Avete in programma un viaggio in Canada o un semplice scalo?!
Prima di partire dovete procurarvi l‘ETA (il visto per il Canada) necessario in entrambi i casi.
Si tratta del visto per entrare in Canada, l’operazione è facilissima e occorre davvero poco tempo per effettuarla.
Potete fare tutto online e nel giro di circa 15 minuti vi arriverà la conferma immediata (ovviamente se è tutto ok).
Avrete bisogno di un passaporto valido, di un indirizzo mail valido e di una carta di credito per il pagamento.
Nella fase di compilazione dovete inserire i soliti dati relativi alla vostra persona, al passaporto, il motivo del viaggio e rispondere ad una serie di domande.
In teoria non occorre stamparlo, ma io l’ho fatto giusto per essere più tranquilla nel caso ci fosse stato qualche intoppo (la ricevuta invece deve essere stampata immediatamente in quanto non è possibile farlo successivamente).
Ha un costo di 7 dollari canadesi ,vale 5 anni e la richiesta può solo essere unica (una richiesta alla volta anche se siete in più persone a doverla fare).
Ecco il link per procedere con la richiesta.
Se avete in mente di visitare le Cascate del Niagara dal lato canadese quindi dovete procurarvi l’ETA.
Non mi resta che augurarvi buon viaggio!!!
Viaggiatrice seriale.
Vamos!!! Volete qualche consiglio per visitare Siviglia?? Partiamo insieme!!!
Da affezionata cliente non potevo prendere altra compagnia aerea che la Ryan Air logicamente! 🙂
Una volta arrivata là insieme alla mia amica mi sono diretta al B&B prenotato già da casa e visto che ancora era mattina e avevamo l’intera giornata a nostra disposizione, dopo aver fatto un’abbondante colazione siamo partite alla conquista della città.
Come primo impatto però abbiamo vagato senza meta, proprio per goderci il clima spagnolo, percorrendo vicoli con negozi pieni di ventagli e di vestiti da ballerina di flamenco….il simbolo per eccellenza!
Poi finalmente abbiamo iniziato la visita più dettagliata e siamo entrate nella Cattedrale di Santa Maria della Sede di Siviglia che è la più grande cattedrale gotica del mondo e il suo interno merita senza dubbio una visita, anche perché custodisce la tomba di Cristoforo Colombo.
Ma in realtà la parte più conosciuta è senza dubbio la Giralda che pur avendo un’entrata autonoma che consente di salire fino al punto più alto da dove ammirare tutta la città, esercita la funzione di campanile della cattedrale.
Una curiosità su di essa è che venne costruita cercando di imitare il minareto della moschea di Marrakech e fa parte del patrimonio dell’umanità.
Devo ammettere che non vedevo l’ora che arrivasse il momento dei pasti, le tapas di Siviglia sono la fine del mondo. La prima sera siamo andate a la Bodega El Patio, Taberna Sevillana dove abbiamo assaggiato dei panini strepitosi.
La sera la vita si concentra solamente nella piazza principale che pullula di ragazzi, essendo una città universitaria, altrimenti girando nelle altre zone non si incontrano tante persone; anche la visita notturna della città merita tantissimo: i bellissimi palazzi illuminati assumono un’aria stupenda.
La mattina seguente abbiamo iniziato la giornata facendo colazione nella pasticceria più antica della città : La Campana fondata nel 1885.
Andando alla scoperta di una nuova zona, abbiamo potuto ammirare il Metropol Parasol, che a prima vista sembra un’ enorme famiglia di funghi; esso è stato costruito come copertura per un’area archeologica scoperta casualmente e come copertura per il mercato della frutta e della verdura. Ha una piazza sopraelevata con diversi bar e una terrazza panoramica e in estate, quando la temperatura è veramente elevata, offre un po’ d’ombra ai passanti.
Continuando la nostra passeggiata abbiamo raggiunto il famoso ponte di Calatrava…pausa pranzo e poi visita guidata alla Plaza de Toros.
Oggigiorno ci si batte per l’abolizione della corrida, ma per tantissimi anni ha fatto parte del folclore della città e della nazione intera, quindi secondo me è una visita interessante; si capiscono tutti i passaggi ed i vari meccanismi che da semplici spettatori non si possono nemmeno immaginare, vi spiegano le postazioni della famiglia reale, vi raccontano anche la storia dei più famosi toreri di sempre e dei tori più forti.
Uscite da qui, abbiamo raggiunto la Torre dell’Oro, così chiamata perché quando venne costruita era completamente ricoperta di maioliche; essa si trova sulla sponda del fiume Guadalquivir.
Solito pranzo con le tipiche e squisite prelibatezze del posto e poi visita al famoso quartiere del Barrio di Santa Cruz. Si tratta del quartiere più storico di Siviglia, vicino al centro, le cui viette strette e pittoresche, le piante e i fiori dei cortili portano in un’altra epoca. Trascorrete un po’ di tempo qui e magari datevi allo shopping prima di cenare in un ristorantino del posto e magari cambiando piatto, potete provare la paella.
L’ultimo giorno l’abbiamo dedicato alla visita dell’Alcazar, ovvero un palazzo reale che venne costruito per la prima volta dai mori, ma subì negli anni varie modifiche e vari ampliamenti.
Rappresenta uno dei migliori esempi di architettura Mudejar, sviluppatasi durante il regno cristiano, ma che utilizzò influenze islamiche.
Al suo interno troverete infatti una fortissima tendenza arabeggiante. Le sezioni più famose sono ” Il cortile delle fanciulle” e “La Casa de contratacion” dove veniva regolato il commercio.
Essendo l’ultimo giorno abbiamo approfittato per fare delle compere e per ritornare nei nostri luoghi preferiti per poi concludere la serata nel migliore dei modi. Anche voi dovete assolutamente andarci, sto parlando di El Reconcillo, un luogo storico in cui assaggiare vari tipi di tapas, imperdibili gli spinaci con i ceci e il baccalà..tutto circondato da un’atmosfera unica, non ci sono tavoli ma vecchie botti utilizzate come tali…lo consiglio vivamente e fosse per me, ci tornerei subito.
Con la pancia piena ci siamo poi dirette in un teatro della città per assistere ad uno spettacolo di flamenco…..valutate bene le proposte, perché spesso sono solo eventi per turisti. ma noi siamo state consigliate dal proprietario del nostro B&B e siamo andate sul sicuro: Ottimo spettacolo autentico!
E così è finita l’avventura spagnola, perché il giorno dopo il solito aereo Ryan Air ci attendeva in aeroporto!
Buona Spagna!!!
Al prossimo weekend,
Viaggiatrice seriale.
P.S.: vacanza adatta anche a sole donne, non è una città pericolosa.
Durante una visita alla città di Pesaro, da non perdere assolutamente è Villa Imperiale.
Si tratta di una villa di delizia collocata sul Monte San Bartolo a pochi km dal centro della città; venne costruita tra la seconda metà e la fine del 1400 per volere della famiglia Sforza.
Verso la metà del 1500 diventò un casino di caccia e raggiunse il suo massimo splendore sotto la famiglia Della Rovere; in questo periodo infatti la villa venne ampliata ed affrescata.
La Villa Imperiale di Pesaro è considerata una della opere più sorprendenti del Rinascimento italiano tanto che i suoi affreschi sono riportati anche su libri di testo d’arte e vengono organizzati incontri con studenti provenienti da tutto il mondo.
Al suo interno si trovano otto sale affrescate, di una bellezza disarmante.
Molte di esse raffigurano momenti importanti della vita di Francesco Maria I Della Rovere.
A mio avviso la più bella è senza ombra di dubbio la sala delle Cariatidi.
Vennero coinvolti diversi artisti come Raffaellino del Colle, i fratelli Dossi e Agnolo Bronzino.
Nel corso degli anni purtroppo però la villa subì notevoli danni soprattutto nel periodo in cui diede riparo ai Gesuiti, i quali distrussero e deturparono diversi affreschi.
Un aspetto davvero interessante è quello paesaggistico e l’intero merito è dell’architetto Gerolamo Genga il quale riuscì ad integrare la struttura preesistente al territorio circostante creando dei giardini su più livelli.
Camminando fra le corti, i giardini e le terrazze, è impossibile non immaginare come fosse la vita ai tempi dei Della Rovere.
Un’iscrizione sulle pareti del cortile esterno ci indica che la villa fosse un dono di Eleonora Gonzaga nei confronti del Duca, come luogo in cui riposarsi dopo le fatiche delle varie battaglie: giusto un pensierino direi!
Vi consiglio veramente una visita, ne vale assolutamente la pena.
Info utili
Essendo di proprietà privata, non è possibile visitare la villa tutti i giorni, ma solo il mercoledì da giugno a settembre previa prenotazione. Il costo del biglietto è di 13 euro e comprende anche il trasporto in autobus.
Per tutte le info consultate il sito.
Se amate le ville storiche, poco distante non perdetevi Villa Caprile.
Chi non conosce Furia?!?
Impossibile vero?!
Se siete amanti dei cavalli non potete perdervi l’evento che si terrà a Cantiano, in provincia di Pesaro-Urbino i giorni 13-14 e 21 ottobre 2018.
Si svolgerà la Cantiano Fiera Cavalli, una manifestazione rivolta agli allevatori, agli appassionati, alle famiglie e ai curiosi.
Poterete ammirare centinaia di esemplari di cavallo.
Un momento molto bello sarà sicuramente l’arrivo di più di 100 cavalli che scendono dai pascoli di montagna, ovvero il rito della transumanza.
Oltre ai bellissimi animali il lato gastronomico non è affatto lasciato da parte; ci sarà infatti il salone delle tipicità e gastronomia locale dove potrete assaggiare il pane di Chiaserna, la birra del Catria o i tartufi del territorio.
Segnatelo in agenda, è di sicuro un’ottima tappa per il prossimo weekend.
Alla prossima sagra,
Viaggiatrice seriale.
Il Perù era un mio sogno da diversi anni e dopo aver rinunciato ad un viaggio organizzato nei minimi dettagli nel 2016, a Maggio di quest’anno sono finalemnte riuscita a raggiungere la terra di Pachamama.
Si tratta di una nazione ricchissima di microclimi, ci vorrebbe davvero molto tempo per visitarla nel modo migliore, ma noi abbiamo fatto delle scelte per vedere il più possibile in 15 giorni.
Il costo del volo è già il primo scoglio da dover affrontare; noi abbiamo trovato un’ottima offerta con Air Canada partendo da Venezia con scalo a Toronto.
Una volta arrivati a Lima, abbiamo trascorso nella capitale solo la notte (vi consiglio l’hotel proprio di fronte all’aeroporto, giusto il tempo di attraversare la strada) e la mattina successiva abbiamo preso un altro volo per raggiungere Cusco.
Ecco arrivare il problema temuto da molti: il mal di montagna (soroche).
Non lasciatevi scoraggiare da questo, gran parte delle persone ne soffre e vi troverete in buona compagnia! 🙂
Sto scherzando ovviamente, ma non è un buon motivo per rinunciare; basta prendere i giusti accorgimenti, ovvero dare al proprio corpo il tempo per acclimatarsi, rilassarsi almeno il primo giorno che si raggiungono altezze elevate e bere tanto.
Tutti gli alloggi vi offriranno il mate de coca o le foglie di coca da masticare, non siate scettici e ricorrete a queste soluzioni.
Nel nostro caso ad esempio io non sono stata male, mentre l’altra persona è stata parecchio male, tanto che abbiamo addirittura deciso di cambiare il nostro itinerario iniziale, ma nonostante questo vi dico di non rinunciare al Perù per paura.
Ci sono medicine che si possono prendere in caso di bisogno e se dopo circa 3 giorni non vi passa il mal di testa, allora scendete di quota.
Archiviato il discorso salute, passiamo al nostro itinerario.
Lima – Cusco
Abbiamo trascorso a Cusco 5 giorni pieni.
Il 1° giorno ci è servito per acclimatarci e non abbiamo fatto granchè, giusto una passeggiata in centro e in qualche negozietto visto che non ci sono arrivati i bagagli (!!!!) più una visita al Qorikancha.
Il 2° giorno l’abbiamo dedicato alla scoperta della Valle Sacra, abbiamo noleggiato un taxi per l’intera giornata che ci ha condotto a Chinchero, Maras, Moray e finalmente ho ralizzato di essere in Perù.
Una rovina più bella dell’altra,una meraviglia unica.
Il 3° giorno era quello tanto atteso, direzione Machu Picchu.
Al mattino presto abbiamo raggiunto la stazione di Poroy e siamo saliti sul Peru Rail che ci ha poi condotto ad Aguas Calientes, punto di partenza per raggiungere le rovine più famose del Perù.
Il viaggio in treno è stato meraviglioso, sembrava di essere tornati indietro nel tempo.
Dalla stazione abbiamo poi raggiunto la fermata degli autobus e con uno di questi siamo finalmente arrivati all’ingresso di Machu Picchu. Vi dico solo che ho realizzato un sogno, poi approfondirò questa visita con un articolo dedicato. Vi consiglio di prendere una guida locale per la visita, sono soldi spesi bene in quanto da soli non potrete cogliere tutti gli aspetti dell’intero sito.
Pernottamento ad Aguas Calientes.
Il 4° giorno abbiamo raggiunto Ollantaytambo sempre in treno e abbiamo dedicato qualche ora alla visita di questa caratteristica cittadina, includendo anche un piccolo trekking fino alle rovine.
Con un taxi abbiamo poi fatto tappa a Pisac (famosa per il suo mercato) e siamo tornati di nuovo a Cusco.
Il 5° giorno, nel programma iniziale, doveva essere dedicato alle montagne arcobaleno ma la persona che mi accompagnava non stava bene ed era impensabile salire fino a 5000 m (però se volete andarci trovate un sacco di agenzie che organizzano le escursioni) così l’abbiamo dedicato alla scoperta della città di Cusco.
Pensate che era la capitale dell’intero Impero Inca ed aveva un’importanza grandissima.
Abbiamo fatto un tour in pullman che ci ha permesso di vedere anche delle zone fuori dal centro, pranzo in un locale che affacciava su Plaza de Armas e nel pomeriggio tour a piedi del centro storico con guida (i walking tour sono gratuiti, vi basta lasciare una mancia alla fine del giro). Al ritorno in hotel abbiamo ricevuto una bella sorpresa, dopo 6 giorni ci hanno recapitato i bagagli!!!!
Cusco – Lago Titicaca Altra tappa imperdibile in un tour del Perù è il Lago Titicaca, il lago navigabile più alto al mondo che raggiunge quasi i 4000 m di quota.
Noi abbiamo preso un volo interno da Cusco a Juliaca e poi in pullman fino a Puno e abbiamo dedicato la seconda parte della giornata al relax e al reperimento del materiale per la visita alle Isole galleggianti degli Uros del giorno seguente.
Come si suol dire, i piani sono fatti per essere stravolti e così è stato.
Il secondo giorno a Puno non ve lo racconto nemmeno, ho solo discusso in tutte le lingue che conosco con quelli della reception dell’hotel perchè il mio accompagnatore stava male: avevo bisogno di un medico.
Praticamente mentre lui stava attaccato alla bombola dell’ossigeno, io sono andata alla stazione degli autobus, mi sono fatta cambiare il biglietto che avevamo per il giorno successivo, sono tornata a recuperarlo e siamo saliti su un pullman che dopo 5 ore circa ci ha scaricato ad Arequipa.
Vi consiglio la compagnia La Cruz De Sur, i loro pullman sono comodi ( sedile reclinabile di 140°) , servono il pasto e raggiungono ogni zona del Perù.
Arequipa Arequipa è la seconda città per grandezza del Perù ed è la capitale gastronomica dell’intera nazione.
Ho mangiato divinamente: io un filetto di alpaca e lui il piatto tipico ovvero il cuy.
L’attrazione principale è il Monastero de Santa Catalina, costruito in pietra sillar che con il suo colore rosso , crea dei contrasti meravigliosi con l’azzurro del cielo.
Da non perdere una visita alla maestosa cattedrale e un giro nella parte alta della città dalla quale ammirare più da vicino i due vulcani che la sovrastano. Arequipa – Lima
Sempre a bordo dei bus Cruz Del Sur siamo tornati a Lima, base di appoggio per la parte finale del tour.
Il traffico di Lima è difficile da immaginare, lo si può vivere solo di persona per rendersi conto di cosa si tratta e durante l’oretta che abbiamo trascorso in taxi per raggiungere il nostro hotel, siamo stati ancora più convinti della scelta che avevamo fatto: non visitare la capitale.
Di sicuro merita una visita,non ve lo so dire, ma avendo poco tempo non potevamo perderne nemmeno pochissimo restando imbottigliati nel traffico. Lima – Paracas
Avendo scelto un hotel attaccato alla stazione degli autobus, la mattina ci siamo recati in pochi minuti al nostro punto di partenza e a bordo dell’ennesimo bus abbiamo raggiunto Paracas e quindi il deserto!!
Eravamo operativi subito dopo pranzo e come a Cusco, anche quì ci siamo fatti prenotare un taxi che ci ha condotto fino a Ica.
Paesaggio lunare e davvero tanto suggestivo.
All’Oasi di Huacachina c’era ad attenderci il pilota della buggy che ci ha fatto salite sulle altissime dune di sabbia senza tralasciare manovre da urlo!!! Che adrenalina ragazzi!
Ci siamo fermati e ci siamo lanciati giù dalle dune sdraiati su una tavola da snow! Che figata!!
Il secondo giorno nel deserto l’abbiamo utilizzato per la visita alle Isole Ballestas e quindi dal nostro resort siamo partiti in barca per avventurarci tra questi scogli abitati da differenti specie di uccelli, leoni marini e pinguini.
Durante l’attraversata poi si può ammirare anche l’enorme Candelabro sulla parete della montagna.
Pomeriggio sempre in taxi, alla scoperta della Riserva di Paracas e cenetta in un localino sul mare. Paracas – Lima
Ultimo trasferimento in bus per tornate a Lima in tempo per prendere il nostro aereo che ci avrebbe ricondotti a Venezia dopo uno scalo a Montreal.
E’ stato un viaggio impegnativo, pieno di problematiche , che però abbiamo risolto egregiamente e che quindi non hanno compromesso nulla. La realizzazione di un sogno.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
Le Marche sono una scoperta continua.
Offrono una moltitudine di attrazioni, da quelle storiche a quelle naturalistiche, dal meraviglioso mare della Riviera del Conero alla bellezza degli appennini.
Ieri, grazie al photowalk facente parte delle attività del social media team della Regione Marche, ho avuto la possibilità di andare alla scoperta di una zona ricca di cose interessanti in provincia di Pesaro-Urbino.
Ci siamo incontrati ad Acqualagna, famosa in tutto il mondo per il suo squisito tartufo; pensate che in questo luogo specifico, grazie ai microclimi presenti, si possono trovare tutte le qualità di tartufo esistenti.
Scorci del centro di Acqualagna
E’ una ricchezza davvero notevole e per i golosoni, ricordo la fiera nazionale del tartufo che si svolgerà in ottobre.
Abbiamo avuto il piacere di visitare l’Osteria Braceria da Plinc (di sicuro l’avrete vista in una puntata di 4 ristoranti) dove la proprietaria ci ha introdotti nel meraviglioso mondo dei tartufi.
Osteria Braceria da Plinc
Dopo aver acquisito giusto le nozioni base, abbiamo assistito alla preparazione dei passatelli al tartufo….non vi viene l’acquolina in bocca al solo pensiero?
Se siete in zona, non perdetevi un pranzo o una cena qui!!
Sempre per rimanere nel mondo dei tartufi, “padroni indiscussi” di questa terra, siamo stati accolti dal Sig. Osvaldo nella sua tartufaia e abbiamo potuto ammirare Gloria (il suo cane) intenta nella ricerca dei tartufi.
Tartufaia del Sig. Osvaldo
Non so voi, ma io non avevo mai visto trovare e dissotterrare un tartufo ed è stata davvero una bella esperienza.
Sig. Osvaldo e Gloria che ha appena trovato un tartufo
Per concludere la nostra camminata abbiamo raggiunto la Gola del Furlo e vi assicuro che qui un appassionato di fotografie potrebbe perderci la testa.
Io adoro questo posto e ogni volta che ci torno è come se fosse la prima., lo guardo sempre con gli occhi a cuore.
Gola del Furlo
Immaginatevi il fiume Candigliano che “taglia in due” la montagna, creando uno specchio d’acqua verde smeraldo in cui si riflette tutta la vegetazione del parco.
Pensate che qui vivono anche le aquile reali, si tratta di un ambiente ed un ecosistema unici.
Interessantissima poi la storia della galleria del Furlo: “la vecchia”galleria in cui è possibile transitare è addirittura il frutto del terzo tentativo di oltrepassare la montagna; ci dobbiamo spostare indietro negli anni fino ai tempi dei romani e degli etruschi per immaginare i primi tentativi….vi dico solo che è stata scavata a mano dagli scalpellini ed è lunga 30 m per un’altezza di 5 m, immaginatevi il lavoro!
L’intera riserva offre tanto altro,dalle aree di ristoro ai percorsi trekking, di sicuro troverete qualcosa di vostro gusto.
Gola del Furlo
Ritornando ad Acqualagna, non perdetevi una visita alla casa natale di Enrico Mattei, il cittadino più illustre dell’intero comune.
Questi sono giusto degli spunti per andare alla scoperta di questo territorio marchigiano, approfonditeli e ne rimarrete di sicuro soddisfatti.
Vi lascio le date dei prossimi photowalk.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
Ehi ehi ehi, ieri sono stata in un luogo particolare, fuori dal comune e devo assolutamente parlarvene in quanto è possibile visitarlo solo fino a settembre.
Non si tratta di un viaggio e nemmeno di un weekend, ma di una serata o di un pomeriggio per chi vive in zona o può rappresentare la scusa per una visita alla città un po’ più lunga.
Avete voglia di perdervi?! Allora venite con me al labirinto di mais a Senigallia.
Si tratta di un vero e proprio labirinto realizzato in un campo di mais di circa 5 ettari ( se non ricordo male), che ogni anno riproduce scenari diversi. Nel 2018 è dedicato al compositore Gioacchino Rossini e nel 2019 al tema della fotografica. Quest’anno è dedicato a Raffaello Sanzio. Avete tutto il tempo che volete per percorrerlo senza fretta, abbandonandovi al piacere di perdersi e poi ritrovarsi.
Inizialmente le piante di mais non sono molto alte, ma appena vi addentrerete maggiormente arriveranno anche a 3 metri d’altezza, così da farvi perdere completamente l’orientamento.
Durante le giornate di apertura vengono poi realizzati degli eventi speciali, serate a tema,labirinti di paura, ovvero un’imperdibile serata da incubo con animazione horror lungo i percorsi del labirinto di mais.
In effetti non vi avevo ancora detto che è possibile fare la visita anche in notturna in quanto gli orari di apertura sono dalle 18:00 alle 22:30 dal mercoledì alla domenica.
Io e i miei amici per non farci mancare nulla siamo entrati con la luce e siamo usciti che era buio, così da provare il percorso in differenti condizioni.
Se decidete di farlo in serata ricordatevi di portarvi almeno una torcia, per il resto non si richiede nulla di particolare, tranne logicamente un abbigliamento comodo e magari una bottiglietta d’acqua.
Raggiungerlo è molto facile, si trova vicino al casello autostradale e anche vicino al centro di Senigallia…che potete visitare prima o dopo aver fatto il labirinto di mais.
Senigallia è una città molto viva, soprattutto nella parte del lungomare, ma anche il centro storico è molto carino e ospita spesso eventi e manifestazioni particolari.
Non mi resta che augurarvi di perdervi e poi ritrovarvi nel bellissimo labirinto….un’idea per trascorrere una serata diversa.
Alla prossima,
Viaggiatrice seriale.
PS: il costo del biglietto d’entrata è di 5 euro e all’ingresso vi verrà consegnata una piantina del labirinto, da utilizzare nel caso in cui non ritroviate l’uscita.
PPS: per ulteriori informazioni potete consultare il sito.
PPPS: è aperto dal 11 luglio al 13 settembre 2020.
Dormire all’interno di un bosco in una tenda sospesa tra gli alberi non è più un sogno di grandi e piccini… è diventata una bellissima realtà e per trasformarlo da desiderio a qualcosa di concreto, non vi resta che partecipare ad un Tree Tents Trekking.
La Forestalp è la prima in tutta Italia che propone questo tipo di campeggio;io ho avuto il piacere di prendere parte alla “data zero” e ne sono rimasta completamente affascinata
Praticamente si dorme in particolari tende, un incrocio con delle amache possiamo dire, concepite per essere letteralmente appese agli alberi.
Potenzialmente la tenda potrebbe essere montata a qualsiasi altezza, ma c’è da considerare che poi in qualche modo bisogna salirci! 🙂
Le tende sono sia doppie che triple e il pernottamento è legato ad una escursione di trekking di due giorni.
Immaginatevi un bosco di faggi, nessun rumore oltre al canto degli uccelli e allo scricchiolare delle foglie sotto i piedi che in piena notte si trasformano in completo silenzio.
Si sente solo il vento, ci si sdraia all’interno del proprio alloggio e con gli occhi puntati al cielo, nelle serate limpide, si riescono a scorgere anche le stelle.
Lo scorso fine settimana avevamo anche la compagnia di tante lucciole che si aggiravano indisturbate tra le nostre casette volanti, creando un’atmosfera magica.
Ovviamente il pernottamento in queste speciali tende è davvero accattivante, ma ricordate che anche le attività collaterali non sono da meno; io ho trascorso due giorni bellissimi, a contatto con la natura, ammirando paesaggi meravigliosi, scoprendo piante e fiori a me sconosciuti, grazie all’aiuto degli accompagnatori e gustando ottimo cibo……perchè diciamocelo, dopo diversi km di camminata, una bella mangiata è proprio quello che ci vuole.
Potete prendere parte agli eventi in calendario che prevedono la mia stessa tipologia di weekend ma in luoghi diversi, oppure se siete già un bel gruppetto, potete prenotare un’escursione privata, che sia per festeggiare un compleanno, un addio al celibato o solo per stare in compagnia.
Per tutte le informazioni consultate il sito.
Io riguardo le foto , pensando già al prossimo incontro con le “tende volanti”.
Stavo dimenticando di dirvi una delle cose più importanti a mio avviso e cioè che l’intero progetto è volto a far rivivere i piccoli borghi dell’Appennino e a creare il minor impatto ambientale possibile.
Un grazie agli organizzatori ( e ottime guide) e ai miei compagni di “viaggio” … è stato un piacere!
Alla prossima avventura,
Viaggiatrice seriale.
Buongiorno viaggiatori,
la voglia di mare ha preso il sopravvento?!
E se vi dicessi Grecia?!
Se avevate intenzione di trascorrere una bella vacanzina in qualche isola greca, l’offerta Volotea fa proprio al caso vostro.
La compagnia low cost spagnola ha messo in vendita biglietti a partire da 19,00 € a tratta per raggiungere tante destinazioni, fra cui le meravigliose isole greche.
Per maggiori dettagli consultate il sito.
Alla prossima offerta,
Viaggiatrice seriale.
In quanti di noi hanno provato un brivido durante una visita o vivendo un’esperienza?!
Credo proprio che la risposta sia “tutti”.
Partendo da questo concetto, oggi vi parlerò di 5 destinazioni da brivido a mio avviso e ringrazio Lemurinviaggio per la nomination e Sandra di Passaporto e colori la vera ideatrice.
Questa iniziativa mi piace molto, si ha la possibilità di vedere la diversa percezione del brivido.
Ma i brividi vengono anche di fronte ad un panorama mozzafiato, dove rimaniamo senza parole.
Partiamo con i miei, che sono un mix di brividi di paura e brividi di stupore.
1. Sorvolare il Grand Canyon in elicottero
E’ stata un’esperienza che non dimenticherò mai, avevo letteralmente la pelle d’oca.
Ci si sente minuscoli davanti a tanta imponenza e bellezza, ma allo stesso tempo sembra quasi di poter controllare tutto dall’alto. E poi ci sono anche i brividi per il volo in elicottero, da non sottovalutare!
2. Visita al Castello di Azzurrina Passiamo ad uno scenario un po’ più tetro e ci spostiamo al castello di Montebello in provincia di Rimini. La leggenda narra che durante il solstizio di primavera si senta ancora il pianto di Azzurrina che scomparve nelle segrete inseguendo la sua palla. Oltre a questa storia, io ho fatto la visita notturna e vi assicuro che tutto il contesto rende il tutto da brividi.
Ecco l’ articolo in cui ne ho parlato.
3. Camminata subacquea alle Mauritius
Questa volta il brivido è legato ad un’esperienza davvero adrenalinica. Durante il mio viaggio alle Mauritius ho voluto a tutti i costi provare la camminata subacquea e non me ne sono affatto pentita, ma dopo averla testata, non so se avrò mai il coraggio di ripeterla. Niente di pericoloso, ci mancherebbe, la fanno anche i bambini, ma la sensazione che si prova a camminare sott’acqua con uno scafandro, a dover respirare normalmente anche se di normale non c’è nulla, è davvero forte.
Ecco l’ articolo in cui ne ho parlato.
4. Canopy in Costa Rica
Altri brividi provati in seguito ad un’esperienza avventurosa. In Costa Rica ci si può lanciare letteralmente nel vuoto con un’imbragatura attaccata ad una carrucola e si raggiungono velocità elevate, sorvolando a volte anche le punte degli alberi. A mio avviso è stato bellissimo, tanto che ogni volta che trovo una zip-line non me la posso perdere…ma la prima volta non la scorderò mai.
5. Safari in Africa
L’esperienza del safari è un qualcosa che consiglio veramente a tutti. In questa occasione ho avuto i brividi più di una volta.Addentrarsi nella savana a bordo di una jeep, aspettare e poi finalmente avvistare gli animali nel loro habitat naturale è qualcosa di veramente emozionante.
Ecco l’ articolo in cui ne parlo.
Adesso è il vostro turno, raccontatemi le vostre 5 destinazioni da brivido. Regole per partecipare
1. Usare l’hashtag #5destinazionidabrivido
2. Nominare altri 5 blogger
3. Menzionare chi vi ha nominati (in questo caso Diario di una viaggiatrice seriale) e l’ideatrice del tagpost (Sandra di Passaporto e colori) taggandoli.
4. Emozionati!!
Utilizziamo cookie tecnici, anche di terze parti, per il corretto funzionamento del sito, per fini statistici e, previo consenso, funzionali e di profilazione. Puoi attivare tutte le funzionalità del sito cliccando su "Accetta tutto" o gestire i consensi cliccando su "Gestisci preferenze". Se chiudi il banner cliccando sulla X in alto a destra, i cookie non tecnici non saranno installati.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.