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Cosa fare a Rovaniemi oltre ad avvistare l’aurora boreale

L’anno è iniziato con la realizzazione (a metà) di un mio travel dream: vedere l’aurora boreale in Lapponia.
Si, mi sono spinta fino a Rovaniemi – il mio punto più a nord del globo per ora – per cercare di avvistare queste famosissime luci.
Come sempre il tempo a mia disposizione è stato poco, quindi vi dirò cosa poter fare in un weekend.

Santa Claus Village

E’ impensabile andare a Rovaniemi e non visitare il villaggio di Babbo Natale.
Essenzialmente la città non offre grossissime attrattive, quindi il fulcro è proprio questo luogo.
Prendete il tram nr. 8 e in circa 15 minuti arriverete a destinazione.

Gli edifici sono diversi, da una galleria con negozi e  ristoranti alla Casa di Babbo Natale dove potrete fare una foto proprio con lui…gli elfi vi accompagneranno. Suggestivo, davvero carino e piacevole, sembra di tornare bambini ma i prezzi sono davvero proibitivi: una fotografia 35,00 €!!!! Per me è una vera follia, così ho fatto tutto il percorso, ho salutato l’anziano barbuto, ho fatto la foto ma alla fine non l’ho acquistata. Quindi se andate con bambini fate bene i conti! 🙂

Passate per l’ufficio della posta e inviatevi una cartolina….vi arriverà con un timbro speciale!
Una foto d’obbligo è sulla linea del Circolo Polare Artico (in realtà si trova a 7 km da lì), mentre all’esterno potete cimentarvi in un giro con le renne.

Si respira veramente un’atmosfera magica e unica, il manto candido della neve ricopre tutti gli edifici e quando scende la notte (molto presto) si trasforma in un vero luogo delle favole.


Snowman world – Villaggio di ghiaccio

Una volta lì vi consiglio di spendere 20€ per entrare al villaggio di ghiaccio (considerando che l’ingresso ai vari edifici del Santa Cause Village è gratuito), a mio avviso ne vale la pena.

Troverete sculture di ghiaccio, un Ice Bar davvero stupendo, un ristorante che definire elegante non rende l’idea e potrete sbirciare nelle camere dell’Ice Hotel dove i più temerari potrebbero trascorrere la notte (a prezzi sempre poco economici).

Sempre qui troverete un mini parco giochi con uno svicolo interno e uno esterno dove si scende con le ciambelle! Un po’ di moto non guasta mai.

Arktikum Museum

Tappa d’obbligo è l’Arktikum Museum se volete entrare in sintonia e soprattutto conoscere un po’ di storia della popolazione Lappone. Si tratta di un museo interattivo, con pannelli e riproduzioni di individui e animali tipici della Lapponia.

A mio avviso però il punto forte dell’intero museo è la sua architettura, ha una meravigliosa e grandissima vetrata dalla quale ammirare il paesaggio circostante completamente coperto da un manto bianco.

Ounasvaara

A circa 3 o 4 km dal centro di Rovaniemi si trova una collina che ospita un trampolino e un centro polisportivo con diverse piste, soprattutto da sci di fondo.

Se volete fare due discese o se avete molto tempo a disposizione e non sapete come utilizzarlo, questo è un ottimo spunto. Altrimenti fate una bella passeggiata tutt’intorno, tra alberi e casette rosse dal tetto innevato.




Centro e piazza di Rovaniemi 

Come detto in precedenza, non aspettatevi una città immensa con tante attrazioni, diciamo che il centro è costituito praticamente da una lunga via pedonale, al centro della quale sorge una torre con l’orologio e il termometro, affiancata da un grande albero di Natale.

Noi in realtà l’abbiamo vista un po’ più movimentata perché siamo capitati duranti le giornate del Rally dell’Artico e la gara partiva da lì.

Husky safari

Le attività fra cui scegliere sono davvero tantissime e anche molto belle, ma hanno sempre dei prezzi proibitivi (si aggirano tutte sui 130,00 € circa) quindi è necessario sceglierne alcune.

Da non perdere secondo me è l’Husky Safari perché crea veramente il contatto con la natura. Sarete proprio voi a guidare la slitta trainata dai cani e il vostro accompagnatore se ne starà comodamente seduto sulla parte anteriore della slitta (e poi si invertiranno i ruoli).

Logicamente l’escursione si fa in gruppo e c’è sempre del personale che vi segue, ma vi assicuro che si respira un profondo senso di libertà a passare all’interno di un bosco o ad attraversare un lago ghiacciato senza sentire mai nessun rumore se non quelli del proprio gruppo.

E’ bello ma anche adrenalinico, perché i cani vanno ad una certa velocità….per me questo è imperdibile.

Reindeer safari

Cosa analoga alla precedente, ma al posto dei cani la slitta sarà trainata dalle renne e quindi la velocità sarà molto più bassa. Sempre molto suggestivo, si ammira il paesaggio lappone con tutta la tranquillità possibile.



Pesca e bagno nel mare ghiacciato

Mi sarebbe tanto piaciuto provare queste due esperienze, ma sarà per la prossima volta! 🙂 Sono sempre attività molto proposte. Per la pesca da come ho capito è necessario fare un buco nel ghiaccio con una specie di trivella mentre per il bagno le cose si complicano un po’. In realtà è tutto molto semplice, vengono fornite delle speciali tute/mute completamente impermeabili con le quali potrete letteralmente fare il bagno in acque molto al di sotto dello zero.

Aurora boreale

Il nostro viaggio aveva un unico fine in realtà e cioè avvistare questo fenomeno così particolare e così stupefacente.
Beh, diciamo che è letteralmente fortuna in quanto le luci del nord si vedono solo con determinate condizioni atmosferiche.
Anche per l‘aurora boreale organizzano delle escursioni, anche se è possibile spostarsi autonomamente in zone poco illuminate.
Noi siamo andati lungo il corso del fiume ghiacciato, poco dopo la vetrata dell’Arktikum e siamo riusciti a vedere qualcosina. Sì, purtroppo non abbiamo avuto la fortuna di vedere il cielo completamente verde perché in quei giorni era nuvoloso, ma almeno una parvenza, una sorta di “nuvola” verde l’abbiamo scovata! Ma avendo così poco tempo a disposizione è davvero rischioso…vorrà dire che sarà la scusa buona per ritornarci! 🙂
Oltre alla fortuna ci vuole anche tantissima pazienza: può durare pochissimi minuti o può illuminare tutto per decine di minuti….occorre cogliere l’attimo.

Cucina finlandese
Un aspetto interessante della Finlandia è la sua cucina, devo ammettere di aver mangiato davvero bene. Indubbiamente non potete perdervi il salmone

( al Lappish tepee  cafè al Santa Claus village lo fanno delizioso), provate la renna e tutte le varie buonissime salsine (spesso a base di mirtilli).

E’ stato un (mini)viaggio davvero interessante, la natura regna sovrana!

Coprendosi in modo adeguato si combatte il freddo tranquillamente, quindi non fatevi fermare da questa paura.
La Lapponia mi ha conquistata, è un’esperienza che vi consiglio di fare…..poi se sarete anche fortunati da vedere l’aurora boreale al massimo splendore sarebbe il top.

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

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Isole greche a partire da 19,99 € a tratta con Volotea

Buon sabato viaggiatori!
Vi è esplosa una gran voglia di mare in questi giorni?
Che ne pensate della Grecia?!
Se avevate in mente di trascorrere una bella vacanzina, l’offerta di Volotea fà al caso vostro.
La compagnia low cost spagnola ha messo in vendita biglietti a partire da 19,99 € a tratta per raggiungere le isole greche.

L’offerta è valida sulle prenotazioni effettuate entro il 29 maggio 2016.
Per tutti i dettagli consultate il sito.
Alla prossima offerta,
Viaggiatrice seriale.

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Piacevolmente sorpresa da Varsavia: ecco cosa vedere

Questo 2015 che sta per lasciare il posto  al suo successore mi ha regalato un sacco di viaggi,devo riconoscerlo.
La maggior parte è stata con il mio compagno di viaggio ideale, il mio ragazzo al quale molte volte non è necessario nemmeno spiegare il mio punto di vista, perché in viaggio – e solo in viaggio- la pensiamo allo stesso modo.
Gli ultimi due mesi però mi hanno regalato qualcosa di speciale,davvero speciale.
Novembre è iniziato con una giornata a Firenze con la compagnia del mio migliore amico, mentre a Dicembre è stata la volta del mio babbo: in viaggio con papà ad Atene.
All’appello però mancava una persona davvero importante per me, che conosco da 25 anni: la mia migliore amica con la quale non avevo ancora fatto un viaggetto….e anche questo desiderio si è realizzato….a Varsavia!
La scelta è ricaduta su questa città in primis per i suoi mercatini di Natale che hanno superato le nostre aspettative, davvero suggestivi.
Il secondo fattore è stato il prezzo del volo, da Bologna con Ryan Air si trovano ottime offerte e poi non ero mai stata in Polonia.
Nel mio solito stile è stata una toccata e fuga, da sabato mattina a domenica pomeriggio, ma in queste ore siamo riuscite a vedere davvero tanto.
Il cuore pulsante della città, la parte più caratteristica è la città vecchia (Stare Miasto) che si sviluppa attorno al Castello Reale e alla cattedrale.

Castello Reale

Davvero meraviglioso è uno scorcio sulla piazza, delle facciate dai colori pastello degli edifici circostanti; aggirandovi senza una meta precisa incorrerete in piazzette e  viuzze ricche di botteghe artigiane e di ristoranti tipici.

Piazza Zamkpwy

Arrivando in Piazza del Mercato la vostra attenzione sarà completamente catturata dai meravigliosi edifici perfettamente restaurati che fanno tornare indietro nel tempo con la fantasia.

Edifici in Piazza del Mercato

Al centro della piazza invece si trova la statua della sirena,un simbolo della città.
Arrivate fino al Barbakan, la porta che separa la città nuova da quella vecchia, costruita nel muro di cinta che proteggeva la città vecchia; se avete voglia fate due passi sul cammino di ronda,così da poter vedere tutto da un punto di vista più alto.

Barbakan

Varsavia ha anche due linee della metropolitana, quindi se volete cambiare quartiere gli spostamenti sono molto facili anche se viverla girando a piedi ha un altro fascino.
Da Piazza Zamkpwy  parte una lunga via pedonale , la Strada Reale sulla quale si affacciano sontuose chiese barocche ed eleganti edifici, l’Università e il Palazzo Presidenziale- Palac Namiestnikowski – dove durante la guerra fredda venne firmato il famigerato patto di Varsavia.

Palazzo Presidenziale

La città celebra alcuni dei personaggi polacchi più illustri, come Chopin e Copernico.
Il compositore, famosissimo in tutto il mondo, allieta ancora i passanti con la sua melodiosa musica: ci sono infatti delle panchine interattive che liberano nell’aria le note dei suoi capolavori.
L’astronomo Nicolò Copernico invece è celebrato con una statua che lo raffigura davanti all’Accademia delle Scienze.

Statua di Copernico

La mia impressione è stata che Varsavia è una città fortemente legata alla cultura, passeggiando si possono ammirare teatri ed edifici di una bellezza disarmante;ma esiste anche una parte nuova, composta di centri commerciali, negozi e hotel modernissimi, quasi tutti in vetro.
Avendo poco tempo a disposizione abbiamo concentrato la nostra visita in questa zona, ma ci sono anche altri quartieri da esplorare, come ad esempio quello di Praga.
Non potevamo andarcene senza aver assaggiato un piatto tipico e la nostra scelta è ricaduta su dei wurstel con un zuppetta in un localino davvero tipico, pensate che le cameriere indossavano anche vestiti tradizionali.

Una meta imperdibile è il Palazzo della Cultura e della Scienza che svetta in mezzo a costruzioni moderne e che addirittura molti volevano abbattere: per fortuna possiamo ancora ammirarlo perché è davvero bello.

Palazzo della Cultura e della Scienza

Proprio dal piazzale di fronte parte l’autobus per l’aeroporto di Modlin, quindi avrete modo di ammirarlo.
Varsavia è tanto altro, è ricca di magnifiche chiese, di monumenti dedicati agli ebrei, di molteplici musei, di residenze imponenti e di giardini meravigliosi.

Biblioteca

Varsavia mi ha stupito, se amate sorprendervi mettetela fra le vostre prossime mete.
Un viaggio con un’amica poi è sempre qualcosa di unico…grazie Dani! 😉
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

PS: la moneta della Polonia è lo Zloty Polacco; in alcuni luoghi accettano anche l’euro ma vi consiglio di cambiarne un po’.

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In viaggio con papà: 9 ore ad Atene

Vi avevo già detto che ultimamente sto regalando a tutti un piccolo “pezzetto di viaggio”?
Che sia un volo aereo, un biglietto del treno o un pernottamento in hotel, i miei regali sono questi, affiancati logicamente dalla mia compagnia! 🙂
Dopo aver trascorso un giorno a Firenze con il mio migliore amico, è arrivato il momento del mio babbo.
Questa è stata veramente una piccola pazzia, un volo andata e ritorno in giornata non l’avevo mai fatto….ma come si dice: “c’è sempre una prima volta”.
Destinazione Atene!!!
Ho acquistato il volo in uno dei giorni in cui Ryan Air vendeva biglietti a prezzi bassissimi, accaparrandomi un a/r a 19,88 € con partenza da Roma.
Il volo è partito alle 8:40 e dopo 2 ore eravamo in territorio greco, ma dovete considerare che c’è il fuso orario di un’ora, quindi eravamo già alle 11:40 e abbiamo atteso fino a mezzogiorno la partenza della metro.
I collegamenti dall’aeroporto al centro città sono davvero ottimi, parte una metro che arriva direttamente alla fermata di Piazza Syntagma in 50 minuti circa alla cifra di 14,00 € andata/ritorno.
Alle 12:50 quindi siamo saliti in superficie  e la prima cosa che abbiamo visto è stata piazza completamente addobbata a festa: c’era persino un  concerto di Natale in atto.
Alle nostre spalle il parlamento, dove ogni ora avviene il cambio della guardia.
Pieni d’entusiasmo grazie alla scena che ci ha accolto abbiamo percorso la via pedonale di Ermou costeggiata da tantissimi negozi…..peccato non aver avuto il tempo necessario per qualche acquisto, ma il nostro obiettivo era un altro:l’Acropoli.
Eccola lì, proprio di fronte ai nostri occhi, distante solo qualche decina di minuti di cammino, che domina tutto dall’alto.
Con il cuore in gola per l’emozione ci siamo diretti verso la destinazione e dopo un pò di cammino e un pò di fiatone vista la salita abbiamo raggiunto il nostro oggetto del desiderio.
Non so se fa così anche a voi, ma quando varco la soglia di un monumento con la M maiuscola, dove si è scritta la storia, mi emoziono come una bambina davanti ad un giocattolo nuovo e così è stato anche questa volta.
Prima di entrare però abbiamo ammirato tutta la città dall’alto e ovviamente anche la collina che ospita l’Acropoli.

Veduta della città dall’alto

Atene è circondata da diversi colli, da ognuno dei quali si gode di una vista eccezionale.
Vi consiglio di salire  almeno in uno di questi, ne vale davvero la pena.
Una cosa davvero piacevole è stata la scoperta del biglietto cumulativo: con il biglietto Akropoli dal costo di 12 € infatti, potrete entrare all’Acropoli, all’Agorà, al Teatro di Dioniso,al Tempio di Zeus,al Kerameikos  e al Foro romano nel corso di 4 giorni, solamente una volta per monumento.
Mi sembra proprio un’ottima cosa.
Peccato che io avessi a disposizione una manciata di ore.
Durante l’orario invernale tutte le attrazioni chiudono alle 15:00, quindi ho avuto davvero pochissimo tempo a disposizione e ho potuto visitare solo la punta di diamante e cioè l’Acropoli.
Entrando dovrete oltrepassare i Propilei,ovvero l’ingresso dal quale si accede ai templi e già da qui vi sentirete catapultati nell’antica Grecia.

Propilei

Oltrepassato il maestoso accesso, la vostra vista sarà letteralmente rapita dalla figura del Partenone che troverete poco più avanti sulla destra.
Si tratta del monumento più importante della Grecia ed è divenuto un simbolo a livello mondiale;ubicato nella parte più alta della collina è nato come un maestoso tempio dedicato ad Atena,protettrice dell’intera città.

Partenone

In passato al suo interno infatti si poteva ammirare un’enorme statua in oro ed avorio raffigurante la dea.
Le imponenti colonne, anche se sotto il peso di tantissimi anni riescono ancora a trasmettere l’immenso fascino del luogo.
Ferma immobile ad ammirare questa meraviglia arrivata fino ai nostri giorni ho fantasticato e ho sognato ad occhi aperti.
Di fronte al Partenone, indicativamente, si innalza l’Eretteo, un altro bellissimo tempio di dimensioni minori.

Eretteo

La struttura è divisa in due templi distinti,uno dedicato ad Atena e uno dedicato a Poseidone:secondo la leggenda fu proprio qui che i due si batterono per conquistare il titolo di protettore della città.
Ben conservato, ma la bellezza principale è senza dubbio il portico retto de 8 cariatidi: meraviglioso.

Facciata con le cariatidi dell’Eretteo

La collina dell’Acropoli è il punto più alto, quindi il panorama che potrete ammirare è davvero notevole.
Si riesce a distinguere molto bene il Tempio di Zeus un pò in lontananza,mentre proprio sotto la collina si estende il Teatro di Erode Attico, ancora utilizzato per il Festival Ellenico.

Veduta di Atene dall’Alto

Sarei rimasta ancora del tempo ad ammirare frammenti di storia, ma le lancette continuavano a girare così sono scesa un pò fino ad arrivare al Teatro di Dioniso.

Essendo le 15:00 passate tutte le attrazioni chiudevano,così ci siamo fermati un attimo per un pranzetto veloce,logicamente con vista sull’Acropoli.
Una buona abitudine quando si viaggia è quella di assaggiare la cucina tipica, così il nostro pasto è stato a base di moussaka e insalata greca, precedute da una specie di bruschetta condita da un divino olio locale:che bontà!

Moussaka

Un reticolato di vie piene di negozi che vendono i prodotti locali si spinge fino alla zona dei ristoranti e delle taverne, fino ad arrivare di nuovo verso la piazza Monastiraki.
Qui l’atmosfera è resa più colorata dai carretti degli ambulanti che vendono frutta fresca e secca.

Frutta fresca in Piazza Monastiraki

Essendo ancora giorno, ne abbiamo approfittato per vedere il più possibile, anche solamente da fuori e devo ammettere che soprattutto il Foro romano era ben visibile, mentre la Torre dei Venti essendo in restauro era coperta.
Gira e gira è arrivato il crepuscolo, forse il momento migliore per ammirare l’Acropoli dal basso e vedere come cambia colore, passando dall’avorio all’oro.
Con questa meravigliosa immagine impressa nella mente ci siamo diretti verso la fermata della metro, abbiamo fatto un’ultima sosta davanti al parlamento capitando proprio nel momento del cambio della guardia e dopo aver assistito a questa specie di danza abbiamo salutato questa bellissima città ricca di storia e dopo nemmeno 8 ore siamo tornati in aeroporto.

Cambio della guardia

Lo so, ho fatto una vera mattata e ho coinvolto anche il mio babbo al quale ho fatto fare davvero una bella faticaccia ma vi assicuro che ne è assolutamente valsa la pena, e la sua soddisfazione ne è stata la prova.
L’unico consiglio che vi lascio è quello di andare fra aprile e settembre,quando i musei sono aperti fino alle 19:30.
Il viaggio con papà non è terminato qui,era sabato sera ed eravamo di nuovo a Roma, avendo a disposizione un’altra giornata intera:cosa avremo fatto?
Questa è un’altra storia.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

PS: non amo tornare nei luoghi che ho già visto, ma credo che per Atene farò un’eccezione, il mix di mito e di storia mi ha completamente rapito e voglio assolutamente vedere il Tempio di Efeso,il tempio meglio conservato di tutta la Grecia.

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Cosa fare a Minorca in un fine settimana

Obiettivo raggiunto!!
Ho realizzato uno dei miei traveldream2015…..destinazione Minorca!!!
Era davvero tanto che volevo visitarla e finalmente un mese fa ci sono riuscita!!!
Le isole più piccole sono i luoghi migliori per trascorrere le proprie vacanze…. soprattutto se si riesce a non viaggiare in alta stagione.
Inizio luglio diciamo che è il periodo al limite, ancora le spiagge non sono completamente invase dai turisti, ma gli arrivi aumentano ogni  giorno di più.
Minorca è la sorellina minore di Maiorca, ma è più grande di Ibiza.
Le Baleari sono davvero belle e suggestive, ma quest’isola mi ha letteralmente conquistato.
Vedevo in continuazione fotografie con un’acqua talmente limpida che sembrava non potesse essere reale e invece era proprio così.
Sono partita da Roma insieme alla mia amica e una volta atterrate abbiamo ritirato l’auto a noleggio che avevamo prenotato da casa e ci siamo dirette al nostro alloggio.
Dopo un po’ di “studio” abbiamo deciso di pernottare a Ciutadella, la vecchia capitale che si trova nella parte settentrionale dell’isola e la nostra scelta si è rivelata poi la migliore.
La cittadina è davvero carina e la sera raggiungevamo a piedi il centro ricco di ristoranti e locali;una sera abbiamo raggiunto anche l’estremità opposta dell’isola solamente per cena, in quanto le distanze sono davvero brevi e dopo 40 km circa abbiamo raggiunto Binibequer.
Inutile dire che il motivo della mia visita è stato il meraviglioso mare, ma Minorca offre anche tanto altro.

E’ un’isola selvaggia, molte spiagge si raggiungono infatti dopo camminate all’interno delle pinete, è la meta perfetta anche per i ciclisti grazie al numero elevato di piste sterrate perfette da percorrere in mountain bike e molti turisti amano spostarsi in kayak.
Diciamo che le attività possibili sono veramente tante.
La storia dell’isola ha visto cambiare diversi soggetti, si parte dagli arabi che hanno poi lasciato il posto agli inglesi ed ai francesi.
Girare in macchina – magari per raggiungere una spiaggia – è già uno spettacolo….vedrete i muretti a secco che delimitano le proprietà, il bianco abbagliante delle fattorie, le mucche e i cavalli che cercano di ripararsi sotto uno spicchietto d’ombra,la diversità della fauna e la natura selvaggia in ogni sua forma,che prende il sopravvento su tutto: il 40% di Minorca infatti è un’area protetta.
Un altro aspetto davvero suggestivo è rappresentato dai molteplici fari presenti sull’isola: uno più bello dell’altro!

Faro di Minorca

C’è quello trasformato in bar e quello che è divenuto un museo!
Che senso di libertà che mi trasmettono!!!
Ma è giunto il momento di parlare delle bellissime spiagge.
Il primo giorno,avendo a disposizione solo il pomeriggio ci siamo rilassate a Cala Blanca e abbiamo subito potuto notare la limpidezza dell’acqua.
Il giorno successivo ci siamo dirette a Cala Macarella,ma siccome il mare era un po’ mosso abbiamo intrapreso uno dei tanti cammini nella pineta e dopo qualche km di camminata abbiamo raggiunto Cala Turqueta:un vero spettacolo!
Una cala di medie dimensioni si apriva davanti ai nostri occhi, dopo aver visto per diversi minuti solo il verde degli alberi ed il rosso della terra, abbiamo finalmente avvistato l’azzurro quasi trasparente del mare.Non so se la temperatura esterna era troppo alta o se quella dell’acqua non era troppo bassa, so solamente che sembrava di essere in un paradiso.
Questa è una tappa anche delle varie barche che fanno i giri turistici, quindi in determinati orari troverete molte più persone, ma una volta che la barca riparte, potrete gustarvi la bellezza della caletta.
Qui non c’è nessun bar, quindi ricordatevi di portare il cibo e soprattutto l’acqua da casa.
Essendo consapevoli che ci attendevano diversi km di cammino, dopo pranzo ci siamo rimesse in marcia ma abbiamo fatto una sosta intermedia in una caletta ancora più piccina, ma veramente suggestiva: Cala Macarelleta.

mare a Minorca

Anche qui l’acqua spaziava dall’azzurro al verde acqua,assumendo delle sfumature eccezionali.
Come detto in precedenza,l’isola è molto selvaggia e ci sono pochi servizi;anche qui infatti non troverete nessun punto di ristoro.
Prima di tornare alla macchina abbiamo fatto un’altra sosta, il mare di Cala Macarella si era un po’ calmato rispetto al mattino,così ci siamo fermate in questa grande spiaggia incorniciata da un anello di pietra calcarea grigia e abbiamo attesa il tramonto.
A differenza delle precedenti, qui troverete un bar ed un ristorante.
Diciamo che aver fatto tre spiagge in un giorno ci ha rese soddisfatte ma anche molto affamate, così la sera abbiamo raggiunto il centro di Ciutadella e abbiamo cenato con delle ottime tapas in un localino in piazza.
Le nostre papille gustative hanno assaporato olive, patate brave,crocchette di patate ripiene di prosciutto, una specie di focaccina e una bruschetta al pomodoro! Umh che bontà!

La cucina minorchina è semplice,autentica,naturale ed utilizza soprattutto le verdure locali di stagione;altri piatti da provare sono le empanadas (panzerotti ripieni di verdure o carne), la sobrasada (un salume spalmabile), i bunyols(ciambelle simili a piccoli donuts fatti a mano) e le crespells (dolci cosparsi di zucchero a velo).
Dopo cena abbiamo ammirato la città nella sua veste notturna, con la cattedrale in stile gotico completamente illuminata, le viette invase da turisti e i negozietti che vendono soprattutto articoli di artigianato locale come scarpe in pelle e avarques (sandali) o prodotti alimentari come il gin ed il formaggio.
Il giorno successivo -ossia il nostro ultimo giorno intero- siamo state a Cala Galdana una grande spiaggia con acqua limpidissima che però è circondata da grandi costruzioni e villaggi turistici che rovinano un po’ l’ambiente ed il pomeriggio ci siamo dirette a Cala Pregonda.
Qui lo scenario è completamente differente, infatti si tratta di una baia dalla sabbia rossa raggiungibile grazie ad un sentiero lungo la costa.
Logicamente i colori dell’acqua sono totalmente differenti dalle spiagge con sabbia bianca, ma vi consiglio una visita, è uno spettacolo della natura.

Spiaggia di Minorca

Lasciata la spiaggia abbiamo raggiunto un faro da dove abbiamo ammirato tutto il paesaggio circostante:bellissimo.

Il tempo di una doccia e siamo ripartite alla volta di Binibequer Vell, nel sud dell’isola dove abbiamo gustato un’ottima paella.
La vacanza è quasi giunta al termine, il mattino seguente infatti abbiamo raggiunto l’aeroporto,abbiamo riconsegnato l’auto e siamo volate a casa.
Sono stati due giorni e mezzo di vacanza, ma vissuti tutti al massimo.
Non abbiamo potuto visitate la parte sud di Minorca….magari abbiamo la scusa per ritornarci!
Se vi piace il bel mare e la natura incontaminata,questa piccola isola delle Baleari è la soluzione che fa per voi.
Grazie alla mia amica Lalli!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

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Un weekend alla scoperta della Svizzera

Circa un mesetto fa ho intrapreso insieme ad una mia amica un piccolo viaggio alla scoperta della Svizzera.
Non ero mai stata in questa nazione, se non di passaggio, così prendendo la palla al balzo ho deciso di accompagnarla e di partire.
Perché è così, a volte facciamo dei viaggi che non avremmo mai pensato di fare, solamente perché ci capita l’occasione giusta, come la proposta di un’amica.
Per vari motivi (primo fra tutti che partivamo in macchina dal Belgio) abbiamo optato per delle mete abbastanza strategiche evitando però le grandi città come Ginevra e Zurigo, anche se in realtà ci siamo arrivate molto vicine.
Siamo arrivate sul territorio elvetico in un sabato pomeriggio e ci siamo fermate a Lucerna, visitando le sue attrazioni e cercando un bel posticino per la cena.
Abbiamo pernottato sempre in zona, perché la domenica mattina avevamo deciso di fare un’escursione sul Monte Pilatus con la cremagliera più ripida del mondo, che tocca pendenze del 48%.
Per questo dobbiamo ringraziare il nostro amico Lorenzo che ci ha gentilmente regalato due biglietti A/R!!! 🙂
Dopo la colazione ci siamo dirette alla stazione di partenza ed insieme a tantissime altre persone abbiamo iniziato questa avventura.
Immaginatevi di essere all’interno di una specie di trenino rosso ( la cremagliera) che però riesce a percorrere anche percorsi in salita, regalando man mano degli spettacoli mozzafiato.

Vedute sul lago, vedute sulla vetta che presto verrà raggiunta, avvistamenti di persone che scelgono di arrivare in cima solo contando sulle proprie gambe, passaggi in gallerie talmente strette che dal trenino ci sono solo 10 cm sia a destra che a sinistra prima  di toccare la roccia…. veramente da provare.
Dopo aver trascorso una giornata all’insegna dell’adrenalina, ci siamo incamminate verso la tappa della sera e cioè il paese di Leysin.
Strada facendo però ci siamo fermate ad Interlaken – tra due laghi- considerata la capitale degli sport adrenalinici ( in un’ora abbiamo visto atterrare almeno 20 parapendii).
Il paesaggio che ci ha accompagnato dopo la nostra sosta era a dir poco meraviglioso: pascoli verde acceso sui quali svettavano delle piccole baite in legno, natura allo stato puro.

Per cena, dovendo onorare la cucina del posto, siamo state in una fromagerie, fonduta e carne a volontà.
Il piano superiore del locale è stato trasformato in un museo della storia passata del paese, davvero molto caratteristico.
Il lunedì abbiamo macinato altri km, siamo state a Martigny, poco più avanti abbiamo visitato il Castello di Chillon (uno dei più belli che abbia mai visto, direttamente sul lago di Ginevra) e ci siamo spinte poi fino a Carouge, praticamente in Francia.

E così è finito il nostro weekend lungo perché il mattino successivo ho preso il treno e sono tornata all’ovile! 🙂
E’ stato un viaggio un po’ stancante (abbiamo fatto veramente molti km) , ma le sorprese che abbiamo ricevuto da parte della natura hanno ricompensato il tutto.
Abbiamo visto solo una piccola parte della Svizzera, ma so che presto ci ritornerò perché mi ha letteralmente conquistata.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: grazie alla mia amica Ale!!!

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Lucerna, la città sul fiume Reuss

Sono tornata da un mese da un weekend in una nazione per me nuova, la Svizzera e non ho avuto ancora modo di raccontarvi la mia esperienza e questo non va bene!
Dato che il tour è stato vasto e abbiamo ( io e la mia amica) toccato diverse zone, oggi mi limiterò a parlarvi di una bellissima città, che mi ha realmente conquistata: Lucerna.
Lucerna è la capitale del cantone tedesco e si trova nella parte centro-nord della Svizzera, ottimamente collegata con le altre città.
Appena arrivata la mia attenzione è stata attratta dal meraviglioso ponte Kapellbrucke che collega la città attraversata dal fiume.
Il ponte è interamente costruito in legno e rappresenta infatti una delle maggiori attrazioni della città.
Documentandomi un po’ ho scoperto che risale al XIV secolo, è lungo 170 m ed è considerato il ponte coperto in legno più antico d’Europa.
Al suo interno vi sono 110 pannelli in legno dipinti che riprendevano la storia della città e a circa metà del ponte sorge la torre dell’acqua, forse è proprio quest’ultima che regala tanta bellezza.
Quando l’ho percorso io era completamente addobbato con dei fiori, un colpo d’occhio grandissimo.
Attraversato il ponte pedonale ho raggiunto il centro della città, veramente curato, con fontane ed edifici a dir poco bellissimi, ma la meta che volevo ( e per fortuna ho raggiunto vista l’ora tarda) raggiungere era la statua del Leone di Lucerna.
Lo scrittore Mark Twain l’ha definito ” il pezzo di pietra più triste e commovente del mondo”; esso infatti commemora il sacrificio delle Guardie Svizzere durante la Rivoluzione Francese.
La statua è perfetta anche nei minimi particolari e si trova su una parete di pietra proprio dietro ad un laghetto.
Avevo visto delle foto di questa opera, ma vi assicuro che dal vivo rende molto di più, quindi se passate in città dovete assolutamente andare a cercarla.

Essendo arrivata nel tardo pomeriggio ho potuto ammirare solo quanto detto ed il pittoresco centro storico con le case dalle facciate dipinte, prima di gustarmi la cena in un ottimo ristorantino proprio sulla riva del fiume.
L’intera città infatti si sviluppa sulla riva del fiume Reuss nel punto in cui esce dal Lago dei Quattro Cantoni ed è contornata da belle montagne, quindi anche solo una bella passeggiata per ammirare il paesaggio circostante vale la visita.
la mia scelta è ricaduta su questa città perché il giorno successivo dovevo raggiungere la vetta del Monte Pilatus, ma questa è un’altra storia…..
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

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Provenza: la terra dei colori

Buongiorno viaggiatori, avete mai sentito parlare della terra dei colori??!! Andiamo due giorni in Provenza!!!
Sentendo la parola “Provenza”, non so a voi, ma a me è sempre venuta in mente la lavanda, il suo colore e il suo profumo… questa terra infatti è la patria di questa pianta che raggiunge il suo massimo splendore da Giugno fino ai primi di Agosto. Il tour che vi propongo non è totalmente incentrato su questa, ma cerca di toccare con mano (o meglio con occhi) più paesi possibili.
La prima tappa del primo giorno è un luogo meraviglioso, il lago di Saint- Croix, percorribile e attraversabile con delle canoe o dei pedalò a noleggio. Si tratta di un paesaggio magnifico, da una parte il lago si estende per tutta la sua grandezza e le calme acque assumono il solito colore blu specchio, dall’altra parte si vede il fiume Verdon che si getta nel lago, solcando una gola di pareti calcaree, dove regna sovrana una folta vegetazione verde che rispecchiandosi nell’acqua rende il suo colore azzurro/verde. Con il pedalò potrete risalire parte del fiume o se preferite potete fermarvi sotto una piccola cascata o “gettare l’ancora” e dedicarvi ai tuffi. Nel mio caso questa meta faceva parte di un percorso, ma ci si può trascorrere tranquillamente un’intera giornata.

Lago di Saint- Croix

Risalite in macchina dopo pochi km abbiamo raggiunto un paesino bellissimo, che rientra fra i più belli di Francia: Moustiers-Sainte-Marie.
La bellezza sta proprio nelle vie e nelle costruzioni del paese; se siete allenati raggiungete la chiesa che dall’alto domina tutto il paesaggio. La leggenda racconta che il cavaliere Blacas, per ringraziare la Vergine di essere tornato sano e salvo dalle crociate, fece issare una stella appesa fra le due pareti di roccia con una catena. E ancora oggi la stella veglia sulle teste degli abitanti scintillando al sole del tramonto.
Riprendendo la macchina dovete assolutamente percorrere la piana di Valensole: transiterete su strade fiancheggiate da campi di lavanda e la sensazione è meravigliosa, indescrivibile. Almeno in uno di essi scendete e scattate delle foto immersi nel “mare viola”! 🙂
Durante i mesi che vanno da Giugno ad Agosto, le varie località celebrano delle feste proprio legate alla lavanda, di solito nei weekend, controllate se nei giorni in cui vi trovate lì ce ne sono perché vale davvero la pena; sono festeggiamenti legati alla raccolta e alla lavorazione di questa pianta, parecchio sentiti dalla popolazione e molto molto carini.

Campo di lavanda

Per quanto riguarda il pernottamento io vi consiglio di dormire in dei B&B o in  delle chambres d’hotes (formula molto utilizzata in Francia) e non in hotel in quanto i primi sono molto più accoglienti e di solito collocati in ottime posizioni.
E’ arrivata anche per noi l’ora di pernottare in una bellissima chambres d’hotes e ricaricare le batterie! 🙂
Il giorno successivo la nostra prima tappa è stata in un luogo meraviglioso, a Roussillon. Anche per chi non parla francese, si capisce bene che la parola richiama qualcosa di rosso, si tratta infatti di un borgo che deve la sua fama agli estesi giacimenti di ocra che lo circondano.
Il borgo è davvero caratteristico in quanto tutti gli edifici sono sulle tonalità dell’ocra, ma la vera attrazione è ” Il Viale dei giganti”, un sentiero attrezzato scavato nella stessa ocra che permette si ammirare in tutto il suo splendore questo strano paesaggio; sembra quasi di trovarsi nel Grand Canyon ed è possibile scegliere fra il percorso breve o quello lungo per poter ammirare le enormi rocce che a seconda dell’ora del giorno e della posizione del sole assumono colori che vanno dal giallo all’arancione fino al rosso scuro. Questa è una tappa che non potete assolutamente perdere.

Terre rosse nel parco di Russillon

Pochissimi km in macchina e abbiamo raggiunto Gordes, un villaggio arroccato su uno sperone di roccia, famoso per il film  che vi è stato girato: “Un’ottima annata”. Prima di raggiungere il centro infatti, si possono ammirare enormi vigneti che prendono il posto dei campi di lavanda visti in precedenza.
Abbiamo pranzato in uno dei tanti localini e poi ci siamo “perse” per le viuzze “sali e scendi” che nascondono degli angoli davvero suggestivi, fino ad arrivare ad un belvedere da dove ammirare il panorama sul Luberon.
Un luogo davvero affascinante e visitato da ogni persona che si reca in zona, facente parte sempre del paese di Gordes e distante solo pochi km è l’abbazia di Senanque, essa è la tipica immagine da cartolina raffigurante la Provenza.
Immaginatevi di percorrere una strada a senso unico e poco dopo di vedervi davanti agli occhi un’enorme abbazia cistercense completamente circondata da campi di lavanda, solo viola tutt’intorno: una vera meraviglia!
Essa è visitabile pagando un biglietto di ingresso, ma dal mio punto di vista l’inestimabile bellezza è all’esterno.
La nostra visita della Provenza ha fatto poi tappa a L’Isle sur la Sorgue, una cittadina che prende il nome dal fiume Sorga e che è percorsa da diversi canali punteggiati da antiche ruote idrauliche in legno ricoperte di muschio. E’ uno dei villaggi più affascinanti della Provenza più autentica con le persiane colorate circondate dall’edera, terrazze sull’acqua e mercatini dell’antiquariato. La prima domenica di agosto poi si tiene il mercato provenzale ( che si svolge comunque tutte le domeniche dalle 8:00 alle 14:00) sull’acqua, in cui i prodotti locali vengono trasportati e venduti su barche a fondo piatto simili alle gondole. Qui si respira veramente l’atmosfera provenzale, e nelle calde giornate troverete decine di persone sedute sul bordo del fiume che immergono i piedi in acqua per rinfrescarsi un pò.

L’ultima tappa della giornata e dell’intero tour è stata a pochi km di distanza, a Fontaine de Vaucluse. Questo comune ha poco più di 500 abitanti e si sviluppa intorno ad una sorgente situata a pochi minuti a piedi dalla piazza centrale. La leggenda narra che un menestrello di nome Basilio si addormentò lungo il suo cammino e fu svegliato da una ninfea che aprì il letto del fiume in due e portò con se, all’interno della grotta il musicista, dove vi erano 7 diamanti, li alzò uno ad uno e sotto l’ultimo si nascondeva la sorgente del fiume. La camminata è molto piacevole, fiancheggia il letto del fiume e arriva fino alla grotta situata sotto imponenti pareti rocciose, il tutto arricchito da una bellissima vegetazione.
In questa cittadina soggiornò per diverso tempo Francesco Petrarca e sembra che i suoi versi per Laura  ” Le chiare fresche e dolci acque” siano stati ispirati proprio da questo paesaggio, a lui è stato dedicato un museo.
Purtroppo il nostro tempo a disposizione è finito e così siamo ripartite alla volta di casa veramente soddisfatte del weekend appena trascorso: la Provenza è una terra magica, tutto quello che avevo letto prima di partire era assolutamente vero, l’atmosfera che si respira è unica e soprattutto a distanza di pochi km i paesaggi cambiano nettamente: lago, campi di lavanda, canyon, abbazia, canali e paesini tipici, ma credo che offra anche tantissimo altro… lo scoprirò la prossima volta.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Creta, i Caraibi del Mediterraneo

Se volete andare sul sicuro per le vostre vacanze, la meta per eccellenza è la Grecia. Che sia continentale o una delle tantissime isole che la compongono, questa nazione offre delle bellezze uniche e un mare a dir poco meraviglioso.
Questa volta sono partita alla scoperta dell’isola greca più grande : Creta!
Come già sapete, amo viaggiare con le mie amiche, quindi nuova destinazione, nuova amica da mettere alla prova! 🙂
Prima di partire ci siamo documentate un po’ perchè avevamo a nostra disposizione poco tempo ( 5 giorni) e volevamo scegliere la parte giusta.
Diversi voli low cost raggiungono l’isola, noi abbiamo volato su Chania, l’aeroporto nella parte nord -occidentale dell’isola e ci siamo avventurate in quel lato.
La vacanza era incentrata sul mare ed era itinerante, tanto che appena scese abbiamo noleggiato un’auto, che è stata la nostra 3° compagna di viaggio.
Essendo tardo pomeriggio quando siamo arrivate in città, abbiamo subito raggiunto il nostro appartamento, situato in una zona strategica, in una piccola viuzza pedonale nel centro di Chania, vicinissima comunque al mare.
La città vecchia si stringe tra il porto e le mura e conserva ancora il carattere italico; il porto veneziano infatti occupa ancora oggi una posizione di rilievo a livello turistico, è formato da due darsene separate da un molo,  una delle quali ospita diversi ristoranti e localini dove si incontrano sia i turisti che gli studenti locali.
Il momento migliore per fare una bella passeggiata è senza dubbio quello del tramonto, quando il faro veneziano viene colorato di sfumature dorate.
Se amate la vista del mare potete cenare qui, altrimenti in un ristorante nelle viuzze interne; noi ne abbiamo scelto uno in questa zona , all’interno di una corte: la location era ottima e il cibo non era da meno. Calcolate che per i pasti, se prendete un’unica portata ( che di solito comprende anche i contorni) non spenderete più di 10,00 € a testa, mangiando molto bene sia carne che pesce.
Dopo un’ottima cena a base di calamari ripieni ci siamo concesse un giretto tra i vari negozi di artigianato locale e quelli più turistici, ammirando di tanto in tanto la tipiche abitazioni greche…anche sui l’azzurro e il bianco la fanno da padroni.
Il mattino successivo siamo partite a bordo della nostra macchinina e abbiamo raggiunto la meravigliosa spiaggia di Balos dopo circa un’oretta di viaggio, i 7 km finali di sterrato e 20 minuti di camminata. Non vi  spaventate, ne è valsa assolutamente la pena!!
La vista dall’alto potrebbe essere paragonata ad una veduta aerea dei Caraibi. Se non ve la sentite di guidare, la spiaggia è raggiunta anche via mare da navi che effettuano escursioni giornaliere, ma sicuramente l’atmosfera è differente.

La spiaggia è attrezzata, ma non pensate ai nostri stabilimenti balneari, ci sono diversi ombrelloni e lettini disposti in varie zone, che non deturpano affatto il paesaggio. E così con 6,00 €ci siamo assicurate l’ombra per tutto il giorno, perchè si, è bello abbronzarsi ma via assicuro che picchia forte!! Una lingua di sabbia bianca e rosa separa una laguna con acqua bassissima trasparente/cristallina, da una laguna con acqua alta in cui deliziarsi di bagni, dal colore molto più intenso; lingue di sabbia uniscono Creta con l’isolotto montuoso di Tigani dalla forma caratteristica a panettone.
Per la pausa ristoro, che sia per pranzo o per merenda, è presente un unico bar/ristorantino che offre ottime insalatone ma anche piatti ci carne, pesce, panini… quindi se non avete voglia di portarvi il pranzo al sacco state tranquilli, non morirete di fame! .-)
La nostra giornata è trascorsa in ozio totale, poi ad una certa ora ci siamo decise ad affrontare la salita che ci attendeva prima di arrivare al nostro bolidino ma è andata meglio del previsto… come si suol dire, la strada del ritorno è sempre più breve!!!
Per i più stanchi o i più pigri ci sono dei taxi super alternativi, dai ciucchini posteggiati all’ombra di una tettoia, a diverse altezze.
Il nostro secondo alloggio era pochi km dopo la fine della strada sterrata, quindi l’abbiamo raggiunto in poco tempo e lasciato di nuovo in poco tempo in quanto ci siamo dirette nella città di Kolimbari per cenare.
Non tutto può essere bello e nei vostri confronti devo essere sincera, non dico che sia brutto, ma oltre ad una breve camminata sul lungo mare dove ci sono diversi ristoranti in cui cenare, non offre altro.
Diciamo che per una cena senza troppe pretese va benissimo.
La giornata successiva invece è iniziata alla grande, ci siamo rilassate ancor prima di partire sul bordo della bellissima piscina del nostro residence: una vita da non morir mai!!! 🙂
Più tardi, percorrendo un pò di km abbiamo raggiunto la spiaggia di Falasarna, anche questa molto conosciuta, con acqua limpidissima, ma sicuramente meno caratteristica e spettacolare di quella del giorno precedente.
Solita modalità e solito costo per quanto riguarda l’ombrellone e i 2 lettini, sole, mare, passeggiata e pranzo nel carinissimo bar adiacente al parcheggio.
La zona, famosa per la sua spiaggia è principalmente una zona agricola; la strada per arrivare al mare infatti è fiancheggiata da tantissime serre, utilizzate maggiormente per la coltivazione dei pomodori, insieme a tanti oliveti.
La cittadina dimostra la sua vecchia storia e l’appartenenza alla civiltà greca attraverso i resti dell’acropoli e di importanti torri.
La sera, sotto consiglio della proprietaria del nostro alloggio –  veramente caratteristico- abbiamo cenato in un ottimo ristorante a Platanias. La località, al contrario di alcuni paesini che avevamo incontrato strada facendo, è totalmente turistica e presa letteralmente d’assalto da turisti inglesi. I negozi che si alternano sono di souvenir e di abbigliamento, ma per trascorrere qualche ora a contatto con altra gente va più che bene.
Il ritmo dei nostri giorni si era ormai “fissato”, così dopo colazione abbiamo lasciato il nostro alloggio e siamo partite alla volta di Elafonissi.
Il tragitto è stato lungo, circa un’ora e mezza di macchina, ma la strada e il panorama toglievano il fiato. La strada costiera attraversa le alte e rocciose montagne, dalle quali di tanto in tanto spuntavano grandi fiori colorati, ma allo stesso tempo ci dava una visuale eccezionale sul mare e su tutte le sue sfumature.
Di tanto in tanto attraversavamo paesini composti anche solo da 2 case e ci inoltravamo fra i meravigliosi oliveti. Dopo aver macinato diversi km abbiamo raggiunto una meraviglia di spiaggia, ai livelli di quella di Balos. Una lingua di sabbia bianca e rosata si insinuava nel mare all’estremo sud-ovest di Creta, sino a raggiungere una piccola isola rocciosa. Degli scogli semi-sommersi circondavano a nord e a sud la spiaggia di Elafonissi creando due stese lagune, una delle quali con acqua bassa e calma, tanto da sembrare una piscina naturale con acqua bianca e turchese, l’altra, più profonda era contraddistinta da varie tonalità di blu intenso e popolata di pesci. Le acque calde e la sabbia come borotalco rendono il paesaggio simile a quello caraibico. Anche qui è possibile noleggiare ombrelloni e lettini, vi sono servizi igienici e 2 o 3 bar per degli spuntini! Veramente un paradiso!!!

Abbiamo sfruttato il nostro tempo fino alla fine, poi percorrendo diversi km abbiamo raggiunto l’ultima nostra destinazione, doccia al volo e siamo uscite per cena a Paleochora.
Questa volta abbiamo respirato la vera atmosfera greca, forse quella più continentale, le strade del centro ad una certa ora vengono chiuse al traffico e i vari ristoranti apparecchiano i loro tavoli colorati direttamente sulla strada.
La scelta è abbastanza ampia, noi abbiamo optato per una taverna ricavata all’interno di un cortile dove abbiamo gustato dell’ottimo cibo.
L’ultima nostra mattinata greca abbiamo fatto colazione con vista piscina, abbiamo raggiunto una spiaggia nei pressi del residence, che pur non essendo ai livelli di quella di Elafonissi, ci ha regalato ottimi momenti: poco frequentata nelle prime ore della giornata, regalava relax e quiete assoluta, così ci siamo completamente abbandonate alla vista di questo mare così limpido e così diverso a distanza di pochi km.
Lungo la strada del ritorno ci siamo fermate a pranzare in una taverna altrettanto tipica, tavoli in legno con tovaglie a scacchetti, all’ombra di un porticato ricoperto di piante, con la compagnia di almeno 5 gatti ( che in Grecia non mancano mai), gustando un’ottima insalata greca.
Finita la sieta ci siamo rimesse in marcia, abbiamo riconsegnato la nostra compagna di avventura e in men che non si dica abbiamo rimesso piede sul suolo italiano, ritornando ai nostri soliti ritmi.
Io sono stata piacevolmente colpita da quest’isola, avendoci trascorso solamente 5 giorni e avendo visitato solo la parte occidentale. Per fare un tour completo occorrono circa 2 settimane, anche perchè la strada principale che collega tutto il nord dell’isola è solamente una ed è a 4 corsie, le altre sono tutte molto piccoline ed essendo una zona montuosa occorre diverso tempo per spostarsi.
Sicuramente se dovessi tornarci, non mi lascerei scappare la visita al Palazzo di Cnosso e a qualche sito archeologico per ritornare anche solo con il pensiero ai tempi della magnifica civiltà greca.
Vi ho incuriosito?! Allora partite!!!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

La Semana Santa in Andalusia

Forse qualcuno di voi è già lì, oggi infatti inizia la Semana Santa e se vi trovate in Andalusia dovete assolutamente calarvi nell’atmosfera mistica che si respira.
Io purtroppo ci sono stata quasi dieci anni fa e il ricordo non è proprio nitido, ma ricordo bene invece di essere rimasta completamente affascinata, perchè è una tradizione abbastanza diversa dalla nostra.
La prima immagine che mi viene in mente infatti è una lunga processione di sera, al buio, con tantissime persone incappucciate.
Ma facciamo un passo indietro, è meglio prima spiegare di cosa si tratta.
La Semana Santa  inizia la Domenica delle Palme e si protrae fino alla Domenica di Pasqua; in questa settimana ogni giorno sfilano immagini rappresentative della Passione di Cristo, tranne il Venerdì Santo.
E’ la celebrazione annuale cristiana della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù; rappresenta un fenomeno socio-culturale, tutti i cittadini partecipano, ma attira anche un gran numero di turisti.
Ogni città dell’Andalusia vive questo periodo in modo personale, non vi è una celebrazione più bella dell’altra.

Se siete in zona potete assistere a questa festa a Siviglia, Granada, Malaga e in tante altre città.
Vi troverete davanti ad un corteo di penitenti che portano candele e croci, vestiti con tradizionali abiti, tuniche, mantelli e con un grande cappuccio appuntito; ogni singola città ha diverse confraternite che sfilano.
I festeggiamenti di Siviglia però sembrano essere quelli più conosciuti, le confraternite portano in processione statue raffiguranti Cristo chiamata i “Misteri” e una raffigurante la Madonna chiamata Palio.
Io ricordo proprio quest’ultima, un’immensa statua adornata e completamente ricoperta di fiori.
Il tragitto classico della statua è dalla chiesa di appartenenza alla Cattedrale cittadina e viceversa.
E’ un momento veramente mistico, di profonda fede, da non perdersi assolutamente se si è in zona in questo periodo.
Non fatevi spaventare dalle “uniformi” indossate, è uno degli eventi più folkloristici dell’anno.
Buon viaggio,
Viaggiatrice seriale.