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Italia, Marche, Trekking

Il percorso della acque di Pieve Torina

Se vi dicessi “Percorso delle acque“, sapreste individuare la zona di cui sto parlando?
Piccolo indizio: in questa regione potete trovare tantissimi percorsi per dei trekking e altrettante cascate o pozze naturali.
Siamo nelle Marche e più precisamente a Pieve Torina, in provincia di Macerata.

Percorso delle acque di Pieve Torina
Percorso delle acque di Pieve Torina

A poca distanza dal centro di Pieve Torina parte il percorso delle acque, un semplice percorso da poter fare sia a piedi che in bicicletta di circa 4,5 km a tratta, che collega Pieve Torina al borgo di Fiume.
Il percorso è totalmente pianeggiante, fatta eccezione giusto per 2/3 salite e proprio per questo è fattibile anche con bambini e passeggini.

Passerelle sul sentiero delle acque
Passerelle sul sentiero delle acque

La zona è molto suggestiva e rilassante, infatti la camminata costeggia il corso del torrente Sant’Angelo addentrandosi sempre più nel verde.
Si attraversano ponti e passerelle in legno, si incontrano cascate e piccole piscine naturali ed è possibile fare una deviazione all’Eremo dei Santi.
Alla fine del percorso invece, arriverete all’ antico mulino di Fiume, aperto al pubblico e visitabile.

Mulino ad acqua di Fiume
Mulino ad acqua di Fiume

Il sentiero delle acque di Pieve Torina ha una sua particolarità: quasi all’inizio troverete un percorso sensoriale simile al percorso Kneipp delle spa, ma totalmente naturale.
Toglietevi le scarpe e mettetevi alla prova camminando a piedi nudi sul fondale di sassi, in un’acqua gelida.

Percorso sensoriale Pieve Torina
Percorso sensoriale Pieve Torina


Finita una vasca, una piccola superficie ricoperta di dischi in legno vi farà da passerella per entrare nella vasca successiva; più avanti invece incontrerete altre zone calpestabili ma dal fondo differente, questa volta senza acqua.

Percorso kneipp naturale
Percorso kneipp naturale

Per raggiungere questo sentiero vi basterà impostare sul navigatore “Percorsi delle acque di Pieve Torina” e arriverete proprio di fronte all’inizio della passeggiata, dove dal lato opposto della strada troverete un ampio parcheggio in cui lasciare l’auto.

Panorami percorso delle acque
Panorami percorso delle acque

Un piccolo e semplice percorso che racchiude storia e natura e che rigenera sia il corpo che la mente.
Una leggenda narra che di qui passarono gli apostoli Pietro e Paolo.
Se amate la natura e non impazzite per i percorsi più impegnativi, questo è proprio per voi, se invece cercate altri itinerari naturalistici in zona non perdetevi le Cascate di Sarnano, Li Vurgacci di Pioraco e Lu Vurghe.

Alla prossima camminata,
viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Tresana, il paese delle ortensie

Se anche voi siete amanti delle fioriture, ho questa domanda da farvi: avete mai visto un paese disseminato di ortensie in fiore?
Segnatevi questo nome: Tresana.

Fioritura delle ortensie a Tresana
Fioritura delle ortensie a Tresana


Nel cuore dell’appennino bolognese sorge questo piccolo borgo che nei mesi estivi si trasforma totalmente grazie alla meravigliosa fioritura delle ortensie ; macchie blu, violetto, bianche e rosa colorano la base verde data dalla tanta vegetazione e le poche casette in sasso risaltano maggiormente al primo colpo d’occhio.
I paese è davvero piccolissimo e potrete arrivarci sia in auto che con un bel trekking.

Abitazioni di Tresana
Abitazioni di Tresana

Sembra che Tresana sia stata fondata nel 1531 da Francesco degli Antoni, attorno ad una fonte d’acqua ancora esistente.
Egli costruì la prima abitazione e negli anni ne lasciò in eredità 2 ai propri figli e così si sviluppò il borgo.
Trovandosi a ridosso di un castagneto e una faggeta, pare che furono proprio i castagni la fonte di sostentamento dei suoi abitanti.
Il piccolo nucleo di case in sasso e dal tetto con lastra in pietra, tipico dell’appennino, rappresenta oggi la seconda casa per i suoi proprietari che però se ne prendono cura in maniera impeccabile, donando a Tresana un aspetto meraviglioso.
L’idea di piantare le ortensie fu proprio di un proprietario di una casetta per cercare di non far finire nel dimenticatoio questo borgo alle pendici del Monte Tresca a 930 m s.l.m.
Che dire, l’idea fu più che vincente, tanto che ormai nei mesi di luglio e agosto Tresana è super popolata di camminatori e di amanti dei fiori che non vogliono assolutamente perdersi questo spettacolo della natura.

Viale di ingresso fiorito
Viale di ingresso fiorito

Per raggiungere il paese delle ortensie dovrete recarvi in direzione Porretta Terme e da qui seguire le indicazioni per Tresana.
La strada da un certo punto in poi non è più asfaltata e presenta un po’ di buche, ma si percorre tranquillamente.
Potrete parcheggiare un po’ prima e finire il percorso a piedi immergendovi a 360° nella natura o potrete arrivare a ridosso del borgo.
Per i camminatori invece i sentieri sono molteplici.

Paese di Tresana
Tresana il paese delle ortensie

Nei dintorni non perdetevi il Santuario della Madonna del Faggio, Castelluccio e la via dei Mulini.

Nei mesi di luglio e agosto la fioritura delle ortensie regala a Tresana un’aria davvero romantica e fiabesca, ma anche nei restanti mesi dell’anno questo paese dell’appennino saprà stupirvi per la sua bellezza (mi sono ripromessa di tornarci in autunno e questa volta rigorosamente a piedi).

Se ami le fioriture potrebbero interessarti la fioritura della lenticchia e la fioritura della lavanda.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche, Trekking

Trekking a Montelabbate: Percorso degli Abati

Da poco tempo è stato inaugurato il Percorso degli Abati, insieme ad altri due nuovi sentieri nei pressi di Montelabbate.
Partiamo proprio da quello degli Abati, più corto rispetto agli altri.

Castello di Montelabbate
Castello di Montelabbate

Tappe del percorso degli Abati

Il percorso parte proprio dal centro di Montelabbate in provincia di Pesaro-Urbino e si sviluppa nelle campagne circostanti.
Parcheggiate l’auto nei pressi del Municipio e guardando proprio questo edificio, dirigetevi verso destra sulla strada asfaltata in salita.
Il percorso è contrassegnato dal simbolo bianco/fucsia, vi basterà seguire questo per non perdervi.

Segnale Percorso degli Abati
Segnale Percorso degli Abati

Piccolo tratto in salita sull’asfalto che vi condurrà in una zona residenziale, qui tenete la sinistra e vi ritroverete subito nel verde.
Raggiunto il capanno verde degli asini alla vostra sinistra, proseguite dritto e iniziate a salire sul piccolo sentiero dal quale godrete di un bellissimo panorama su tutta la zona circostante e che vi condurrà ad un campo di ulivi.
Qui tenetevi sulla sinistra e salendo un altro po’ avrete già raggiunto il Castello dove potrete riposarvi nell’area pic-nic.
Prendete poi la carrareccia che in linea d’aria prosegue il sentiero che avete già percorso, per intenderci, una volta usciti del verde, non prendete né a destra né a sinistra ma proseguite dritto.
Piacevole carrareccia immersa nel verde che vi condurrà fino ad un bivio, tenete la destra e costeggiate il campo mantenendo sempre la sinistra (cercate sempre i segnali sugli alberi) fino ad arrivare ad un campo di ulivi.

Paesaggi sul Percorso degli Abati
Paesaggi sul Percorso degli Abati

Qui cercate bene i segnali perché potrebbero essere più nascosti, quindi ricordatevi di non fare tutta la salita costeggiando il campo, ma prendete a sinistra e il percorso si farà pianeggiante.
Giungerete quindi ad un altro bivio dove dovrete mantenere la destra e dopo una piccola salita vi ritroverete sulla strada asfaltata; qui prendete a sinistra e poco dopo guardate bene sulla destra e troverete un altro segnale.
Percorrete la strada asfaltata e oltrepassate i blocchi per le auto, arrivando di nuovo verso una zona residenziale.
Da questo punto in poi il percorso sarà tutto su asfalto, incontrerete prima qualche casa più isolata fino ad arrivare in mezzo ai palazzi.
Vi ritroverete quindi alle porte del centro storico e una volta qui, dopo aver oltrepassato un’antica fontana e la chiesa sarete di nuovo di fronte al Municipio e avrete concluso il vostro giro ad anello.

Vedute durante il percorso
Vedute durante il percorso

Info sul percorso degli Abati

Il percorso degli Abati è lungo circa 4 km con un dislivello di 150 metri e non presenta grandi difficoltà se non qualche tratto in salita.
E’ un giro ad anello e non è fattibile con i passeggini.
Consigliate le scarpe tecniche e l’acqua.
Il giusto compromesso per una bella passeggiata nel verde, senza dover raggiungere zone troppo isolate.

Se sei di Pesaro e cerchi altri percorsi in zona, non perderti la passeggiata dal Fiume Foglia al Lago Penserini.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.


Emilia romagna, Italia, Trekking

Alpaca Trekking in Emilia Romagna

Avete mai provato l’alpaca trekking?! Se amate gli animali è una di quelle esperienze che dovete assolutamente vivere.
Si tratta di una passeggiata a contatto con la natura, accompagnati da alcuni degli animali più dolci che ci siano.

Alpaca trekking alla Contea della Terra di Mezzo
Alpaca trekking alla Contea della Terra di Mezzo

Come funziona l’alpaca trekking

Io ho provato questa bellissima esperienza nell’appennino reggiano grazie a “La Contea della Terra di Mezzo” situata a Carpineti in provincia di Reggio Emilia. La passeggiata ha una durata di circa 40 minuti e si è sempre accompagnai da una guida.
Si parte dall’azienda agricola e percorrendo il sentiero che attraversa il bosco limitrofo, si raggiunge il punto panoramico da dove godere di una veduta mozzafiato e si ritorna al punto di partenza.

Alpaca trekking: a spasso con Nemo
Alpaca trekking: a spasso con Nemo

Curiosità sugli alpaca

Prima di iniziare la vera e propria passeggiata, ci sarà un momento di avvicinamento al loro mondo, dove la guida racconterà curiosità e aneddoti su questi dolcissimi animali.
Per esempio scoprirete che è vero che sputano, mai agli umani, ma solo fra di loro, che hanno un capobranco e che amano mangiare.
Durante la passeggiata infatti vi ritroverete a vivere “una gara di forza” perché dovrete essere bravi a mantenere la loro testa in posizione sollevata, dato che tenderanno continuamente ad abbassarsi per mangiare.
Scoprirete il loro complesso sistema digerente e tutte le proprietà e gli utilizzi della loro lana.
La passeggiata viene effettuata con i soli esemplari maschi, mentre potrete ammirare le femmine pascolare in branco al punto di incontro.
Non voglio svelarvi altro perché l’esperienza dell’alpaca trekking è davvero fantastica e deve essere vissuta in prima persona.

Alpaca trekking
Alpaca trekking

Info utili

Le passeggiate vengono effettuate in qualsiasi periodo dell’anno, anche con la neve ( deve essere davvero magico) e per prenotare dovete contattare il 3773949424 o scrivere all’indirizzo la.contea.della.tdm@gmail.com
Non occorre niente di particolare per la passeggiata, solo abbigliamento comodo e scarpe chiuse e adatte per camminare.
L’unica cosa davvero fondamentale è il rispetto per questi dolcissimi animali.
Per arrivare al punto di partenza seguite le coordinate che vi invieranno al momento della prenotazione, perché inserendo l’indirizzo direttamente vi ritroverete nell’altro stabilimento dell’azienda agricola.
L’alpaca trekking è adatto a tutti, anche ai bambini che sono sicura apprezzeranno davvero tantissimo.
Per non dimenticare l’esperienza vissuta, prima di andarvene potrete acquistare i prodotti realizzati con la lana degli alpaca.

Non mi resta che augurarvi “Buon alpaca trekking”.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Italia, Toscana

Mete e alloggi insoliti in Toscana

La Toscana è conosciuta a livello mondiale per le sue innumerevoli bellezze, oggi voglio proporvi un itinerario un po’ fuori dagli schemi, incentrato su alloggi insoliti ed esperienze all’aria aperta.

La Yurta dove fare colazione al Glamping il Sole
La Yurta dove fare colazione al Glamping il Sole

Giorno 1: Vicopisano

La scoperta della giornata si trova a pochi km da Pisa e quest’itinerario può essere sfruttato anche da chi si trova nella città della torre pendente e vuole approfittarne per vedere qualcosa nei dintorni.
Vicopisano si trova infatti solamente ad una ventina di km da Pisa e nel suo piccolo ospita una bellezza davvero importante ovvero la Rocca del Brunelleschi.
Prima di raggiungere il borgo, già in lontananza potrete scorgere la muraglia di collegamento.
Una volta arrivati nel centro storico, passeggiate prima sena una meta precisa, ma curiosando tra i vari scorci, per poi dirigervi alla rocca.
Se cercate un ristorante in cui cenare, vi consiglio 30metriquadri; qui si mangia cucina romana, potreste approfittarne per fare una pausa dall’ottima cucina toscana e assaggiare una gricia o una cacio e pepe. Cenare qui è un’esperienza a 360°, locale curato, ottimi piatti e super simpatia.
E adesso dove si va a dormire?! Se anche in questo caso volete uscire un po’ dagli schemi, vi consiglio di trascorrere la notte nella bubble di Under the Tuscan Stars.

Bubble room di TuscanStars
Bubble room Under the TuscanStars


Addormentarsi potendo ammirare le stelle direttamente dal letto non ha prezzo.
La bubble room è posizionata proprio di fianco ad una cucina esterna e ai servizi, quindi pur vivendo un’esperienza particolare, non mancheranno i comfort.
Oltre ad essere un alloggio super romantico, la bubble room possiede anche una carinissima vasca idromassaggio esterna in cui rilassarsi o rinfrescarsi nelle giornate estive.

All'interno della Bubble room di TuscanStars
All’interno della Bubble room di Under the TuscanStars

Giorno 2: le Roste e l’Abbazia di San Galgano

Percorrendo la costa e scendendo verso sud, una tappa naturalistica imperdibile è il Parco Nazionale delle colline metallifere grossetane dove poter ammirare Le Roste.
Immaginatevi uno scenario marziano, montagne e rocce rosse sulle quali camminare, che contrastano totalmente con l’azzurro acceso del cielo.

Le Roste
Le Roste

Siamo in provincia di Grosseto, a Montieri.
Qui, dopo aver lasciato l’auto in una piccola piazzola di sosta a bordo strada, attraversatela ed addentratevi nel verde, seguendo i percorsi già battuti e ben riconoscibili. Cercate il punto migliore in cui guadare il fiume e raggiungete l’altra sponda e vi sembrerà di essere arrivati su Marte.
Dopo questa tappa naturalistica, mi sembra giusto dedicare del tempo alla storia e all’architettura e la vicinissima Abbazia di San Galgano è perfetta per tale scopo.

Abbazia di San Galgano
Abbazia di San Galgano

Acquistate il biglietto d’ingresso per ammirare la meravigliosa architettura priva del tetto, cosa che molto probabilmente la rende così affascinante.
L’abbazia cistercense, risalente al 1200 circa, venne utilizzata per scopi differenti nel corso degli anni, divenendo anche magazzino e stalla.
Con una breve camminata potrete poi raggiungere l’eremo di Montesiepi dove ammirare la famosa spada nella roccia.
E ora, dove pernottare dopo una giornata di scoperte e avventure?
Ovviamente in un luogo davvero fantastico che si trova a pochi km di distanza da queste attrazioni e cioè al Glamping il Sole.
Qui troverete solo alloggi insoliti, dalla yuarta al tepee, dalla cupola alla casa sull’albero, fino ad arrivare all’ultima arrivata e cioè la Casa Hobbit.
Io ho pernottato proprio qui e vi assicuro che un appassionato de Il Signore degli Anelli potrebbe proprio impazzire da quanto è fatta bene.
Se dovete fare un regalo ad un appassionato della saga, questo è proprio il regalo perfetto.
Se volete trascorrere una notte romantica, questo glamping è proprio quello che fa al caso vostro con le sue sistemazioni insolite, tutte dotate di una hot tube in cui rilassarsi e da dove ammirare il meraviglioso paesaggio circostante.
E’ anche possibile prenotare la cena in camera, così da vivere l’esperienza a 360°.

Alloggi insoliti: il Tepee del Galmping il Sole
Alloggi insoliti: il Tepee del Glamping il Sole

Giorno 3: Terme di Petriolo e Grotte Gialle di Bibbona

Altra giornata, altra avventura in quel di Monticiano in provincia di Siena e più precisamente alle Terme di Petriolo.
Qui oltre agli stabilimenti termali, troverete le terme a cielo aperto come quelle di Saturnia e quelle di San Filippo.
Più piccine ma molto suggestive grazie al colore azzurro intenso delle acque nelle singole piscine che costeggiano il fiume.
E dopo l’azzurro, che ne dite di un po’ di giallo? Siete pronti a calarvi nei panni di Indiana Jones?
In realtà l’esperienza è davvero facile e senza pericolo, ma l’ambientazione ricorda i film dell’avventuriero per eccellenza.
Siamo alla Grotte Gialle di Bibbona, delle grotte di calcarenite che in passato hanno svolto la funzione di tombe.
La passeggiata dal parcheggio è di circa 1 km, ne vale totalmente la pena.

Dal verde del bosco passerete al giallo acceso della calcarenite che vi catapulterà in un altro mondo.

Grotte Gialle di Bibbona
Grotte Gialle di Bibbona

Concludo questo itinerario di luoghi insoliti con il colore verde/azzurro grazie ad un bellissimo trekking di circa 4 km sul Sentierelsa sempre in provincia di Siena.
Qui un facile sentiero costeggia il fiume Elsa e lo attraversa diverse volte con ponti di roccia e corda.
Il verde della vegetazione si specchia nelle acque cristalline del fiume, dove nei mesi più caldi è possibile trovare un po’ di refrigerio.

Scorcio sul fiume Elsa
Scorcio sul fiume Elsa

Si conclude così il mio itinerario toscano alla scoperta di luoghi e alloggi insoliti.
Se anche voi siete amanti come me di alloggi insoliti, consigliatemi quelli da non perdere e se capitate in zona provate l’Attrap’ Reves vicino Marsiglia.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche, Trekking

Trekking alla spiaggia di Mezzavalle

Conoscete la spiaggia di Mezzavalle?
Si tratta di una meravigliosa spiaggia incontaminata sulla riviera del Conero, un vero e proprio gioiellino raggiungibile con una bella camminata.
Dopo avervi indicato i migliori sentieri trekking sul Conero, oggi vi porto a fare trekking a Mezzavalle.

Veduta della spiaggia di Mezzavalle
Veduta della spiaggia di Mezzavalle

Mezzavalle: percorso trekking

Il percorso per raggiungere la spiaggia di Mezzavalle ha una pendenza importante e si snoda attraverso 9 tornanti che dal parcheggio sulla SP1 a ridosso della rotonda, conducono fino al mare.
Purtroppo in questo sentiero sono frequenti gli interventi dei soccorritori, infatti se ci fate caso, in ogni cartello che segnala un tornante, sono indicati i numeri da chiamare in caso di necessità.
Non vi dico questo per spaventarvi, anzi, ho deciso di scrivere questo articolo proprio per raccontare questa bellissima esperienza, ma anche per ricordarvi di indossare calzature adeguate.
E’ vero che la destinazione finale è il mare, ma questo sentiero non può essere assolutamente percorso in ciabatte o con calzature aperte.
Anche durante la mia passeggiata ho incontrato persone con calzature non idonee che in alcuni casi sono arrivate in fondo senza farsi male, ma questa è solo fortuna perché è davvero scosceso.
Tornando al percorso, dal parcheggio al mare sarà poco più di 1 km e mezzo, quindi niente di preoccupante.
Per la salita invece munitevi di una buona dose di pazienza.

Cartelli dei tornanti della spiaggia di Mezzavalle
Cartelli dei tornanti della spiaggia di Mezzavalle

La spiaggia di Mezzavalle

Alla fine della discesa vi troverete di fronte alla meravigliosa spiaggia di Mezzavalle, una delle spiagge più belle del Conero.
I suoi sassi bianchi e la sabbia chiarissima accentuano il colore cristallino dell’acqua; alla vostra sinistra avrete la spiaggia della Vedova e della Scalaccia, mentre a destra potrete vedere Portonovo e la sua baia.
La spiaggi è libera, ma ci sono sia un bagno pubblico che la doccia.
In estate troverete anche un piccolo punto di ristoro, ma vi consiglio di scendere con cibo e bibite
.
Durante la salita, con la scusa di immortalare il panorama che muta a seconda dell’altezza di ogni tornante, potrete fare una sosta e riposarvi.
Se amate le spiagge selvagge, la spiaggia di Mezzavalle è davvero imperdibile.

Ultimo tratto del sentiero per la spiaggia di Mezzavalle
Ultimo tratto del sentiero per la spiaggia di Mezzavalle

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Alla prossima passeggiata,
viaggiatrice seriale.

Basilicata, Italia

2 percorsi naturalistici in provincia di Potenza

Gli appassionati di natura ormai sanno che inserisco sempre una tappa naturalistica nei miei tour e dopo avervi raccontato l’intero itinerario del mio Educational Tour in Basilicata, voglio soffermarmi proprio sulla parte di passeggiate e trekking.
Andiamo a scoprire più nel dettaglio le Cascate di San Fele e la zona dei Monti li Foj e del Piano della Nevena.

Cascate di San Fele
Cascate di San Fele

Cascate di San Fele

Se c’è una cosa che non posso perdermi durante un viaggio è proprio una cascata. Non so spiegarvi il motivo, ma è uno di quegli elementi naturali che ha davvero effetto su di me.
E in zona non c’è una sola cascata, ma ben 10.
Le Cascate di San Fele si sono create per via di alcuni salti e dislivelli che ha dovuto compiere il fiume Bradano, il quale si unisce poi al fiume Ofanto.

Cascate di San Fele
Cascate di San Fele

Le cascate sono collocate in una zona abbastanza ristretta e sono raggiungibili grazie ad una rete di sentieri che alcuni anni fa, i volontari della zona hanno ripulito, facendo godere di questo meraviglioso paesaggio anche tutte le persone che non conoscevano la zona.
I percorsi sono svariati e di differenti difficoltà, adatti quindi più o meno a tutti.
Si trovano sentieri di poco più di 1 km e sentieri che richiedono più ore di cammino, dipende solamente dalle vostre capacità e dalla vostra voglia di camminare.
La Cascata degli Innamorati è davvero suggestiva, quella della Gualchiera è visibile da più lontano, mentre quella del Paradiso cambia a seconda della stagione; in estate infatti quasi si prosciuga, dando vita solo ad un piccolo laghetto profondo circa 6 metri.
La visuale poi sul paese di San Fele è davvero strepitosa.
Proprio dal paese di San Fele partono alcuni dei percorsi trekking.
La zona offre parti ombreggiate, perfette per un pic nic, quindi anche per trascorrere l’intera giornata a contatto cn la natura.

Cascata degli Innamorati San Fele
Cascata degli Innamorati San Fele

L’acqua da queste parti è un elemento fondamentale, lungo il corso del fiume sorgevano diversi mulini, utilizzati per la lavorazione della lana, oggi è possibile avvistare resti di alcuni di essi.
La zona è talmente bella che sono sicura vi fermerete a scattare fotografie già alle briglie di contenimento, prima di raggiungere le cascate vere e proprie.

Monti Li Foj e Piano della Nevena

Un’altra zona naturalistica, in provincia di Potenza è quella dei Monti Li Foj; qui lo scenario è differente perché ci troviamo in una grande faggeta, dove gli alberi sembrano toccare il cielo e tra il manto di foglie a terra spuntano dei bellissimi ciclamini selvatici, gli unici fiori che riescono a crescere con queste condizioni.
Passeggiate tra i faggi e salite il piccolo promontorio, fino ad arrivare al belvedere dal quale ammirare un panorama eccezionale, soprattutto nell’ora del tramonto.
In passato questi territori erano di proprietà dei Borboni e in queste zone era possibile raccogliere la legna che necessitava alle singole famiglie.

Monti Li Foj
Monti Li Foj

Oggi al cospetto dei faggi, si trova un ampio prato, dove sono stati posizionati dei barbecue e dove le persone amano trascorrere le giornate estive per rigenerarsi.
A mio avviso si tratta di un ottimo posto in cui trascorrere una giornata in relax a contatto con la natura.
Partendo sempre dal Piano della Nevena è possibile raggiungere il Lago Scuro di Ruoti, dalla forma quasi a cuore, in cui vivono rane e carpe.
Con un percorso ad anello di circa 2 km sarete di nuovo al punto di partenza
.

Lago Scuro Ruoti
Lago Scuro Ruoti

Queste sono solo due delle tantissime zone naturali che offre questa parte di Basilicata e che io ho potuto visitare con l’aiuto delle guide naturalistiche Caterina e Nicola.
Si tratta solamente di una piccola parte dell’Educational Tour organizzato da Marmo Melando Viaggi, Basilicata Turistica in collaborazione con Maria Francesca Milione.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Basilicata, Italia

Itinerario di 4 giorni in Basilicata tra borghi e natura

Ogni regione italiana custodisce delle meraviglie, oggi vi porto alla scoperta di quelle della Basilicata con un itinerario di 4 giorni alla scoperta di borghi, tradizioni e natura in provincia di Potenza.
Ho avuto il piacere di partecipare all’Educational Tour “Viaggio Esperienziale in Basilicata” organizzato da Marmo Melandro Viaggi e Basilicata Turistica, in collaborazione con Maria Francesca Milione e le guide Caterina e Nicola.
Siete pronti a scoprire questa parte della Lucania? Andiamo!

Veduta di San Fele
Veduta di San Fele

Monti Li Foj e il Piano della Nevena

Il nostro punto di appoggio era a Picerno, al bellissimo Hotel Bouganville da dove siamo partiti il primo giorno per la nostra tappa naturalistica verso i Monti Li Foj e il Piano della Nevena. Si tratta di una meravigliosa faggeta in cui gli alberi sembrano toccare il cielo mentre sul manto di foglie a terra si vedono spuntare tantissimi ciclamini selvatici, gli unici fiori che riescono a crescere con queste condizioni.

Monti li Foj
Monti li Foj

Vi consiglio di passeggiare nella faggeta e di arrivare fino alla cima e godere del meraviglioso panorama.
A poca distanza si trova anche il Lago Scuro di Ruoti, un’altra tappa da fare prima di riposarsi nel grande prato in cui sono predisposti diversi barbecue dove cucinare e poter così trascorrere una piacevole giornata a contatto con la natura. Se vi trattenete fino a tardi poi, non perdetevi il tramonto sull’intera vallata.

Lago Scuro Ruoti
Lago Scuro Ruoti

In autunno sarà ancora più suggestivo con lo spettacolo del foliage.
Dopo la tappa naturalistica è arrivato il momento di quella culturale con una visita al paese di Picerno: da non perdere la torre e la chiesa.

Marsico Nuovo e Viggiano

Il secondo giorno è stato dedicato alla scoperta di Marsico Nuovo con le sue 13 chiese e la visita a due attività davvero imperdibili: il Pastificio e Biscottificio “Tre Spighe” e la “Farmacia Corleto”.
Fate una tappa al biscottificio e assaggiate i taralli biscottati, così chiamati perché subiscono una doppia cottura e dato che ci siete assaggiate anche i grissini e le altre prelibatezze.
Di tutt’altro genere la seconda visita, quella ad un’antica farmacia che la nipote dello storico farmacista ha trasformato in un museo… davvero meravigliosa.
Se siete amanti delle cose insolite, chiamate per prenotare una visita.
Per quanto riguarda le chiese invece, non perdetevi il Museo di Arte Sacra che ospita l’Ultima Cena di Giovanni Todisco, in una versione davvero interessante.
Degna di nota per quanto riguarda la facciata esterna e le colonne interne, la chiesa di San Gianuario Vescovo e Martire (Patrono di Marsico Nuovo).

Chiesa san Gianuario Marsico Nuovo
Chiesa san Gianuario Marsico Nuovo

Dopo un’ottima pausa pranzo abbiamo ripreso il nostro giro facendo una tappa a Viggiano.
Viggiano è il paese di Maria e della musica; da non perdere la Piazza San Giovanni con delle bellissime statue raffiguranti le Muse della Musica intente a suonare strumenti differenti, circondate dagli zampilli della fontana.

Proprio di fronte alla piazza, un’altra statua che no passa inosservata e che rappresenta il momento della processione con cui una volta l’anno la statua della Madonna Nera (protettrice della Basilicata e delle genti lucane) viene trasportata sul sacro Monte dove resterà per quattro mesi prima di rientrare in chiesa.
Ci siamo poi spostati nel centro vero e proprio del paese per visitare il bellissimo teatro “Francesco Miggiano” che inizialmente svolgeva la funzione di chiesa e di ospedale. Poco più avanti si trova la chiesa di Santa Maria alle Mura che ospita la statua della Madonna di cui vi ho parlato poco fa.
Di fronte all’ingresso si apre una meravigliosa piazza con un panorama spettacolare e sulla ringhiera di protezione si possono ammirare gli stemmi dei 131 comuni della Basilicata.

Veduta panoramica Viggiano
Veduta panoramica Viggiano

Inizialmente vi avevo parlato anche di musica, vi ricordate?
Già da qui si scorgono diversi indizi che rimandano al legame fra Viggiano e la musica, infatti sempre sulla ringhiera troverete la raffigurazione ripetuta di un suonatore di arpa, mentre sul portale antico posto davanti al belvedere, guardando con attenzione scorgerete raffigurata una piccola arpa.
Dopo tutti questi indizi, non abbiamo potuto fare altro che recarci al Museo della Musica di Viggiano.
In realtà si tratta del distaccamento del Conservatorio di Potenza dedicato solamente all’arpa.
L’arpa viggianese è una vera e propria eccellenza e unicità del luogo, pensate che tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 i musicanti viggianesi si recavano presso le edicole votive a suonare l’arpa; dovendola quindi trasportare non poteva essere troppo ingombrante ed è per questo che l’arpa viggianese ha dimensioni ridotte rispetto all’arpa classica ed è priva di pedali.

Cascate di San Fele e Palmenti di Pietragalla

Nella terza giornata abbiamo esplorato un’altra zona naturalistica, ovvero quella delle Cascate di San Fele.
Le cascate sono 10 e sono collocate a poca distanza l’una dall’altra, così da poter ammirarne diverse durante un trekking da queste parti.
In passato la zona era disseminata di mulini utilizzati per la cardatura della lana; lungo il sentiero infatti si possono notare i resti di alcuni di essi
.
Per quanto riguarda le cascate invece, noi abbiamo ammirato quella degli Innamorati, quella della Gualchiera e quella del Paradiso, il tutto in poche ore.

Cascate di San Fele - Cascata degli Innamorati
Cascate di San Fele – Cascata degli Innamorati

Se amate la natura vi consiglio di recuperare la mappa e di organizzare l’intera giornata alla scoperta di questo angolo di Basilicata davvero magnifico.
Nel pomeriggio abbiamo visitato Pietragalla famosa per i suoi palmenti.
Sapete cosa sono e per cosa venivano utilizzati? Si tratta di costruzioni scavate nel tufo utilizzate per la pigiatura e la fermentazione del vino. Ogni famiglia ne possedeva uno e faceva il proprio vino.
All’interno della costruzione ci sono tre vasche: una di pigiatura, una per la fermentazione e una per la tiratura.
I palmenti sono stati abbandonati dalle famiglie ed acquistati dal Comune e oggi è possibile visitare il Parco Urbano dei Palmenti.

Palmenti di Pietragalla
Palmenti di Pietragalla

Finita la visita al parco siamo saliti in paese dove abbiamo visitato le Rutt ( le grotte nel centro cittadino) utilizzate per la conservazione del vino.
Tappa alla chiesa Madre dedicata a San Nicola di Bari, al Palazzo Ducale e al Museo della Civiltà Contadina.

Avigliano e la Grancia

L’ultima giornata di questo itinerario alla scoperta della Basilicata l’abbiamo dedicato alla visita di Avigliano, il paese dell’artigianato.
Abbiamo potuto ascoltare la storia della Balestra o coltello dell’amore e vedere da vicino qualche pezzo realizzato dagli artigiani della zona, per poi catapultarci indietro nel tempo grazie alle creazioni di Annangela , una bravissima ricamatrice che a mano ricrea abiti del passato.
Oltre alla sua merceria, ha aperto un piccolo museo del ricamo in cui espone delle vere e proprie opere d’arte.
Sapete che la Basilicata è stata terra di briganti?! Per affrontare questo argomento abbiamo assistito ad uno spettacolo davvero meraviglioso e unico nel suo genere; nel Parco della Grancia, il primo parco storico rurale e ambientale d’Italia, abbiamo assistito alla “Storia Bandita” , una kermesse di teatro popolare e multimediale unico in Italia con più di 100 comparse.

Rappresentazione Storia Bandita al Parco della Grancia
Rappresentazione Storia Bandita al Parco della Grancia

Vi dico solamente che mi sono emozionata guardandolo e vi consiglio di cuore di vederlo; lo spettacolo viene ripetuto durante tutto il periodo estivo, se siete in zona è una di quelle cose che non potete assolutamente perdervi.
Con questa chicca finisce il nostro tour alla scoperta di questa bellissima regione che personalmente spero di conoscere in modo più approfondito perché ha tanto da offrire.

Dove dormire e dove mangiare

Se indicativamente decidete di fare il mio stesso giro, vi consiglio di pernottare all’Hotel Bouganville di Picerno, ottimo punto di partenza per visitare le zone limitrofe.
Per quanto riguarda il cibo, preparatevi ad assaporare tutti i piatti della tradizione da:
Agriturismo il Cerro 1848 – Picerno
Agriturismo Vignola – Marsico Nuovo
La locanda del Re – Filiano

Un ringraziamento a Marmo Melandro Viaggi e Basilicata Turistica, organizzatori di questo Educational Tour in collaborazione con Maria Francesca Milione e con le bravissime guide Caterina e Nicola.
Grazie anche a tutte le persone che ho incontrato e che mi hanno trasmesso l’amore per questa terra e a tutti i miei compagni di avventura senza i quali non sarebbe stata la stessa cosa.

Se siete amanti delle esperienze adrenaliniche, potete provare il Volo dell’Angelo.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.


Europa, Trekking

Itinerario di 10 giorni tra Germania e Repubblica Ceca

Amanti degli on the road, avete mai pensato ad un itinerario tra Germania e Repubblica Ceca?!
Per questa volta lasciamo da parte la Germania più conosciuta, pur dovendo fare qualche tappa di avvicinamento, per andare alla scoperta della Svizzera Sassone e della Svizzera Boema.
Tranquilli, non mi sono sbagliata, siamo in Germania, ma la zona che abbiamo scelto si chiama proprio Svizzera (Sassone e Boema, ma poi ci arriviamo).
Vi avviso che sarà un itinerario principalmente naturalistico, quindi amanti dei trekking prendere nota.

Svizzera Sassone
Svizzera Sassone

Itinerario: le tappe

1 giorno: casa – Rovereto

Partendo dal centro Italia, il viaggio è parecchio lungo, quindi come prima tapa abbiamo deciso di fermarci in Italia e la scelta è ricaduta su Rovereto; non essendoci mai stata prima, vi dico che il viaggio è iniziato nel migliore dei modi perché questa città mi è davvero piaciuta.
Non perdetevi Piazza Rosmini e i bellissimi palazzi storici e le antiche botteghe del centro.
Prima di arrivare in città però abbiamo fatto una tappa al Santuario della Madonna della Corona, lasciando l’auto in località Spiazzi e percorrendo uno dei 3 possibili percorsi.
Davvero bellissimo, merita una visita (e un articolo più dettagliato).

Santuario della Madonna della Corona
Santuario della Madonna della Corona

2 giorno: Rovereto – Monaco di Baviera

In auto presto per raggiungere la meta della seconda giornata: la famosissima Monaco di Baviera.
Avendo poco più di mezza giornata per visitarla, le tappe imperdibili sono ovviamente Marienplatz con lo spettacolo alle 11-12-17 del Glockenspiel, il carillon dell’orologio (pensate che si tratta del più grande carillon d’Europa), il vecchio e il nuovo Municipio, il Duomo e il Giardino Inglese. Qui assisterete ad uno spettacolo davvero singolare: vedrete surfisti cavalcare le onde di un fiume.

Marienplatz Monaco di Baviera
Marienplatz Monaco di Baviera

Mentre passeggiate per il centro fate tappa alla Hofbrauhaus che definire solo un birrificio è forse riduttivo. La birra a Monaco è infatti molto più che una semplice bevanda, attorno ad essa gita un mondo intero.
Ad ogni modo vi consiglio di fermarci a pranzo o a cena in una delle tantissime birrerie per respirare la tipica atmosfera bavarese.
Il Residenz, il Palazzo Reale di Monaco è davvero meraviglioso e ospita al suo interno opere di differenti stili e periodi storici. Di sicuro prenderete la metropolitana, quindi vi consiglio di fare una sosta a Marienplatz ed ammirare questa fermata.
Se avete più tempo a disposizione potete visitare il Museo della BMW e il castello di Nymphenburg.

3 giorno: Monaco – Lipsia

Come terza tappa abbiamo scelto la città di Lipsia che abbiamo raggiunto dopo diverse ore in auto tra temporali e cantieri stradali, ma per fortuna questa città è stata una vera e propria sorpresa.
Personalmente non mi aspettavo tutta questa bellezza.
Lipsia è la città della musica, oltre ad un itinerario della musica contrassegnato con un simbolo sul pavimento di fronte alle varie tappe, troverete rimandi continui al mondo musicale.
Passeggiate per il centro storico ammirando Martkplatz, il vecchio Municipio, lo storico locale Auerbachs Keller che sembra aver ispirato l’opera di Goethe Faust, il commovente monumento in cui sorgeva la Sinagoga e la meravigliosa architettura dell’università di Lipsia in Augustusplatz.
Le chiese di San Nicola e San Tommaso sono imperdibili e se avete ancora tempo fare un salto al Museo di Bach.

Università di Lipsia
Università di Lipsia

4 giorno: Lipsia – Dresda

La quarta giornata è iniziata con una visita al paesino di Meissen, davvero caratteristico con le sue case colorate e il fiume che scorre poco fuori.

Meissen
Meissen

Qui non potete perdervi una visita al castello, davvero magnifico e dopo una pausa pranzo alla storica birreria Schwerter Schankhaus, potreste fare come noi e partecipare ad una visita guidata alla fabbrica di porcellana, una vera e propria istituzione della zona.
A pochi km di distanza abbiamo fatto un’altra tappa per ammirare un bellissimo faro, il Faro di Moritzburg.
Dopo la semplice passeggiata per raggiungerlo, abbiamo deciso di fare tappa al Castello di Moritzburg e poi approfittarne per fare una pausa e rallentare un attimo prima di arrivare a Dresda.

Castello di Moritzburg
Castello di Moritzburg

5-6-7 giorno: escursioni nei dintorni di Dresda

5 giorno: Malerweg e Ponte di Bastei

Per i tre giorni seguenti del nostro viaggio, abbiamo avuto una dimora stabile a pochi km da Dresda ( anche se alla fine non abbiamo fatto in tempo a visitarla).
Abbiamo infatti raggiunto il punto più lontano del nostro viaggio arrivando nella Svizzera Sassone, la parte di Germania al confine con la Repubblica Ceca che ha dato il via all’intero viaggio.
Sono stati tre giorni in natura, dedicati alla scoperta dei parchi nazionali, tra sentieri e monumenti.
Ogni giorno ci spostavamo per raggiungere la meta prescelta, ma la sera rientravamo sempre in zona.
Il primo giorno abbiamo percorso parte del Malerweg, descritto come il più bel trekking della Germania, un cammino che si sviluppa in 8 tappe; se vi recate all’ufficio turistico vi consegnano le credenziali da timbrare ad ogni tappa.

Ponte di Bastei
Ponte di Bastei Svizzera Sassone

Noi abbiamo prima ammirato il ponte di Bastei, il meraviglioso ponte di roccia alto 194 metri al confine con la Repubblica Ceca e poi abbiamo percorso parte del Malerweg al contrario, raggiungendo Pirna che solitamente è il punto di partenza.
Visita alla cittadina, sosta merenda e da qui abbiamo preso il treno per rientrare.

6 giorno: Gorlitz e il ponte fra due nazioni

La seconda giornata alla scoperta della Svizzera Sassone ha visto come protagonista non solo la Germania ma anche la Polonia.
Avete capito bene, c’è infatti una cittadina divisa in due da un ponte. Gorlitz, la parte tedesca e Zgorzelec la parte polacca.
Dopo una passeggiata tra le carinissime viuzze tedesche e una visita alla Cattedrale di San Giacomo dove abbiamo avuto la fortuna di sentire suonare l’organo, abbiamo attraversato il ponte pedonale e messo piede in suolo polacco. Diciamo che questa è la peculiarità della città, su una sponda del fiume infatti vedrete le bandiere tedesche e sull’altra quelle polacche.

Ponte di Gorlitz
Ponte di Gorlitz

Dopo una piacevole pausa pranzo abbiamo ripreso la strada del ritorno facendo però una tappa nella cittadina di Bautzen.

7 giorno: trekking da Mezni Louka tra Svizzera Sassone e Svizzera Boema

Ed eccoci di nuovo in partenza per una giornata naturalistica lasciamo il nostro alloggio nei pressi di Dresda e varchiamo il confine con la Repubblica Ceca.
A pochissimi km dal confine ci fermiamo, la località è Mezni Louka e da qui iniziamo il nostro trekking attraverso il parco nazionale alla scoperta della Svizzera Boema (anche in questo caso non mi sono sbagliata, è il nome della località).
Si parte subito in 4 o in 5 perché dopo aver sceso innumerevoli gradini, ci ritroviamo al punto d’imbarco delle barchette che portano all’interno delle gole di Gole di Kamenice.

Gole di Kamenice
Gole di Kamenice

Paesaggio davvero incredibile e a tratti surreale; si è completamente immersi nella natura.
Poi arriva il momento più faticoso, quello di risalire gli innumerevoli gradini e raggiungere a fatica la cima dove ci concediamo una pausa pranzo per riprenderci un po’.
Nel pomeriggio ci aspetta un altro trekking per raggiungere l’imponente e meraviglioso arco di pietra di Pravcicka Brana; lungo il tragitto attraversiamo anche punti di parco bruciati (lo scorso anno c’è stato un grosso incendio), ma la cosa che infonde la speranza è vedere la natura che riprende possesso dei suoi luoghi e in mezzo a tanto nero spuntano germogli e piantine di un verde brillante.

Arco di Pravcicka Brana
Arco di Pravcicka Brana

Rientro in hotel dove abbiamo cenato e poi ammirato il cielo stellato, perché essendo a ridosso del parco, l’inquinamento luminoso è praticamente nullo.

8 giorno: Mezni Louka -Ratisbona

Questa zona ci è piaciuta così tanto che abbiamo cambiato un po’ i piani e abbiamo deciso di dedicarle anche la mattinata, avventurandoci sul sentiero per raggiungere il Belvedere di Marina Skala. Diciamo che abbiamo iniziato anche questa giornata alla grande, la salita alla fine si fa sentire ma il panorama che si ammira da questa piccola costruzione è davvero indescrivibile ed è a 360°.

Belvedere di Marina Skala
Belvedere di Marina Skala

Se volete dedicare l’intera giornata alla natura, una volta scesi da qui potrete imboccare il sentiero sul alto opposto e raggiungere un altro belvedere.
Per noi purtroppo i tempi erano stretti ed era ora di ripartire.
La sosta del pomeriggio è stata strepitosa, forse una delle mie preferite dell’intero viaggio.
Siamo sempre in Repubblica Ceca e la cittadina di Karlovy Vary è davvero qualcosa di unico.
Città termale, con fontane sparse su tutto il centro storico, completamente in stile liberty.
Un colpo d’occhio pazzesco che mi ha fatto inevitabilmente pensare a come deve essere stata la vita qui nei primi del 1900.
Questa tappa mi rimarrà per sempre scolpita nelle mente.

Karlovy Vary
Karlovy Vary

Di nuovo in auto abbiamo ripreso la discesa e lasciato la Repubblica Ceca per rientrare in Germania e fermarci per la notte a Ratisbona.

9 giorno: Ratisbona – Innsbruck

La 9° giornata è stata dedicata alla scoperta della città tedesca di Ratisbona, che se devo essere sincera mi ha stupito positivamente.
Curata, ordinata, con un sacco di storia attira sicuramente l’attenzione del turista,
Si visita tranquillamente a piedi e il fatto di essere sulle sponde del Danubio le conferisce un’amosfera ancora più magica.
Fate una passeggiata fino al ponte di pietra (Steinerne Brucke) che per circa 800 anni è stato l’unico ponte sul Danubio, fate un giro sull’isola di fronte e poi rientrate nel centro storico della città dove non potete assolutamente perdervi il Duomo, la Porta Praetoria, il Vecchio Municipio, la casa in cui visse Oskar Schindler e quella di Kepler che ospita il museo a lui dedicato.
Ammirate gli scorci e magari gustatevi un hot dog alla Historiche Wurstkuchl, lo storico locale sul fiume in cui pranzavano i costruttori del ponte; sembra essere il più antico ristorante pubblico continuamente aperto al mondo.

Veduta di Ratisbona dal ponte di pietra
Veduta di Ratisbona dal ponte di pietra

Dopo aver ammirato tutta questa bellezza (Ratisbona è una delle poche città tedesche originale, che ha subito pochi danni durante le guerre) è arrivato per noi il momento di ripartire perché la strada verso casa è ancora lunga e così abbiamo trascorso le successive ore in auto fino a raggiungere Innsbruck.
Giusto il tempo di scendere dall’auto e arrivare in hotel e un super temporale ci ha accolto in città.
L’imprevisto è alla base del viaggio, lo sa bene chi viaggia spesso e deve cambiare i piani, così a malincuore abbiamo dovuto abbandonare l’idea di visitare la carinissima città austriaca (che per fortuna avevamo già visto) e abbiamo ripiegato su un po’ di meritato relax in spa.

10 giorno: Innsbruck – Trento

Al nostro risveglio il temporale era solo un lontano ricordo, le temperature si erano rialzate nettamene e il sole splendeva su di noi… condizioni perfette per rimettersi in viaggio.
Volendo spezzare un po’ la lunga tratta, abbiamo deciso di fermarci a Trento e concludere questo on the road di 10 giorni con una città italiana.
Premetto che è stata davvero una toccata e fuga, il tempo necessario per poter ammirare il bellissimo Castello del Buonconsiglio (solo da fuori) e i suoi giardini, Piazza Duomo e il Duomo, le vie principali del centro e i suoi bellissimi palazzi.

Castello del Buonconsiglio di Trento
Castello del Buonconsiglio di Trento

Il giusto tempo per farmi capire che dovrò tornarci con calma e scoprire ogni angolo di questa città.
Una bella pausa pranzo e poi di nuovo in auto per la nostra ultima tappa di questo viaggetto di circa 3000 km ( tra Svizzera Sassone e Svizzera Boema) che ci ha riportato a casa.

Considerazioni finali sul viaggio tra Svizzera Sassone e Svizzera Boema

Questo viaggio è stato una vera scoperta, per me che non amo particolarmente documentarmi in modo minuzioso prima della partenza (ma per fortuna ho chi lo fa al posto mio e anche in modo egregio, grazie!) è stato una vera e propria sorpresa. La natura incontaminata, i castelli sfarzosi, l’unicità dei ponti (quello pedonale al confine e quello di pietra), la bellezza delle città e anche le molteplici problematiche (non pensate che sia sempre filato tutto liscio, non sarebbe un viaggio che si rispetti) che abbiamo saputo affrontare e risolvere, fanno di questo viaggio un’avventura indimenticabile.

Svizzera Sassone
Svizzera Sassone

Questo è un articolo riepilogativo per darvi un’idea dell’itinerario dell’on the road tra Svizzera Sassone e Svizzera Boema, ne seguiranno altri mirati e dettagliati.
Se amate gli on the road, potrebbe interessarvi questo in Friuli Venezia Giulia.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche, Trekking

Trekking alla Scalaccia

Il Parco del Conero offre tantissimi sentieri per i trekking panoramici, oltre ovviamente a spiagge meravigliose.
Ho già testato qualche percorso un po’ di tempo fa, oggi ve ne faccio scoprire un altro, non troppo lungo ma che vi metterà alla prova.
Andiamo alla Scalaccia.

Veduta dal sentiero della Scalaccia
Veduta dal sentiero della Scalaccia

La Scalaccia: percorso trekking

Il percorso della Scalaccia, o sentiero 313, insieme alle varianti 313a e 313b costituisce il Sentiero delle Tre Valli.
Si tratta di un sentiero ad anello di circa 5 km, ma molto spesso viene utilizzato per raggiungere la spiaggia della Scalaccia.
Siamo a Pietralacroce (AN) e il punto di partenza è nei pressi del ristorante Osteria del Baffo, dove vi consiglio di fermarvi al ritorno.

Sentiero CAI 313
Sentiero CAI 313

Leggermente più avanti del ristorante, sulla sinistra incontrerete il cartello che indica l’inizio del sentiero; la prima parte è immersa nel verde e parecchio ombreggiata, mentre la seconda parte prevede la discesa di parecchie scale.
Prima di scendere le scale, troverete un bivio; se non siete interessati alla spiaggia ma volete percorrere l’intero sentiero, girate a sinistra per Santa Margherita.
Il percorso fino alla spiaggia non è troppo impegnativo, in 40 minuti raggiungerete la vostra meta, ma vi consiglio di indossare scarpe da trekking o calzature comunque chiuse.
Dopo un po’ di sana fatica, verrete ricompensati dalla bellezza della spiaggia.

Primo tratto sentiero della Scalaccia
Primo tratto sentiero della Scalaccia

La Scalaccia: la spiaggia

La spiaggia della Scalaccia è selvaggia, non attrezzata e non vi è nemmeno la possibilità di piantare l’ombrellone perché si tratta di roccia marnosa e scogli; è sicuramente una delle spiagge più selvagge e meno frequentate del Conero, adatta a chi ama la tranquillità e l’avventura.
Arrivati in fondo potrete ammirare le caratteristiche grotte tipiche della zona anconetana e rilassarvi con un bel bagno.
L’acqua è davvero pulita e la zona è adatta alle immersioni. Trovandosi proprio a ridosso della falesia, il sole scompare presto, quindi vi consiglio di andarci al mattino.
Vi lascio anche una bella scusa per poter fare delle soste durante la risalita: fermatevi ad ammirare il panorama, da qui la vista sulle grotte del Passetto fino all’Ascensore regala scorci indescrivibili.
Non dimenticatevi di portare acqua a sufficienza, giù non ci sono punti di ristoro.
Una volta risalita la parte di scalini, potrete decidere se scendere a destra al bivio e continuare il sentiero o proseguire dritto e dirigervi all’Osteria del Baffo per un bel pranzetto a base di pesce, con vista.

Spiaggia della Scalaccia
Spiaggia della Scalaccia

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Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.