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Cinque destinazioni da brivido

In quanti di noi hanno provato un brivido durante una visita o vivendo un’esperienza?!
Credo proprio che la risposta sia “tutti”.
Partendo da questo concetto, oggi vi parlerò di 5 destinazioni da brivido a mio avviso e ringrazio Lemurinviaggio per la nomination e Sandra di Passaporto e colori la vera ideatrice.
Questa iniziativa mi piace molto, si ha la possibilità di vedere la diversa percezione del brivido.
Ma i brividi vengono anche di fronte ad un panorama mozzafiato, dove rimaniamo senza parole.
Partiamo con i miei, che sono un mix di brividi di paura e brividi di stupore.

1. Sorvolare il Grand Canyon in elicottero

E’ stata un’esperienza che non dimenticherò mai, avevo letteralmente la pelle d’oca.
Ci si sente minuscoli davanti a tanta imponenza e bellezza, ma allo stesso tempo sembra quasi di poter controllare tutto dall’alto. E poi ci sono anche i brividi per il volo in elicottero, da non sottovalutare!

2. Visita al Castello di Azzurrina

Passiamo ad uno scenario un po’ più tetro e ci spostiamo al castello di Montebello in provincia di Rimini. La leggenda narra che durante il solstizio di primavera si senta ancora il pianto di Azzurrina che scomparve nelle segrete inseguendo la sua palla. Oltre a questa storia, io ho fatto la visita notturna e vi assicuro che tutto il contesto rende il tutto da brividi.
Ecco l’ articolo in cui ne ho parlato.

3. Camminata subacquea alle Mauritius

Questa volta il brivido è legato ad un’esperienza davvero adrenalinica. Durante il mio viaggio alle Mauritius ho voluto a tutti i costi provare la camminata subacquea e non me ne sono affatto pentita, ma dopo averla testata, non so se avrò mai il coraggio di ripeterla. Niente di pericoloso, ci mancherebbe, la fanno anche i bambini, ma la sensazione che si prova a camminare sott’acqua con uno scafandro, a dover respirare normalmente anche se di normale non c’è nulla, è davvero forte.
Ecco l’ articolo in cui ne ho parlato.

4. Canopy in Costa Rica

Altri brividi provati in seguito ad un’esperienza avventurosa. In Costa Rica ci si può lanciare letteralmente nel vuoto con un’imbragatura attaccata ad una carrucola e si raggiungono velocità elevate, sorvolando a volte anche le punte degli alberi. A mio avviso è stato bellissimo, tanto che ogni volta che trovo una zip-line non me la posso perdere…ma la prima volta non la scorderò mai.

5. Safari in Africa

L’esperienza del safari è un qualcosa che consiglio veramente a tutti. In questa occasione ho avuto i brividi più di una volta.Addentrarsi nella savana a bordo di una jeep, aspettare e poi finalmente avvistare gli animali nel loro habitat naturale è qualcosa di veramente emozionante.
Ecco l’ articolo in cui ne parlo.

Adesso è il vostro turno, raccontatemi le vostre 5 destinazioni da brivido.

Regole per partecipare

1. Usare l’hashtag #5destinazionidabrivido
2. Nominare altri 5 blogger
3. Menzionare chi vi ha nominati (in questo caso Diario di una viaggiatrice seriale) e l’ideatrice del tagpost (Sandra di Passaporto e colori) taggandoli.
4. Emozionati!!

Nomine

A mia volta nomino

1. Destinazionemondo20
2. Trentadue perle
3. PiccoliGrandiViaggiatori
4. Stamping The World
5. I Viaggi di Monique

Alla prossima avventura,
Viaggiatrice seriale.

Mondo

Cosa mettere in valigia

Partiamo da questo concetto: io ODIO PREPARARE LA VALIGIA.
Detto questo, è ovviamente il passaggio che precede ogni viaggio, breve o lungo che sia….quindi volente o nolente è una cosa che devo fare, per forza.
Diciamo che tra di noi c’è un rapporto di odio-amore, come appena detto non mi piace prepararla, ma allo stesso tempo quando lo faccio sono felice, perchè VALIGIA= VIAGGIO.

Ne ho preparate diverse, sono partita da quella gigante – ora quando vedo persone portarsi dietro “la casa” mi vengono i brividi – ,per passare poi al trolley come bagaglio a mano e ultimamente prediligo lo zainone,per quasi ogni tipo di viaggio…..ma ancora non ho imparato a farla.
Tutte le volte mi auto-impongo di togliere qualcosa dalla montagna di cose che preparo, lo faccio e categoricamente torno a casa dal viaggio con vestiti mai utilizzati.Devo perfezionarmi in questo.
Bene, non so voi che rapporto abbiate con il fedele compagno di ogni viaggiatore, ma ci sono sicuramente delle cose di cui non potete fare a meno… ecco le mie 5 cose indispensabili:

1. DOCUMENTI

Scontato ma senza ombra di dubbio fondamentali.Il passaporto è la prima cosa che preparo e l’ultima che controllo di avere prima di uscire di casa.

2.CARTA DI CREDITO

Insieme al passaporto è l’unica cosa che devo avere assolutamente prima di partire…..se ho entrambi sono tranquilla e il resto in qualche modo lo recupero.
In base a dove andate, fate alzare il massimale di prelievo dalla vostra banca se necessario.

3.MACCHINA FOTOGRAFICA/CELLULARE

Per me è inconcepibile un viaggio senza fotografie, impossibile non immortalare certi istanti. In base alla meta in cui vado, scelgo se portare anche la mia macchina fotografica Reflex o solamente il cellulare….in entrambi i casi controllo sempre di aver scaricato tutte le foto e di avere la memoria libera.

4.LENTI A CONTATTO 

Essendo “cecata”, avere le lenti a contatto in quantità superiore al necessario è una cosa fondamentale. Soprattutto perché spesso nei miei viaggi c’è la componente mare e sarebbe impossibile pensare di affrontare queste giornate con gli occhiali.

5.MEDICINE

Tranquilli, non mi porto kg di medicine, ma sempre lo stretto necessario.Può essere molto utile esserne già forniti….per esempio due anni fa mi è salita la febbre in volo e per fortuna avevo già tutto l’occorrente con me e sono subito corsa ai ripari già sul volo,senza dover aspettare di toccare terra.

Per questo articolo devo ringraziare Martina del blog  Trentadue Perle  e chiedo a

Selene di Viaggi che mangi
Giorgia e Giulia di La Doppia G
Simona di Oltre le parole blog
Paola di Partyepartenze
Gloria di Vagabondainside

…e voi cosa mettete in valigia?Le 5 cose per voi indispensabili.

Questo post nasce dalla curiosità di alcuni travel blogger, viene chiesto di rispondere a questa semplice domanda e coinvolgere altri 5 blogger. Nessun obbligo ma solo la voglia, se c’è, di dire la propria! 

E voi, di cosa non potete assolutamente fare a meno?

Viaggiatrice seriale.

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Non smettere mai di viaggiare, anche quando….

Non smettere mai di viaggiare, anche quando…..
gli imprevisti diventano più difficili da superare.
Chi viaggia spesso, si è sicuramente trovato di fronte a diversi tipi di problemi, oggi vi racconto le mie esperienze, a tratti tragicomiche.
Il primo volo oltreoceano della mia vita è stato battezzato con un bel overbooking; praticamente hanno venduto più biglietti dei posti effettivi del velivolo e arrivati a due persone prima di noi, la signorina al check-in ci ha gentilmente comunicato che non saremmo partiti quel giorno. Tranquilli, il giorno successivo eravamo sul volo per Miami.
Diciamo che il mio rapporto con questa città non è dei più fortunati, la seconda volta che ci sono stata ho ritirato il bagaglio completamente distrutto.
Questi però sono episodi di poco conto, di quelli che capitano a tutti continuamente.
Passiamo al viaggio alle Maldive, meta sognata da tanti che però non era nei miei piani, ma grazie ad una super offerta ci è entrata di diritto.
Ecco, quella volta sono partita con un pò di raffreddore- sai quante altre volte mi è successo – che però si è trasformato in febbre alta durante il volo.
Ragazzi, praticamente deliravo in aereo, in più avevo anche uno scalo da fare e vi assicuro che lo ricordo come uno dei voli più brutti in assoluto.
Praticamente mi sono fatta il primo giorno alle Maldive  a letto.

Che mi dite dello smarrimento bagagli?!
A me è capitato nel volo di ritorno da Londra, ma essendo il viaggio terminato, diciamo che gli inconvenienti sono stati pochi.
Un’altra volta invece è andata molto peggio: viaggio itinerante di gruppo in Sud Africa…. il bagaglio non è stato mai imbarcato ed è rimasto a Bologna.
All’arrivo, quando ce ne siamo accorti e siamo andati al desk lost and found, dopo varie ricerche ci hanno comunicato proprio questa cosa.
Il bagaglio sarebbe ripartito il giorno seguente con lo stesso nostro volo, ma il piccolissimo problema era il fatto di essere un viaggio itinerante e quindi viaggiando un giorno in ritardo, il bagaglio ci avrebbe sempre inseguiti, non raggiungendoci mai.
Per farla breve,  ho acquistato lo stretto necessario nei vari aeroporti e mi sono fatta prestare qualcosa…il bagaglio è arrivato due giorni prima della partenza!
Aumentiamo il grado di gravità.
Viaggio nelle Filippine, il sogno di una vita.
Io vengo morsa da una medusa – che sarà mai direte voi -, e invece no, perché lì ci sono anche quelle velenose e tutti erano super allarmati, per fortuna non era nulla di grave ma ho avuto più paura degli sguardi preoccupati degli altri che del morso stesso.
Per due giorni profumavo di aceto visto che mi hanno fatto tenere sui tentacoli tatuati sulla mia gamba, una garza imbevuta di aceto…che per fortuna è stato successivamente sostituito dall’aloe.
Ma le Filippine ci hanno riservato tantoooooo altro.
Giorno di escursione in motorino per raggiungere una zona naturalistica. Partiamo con i soldi che avevamo, convinti di prelevare strada facendo.Acquazzone immenso subito dopo la partenza, che ci ha fatto fare una sosta non prevista sotto la tettoia di una casa, tanto era forte.
Il primo ATM non mi erogava denaro, il secondo nell’altro paese nemmeno, al terzo mi si avvicina la guardia della banca spiegandomi che tutti gli ATM riconoscevano solo carte filippine e che l’unico che facesse al mio caso era nella capitale ….ovviamente dalla parte opposta rispetto ala nostra direzione.
Tentiamo nel paese ancora dopo, in un ATM diverso da quelli visti in precedenza, che ha la brillante idea di mangiarci la carta di credito (per fortuna non viaggiamo mai con una sola carta).
Riprendiamo il viaggio e arrivati all’interno della foresta cosa succede?!Buchiamo la gomma posteriore del motorino.
Vedendoci in difficoltà, ci affianca un ragazzo in motorino a sua volta, che è stato la nostra salvezza.
Ci ha scortato fino al primo meccanico (non si riconoscono facilmente, sono praticamente uomini che maneggiano con motorini ma che io personalmente avrei scambiato per persone nelle proprie abitazioni che lavoravano sui propri mezzi).
La cosa fondamentale è stata la traduzione, il nostro amico salvatore parlava inglese, ma gli abitanti di questi paesini rurali assolutamente no. Praticamente a corto di soldi abbiamo dovuto comprare  la camera d’aria da uno e pagare poi il lavoro del meccanico.
Ringraziamo e ripartiamo, dopo 5 minuti di orologio – non sto esagerando – buchiamo di nuovo. Mi sarei messa a piangere, vi giuro.
Come un’apparizione ritorna il nostro amico che stava facendo il nostro stesso percorso, questa volta lascia a noi la sua moto e lui spinge a mano il nostro motorino fino al prossimo meccanico. Stessa procedura di prima, spendendo addirittura qualcosa in più – a loro dire la camera d’aria precedente era di bassissima qualità – e io come facevo a capirlo?- quindi si è subito bucata e questa, essendo di buona qualità costava maggiormente.
Riprendiamo il cammino, arriviamo finalmente a destinazione e ci rilassiamo un po’…anche se un altro bel temporale decide di farci compagnia.
Ci dirigiamo al ristorante, nell’attesa che tornasse il sole e ovviamente studiamo benissimo il menù ordinando senza ombra di dubbio il piatto più economico, ma almeno riusciamo a pranzare.
Il nostro itinerario prevedeva un’altra sosta poco più avanti ma il mio compagno di viaggio non ha voluto sentire ragioni e abbiamo ripreso la via del ritorno. Strada facendo avremmo dovuto fare una bella zip-line sul fiume, ci dirigiamo verso la cassa e come gradita sorpresa ci comunicano che non accettano carte di credito (luogo frequentato solo da turisti, perché accettarle mi chiedo io?) e così restiamo lì a roderci il fegato guardando tutti gli altri volare nel vuoto.
Abbiamo fatto bene i conti e i soldi ci bastano per fare benzina, raggiungiamo la capitale e assaliamo letteralmente l’ATM. Nonostante tutto non ci siamo abbattuti, abbiamo toccato con mano la generosità dei filippini e io -solo io- il giorno successivo mi sono rifatta 60 km in motorino per andare a fare la zip-line!!!!
Mai abbattersi, cercate sempre la soluzione e andate avanti.
Come ultimo regalino dalle Filippine il mio compagno di viaggio si è riportato a casa un’infezione all’orecchio, che fortuna eh!!!!?’La vera fortuna è stata averla contratta l’ultimo giorno di viaggio e aver rinunciato solo ad un’uscita per avvistare i delfini, se l’avesse presa i primi giorni sarebbe stato un vero disastro.
Ovviamente questa è solo la prima parte del racconto delle disavventure in viaggio, a breve le altre!
E voi cosa avete dovuto affrontare?
Al prossimo racconto,
Viaggiatrice seriale.

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E’ arrivato il momento di metterci la faccia: questa sono io!

E’ arrivato il momento di metterci la faccia ed uscire allo scoperto:chi ci sarà dietro a questo blog?
Una sola persona:io!
Mi chiamo Elisa e ho 36 anni,vivo a Pesaro e mi definisco “malata di viaggi”.
Si, avete capito bene, per me ogni pretesto è buono per partire e ogni luogo merita una visita,ovunque c’è qualcosa da vedere.
Amo scoprire cose differenti da quelle che di solito vedo, amo la natura e le giornate all’aria aperta ma amo tantissimo anche cimentarmi in attività quasi “estreme” nelle quali per il momento rientrano un lancio con il parapendio, una camminata subacquea, una visita speleologica alle grotte, il volo dell’angelo, un volo in mongolfiera  e uno giornata di sleddog.

Cerco di trasmettere alle altre persone la voglia di scoprire e quindi di viaggiare, cerco con questo blog di raccontare luoghi conosciuti e non,e soprattutto cerco di far capire che oggigiorno è possibile partire anche spendendo poco.
E’ facile farmi un regalo:basta un biglietto, che sia di un volo, del treno o del pullman non fa differenza e la mia reazione è palese:mi si illuminano gli occhi!
Parenti,amici…stresso tutti pur di partire anche se sono molto vicina al viaggio in solitaria:ancora non ne ho mai fatto uno vero, ma ho iniziato con una giornata da sola alla scoperta di qualche città.
Il mio primo viaggio è stato in campeggio con i miei e da lì in poi è stato un crescendo!
Diciamo che il mio viaggio ideale è quello che coniuga visite culturali ad uno splendido mare,ma non mi tiro mai indietro di fronte ad una partenza.
Curiosa di natura, blogger per passione (diciamo che ci provo) e viaggiatrice nel sangue.
Questa sono io:una
Viaggiatrice seriale.