A pochi km da Ferrara si trova il Villaggio del Cinema, ne avete mai sentito parlare? Si tratta di Gherardi, un piccolo paese con meno di 100 abitanti.
King Kong a Gherardi
La storia di Gherardi
Gherardi, l’ultimo borgo giardino è nato all’inizio del 1900 ed è figlio dei grandi lavori di bonifica del basso ferrarese. Un paese rurale fatto di cascine, di tradizioni contadine e di lavori agricoli, lontano dalle grandi città come Ferrara e Ravenna, dove la vita scorreva lenta. Negli anni ’50, periodo di massimo splendore di Gherardi, il paese contava circa 2500 abitanti ma a partire dagli anni ’70 ha conosciuto lo spopolamento ed oggi gli abitanti sono poco più di 60.
Murale a Gherardi
Il progetto “Gherardi Villaggio del Cinema”
Dall’esigenza di combattere questo spopolamento, nasce il progetto” Gherardi Villaggio dl Cinema” che riporta in queste zone la magnificenza del cinema ferrarese ed emiliano/romagnolo sotto forma di murales. Si tratta di un luogo fermo el tempo in cui poter fare un viaggio a ritroso attraverso i mostri sacri del cinema come Luchino Visconti, Pupi Avati, Roberto Rossellini, Michelangelo Antonioni, Carlo Rambaldi e tanti altri. Dal 2022 le facciate degli edifici corrose dal tempo, hanno ripreso vita grazie alla pittura urbana e grazie a giovani artisti italiani. Al momento ci sono poco meno di 20 opere, ma ogni anno il numero cresce. Potrete ammirare murales relativi ai film Riso Amaro, Il Giardino dei Finzi Contini, Le Avventure di Pinocchio, La Casa dalle finestre che ridono, King Kong, E.T. L’Extra Terrestre e tanti altri. E’ possibile visitare Gherardi in autonomia o partecipando a visite guidate e per i più affamati è possibile mangiare “come una volta” alla trattoria “Ciak, si mangia!” dove gustare i piatti della tradizione ferrarese.
Trattoria “Ciak, si mangia!”
Per gli amanti del cinema e della street art questa è una tappa imperdibile, facilmente raggiungibile da Ferrera e da Ravenna. Perfetto per una gita fuori porta.
Il trekking che vi propongo oggi ci porta alla vetta del monte Ventasso in provincia di Reggio Emilia.
Foliage al lago Calamone
Da dove prendere il sentierotrekking per il Ventasso
Il sentiero effettivo parte dal Lago Calamone, quindi dopo aver parcheggiato l’auto nel parcheggio di Ventasso Laghi raggiungete il lago e magari approfittatene per ammirarlo in tutto il suo splendore, soprattutto nel periodo autunnale, prima di iniziare il sentiero che vi porterà alla vetta del Ventasso. L’inizio del sentiero sarà proprio dopo il rifugio Venusta, sulla destra.
Veduta dal monte Ventasso
Il sentiero del trekking
Procedete dunque sul sentiero CAI 661 indicato sugli appositi segnali e iniziate la salita. Nella prima parte attraverserete una faggeta iniziando a salire di quota, fino ad arrivare in una zona pianeggiante, dove troverete un cartello con diverse indicazioni. Da qui mancano poco più di 30 minuti per arrivare a destinazione, potreste approfittarne per fare una piccola pausa. Poco dopo essere ripartiti vi ritroverete a dover affrontare una scelta: da questo punto infatti il sentiero è praticamente ad anello, proseguendo sulla destra prendete la via normale , più lunga e meno impegnativa, proseguendo sulla sinistra invece prendete la via diretta, più ripida, più corta e più panoramica perché si affaccia sul versante del lago Calamone.
Bivio trekking monte Ventasso
Entrambe portano allo stesso identico punto e cioè alla croce a 1727 m slm, potete anche optare per farne una all’andata e una al ritorno. Arrivati sulla vetta del Ventasso, godetevi il meraviglioso panorama, io ci sono stata ad ottobre e lo spettacolo del foliage era incredibile.
Croce monte Ventasso
Il dislivello totale è di circa 470m e il tempo stimato per l’intero anello è di circa 3 ore. Sulla via del ritorno, se volete vedere qualcosa di diverso, una volta giunti alla parte pianeggiante proseguite dritto e percorrete il sentiero CAI 667B che vi riporterà sempre al lago. Come ricompensa dopo la fatica, vi suggerisco un pausa pranzo o merenda al rifugio Venusta, con vista sul lago.
Veduta sul lago Calamone dal monte Ventasso
Un trekking non troppo impegnativo ma che regala soddisfazioni in ogni periodo dell’anno. Se cercate altri spunti in zona, potrebbe interessarvi il trekking alla Pietra di Bismantova o un itinerario nelle terre di Matilde di Canossa.
Festeggiate il giorno di San Martino??!!
A Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini negli anni si è consolidata una bella festa, la “Fira di becc” ossia la festa dei cornuti.
In prossimità dell’11 novembre (giorno di San Martino) si svolge questa sagra di paese nel centro storico.
Le due attrazioni principali sono i cantastorie e le “corna” appese sotto l’arco della Piazza Garganelli che dovrebbero segnalare, oscillando, se la persona che vi passa sotto in quel momento è stata vittima del tradimento dell’amato/a.
Fiera dei cornuti Santarcangelo di Romagna
E’ inoltre la festa del cibo con i tanti prodotti tipici romagnoli e di tante altre regioni italiane esposti in diversi stand, per non parlare dei locali tipicamente romagnoli in cui poter gustare la buonissima piadina o la polenta.
Oltre al cibo non mancano però esposizioni di antiquariato, macchine agricole e bancarelle in genere.
La Romagna e i romagnoli sono talmente di cuore ed accoglienti che non ci si può trovare male in questa festa.
Corna della Fiera di Bec di Santarcangelo di Romagna
Brindate con del sangiovese mi raccomando.
Quest’anno la festa inizierà il giorno 8 novembre e terminerà martedì 11 novembre 2025. Se siete appassionati di street art guardatevi attorno. Alla prossima sagra,
Viaggiatrice seriale.
Tra Montefeltro e Rimini sorge un bellissimo borgo unico nel suo genere: Pennabilli. Questo luogo fu scelto da Tonino Guerra come casa nell’ultima parte della sua vita e passeggiando tra le sue viuzze troverai tantissimi legami con il poeta e artista, oltre ovviamente alla sua casa, Casa dei Mandorli.
L’arco delle favole per gli occhi dell’infanzia
Cosa vedere: i luoghi di Tonino Guerra
Pur essendo piccino, il borgo ospita tantissimi musei e attrazioni da non perdere. Continuando a parlare del legame con Tonino Guerra, da non perdere il Museo diffuso “I Luoghi dell’Anima”, un percorso che tocca diverse opere e diversi luoghi come “L’Orto dei Frutti Dimenticati” che sopita piante da frutto appartenenti alla flora spontanea appenninica. Troviamo ad esempio la pera cotogna, l’uva spina, il biricoccolo e tante altre qualità. Questo museo ospita anche delle opere di Tonino Guerra e di altri artisti contemporanei come “Il Rifugio delle Madonne Abbandonate”, ovvero una parete in cui sono state collocate Madonne in ceramica e terracotta o “L’Arco delle Favole per gli Occhi dell’Infanzia”, che è possibile oltrepassare e dopo il quale si può ammirare “Il Gelso della Pace”, piantato per ricordare la visita a Pennabilli del Dalai Lama. Continuando la passeggiata si incontrano la “Cappella di Tarkovskij” dedicata all’omonimo regista, una fontana a forma di foglia chiamata “La Voce della Foglia”. Si arriva poi all’antico lavatoio ora abbellito da formelle in ceramica sulle quali sono stati incisi i nomi dei mesi e le caratteristiche di ognuno di essi; sul tetto del lavatoio invece si può ammirare una meridiana denominata “L’Orologio Umano”.
La meridiana dell’Orto dei frutti dimenticati
Altre piccole opere sono presenti all’interno dell’orto fra cui la meridiana dedicata da Tonino Guerra all’amico Federico Fellini e a sua moglie Giulietta Masina. L’intero borgo è disseminato di meridiane, quindi mentre passeggiate ogni tanto alzate lo sguardo verso le pareti delle abitazioni e vedrete dei piccoli tesori. Sempre sulle facciate delle case prestate attenzione alle formelle in ceramica con impresse le biografie di personaggi folkloristici di Pennabilli, denominate “Le Parole sui Muri”. Molto curioso a mio avviso è “L’Angelo coi Baffi” situato all’interno della ex cappellina dei Caduti, un quadro ispirato da un racconto di Tonino Guerra circondato da uccelli impagliati e collocato dietro ad una grata.
L’Angelo coi baffi di Pennabilli
Un altro luogo dell’anima è “Il Santuario dei Pensieri”, un insieme di 7 sculture in pietra che invitano alla meditazione. Per concludere la descrizione dei “Luoghi dell’Anima” di Tonino Guerra, mancano 2 tappe per le quali però è necessario prendere l’auto in quanto si trovano un po’ fuori e sono “La Madonna del Rettangolo di Neve” e il “Giardino Pietrificato”.
Cosa vedere: il Piccolo Tibet
Dopo aver visitato i luoghi dell’anima di Tonino Guerra, la visita prosegue andando alla scoperta delle altre attrazioni: facciamo un salto in Tibet grazie alla “Campana di Lhasa” inaugurata direttamente dal Dalai Lama in persona nel 2005 per ricordare il missionario frà Orazio da Pennabilli. Da questo punto si gode di un panorama eccezionale. Di fianco alla campana, copia esatta di quella del convento dei Cappuccini di Lhasa, si trovano 3 mulini di preghiera tibetani che simboleggiano l’incontro tra le religioni del mondo. Poco distante da qui da non perdere il Chorten che celebra l’incontro tra frà Orazio, i missionari Cappuccini marchigiani e i tibetani.
Una delle meridiane di Pennabilli
Cosa vedere: i musei
Concludiamo la visita con 3 musei imperdibili: il museo “Il Mondo di Tonino Guerra” all’interno del quale potrai conoscere la sua figura a 360° e il Museo del Calcolo Mateureka dove scoprire ed ammirare i più svariati attrezzi per fare i calcoli; risalenti anche a più di 4000 anni fa. Un altro museo ubicato nel cuore di Pennabilli è il Museo del Montefeltro, ovvero il museo diocesano con una parte dedicata ai reperti archeologici ritrovati in zona.
Quando si sente nominare Pennabilli, il primo pensiero è quello del Festival degli Artisti in Piazza che ha reso famosa la cittadina e che si ripete ogni anno nel mese di Giugno da quasi 30 anni. Il Piccolo Tibet, altro nome che viene attribuito a questo borgo è un vero e proprio scrigno di tesori, così piccolo ma così ricco di storia, attrazioni e panorami mozzafiato.
Se anche voi siete amanti delle fioriture, ho questa domanda da farvi: avete mai visto un paese disseminato di ortensie in fiore? Segnatevi questo nome: Tresana.
Fioritura delle ortensie a Tresana
Nel cuore dell’appennino bolognese sorge questo piccolo borgo che nei mesi estivi si trasforma totalmente grazie alla meravigliosa fioritura delle ortensie ; macchie blu, violetto, bianche e rosa colorano la base verde data dalla tanta vegetazione e le poche casette in sasso risaltano maggiormente al primo colpo d’occhio. I paese è davvero piccolissimo e potrete arrivarci sia in auto che con un bel trekking.
Abitazioni di Tresana
La storia di Tresana, il paese delle ortensie
Sembra che Tresana sia stata fondata nel 1531 da Francesco degli Antoni, attorno ad una fonte d’acqua ancora esistente. Egli costruì la prima abitazione e negli anni ne lasciò in eredità 2 ai propri figli e così si sviluppò il borgo. Trovandosi a ridosso di un castagneto e una faggeta, pare che furono proprio i castagni la fonte di sostentamento dei suoi abitanti. Il piccolo nucleo di case in sasso e dal tetto con lastra in pietra, tipico dell’appennino, rappresenta oggi la seconda casa per i suoi proprietari che però se ne prendono cura in maniera impeccabile, donando a Tresana un aspetto meraviglioso. L’idea di piantare le ortensie fu proprio di un proprietario di una casetta per cercare di non far finire nel dimenticatoio questo borgo alle pendici del Monte Tresca a 930 m s.l.m. Che dire, l’idea fu più che vincente, tanto che ormai nei mesi di luglio e agosto Tresana è super popolata di camminatori e di amanti dei fiori che non vogliono assolutamente perdersi questo spettacolo della natura.
Viale di ingresso fiorito
Come raggiungere Tresana
Per raggiungere il paese delle ortensie dovrete recarvi in direzione Porretta Terme e da qui seguire le indicazioni per Tresana. La strada da un certo punto in poi non è più asfaltata e presenta un po’ di buche, ma si percorre tranquillamente. Potrete parcheggiare un po’ prima e finire il percorso a piedi immergendovi a 360° nella natura o potrete arrivare a ridosso del borgo. Per i camminatori invece i sentieri sono molteplici.
Tresana il paese delle ortensie
Nei dintorni non perdetevi il Santuario della Madonna del Faggio, Castelluccio e la via dei Mulini.
Nei mesi di luglio e agosto la fioritura delle ortensie regala a Tresana un’aria davvero romantica e fiabesca, ma anche nei restanti mesi dell’anno questo paese dell’appennino saprà stupirvi per la sua bellezza (mi sono ripromessa di tornarci in autunno e questa volta rigorosamente a piedi).
Amanti dei murales, siete mai stati a Cotignola? La mia ricerca continua e dopo aver visto quelli di Santarcangelo di Romagna, Saludecio, Dozza e San Giovanni in Persiceto, sono approdata in questo paesino della Bassa Romagna, inconsapevole del suo tesoro.
Murale “Muzio Attendolo Sforza” a Cotignola
I murales di Cotignola
La cosa che mi ha colpito maggiormente nell’ammirare le opere sulle pareti degli edifici di Cotignola è stato il fatto che ognuna di loro lanciasse un messaggio ben preciso e raccontasse la storia del paese e le sue tradizioni. Di fronte alla Casa delle Arti e dei Mestieri troverete per esempio quello relativo alla Segavecchia che racconta un appuntamento annuale molto sentito dai cotignolesi oppure l’Azdora replicata su due facciate adiacenti ma con un dettaglio differente presente sulle opere, che sta a significare la lotta e la caduta del patriarcato. Bellissimi e con una storia importante sono quelli di Giacomo Attendolo (meglio conosciuto come il Grande Sforza) e della sua amante circondata dai suoi 8 figli. Non perdetevi il murale “dei Giusti” e poco distante quello che raffigura i 3 personaggi più strani e particolari di Cotignola. Una delle cose che ho apprezzato davvero tanto è stata la mappa con il percorso e le varie spiegazioni.
Murale “distributore non automatico di coraggio” a Cotignola
Cotignola: la storia
Sapete da dove deriva il nome Cotignola?! Dalla mela cotogna coltivata nelle campagne circostanti. Oltre a questo aneddoto, il piccolo borgo della Bassa Romagna ha una storia davvero importante, pensate che proprio qui nacque la dinastia degli Sforza. Arrivando a tempi più recenti invece, a Cotignola passava il fronte, proprio a due passi dal centro, sull’argine del fiume Senio, ed è per questo che la cittadina venne rasa al suolo per l’80%. Con sacrificio e impegno (caratteristiche tipiche dei romagnoli) piano piano Cotignola riprese vita, fino a raggiungere l’odierna configurazione.
I murales di Cotignola
Cotignola: cosa vedere oltre ai murales
Come spiegato il precedenza, i murales del progetto “dal museo al paesaggio” che fanno di Cotignola un museo a cielo aperto in costante evoluzione, sono un’attrattiva della cittadina, ma non perdetevi anche Casa Varoli e la Casa delle Arti e dei Mestieri che custodisce al suo interno diversi mascheroni della segavecchia.
“Dietro ogni matto c’è un villaggio”
Enogastronomia
Quando si pensa alla Romagna e alla sua enogastronomia, si può stare veramente tranquilli e anche questa parte di Bassa Romagna non è da meno. Quando vi ritroverete in queste zone non potrete non assaggiare il Burson, un vino rosso ricavato da un vitigno antico, unico e autoctono di Bagnacavallo.
E allora non vi resta che organizzare una gitarella da queste parti, una visita alla scoperta dei murales romagnoli che terminerà rigorosamente a tavola con dell’ottima piadina, ciccioli e un bicchiere di Burson.
Amanti delle sagre a me le orecchie (o meglio gli occhi)!
Se anche voi, come me, adorate scoprire qualche nuovo borgo/località approfittando dello svolgimento di una determinata sagra, ho una proposta molto interessante.
Avete mai sentito parlare della Sagra dell’Anguilla?E sapete anche dove si svolge?!
A Comacchio, in provincia di Ferrara.
A mio avviso rientra fra le sagre più belle che abbia mai visto,per il semplice fatto che è l’abbinamento perfetto di più elementi.
Indubbiamente l’aspetto culinario è alla base di tutto, qui potrete gustate un piatto che molto probabilmente non consumate abitualmente e cioè l’anguilla, cucinata prevalentemente alla griglia.
Le zone di ristoro non mancano di sicuro, potrete gustare risotti o abbuffarvi di cozze e vongole provenienti dalla vicina Goro.
La Sagra dell’Anguilla rappresenta un momento di festa e di aggregazione,da vivere a tavola e non solo.
La location è davvero suggestiva, dopo averla vista, capisco pechè Comacchio viene chiamata la piccola Venezia:i canali attraversano tutto l’abitato fino a gettarsi nella laguna.
Scorci di Comacchio
Quest’ultima è un’altra imperdibile attrazione,potreste infatti fare un giro in barca e scoprire le bellezze di questo habitat.
Laguna
Tornando alla terraferma, troverete un mercatino allestito con tutti i prodotti tipici della zona e se siete appassionati di arte non perdetevi il dipinto del Guercino al Museo Delta Antico.
Un aspetto sportivo/goliardico è quello della gara dei Vulicepi, le imbarcazioni tipiche comacchiesi condotte dai migliori barcaioli della zona.
Questo e tanto altro è quello che troverete alla Sagra dell’Anguilla di Comacchio che quest’anno si svolge nei fine settimana 30settembre -01-07-08-14-15 ottobre 2023.
Anguilla servita con polenta
Io ci sono stata lo scorso anno e ho trascorso una giornata favolosa, non vi resta che organizzarvi velocemente e andare alla scoperta di questo pezzetto di Italia e soprattutto dei suoi sapori.
Alla prossima sagra,
Viaggiatrice seriale.
La colazione è un momento importante della giornata, quante volte l’avete sentito dire?! Se anche voi come me, durante la settimana fate una normalissima colazione a casa e volete concedervi una coccola, magari durante il fine settimana, ecco 3 colazioni imperdibili tra Pesaro e Riccione.
Bistrò dell’Hotel Excelsior di Pesaro
Che ne dite di una colazione a 5 stelle? Non capita mica tuti i giorni!! E invece potrebbe diventare la vostra nuova routine, perché la colazione al Bistrò dell’Hotel Excelsior, il 5 stelle di Pesaro, è aperta anche ai non ospiti. Immaginatevi in una location super esclusiva a gustare le prelibatezze preparate dallo chef del Rossini Bistrot (locale assolutamente da provare). Avrete solo l’imbarazzo della scelta fra dolci e salati, la giusta carica per affrontare poi una giornata di mare. La colazione è a buffet (oltre qualche piatto caldo da poter ordinare) e ha un costo fisso.
Colazione al Bistrò dell’Hotel Excelsior di Pesaro
Sac à Poche
Ora ci spostiamo a Riccione, anche se vi sembrerà di essere arrivati in un angolino di Francia quando metterete piede al Sac à Poche, una vera e propria chicca riccionese in cui gustare una pasticceria davvero superlativa. Accomodatevi sotto un ombrellone all’esterno o in uno dei tavolini in veranda e concedetevi una giusta e meritata pausa. La colazione è alla carta.
Sac à Poche Riccione
Botanic
Per concludere questa lista delle 3 colazioni imperdibili, ritorno a Pesaro, al Botanic, un nuovo locale in Viale Trieste in cui poter ritagliarsi un momento di relax gustando pancake, croissant dolci e salati, maritozzi e tantissime altre cosine. Adoro la cura dei dettagli e il croissant crema e fragole non me lo toglierò più dalla mente. La colazione è alla carta.
La città di Riccione ospita sempre delle bellissime mostre e in questo periodo non potete perdervi “Un Certain – Robert Doisneau” a Villa Mussolini. Abbiamo tutti bisogno di un po’ di romanticismo in quest’epoca che sembra non conoscere più questo concetto e la mostra a Villa Mussolini ci aiuta sicuramente a ritrovarne un po’.
Bacio all’Hotel de Ville
Robert Doisneau: l’uomo
Perché vi parlo di romanticismo?! Perché Robert Doisneau è l’autore del famosissimo “Bacio all’Hotel de Ville” che tutti almeno una volta nella vita hanno visto. Egli fu uno dei più grandi fotografi del XX secolo, che attraverso la fotografia si avvicinò a mondi completamente opposti fra loro. Pensate che per un periodo della sua vita fu il fotografo di Vogue, documentando quindi la vita dell’aristocrazia, della nobiltà e della Parigi che contava. Ma abbandonato questo contesto e finite le ore di lavoro, amava vivere la periferia di Parigi, i luoghi dei più poveri e degli ultimi. Un uomo pieno di contrasti che ha saputo cogliere ogni aspetto della città di Parigi.
Mostra “Un Certain – Robert Doisneau”
La mostra: cosa aspettarsi
La mostra a Villa Mussolini è suddivisa in tre piani, si inizia con un video esplicativo della vita dell’artista per poi ammirare le fotografie recuperate dalla collezione privata, che ritraggono Doisneau insieme alla propria famiglia. Al primo piano si incontra invece le parte dedicata alle botteghe e ai piccoli negozi, passando per la vita quotidiana dei parigini e del loro amore. Qui infatti troverete la famosissima fotografia del Bacio all’Hotel de Ville e di altre scene romantiche. Passiamo poi ai parigini, il soggetto prediletto di Robert Doisneau e ai bambini, che ha sempre amato immortalare. Al piano superiore invece si possono ammirare le fotografie del periodo in cui lavorò per Vogue e quindi immortalò la mondanità in tutte le sue sfaccettature per finire con la sezione dedicata ai personaggi famosi, molti dei quali erano suoi amici. Giusto per citarne qualcuno, Doisneau frequentava Jacques Prevert, Simone de Beauvoir, Pablo Picasso e Jean Cocteau.
Mostra Robert Doisneau a Riccione
La mostra: informazioni utili
La mostra Un Certain è curata dall’Atelier Robert Doisneau e realizzata a partire dalle stampe originali della sua collezione. Un progetto voluto dalle figlie di Doisneau che hanno selezionato 143 fotografie in bianco e nero e a colori, realizzate nei 60 anni di attività dell’artista. La mostra è ospitata a Villa Mussolini, è possibile acquistare i biglietti direttamente in villa, online sul sito e presso l’ufficio Iat a Riccione (Piazzale Ceccarini 11). Fino al 10/9 la mostra sarà aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 23. Dal 12/9 al 12/11 dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 20. Il costo del biglietto è di 12 euro.
Mostra “Un certain”
Una mostra davvero bellissima che vi consiglio di vedere, grazia alla quale vi teletrasporterete nella bellissima Parigi del secolo scorso.
Avete mai sentito parlare del Museo della Piadina?! Il primo Museo della Piadina al mondo è stato aperto da poco e si trova a San Giovanni in Marignano. Siete curiosi di scoprire l’intero mondo del “Pane nazionale dei romagnoli”? Andiamo!!!
Tour Piadina Experience
Nel primo Museo della Piadina al mondo farete un vero e proprio viaggio nel mondo della piadina grazie al Tour Piadina Experience; sarà un viaggio immersivo, partendo dal Neolitico fino ai nostri giorni, scoprendo aneddoti e piccoli segreti. In fin dei conti la piadina esiste da millenni e un video vi aiuterà a ripercorrere tutte le epoche storiche. Ci sarà poi una parte dedicata interamente alle tradizioni contadine, con oggetti e utensili che molto probabilmente avrete già visto nelle case dei vostri nonni e che vi aiuteranno a comprendere la dimensione domestica, quando il sabato sera ci si riuniva tra amici con dell’ottima piadina e del buon vino… non occorreva altro se non la voglia di stare insieme. Il museo è suddiviso in più aree, troverete una parte dedicata al legame tra “Piadina e Motori” perché è risaputo che i romagnoli amano la velocità e l’adrenalina. Sognerete nella “Sala della Magia” dove vi verrà spiegata la magia che si rinnova ogni giorno e grazie alla quale, insieme al grano e agli altri elementi, si crea la nostra amata piadina. Sono sicura che non vi dimenticherete facilmente della passeggiata sul Tunnel Panoramico da dove ammirare le fasi della produzione della piadina dall’impasto a riposo, fino ad arrivare alla cottura. Poteva forse mancare il momento assaggio? Assolutamente no, quindi entreranno in gioco anche le vostre papille gustative. Ormai l’avrete capito, vivrete un’esperienza a 360°.
Angolo Motori al Museo della Piadina
Attività aggiuntiva: Mani in Pasta
Dopo aver partecipato al tour con tutte le nozioni relative alla piadina, avrete la possibilità di aggiungere un’attività molto divertente ovvero l‘esperienza “Mani in Pasta”. Insieme alle Azdore Romagnole metterete letteralmente le mani in pasta partecipando ad un vero e proprio corso di Piadina e di Cassoncini Romagnoli che ovviamente poi vi gusterete, il tutto al ritmo di musica romagnola. Secondo me non potete perdervela.
Museo della Piadina
Osteria
Dopo aver ricevuto nozioni storiche, aver visto il processo produttivo, aver testato la vostra abilità come “Azdore” e aver assaggiato questa bontà, che ne dite di rilassarvi e gustarvi con calma una (o più) delle piadine classiche o piadine speciali dello chef dell’Osteria?! Terminata la visita, pendete la scorciatoia scendendo dalla scivolo e vi ritroverete all’ingresso dell’Osteria, dove volendo potete anche acquistare i prodotti di Riccione Piadina direttamente nello shop.
Info e prezzi
E’ possibile prenotare un tour individuale nei giorni di giovedì e venerdì alle ore 11:30 o prenotare una visita guidata per un gruppo (minimo 15 persone). Ma non è finita qui perché questa fantastica esperienza è pensata anche per i più piccoli attraverso una visita dedicata alle scuole. La visita al museo più la degustazione ha un costo di 10€ per gli adulti mentre il laboratorio “Mani in Pasta” ha un costo aggiuntivo di 25€ e deve essere prenotato in anticipo. Per tutte le info o le domande potete consultare il sito o mandare una mail a info@piadinaexperience.com o telefonare l 342652268.
Corner Shop Museo della Piadina
Buona Piadina Experience a tutti voi!
Alla prossima esperienza, viaggiatrice seriale.
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