Tag

borghi

Emilia romagna, Italia

Longiano: cosa fare nel bellissimo borgo romagnolo

Longiano è un bellissimo borgo romagnolo, incastonato tra le verdi colline fra le province di Rimini e Cesena. Ne avete mai sentito parlare?
Pur essendo piccino, racchiude al suo interno diversi musei davvero interessanti, ottimi ristoranti e una veduta davvero fantastica. Che dite, inizio ad illustrarvi cosa vedere?

Cortile Castello Malatestiano
Cortile Castello Malatestiano

Museo del territorio

Se avete l’animo nostalgico o semplicemente siete curiosi di scoprire utensili, giochi o quant’altro appartenuti ad epoche precedenti alla vostra, questo è il luogo giusto per voi.
Due interi piani divisi per categoria colmi di ogni più svariato oggetto proveniente dal passato.
Iniziamo con la stanza dei giochi dove la vostra attenzione sarà catturata da un magnifico esemplare di calciobalilla per poi passare alla stanza degli attrezzi o a quella degli utensili e oggetti di vita quotidiana.
Non mancano collezioni, macchine fotografiche, monete e locandine.
Nel giardino esterno poi troverete gli attrezzi legati alla vita contadina.
Un vero tuffo nel passato.
Il museo è gratuito ed è aperto il sabato, la domenica e i giorni festivi.

Fondazione Tito Balestra

Sempre nella parte alta del borgo trovate la Fondazione Tito Balestra; questa esposizione di arte moderna e contemporanea è ospitata all’interno del castello Malatestiano.

Castello Malatestiano Longiano
Castello Malatestiano Longiano

Vi consiglio di salire e come prima cosa di ammirare sia il panorama che il cortile del castello con varie installazioni e una vasca monumentale.
La collezione esposta all’interno invece vanta più di 2000 opere fra oli, opere di grafica e di scultura, più ovviamente le poesie di Tito Balestra.
Troviamo opere di Chagall, Goya, Matisse, De Pisis e di tanti altri.
Il biglietto d’ingresso ha un costo di 7 euro.

Fondazione Tito Balestra
Fondazione Tito Balestra

Museo italiano della ghisa

Una vera chicca è il Museo italiano della ghisa ospitato all’interno della ex chiesa di Santa Maria delle Lacrime. Qui potrete ammirare alcuni degli esempi più significativi dell’intera collezione.
Enormi candelabri in ghisa provenienti da diverse città italiane ed europee, mascheroni e fontane dai quali sgorgava l’acqua e infine diversi picchiotti per porta vi faranno fare un tuffo nel passato, anche grazie alle fotografie d’epoca che accompagnano gli oggetti esposti.
L’ingresso è gratuito e il museo è aperto il sabato, la domenica e i giorni festivi.

Museo italiano della ghisa
Museo italiano della ghisa

Rifugio bellico

Una volta usciti da qui, vi consiglio di percorrere il rifugio bellico che attraversa il paese e che diede rifugio a tantissime persone durante la guerra.
Il passaggio è libero e devo ammettere che è tenuto molto bene e che fa davvero effetto percorrerlo. Al suo interno una piccola esposizione di cimeli di guerra.

Rifugio bellico Longiano
Rifugio bellico Longiano

Museo d’Arte Sacra

Passiamo adesso dalla parte bellica a quella sacra, varcando le porte dell’Oratorio di San Giuseppe Nuovo.
Qui troverete diversi oggetti sacri, importanti opere d’arte, reliquie ed ex-voto.
Anche in questo caso l’ingresso è gratuito il sabato, la domenica e i giorni festivi.

Museo d'Arte Sacra
Museo d’Arte Sacra

Galleria delle maschere

Lasciando alle vostre spalle il castello e dirigendovi verso il teatro, non perdetevi la Galleria delle maschere. All’interno dell’ex convento di San Girolamo potete ammirare 31 bronzi raffiguranti le maschere della commedia dell’arte realizzate dall’artista Domenico Neri.
Ingresso gratuito sabato, domenica e festivi.

Galleria delle maschere
Galleria delle maschere

Per effettuare una visita completa di Longiano non perdetevi il Teatro Petrella, splendido esempio di teatro ottocentesco all’italiana” e il Santuario del Ss. Crocifisso che custodisce una duecentesca immagine di Cristo Crocifisso.

Longiano, borgo bandiera arancione è uno dei borghi più belli della Romagna e merita sicuramente una visita.

Cosa vedere nei dintorni

Dopo aver curiosato fra i musei e le stradine di Longiano, potete approfittarne per fare un giro a Cesena o a Forlì, mentre se amate i borghi vi consiglio Savignano sul Rubicone con la sua storia millenaria.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Umbria

Itinerario di 3 giorni: quali borghi umbri vedere

L’Umbria, la regione più verde d’Italia racchiude bellezze di ogni genere; oggi vi propongo un itinerario di 3 giorni nella provincia di Perugia.

Fonti del Clitunno
Fonti del Clitunno

Rasiglia

Parto dalla località più conosciuta e lasciatemelo dire, Rasiglia è presa d’assalto dai turisti. Il mio consiglio è quello di andarci (se potete) in una giornata infrasettimanale, così da godervi al massimo ogni scorcio di questo borgo attraversato dai ruscelli, dove l’acqua è parte integrante.

Rasiglia
Rasiglia

Foligno

Foligno è lo snodo per eccellenza dell’Umbria, il punto di partenza e di arrivo di quasi tutti i treni della regione.
La sua piazza evoca giorni lontani e la sua cattedrale (Di San Feliciano) sulle tonalità del rosa è davvero bellissima. Per i più curiosi, la tappa immancabile è alla Calamita Cosmica all’interno della chiesa SS. Trinità in Annunziata… a me è piaciuta tantissimo e ve ne parlo qui.
Poco fuori Foligno invece, sorge l’Abbazia di Santa Croce in Sassovivo, una delle abbazie più belle d’Italia.
La sua posizione strategica, sullo sperone della roccia, permette al visitatore di ammirare Foligno dall’alto.

Abbazia di Santa Croce in Sassovivo
Abbazia di Santa Croce in Sassovivo

Bevagna

La vera scoperta dell’intero tour. Pensavo di dedicarle giusto un po’ di tempo e mi sono ritrovata ad ammirare meraviglie in ogni angolo e così sono passate ore.

Bevagna
Bevagna

Non a caso rientra tra i borghi più belli d’Italia. Si tratta di un borgo medievale e la sua particolarità è quella di vantare l’associazione e il Mercato delle Gaite. Di cosa si tratta? Le Gaite rappresentano i quartieri in cui è suddiviso il borgo che si sfidano a giugno per vincere il Mercato delle Gaite, ovvero il palio. Da non perdere gli antichi mestieri; io sono rimasta davvero colpita dalla cereria.

Cereria di Bevagna
Cereria di Bevagna

La zona ha accolto San Francesco, quindi non può mancare una chiesa a lui dedicata, ma la storia di Bevagna affonda le proprie radici molto più indietro nel tempo e i resti delle terme romane lo dimostrano.
Vi consiglio di partecipare alla visita guidata organizzata dalla Pro Loco che include la visita alle terme romane e al bellissimo teatro (5 euro). Vi segnalo anche l’antico lavatoio e le molteplici chiese che affacciano sulla piazza.
Bevagna racchiude davvero tantissimi tesori, ricordatevelo quando programmate la visita.

Campello sul Clitunno e Borgo Lizori

Ci sono luoghi che vediamo sempre e solo di passaggio, senza mai visitarli a dovere e per me uno di questi sono le Fonti del Clitunno.
Ci sono passata davanti almeno quattro volte e quest’ultima ho deciso di ammirarle come si deve.
Si tratta fondamentalmente di un bellissimo parco con un grande lago al centro alimentato dalle acque delle fonti.
Anatre e cigni nuotano beati sulla superficie, donando al luogo un’atmosfera di tranquillità e relax.
A circa 1 km di distanza dall’ingresso delle fonti si trova il Tempietto sul Clitunno.
Una volta terminata la visita a queste attrazioni vi consiglio di risalire in auto e dirigervi a Borgo Lizori.
Vi anticipo già che il bellissimo borgo è arroccato e occorre lasciare l’auto un po’ più in basso e partire per una bella passeggiata.

Borgo Lizori
Borgo Lizori

Questa tappa è stata una vera scoperta, il borgo è davvero carinissimo e la cosa particolare è il connubio fra le costruzioni in pietra e i cancelli, le finestre o le installazioni in ferro, molto più moderne.
Tutto questo è dovuto al fatto che Borgo Lizori è stato scelto dall’artista Antonio Meneghetti per un progetto di riqualificazione a partire dagli anni 70.
Lizori significa Lì dove la vita vede… e io vi invito ad andare a vedere con i vostri occhi.

Torre di Borgo Lizori
Torre di Borgo Lizori

Trevi

Altro borgo dall’atmosfera davvero piacevole è quello di Trevi, infatti anch’esso rientra tra i Borghi più belli d’Italia. Per raggiungerlo si deve percorrere una strada costeggiata da ulivi… segno che qui l’olio è davvero ottimo.
Iniziate il giro da Piazza Mazzini, il luogo più frequentato dai cittadini e poi imboccate uno dei tanti vicoli che attraversano Trevi.
Dovreste incontrare ( altrimenti cercateli appositamente) la torre civica e il Palazzo del Governatore ( questi affacciano sulla piazza quindi la ricerca è nulla), il disegno monocromo, ovvero un dipinto cinquecentesco raffigurante Atteone, la porta del morto ) già trovata in altri borghi, rappresenta un ingresso murato che veniva aperto solo in caso di un lutto all’interno dell’abitazione), la chiesa di San Francesco, la casa quattrocentesca e innumerevoli palazzi e chiese.

Montefalco

Concludo il racconto parlandovi di Montefalco, un bellissimo borgo medievale.
Passeggiate per il corso fino ad arrivare alla piazza davvero splendida. Circondata da ristoranti, invoglia il visitatore a fermarsi per un pasto.

Montefalco
Montefalco

Sicuramente la cucina umbra è ottima ed essendo Montefalco il borgo del Sagrantino, non potete andarvene senza prima aver assaggiato gli gnocchi al Sagrantino o in alternativa gli strangozzi.
Raggiungete il belvedere dal quale godere di una vista a 360° e poi perdetevi tra i vicoli fino ad arrivare alla chiesa di Santa Chiara nella parte bassa del borgo.

Montefalco
Montefalco

Queste sono le tappe del mio fine settimana umbro, ma in zona potete visitare anche Spoleto, Spello, Assisi e Todi… dipende solo cosa cercate.
In ogni caso vi godrete le bellezze, la natura e il cibo di questa fantastica regione.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Vespa Tour Marche: alla scoperta delle Marche in Vespa

Amanti della Vespa ho appena vissuto un’esperienza favolosa che devo assolutamente condividere con voi.
Che ne dite di andare alla scoperta delle Marche in sella ad una Vespa rosso fiammante?

Vespa Tour Marche

Il progetto si chiama Vespa tour Marche ed è il connubio perfetto fra il noleggio del bolide e le informazioni sugli itinerari e le zone da visitare.
Vespa Tour Marche nasce a Porto San Giorgio, ma ora potete trovare un altro punto di ritiro anche a Numana.

Altidona
Altidona

La forza di questo format sono i road book, infatti potrete scegliere fra diversi itinerari e i ragazzi al momento del noleggio del mezzo, vi consegneranno un road book cartaceo con l’itinerario scelto, le distanze, le direzioni, i punti di ristoro e le attrazioni principali.
Ovviamente si tratta di un valore aggiunto, se voi volete noleggiare la Vespa per raggiungere una determinata meta o per effettuare il vostro personale itinerario, siete liberissimi di farlo.

“Tour dei borghi antichi”: il mio itinerario in Vespa

Non so se lo sapete, io sono un’amante della Vespa, quindi non potevo non provare questa super esperienza e ho scelto il “tour dei borghi antichi” perché si avvicinava maggiormente ai miei gusti.
Visitare dei borghi storici sulle due ruote è davvero il top, ci si può inoltrare fra le stradine e ammirare il borgo da un’altra prospettiva e poi gli spostamenti fra un borgo e un altro sono ancora più piacevoli, ci si gode il panorama a 360° spaziando dalle vigne al mare.
Questo tour inizia da Porto San Giorgio con il ritiro del mezzo e prosegue con Torre di Palme.
In linea d’aria questo è il primo borgo che si incontra, io vi consiglio di lasciarlo per ultimo per il ritorno, magari per un aperitivo al tramonto.

Vespa a Torre di Palme
Vespa a Torre di Palme


Secondo me vivere questa esperienza in due è ancora più bello perché ci si alterna alla guida, lasciando al passeggero la possibilità di godersi tutto al 100% per poi invertire i ruoli e godersela alla guida della Vespa rosso fiammante.
Abbiamo così visitato Lapedona, Altidona, Moresco, Monterubbiano, Petritoli, Ortezzano e Carassai.
A questi potrete aggiungere Montefiore dell’Aso, fare una tappa al mare o addirittura sceglierne solamente alcuni.
Il bello è che nessuno vi farà fretta, non ci sono cartellini da timbrare o mete da spuntare, dovrete solamente divertirvi e godervela.

Info utili

Il noleggio delle Vespe può avvenire a Porto San Giorgio ( 3423988593) o a Numana (3534396038), può durare per l’intera giornata, vi verrà fornito ovviamente il casco per ogni passeggero e un road book in base all’itinerario scelto.
Se volete alte info consultate il sito o inviate una mail all’indirizzo info@vespatourmarche.it .

Vespa Tour Marche Porto San Giorgio
Vespa Tour Marche Porto San Giorgio

Un ringraziamento speciale a Fabio, Sara e Andrea per la gentilezza e la professionalità.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Articolo in collaborazione con Vespatourmarche

Italia, Liguria

3 borghi medievali liguri: itinerario nel Ponente

Avete mai pensato ad un tour alla scoperta dei borghi liguri del Ponente? La Liguria regala panorami mozzafiato, spiagge cristalline ma anche bellissimi borghi.
Oggi voglio proprio proporvi un itinerario alla scoperta dei borghi del ponente.

Borghi liguri: Dolceacqua

Siamo in provincia di Imperia e il borgo di Dolceacqua è una vera chicca. Borgo tipicamente medievale, conservato davvero benissimo.
Camminando per i vicoli, mi sono chiesta più di una volta se avessi utilizzato la macchina del tempo e fossi tornata indietro nel Medioevo.
Da non perdere il castello dei Doria dal quale ammirare il panorama circostante.

Ponte a schiena d'asino di Dolceacqua
Ponte a schiena d’asino di Dolceacqua


Un tocco di colore è creato dalle molteplici botteghe artistiche e dalle installazioni di ombrelli colorati (e bianchi) con proverbi e aforismi.
Per i camminatori ricordo che a Dolceacqua passa il “Sentiero Liguria”, magari potreste prenderla in considerazione come tappa.
Dolceacqua è stata apprezzata tantissimo anche da Claude Monet che ci tornò più di una volta e definì il suo ponte “Un gioiello di leggerezza” e lo ritrasse anche nei suoi dipinti.
Proprio il ponte a schiena d’asino che venne costruito per collegare le due parti di Dolceacqua è la mia parte preferita.
Un borgo davvero caratteristico da inserire in un itinerario.

Chiesa di Dolceacqua
Chiesa di Dolceacqua

Borghi liguri: Bussana vecchia

Rimanendo sempre in provincia di Imperia, nel comune di Sanremo, un borgo da non perdere assolutamente è quello di Bussana Vecchia.
Risalente all’epoca romana ha subito tanti cambiamenti; quello di maggiore impatto fu senza dubbio il violento terremoto alla fine del 1800 che provocò ingenti danni e portò piano piano all’abbandono di Bussana.

Bussana Vecchia
Bussana Vecchia

Per diversi anni rimase disabitato e chiamato “borgo fantasma”.
Fu negli anno ’50 circa che il borgo si ripopolò gradualmente grazie ad un gruppo di artisti che decisero di stabilirsi proprio qui.
Nacquero quindi le prime mostre e i primi atelier che diedero vita all’attuale villaggio degli artisti.
La visita di Bussana Vecchia è davvero suggestiva, vi ritroverete a passeggiare fra rovine di chiese e abitazioni, trasformate dal tocco degli artisti.
Lasciatevi guidare dall’istinto e passeggiate liberamente nel borgo, facendo caso alla chiesa di Sant’Egidio davvero particolare priva del tetto.
Ammirate il panorama davvero meraviglioso e poi fermatevi per pranzo o anche solo per un caffè in uno dei coloratissimi ristorantini e prima di ripartire acquistate un souvenir in una bottega di qualche artista.

Chiesa di Sant'Egidio a Bussana Vecchia
Chiesa di Sant’Egidio a Bussana Vecchia

Borghi liguri: Triora

Ho lasciato per ultimo in questo itinerario fra borghi medievali, il borgo di Triora, conosciuto come “Il Paese delle Streghe”.
Questo soprannome deriva purtroppo da un evento molto spiacevole avvenuto alla fine del 1500, quando diverse donne furono accusate di stregoneria e qui si verificò uno dei più grandi processi del nostro paese.
Fu addirittura ribattezzata “la Salem d’Italia”.

Ingresso di Triora
Ingresso di Triora

Chiudiamo la parentesi più spiacevole e andiamo alla scoperta di questo borgo, sempre in provincia di Imperia, ma molto più arroccato rispetto ai precedenti che deve la sua fama agli eventi accaduti.
Infatti proprio per ricordare quanto successo, nacque a Triora una vera e propria festa legata alle streghe e al loro mondo, chiamata “Strigòra” che si svolge normalmente a metà agosto.
Triora sembra essersi fermata nel tempo, passeggiando per i suoi vicoli vi sentirete nel Medioevo.

Borgo di Triora
Borgo di Triora


Tutti gli edifici sono in pietra e conferiscono all’abitato un’aria davvero misteriosa.
Di tanto in tanto vedrete raffigurate delle streghe o qualcosa legato al loro mondo, segno dell’ultima edizione di Strigòra.
Arrivate fino in cima ai ruderi del vecchio castello ed ammirate il panorama.
La parte più affascinante però è la Cabotina, l’antico luogo di incontro delle streghe; qui troverete dei pannelli esplicativi e una “riproduzione” di una strega.
All’inizio del paese invece potrete visitate il Museo etnografico e della stregoneria.
Non perdetevi la statua della strega, mi raccomando.

La Cabotina a Triora
La Cabotina a Triora

Con Triora termina il mio itinerario alla scoperta dei borghi medievali del Ponente, ma si tratta solo di un arrivederci perché la Liguria vanta tantissime eccellenze.

Alla prossima scoperta.
viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Votigno di Canossa e le terre di Matilde

Ci sono donne che hanno fatto la storia ma purtroppo non vengono ricordate. Matilde di Canossa per fortuna non è rimasta nella penombra, ma la sua forza e la sua storia sono arrivate fino ai giorni nostri.

Borgo di Votigno di Canossa
Borgo di Votigno di Canossa

Matilde di Canossa: la storia

Per ripercorrere la storia di Matilde di Canossa dobbiamo recarci a Mantova dove nacque nel 1046, figlia di Bonifacio III marchese di Toscana e Beatrice di Lorena. Fu il suo bisnonno Adalberto a dare il via alla dinastia dei Canossa che vide il suo massimo splendore proprio sotto la guida di Matilde e che purtroppo però durò solo per 4 generazioni e si interruppe con lei.
Ebbe due matrimoni, combinati e non celebrati per amore e una sola figlia che morì in tenera età.
Matilde passò alla storia come la “contessa guerriera”, infatti non si tirò mai indietro in nessuna circostanza.
In molti dipinti viene raffigurata con una bellissima chioma rossa e la cintura da guerriera.

Terre di Canossa: Castello di Canossa

Il mio itinerario alla scoperta delle terre di Canossa non poteva iniziare che dal Castello di Canossa, quello in cui Matilde si recava quando era fuori città.
Oggi del castello non rimane quasi nulla, solamente una parte del Tempio di Sant’Apollonio, ma nel museo adiacente potrete ripercorrere la storia di Matilde.

Castello di Canossa
Castello di Canossa

Un grande arazzo raffigurante l’imperatore Enrico IV ricorda che proprio al Castello di Canossa si svolse l’episodio del “perdono di Canossa”.
Papa Gregorio VII aveva scomunicato l’imperatore e proprio qui, con Matilde come mediatrice ci fu la revoca della scomunica dopo che Enrico IV rimase tre giorni sulla neve, a piedi nudi, vestito di soli panni di lana.
La storia però non si concluse così, ma la “guerra” fra impero e papato continuò a lungo: l’imperatore riacquisì i suoi poteri, il Papa venne esiliato e fu proclamato un antipapa.
Il costo del biglietto è di 4 euro e il castello è aperto dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 16.00, il sabato e la domenica fio alle 17:00.

Terre di Canossa: Castello di Rossena

A soli 4 km da l castello di Canossa sorge il Castello di Rossena.
Vi anticipo che mi è piaciuto davvero tanto, ma dovete considerare che non è mai diventato un castello nobiliare con funzione abitativa, ma mantenne sempre una funzione bellica.
Grazie alla sua posizione strategica, da dove si riusciva a dominare e controllare un territorio davvero ampio, era uno dei castelli a difesa di quello di Canossa.

Castello di Rossena
Castello di Rossena

In tempi più recenti divenne di proprietà di una donna olandese, infatti visitandolo si ritrovano dei rimandi all’Olanda, come per esempio delle ceramiche.
Oggi ospita un ostello con circa 40 posti letto ed è utilizzato anche come location per matrimoni.
Leggenda narra che le stanze del castello siano abitate dal fantasma di Everelina, figlia di un vassallo di Matilde di Canossa, che per sottrarsi alle nozze con un uomo che non amava, scelse di morire gettandosi nel dirupo.
Il biglietto d’ingresso è di 5 euro, ( 4 se presentate il biglietto del castello di Canossa), le visite sono solo guidate e su prenotazione.

Terre di Canossa: Torre di Rossenella

Proprio di fronte al castello di Rossena, sorge la Torre di Rossenella che svolgeva una funzione segnalatrice.
Potete lasciare l’auto nel parcheggio del cimitero e prendere la stradina sulla destra che in pochi minuti vi condurrà sotto la torre. Visitabile solo esternamente, vanta una posizione strategica, offrendo scenari meravigliosi.

Torre di Rossenella
Torre di Rossenella

Terre di Canossa: Votigno di Canossa

Dopo aver fatto un tuffo nella storia, passiamo al lato più spirituale.
A Votigno di Canossa, famoso borgo medievale, sorge La Casa del Tibet con annesso museo (biglietto museo 3 €).
Nel 1999 il Dalai Lama in persona visitò questo luogo.

La casa del Tibet Votigno di Canossa
La casa del Tibet Votigno di Canossa

Qui si respira un’atmosfera di pace e tranquillità essendo completamente immerso nella natura.
Il borgo nacque sempre ai tempi di Matilde per dare rifugio ai soldati, mentre oggi è un luogo in cui vengono celebrati matrimoni.
Il piccolo agglomerato di case ospita al centro una grande scacchiera, immortalata da tutti i visitatori.
L’ingresso al borgo è limitato da un cancello in ferro, ma non vi è alcun biglietto d’ingresso.

Votigno di Canossa
Votigno di Canossa

Terre di Canossa: sentieri naturalistici

Come detto in precedenza, questi luoghi sono immersi nel verde e la zona offre tantissimi sentieri per trekking.
Lo scorso anno è stato anche inaugurato un nuovo sentiero: la Via Matildica del volto santo che collega Mantova a Lucca.
Sempre in zona una tappa imperdibile è la Pietra di Bismantova.
Se invece amate le città, on vi resta che fare un giro a Reggio Emilia.

Io sono rimasta affascinata dalla storia di Matilde di Canossa e spero di aver incuriosito anche voi.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Panchina gigante e altre opere vicino Montefabbri

Il piccolo e carinissimo borgo di Montefabbri rientra fra i Borghi più belli d’Italia e offre vedute eccezionali sul Montefeltro. Mi era così piaciuto che ne avevo già parlato in un articolo.
Oggi voglio invece accompagnarvi in un viaggio artistico poco fuori da Montefabbri, fra sculture di animali e panchine giganti.

La panchina gigante di Montefabbri

Dopo aver visitato il borgo, scendete sulla strada principale a piedi e aguzzate la vista: appena intravedete una piccola piazzola di sosta all’altezza di una curva, volgete lo sguardo poco più in basso e vedrete una macchia fucsia, ovvero la panchina gigante posizionata poco dopo.
Essa fa parte del progetto delle Big Bench nato nelle Langhe e dona un fascino diverso alla zona.
E’ facile salirci e dalla sua seduta potrete ammirare un meraviglioso panorama; se siete appassionati di panchine giganti, trovate la lista sul sito.

Panchina gigante di Montefabbri
Panchina gigante di Montefabbri

Opere del Montefeltro: “Il pensiero è più veloce dell’azione”

Ripartendo da Montefabbri con direzione Urbino, dopo pochi km sulla destra incontrerete una bellissima scultura di Gianni Calcagnini intitolata “Il pensiero è più veloce dell’azione”.
L’opera è imponente e davvero molto bella, ma è il suo significato che apprezzo maggiormente.
Ritrae una cavalla araba nata da un vortice di vento, quindi impossibile da fermare e domare che salta il globo e vuole rappresentare la libertà senza confini.
La puledra guarda a nord e non avrà mai il sole negli occhi, perciò non si fermerà mai, guarderà sempre avanti. affinché il pensiero possa spingersi lontano alla ricerca di nuovi orizzonti.
Un inno alla libertà che solo un grande viaggiatore poteva interpretare in questo modo.
La scultura si trova all’interno della tenuta dei Santi Giacomo e Filippo.

Opera "Il pensiero è più veloce dell'azione"
Opera “Il pensiero è più veloce dell’azione”

Opere del Montefeltro: “Verso nuovi lidi”

Proseguendo sempre in direzione Urbino, sempre sul alto destro della strada, dopo pochi km incontrerete un’altra opera di Gianni Calcagnini intitolata “Verso nuovi lidi”.
Si tratta di un’opera realizzata per la maggior parte in ferro, raffigurante un’oca migratrice nel momento in cui apre le ali e raccoglie le energie per prendere il volo.
E’ consapevole che ci saranno difficoltà e ostacoli da superare, ma ha una meta da raggiungere e non si fermerà fino a quando non arriverà a destinazione.
Anche in questo caso il messaggio che lancia è davvero bellissimo.
Inoltre l’oca, come il avallo descritto in precedenza, hanno anche il ruolo di incuriosire il passante e farlo fermare. Una volta sceso dall’auto per ammirare le opere, si renderà conto della bellezza dei territori del Montefeltro.

Opera "Verso nuovi lidi"
Opera “Verso nuovi lidi”

Un breve itinerario da aggiungere alla visita di Urbino o alle zone limitrofe.
Quando l’arte si unisce alla natura, nascono composizioni eccezionali.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Treia: cosa vedere nella cittadina marchigiana

Treia, in provincia di Macerata rientra fra i “Borghi più belli d’Italia” ed è un ottimo punto di partenza per visitare anche le attrazioni limitrofe.

Veduta di Treia
Veduta di Treia

Treia: cosa vedere

Sicuramente in una visita a Treia, vi consiglierei di iniziare dalla Piazza della Repubblica, una delle poche piazze pensili delle Marche, a forma di ferro di cavallo si affaccia su un panorama eccezionale.
Su di essa sorgono poi i principali monumenti della città come la chiesa di San Filippo, il Palazzo Comunale e l’Accademia Georgiana.
Dopo aver ammirato questi edifici e il monumento al centro della piazza dedicato a Papa Pio VI, vi consiglio di addentrarvi per le viuzze alla ricerca di qualche scorcio magico.

Treia: il gioco del pallone

Treia è famosissima per il gioco del pallone con il bracciale, tanto che esiste il Museo del Bracciale; al suo interno tante curiosità, cimeli, trofei e documenti che raccontano la storia di questo gioco praticato in speciali arene fin dai primi anni dell’Ottocento.

Museo del bracciale di Treia
Museo del bracciale di Treia

I “campi” di gioco sono detti Sferisteri e quello di Treia è dedicato a Carlo Donnini, originario proprio della città, definito il più grande campione dell’epoca.
Vi svelo una curiosità: i bracciali con cui giocano le donne sono diversi da quelli degli uomini, sono più leggeri.

Museo archeologico e Teatro Comunale

Altra tappa da inserire durante una visita a Treia è il Museo Archeologico ospitato all’interno dell’Ex Convento di San Francesco edificato nel 1300.

Museo Archeologico di Treia
Museo Archeologico di Treia

Inaugurato nel 2004 racchiude al suo interno reperti che spaziano dal Paleolitico all’epoca picena e romana; da non perdere una testa del dio Serapide.

Teatro di Treia
Teatro di Treia

Il Teatro Comunale è un fiore all’occhiello della città di Treia, nato inizialmente nel 1794 grazie alla “Congregazione Teatrale” è arrivato fino ai giorni nostri in tutto il suo splendore. Piccino ma di una bellezza unica.

Villa Spada o Villa La Quiete

Subito fuori dalle mura della città, sorgeva una bellissima villa signorile: Villa La Quiete meglio conosciuta come Villa Spada Lavini.

Villa La Quiete
Villa La Quiete

Edificata su progetto del Valadier, rappresenta l’armonia perfetta fra la natura e l’opera dell’uomo. Circondata da giardini all’italiana, orti, zone boschive e alcune opere, affaccia su un panorama mozzafiato sulla vallata del fiume Potenza. Negli anni è stata impiegata per differenti mansioni, pensate che fino a qualche decennio fa era l’asilo per i bambini di Treia… niente male direi.

Cosa e dove mangiare a Treia

Dopo essere andati alla scoperta delle bellezze di questa cittadina marchigiana, mi sembra giusto sedersi a tavola e assaggiare i piatti tipici della zona. All’appello non possono mancare i vincisgrassi, il ciauscolo e il vino . Vi consiglio di provare l’Antica Fornace proprio in centro a Treia e il Villino poco fuori dal centro.

Questo itinerario è perfetto per una giornata nella cittadina marchigiana, se invece restate in zona più a lungo ho una lista di attrazioni da consigliarvi che vi svelerò i prossimi giorni.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Puglia

Cosa visitare a Pietramontecorvino e nei borghi limitrofi

La scoperta di zone meno turistiche e meno conosciute mi appassiona sempre tanto, quindi oggi vi parlo di una parte dei Monti Dauni che ho avuto il piacere di visitare da poco.
Andiamo alla scoperta di Pietramontecorvino e dei borghi limitrofi.

Pietramontecorvino: cosa visitare

A circa 37 km da Foggia sorge Pietramontecorvino, un borgo della Daunia davvero carino che non dovete assolutamente perdervi durate una vacanza nel capoluogo pugliese.
Vanta diversi riconoscimenti come il marchio dei “Borghi più belli d’Italia“, la Bandiera Arancione del Touring Club ed è inserito anche nella rete dei Borghi Autentici.
Di origine medievale, Pietramontecorvino si sviluppò soprattutto attorno al 1500, fino ad arrivare ad un secondo periodo di crescita verso la metà del 1800.

Torre di Pietramontecorvino
Torre di Pietramontecorvino

Durante una visita a Pietramontecorvino da visitare assolutamente la Torre Normanna, forse il suo simbolo per eccellenza. Alta circa 30 metri è visitabile anche internamente e salendo la meravigliosa e originale scala a chiocciola in legno, di 116 gradini si arriverà alla sommità da dove avrete una visuale strepitosa fino al Tavoliere delle Puglie.

Vista dalla torre di Pietramontecorvino
Vista dalla torre di Pietramontecorvino


Il centro di Pietramontecorvino, in cui sorgono la torre e il Palazzo Ducale è chiamato Terravecchia.
Edificata direttamente su uno sperone di roccia tufacea, ha resistito al passare dei secoli arrivando fino ai nostri giorni in tutto il suo splendore.
Un tempo si accedeva alla Terravecchia da ben tre porte, l’unica ad esistere ancora è Port’Alta.
Da non perdere il giardino pensile e la chiesa Madre; quest’ultima è dedicata a Santa Maria Assunta ed è la più antica di Pietramontecorvino essendo stata costruita alla fine del XV secolo circa.
Vi consiglio di girare senza una meta precisa per la Terravecchia ammirando le case che emergono dalla roccia con le grotte oggi adibite a cantine o magazzini e i vicoli che vi condurranno a scoprire scorci unici.
Alzate lo sguardo ed ammirate lo stemma della famiglia Montalto che rimase a Pietra dal 1525 al 1806, esso recita: ” Attenzione, ho passato di peggio”.
Ancora due piccole curiosità su questo borgo della Daunia: inizialmente era presente anche una seconda torre che venne abbattuta nel 1525 e i feudatari con lo stesso materiale costruirono il Palazzo Ducale.
Inoltre in Terravecchia venivano intonati gli sciàmbule.

Intonazione di uno sciàmbule
Intonazione di uno sciàmbule

Sapete cosa sono? Si tratta di un canto tradizionale diffuso in alcuni paesi dei Monti Dauni, praticato su un’altalena improvvisata con un ceppo da ardere, sospeso tramite una fune alla porta d’ingresso delle abitazioni.
Secondo voi potevo forse esimermi dal farlo? Proprio di fronte al mio alloggio c’era un’altalena e sulla porta principale d’ingresso il titolo dello sciàmbule: Temmatemenetè la cui traduzione plausibile è:” Ti ucciderei, ma non ne ho voglia”.
Che dite, mi sarò calata abbastanza nella parte?

Suoni, Sapori e Colori di Terravecchia

Nel mese di settembre, a Pietramontecorvino si svolge questa bellissima festa alla quale ho avuto la fortuna di partecipare, quindi appuntatevela per il prossimo anno.
Suoni, Sapori e Colori di Terravecchia è una manifestazione che valorizza tutti gli aspetti del quartiere medievale del paese.
Pietramontecorvino compie un viaggio indietro nel tempo grazie ad attori e figuranti, cavalieri, armature e bandiere che roteano nel cielo a tempo di musica (anche qui non mi sono tirata indietro e ho vestito i panni di una dama del Medioevo).

Cosa visitare vicino Pietramontecorvino: Motta Montecorvino

Pietramontecorvino è forse il borgo più grande, ma dopo averlo visitato nel migliore dei modi vi consiglio di recarvi a Motta Montecorvino.
Paese di 600 anime dove dovete visitare la Torre Campanaria da dove ammirare in panorama a 360°, la Chiesa Madre San Giovanni Battista dedicata al patrono del paese e la Chiesa della Madonna dell’arco.

Torre Campanaria di Motta
Torre Campanaria di Motta

Fate tappa anche alla piazzetta del sole e non perdetevi la plurisecolare quercia di San Luca.
Motta Montecorvino dista davvero pochissimo dal Monte Sambuco, una delle vette più importanti della Puglia.
Se volete trascorrere qualche ora immersi nella natura, dopo aver visitato Motta, questa è la soluzione perfetta, sia per delle camminate che per dei giri in bicicletta.

Cosa visitare vicino Pietramontecorvino: Volturino

Un altro borgo dei Monti Dauni che dovete inserire in questo itinerario è Volturino, il paese del vento.
Qui in effetti è sempre molto ventilato, tanto che le vie sono state costruite sfalsate, proprio per non far incanalare troppo il vento.
Fate un giro per il paese ed ammirate il panorama dal grande belvedere. Poco distante vi consiglio una visita al Santuario di Santa Maria della Serritella.

Santuario di Santa Maria di Serritella
Santuario di Santa Maria della Serritella

Cosa visitare vicino Pietramontecorvino: la Torre di Montecorvino

Per concludere questo itinerario, vi parlo di un luogo che ho apprezzato tanto e che collega tutti i precedenti.
Il sito di Montecorvino sorge su una collina posta al centro di un triangolo panoramico tra i borghi di Pietra, Motta e Volturino.
L’area archeologica è dominata dai resti di una torre che doveva essere alta 24 metri, conosciuta più comunemente come la “Sedia del Diavolo” per la particolare forma che ha assunto nel tempo in seguito ai crolli che l’hanno divisa e aperta.

Torre di Montecorvino (Sedia del Diavolo )
Torre di Montecorvino (Sedia del Diavolo )

La torre è di sicuro molto suggestiva, vi consiglio di partecipare ad una visita guidata così da poter apprezzare tutta la zona nel migliore dei modi.
Recenti scavi hanno infatti fatto emergere resti di un’antica cattedrale, delle torri e una chiesa signorile.
Montecorvino è un luogo che mi ha affascinato tanto, non perdetevelo mi raccomando.

Prodotti tipici e dove trovarli

Durante il mio viaggio ho deliziato il mio palato con i prodotti tipici della zona, tra cui ovviamente delle ottime mozzarelle, la pizza jaiame, le immancabili orecchiette alle cime di rapa e tanto altro.
Vi lascio giusto qualche indirizzo dove cenare o acquistare prodotti:

  • Salumificio Carpinelli: da non perdere la noglia
  • Birrificio Montalto: birre artigianali
  • Caseificio Il Corvino Bianco: i nodini
  • Peccati di gola: ristorante in cui gustare piatti tipici della tradizione

Al prossimo viaggio,
viaggiatrice seriale

In collaborazione con Daunia Press Tour

Italia, Umbria

Rasiglia, il borgo dei ruscelli

Sulle colline umbre, a più di 600 metri slm sorge il borgo di Rasiglia, un luogo in cui il tempo si è fermato. Si tratta di un borgo di origine medievale che ha da sempre improntato la sua esistenza in relazione all’acqua. Conosciuto anche come la piccola Venezia o il borgo dei ruscelli, regala scorci davvero suggestivi grazie ai ruscelli che scorrono fra le case.

Rasiglia
Rasiglia

Come raggiungere Rasiglia

Trovandosi in provincia di Perugia e sotto il comune di Foligno è davvero facile da raggiungere, Trattandosi di un piccolo borgo non aveva la capacità necessaria ad ospitare tutte le auto che circolano oggi, ma troverete dei nuovi parcheggi segnalati proprio alle porte d’ingresso,

Cosa fare a Rasiglia

Vi consiglio di fare una passeggiata nel borgo guidati solo dal vostro istinto, ammirate le case affiancante dai ruscelli, disposte ad anfiteatro, raggiungete il mulino e osservate il lavatoio. Sulle pareti sono affisse vecchie fotografie delle donne del borgo che aiutano ad immaginare i frammenti di vita quotidiana degli anni passati.

Foto di vita quotidiana sulle pareti di Rasiglia
Foto di vita quotidiana sulle pareti di Rasiglia

Proseguite la passeggiata fino ad incontrare le cascatelle e poi fermatevi in uno dei locali per gustare qualche prodotto tipico. Dopo esservi riposati potete fare una bella passeggiata per raggiungere i resti del Castello dei Trinci, famiglia proprietaria di alcune abitazioni e di diverse attività che grazie allo sfruttamento dell’acqua hanno garantito la vita di tutta la comunità.

Resti del Castello dei Trinci a Rasiglia
Resti del Castello dei Trinci a Rasiglia

Oggigiorno è possibile ammirare solo i resti delle mura del castello e delle due torri difensive minori, oltre al rudere del mastio. Nel 1997 Rasiglia fu colpita dal terremoto e solo grazie al lavoro dei suoi abitanti oggi possiamo ammirarla curata in tutti i particolari, è proprio per la sua bellezza che negli ultimi anni è diventata una tappa imperdibile da includere in un itinerario in Umbria.

Ruscelli di Rasiglia
Ruscelli di Rasiglia

Cosa vedere nei dintorni

Nelle vicinanze potete visitare Foligno, Spello, Spoleto, Assisi e Perugia.

Alla prossima scoperta, viaggiatrie seriale.

Italia, Marche

Il Club dei Brutti di Piobbico

Sapete che in Italia esiste un paese dei brutti?!
Non perchè tutti i suoi abitanti siano privi di bellezza, ma perchè da diversi anni è stato fondato il Club dei Brutti.
Pensate, risale addirittura al 1879.

Per questo Piobbico, in provincia di Pesaro-Urbino  è davvero famoso e più di una volta se ne è parlato anche in televisione e sui giornali.
Il club nacque con lo scopo di far maritare le zitelle del paese,ma con il passare degli anni la motivazione principale è quella di sminuire il culto della bellezza, perchè vuoi o non vuoi una persona di bella presenza è più avvantaggiata in tanti ambiti rispetto ai più bruttini.
Nel centro di Piobbico troverete la sede,e potrete iscrivervi versando una piccola offerta.

Vi verrà rilasciata la tessera di socio (siamo arrivati a più di 31000) e verrà valutata la vostra bruttezza! 🙂
Gli iscritti poi potranno votare per eleggere il presidente e l’elezione si terrà la prima domenica di settembre.
Io ci sono stata venerdì, durante i comizi dei candidati presidenti, dove ognuno illustrava i propri punti forti!
E logicamente mi sono iscritta ricevendo la mia tesserina!!!!

Il Festival del brutto si tiene in concomitanza con la Sagra della Polenta alla carbonara, quindi state tranquilli che non accuserete la fame.
Vi consiglio una visita a tutto il paese, davvero carino con il suo Castello dei Brancaleoni che domina il tutto dalla sua altezza.
Se volete trascorrere una giornata diversa andate a Piobbico e magari iscrivetevi anche.
Ah,ci sono iscritti diversi personaggi famosi come Maurizio Costanzo e Pippo Franco.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.