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Aielli, il borgo murales dell’Abruzzo

I borghi che riprendono vita grazie ad opere di riqualificazione sono in aumento e a tal proposito oggi vi porto ad Aielli, il borgo murales dell’Abruzzo.

Aielli, il borgo dei murales d'Abruzzo
Aielli, il borgo dei murales d’Abruzzo

Siamo nel 2017, quando per la prima volta nel piccolo borgo in provincia dell’Aquila si svolge Borgo Universo, un festival artistico che ha ottenuto ormai un riscontro internazionale, trasformando il piccolo paese nel Borgo dei murales d’Abruzzo.

Borgo Universo è un festival di street art che si tiene ogni anno ad Aielli e grazie al quale il borgo si arricchisce di opere; oggi indicativamente si possono ammirare circa 40 murales, facilmente rintracciabili grazie alla mappa che trovate sui vari pannelli.
La cosa bellissima è che ogni opera ha un legame stretto con il territorio e la sua storia, andando più in profondità scoprirete che in ogni murales c’è un pezzetto d’Abruzzo.
Gli artisti che contribuiscono all’incremento dei murales di Aielli sono di fama internazionale.

Aielli
Aielli

Vi svelo una piccola curiosità: i primi murales che furono realizzati avevano tutti un tema comune e cioè l’astronomia, perché vi starete chiedendo?!
La risposta è semplice, Aielli è legatissima a questo argomento, proprio qui infatti nacque nel 1856 Filippo Angelitti e il borgo possiede inoltre un osservatorio astronomico.

Murale di Aielli
Murale di Aielli

Se siete amanti di street art non potete perdervi una visita ad Aielli, il piccolo borgo della Marsica che ha raggiunto una notorietà internazionale.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale

PS: se amate i murales, non perdetevi Satriano di Lucania, San Giovanni in Persiceto, Braccano e Calcio e Covo.

Emilia romagna, Italia

Cotignola: itinerario alla scoperta dei suoi murales

Amanti dei murales, siete mai stati a Cotignola?
La mia ricerca continua e dopo aver visto quelli di Santarcangelo di Romagna, Saludecio, Dozza e San Giovanni in Persiceto, sono approdata in questo paesino della Bassa Romagna, inconsapevole del suo tesoro.

Murale "Muzio Attendolo Sforza" a Cotignola
Murale “Muzio Attendolo Sforza” a Cotignola

I murales di Cotignola

La cosa che mi ha colpito maggiormente nell’ammirare le opere sulle pareti degli edifici di Cotignola è stato il fatto che ognuna di loro lanciasse un messaggio ben preciso e raccontasse la storia del paese e le sue tradizioni.
Di fronte alla Casa delle Arti e dei Mestieri troverete per esempio quello relativo alla Segavecchia che racconta un appuntamento annuale molto sentito dai cotignolesi oppure l’Azdora replicata su due facciate adiacenti ma con un dettaglio differente presente sulle opere, che sta a significare la lotta e la caduta del patriarcato.
Bellissimi e con una storia importante sono quelli di Giacomo Attendolo (meglio conosciuto come il Grande Sforza) e della sua amante circondata dai suoi 8 figli.
Non perdetevi il murale “dei Giusti” e poco distante quello che raffigura i 3 personaggi più strani e particolari di Cotignola.
Una delle cose che ho apprezzato davvero tanto è stata la mappa con il percorso e le varie spiegazioni.

Murale "distributore non automatico di coraggio" a Cotignola
Murale “distributore non automatico di coraggio” a Cotignola

Cotignola: la storia

Sapete da dove deriva il nome Cotignola?! Dalla mela cotogna coltivata nelle campagne circostanti.
Oltre a questo aneddoto, il piccolo borgo della Bassa Romagna ha una storia davvero importante, pensate che proprio qui nacque la dinastia degli Sforza.
Arrivando a tempi più recenti invece, a Cotignola passava il fronte, proprio a due passi dal centro, sull’argine del fiume Senio, ed è per questo che la cittadina venne rasa al suolo per l’80%.
Con sacrificio e impegno (caratteristiche tipiche dei romagnoli) piano piano Cotignola riprese vita, fino a raggiungere l’odierna configurazione.

I murales di Cotignola
I murales di Cotignola

Cotignola: cosa vedere oltre ai murales

Come spiegato il precedenza, i murales del progetto “dal museo al paesaggio” che fanno di Cotignola un museo a cielo aperto in costante evoluzione, sono un’attrattiva della cittadina, ma non perdetevi anche Casa Varoli e la Casa delle Arti e dei Mestieri che custodisce al suo interno diversi mascheroni della segavecchia.

"Dietro ogni matto c'è un villaggio"
“Dietro ogni matto c’è un villaggio”

Enogastronomia

Quando si pensa alla Romagna e alla sua enogastronomia, si può stare veramente tranquilli e anche questa parte di Bassa Romagna non è da meno.
Quando vi ritroverete in queste zone non potrete non assaggiare il Burson, un vino rosso ricavato da un vitigno antico, unico e autoctono di Bagnacavallo.

E allora non vi resta che organizzare una gitarella da queste parti, una visita alla scoperta dei murales romagnoli che terminerà rigorosamente a tavola con dell’ottima piadina, ciccioli e un bicchiere di Burson.

Se cercate borghi dipinti al di fuori dell’Emilia Romagna, vi consiglio Braccano nelle Marche, Satriano di Lucania in Basilicata e Calcio e Covo in Lombardia.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Basilicata, Italia

Satriano di Lucania: la capitale dei murales del Mezzogiorno

Amanti dei borghi dipinti, avete mai sentito parlare di Satriano di Lucania?!
Se la risposta è negativa, leggete con attenzione l’articolo, sono sicura che poi l’aggiungerete alla lista dei luoghi da visitare.

Satriano di Lucania
Satriano di Lucania

I murales di Satriano di Lucania

Il progetto di abbellire il borgo di Satriano di Lucania con dei murales nacque come opera di riqualificazione del centro storico dopo il terremoto del 1980.
Il borgo conta circa 500 murales e viene definito “La capitale dei murales del Mezzogiorno”.
Sulle facciate degli edifici si possono ammirare murales raffiguranti i mestieri popolari, la vita agreste, la devozione religiosa e al contempo le credenze del luogo. Non possono ovviamente mancare poi i personaggi famosi della zona, tra cui il pittore Giovanni De Gregorio -Il Pietrafesa- nato qui alla fine del 1500.

Murale dedicato Giulia Solomita
Murale dedicato Giulia Solomita

Al mio arrivo, una delle opere che ha attirato subito la mia attenzione raffigurava un immenso peperoncino, non a caso Satriano di Lucania ospita un museo del peperoncino lucano.
Ogni anno il numero dei murales aumenta perché nei mesi di luglio e agosto diversi pittori della zona si riuniscono per realizzare tra i 5 e i 10 nuovi dipinti, previa approvazione del progetto.
Il mio consiglio è quello di passeggiare per il borgo guidati solamente dal vostro istinto, così da ritrovarvi di fronte ai più disparati murales.

Satriano di Lucania: cosa vedere oltre ai murales

Sicuramente l’attrazione principale del borgo è il suo lato artistico ma durante una visita, dopo aver ammirato i vari murales, dedicate del tempo anche alle sue principali attrazioni come per esempio la Rocca che ospita il museo dedicato al pittore Giovanni de Gregorio e l’anfiteatro con la sua scacchiera a grandezza umana.
Potete approfondire la vostra conoscenza al Museo del Peperoncino e fare un salto indietro nel tempo di diversi secoli attraverso la torre e le rovine di Satrianum, poco fuori dal borgo.
Concludo svelandovi due particolarità di Satriano di Lucania: una leggenda legata al Moccio degli Abbamonte e il Carnevale di Satriano con le sue tipiche maschere dell’orso, della quaresima e dell’eremita.

Vicoli di Satriano di Lucania
Vicoli di Satriano di Lucania

Ovviamente non poteva mancare la giusta dose di natura, quindi se siete interessati a questo aspetto non perdetevi una passeggiata al Bosco di Ralle dove troverete diversi laghetti artificiali per la pesca sportiva e un’ampia area pic-nic.

Come raggiungere Satriano di Lucania

Già dal nome della località scorgiamo un indizio sulla sua collocazione geografica, infatti ci troviamo in Basilicata, in provincia di Potenza; esso fa parte dei Borghi autentici d’Italia.
Se per esempio siete in zona per fare il Ponte della Luna, il ponte tibetano a due campate più lungo del mondo, aggiungete al vostro itinerario Satriano di Lucania perché dista davvero pochi km.

Uno dei murales di Satriano di Lucania
Uno dei murales di Satriano di Lucania

Se amate i borghi con i murales, vi consiglio Sant’Angelo di Roccalvecce, Saludecio, Dozza, Braccano, Calcio e Covo; se invece cercate cosa visitare vicino Satriano, vi lascio un bellissimo itinerario in provincia di Potenza.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Italia, Lombardia

Calcio e Covo: borghi dipinti fuori Bergamo

Amanti della street art, oggi vi parlo di due borghi dipinti a pochi km da Bergamo, in cui ammirare diverse opere.
Calcio e Covo offrono creazioni diverse fra loro, motivo per cui l’accoppiata dei due borghi a pochi km di distanza l’uno dall’altro mi sembra perfetta per una gita fuori porta.

Il Ratto di Europa a Covo
Il Ratto di Europa a Covo

Borghi dipinti: i murales di Calcio

Calcio, borgo bergamasco dalle origini rurali, di circa 5400 abitanti, ospita ben 47 muri dipinti con svariate tecniche.
Il tutto nasce nel 1995 dall’iniziativa “Narrano i muri” che ha portato ad una lenta trasformazioni del borgo in una sorta di museo a cielo aperto.

Muri dipinti a Calcio
Muri dipinti a Calcio

I dipinti rappresentano il forte legame con l’acqua dato dalla presenza del fiume Oglio e tanti mestieri del passato.
Trattano inoltre temi sociali, leggende o storie realmente accadute legate al territorio.
Vi consiglio di passeggiare liberamente per il paese e di consultare le schede con tutte le spiegazioni e i significati, così da coglierne la vera essenza.

Murale di Calcio

Borghi dipinti: i murales di Covo

E’ giunto il momento di scoprire un altro borgo dipinto e cioè quello di Covo.
Prima di partire però mi sembra giusto consigliarvi di fare una bella pausa pranzo a base di ravioli di Covo.

Ravioli di Covo
Ravioli di Covo

Si tratta infatti del piatto tipico di questo borgo bergamasco e la seconda domenica del mese di ottobre si tiene anche la Sagra del raviolo di Covo, un raviolo di forma quadrata ripieno di carne, spezie e verdura e condito con burro fuso.
Con la pancia piena si hanno più energie per andare alla scoperta dei murales, non è vero?!
Qui le opere sono inferiori numericamente rispetto a Calcio ma molto superiori per quanto riguarda le dimensioni.

Covo, murale dedicato a Giulio De Micheli
Covo, murale dedicato a Giulio De Micheli

Sono inoltre molto più recenti e lo si percepisce bene dai colori ancora vividi.
Non vi resta che passeggiare alla ricerca del “Ratto di Europa“, del “Caravaggio“, del murales dedicato al compositore Giulio De Micheli e di quello della veduta di Covo dall’alto con una donna affacciata alla finestra.

Muri dipinti a Covo
Muri dipinti a Covo

Un’ottima idea se cercate la meta perfetta per una gita fuori porta o se siete diretti a Bergamo o Brescia e volete fare una tappa intermedia.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

P.S.: se siete amanti di street art non perdetevi i borghi di Santarcangelo di Romagna, Saludecio, San Giovanni in Persiceto e Braccano.

Italia, Lazio

Sant’Angelo di Roccalvecce: il paese delle fiabe

In Lazio esiste il paese delle fiabe e il suo nome è Sant’Angelo di Roccalvecce.
Si tratta di un paese d circa 100 abitanti che da qualche anno è rinato grazie alla street art.
Siamo a circa 25 km da Viterbo e Sant’Angelo è una tappa imperdibile in un itinerario in Tuscia.

Cappuccetto Rosso - Sant'Angelo
Cappuccetto Rosso – Sant’Angelo

I murales di Sant’Angelo di Roccalvecce

Il paese stava lentamente morendo, così grazie ad un’idea dell’associazione ACAS, nel 2017 viene realizzato il 1° murales a tema fiabe, che farà ottenere a Sant’Angelo il nome di Paese delle fiabe.
Il primo ad essere stato realizzato è quello di Alice nel paese delle Meraviglie, la cui inaugurazione è stata il 27 novembre 2017… se ci fate caso l’orologio segna le 11:27.

Alice nel paese delle Meraviglie - Sant'Angelo
Alice nel paese delle Meraviglie – Sant’Angelo

A questa opera ne sono seguite tantissime altre, circa 40, realizzate in ogni via del borgo.
Il paese è piccino, quindi dovrete semplicemente passeggiare con il naso all’insù, cercando di trovare quanti più murales possibile.

I tre porcellini - Sant'Angelo
I tre porcellini – Sant’Angelo

Le fiabe raffigurate sono quelle classiche, da Cenerentola ai tre porcellini, da Hansel e Gretel al Gatto con gli stivali, passando per Pinocchio, Mary Poppins e Biancaneve.
Il mio preferito però è quello di Cappuccetto Rosso, le rappresentazioni della nonna e della bimba sono davvero eccezionali.

Hansel e Gretel -Sant'Angelo
Hansel e Gretel -Sant’Angelo

Cosa vedere nei dintorni di Sant’Angelo

Sant’Angelo di Roccalvecce è una meta perfetta per una gita fuori porta, un mondo parallelo in cui trascorrere qualche ora.
I bambini impazziranno, ma vi garantisco che anche gli adulti apprezzeranno questo luogo magico.
In zona non perdetevi Civita di Bagnoregio, Orvieto, Viterbo e Calcata.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

San Giovanni in Persiceto: alla scoperta dei murales

La street art sta prendendo sempre più piede, ci sono addirittura dei percorsi incentrati solamente sull’arte di strada.
Oggi vi porto a scoprire quella di San Giovanni in Persiceto.

I murales di San Giovanni in Persiceto

In provincia di Bologna e più precisamente a San Giovanni in Persiceto, un’intera piazzetta è stata riqualificata e portata al suo massimo splendore grazie al lavoro di Gino Pellegrino.
All’inizio degli anni ’80, venne scelta questa location per ospitare una manifestazione, ma doveva essere assolutamente risistemata per l’occasione.

Piazzetta Betlemme San Giovanni in Persiceto
Piazzetta Betlemme San Giovanni in Persiceto

Fu per questo che l’artista iniziò a dipingere sulle facciate delle case scene di vita agreste, con ortaggi e animali da cortile dalle dimensioni decisamente ingombranti.
Piazzetta Betlemme
divenne così famosa e ancora oggi attira turisti curiosi di scattare fotografie vicino a cavoli, oche e maialini giganti.

Murales di San Giovanni in Persiceto
Murales di San Giovanni in Persiceto

I colori sono tenui e l’atmosfera è davvero piacevole.
Fondamentalmente i murales non sono sparsi per il centro storico ma si trovano solo qui.

Ultimamente ha preso forma una nuova opera sul muro del piazzale della stazione del treno.
Il titolo è “Mille Papaveri Rossi” ed è dedicato alle donne della resistenza, partigiane e non solo, raffigurate come staffette in bicicletta, operaie in tuta da lavoro o braccianti agricole con il cappello di paglia.

Mille Papaveri Rossi
Mille Papaveri Rossi

Una volontà quella della street artist Alice Pasquini di ricordare come il contributo femminile abbia fatto rifiorire gli ideali di libertà e democrazia, come sono rifioriti i papaveri rossi.

Se siete appassionati di murales, non perdetevi Dozza e Saludecio.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Braccano, il borgo dei murales

Un po’ di colore mette sempre di buon umore, che ne dite di fare un giro nel borgo dei murales marchigiano? Siamo a Braccano, il borgo dei murales in provincia di Macerata alle pendici della Riserva del Monte San Vicino e del Canfaito. Passeggiando per il borgo, si incontrano decine di murales che ravvivano le facciate delle case.

Murales di Braccano
Murales di Braccano

Come nasce il borgo dei murales

Per valorizzare il borgo, nel 2001 l’Amministrazione Comunale ha commissionato all’Accademia di Belle Arti di Urbino, Macerata e Brera e a numerosi artisti internazionali diversi murales che sono poi diventati la vera attrattiva. Infatti durante una visita a Braccano, incontrerete diversi turisti che si aggirano tra le viuzze intenti a scovare qualche macchia di colore.

Il lupo di Braccano
Il lupo di Braccano

Tra case, fienili e muretti si contano circa 60 opere, alcune molto belle e altre di un livello inferiore. I miei preferiti sono il lupo e la donna dagli occhi verdi.

Braccano il borgo dei murales
Braccano il borgo dei murales

Escursioni da Braccano: Gola di Jana

Come già detto in precedenza, Braccano vanta una posizione strategica a livello naturalistico, è infatti considerato un ottimo punto di partenza per camminate nel verde. Una passeggiata davvero semplice e adatta anche ai bambini è quella che conduce alla Gola di Jana.

Gola di Jana
Gola di Jana

Attraversate tutto il paese, oltrepassate il ponte e dopo le ultime case vi ritroverete ad un bivio, prendete a sinistra (troverete già i cartelli con le indicazioni) e dopo pochi metri troverete un piccolo parcheggio. Io ad esempio ho fatto anche questo tratto a piedi, dista circa 15 minuti dal borgo.

Indicazioni per la Gola di Jan
Indicazioni per la Gola di Jana

Una volta qui, prendete il sentiero a sinistra e poi al bivio tenete la strada principale (a destra) e vi ritroverete in un mondo incantato: completamento immersi nel verde. Dovrete guadare tre o quattro volte il ruscello e nel giro di 20 minuti sarete di fronte alla cascata (è piccolina e dipende dalla quantità d’acqua del ruscello, non aspettatevi un salto alto) incorniciata dalle pareti di roccia a strapiombo.

Cascata alla Gola di Jana
Cascata alla Gola di Jana

Io ho avuto la fortuna di non incontrare nessuno e sono sincera nel dirvi che questo posto mi ha rapita. Volendo, con l’aiuto di una corda fissata alla parete destra, si può proseguire per poco e arrivare sopra la cascata dove troverete una piscinetta naturale e una seconda cascatella.

Un altro percorso in zona, ma un po’ più lungo è quello della Forra Bocca De Pecu, oppure potreste dirigervi verso l’Abbazia di Roti. Prima della camminata per immagazzinare energie o al vostro ritorno, vi consiglio una sosta al Bar Murales, il punto di ristoro di Braccano in cui gustare i prodotti tipici. Se siete amanti dei borghi dei murales, non potete perdervi Dozza e Saludecio. Al prossimo viaggio, viaggiatrice seriale.

Italia, Molise

Civitacampomarano: il paese social

Eccomi finalmente approdata anche in Molise.
Era la prima volta che soggiornavo in questa regione.
Ero in un agriturismo in provincia di Campobasso ed il gestore, gentilissimo ci ha illustrato cosa potevamo visitare nei paraggi.
La nostra attenzione è stata totalmente catturata dal racconto di Civitacampomarano e così siamo andati a visitarla.

Si tratta di un paesino davvero piccolo che conta poco meno di 550 abitanti, la maggior parte dei quali non abbiamo incontrato perchè essendoci andati verso le 19.30 erano già tutti pronti per la cena.
Per essere sincera mi è sembrato quasi un paese fantasma alla prima impressione, poi però la sua particolarità mi ha catturato.

Praticamente i suoi cittadini hanno rivoluzionato i simboli dei mezzi di comunicazione: la classica cabina telefonica è diventata verde e sulla punta vanta un bel logo di Whatsapp, la buca delle lettere sfoggia una bella busta simbolo di Gmail, la bacheca per gli annunci del paese ha cambiato colore, adesso è blu con il logo di Facebook e la panchina degli anziani è diventata azzurra con un bel cartello di Twitter di fianco…….più cinguettii di lì si muore.

Punto di attrazione del paese è il castello Angioino che io per motivi di orario non sono riuscita a vedere.
Passeggiando per le stradine troverete anche diversi murales che ravvivano un pò l’atmosfera, molti della famosa artista Alice Pasquini.

Da questo progetto è nato anche un festival della street-art , il CVTA’.

Se siete in zona non perdetevi questo borgo carinissimo, la sua unicità vale una visita.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Il borgo medievale di Saludecio e i suoi murales

Al confine fra Marche ed Emilia Romagna ci sono tanti bellissimi borghi che c’è veramente l’imbarazzo della scelta.
Essendo proprio di strada, ho deciso di scoprirne uno dopo l’altro.
L’ultima è stata la volta di Saludecio.
Si tratta di un borgo davvero carino e tenuto benissimo, in provincia di Rimini (anche se dista pochi km dalle Marche).

Vi si accede attraversando una grande porta che mostra la grandezza del passato, soprattutto durante il regno dei Malatesta.
All’interno del borgo medievale si possono ammirare bellissimi edifici, ma la cosa che ha completamente catturato la mia attenzione sono stati i murales su diverse facciate delle abitazioni.

Ho scoperto infatti che girovagando per le viuzze si possono ammirare più di 40 murales eseguiti in occasione della famosa festa del borgo “800Festival” che rappresentano le più curiose invenzioni dell’Ottocento.



Lasciatevi guidare dal vostro istinto per fare un giro davvero suggestivo.

Saludecio ha inoltre diversi palazzi importanti, una bella piazza, la torre civica  e degna di nota è senza dubbio la chiesa parrocchiale di San Biagio Santuario del Beato Amato di cui si conserva intatto il corpo all’interno di una teca.

Il panorama che si può ammirare dalle mura è davvero eccezionale, un colpo d’occhio meraviglioso.

Questo piccolo borgo ospita diverse sagre come la già citata 800Festival e SalusErbe, una manifestazione dedicata all’erboristeria, all’alimentazione naturale e alle medicine alternative.
Io ci sono stata proprio in occasione di quest’ultima, dove Saludecio era arricchito da un delizioso mercatino allestito per le sue viette.

Se siete in zona appuntatevelo in agenda perchè una visita è d’obbligo.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Dozza, il borgo dipinto in provincia di Bologna

Ieri pomeriggio ho realizzato un mio piccolo desiderio, ho finalmente potuto ammirare la particolarità di Dozza, il borgo dipinto.
Ci troviamo in Emilia Romagna, e più precisamente in provincia di Bologna anche se la nostra destinazione dista solamente 6 km da Imola.
Si tratta di un borgo medievale conservato benissimo, ma che si distingue da tutti gli altri in modo evidente.

Tutto il paese è arricchito da bellissimi dipinti sulle pareti esterne degli edifici raffiguranti svariati soggetti,da riproduzioni di opere famose e raffigurazioni di vita quotidiana.

Sembra quasi di sognare ad occhi aperti.
Tutto nasce da una manifestazione nel 1965, la Biennale del Muro Dipinto che si svolge ogni anno in quattro giornate di settembre e che tuttora ospita artisti nazionali ed internazionali per abbellire questo piccolo borgo.

E’ un ambiente davvero caratteristico, fuori dal comune che crea un’atmosfera molto accogliente per il visitatore.

Altra attrazione di Dozza è la maestosa rocca sforzesca che ospita sia un museo che l’Enoteca Nazionale dell’Emilia Romagna, quindi dopo una bella visita fra le stradine del borgo vi consiglio di concludere il tutto gustando le prelibatezze enogastronomiche.

Essendo in collina, il paesaggio circostante è davvero magnifico, si hanno delle vedute meravigliose su vigneti ed altri rilievi.
Era da tanto che volevo vedere questo piccolo borgo e devo ammettere che le mie aspettative non sono state deluse, quindi se vi dirigete verso Bologna vi consiglio di fare una breve sosta, altrimenti partite direttamente per andare ad ammirare una galleria d’arte a cielo aperto. Se amate i murales non perdetevi Braccano e Saludecio. 

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.