Africa

Una settimana a Mauritius

Una mia cara amica mi ha chiesto informazioni su Mauritius ed essendoci stata cinque anni fa, ho “rispolverato” i vecchi ricordi, le foto e la guida tanto vissuta.
E quindi perché non parlarne anche a voi?
Logicamente non sarà un racconto dettagliato, non ho memoria per i piccoli particolari, ma proprio per questo vi parlerò delle cose che mi sono rimaste più a cuore, quelle autentiche.

Cosa non perdere a Mauritius

Il mio impatto con Port Luis è stato molto forte, ricordo il caos, un sacco di macchine, motorini che trasportano più di una persona, mercati cittadini e tantissimi colori,
Si, ricordo un “mondo” molto colorato! Io non alloggiavo nella capitale, ma mi è capitato di attraversarla letteralmente per raggiungere altre località .
Perché andare a Mauritius?!
Per il perfetto connubio fra mare cristallino e natura incontaminata.

Il mattino infatti potrete svegliarvi nel vostro resort e iniziare la giornata con un bagno in mare e dopo pochi km in auto potrete ritrovarvi ad ammirare un verde rigoglioso.
Quest’isola nel cuore dell’Oceano Indiano offre proprio questo: se dovessi descriverla in una parola direi RELAX.

E’ d’abitudine spostarsi in taxi, ma dovrete rivedere un po’ la vostra idea di taxi: lì si “noleggia” un taxi  per un giorno, il guidatore vi porterà da un posto all’altro, se il lasso di tempo è lungo se ne va e poi torna, se invece non so, volete visitare una cosa per poco tempo lui aspetta lì e vi porta alla destinazione successiva.
Devo dire che è un ottimo mezzo di trasporto, non ci si deve preoccupare di orari o di guidare e il rapporto qualità/prezzo è conveniente.
Detto questo però io non mi sono spostata solo in questo modo, ma ho noleggiato uno scooter e ricordo km e km in motorino in due, in strade quasi deserte circondate solamente da piantagioni di canna da zucchero. Ricordatevi che la guida è a sinistra…come se foste in Inghilterra.
Essendo nell’Oceano Indiano è inutile dire che il mare è bellissimo, ma ci sono valide alternative come un safari, una visita alle terre colorate di Chamarel con annessa visita alle cascate Tamarin, una camminata subacquea e tanto altro ancora.
Sentirete parlare e vedrete in continuazioni immagini del Dodo.
Questo uccello è infatti il simbolo dell’isola; non essendo in grado di volare fu una preda facile per i vari mammiferi introdotti nell’isola dai colonizzatori e nel giro di 30 anni circa si estinse.
Ritornando alle località balneari, vi consiglio una visita a l’Ile aux Cerfs , un’isola con un’acqua meravigliosa che un tempo era popolata da cervi e la spiaggia di Flic en Flac; sicuramente essendo così belle saranno un pò prese d’assalto….basta addentrarsi un pochino e non fermarsi all’entrata della spiaggia.

Ile aux Cerfs

Un’altra immagine nitida nella mia memoria è quella del Lago Sacro di Gran Bassin, dominato dalla statua di Shiva; questo è un luogo di pellegrinaggio, dove la comunità hindu dell’isola si reca a rendere omaggio.
Quando ci sono stata io il tempo non ne voleva sapere di collaborare, quindi non c’erano molti pellegrini, ma ricordo delle offerte floreali lasciate ai piedi delle statue che emergono dalle acque del lago.

Lago Sacro di Gran Bassin

Mauritius è un mix di culture: indiana, creola, africana e francese e quindi il risultato non può che essere ottimo.
Concludo il mio racconto e quindi il mio ricordo con un ballo tipico dell’isola interpretato da delle bellissime ragazze.

Balli tipici

Mauritius è tanto altro, il mio consiglio è quello di girarla il più possibile e non fermarsi in un unico resort.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.