti pellegrini, ma ricordo delle offerte floreali lasciate ai piedi delle statue che emergono dalle acque del lago.

Lago Sacro di Gran Bassin

Mauritius è un mix di culture: indiana, creola, africana e francese e quindi il risultato non può che essere ottimo.
Concludo il mio racconto e quindi il mio ricordo con un ballo tipico dell’isola interpretato da delle bellissime ragazze.

Balli tipici

Mauritius è tanto altro, il mio consiglio è quello di girarla il più possibile e non fermarsi in un unico resort.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Africa

Mauritius: escursione alle terre colorate di Chamarel

Questa mattina una mia amica mi ha chiesto informazioni e consigli su Mauritius e così ho realizzato che ancora non ve ne ho parlato.
Come ho detto a lei, dico a voi la stessa cosa: la prima immagine che si è ricreata nella mia mente al pensiero di quest’isola nel cuore dell’Oceano Indiano è stato un turbinio di colori: le terre di sette colori.
Questa zona meravigliosa si trova a Chamarel, nella costa sud occidentale dell’isola e una volta che vi metterete piede non riuscirete a capacitarvi.

Terre colorate di Chamarel

La natura crea davvero cose eccezionali.
Immaginatevi una collina la cui terra (roccia e sabbia) però non ha le solite tonalità, bensì ha sfumature che vanno dal senape fino quasi al viola.
Questo è il risultato del differente raffreddamento della massa rocciosa fusa.
Per poter ammirare tutto ciò dovrete entrare in una zona privata e pagare un biglietto d’ingresso ma una volta dentro, oltre alle terre dai sette colori potrete osservare da vicinissimo le  tartarughe giganti che popolano la zona ed il maestoso salto delle cascate di Chamarel di oltre 100 m.

Cascate Tamarin

I colori risaltano maggiormente a fine giornata, verso l’ora del tramonto.
Alcuni ritengono che sia un sito divenuto ormai troppo turistico, sicuramente ogni giorno gli occhi di tantissime persone si soffermano su quelle sfumature di colori caldi, ma secondo me ne vale assolutamente la pena; si tratta di un luogo unico al mondo.

Tartaruga gigante a Chamarel

E così con tutti questi colori riaffiorano nella mia mente tanti altri ricordi legati a Mauritius… piano piano ve ne parlerò,
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia

La Gola del Furlo: alla scoperta dell’entroterra pesarese

Oggi vi farò trascorrere una rinfrescante giornata estiva lontano dal mare… andiamo alla Gola del Furlo!
Il passo del Furlo è una gola situata lungo il tracciato originario della via Flaminia che costeggia il fiume Candigliano, formatasi fra il monte Pietralata ed il monte Paganuccio. Ci troviamo nella provincia di Pesaro-Urbino, sulla strada verso Roma, l’Umbria e la Toscana.
Il panorama è davvero meraviglioso, se scegliete di percorrere la vecchia strada vi ritroverete proprio a ridosso delle azzurre/verdi acque del fiume, alzando gli occhi al cielo invece, se sarete fortunati, potrete avvistare le aquile che vivono nella gola e nidificano proprio sulla parete rocciosa.
Questa zona è trafficata veramente da tantissimi anni, come personaggi storici si ricordano i romani, Vespasiano, gli Ostrogoti, i Longobardi e Benito Mussolini.

Quest’ultimo infatti attraversava spesso la gola nei suoi spostamenti tra Roma ed il nord Italia e negli anni 30 la guardia forestale locale, riprodusse sulle pendici del monte Pietralata il profilo del duce; il monumento fu minato e distrutto dai partigiani durante la guerra ed oggi è soltanto parzialmente riconoscibile. Per avere ulteriori dettagli potete rivolgervi al punto IAT della zona, o visitare lo storico bar dove alloggiava Mussolini: è ancora visitabile la sua stanza.
La gola è attraversata da 2 gallerie, vicino alle quali sorge la diga (anche questa visitabile).

Cosa fare alla Gola del Furlo

La zona offre tantissime possibilità di svago,passeggiate e trekking sui monti, escursioni a cavallo, pesca e bagni nelle acque del fiume e visto l’enorme prato, si presta molto per pic-nic e pranzi all’aperto. Lungo la strada sono presenti diversi baretti in cui gustare panini, piadine o carne alla brace.
Ma io vi avevo promesso una giornata rinfrescante, quindi dirigiamoci verso Cagli, dove sono presenti le cascatelle ed il fiume.
Qui è normale amministrazione, soprattutto per i residenti in zona, venire a trascorrere una giornata al fiume al posto di partire per il mare.

Ci sono diverse zone in cui fermarsi, non sono segnalate, ma sono facilmente riconoscibili visto l’alto numero di macchine posteggiate sul ciglio della strada. Bisogna scendere attraversando sentieri non proprio piani e si arriva proprio sul fiume. L’acqua è fresca, ma è di una limpidezza unica; ci sono poi dei punti da cui poter fare anche dei tuffi. Diciamo che più a contatto con la natura di così, non si può!
Se invece avete intenzione di rimanere in zona più a lungo, potrete visitare ed ammirare altri paesini e altre meraviglie del posto.
Poco distante si trova Acqualagna, famosa in tutto il mondo per il suo pregiatissimo tartufo, il borgo di Urbania, veramente carino, famoso per la festa della befana e per la produzione di ceramiche e maioliche; qui è presente la Chiesa dei Morti, con 18 mummie naturali del Medioevo e del rinascimento esposte dietro l’altare. Altro comune nella zona è quello di Apecchio, da non perdere la visita al mappamondo della pace, che è entrato anche nel Guinnes dei primati. Si tratta di un globo capace di imitare la rotazione terrestre, realizzato in legno da un artigiano locale e suddiviso su tre piani. Per le sue eccezionali dimensioni può contenere fino a 600 persone; è veramente imperdibile!
Poco distante si trova Piobbico, famoso per il Castello dei Brancaleone e per il territorio circostante disseminato di rocche, castelli ed eremi parzialmente ridotti in ruderi.
Una curiosità legata a questo borgo è il Club dei brutti, ossia un’organizzazione internazionale fondata nel 1879 che oggi conta circa 30.000 iscritti ed ha 25 sedi sparse nel mondo, ma nacque proprio qui.
La nascita del club era motivata dall’esigenza di maritare le zitelle del paese, mentre negli ultimi anni lo scopo è quello di sminuire il culto della bellezza e dell’apparenza per ristabilire un giusto equilibrio dei valori sociali.
Se andate a Piobbico quindi, potrete rientrare a casa con la tessera di socio del Club dei brutti!!! 🙂
Come ultime zone limitrofe, ma non per questo meno importanti potrete visitare Sant’Angelo in Vado, Urbino, Fossombrone e Fermignano.
L’entroterra della provincia di Pesaro-Urbino è veramente ricco di tesori, che aspettate?! E’ ora di visitarlo!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

PS: La Gola del Furlo fa parte della Riserva Naturale Statale.
PPS: un ottimo posto per gustare buonissime bruschette o carne prelibata è il bar/bruschetteria Gostoli, località Furlo.
PPPS: tutta la zona è ottima per gli appassionati di moto, la strada è eccezionale!