Festeggiate il giorno di San Martino??!!
A Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini negli anni si è consolidata una bella festa, la “Fira di becc” ossia la festa dei cornuti.
In prossimità dell’11 novembre (giorno di San Martino) si svolge questa sagra di paese nel centro storico.
Le due attrazioni principali sono i cantastorie e le “corna” appese sotto l’arco della Piazza Garganelli che dovrebbero segnalare, oscillando, se la persona che vi passa sotto in quel momento è stata vittima del tradimento dell’amato/a.
E’ inoltre la festa del cibo con i tanti prodotti tipici romagnoli e di tante altre regioni italiane esposti in diversi stand, per non parlare dei locali tipicamente romagnoli in cui poter gustare la buonissima piadina o la polenta.
Oltre al cibo non mancano però esposizioni di antiquariato, macchine agricole e bancarelle in genere.
La Romagna e i romagnoli sono talmente di cuore ed accoglienti che non ci si può trovare male in questa festa.
Brindate con del sangiovese mi raccomando.
Quest’anno la festa inizierà il giorno 9 novembre e terminerà lunedì 11 novembre 2024. Se siete appassionati di street art guardatevi attorno. Alla prossima sagra,
Viaggiatrice seriale.
Se anche voi siete amanti delle fioriture, ho questa domanda da farvi: avete mai visto un paese disseminato di ortensie in fiore? Segnatevi questo nome: Tresana.
Nel cuore dell’appennino bolognese sorge questo piccolo borgo che nei mesi estivi si trasforma totalmente grazie alla meravigliosa fioritura delle ortensie ; macchie blu, violetto, bianche e rosa colorano la base verde data dalla tanta vegetazione e le poche casette in sasso risaltano maggiormente al primo colpo d’occhio. I paese è davvero piccolissimo e potrete arrivarci sia in auto che con un bel trekking.
La storia di Tresana, il paese delle ortensie
Sembra che Tresana sia stata fondata nel 1531 da Francesco degli Antoni, attorno ad una fonte d’acqua ancora esistente. Egli costruì la prima abitazione e negli anni ne lasciò in eredità 2 ai propri figli e così si sviluppò il borgo. Trovandosi a ridosso di un castagneto e una faggeta, pare che furono proprio i castagni la fonte di sostentamento dei suoi abitanti. Il piccolo nucleo di case in sasso e dal tetto con lastra in pietra, tipico dell’appennino, rappresenta oggi la seconda casa per i suoi proprietari che però se ne prendono cura in maniera impeccabile, donando a Tresana un aspetto meraviglioso. L’idea di piantare le ortensie fu proprio di un proprietario di una casetta per cercare di non far finire nel dimenticatoio questo borgo alle pendici del Monte Tresca a 930 m s.l.m. Che dire, l’idea fu più che vincente, tanto che ormai nei mesi di luglio e agosto Tresana è super popolata di camminatori e di amanti dei fiori che non vogliono assolutamente perdersi questo spettacolo della natura.
Come raggiungere Tresana
Per raggiungere il paese delle ortensie dovrete recarvi in direzione Porretta Terme e da qui seguire le indicazioni per Tresana. La strada da un certo punto in poi non è più asfaltata e presenta un po’ di buche, ma si percorre tranquillamente. Potrete parcheggiare un po’ prima e finire il percorso a piedi immergendovi a 360° nella natura o potrete arrivare a ridosso del borgo. Per i camminatori invece i sentieri sono molteplici.
Nei dintorni non perdetevi il Santuario della Madonna del Faggio, Castelluccio e la via dei Mulini.
Nei mesi di luglio e agosto la fioritura delle ortensie regala a Tresana un’aria davvero romantica e fiabesca, ma anche nei restanti mesi dell’anno questo paese dell’appennino saprà stupirvi per la sua bellezza (mi sono ripromessa di tornarci in autunno e questa volta rigorosamente a piedi).
Amanti dei murales, siete mai stati a Cotignola? La mia ricerca continua e dopo aver visto quelli di Santarcangelo di Romagna, Saludecio, Dozza e San Giovanni in Persiceto, sono approdata in questo paesino della Bassa Romagna, inconsapevole del suo tesoro.
I murales di Cotignola
La cosa che mi ha colpito maggiormente nell’ammirare le opere sulle pareti degli edifici di Cotignola è stato il fatto che ognuna di loro lanciasse un messaggio ben preciso e raccontasse la storia del paese e le sue tradizioni. Di fronte alla Casa delle Arti e dei Mestieri troverete per esempio quello relativo alla Segavecchia che racconta un appuntamento annuale molto sentito dai cotignolesi oppure l’Azdora replicata su due facciate adiacenti ma con un dettaglio differente presente sulle opere, che sta a significare la lotta e la caduta del patriarcato. Bellissimi e con una storia importante sono quelli di Giacomo Attendolo (meglio conosciuto come il Grande Sforza) e della sua amante circondata dai suoi 8 figli. Non perdetevi il murale “dei Giusti” e poco distante quello che raffigura i 3 personaggi più strani e particolari di Cotignola. Una delle cose che ho apprezzato davvero tanto è stata la mappa con il percorso e le varie spiegazioni.
Cotignola: la storia
Sapete da dove deriva il nome Cotignola?! Dalla mela cotogna coltivata nelle campagne circostanti. Oltre a questo aneddoto, il piccolo borgo della Bassa Romagna ha una storia davvero importante, pensate che proprio qui nacque la dinastia degli Sforza. Arrivando a tempi più recenti invece, a Cotignola passava il fronte, proprio a due passi dal centro, sull’argine del fiume Senio, ed è per questo che la cittadina venne rasa al suolo per l’80%. Con sacrificio e impegno (caratteristiche tipiche dei romagnoli) piano piano Cotignola riprese vita, fino a raggiungere l’odierna configurazione.
Cotignola: cosa vedere oltre ai murales
Come spiegato il precedenza, i murales del progetto “dal museo al paesaggio” che fanno di Cotignola un museo a cielo aperto in costante evoluzione, sono un’attrattiva della cittadina, ma non perdetevi anche Casa Varoli e la Casa delle Arti e dei Mestieri che custodisce al suo interno diversi mascheroni della segavecchia.
Enogastronomia
Quando si pensa alla Romagna e alla sua enogastronomia, si può stare veramente tranquilli e anche questa parte di Bassa Romagna non è da meno. Quando vi ritroverete in queste zone non potrete non assaggiare il Burson, un vino rosso ricavato da un vitigno antico, unico e autoctono di Bagnacavallo.
E allora non vi resta che organizzare una gitarella da queste parti, una visita alla scoperta dei murales romagnoli che terminerà rigorosamente a tavola con dell’ottima piadina, ciccioli e un bicchiere di Burson.
Amanti delle sagre a me le orecchie (o meglio gli occhi)!
Se anche voi, come me, adorate scoprire qualche nuovo borgo/località approfittando dello svolgimento di una determinata sagra, ho una proposta molto interessante.
Avete mai sentito parlare della Sagra dell’Anguilla?E sapete anche dove si svolge?!
A Comacchio, in provincia di Ferrara.
A mio avviso rientra fra le sagre più belle che abbia mai visto,per il semplice fatto che è l’abbinamento perfetto di più elementi.
Indubbiamente l’aspetto culinario è alla base di tutto, qui potrete gustate un piatto che molto probabilmente non consumate abitualmente e cioè l’anguilla, cucinata prevalentemente alla griglia.
Le zone di ristoro non mancano di sicuro, potrete gustare risotti o abbuffarvi di cozze e vongole provenienti dalla vicina Goro.
La Sagra dell’Anguilla rappresenta un momento di festa e di aggregazione,da vivere a tavola e non solo.
La location è davvero suggestiva, dopo averla vista, capisco pechè Comacchio viene chiamata la piccola Venezia:i canali attraversano tutto l’abitato fino a gettarsi nella laguna.
Scorci di Comacchio
Quest’ultima è un’altra imperdibile attrazione,potreste infatti fare un giro in barca e scoprire le bellezze di questo habitat.
Laguna
Tornando alla terraferma, troverete un mercatino allestito con tutti i prodotti tipici della zona e se siete appassionati di arte non perdetevi il dipinto del Guercino al Museo Delta Antico.
Un aspetto sportivo/goliardico è quello della gara dei Vulicepi, le imbarcazioni tipiche comacchiesi condotte dai migliori barcaioli della zona.
Questo e tanto altro è quello che troverete alla Sagra dell’Anguilla di Comacchio che quest’anno si svolge nei fine settimana 30settembre -01-07-08-14-15 ottobre 2023.
Anguilla servita con polenta
Io ci sono stata lo scorso anno e ho trascorso una giornata favolosa, non vi resta che organizzarvi velocemente e andare alla scoperta di questo pezzetto di Italia e soprattutto dei suoi sapori.
Alla prossima sagra,
Viaggiatrice seriale.
La colazione è un momento importante della giornata, quante volte l’avete sentito dire?! Se anche voi come me, durante la settimana fate una normalissima colazione a casa e volete concedervi una coccola, magari durante il fine settimana, ecco 3 colazioni imperdibili tra Pesaro e Riccione.
Bistrò dell’Hotel Excelsior di Pesaro
Che ne dite di una colazione a 5 stelle? Non capita mica tuti i giorni!! E invece potrebbe diventare la vostra nuova routine, perché la colazione al Bistrò dell’Hotel Excelsior, il 5 stelle di Pesaro, è aperta anche ai non ospiti. Immaginatevi in una location super esclusiva a gustare le prelibatezze preparate dallo chef del Rossini Bistrot (locale assolutamente da provare). Avrete solo l’imbarazzo della scelta fra dolci e salati, la giusta carica per affrontare poi una giornata di mare. La colazione è a buffet (oltre qualche piatto caldo da poter ordinare) e ha un costo fisso.
Sac à Poche
Ora ci spostiamo a Riccione, anche se vi sembrerà di essere arrivati in un angolino di Francia quando metterete piede al Sac à Poche, una vera e propria chicca riccionese in cui gustare una pasticceria davvero superlativa. Accomodatevi sotto un ombrellone all’esterno o in uno dei tavolini in veranda e concedetevi una giusta e meritata pausa. La colazione è alla carta.
Botanic
Per concludere questa lista delle 3 colazioni imperdibili, ritorno a Pesaro, al Botanic, un nuovo locale in Viale Trieste in cui poter ritagliarsi un momento di relax gustando pancake, croissant dolci e salati, maritozzi e tantissime altre cosine. Adoro la cura dei dettagli e il croissant crema e fragole non me lo toglierò più dalla mente. La colazione è alla carta.
La città di Riccione ospita sempre delle bellissime mostre e in questo periodo non potete perdervi “Un Certain – Robert Doisneau” a Villa Mussolini. Abbiamo tutti bisogno di un po’ di romanticismo in quest’epoca che sembra non conoscere più questo concetto e la mostra a Villa Mussolini ci aiuta sicuramente a ritrovarne un po’.
Robert Doisneau: l’uomo
Perché vi parlo di romanticismo?! Perché Robert Doisneau è l’autore del famosissimo “Bacio all’Hotel de Ville” che tutti almeno una volta nella vita hanno visto. Egli fu uno dei più grandi fotografi del XX secolo, che attraverso la fotografia si avvicinò a mondi completamente opposti fra loro. Pensate che per un periodo della sua vita fu il fotografo di Vogue, documentando quindi la vita dell’aristocrazia, della nobiltà e della Parigi che contava. Ma abbandonato questo contesto e finite le ore di lavoro, amava vivere la periferia di Parigi, i luoghi dei più poveri e degli ultimi. Un uomo pieno di contrasti che ha saputo cogliere ogni aspetto della città di Parigi.
La mostra: cosa aspettarsi
La mostra a Villa Mussolini è suddivisa in tre piani, si inizia con un video esplicativo della vita dell’artista per poi ammirare le fotografie recuperate dalla collezione privata, che ritraggono Doisneau insieme alla propria famiglia. Al primo piano si incontra invece le parte dedicata alle botteghe e ai piccoli negozi, passando per la vita quotidiana dei parigini e del loro amore. Qui infatti troverete la famosissima fotografia del Bacio all’Hotel de Ville e di altre scene romantiche. Passiamo poi ai parigini, il soggetto prediletto di Robert Doisneau e ai bambini, che ha sempre amato immortalare. Al piano superiore invece si possono ammirare le fotografie del periodo in cui lavorò per Vogue e quindi immortalò la mondanità in tutte le sue sfaccettature per finire con la sezione dedicata ai personaggi famosi, molti dei quali erano suoi amici. Giusto per citarne qualcuno, Doisneau frequentava Jacques Prevert, Simone de Beauvoir, Pablo Picasso e Jean Cocteau.
La mostra: informazioni utili
La mostra Un Certain è curata dall’Atelier Robert Doisneau e realizzata a partire dalle stampe originali della sua collezione. Un progetto voluto dalle figlie di Doisneau che hanno selezionato 143 fotografie in bianco e nero e a colori, realizzate nei 60 anni di attività dell’artista. La mostra è ospitata a Villa Mussolini, è possibile acquistare i biglietti direttamente in villa, online sul sito e presso l’ufficio Iat a Riccione (Piazzale Ceccarini 11). Fino al 10/9 la mostra sarà aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 23. Dal 12/9 al 12/11 dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 20. Il costo del biglietto è di 12 euro.
Una mostra davvero bellissima che vi consiglio di vedere, grazia alla quale vi teletrasporterete nella bellissima Parigi del secolo scorso.
Avete mai sentito parlare del Museo della Piadina?! Il primo Museo della Piadina al mondo è stato aperto da poco e si trova a San Giovanni in Marignano. Siete curiosi di scoprire l’intero mondo del “Pane nazionale dei romagnoli”? Andiamo!!!
Tour Piadina Experience
Nel primo Museo della Piadina al mondo farete un vero e proprio viaggio nel mondo della piadina grazie al Tour Piadina Experience; sarà un viaggio immersivo, partendo dal Neolitico fino ai nostri giorni, scoprendo aneddoti e piccoli segreti. In fin dei conti la piadina esiste da millenni e un video vi aiuterà a ripercorrere tutte le epoche storiche. Ci sarà poi una parte dedicata interamente alle tradizioni contadine, con oggetti e utensili che molto probabilmente avrete già visto nelle case dei vostri nonni e che vi aiuteranno a comprendere la dimensione domestica, quando il sabato sera ci si riuniva tra amici con dell’ottima piadina e del buon vino… non occorreva altro se non la voglia di stare insieme. Il museo è suddiviso in più aree, troverete una parte dedicata al legame tra “Piadina e Motori” perché è risaputo che i romagnoli amano la velocità e l’adrenalina. Sognerete nella “Sala della Magia” dove vi verrà spiegata la magia che si rinnova ogni giorno e grazie alla quale, insieme al grano e agli altri elementi, si crea la nostra amata piadina. Sono sicura che non vi dimenticherete facilmente della passeggiata sul Tunnel Panoramico da dove ammirare le fasi della produzione della piadina dall’impasto a riposo, fino ad arrivare alla cottura. Poteva forse mancare il momento assaggio? Assolutamente no, quindi entreranno in gioco anche le vostre papille gustative. Ormai l’avrete capito, vivrete un’esperienza a 360°.
Attività aggiuntiva: Mani in Pasta
Dopo aver partecipato al tour con tutte le nozioni relative alla piadina, avrete la possibilità di aggiungere un’attività molto divertente ovvero l‘esperienza “Mani in Pasta”. Insieme alle Azdore Romagnole metterete letteralmente le mani in pasta partecipando ad un vero e proprio corso di Piadina e di Cassoncini Romagnoli che ovviamente poi vi gusterete, il tutto al ritmo di musica romagnola. Secondo me non potete perdervela.
Osteria
Dopo aver ricevuto nozioni storiche, aver visto il processo produttivo, aver testato la vostra abilità come “Azdore” e aver assaggiato questa bontà, che ne dite di rilassarvi e gustarvi con calma una (o più) delle piadine classiche o piadine speciali dello chef dell’Osteria?! Terminata la visita, pendete la scorciatoia scendendo dalla scivolo e vi ritroverete all’ingresso dell’Osteria, dove volendo potete anche acquistare i prodotti di Riccione Piadina direttamente nello shop.
Info e prezzi
E’ possibile prenotare un tour individuale nei giorni di giovedì e venerdì alle ore 11:30 o prenotare una visita guidata per un gruppo (minimo 15 persone). Ma non è finita qui perché questa fantastica esperienza è pensata anche per i più piccoli attraverso una visita dedicata alle scuole. La visita al museo più la degustazione ha un costo di 10€ per gli adulti mentre il laboratorio “Mani in Pasta” ha un costo aggiuntivo di 25€ e deve essere prenotato in anticipo. Per tutte le info o le domande potete consultare il sito o mandare una mail a info@piadinaexperience.com o telefonare l 342652268.
Longiano è un bellissimo borgo romagnolo, incastonato tra le verdi colline fra le province di Rimini e Cesena. Ne avete mai sentito parlare? Pur essendo piccino, racchiude al suo interno diversi musei davvero interessanti, ottimi ristoranti e una veduta davvero fantastica. Che dite, inizio ad illustrarvi cosa vedere?
Museo del territorio
Se avete l’animo nostalgico o semplicemente siete curiosi di scoprire utensili, giochi o quant’altro appartenuti ad epoche precedenti alla vostra, questo è il luogo giusto per voi. Due interi piani divisi per categoria colmi di ogni più svariato oggetto proveniente dal passato. Iniziamo con la stanza dei giochi dove la vostra attenzione sarà catturata da un magnifico esemplare di calciobalilla per poi passare alla stanza degli attrezzi o a quella degli utensili e oggetti di vita quotidiana. Non mancano collezioni, macchine fotografiche, monete e locandine. Nel giardino esterno poi troverete gli attrezzi legati alla vita contadina. Un vero tuffo nel passato. Il museo è gratuito ed è aperto il sabato, la domenica e i giorni festivi.
Fondazione Tito Balestra
Sempre nella parte alta del borgo trovate la Fondazione Tito Balestra; questa esposizione di arte moderna e contemporanea è ospitata all’interno del castello Malatestiano.
Vi consiglio di salire e come prima cosa di ammirare sia il panorama che il cortile del castello con varie installazioni e una vasca monumentale. La collezione esposta all’interno invece vanta più di 2000 opere fra oli, opere di grafica e di scultura, più ovviamente le poesie di Tito Balestra. Troviamo opere di Chagall, Goya, Matisse, De Pisis e di tanti altri. Il biglietto d’ingresso ha un costo di 7 euro.
Museo italiano della ghisa
Una vera chicca è il Museo italiano della ghisa ospitato all’interno della ex chiesa di Santa Maria delle Lacrime. Qui potrete ammirare alcuni degli esempi più significativi dell’intera collezione. Enormi candelabri in ghisa provenienti da diverse città italiane ed europee, mascheroni e fontane dai quali sgorgava l’acqua e infine diversi picchiotti per porta vi faranno fare un tuffo nel passato, anche grazie alle fotografie d’epoca che accompagnano gli oggetti esposti. L’ingresso è gratuito e il museo è aperto il sabato, la domenica e i giorni festivi.
Rifugio bellico
Una volta usciti da qui, vi consiglio di percorrere il rifugio bellico che attraversa il paese e che diede rifugio a tantissime persone durante la guerra. Il passaggio è libero e devo ammettere che è tenuto molto bene e che fa davvero effetto percorrerlo. Al suo interno una piccola esposizione di cimeli di guerra.
Museo d’Arte Sacra
Passiamo adesso dalla parte bellica a quella sacra, varcando le porte dell’Oratorio di San Giuseppe Nuovo. Qui troverete diversi oggetti sacri, importanti opere d’arte, reliquie ed ex-voto. Anche in questo caso l’ingresso è gratuito il sabato, la domenica e i giorni festivi.
Galleria delle maschere
Lasciando alle vostre spalle il castello e dirigendovi verso il teatro, non perdetevi la Galleria delle maschere. All’interno dell’ex convento di San Girolamo potete ammirare 31 bronzi raffiguranti le maschere della commedia dell’arte realizzate dall’artista Domenico Neri. Ingresso gratuito sabato, domenica e festivi.
Per effettuare una visita completa di Longiano non perdetevi il Teatro Petrella, splendido esempio di teatro ottocentesco all’italiana” e il Santuario del Ss. Crocifisso che custodisce una duecentesca immagine di Cristo Crocifisso.
Longiano, borgo bandiera arancione è uno dei borghi più belli della Romagna e merita sicuramente una visita.
Cosa vedere nei dintorni
Dopo aver curiosato fra i musei e le stradine di Longiano, potete approfittarne per fare un giro a Cesena o a Forlì, mentre se amate i borghi vi consiglio Savignano sul Rubicone con la sua storia millenaria.
Quanti amanti del brunch come me? Non dico di vere una fissa, ma la colazione e il brunch mi attirano molto in questo ultimo periodo, più di aperitivi e cene. Se amate iniziare la giornata nel migliore dei modi, vi consiglio 3 posticini che ho provato in prima persona e che vi piaceranno di sicuro.
Oltreborgo
Già la sua posizione è un valore aggiunto, trovandosi a Santarcangelo di Romagna, dopo o prima di accomodarvi e gustare tutte le prelibatezze, potete approfittarne per fare un giretto in uno dei miei borghi preferiti. Il locale è piccino, quindi prenotate per tempo, ma è davvero troppo carino. Curato nei minimi dettagli, vi gusterete un brunch servito in un super vassoio che accoglierà tutte le pietanze: un piatto dolce, uno salato, una verdura e uno yogurt, bevanda e cookies sempre inclusi. Il brunch vi aspetta il sabato e la domenica dalle 11 alle 14.
Bar Giambellino
Ci spostiamo a Gambettola per gustare un brunch da mille e una notte. Al Bar Giambellino, sulla via principale, vivrete una vera e propria esperienza, non solo culinaria. Il locale infatti catturerà senza ombra di dubbio la vostra attenzione e i piatti fra cui scegliere vi metteranno a dura prova. Questo locale infatti vi farà scegliere fra ben 3 tipologie differenti: lo Zdoura brunch, il Luvarià brungh e il Famona brunch. L’appuntamento è per tutti i sabati e tutte le domeniche dalle 9 alle 12.
Qcorner
Ci spostiamo a Faenza per gustare qualcosa di strepitoso. Il Qcorner è un laboratorio che utilizza materie prime bio a km0 per creare delle vere prelibatezze. Essendo aperto tutti i giorni dalle 7 alle 21, avete un’ampia scelta sull’orario in cui andare, non siete vincolati all’ora del brunch, ma potete comunque andare in quell’orario e comporvi il vostro piatto ideale. Anche qui la cura al dettaglio fa la differenza.
Non vi resta che testarli e farmi sapere cosa ne pensate, io intanto vado alla scoperta di qualche altro bel posticino.
Se invece cercate una colazione imperdibile, guardate qui.
Il Natale è alle porte e siamo tutti alla ricerca di mercatini di Natale dove assaporare la magia di questo periodo dell’anno. Dopo avervi portato a Candelara, Mombaroccio, e Arezzo, oggi vi porto in Romagna. La città di Riccione viene – giustamente- sempre accostata all’estate e alle attività legate al mare, ma dovete sapere che per gli eventi natalizi non è da meno e quest’anno lo spettacolo si preannuncia davvero meraviglioso. Dal 3 dicembre all’8 gennaio, la città di Riccione sarà avvolta dalla magia del Natale. Ma cosa aspettarsi nello specifico?
Il bosco d’inverno
La famosa passeggiata fra i negozi di Viale Ceccarini si trasformerà nella bellissima passeggiata nel bosco d’inverno, il viale infatti sarà addobbato da grandi archi di luce (led bianco caldo a bassissimo consumo) avvolti in una coltre di verde boschivo fra cui rami di pino, bacche, vischio e mirto. Si punta sul Natale Verde, il Natale ecologico.
Il giardino sul mare
L’iconica fontana di Tonino Guerra alla fine del viale e affacciata sul mare sarà circondata dal “Giardino sul mare”. I creatori di Giardini d’Autore abbelliranno il piazzale Roma con alberi, piante e rami, trasformandolo per l’occasione in un luogo incantato dove il tempo sembra essersi fermato fra i suoni della natura e le luci. Proprio in questa zona, ogni weekend verranno effettuate delle attività ludiche e dei workshop per i più piccoli da La Bottega Culturale. Letture animate, racconti di Natale e musiche a tema lasceranno i vostri bimbi senza parole. Ciliegina sulla torta è la serra illuminata da luci soffuse al centro del piazzale. Dal tardo pomeriggio, nel weekend, il bosco apre le porte ai più grandi, con l’animazione e il dj set.
The Show – Christmas Dream
Poteva forse mancare uno spettacolo natalizio? A Riccione la musica delle feste è diffusa per la città grazie ad uno spettacolo itinerante che incontra il pubblico nei diversi quartieri della città: The Show. Il tutto si svolge a bordo di un trenino che ospita un teatro in movimento. Gli spettacoli saranno nelle giornate del 3, 17, 24, 27 e 30 dicembre.
Il villaggio di Natale
Non possiamo calarci completamente nell’atmosfera natalizia senza un villaggio di Natale e a Riccione le casette sono ispirate all’antica tradizione delle cabine da spiaggia dove poter trovare prodotti a km zero e made in Italy.
Din don dan, quartieri in festa
Ogni quartiere della città sprigionerà l’atmosfera natalizia con esibizioni musicali. Le performance sono due, alle 20:30 w alle 21:30 nei giorni 5, 7, 9, 11, 13, 15, 17, 19, 21 e 23 dicembre.
Musical “Permette signora!”
Sabato 10 e domenica 11 dicembre si svolgerà anche il bellissimo musical “Permette signora!” ambientato nella Riccione balneare degli anni 60 dove si ascoltava la musica al jukebox e si incontravano i latin lover riccionesi. Un’occasione perfetta per fare un salto nel passato. Per tutte le info e per acquistare i biglietti cliccate qui.
I concerti
Non mancheranno di certo i concerti a far da cornice alla città addobbata a festa. Si inizia lunedì 12 dicembre con il premio “San Martino d’oro” che porterà a Riccione il concerto di Ron e Mirko Casadei. Il Concerto di Santo Stefano, alle 21 presso la Sala della Concordia del Palazzo dei Congressi, vedrà protagonisti Morgan e Federico Mecozzi con una profonda devozione per il grande Franco Battiato. Il 28 dicembre ci sarà il tradizionale Concerto degli Auguri affidato al grande musicista Mario Marzi. Concludiamo poi in bellezza con il Concerto di San Silvestro che vede protagonisti Aria e gli Extraliscio. Non mancheranno cori e spettacoli itineranti, come la rassegna “Dai cori al cuore” che prevede concerti fino all’8 gennaio nelle chiese e negli spazi culturali di Riccione. Il Concerto di Capodanno è ad ingresso libero, quello di Santo Stefano e quello degli Auguri hanno un biglietto-invito che potrà essere ritirato, fino a esaurimento, presso l’ufficio Iat del Palazzo del Turismo a partire dalle 9 del 17 dicembre.
Riccione quest’anno ha festeggiato i suoi primi 100 anni e gli eventi e le manifestazioni continuano fino all’8 gennaio. Dopo aver fatto una full immersion di Natale, vi consiglio una visita alle mostre “Tessere i Sogni” di Luca Barberini a Villa Franceschi e “Frida Kahlo. Una vita per immagini” a Villa Mussolini.
Buon Natale romagnolo viaggiatori!
Alla prossima avventura, viaggiatrice seriale.
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