Europa

5 cose gratuite da fare a Basilea

Quando sento parlare di Svizzera le sensazioni che provo d’impatto sono due: estrema curiosità in quanto è una nazione bellissima,che offre un sacco di attrattive e ha una natura rigogliosa e timore per il mio portafogli. Inutile girarci intorno, tutti abbiamo questo pensiero che ci frulla in testa.
Considerando che sono stata da poco a Basilea, vi dirò 5 cose da fare gratuitamente (o quasi).
Facciamo un piccolo passo indietro, ci troviamo al nord della Svizzera, proprio al confine con Francia e Germania; pensate che l’aeroporto è letteralmente diviso in due, ci sono sia la dogana svizzera che quella francese.
Una volta raggiunto il centro di Basile a bordo dell’autobus 50 che vi farà scendere proprio di fronte alla stazione del treno,inizierà la vostra avventura.


Cosa vedere 

Cattedrale e Pfalz

Il simbolo per eccellenza di Basilea è la Cattedrale.Un tempo sede vescovile, venne costruita tra il XII e il XV secolo il stile romanico e gotico.

Dalla terrazza panoramica chiamata Pfalz, potrete godervi la splendida vista sul Reno, sulla Foresta Nera e sulla piazza sottostante, luogo d’incontro e sede di varie manifestazioni.

Il Palazzo del Municipio

La vostra attenzione sarà catturata da un meraviglioso edificio di colore rosso, ovvero il Palazzo del Municipio e sede del governo di Basilea e del Parlamento che si trova in pieno centro.
Fermatevi ad ammirarlo con attenzione perché è davvero meraviglioso con le sue decorazioni trompe l’oeil. La parte più antica venne costruita fra il 1504 e il 1514.

Nel cortile interno si trova una statua di Munazio Planco, il fondatore della prima colonia romana sul territorio di Basilea.
A volte organizzano visite guidate (informatevi all’ufficio del turismo).

Attraversare il Reno a bordo di un traghetto

Esperienza da non perdere considerando il costo irrisorio.
Dovete sapere che si tratta di traghetti particolari, vengono spinti solamente dalla corrente del Reno e vi condurranno da una sponda all’altra.

Sono attaccati ad un cavo d’acciaio che collega le due estremità sulla terra, non farete nemmeno in tempo a salire che la forte corrente vi avrà già trasportato sull’altro lato.
Per chiamare il traghettatore o Fahrimaa, dovrete suonare , come da tradizione, il campanello sul pontile.

Fontana d Tinguely

Si tratta di uno dei punti d’incontro maggiormente frequentati.
Questa originalissima fontana ospita diverse opere d’arte dell’artista svizzero Jean Tinguely, tutte in movimento e collocate al suo interno.

In estate mette allegria con i suoi incessanti spruzzi d’acqua, mentre in inverno si gela diventando una bellissima scultura di ghiaccio. Molti locali amano trascorrerci la pausa pranzo.

Il Reno

Il Reno unisce le due parti di Basilea ed è il luogo dove poter fare una passeggiata rilassante, bersi una birra a fine giornata , fare una grigliata, ammirare il tramonto o addirittura concedersi una nuotata nelle serate estive.

Vi ho fatto risparmiare qualche soldino perché Basilea è ricchissima di attrazioni -pensate che solamente i musei sono più di quaranta e le fontane più di 100 – e avrete l’imbarazzo della scelta!

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Cingoli: cosa fare per apprezzarla al meglio

Le Marche, l’unica regione italiana ad avere il nome al plurale…..forse perché racchiude in sé un’infinità di bellezze.La recente classifica della famosissima Lonely Planet include Le Marche nella guida Best in Travel 2020.

Cosa vi farò scoprire oggi?!

Se vi dico Balcone delle Marche, cosa vi viene in mente? Siamo a Cingoli, in provincia di Macerata a 631 m sul livello del mare. Questa località rientra fra i “Borghi più belli d’Italia” ed è chiamata Balcone delle Marche perchè dal suo belvedere è possibile godere di una vista che spazia dai Sibillini al Conero.

Veduta da Cingoli
Veduta da Cingoli

Tutta la zona è poi circondata da boschi e macchia, quindi le escursioni in natura non mancano.

Cosa vedere durante una visita a Cingoli?

Arte e chiese

Le chiese a Cingoli sono molteplici, io vi consiglio di non perdere quella di Sant Esuperanzio, poco fuori dal centro storico; non a caso si tratta dell’edificio religioso più importante della città. In stile romanico-gotico, apparteneva al Monastero di Fonte Avellana, al suo interno infatti è possibile osservare il primo sigillo di Fonte Avellana. Degno di nota il portale esterno. Parlando di opere d’arte, Cingoli ospita la meravigliosa pala della Madonna del Rosario di Lorenzo Lotto, datata 1539.

Madonna del Rosario di Lorenzo Lotto
Madonna del Rosario di Lorenzo Lotto

Diverse opere del Lotto si trovano fra Cingoli e le zone limitrofe, a dimostrazione del fatto che l’artista amasse molto questa zona.

Architettura

Per quanto riguarda l’architettura, la città vanta tantissimi palazzi rinascimentali fra cui quello appartenuto alla famiglia di Papa Pio VIII. Si tratta di una proprietà privata, ma in alcune occasioni e accompagnati da una guida è possibile visitare le stanze, dal grande salone alla camera da letto di Pio VIII, anche se dopo essere stato eletto pontefice non ritorno più a Cingoli.

Natura

Amanti della natura non temete, come accennato in precedenza la zona è ricca di boschi e si presta benissimo a delle passeggiate a piedi, in mountain bike o a cavallo. Per questioni di tempo ho percorso solamente il tratto finale del sentiero e ho raggiunto il Cristo delle Marche, alle sui spalle si apre un panorama meraviglioso.

Il Cristo delle Marche
Il Cristo delle Marche

Di notevole interesse turistico è il lago di Cingoli, il più grande bacino artificiale dell’Italia centrale. E’ possibile attraversarlo in pedalò, ammirarlo percorrendo i sentieri che lo circondano o semplicemente concedendosi un po’ di relax sulla sua piccola spiaggia o nei baretti che sorgono sulle sue sponde.

Lago di Cingoli
Lago di Cingoli

I più avventurosi possono invece cimentarsi nei vari percorsi del parco “Cingoliavventura” e questo vale sia per gli adulti che per i bambini. Dopo l’arte, la natura e l’architettura cos’altro posso proporvi di fare a Cingoli?! Che ne dite di immergervi per un po’ di tempo nella storia del sidecar? proprio vicino al lago sorge il Museo del Sidecar dove oltre ad ammirare i vari esemplari che si sono succeduti nel corso del tempo, è possibile immedesimarsi anche in qualche attore perchè sono esposte riproduzioni e anche qualche esemplare originale di mezzi utilizzati in famosi film.

Museo del Sidecar
Museo del Sidecar

Dopo una giornata ricca di attrazioni, non vi resta che sedervi a tavola e gustarvi i prodotti tipici della zona. Li ho testati in prima persona e vi assicuro che sono uno più buono dell’altro…. ma non potete non assaggiare i vincisgrassi, il ciauscolo e come dolci i cavallucci di Cingoli.

ciauscolo
Il buonissimo Ciauscolo

Questa è solo una piccola parte di quello che vi può offrire Cingoli e soprattutto essendo in una posizione strategica, è il punto di partenza perfetto per andare alla scoperta delle zone limitrofe.

Al prossimo viaggio,

Viaggiatrice seriale.

Italia, Puglia

Orsara di Puglia: lo chef Peppe Zullo e la sua cucina

Come trasformare un bellissimo soggiorno in Daunia in un’esperienza indimenticabile?
Gustando i piatti di Peppe Zullo.
Figlio di una contadina, lavorava con la madre al distributore di famiglia ma all’epoca erano più gli animali delle auto, così gli affari non andavano a gonfie vele.
Di fronte alla stazione di servizio aprirono un bar e poi un’affitta camere e quel lavoro fu l’inizio di una strabiliante carriera per lo chef contadino.

Peppe Zulla nella cantina di Nuova Sala Paradiso

Peppe Zulla nella cantina di Nuova Sala Paradiso

Dalla Puglia, a 20 anni si trasferì all’estero vivendo e lavorando a Boston, Las Vegas, Los Angeles, Messico….acquisendo sempre più conoscenze.
Da oltre 30 anni è ritornato nella sua terra e secondo me è davvero la ciliegina sulla torta, il tocco magico in aggiunta alla bellezza del territorio.
Perchè vi parlo di lui? Perchè durante un viaggio in Daunia non potete non andare a mangiare in uno dei suoi ristoranti.
Pensate che gli abitanti di Orsara di Puglia e di tutti i comuni limitrofi vogliono assolutamente festeggiare il giorno delle proprie nozze gustando i suoi meravigliosi piatti e i tempi di attesa per le prenotazioni superano l’anno.
Io ho avuto la possibilità di pernottare a Nuova Sala Paradiso e ancora adesso mi brillano gli occhi al solo pensiero.

La vigna e le camere di Nuova Sala Paradiso

La vigna e le camere di Nuova Sala Paradiso

La location è davvero suggestiva, le camere sorgono sopra la strepitosa cantina ubicata sotto al vigneto; arrivando non immaginereste mai di avere una cantina proprio lì.
Ma della bellezza dell’interno ne vogliamo parlare?!
Suddivisa in diverse sale, può ospitare tante persone ed effettuare una degustazione proprio lì è davvero il top.

Cantina di Nuova Sala Paradiso

Cantina di Nuova Sala Paradiso

Cambiando ambiente e dirigendosi proprio nella grande sala, si gustano i deliziosi piatti dello chef che ama trasferire la materia prima dalla terra alla tavola.
Villa Jamele invece è l’altro gioiellino di Peppe Zullo.

Villa Jamele

Villa Jamele

Si tratta di una vecchia casa di campagna completamente restaurata che oggi ospita una scuola internazionale di cucina più alcuni alloggi al piano superiore per gli studenti.
Il suo nome è proprio quello originale della villa.
Attorno a questa struttura però si apre un mondo; un grande giardino, una bellissima terrazza ornata di alberi da frutto, un ampio edificio perfetto per gli eventi e le cerimonie, la zona dedicata agli animali e l’immenso bosco e orto dei sapori perduti, il vero regno di Peppe Zullo.
Abbiamo fatto una passeggiata al suo interno, proprio insieme allo chef e abbiamo scoperto una quantità impressionante di utilizzi delle erbe spontanee commestibili e delle piante officinali.

Peppe Zullo nel suo orto-giardino a Villa Jamele

Peppe Zullo nel suo orto-giardino a Villa Jamele

La mattinata si è poi conclusa nel migliore dei modi, gustando i fantastici piatti dello chef Peppe Zullo.

Pranzo a Nuova Sala Paradiso

Pranzo a Nuova Sala Paradiso

Sapete che non mi soffermo spesso sui ristoranti, ma questa volta era d’obbligo, fidatevi.
Alla prossima scoperta,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Il Club dei Brutti di Piobbico

Sapete che in Italia esiste un paese dei brutti?!
Non perchè tutti i suoi abitanti siano privi di bellezza, ma perchè da diversi anni è stato fondato il Club dei Brutti.
Pensate, risale addirittura al 1879.

Per questo Piobbico, in provincia di Pesaro-Urbino  è davvero famoso e più di una volta se ne è parlato anche in televisione e sui giornali.
Il club nacque con lo scopo di far maritare le zitelle del paese,ma con il passare degli anni la motivazione principale è quella di sminuire il culto della bellezza, perchè vuoi o non vuoi una persona di bella presenza è più avvantaggiata in tanti ambiti rispetto ai più bruttini.
Nel centro di Piobbico troverete la sede,e potrete iscrivervi versando una piccola offerta.

Vi verrà rilasciata la tessera di socio (siamo arrivati a più di 31000) e verrà valutata la vostra bruttezza! 🙂
Gli iscritti poi potranno votare per eleggere il presidente e l’elezione si terrà la prima domenica di settembre.
Io ci sono stata venerdì, durante i comizi dei candidati presidenti, dove ognuno illustrava i propri punti forti!
E logicamente mi sono iscritta ricevendo la mia tesserina!!!!

Il Festival del brutto si tiene in concomitanza con la Sagra della Polenta alla carbonara, quindi state tranquilli che non accuserete la fame.
Vi consiglio una visita a tutto il paese, davvero carino con il suo Castello dei Brancaleoni che domina il tutto dalla sua altezza.
Se volete trascorrere una giornata diversa andate a Piobbico e magari iscrivetevi anche.
Ah,ci sono iscritti diversi personaggi famosi come Maurizio Costanzo e Pippo Franco.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Feste e Sagre in Italia

La Festa del Duca ad Urbino

Agosto è mese di feste e sagre.
Dopo avervi parlato del Palio del Daino, ora è il momento di illustrarvi una festa che si svolgerà ad Urbino: La Festa del Duca.
Si tratta di una manifestazione incentrata sulla Rievocazione storica dedicata all’ingresso del Duca Federico nell’ordine della Giarrettiera, la più alta carica inglese.
La città di Urbino tornerà indietro nel tempo, fino al 1400 circa e potrete ammirare le truppe in costume d’epoca che insceneranno addestramenti militari per le viuzze del centro storico, botteghe artigiane, tessitori e tintori, antiquari e antichi mestieri.

Non mancheranno i buffoni di corte e i giullari e vi sembrerà di partecipare in prima persona, considerando che troverete anche interi ambienti ricreati in angoli della città, come ad esempio interni di abitazioni e locande.
Potrete ammirare gli sbandieratori di Sansepolcro e spettacoli di danza rinascimentale.
Ci saranno poi diverse competizioni, una fra tante la gara di arcieria.
Si tratta di un’iniziativa culturale che affascina visitatori e turisti facendo vivere insieme storia, tradizione ed arte nella città rinascimentale per eccellenza.
La 38esima edizione de la Festa del Duca avrà luogo ad Urbino i giorni 12-13-14 agosto 2019.
Alla prossima festa,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Puglia

Borghi dei Monti Dauni: cosa vedere

Quando la Puglia chiama, io rispondo.
Questa volta ho scoperto una zona tutta nuova per me, quella dei Monti Dauni. Ci troviamo in provincia di Foggia., proprio al confine con la Campania, la Basilicata e il Molise.
Grazie al press tour “Orsara di Puglia: sentieri, profumi e sapori dei Monti Dauni” organizzato dalla Coopertaiva Frequenze e dal Comune di Orsara di Puglia, ho scoperto diversi comuni e diversi gioiellini.
Siete pronti per il primo borgo?

Bovino

Il borgo di Bovino in passato era molto conosciuto per il brigantaggio,si diceva infatti che coloro che sapevano di dover attraversare il Vallo di Bovino, facevano testamento prima di partire proprio per il fatto di poter essere attaccati dai briganti.
In questa zona vivevano i Guevara, conti di Bovino e sul ponte romano del borgo venne costruita la stazione di posta, una sorta di albergo per coloro che percorrevano la linea ferroviaria Napoli-Foggia.
Proprio per colmare le richieste di cibo della stazione, venne costruito un mulino.
Oggi è stato trasformato in un museo e merita assolutamente una visita.
Tutto nacque da un palazzo storico del 1810, ovvero la casa del mugnaio, sotto la quale venne ritrovato un vecchio mulino del 1600 con una sola macina. Non essendo sufficiente per la lavorazione dei cereali degli abitanti e per gli ospiti della stazione, venne abbandonato e costruito quello a due palmenti con pietra proveniente dalla Francia, talmente dura che non si scheggiava e non lasciava residui negli sfarinati.

Lo Moleno d’acqua del Ponte 

I due palmenti, ovvero le due macine erano utilizzate distintamente, una per gli sfarinati destinati agli uomini e una per quelli destinati agli animali, così da non contaminare gli elementi.
Il funzionamento è davvero particolare e affascinante, la quantità di acqua per mettere in moto le macine è davvero impressionante, quindi se capitate a Bovino dovete fermarvi a Lo Moleno d’acqua del Ponte.

La potenza dell’acqua per azionare le macine del mulino

Troja

Continuando la scoperta della Daunia, ci siamo fermati a Troja.
Inutile fare giri di parole, la sua Concattedrale è incredibile.
Dovete sapere che Federico II ebbe un rapporto sempre molto conflittuale con questa città che è sempre stata fedele al papato e quindi contro l’imperatore.
L’abside della Cattedrale però è federiciano.
Degno di nota è sicuramente l’enorme rosone romanico a 11 raggi che rappresentano i discepoli di Cristo meno Giuda e che svetta sulla facciata principale.

Facciata della Concattedrale di Troja

La struttura a 3 navate ospita 12 colonne che probabilmente rappresentano gli Apostoli.
Una volta usciti dalla Concattedrale fate una piccola sosta alla Pasticceria Casoli e chiedete di assaggiare la passionata: non vorrete più andarvene.

La passionata della Pasticceria Casoli

Si tratta di un dolcetto locale, rivisitato anche in più varianti….ma la classica è ottima.

Orsara di Puglia

Eccoci arrivati nel borgo che ci ha ospitato e che abbiamo vissuto anche durante la manifestazione Orsara in Fiore.
Orsara è sempre stata “contesa” fra Puglia e Campania, fino a qualche anno fa era infatti in provincia di Avellino.
Nasce come accampamento romano e aveva il compito di controllare il traffico.
L’origine del nome sembra derivi dal fatto che in zona si trovasse una famiglia di orsi, confermato dal fatto che anche sullo stemma del paese è raffigurato questo animale.
Da non perdere la Grotta di San Michele.

Grotta di San Michele

Visitata sin dall’antichità dai pellegrini della Via Francigena; essa è collegata alla Chiesa di San Michele, costruita nel 1527 a navata unica e illuminata da vetrate istoriate.
Lasciando alle spalle il complesso di San Michele, dirigetevi verso il centro storico e ammirate i fantastici scorci che offrono i vicoleti;

Vicoli di Orsara di Puglia

ad un tratto la parte storica lascerà spazio a quella moderna, vi troverete di fronte ai murales realizzati per il progetto Colors.
Se amate la natura, concedetevi una passeggiata al Bosco Acquara, poco distante da Orsara.

Deliceto

Ed eccoci arrivati all’ultimo borgo del nostro tour dei Monti Dauni: Deliceto dove vivono circa 4000 abitanti chiamati delicetani.
Che cosa vedere vi starete chiedendo?
Partiamo dalla Chiesa di Sant’Antonio fondata dai marchesi che trovarono sepoltura proprio al suo interno. Quì non potete non  notare un magnifico e particolarissimo organo a canne datata 1775.

Organo del 1775

Adiacente alla chiesa sorge il vecchio convento, iniziato nel 1521 e terminato del 1660.
Piccola curiosità: lo sapevate che la famosa canzone “Tu scendi dalle stelle” che tutti abbiamo cantato è stata scritta proprio a Deliceto da Sant’Alfonso?!

Convento di Sant’Antonio a Deliceto

Continuiamo la visita del borgo e visitiamo la Chiesa di Sant’Anna e Morti, non gestita da religiosi ma dai confratelli della Confraternita di Sant’Anna e Morti.
Oltre alle diverse chiese, Deliceto vanta anche un castello che negli anni ha variato differenti mansioni.
Il Castello Normanno-Svevo racchiude in sè gran parte della storia del borgo e durante la visita non potete non apprezzare la straordinaria visuale su tutto Deliceto ma ben oltre, fino a scorgere il Gargano.

Veduta del Castello di Deliceto

Anche da qui una bella tappa naturalistica è consigliata: dirigetevi al Bosco Macchione e immergetevi nella natura.

Sapete benissimo che parlando di Puglia è impossibile non dedicare una spazio all’argomento cibo e vino; durante questo tour ho toccato con mano tante realtà e ho assaggiato in prima persona tante prelibatezze che mi sento in dovere di scrivere un articolo a parte.
Devo però presentarvi fin da subito una colonna portante di Orsara di Puglia, Peppe Zullo, conosciuto come lo “Chef contadino”.

Peppe Zullo nel suo orto-giardino

Abbiamo visitato i suoi rinomati locali, abbiamo pernottato in uno di questi e abbiamo assaggiato dei piatti meravigliosi…. per non parlare poi della sua simpatia e ospitalità!
Tranquilli, a breve vi svelerò tutto.
Questa zona di Puglia meno conosciuta e meno turistica mi ha davvero sorpreso e sinceramente vi consiglio di visitarla, ne vale di sicuro la pena.
Un ringraziamento agli organizzatori, alla giunta del comune di Orsara di Puglia e a tutti coloro che ci hanno fatto sentire come a casa.
Alla prossima avventura,
Viaggiatrice Seriale.

Feste e Sagre in Italia

Palio del Daino a Mondaino

Le ferie sono iniziate più o meno per tutti, anche se parecchi sono rimasti a casa e non sono partiti.
Proprio loro devono organizzare tutte le proprie giornate sul territorio, ed ecco che potrei risolvere una serata con questa festa.
Dal 15 al 18 agosto 2019 si svolgerà il Palio del Daino a Mondaino, un borgo rinascimentale in provincia di Rimini.
Si tratta di una rievocazione storica, in cui viene riproposto il momento dell’accordo di pace, siglato nel 1459, tra Sigismondo Pandolfo Malatesta e Federico da Montefeltro.
Proprio come in quell’occasione, tutto il popolo sarà in festa, potrete ammirare cantori e giocolieri, antichi mestieri, artigiani, botteghe e tanti spettacoli.

Da non perdere le emozionanti sfide delle contrade.
Per quanto riguarda il cibo poi, non dovete preoccuparvi…basta recarsi in una delle tante taverne del paese per gustare piatti genuini romagnoli accompagnati da buon vino.
L’ingresso nei giorni di giovedì,venerdì e sabato è di 8€, domenica 9€ ( ingresso gratuito fino a 14 anni).
Se siete amanti della storia o se volete trascorrere una serata diversa dal solito, calandovi in epoche rinascimentali non perdetevi questo evento.
Alla prossima sagra,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Pag e Novalja: la movida della Croazia!

Buongiorno amici, volete fare una vacanza all’insegna del divertimento e del buon mare e non sapete ancora dove andare’!Beh, la risposta è semplice ed è l’isola di Pag!
Pag è un’isola della Croazia situata in Dalmazia raggiungibile molto facilmente anche in traghetto, quindi un’ottima soluzione anche per chi ha la fobia di volare; è infatti un’isola collegata alla terraferma da una linea di traghetto e da un ponte che conduce alla città di Zara (dove arriva la maggior parte di traghetti).
E’ una terra con forti contrasti a livello paesaggistico, infatti è quasi completamente brulla verso la terraferma,dove si vedono circolare solamente tante capre;  verde e rigogliosa verso le coste e deve il suo nome al fatto che una volta era un villaggio di pescatori.

Diciamo che è una meta di recente scoperta per quanto riguarda la vita mondana e i suoi divertimenti, secondo me può essere affiancata al tipo di vacanza che si fa ad Ibiza.
Il mio consiglio è quello di noleggiare uno scooter per poter scoprire l’isola in tutte le sue parti ed avventurarsi nelle spiaggette meno conosciute. L’acqua che la circonda è di un azzurro meraviglioso ed è inevitabile fare qualche uscita organizzata in barca per poter scoprire le bellezze che riserva il mare.
La città vecchia è molto carina con i suoi bar e ristoranti sul lungomare o nella parte interna tra i suggestivi vicoli.
Ma se non sbaglio dovevamo parlare della movida dell’isola, quindi ci dobbiamo trasferire a Novalja, un centro turistico ad una ventina di km a nord della città di Pag.
In estate questo posto si popola di giovani, i numerosi bar e gelaterie sul lungomare la sera si animano con bancarelle e musica, tutti vogliono divertirsi.
C’è una precisa zona in cui si possono trovare locali e discoteche alcune delle quali restano aperte 24 h su 24 in determinati periodi estivi, si possono trovare schiuma party e vedere tutte le ultime tendenze della moda.
Quasi tutti i locali hanno una loro piscina interna ed il livello della musica è assai alto.

Sempre lì vicino si possono praticare sport acquatici e persino provare l’ebrezza del bungee jumping!!
Diciamo che questa parte della città non dorme mai, ma vissuta per un giorno può già rendere l’idea, poi dipende sempre dalle vostre preferenze.
Secondo me è da vedere logicamente, o comunque da frequentare la sera, perché il restante dalla giornata è consigliabile trascorrerlo nelle meravigliose acque croate a bordo di una barca o alla scoperta dei vari paesini e delle loro tradizioni, come ad esempio la pesca delle spugne.
La cucina è ottima, d’altronde il pesce è freschissimo.
Io consiglio di pernottare a Pag dove l’atmosfera è molto più tranquilla e rilassata e raggiungere la zona della movida solo quando si ha intenzione di fare festa, altrimenti potrebbe risultare troppo frenetica la permanenza in zona.
Beh come sempre sta a voi decidere che fare….ma sicuramente è un’isola da visitare.

Al prossimo week end,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Mondolfo e Marotta, due gioielli in uno

Siete amanti dei borghi ma avete il pallino fisso per il mare?! Allora la soluzione perfetta per voi è Mondolfo, sorto su tre colli ma che si spinge fino al mare arrivando a Marotta.
E’ davvero un bel connubio, infatti rientra fra i “Borghi più belli d’Italia“.
Iniziando con un po’ di storia, dovete sapere che possiede ben due cinte murarie costruite in epoche differenti e un bel castello.
La sua bandiera sfoggia due colori ben precisi: l’oro colore del grano e il blu del mare.
Intorno all’anno 1000 si sviluppò il centro abitato grazie alla sua posizione strategica dalla quale è possibile controllare sia il mare che le colline; dal belvedere del castello infatti è possibile avvistare tutte le navi in navigazione sia verso nord che verso sud.
Proprio legato a questo fatto vi racconto una piccola leggenda: sembra che i mondolfesi nella notte videro avvicinarsi alla costa una nave di Saraceni, allora decisero di legare al collo dei loro animali delle fiaccole e poi li lasciarono liberi.
Questi ultimi dirigendosi verso valle, apparvero come un vero e proprio esercito munito di fiaccole che intimorì i saraceni i quali decisero di proseguire e non fermarsi.

Cosa vedere a Mondolfo

Al centro dell’abitato non potete non notare il Palazzo Comunale costruito nel 1930 e la sua Torre Civica che domina tutta la piazza, sulla quale sventola la bandiera oro e blu.

Palazzo Comunale

Il Bastione di Sant’Anna merita sicuramente una visita, costruito da Lorenzino de Medici veniva utilizzato per raffreddare i cannoni che dopo tre spari si surriscaldavano, infatti vi era un pozzo da cui attingere acqua.
Al termine della sua funzione militare, divenne il Giardino del Monastero di Sant’Anna, ospitando anche una limonaia in muratura.

Giardini del Monastero di Sant’Anna

Pochi lo sanno, ma Mondolfo vanta anche uno Sferisterio dove veniva praticato il gioco del Pallone col Bracciale.
Abbiamo avuto la fortuna di osservare dei veri bracciali i quali vengono confezionati su misura per il giocatore e sono differenti tra uomo e donna.

I bracciali con cui si gioca il Pallone col bracciale

Ora vi faccio fare un viaggio attraverso i sensi.
Entriamo nell’Atelier di Filippo Sorcinelli e lasciamoci inebriare dai vari profumi.
La sua prima attività riguarda i paramenti sacri, poi successivamente nasce il mondo dei profumi.
Le fragranze create sono cinque e sono davvero particolarissime….ma voi lo sapete che odore ha la nebbia?! Se venite a trovarlo a Mondolfo potete scoprirlo.

Atelier di Filippo Sorcinelli

Spostiamoci ora a Marotta e passiamo a parlare di tatto.
Grazie all’associazione Chiaro Scuro, ho potuto contribuire in minima parte alla creazione di un mosaico sui muretti del lungomare.
Queste signore utilizzando solo materiali di recupero stanno abbellendo tutto il lungomare di Marotta con dei meravigliosi mosaici.

Creazione del mosaico in atto

Concludiamo in bellezza e con la pancia piena?
E’ ora di sedersi a tavola e se sei a Marotta non puoi non assaggiare i garagoi, molluschi tipici del tratto compreso tra Fano e Senigallia.
Diciamo che sia la preparazione che proprio il modo di mangiarli non sono semplicissimi ma vi garantisco che ne vale la pena…..il sughetto poi è qualcosa di unico.
Che dite, sarà il caso di farsi un giro tra Mondolfo e Marotta?
Un ringraziamento per questa bella esperienza di photowalk a Fondazione Marche Cultura, al Comune di Mondolfo, Associazione Archeoclub di Mondolfo, Pro Loco di Marotta, Associazione Chiaro Scuro, Associazione Amici del Pallone col bracciale di Mondolfo, Filippo Sorcinelli.

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice Seriale.

Feste e Sagre in Italia

Festival dell’Oriente: la mia esperienza

Ho letteralmente sentito l’atmosfera asiatica impossessarsi di me!! 🙂
Come?Andando al Festival dell’Oriente!
Era già da un po’ di tempo che cercavo di organizzarmi, ma ho dovuto rinunciare sia a Milano che a Roma…poi quando il mondo del sol levante è giunto ancor più vicino a casa mia, mi sono decisa e sono partita alla volta di Bologna Fiere.
Devo dire che è stata proprio la decisione giusta, dopo aver pagato il biglietto d’ingresso di 10€ ci si trova davanti ad una distesa di stand che inebriano i visitatori con tutti i profumi dei loro meravigliosi paesi.

Essendo partita all’ora di pranzo, la prima sosta è stata proprio inerente al cibo e dopo aver osservato le varie proposte ho optato per un mega panino con kebab davvero buono, ma potrete scegliere fra cucina cinese, thailandese, tibetana ed indiana.

Con lo stomaco pieno mi sono potuta dedicare alle varie attività, infatti oltre ai numerosi banchi espositivi, si svolgevano ininterrottamente, in due padiglioni distinti,spettacoli folkloristici, rappresentazioni di arti marziali ed introduzione alle terapie tradizionali quali lo yoga,la pranoterapia e tante altre.
Provate a concentrarvi e teletrasportarvi lì con l’immaginazione..
Lasciatevi trasportare dall’atmosfera orientale, assistendo ad uno spettacolo di danza tipica dello Sri Lanka, per poi essere catapultati in Giappone ed assistere alla cerimonia del thè.
Ecco il momento di assistere ad un concerto di ragazze cinesi coreografato dal balletto di un solo ragazzo per arrivare all’ingresso del dragone. Facciamo una pausa e andiamo a curiosare fra le bancarelle, l’odore di spezie inebria le narici ed il suono di vari strumenti tradizionali attira l’attenzione.

Eccoci arrivati davanti ad una tenda mongola, “sorvegliata” da statue con maschere tradizionali, al fianco della quale due combattenti si sfidano in un’arte marziale a metà fra un balletto ed un combattimento.

Cambiamo padiglione “incontrando” i guerrieri dell’esercito di terracotta e rechiamoci al palco salute, benessere ed attività olistiche per assistere ad una dimostrazione di musicoterapia.

 
 

Dopo aver appreso qualche nozione, finiamo la serata con un meraviglioso spettacolo del gruppo di Bollywood, catturati dai suoni e dai colori dei loro abiti.
Bene, ora possiamo tornare alla realtà, e concludo con il consigliarvi questo bellissimo Festival, è l’occasione perfetta per sentirsi in oriente pur non avendo la possibilità di andarci e di conoscere gli usi e le usanze dei popoli del sol levante.
Ah stavo quasi per dimenticarmi, ma uno dei miei stand preferiti è quello della Thailandia: ombrellini colorati e noci di cocco da bere mi fanno sognare ad occhi aperti.

Al prossimo viaggio…reale o di fantasia,
Viaggiatrice seriale.