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Europa, Mondo

Dove nacque la maionese? A Minorca!!!

Se doveste dirmi il nome di una nazione collegato alla maionese, cosa scegliereste?!
Francia,vero?!
Dopo la mia vacanzina a Minorca ho scoperto che non è affatto vero…..o meglio, la storia che si racconta è un’altra,poi non so dove sta la verità!
Secondo un’ipotesi, il maresciallo francese Richelieu contribuì alla diffusione di una delle salse più conosciute al mondo e si narra che durante la sua permanenza a Minorca si innamorò di una mahonesa (abitante di Maò) che gli rivelò alcuni segreti della cucina minorchina.

Fra queste pietanze sembra che ci fosse anche la ricetta usata dai contadini del posto per riprendere le forze dopo le lunghe giornate di lavoro nei campi: olio di oliva sbattuto con uova, sale e aglio.
Questa storia fa pensare che dalla salsa all i ali (aglio ed olio) tipica della Baleari e dal nome mahonesa nacque la più nobile versione francese.
Strano vero?!
Uno degli aspetti migliori del viaggiare è quello di arricchirsi…anche di segreti culinari!
Alla prossima storia,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Cosa fare a Minorca in un fine settimana

Obiettivo raggiunto!!
Ho realizzato uno dei miei traveldream2015…..destinazione Minorca!!!
Era davvero tanto che volevo visitarla e finalmente un mese fa ci sono riuscita!!!
Le isole più piccole sono i luoghi migliori per trascorrere le proprie vacanze…. soprattutto se si riesce a non viaggiare in alta stagione.
Inizio luglio diciamo che è il periodo al limite, ancora le spiagge non sono completamente invase dai turisti, ma gli arrivi aumentano ogni  giorno di più.
Minorca è la sorellina minore di Maiorca, ma è più grande di Ibiza.
Le Baleari sono davvero belle e suggestive, ma quest’isola mi ha letteralmente conquistato.
Vedevo in continuazione fotografie con un’acqua talmente limpida che sembrava non potesse essere reale e invece era proprio così.
Sono partita da Roma insieme alla mia amica e una volta atterrate abbiamo ritirato l’auto a noleggio che avevamo prenotato da casa e ci siamo dirette al nostro alloggio.
Dopo un po’ di “studio” abbiamo deciso di pernottare a Ciutadella, la vecchia capitale che si trova nella parte settentrionale dell’isola e la nostra scelta si è rivelata poi la migliore.
La cittadina è davvero carina e la sera raggiungevamo a piedi il centro ricco di ristoranti e locali;una sera abbiamo raggiunto anche l’estremità opposta dell’isola solamente per cena, in quanto le distanze sono davvero brevi e dopo 40 km circa abbiamo raggiunto Binibequer.
Inutile dire che il motivo della mia visita è stato il meraviglioso mare, ma Minorca offre anche tanto altro.

E’ un’isola selvaggia, molte spiagge si raggiungono infatti dopo camminate all’interno delle pinete, è la meta perfetta anche per i ciclisti grazie al numero elevato di piste sterrate perfette da percorrere in mountain bike e molti turisti amano spostarsi in kayak.
Diciamo che le attività possibili sono veramente tante.
La storia dell’isola ha visto cambiare diversi soggetti, si parte dagli arabi che hanno poi lasciato il posto agli inglesi ed ai francesi.
Girare in macchina – magari per raggiungere una spiaggia – è già uno spettacolo….vedrete i muretti a secco che delimitano le proprietà, il bianco abbagliante delle fattorie, le mucche e i cavalli che cercano di ripararsi sotto uno spicchietto d’ombra,la diversità della fauna e la natura selvaggia in ogni sua forma,che prende il sopravvento su tutto: il 40% di Minorca infatti è un’area protetta.
Un altro aspetto davvero suggestivo è rappresentato dai molteplici fari presenti sull’isola: uno più bello dell’altro!

Faro di Minorca

C’è quello trasformato in bar e quello che è divenuto un museo!
Che senso di libertà che mi trasmettono!!!
Ma è giunto il momento di parlare delle bellissime spiagge.
Il primo giorno,avendo a disposizione solo il pomeriggio ci siamo rilassate a Cala Blanca e abbiamo subito potuto notare la limpidezza dell’acqua.
Il giorno successivo ci siamo dirette a Cala Macarella,ma siccome il mare era un po’ mosso abbiamo intrapreso uno dei tanti cammini nella pineta e dopo qualche km di camminata abbiamo raggiunto Cala Turqueta:un vero spettacolo!
Una cala di medie dimensioni si apriva davanti ai nostri occhi, dopo aver visto per diversi minuti solo il verde degli alberi ed il rosso della terra, abbiamo finalmente avvistato l’azzurro quasi trasparente del mare.Non so se la temperatura esterna era troppo alta o se quella dell’acqua non era troppo bassa, so solamente che sembrava di essere in un paradiso.
Questa è una tappa anche delle varie barche che fanno i giri turistici, quindi in determinati orari troverete molte più persone, ma una volta che la barca riparte, potrete gustarvi la bellezza della caletta.
Qui non c’è nessun bar, quindi ricordatevi di portare il cibo e soprattutto l’acqua da casa.
Essendo consapevoli che ci attendevano diversi km di cammino, dopo pranzo ci siamo rimesse in marcia ma abbiamo fatto una sosta intermedia in una caletta ancora più piccina, ma veramente suggestiva: Cala Macarelleta.

mare a Minorca

Anche qui l’acqua spaziava dall’azzurro al verde acqua,assumendo delle sfumature eccezionali.
Come detto in precedenza,l’isola è molto selvaggia e ci sono pochi servizi;anche qui infatti non troverete nessun punto di ristoro.
Prima di tornare alla macchina abbiamo fatto un’altra sosta, il mare di Cala Macarella si era un po’ calmato rispetto al mattino,così ci siamo fermate in questa grande spiaggia incorniciata da un anello di pietra calcarea grigia e abbiamo attesa il tramonto.
A differenza delle precedenti, qui troverete un bar ed un ristorante.
Diciamo che aver fatto tre spiagge in un giorno ci ha rese soddisfatte ma anche molto affamate, così la sera abbiamo raggiunto il centro di Ciutadella e abbiamo cenato con delle ottime tapas in un localino in piazza.
Le nostre papille gustative hanno assaporato olive, patate brave,crocchette di patate ripiene di prosciutto, una specie di focaccina e una bruschetta al pomodoro! Umh che bontà!

La cucina minorchina è semplice,autentica,naturale ed utilizza soprattutto le verdure locali di stagione;altri piatti da provare sono le empanadas (panzerotti ripieni di verdure o carne), la sobrasada (un salume spalmabile), i bunyols(ciambelle simili a piccoli donuts fatti a mano) e le crespells (dolci cosparsi di zucchero a velo).
Dopo cena abbiamo ammirato la città nella sua veste notturna, con la cattedrale in stile gotico completamente illuminata, le viette invase da turisti e i negozietti che vendono soprattutto articoli di artigianato locale come scarpe in pelle e avarques (sandali) o prodotti alimentari come il gin ed il formaggio.
Il giorno successivo -ossia il nostro ultimo giorno intero- siamo state a Cala Galdana una grande spiaggia con acqua limpidissima che però è circondata da grandi costruzioni e villaggi turistici che rovinano un po’ l’ambiente ed il pomeriggio ci siamo dirette a Cala Pregonda.
Qui lo scenario è completamente differente, infatti si tratta di una baia dalla sabbia rossa raggiungibile grazie ad un sentiero lungo la costa.
Logicamente i colori dell’acqua sono totalmente differenti dalle spiagge con sabbia bianca, ma vi consiglio una visita, è uno spettacolo della natura.

Spiaggia di Minorca

Lasciata la spiaggia abbiamo raggiunto un faro da dove abbiamo ammirato tutto il paesaggio circostante:bellissimo.

Il tempo di una doccia e siamo ripartite alla volta di Binibequer Vell, nel sud dell’isola dove abbiamo gustato un’ottima paella.
La vacanza è quasi giunta al termine, il mattino seguente infatti abbiamo raggiunto l’aeroporto,abbiamo riconsegnato l’auto e siamo volate a casa.
Sono stati due giorni e mezzo di vacanza, ma vissuti tutti al massimo.
Non abbiamo potuto visitate la parte sud di Minorca….magari abbiamo la scusa per ritornarci!
Se vi piace il bel mare e la natura incontaminata,questa piccola isola delle Baleari è la soluzione che fa per voi.
Grazie alla mia amica Lalli!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.