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Italia, Marche, Trekking

Trekking alla Scalaccia

Il Parco del Conero offre tantissimi sentieri per i trekking panoramici, oltre ovviamente a spiagge meravigliose.
Ho già testato qualche percorso un po’ di tempo fa, oggi ve ne faccio scoprire un altro, non troppo lungo ma che vi metterà alla prova.
Andiamo alla Scalaccia.

Veduta dal sentiero della Scalaccia
Veduta dal sentiero della Scalaccia

La Scalaccia: percorso trekking

Il percorso della Scalaccia, o sentiero 313, insieme alle varianti 313a e 313b costituisce il Sentiero delle Tre Valli.
Si tratta di un sentiero ad anello di circa 5 km, ma molto spesso viene utilizzato per raggiungere la spiaggia della Scalaccia.
Siamo a Pietralacroce (AN) e il punto di partenza è nei pressi del ristorante Osteria del Baffo, dove vi consiglio di fermarvi al ritorno.

Sentiero CAI 313
Sentiero CAI 313

Leggermente più avanti del ristorante, sulla sinistra incontrerete il cartello che indica l’inizio del sentiero; la prima parte è immersa nel verde e parecchio ombreggiata, mentre la seconda parte prevede la discesa di parecchie scale.
Prima di scendere le scale, troverete un bivio; se non siete interessati alla spiaggia ma volete percorrere l’intero sentiero, girate a sinistra per Santa Margherita.
Il percorso fino alla spiaggia non è troppo impegnativo, in 40 minuti raggiungerete la vostra meta, ma vi consiglio di indossare scarpe da trekking o calzature comunque chiuse.
Dopo un po’ di sana fatica, verrete ricompensati dalla bellezza della spiaggia.

Primo tratto sentiero della Scalaccia
Primo tratto sentiero della Scalaccia

La Scalaccia: la spiaggia

La spiaggia della Scalaccia è selvaggia, non attrezzata e non vi è nemmeno la possibilità di piantare l’ombrellone perché si tratta di roccia marnosa e scogli; è sicuramente una delle spiagge più selvagge e meno frequentate del Conero, adatta a chi ama la tranquillità e l’avventura.
Arrivati in fondo potrete ammirare le caratteristiche grotte tipiche della zona anconetana e rilassarvi con un bel bagno.
L’acqua è davvero pulita e la zona è adatta alle immersioni. Trovandosi proprio a ridosso della falesia, il sole scompare presto, quindi vi consiglio di andarci al mattino.
Vi lascio anche una bella scusa per poter fare delle soste durante la risalita: fermatevi ad ammirare il panorama, da qui la vista sulle grotte del Passetto fino all’Ascensore regala scorci indescrivibili.
Non dimenticatevi di portare acqua a sufficienza, giù non ci sono punti di ristoro.
Una volta risalita la parte di scalini, potrete decidere se scendere a destra al bivio e continuare il sentiero o proseguire dritto e dirigervi all’Osteria del Baffo per un bel pranzetto a base di pesce, con vista.

Spiaggia della Scalaccia
Spiaggia della Scalaccia

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Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Mostra “Un certain – Robert Doisneau”

La città di Riccione ospita sempre delle bellissime mostre e in questo periodo non potete perdervi “Un Certain – Robert Doisneau” a Villa Mussolini.
Abbiamo tutti bisogno di un po’ di romanticismo in quest’epoca che sembra non conoscere più questo concetto e la mostra a Villa Mussolini ci aiuta sicuramente a ritrovarne un po’.

Bacio all'Hotel de Ville
Bacio all’Hotel de Ville

Robert Doisneau: l’uomo

Perché vi parlo di romanticismo?! Perché Robert Doisneau è l’autore del famosissimo “Bacio all’Hotel de Ville” che tutti almeno una volta nella vita hanno visto.
Egli fu uno dei più grandi fotografi del XX secolo, che attraverso la fotografia si avvicinò a mondi completamente opposti fra loro.
Pensate che per un periodo della sua vita fu il fotografo di Vogue, documentando quindi la vita dell’aristocrazia, della nobiltà e della Parigi che contava.
Ma abbandonato questo contesto e finite le ore di lavoro, amava vivere la periferia di Parigi, i luoghi dei più poveri e degli ultimi.
Un uomo pieno di contrasti che ha saputo cogliere ogni aspetto della città di Parigi.

Mostra "Un Certain - Robert Doisneau"
Mostra “Un Certain – Robert Doisneau”

La mostra: cosa aspettarsi

La mostra a Villa Mussolini è suddivisa in tre piani, si inizia con un video esplicativo della vita dell’artista per poi ammirare le fotografie recuperate dalla collezione privata, che ritraggono Doisneau insieme alla propria famiglia.
Al primo piano si incontra invece le parte dedicata alle botteghe e ai piccoli negozi, passando per la vita quotidiana dei parigini e del loro amore.
Qui infatti troverete la famosissima fotografia del Bacio all’Hotel de Ville e di altre scene romantiche.
Passiamo poi ai parigini, il soggetto prediletto di Robert Doisneau e ai bambini, che ha sempre amato immortalare.
Al piano superiore invece si possono ammirare le fotografie del periodo in cui lavorò per Vogue e quindi immortalò la mondanità in tutte le sue sfaccettature per finire con la sezione dedicata ai personaggi famosi, molti dei quali erano suoi amici.
Giusto per citarne qualcuno, Doisneau frequentava Jacques Prevert, Simone de Beauvoir, Pablo Picasso e Jean Cocteau.

Mostra Robert Doisneau a Riccione
Mostra Robert Doisneau a Riccione

La mostra: informazioni utili

La mostra Un Certain è curata dall’Atelier Robert Doisneau e realizzata a partire dalle stampe originali della sua collezione.
Un progetto voluto dalle figlie di Doisneau che hanno selezionato 143 fotografie in bianco e nero e a colori, realizzate nei 60 anni di attività dell’artista.
La mostra è ospitata a Villa Mussolini, è possibile acquistare i biglietti direttamente in villa, online sul sito e presso l’ufficio Iat a Riccione (Piazzale Ceccarini 11).
Fino al 10/9 la mostra sarà aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 23.
Dal 12/9 al 12/11 dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 20.
Il costo del biglietto è di 12 euro
.

Mostra "Un certain"
Mostra “Un certain”

Una mostra davvero bellissima che vi consiglio di vedere, grazia alla quale vi teletrasporterete nella bellissima Parigi del secolo scorso.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Museo Tattile Statale Omero

Se amate i musei alternativi, non potete perdere il Museo Tattile Statale Omero ad Ancona: un’esperienza tutta da vivere!!

Museo

La Mole Vanvitelliana di Ancona ospita questo particolare museo, unico nel suo genere.
Si tratta di un modello di eccellenza nello scenario delle opportunità culturali per non vedenti ed ipovedenti; è una realtà museale innovativa e di grande attrazione per tutti coloro che vogliono avvicinare o conoscere l’arte.
Il motto di questo museo è “Vietato non toccare”, qui l’esperienza è a 360°, le opere si possono, anzi si devono toccare.
Il Museo Tattile Statale Omero vanta più di 200 opere; copie in gesso e resina di sculture antiche e originali di sculture contemporanee.
Vi ritroverete a passeggiare tra la Venere di Milo, il modellino del Partenone e della Basilica di San Pietro. Fate poi un salto ad ammirare il David e la Pietà.
Ovviamente oltre ad ammirare, dovrete toccare con mano; si tratta di un museo unico, senza barriere che intende promuovere la fruizione multisensoriale del patrimonio culturale.
Il museo è il centro di formazione e ricerca promotore di mostre tattili di rilevanza nazionale e internazionale.

Museo Tattile Statale Omero
Museo Tattile Statale Omero

Divisione del Museo

Appena entrerete nel Museo Tattile Statale Omero, vi ritroverete a passeggiare fra le meraviglie del passato, principalmente arte classica; salendo le scale invece si arriva al piano dedicato all’arte contemporanea con opere di De Chirico, Marini, Martini, Messina e Vangi.
Sempre su questo piano ci sono spazi dedicati ad attività particolari, fruibili su prenotazione (vengono spesso organizzati anche eventi per famiglie).
Uscendo da questa ala e scendendo di un piano, si arriva alla sezione dedicata al design, aperta a dicembre 2021.
Qui potrete scoprire da vicino molti oggetti che diamo per scontati e che siamo abituati ad utilizzare nella quotidianità.

Museo Tattile Statale Omero arte classica
Museo Tattile Statale Omero arte classica

Storia del Museo

Il Museo Tattile Statale Omero nasce dalle idee e dalla volontà dei coniugi non vedenti Aldo Grassini e Daniela Bottegoni che da esperti viaggiatori si sono trovati troppe volte di fronte al divieto i toccare che per un non vedente equivale a non guardare.
Da qui prende vita questo museo, nato per promuovere l’integrazione delle persone con disabilità visiva ed accessibile a tutti.

Dove si trova il Museo

Dopo aver cambiato diverse sedi, dal 2014 il Museo Tattile Statale Omero è ospitato nelle settecentesche sale della Mole Vanvitelliana o Lazzaretto di Ancona.
L’edificio, progettato dall’architetto Luigi Vanvitelli sorge su un’isola artificiale pentagonale divisa dalla terraferma da un canale e collegata da 3 ponti.

Museo Tattile Statale Omero arte contemporanea
Museo Tattile Statale Omero arte contemporanea

Info utili

Il museo è aperto dal martedì al sabato, dalle 16 alle 18, la domenica e i festivi si aggiungono a questi orari anche delle ore al mattino, dalle 10 alle 13.
Nei mesi di luglio e agosto gli orari diventano 17-20 dal lunedì al sabato, più il mattino dalle 10 alle 13 la domenica e i festivi.

L’ingresso al Museo Omero è gratuito mentre quello alla collezione di design ha un costo di 5 euro (tranne la 1° domenica del mese in cui l’ingresso è gratuito).
Per ogni informazione potete telefonare al 3355696985 o scrivere una mail all’indirizzo prenotazioni@museoomero.it

Non mi resta che augurarvi una buona visita in questo bellissimo museo che ha anche l’importante scopo dell’inclusività.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia

Mille Miglia

Conoscete la Mille Miglia??!!Sicuramente sì!!!
Si tratta di una corsa automobilistica di lunga distanza, effettuata su strade aperte al traffico, ideata come gara unica ( e non a tappe) dal conte Aymo Maggi, Renzo Castagneto, il conte Franco Mazzotti e Giovanni Canestrini, in risposta alla mancata assegnazione a Brescia, loro città natale, del Gran Premio d’Italia.
Il primo percorso scelto fu a forma di “otto”, da Brescia a Roma e ritorno, su una distanza di circa 1600 km ( corrispondenti a 1000 miglia, da cui prende il nome).

Storia della Mille Miglia

Il primo percorso scelto fu a forma di “otto”, da Brescia a Roma e ritorno, su una distanza di circa 1600 km ( corrispondenti a 1000 miglia, da cui prende il nome).
Dopo l’enorme successo della gara, si decise di ripetere la prova negli anni successivi.
La prima edizione partì il 26 Marzo del 1927, con la partecipazione di 77 equipaggi e si disputò per altre 23 volte, dal 1927 al 1957 ( 13 edizioni prima della Seconda Guerra Mondiale e 11 dopo il 1947).
Dal 1977 la Mille Miglia rivive sotto forma di gara di regolarità per auto d’epoca.
La partecipazione è limitata alle vetture prodotte non oltre il 1957, che avevano partecipato ( o risultavano iscritte) alla corsa originale.

Mille Miglia a Pesaro
Mille Miglia a Pesaro

Il percorso fu modificato per 13 volte, ma ancora oggi ricalca quello della gara originale mantenendo costante il punto di partenza e di arrivo.

Mille Miglia a Pesaro

Vi starete chiedendo cosa centra tutto ciò, beh oggi questa bellissima competizione ha attraversato Pesaro e anche se non sono una super patita di motori, ho voluto vedere in prima persona questo spettacolo e devo ammettere che ne sono rimasta piacevolmente colpita!
Al traffico cittadino normale, che continuava la sua corsa imperterrito, si è aggiunto il passaggio di meravigliose auto d’epoca, così da creare, anche ad impatto visivo, un bellissimo “quadro”.
Auto del passato guidate da piloti che indossavano guantini e maschere per il vento, che si ritrovavano al fianco di enormi autobus dei nostri giorni.
Questi bolidi non sono affatto “arrugginiti”, sono delle vere e proprie saette tenute in perfetto stato.
Gran parte dei piloti erano stranieri e al loro passaggio salutavano in modo fiero tutte le persone che si erano radunate sul ciglio della strada per fare un salto nel passato.
In pochissimo tempo sono passate davanti ai miei occhi Ferrari, Porche, Mini, Balilla, Alfa Romeo e chi più ne ha più ne metta!
La Mille Miglia è stata un’istituzione del mondo delle corse automobilistiche, una gara leggendaria a cui oggi non si può che guardare con nostalgia.

Mille Miglia
Mille Miglia

Tappe

La Mille Miglia 2023 si svolge dal 13 al 17 Giugno, le tappe sono: Cervia, Roma, Parma, Milano e Brescia e corrono centinaia di  equipaggi provenienti da tante nazioni diverse; fra i partecipanti si registrano anche dei VIP.
Lo so che non si tratta di un vero e proprio viaggio, ma centinaia di persone provenienti da tutto il mondo approdano in Italia in questi giorni per partecipare a questa manifestazione….quindi non potevo perdermela!!

Auto della Mille Miglia
Auto della Mille Miglia

Al prossimo viaggio,
viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Museo della piadina a San Giovanni in Marignano

Avete mai sentito parlare del Museo della Piadina?! Il primo Museo della Piadina al mondo è stato aperto da poco e si trova a San Giovanni in Marignano.
Siete curiosi di scoprire l’intero mondo del “Pane nazionale dei romagnoli”? Andiamo!!!

Tour Piadina Experience

Nel primo Museo della Piadina al mondo farete un vero e proprio viaggio nel mondo della piadina grazie al Tour Piadina Experience; sarà un viaggio immersivo, partendo dal Neolitico fino ai nostri giorni, scoprendo aneddoti e piccoli segreti.
In fin dei conti la piadina esiste da millenni e un video vi aiuterà a ripercorrere tutte le epoche storiche.
Ci sarà poi una parte dedicata interamente alle tradizioni contadine, con oggetti e utensili che molto probabilmente avrete già visto nelle case dei vostri nonni e che vi aiuteranno a comprendere la dimensione domestica, quando il sabato sera ci si riuniva tra amici con dell’ottima piadina e del buon vino… non occorreva altro se non la voglia di stare insieme.
Il museo è suddiviso in più aree, troverete una parte dedicata al legame tra “Piadina e Motori” perché è risaputo che i romagnoli amano la velocità e l’adrenalina.
Sognerete nella “Sala della Magia” dove vi verrà spiegata la magia che si rinnova ogni giorno e grazie alla quale, insieme al grano e agli altri elementi, si crea la nostra amata piadina.
Sono sicura che non vi dimenticherete facilmente della passeggiata sul Tunnel Panoramico da dove ammirare le fasi della produzione della piadina dall’impasto a riposo, fino ad arrivare alla cottura.
Poteva forse mancare il momento assaggio? Assolutamente no, quindi entreranno in gioco anche le vostre papille gustative.
Ormai l’avrete capito, vivrete un’esperienza a 360°.

Angolo Motori al Museo della Piadina
Angolo Motori al Museo della Piadina

Attività aggiuntiva: Mani in Pasta

Dopo aver partecipato al tour con tutte le nozioni relative alla piadina, avrete la possibilità di aggiungere un’attività molto divertente ovvero l‘esperienza “Mani in Pasta”.
Insieme alle Azdore Romagnole metterete letteralmente le mani in pasta partecipando ad un vero e proprio corso di Piadina e di Cassoncini Romagnoli che ovviamente poi vi gusterete, il tutto al ritmo di musica romagnola.
Secondo me non potete perdervela.

Museo della Piadina
Museo della Piadina

Osteria

Dopo aver ricevuto nozioni storiche, aver visto il processo produttivo, aver testato la vostra abilità come “Azdore” e aver assaggiato questa bontà, che ne dite di rilassarvi e gustarvi con calma una (o più) delle piadine classiche o piadine speciali dello chef dell’Osteria?!
Terminata la visita, pendete la scorciatoia scendendo dalla scivolo e vi ritroverete all’ingresso dell’Osteria, dove volendo potete anche acquistare i prodotti di Riccione Piadina direttamente nello shop.

Info e prezzi

E’ possibile prenotare un tour individuale nei giorni di giovedì e venerdì alle ore 11:30 o prenotare una visita guidata per un gruppo (minimo 15 persone).
Ma non è finita qui perché questa fantastica esperienza è pensata anche per i più piccoli attraverso una visita dedicata alle scuole.
La visita al museo più la degustazione ha un costo di 10€ per gli adulti mentre il laboratorio “Mani in Pasta” ha un costo aggiuntivo di 25€ e deve essere prenotato in anticipo.
Per tutte le info o le domande potete consultare il sito o mandare una mail a info@piadinaexperience.com o telefonare l 342652268.

Corner Shop Museo della Piadina
Corner Shop Museo della Piadina

Buona Piadina Experience a tutti voi!

Alla prossima esperienza,
viaggiatrice seriale.

Italia, Umbria

Festa dei Ceri a Gubbio

In Italia abbiamo tantissime feste popolari e quando posso cerco di parteciparvi.
Domenica scorsa ho finalmente coronato un mio piccolo sogno, considerando che erano anni che ci voleva andare.
“Dove” vi starete chiedendo e la risposta è molto semplice: a Gubbio per la Festa dei Ceri.
Se non conoscete la città dovete assolutamente visitarla, è un vero gioiellino e se in primavera potete partecipare a questa festa, in inverno non potete assolutamente perdervi l’accensione dell’Albero di Natale più grande del mondo.
Tornando a noi, la Festa dei Ceri ha origini lontanissime, arriva ai nostri giorni dal 1160 anno di morte del vescovo degli eugubini Ubaldo.
Egli fu una figura molto importante per la popolazione, molto amato in vita ed eternamente riconosciuto e celebrato.
I tre Ceri rappresentano le tre arti: Arte dei Muratori, Arte dei Merciari ed Arte dei Vetturali e vengono tutt’oggi portati a spalla dai ceraioli per le vie della città disputando una corsa.
Sono pesantissimi e costituiti di legno, con delle statue di sant’Ubaldo, san Giorgio e sant’Antonio Abate in cima ad ognuno.

La fatica dei ceraioli è davvero non quantificabile e durante il percorso si cambiano, come in una staffetta.
Le fasi più sentite della festa sono l’alzata e la corsa: la prima avviene alle 11:00 del 15 Maggio in Piazza Grande, mentre la corsa si svolge alle 18.00 e parte dopo la processione e la benedizione del Vescovo.
Quest’anno purtroppo pioveva e io (per mia fortuna) sono riuscita a prendere posto in Piazza Grande da dove ho potuto ammirare la parte più bella della corsa.
La gara infatti parte dalla “calata dei Neri”, nella parte più bassa della città e attraversando le principali vie raggiunge proprio la piazza, dove al segnale del sindaco i ceraioli iniziano la parte finale della corsa, eseguendo le tre “birate” (giri intorno alla piazza) acclamati e sostenuti da una grande folla composta dagli stessi ceraioli, dagli eugubini e dai tanti turisti che prendono parte a questa bellissima giornata.
La piazza si tinge dei tre colori principali: giallo, rosso e blu e l’aria di festa contagia tutti.
Ho atteso con tanta impazienza l’arrivo di queste immense sculture di legno che nel giro di pochi secondi sono sparite di nuovo dalla mia vista prendendo i tornanti per arrivare alla Basilica di sant’Ubaldo dove si conclude la corsa, ma vi assicuro che ne vale assolutamente la pena.
Il giorno della corsa dei Ceri è sempre il 15 Maggio, indipendentemente dal giorno della settimana.
La città ama e rispetta tantissimo questa tradizione popolare, considerate che è la più antica in Italia che non ha mai subito interruzioni.

Tutti gli edifici e le case si agghindano per l’occasione, appendendo alle finestre e ai balconi i vessilli colorati.

La festa in realtà è molto più lunga, nei giorni successivi si svolge la Fiera di sant’Ubaldo con oltre 250 espositori, la domenica dopo il 15 maggio si svolge la corsa dei Ceri mezzani che ripercorrono tutto il programma appena descritto; sono i Ceri dei giovani che aspirano un giorno a disputare la corsa principale.
L’ultima domenica di maggio si svolge il Palio della Balestra e il 2 giugno si concludono i festeggiamenti con la corsa dei Ceri piccoli, quelli dei bambini.
Segnatevelo in agenda per il prossimo anno, ne rimarrete affascinati.
Alla prossima festa,
Viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Longiano: cosa fare nel bellissimo borgo romagnolo

Longiano è un bellissimo borgo romagnolo, incastonato tra le verdi colline fra le province di Rimini e Cesena. Ne avete mai sentito parlare?
Pur essendo piccino, racchiude al suo interno diversi musei davvero interessanti, ottimi ristoranti e una veduta davvero fantastica. Che dite, inizio ad illustrarvi cosa vedere?

Cortile Castello Malatestiano
Cortile Castello Malatestiano

Museo del territorio

Se avete l’animo nostalgico o semplicemente siete curiosi di scoprire utensili, giochi o quant’altro appartenuti ad epoche precedenti alla vostra, questo è il luogo giusto per voi.
Due interi piani divisi per categoria colmi di ogni più svariato oggetto proveniente dal passato.
Iniziamo con la stanza dei giochi dove la vostra attenzione sarà catturata da un magnifico esemplare di calciobalilla per poi passare alla stanza degli attrezzi o a quella degli utensili e oggetti di vita quotidiana.
Non mancano collezioni, macchine fotografiche, monete e locandine.
Nel giardino esterno poi troverete gli attrezzi legati alla vita contadina.
Un vero tuffo nel passato.
Il museo è gratuito ed è aperto il sabato, la domenica e i giorni festivi.

Fondazione Tito Balestra

Sempre nella parte alta del borgo trovate la Fondazione Tito Balestra; questa esposizione di arte moderna e contemporanea è ospitata all’interno del castello Malatestiano.

Castello Malatestiano Longiano
Castello Malatestiano Longiano

Vi consiglio di salire e come prima cosa di ammirare sia il panorama che il cortile del castello con varie installazioni e una vasca monumentale.
La collezione esposta all’interno invece vanta più di 2000 opere fra oli, opere di grafica e di scultura, più ovviamente le poesie di Tito Balestra.
Troviamo opere di Chagall, Goya, Matisse, De Pisis e di tanti altri.
Il biglietto d’ingresso ha un costo di 7 euro.

Fondazione Tito Balestra
Fondazione Tito Balestra

Museo italiano della ghisa

Una vera chicca è il Museo italiano della ghisa ospitato all’interno della ex chiesa di Santa Maria delle Lacrime. Qui potrete ammirare alcuni degli esempi più significativi dell’intera collezione.
Enormi candelabri in ghisa provenienti da diverse città italiane ed europee, mascheroni e fontane dai quali sgorgava l’acqua e infine diversi picchiotti per porta vi faranno fare un tuffo nel passato, anche grazie alle fotografie d’epoca che accompagnano gli oggetti esposti.
L’ingresso è gratuito e il museo è aperto il sabato, la domenica e i giorni festivi.

Museo italiano della ghisa
Museo italiano della ghisa

Rifugio bellico

Una volta usciti da qui, vi consiglio di percorrere il rifugio bellico che attraversa il paese e che diede rifugio a tantissime persone durante la guerra.
Il passaggio è libero e devo ammettere che è tenuto molto bene e che fa davvero effetto percorrerlo. Al suo interno una piccola esposizione di cimeli di guerra.

Rifugio bellico Longiano
Rifugio bellico Longiano

Museo d’Arte Sacra

Passiamo adesso dalla parte bellica a quella sacra, varcando le porte dell’Oratorio di San Giuseppe Nuovo.
Qui troverete diversi oggetti sacri, importanti opere d’arte, reliquie ed ex-voto.
Anche in questo caso l’ingresso è gratuito il sabato, la domenica e i giorni festivi.

Museo d'Arte Sacra
Museo d’Arte Sacra

Galleria delle maschere

Lasciando alle vostre spalle il castello e dirigendovi verso il teatro, non perdetevi la Galleria delle maschere. All’interno dell’ex convento di San Girolamo potete ammirare 31 bronzi raffiguranti le maschere della commedia dell’arte realizzate dall’artista Domenico Neri.
Ingresso gratuito sabato, domenica e festivi.

Galleria delle maschere
Galleria delle maschere

Per effettuare una visita completa di Longiano non perdetevi il Teatro Petrella, splendido esempio di teatro ottocentesco all’italiana” e il Santuario del Ss. Crocifisso che custodisce una duecentesca immagine di Cristo Crocifisso.

Longiano, borgo bandiera arancione è uno dei borghi più belli della Romagna e merita sicuramente una visita.

Cosa vedere nei dintorni

Dopo aver curiosato fra i musei e le stradine di Longiano, potete approfittarne per fare un giro a Cesena o a Forlì, mentre se amate i borghi vi consiglio Savignano sul Rubicone con la sua storia millenaria.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Lombardia

Calcio e Covo: borghi dipinti fuori Bergamo

Amanti della street art, oggi vi parlo di due borghi dipinti a pochi km da Bergamo, in cui ammirare diverse opere.
Calcio e Covo offrono creazioni diverse fra loro, motivo per cui l’accoppiata dei due borghi a pochi km di distanza l’uno dall’altro mi sembra perfetta per una gita fuori porta.

Il Ratto di Europa a Covo
Il Ratto di Europa a Covo

Borghi dipinti: i murales di Calcio

Calcio, borgo bergamasco dalle origini rurali, di circa 5400 abitanti, ospita ben 47 muri dipinti con svariate tecniche.
Il tutto nasce nel 1995 dall’iniziativa “Narrano i muri” che ha portato ad una lenta trasformazioni del borgo in una sorta di museo a cielo aperto.

Muri dipinti a Calcio
Muri dipinti a Calcio

I dipinti rappresentano il forte legame con l’acqua dato dalla presenza del fiume Oglio e tanti mestieri del passato.
Trattano inoltre temi sociali, leggende o storie realmente accadute legate al territorio.
Vi consiglio di passeggiare liberamente per il paese e di consultare le schede con tutte le spiegazioni e i significati, così da coglierne la vera essenza.

Murale di Calcio

Borghi dipinti: i murales di Covo

E’ giunto il momento di scoprire un altro borgo dipinto e cioè quello di Covo.
Prima di partire però mi sembra giusto consigliarvi di fare una bella pausa pranzo a base di ravioli di Covo.

Ravioli di Covo
Ravioli di Covo

Si tratta infatti del piatto tipico di questo borgo bergamasco e la seconda domenica del mese di ottobre si tiene anche la Sagra del raviolo di Covo, un raviolo di forma quadrata ripieno di carne, spezie e verdura e condito con burro fuso.
Con la pancia piena si hanno più energie per andare alla scoperta dei murales, non è vero?!
Qui le opere sono inferiori numericamente rispetto a Calcio ma molto superiori per quanto riguarda le dimensioni.

Covo, murale dedicato a Giulio De Micheli
Covo, murale dedicato a Giulio De Micheli

Sono inoltre molto più recenti e lo si percepisce bene dai colori ancora vividi.
Non vi resta che passeggiare alla ricerca del “Ratto di Europa“, del “Caravaggio“, del murales dedicato al compositore Giulio De Micheli e di quello della veduta di Covo dall’alto con una donna affacciata alla finestra.

Muri dipinti a Covo
Muri dipinti a Covo

Un’ottima idea se cercate la meta perfetta per una gita fuori porta o se siete diretti a Bergamo o Brescia e volete fare una tappa intermedia.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

P.S.: se siete amanti di street art non perdetevi i borghi di Santarcangelo di Romagna, Saludecio, San Giovanni in Persiceto e Braccano.

Italia, Lombardia

Brescia in un giorno: cosa vedere

Brescia la “Leonessa d’Italia”, quest’anno è stata nominata capitale italiana della cultura insieme a Bergamo, quindi quale occasione migliore di questa per andare alla scoperta dei tesori di questa città?
Dopo avervi suggerito cosa vedere a Bergamo in una giornata, passiamo all’itinerario per Brescia.

Brixia antica
Brixia antica

Piazza della Loggia: cosa vedere a Brescia

Piazza della Loggia è il fulcro della città, la piazza in cui si affacciano gli edifici principali.
Prende il nome dal Palazzo della Loggia oggi sede della giunta comunale che si affaccia proprio su di essa, mentre nel lato opposto si può ammirare la Torre dell’orologio con il bellissimo orologio astronomico, dipinto su entrambi i lati della torre.
Da qui poi partono gli affascinanti portici che ospitano i migliori negozi della città facendo di questa zona il viale dello shopping.

Palazzo della Loggia
Palazzo della Loggia

Piazza della Vittoria

A poca distanza troviamo Piazza della Vittoria, terza piazza per grandezza della città di Brescia dove si percepisce fin da subito lo stile fascista delle costruzioni.
Qui svetta uno dei primi grattacieli d’Italia contrapposto al Palazzo delle Poste.
Se dalla piazza vi dirigete verso il portico, vi troverete di fronte ad un’interessante opera d’arte intitolata “Il peso del tempo sospeso” rappresentante un rinoceronte appeso (da non perdere).

Piazza Paolo VI

Arriviamo alla terza piazza di Brescia, Piazza Paolo VI, davvero molto elegante e piana di fascino; vi consiglio di fermarvi per un caffè e ammirare tutta la bellezza che la circonda.
Sulla piazza infatti affacciano sia il Duomo Nuovo che il Duomo Vecchio.
Il Duomo Nuovo venne terminato solo nel 1825, vanta una facciata in marmo di Botticino e la 3° cupola più alta d’Italia.

Duomo Vecchio di Brescia
Duomo Vecchio di Brescia

Il Duomo Vecchio invece è davvero singolare, pensate che si tratta del maggior tempio romanico circolare ad oggi esistente.
Non perdetevi la visita al suo intero e fermatevi ad ammirare la cappella che custodisce il Tesoro delle Sante Croci.

Brixia Antica

Recatevi poi nella mia zona preferita di Brescia, ovvero al parco archeologico dell’antica Brixia.
Fra gli edifici moderni vedrete svettare i resti del Capitolium, un antico tempio capitolino che vi lasceranno senza parole.
Passeggiate per l’antico foro e ammirate l’antico teatro romano.
All’interno del complesso invece è custodito il simbolo della città di Bescia ovvero la Vittoria Alata.

Capitolium Brescia
Capitolium Brescia

Complesso di Santa Giulia

Dopo aver fatto un salto indietro nel tempo, recatevi al complesso di Santa Giulia, il museo della città dove ammirare i tesori di Brescia.
Santa Giulia insieme al Capitolium rientra fra i beni dell’UNESCO.

Castello di Brescia

Poteva forse Brescia essere priva di un castello? Ovviamente no e non è nemmeno modesto.
Si tratta di un’imponente fortezza costruita in una posizione strategica sulla cima del monte Cidneo, da dove avere una visuale completa della città.
Ospita diversi musei e le sue aree verdi sono le preferite dai cittadini per un po’ di relax o per fare una passeggiata.

Castello di Brescia
Castello di Brescia

Teatro Grande: cosa vedere a Brescia

Il Teatro Grande di Brescia è davvero imperdibile, considerato uno dei più importanti teatri d’Italia può essere visitato su richiesta.
Una volta lì approfittatene per una pausa al caffè del teatro ubicato all’interno del Ridotto.
Mi credete se vi dico che è uno dei luoghi più belli in cui abbia preso un caffè?! Farete un viaggio indietro nel tempo circondati da specchi e decorazioni.

Questo itinerario è perfetto per scoprire Brescia in una giornata, se invece avete più tempo a disposizione ricordatevi che nell’anno della città capitale della cultura 2023 le mostre e gli eventi si susseguono continuamente, non vi resta che controllare i vari programmi.
Io personalmente sono rimasta piacevolmente colpita da Brescia e ve la consiglio sicuramente.
Se volete portarvi avanti, vi lascio l’articolo su Pesaro città capitale della cultura 2024, così vi preparate per il prossimo anno.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Lombardia

Bergamo in un giorno: cosa vedere

Volevo vedere di persona le bellezze delle città capitali della cultura 2023 Bergamo e Brescia, essendo io pesarese mi sono incuriosita in attesa del prossimo anno.
Sapete che vi dico? Che ho trovato due città davvero molto belle, ben tenute e custodi di tesori davvero interessanti.
Il mio viaggio è iniziato da Bergamo e più precisamente da Bergamo Alta e qui di seguito vi indicherò cosa non perdervi in una giornata in questa città lombarda.

Veduta da Bergamo Alta
Veduta da Bergamo Alta

Cappella Colleoni

Alcune delle principali attrazioni sono raggruppate nella stessa area e una di queste è la Cappella Colleoni.
Esternamente noterete che nel cancello d’ingresso si scorgono delle parti più lucide, tendenti al color oro, come tanti altri monumenti, anche lo stemma Colleoni viene considerato un portafortuna e quindi toccato dalla gente (un po’ di fortuna non fa mai male del resto).
Al suo interno è custodita la tomba della figlia Medea deceduta in tenera età e figlia prediletta del condottiero.
La facciata esterna è davvero un piacere per gli occhi.

Cappella Colleoni Bergamo
Cappella Colleoni

Basilica di Santa Maria Maggiore

Qui di fianco svetta anche la Basilica di Santa Maria Maggiore dove poter ammirare lavori di Lorenzo Lotto, oltre a capolavori in stile barocco. La particolarità di questa chiesa è il fatto di non avere un ingresso centrale e una facciata principale in quanto in passato era un’unica realtà insieme al palazzo vescovile. L’ingresso comunemente utilizzato però è quello in Piazza del Duomo, sorvegliato dai leoni rossi.

Soffitto Basilica Santa Maria Maggiore Bergamo
Soffitto Basilica Santa Maria Maggiore Bergamo

Viene considerata una delle più belle chiese di Bergamo.
Di fronte all’entrata della Basilica troviamo l’entrata del Duomo, edificio più moderno rispetto ai precedenti.

Palazzo della Ragione

Tutti questi edifici affacciano sul Palazzo della Ragione e sul suo grande portico. E’ possibile visitare la Sala delle Capriate, utilizzata per mostre e manifestazioni culturali, salendo la grande scala che affianca il Campanone.
Anche quest’ultimo è degno di nota, conosciuto con questo nome non è altro che la torre civica in cui tutte le sere alle 22:00 le campane eseguono 100 (ma sembra siano 135 circa) rintocchi.

Piazza Vecchia in notturna
Piazza Vecchia in notturna

Biblioteca civica e Piazza Vecchia

La biblioteca civica rientra pienamente nell’elenco delle cose da visitare. Trattandosi di una biblioteca storica, vanta degli ambienti notevoli. La sala Tassiana ospita la più grande raccolta di opere e di scritti su Bernardo e Torquato Tasso e due meravigliosi globi, uno terrestre e uno celeste.

Globi della sala Tassiana della biblioteca civica
Globi della sala Tassiana della biblioteca civica

Bergamo, il gusto di gelato alla stracciatella e altre curiosità

Sapete che il gusto di gelato alla stracciatella è stato creato a Bergamo? Quindi nel vostro giro dovete assolutamente inserire una tappa dalla “Marianna” per gustare una coppetta di gelato.
Una volta qui vi consiglio di fare una passeggiata sulle mura veneziane, entrate a far parte del Patrimonio dell’Unesco.
Recatevi poi davanti al Fontanone e ammirate quella che un tempo riforniva l’acqua all’intera città, spostatevi di lato e sbirciate dalla grata, riuscirete a vedere la storica cisterna.
Sempre parlando di acqua, io sono rimasta colpita dal lavatoio pubblico, di una bellezza d’altri tempi.

Funicolare e Rocca di Bergamo

Non si può andare a Bergamo e non fare una corsa in funicolare. La parte di Bergamo Alta e quella di Bergamo Bassa sono infatti collegate da una funicolare che tocca la pendenza del 52%.
Passeggiate nelle viuzze ricche di locali e ristoranti, assaggiate un piatto di polenta e salite fino alla Rocca di Bergamo che ospita il Museo Storico dell’Ottocento.
Scontato dirvi che da qui la veduta è davvero eccezionale.

Funicolare di Bergamo
Funicolare di Bergamo

In questo anno in cui la città di Bergamo è stata eletta capitale della cultura 2023, le mostre e gli eventi sono tantissimi e in continua evoluzione.
Una volta visitate tutte queste attrazioni, potrete dire di aver conosciuto Bergamo Alta e potrete passare a Bergamo Bassa, sempre a bordo della funicolare.

Bergamo Bassa: cosa vedere

La parte più caratteristica di Bergamo è sicuramente la parte Alta che racchiude i monumenti storici, ma anche a Bergamo Bassa ci sono delle attrazioni da non perdere.
Iniziamo dal Sentierone, uno dei viali più conosciuti della città bassa dove troviamo tanti negozi e il famoso Teatro Donizetti dedicato all’illustre compositore bergamasco.
Le chiese non possono mancare e vi consiglio la Chiesa delle Grazie e quella di San Bartolomeo.
Per gli appassionati d’arte (e non solo), una tappa all’ Accademia Carrara (pinacoteca della città) è d’obbligo.
Se cercate un angolo di verde per fare una pausa e rilassarvi un po’ vi coniglio il Parco Caprotti.

Cosa vedere nei dintorni di Bergamo

Se volete approfittarne per visitare anche qualcosa nei dintorni, vi consiglio il Castello di Malpaga e i due borghi con murales di Covo e Calcio.

Castello di Malpaga
Castello di Malpaga

Finisce così la mia visita a Bergamo, pronta per andare a scoprire l’altra metà della capitale della cultura 2023: Brescia.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.