Feste e Sagre in Italia, Italia, Marche

Festa della Befana di Urbania

Arriva l’Epifania…. che tutte le feste porta via!

Questo è un antico detto, ma logicamente ha ragione quindi bisogna approfittarne fino all’ultimo, occorre festeggiare e per farlo in modo esagerato dobbiamo recarci ad Urbania per incontrare una vecchina molto famosa.
Urbania è un comune in provincia di Pesaro-Urbino, nell’entroterra marchigiano, divenuto molto famoso negli ultimi anni a causa della sua più illustre cittadina, la Befana.
Urbania è ormai considerata la città della Befana, quella dove la nonnina con la scopa in mano ed il fazzoletto in testa ha la sua dimora e dove il sindaco, secondo tradizione le consegna le chiavi facendone la vera prima cittadina per 3 giorni.
Da quel momento in poi, ogni giorno, la Befana attenderà tutti i visitatori nella sua casa di legno dove regalerà dolcetti e sorprese e soprattutto un’emozione unica.
Lei non è sola, ma ha al suo fianco tutte le aiutanti befane che si mostrano al pubblico dai balconi del centro storico, mentre le befane artigiane mostrano i segreti della filiera della lana, dalla cardatura alla tintura e della stampa su tela, antichi mestieri più attuali che mai.

Tutto il centro storico si trasforma in un grande luogo di festa, ricco di eventi, spettacoli e anche bancarelle dove poter acquistare qualche regalo, magari facendolo recapitare proprio dalla Befana di Urbania che, nella notte del 5 gennaio arriverà direttamente a casa vostra con calze stracolme di dolci per i più buoni, carbone per i più cattivelli e regali per tutti.
I più piccoli sono i maggiori protagonisti con tanti laboratori pronti per essere scoperti.
La Befana di Urbania è una vecchina molto atletica, tanto che è solita scendere dalla torre tra giochi pirotecnici e spettacoli di danza verticale su parete. Ogni giorno inoltre si può assistere alla sfilata della grande calza da record che le befane hanno cucito  per tutto l’anno e che per l’occasione diventa tappeto magico per giocolieri, mangiafuoco e artisti di strada..
I bambini potranno incontrare i personaggi più famosi delle loro favole preferite e gli adulti, se stanchi di tutto questa dolcezza, potranno visitare gli angoli più nascosti di Urbania, il suo bellissimo Duomo dedicato a San Cristoforo e la Chiesa dei Morti che conserva al suo interno il cimitero delle Mummie, noto per il curioso fenomeno della mummificazione naturale, dovuta ad una particolare muffa che ha essiccato i cadaveri succhiandone gli umori.
Per concludere questo periodo di feste non potreste scegliere manifestazione migliore!!
La Befana vi aspetta ad Urbania nei giorni 4,5, 6 Gennaio, l’ingresso per gli adulti ha un costo di 6 euro mentre i bambini fino a 10 anni non pagano.
Tanti dolcissimi saluti, al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Toscana

Mete e alloggi insoliti in Toscana

La Toscana è conosciuta a livello mondiale per le sue innumerevoli bellezze, oggi voglio proporvi un itinerario un po’ fuori dagli schemi, incentrato su alloggi insoliti ed esperienze all’aria aperta.

La Yurta dove fare colazione al Glamping il Sole
La Yurta dove fare colazione al Glamping il Sole

Giorno 1: Vicopisano

La scoperta della giornata si trova a pochi km da Pisa e quest’itinerario può essere sfruttato anche da chi si trova nella città della torre pendente e vuole approfittarne per vedere qualcosa nei dintorni.
Vicopisano si trova infatti solamente ad una ventina di km da Pisa e nel suo piccolo ospita una bellezza davvero importante ovvero la Rocca del Brunelleschi.
Prima di raggiungere il borgo, già in lontananza potrete scorgere la muraglia di collegamento.
Una volta arrivati nel centro storico, passeggiate prima sena una meta precisa, ma curiosando tra i vari scorci, per poi dirigervi alla rocca.
Se cercate un ristorante in cui cenare, vi consiglio 30metriquadri; qui si mangia cucina romana, potreste approfittarne per fare una pausa dall’ottima cucina toscana e assaggiare una gricia o una cacio e pepe. Cenare qui è un’esperienza a 360°, locale curato, ottimi piatti e super simpatia.
E adesso dove si va a dormire?! Se anche in questo caso volete uscire un po’ dagli schemi, vi consiglio di trascorrere la notte nella bubble di Under the Tuscan Stars.

Bubble room di TuscanStars
Bubble room Under the TuscanStars


Addormentarsi potendo ammirare le stelle direttamente dal letto non ha prezzo.
La bubble room è posizionata proprio di fianco ad una cucina esterna e ai servizi, quindi pur vivendo un’esperienza particolare, non mancheranno i comfort.
Oltre ad essere un alloggio super romantico, la bubble room possiede anche una carinissima vasca idromassaggio esterna in cui rilassarsi o rinfrescarsi nelle giornate estive.

All'interno della Bubble room di TuscanStars
All’interno della Bubble room di Under the TuscanStars

Giorno 2: le Roste e l’Abbazia di San Galgano

Percorrendo la costa e scendendo verso sud, una tappa naturalistica imperdibile è il Parco Nazionale delle colline metallifere grossetane dove poter ammirare Le Roste.
Immaginatevi uno scenario marziano, montagne e rocce rosse sulle quali camminare, che contrastano totalmente con l’azzurro acceso del cielo.

Le Roste
Le Roste

Siamo in provincia di Grosseto, a Montieri.
Qui, dopo aver lasciato l’auto in una piccola piazzola di sosta a bordo strada, attraversatela ed addentratevi nel verde, seguendo i percorsi già battuti e ben riconoscibili. Cercate il punto migliore in cui guadare il fiume e raggiungete l’altra sponda e vi sembrerà di essere arrivati su Marte.
Dopo questa tappa naturalistica, mi sembra giusto dedicare del tempo alla storia e all’architettura e la vicinissima Abbazia di San Galgano è perfetta per tale scopo.

Abbazia di San Galgano
Abbazia di San Galgano

Acquistate il biglietto d’ingresso per ammirare la meravigliosa architettura priva del tetto, cosa che molto probabilmente la rende così affascinante.
L’abbazia cistercense, risalente al 1200 circa, venne utilizzata per scopi differenti nel corso degli anni, divenendo anche magazzino e stalla.
Con una breve camminata potrete poi raggiungere l’eremo di Montesiepi dove ammirare la famosa spada nella roccia.
E ora, dove pernottare dopo una giornata di scoperte e avventure?
Ovviamente in un luogo davvero fantastico che si trova a pochi km di distanza da queste attrazioni e cioè al Glamping il Sole.
Qui troverete solo alloggi insoliti, dalla yuarta al tepee, dalla cupola alla casa sull’albero, fino ad arrivare all’ultima arrivata e cioè la Casa Hobbit.
Io ho pernottato proprio qui e vi assicuro che un appassionato de Il Signore degli Anelli potrebbe proprio impazzire da quanto è fatta bene.
Se dovete fare un regalo ad un appassionato della saga, questo è proprio il regalo perfetto.
Se volete trascorrere una notte romantica, questo glamping è proprio quello che fa al caso vostro con le sue sistemazioni insolite, tutte dotate di una hot tube in cui rilassarsi e da dove ammirare il meraviglioso paesaggio circostante.
E’ anche possibile prenotare la cena in camera, così da vivere l’esperienza a 360°.

Alloggi insoliti: il Tepee del Galmping il Sole
Alloggi insoliti: il Tepee del Glamping il Sole

Giorno 3: Terme di Petriolo e Grotte Gialle di Bibbona

Altra giornata, altra avventura in quel di Monticiano in provincia di Siena e più precisamente alle Terme di Petriolo.
Qui oltre agli stabilimenti termali, troverete le terme a cielo aperto come quelle di Saturnia e quelle di San Filippo.
Più piccine ma molto suggestive grazie al colore azzurro intenso delle acque nelle singole piscine che costeggiano il fiume.
E dopo l’azzurro, che ne dite di un po’ di giallo? Siete pronti a calarvi nei panni di Indiana Jones?
In realtà l’esperienza è davvero facile e senza pericolo, ma l’ambientazione ricorda i film dell’avventuriero per eccellenza.
Siamo alla Grotte Gialle di Bibbona, delle grotte di calcarenite che in passato hanno svolto la funzione di tombe.
La passeggiata dal parcheggio è di circa 1 km, ne vale totalmente la pena.

Dal verde del bosco passerete al giallo acceso della calcarenite che vi catapulterà in un altro mondo.

Grotte Gialle di Bibbona
Grotte Gialle di Bibbona

Concludo questo itinerario di luoghi insoliti con il colore verde/azzurro grazie ad un bellissimo trekking di circa 4 km sul Sentierelsa sempre in provincia di Siena.
Qui un facile sentiero costeggia il fiume Elsa e lo attraversa diverse volte con ponti di roccia e corda.
Il verde della vegetazione si specchia nelle acque cristalline del fiume, dove nei mesi più caldi è possibile trovare un po’ di refrigerio.

Scorcio sul fiume Elsa
Scorcio sul fiume Elsa

Si conclude così il mio itinerario toscano alla scoperta di luoghi e alloggi insoliti.
Se anche voi siete amanti come me di alloggi insoliti, consigliatemi quelli da non perdere e se capitate in zona provate l’Attrap’ Reves vicino Marsiglia.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Basilicata, Italia

Satriano di Lucania: la capitale dei murales del Mezzogiorno

Amanti dei borghi dipinti, avete mai sentito parlare di Satriano di Lucania?!
Se la risposta è negativa, leggete con attenzione l’articolo, sono sicura che poi l’aggiungerete alla lista dei luoghi da visitare.

Satriano di Lucania
Satriano di Lucania

I murales di Satriano di Lucania

Il progetto di abbellire il borgo di Satriano di Lucania con dei murales nacque come opera di riqualificazione del centro storico dopo il terremoto del 1980.
Il borgo conta circa 500 murales e viene definito “La capitale dei murales del Mezzogiorno”.
Sulle facciate degli edifici si possono ammirare murales raffiguranti i mestieri popolari, la vita agreste, la devozione religiosa e al contempo le credenze del luogo. Non possono ovviamente mancare poi i personaggi famosi della zona, tra cui il pittore Giovanni De Gregorio -Il Pietrafesa- nato qui alla fine del 1500.

Murale dedicato Giulia Solomita
Murale dedicato Giulia Solomita

Al mio arrivo, una delle opere che ha attirato subito la mia attenzione raffigurava un immenso peperoncino, non a caso Satriano di Lucania ospita un museo del peperoncino lucano.
Ogni anno il numero dei murales aumenta perché nei mesi di luglio e agosto diversi pittori della zona si riuniscono per realizzare tra i 5 e i 10 nuovi dipinti, previa approvazione del progetto.
Il mio consiglio è quello di passeggiare per il borgo guidati solamente dal vostro istinto, così da ritrovarvi di fronte ai più disparati murales.

Satriano di Lucania: cosa vedere oltre ai murales

Sicuramente l’attrazione principale del borgo è il suo lato artistico ma durante una visita, dopo aver ammirato i vari murales, dedicate del tempo anche alle sue principali attrazioni come per esempio la Rocca che ospita il museo dedicato al pittore Giovanni de Gregorio e l’anfiteatro con la sua scacchiera a grandezza umana.
Potete approfondire la vostra conoscenza al Museo del Peperoncino e fare un salto indietro nel tempo di diversi secoli attraverso la torre e le rovine di Satrianum, poco fuori dal borgo.
Concludo svelandovi due particolarità di Satriano di Lucania: una leggenda legata al Moccio degli Abbamonte e il Carnevale di Satriano con le sue tipiche maschere dell’orso, della quaresima e dell’eremita.

Vicoli di Satriano di Lucania
Vicoli di Satriano di Lucania

Ovviamente non poteva mancare la giusta dose di natura, quindi se siete interessati a questo aspetto non perdetevi una passeggiata al Bosco di Ralle dove troverete diversi laghetti artificiali per la pesca sportiva e un’ampia area pic-nic.

Come raggiungere Satriano di Lucania

Già dal nome della località scorgiamo un indizio sulla sua collocazione geografica, infatti ci troviamo in Basilicata, in provincia di Potenza; esso fa parte dei Borghi autentici d’Italia.
Se per esempio siete in zona per fare il Ponte della Luna, il ponte tibetano a due campate più lungo del mondo, aggiungete al vostro itinerario Satriano di Lucania perché dista davvero pochi km.

Uno dei murales di Satriano di Lucania
Uno dei murales di Satriano di Lucania

Se amate i borghi con i murales, vi consiglio Sant’Angelo di Roccalvecce, Saludecio, Dozza, Braccano, Calcio e Covo; se invece cercate cosa visitare vicino Satriano, vi lascio un bellissimo itinerario in provincia di Potenza.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche, Trekking

Trekking alla spiaggia di Mezzavalle

Conoscete la spiaggia di Mezzavalle?
Si tratta di una meravigliosa spiaggia incontaminata sulla riviera del Conero, un vero e proprio gioiellino raggiungibile con una bella camminata.
Dopo avervi indicato i migliori sentieri trekking sul Conero, oggi vi porto a fare trekking a Mezzavalle.

Veduta della spiaggia di Mezzavalle
Veduta della spiaggia di Mezzavalle

Mezzavalle: percorso trekking

Il percorso per raggiungere la spiaggia di Mezzavalle ha una pendenza importante e si snoda attraverso 9 tornanti che dal parcheggio sulla SP1 a ridosso della rotonda, conducono fino al mare.
Purtroppo in questo sentiero sono frequenti gli interventi dei soccorritori, infatti se ci fate caso, in ogni cartello che segnala un tornante, sono indicati i numeri da chiamare in caso di necessità.
Non vi dico questo per spaventarvi, anzi, ho deciso di scrivere questo articolo proprio per raccontare questa bellissima esperienza, ma anche per ricordarvi di indossare calzature adeguate.
E’ vero che la destinazione finale è il mare, ma questo sentiero non può essere assolutamente percorso in ciabatte o con calzature aperte.
Anche durante la mia passeggiata ho incontrato persone con calzature non idonee che in alcuni casi sono arrivate in fondo senza farsi male, ma questa è solo fortuna perché è davvero scosceso.
Tornando al percorso, dal parcheggio al mare sarà poco più di 1 km e mezzo, quindi niente di preoccupante.
Per la salita invece munitevi di una buona dose di pazienza.

Cartelli dei tornanti della spiaggia di Mezzavalle
Cartelli dei tornanti della spiaggia di Mezzavalle

La spiaggia di Mezzavalle

Alla fine della discesa vi troverete di fronte alla meravigliosa spiaggia di Mezzavalle, una delle spiagge più belle del Conero.
I suoi sassi bianchi e la sabbia chiarissima accentuano il colore cristallino dell’acqua; alla vostra sinistra avrete la spiaggia della Vedova e della Scalaccia, mentre a destra potrete vedere Portonovo e la sua baia.
La spiaggi è libera, ma ci sono sia un bagno pubblico che la doccia.
In estate troverete anche un piccolo punto di ristoro, ma vi consiglio di scendere con cibo e bibite
.
Durante la salita, con la scusa di immortalare il panorama che muta a seconda dell’altezza di ogni tornante, potrete fare una sosta e riposarvi.
Se amate le spiagge selvagge, la spiaggia di Mezzavalle è davvero imperdibile.

Ultimo tratto del sentiero per la spiaggia di Mezzavalle
Ultimo tratto del sentiero per la spiaggia di Mezzavalle

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Alla prossima passeggiata,
viaggiatrice seriale.

Basilicata, Italia

Basilicata: viaggio alla scoperta delle tradizioni

In un viaggio, la componente che non può mancare a mio avviso è quella legata alle tradizioni; è solo così che si inizia la vera e propria scoperta di un territorio.
Ovviamente anche durante il mio viaggio in Basilicata non è mancato un incontro ravvicinato con la tradizione.

Museo del Ricamo di Avigliano
Museo del Ricamo di Avigliano

La Balestra di Avigliano

Avigliano, in provincia di Potenza è conosciuto come il paese degli artigiani e parlando proprio di artigianato, non possiamo non parlare della Balestra di Avigliano o “coltello dell’amore”.
Tutto nasce da un’antica storia, quella del matrimonio tra un fabbro e una ragazza del paese.
A quel tempo il paese era governato da un feudatario che pretendeva che la ragazza trascorresse la prima notte di nozze al castello con lui; usanza purtroppo popolare al tempo.
Il fabbro non avrebbe mai potuto accettare una cosa del genere, così realizzò un coltello dalla lama sottile, con il quale la sua donna si sarebbe difesa dal feudatario.

Balestra di Avigliano
Balestra di Avigliano

Lo nascose tra le pieghe del tipico vestito aviglianese e quando l’uomo cercò di approfittare di lei, la donna lo colpì e il signorotto ferito si trascinò per strada fino ad arrivare all’odierno Cavalcavia del Riscatto, chiamato così proprio per testimoniare il coraggio e il riscatto della ragazza.
Dopo questo evento, piano piano il fatto di regalare una balestra alla futura sposa divenne un’usanza aviglianese, arrivata fino ai giorni nostri.
Il coltello dell’amore, così chiamato proprio a causa del suo utilizzo, è una vera opera di artigianato locale, non se ne trova uno uguale ad un altro.

Il Ricamo di Avigliano

Come vi ho anticipato prima, Avigliano è il paese dell’artigianato, quindi non mi resta che parlarvi di un’altra figura aviglianese: Annangela Lovallo.
Annangela acquisisce la passione per il ricamo da sua madre e negli anni l’amore per quest’arte cresce sempre più fino a portare Annangela a creare a sue spese un piccolo Museo del Ricamo.
Questo posto è una vera e propria chicca, racchiude tutte le riproduzioni degli abiti tradizionali aviglianesi che Annangela ha riprodotto fedelmente e totalmente a mano.
Guardando con attenzione e da vicino i vari capi, rimane quasi impossibile credere che siano stati confezionati a mano, tanto sono precisi, bellissimi, direi perfetti.
All’interno del piccolo locale la padrona di casa vi farà uno spaccato di storia del vestito tradizionale, fornendovi diverse informazioni.
Per esempio le donne portavano la balestra ( il coltello dell’amore di cui vi ho parlato prima) nascosto tra le pieghe del vestito, gli abiti da sposa potevano essere di qualsiasi colore, il copricapo veniva fissato con una spilla e le donne sposate portavano un fazzoletto rosso in vita.
Queste sono solo alcune delle informazioni che riceverete dalla Sig.ra Annangela durante una visita al suo museo.

Costume tradizionale aviglianese
Costume tradizionale aviglianese

Oltre a questo, la Sig.ra Lovallo lavora nella sua bottega “Il filo di Arianna“, dove dà vita a creazioni davvero meravigliose e molto differenti tra loro. Se per caso aveste bisogno di qualche ricamo, vi invito a consultare il suo sito.
Grazie a persone come lei, l’antica arte del ricamo non finirà nel dimenticatoio, ma continuerà a vivere e a far sognare tantissime donne.

Biscottificio Tre Spighe di Marsico Nuovo

Quando si parla di tradizione, può forse mancare il lato enogastronomico?! Ovviamente no!
Per fare questa esperienza e tuffarci nei gusti della tradizione, dobbiamo spostarci a Marsico Nuovo e più precisamente al Pastificio e Biscottificio Tre Spighe.
La padrona di casa, la Sig.ra Angela da più di 30 anni produce quotidianamente pasta e prodotti da forno fatti in casa utilizzando le materie prime lucane come le farine tradizionali, il finocchietto selvatico, il peperone crusco e la curcuma.
L’esperienza e la tradizione danno vita a prodotti davvero imperdibili
.
Noi abbiamo assistito alla preparazione del tarallo lucano o tarallo biscottato, così chiamato perché cotto due volte, prima in acqua bollente e poi al forno.
Ogni tarallo è lavorato a mano, quindi non ne troverete mai uno uguale ad un altro anche se la forma è sempre la stessa, allungata.

Taralli lucani del biscottificio Tre Spighe
Taralli lucani del biscottificio Tre Spighe

Poter vedere il “dietro le quinte” di un laboratorio è stato davvero interessante ed è stato impossibile andarsene a mani vuote: una bella scorta di taralli e di grissini è venuta a casa con me.
Sul sito del Pastificio e Biscottificio Tre Spighe trovate anche la parte dello shop, quindi se volete assaggiare questi fantastici prodotti, potrete riceverli comodamente a casa vostra.

Arpa di Viggiano

Dopo avervi parlato di artigianato e di gastronomia, ora passiamo alla musica.
Viggiano è famosa per la sua Arpa Viggianese, utilizzata dai musicanti che si recavano a suonare presso le edicole votive sin dalla fine del 1700.
Al Museo della Musica di Viggiano potrete fare un “viaggio immersivo” nella storia di questo strumento che ha fatto conoscere la città di Viggiano anche molto lontano.

Arpa Viggianese
Arpa Viggianese

Con questo ultimo racconto della tradizione lucana vi invito a visitare questa parte di Basilicata, davvero ricca di storia e di tradizioni.
Se anche voi come me amate conoscere più da vicino le tradizioni del luogo che visitate, segnatevi queste tappe imperdibili.
Se state programmando un viaggio in Basilicata, vi lascio il mio itinerario completo fra natura e borghi dal quale prendere spunto.

Educational Tour in collaborazione con Marmo Melandro Viaggi, Basilicata Turistica, Francesca Milione, Caterina Corleto e Nicola Masi.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Villa Caprile e i sui giochi d’acqua

Viaggiatori, sono sicura che tra di voi si nasconde qualche appassionato di ville storiche che oggi sarà felice grazie al racconto di Villa Caprile.
Siamo nelle Marche, più precisamente a Pesaro e Villa Caprile insieme a Villa Imperiale e a Villa Miralfiore è uno dei gioielli della città.

Secondo giardino Villa Caprile
Secondo giardino Villa Caprile

Villa Caprile: la storia

La storia di Villa Caprile nasce nel 1500 circa, quando venne edificata come cascina di caccia, ma dobbiamo riconoscere alla famiglia Toschi-Mosca la realizzazione di una villa molto più imponente, destinata principalmente alla stagione estiva e allo svago.

Villa Caprile - Pesaro
Villa Caprile – Pesaro

Vennero quindi effettuati importanti lavori e venne costruita in stile neoclassico la villa che a grandi linee possiamo vedere oggi.
Gli interni vennero affrescati dal pittore Giulio Cesare Begni che cercò di riportare all’interno della costruzione gli stessi elementi che si potevano ammirare dalle finestre, creando così una continuità fra esterno ed interno.
Delle otto sale affrescate, sicuramente il salone è quello che provoca un impatto maggiore nel momento in cui si varca la porta d’ingresso.

Affreschi interni Villa Caprile

Una delle particolarità della villa è la perfetta simmetria; infatti è come se tutto fosse stato costruito su un asse che parte dalla chiesa (anche se questa è stata costruita successivamente), attraversa la finestra del salone e arriva fino al viale principale dal quale entravano i Marchesi Toschi- Mosca con la loro carrozza.
Alla fine del 1700 Villa Caprile subì un’importante restauro e gli affreschi di Begni vennero restaurati e sostituiti da quelli di Ubaldo Gaminiani.
Sempre in questa fase venne realizzata la bellissima galleria degli stucchi.
Alla fine del 1800 circa la villa venne venduta all’Accademia Agraria e in questi spazi venne fondata una scuola agraria.
Durante la guerra fu occupata dai tedeschi, proprio qui infatti passava la Linea Gotica e ancora oggi è possibile scorgere nel giardino di Villa Caprile diversi bunker.

Bunker Villa Caprile
Bunker Villa Caprile

Proprio durante questo periodo la villa venne inevitabilmente rovinata, soprattutto la parte della galleria degli stucchi.
Oggi Villa Caprile è sede dell’Istituto Tecnico Agrario Antonio Cecchi: non deve essere affatto male fare lezione in ambienti così belli.

Villa Caprile: i giardini

Uno degli aspetti più belli e suggestivi di questa villa pesarese sono sicuramente i suoi giardini, tre per l’esattezza.
Il primo giardino che si incontra uscendo dalla villa è quello all’italiana con busti e aiuole dalle forme geometriche, al centro delle quali svettano delle palme.
Al centro delle aiuole invece si trova la fontana, sempre perfettamente allineata su quell’asse immaginario.

Giardino all'italiana Villa Caprile
Giardino all’italiana Villa Caprile

Affacciandosi dal balcone si può ammirare il secondo giardino avente la funzione di frutteto, sempre con una fontana al centro e arricchito con bellissime serre in cui un tempo venivano spostate le piante di agrumi durante la stagione invernale.
La fontana del secondo giardino veniva utilizzata ai tempi dei Marchesi Toschi-Mosca come soggetto per giochi tra le famiglie nobili .
Il terzo giardino è in realtà il primo che attraversavano i Marchesi un tempo, arrivando in carrozza , ed è il Giardino di Atlante che un tempo ospitava piante aromatiche mentre oggi si può ammirare una bella distesa di lavanda.
Proprio qui di fronte, si riescono a vedere facilmente i tetti dei bunker presenti sul territorio e spostandosi di poco sulla destra, è possibile vedere il bunker Tobruk dissotterrato.
Oltre a questi tre giardini a terrazzamento, Villa Caprile ospita anche un teatro di verzura, il viale dei tassi (al quale è legata una leggenda), un roseto e un giardino segreto con delle voliere.

Villa Caprile: i giochi d’acqua

Veniamo ora alla particolarità di Villa Caprile, all’aspetto che la rende veramente unica nel suo genere: i giochi d’acqua.
Sembra che il marchese Giovanni Mosca fosse un tipo divertente che amava fare scherzi.
Pensate che fece costruire un vero e proprio sistema idrico predisposto per gli scherzi d’acqua; si trattava di veri e propri scherzi d’acqua perché l’ospite che passeggiava in giardino, non si rendeva assolutamente conto in anticipo di poter incappare in qualcosa del genere, gli spruzzi d’acqua escono da fessure impercettibili.
Ci sono poi le due grotte particolari, in stile rocaille: in una troviamo il dio Nettuno e una specie di carillon con figure marine, mentre nell’altra troviamo addirittura il diavolo che esce da una finestrella e che spruzza acqua, bagnando ovviamente il malcapitato.

Grotta giardini Villa Caprile
Grotta giardini Villa Caprile

Ci sono poi due sedute che danno sul secondo giardino e che sembrano posizionate in quel punto per ammirare il panorama e invece anche qui, azionando i giusti meccanismi, sgorga acqua.
La cosa a mio avviso davvero sorprendente è che questi giochi sono arrivati funzionanti fino ai nostri giorni, ovviamente con le giuste manutenzioni, ma il sistema idrico è quello originale che prendeva acqua dalle cisterne interrate sotto al giardino segreto.

L’azienda agricola

Come accennato in precedenza, oggi Villa Caprile ospita l’Istituto Tecnico Agrario Antonio Cecchi ma anche l’azienda agricola.
Qui infatti guardandovi attorno vedrete vigne a perdita d’occhio e diversi ulivi.
Si producono infatti vino, olio e confetture.
Una volta terminata la visita potrete approfittarne per acquistare prodotti a km zero proprio nel punto vendita poco distante dalla villa.

Info e costi

Nel periodo estivo è possibile partecipare alla visita dei giardini con gli scherzi d’acqua, mentre nel restante periodo dell’anno la visita sarà per ammirare i giardini.
La cosa interessante è che è il visitatore a poter decidere come comporre la visita: le attrazioni sono tre (villa, giardini e bunker) e il costo per la visita è di 5€ per un’attrazione, 7 € per due attrazioni e 10€ per tre attrazioni.
Sarete quindi voi a decidere cosa visitare.

Piccola curiosità: Villa Caprile fu frequentata da personaggi illustri come Giacomo Leopardi, Casanova, Stendhal e anche da Napoleone Bonaparte.
Per le prenotazioni inviare una mail all’indirizzo psis01300n@istruzione.it o consultare il sito.

Che dite, vi ho convinto a visitare una delle meraviglie di Pesaro?! Io lo ammetto, sono stata completamente ammaliata dal suo fascino e dalla sua particolarità.

Un ringraziamento alla Prof.ssa Gerbino, a Isabelle e a Ruben che mi hanno guidato in questo viaggio nel tempo.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Basilicata, Italia

2 percorsi naturalistici in provincia di Potenza

Gli appassionati di natura ormai sanno che inserisco sempre una tappa naturalistica nei miei tour e dopo avervi raccontato l’intero itinerario del mio Educational Tour in Basilicata, voglio soffermarmi proprio sulla parte di passeggiate e trekking.
Andiamo a scoprire più nel dettaglio le Cascate di San Fele e la zona dei Monti li Foj e del Piano della Nevena.

Cascate di San Fele
Cascate di San Fele

Cascate di San Fele

Se c’è una cosa che non posso perdermi durante un viaggio è proprio una cascata. Non so spiegarvi il motivo, ma è uno di quegli elementi naturali che ha davvero effetto su di me.
E in zona non c’è una sola cascata, ma ben 10.
Le Cascate di San Fele si sono create per via di alcuni salti e dislivelli che ha dovuto compiere il fiume Bradano, il quale si unisce poi al fiume Ofanto.

Cascate di San Fele
Cascate di San Fele

Le cascate sono collocate in una zona abbastanza ristretta e sono raggiungibili grazie ad una rete di sentieri che alcuni anni fa, i volontari della zona hanno ripulito, facendo godere di questo meraviglioso paesaggio anche tutte le persone che non conoscevano la zona.
I percorsi sono svariati e di differenti difficoltà, adatti quindi più o meno a tutti.
Si trovano sentieri di poco più di 1 km e sentieri che richiedono più ore di cammino, dipende solamente dalle vostre capacità e dalla vostra voglia di camminare.
La Cascata degli Innamorati è davvero suggestiva, quella della Gualchiera è visibile da più lontano, mentre quella del Paradiso cambia a seconda della stagione; in estate infatti quasi si prosciuga, dando vita solo ad un piccolo laghetto profondo circa 6 metri.
La visuale poi sul paese di San Fele è davvero strepitosa.
Proprio dal paese di San Fele partono alcuni dei percorsi trekking.
La zona offre parti ombreggiate, perfette per un pic nic, quindi anche per trascorrere l’intera giornata a contatto cn la natura.

Cascata degli Innamorati San Fele
Cascata degli Innamorati San Fele

L’acqua da queste parti è un elemento fondamentale, lungo il corso del fiume sorgevano diversi mulini, utilizzati per la lavorazione della lana, oggi è possibile avvistare resti di alcuni di essi.
La zona è talmente bella che sono sicura vi fermerete a scattare fotografie già alle briglie di contenimento, prima di raggiungere le cascate vere e proprie.

Monti Li Foj e Piano della Nevena

Un’altra zona naturalistica, in provincia di Potenza è quella dei Monti Li Foj; qui lo scenario è differente perché ci troviamo in una grande faggeta, dove gli alberi sembrano toccare il cielo e tra il manto di foglie a terra spuntano dei bellissimi ciclamini selvatici, gli unici fiori che riescono a crescere con queste condizioni.
Passeggiate tra i faggi e salite il piccolo promontorio, fino ad arrivare al belvedere dal quale ammirare un panorama eccezionale, soprattutto nell’ora del tramonto.
In passato questi territori erano di proprietà dei Borboni e in queste zone era possibile raccogliere la legna che necessitava alle singole famiglie.

Monti Li Foj
Monti Li Foj

Oggi al cospetto dei faggi, si trova un ampio prato, dove sono stati posizionati dei barbecue e dove le persone amano trascorrere le giornate estive per rigenerarsi.
A mio avviso si tratta di un ottimo posto in cui trascorrere una giornata in relax a contatto con la natura.
Partendo sempre dal Piano della Nevena è possibile raggiungere il Lago Scuro di Ruoti, dalla forma quasi a cuore, in cui vivono rane e carpe.
Con un percorso ad anello di circa 2 km sarete di nuovo al punto di partenza
.

Lago Scuro Ruoti
Lago Scuro Ruoti

Queste sono solo due delle tantissime zone naturali che offre questa parte di Basilicata e che io ho potuto visitare con l’aiuto delle guide naturalistiche Caterina e Nicola.
Si tratta solamente di una piccola parte dell’Educational Tour organizzato da Marmo Melando Viaggi, Basilicata Turistica in collaborazione con Maria Francesca Milione.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

Basilicata, Italia

Itinerario di 4 giorni in Basilicata tra borghi e natura

Ogni regione italiana custodisce delle meraviglie, oggi vi porto alla scoperta di quelle della Basilicata con un itinerario di 4 giorni alla scoperta di borghi, tradizioni e natura in provincia di Potenza.
Ho avuto il piacere di partecipare all’Educational Tour “Viaggio Esperienziale in Basilicata” organizzato da Marmo Melandro Viaggi e Basilicata Turistica, in collaborazione con Maria Francesca Milione e le guide Caterina e Nicola.
Siete pronti a scoprire questa parte della Lucania? Andiamo!

Veduta di San Fele
Veduta di San Fele

Monti Li Foj e il Piano della Nevena

Il nostro punto di appoggio era a Picerno, al bellissimo Hotel Bouganville da dove siamo partiti il primo giorno per la nostra tappa naturalistica verso i Monti Li Foj e il Piano della Nevena. Si tratta di una meravigliosa faggeta in cui gli alberi sembrano toccare il cielo mentre sul manto di foglie a terra si vedono spuntare tantissimi ciclamini selvatici, gli unici fiori che riescono a crescere con queste condizioni.

Monti li Foj
Monti li Foj

Vi consiglio di passeggiare nella faggeta e di arrivare fino alla cima e godere del meraviglioso panorama.
A poca distanza si trova anche il Lago Scuro di Ruoti, un’altra tappa da fare prima di riposarsi nel grande prato in cui sono predisposti diversi barbecue dove cucinare e poter così trascorrere una piacevole giornata a contatto con la natura. Se vi trattenete fino a tardi poi, non perdetevi il tramonto sull’intera vallata.

Lago Scuro Ruoti
Lago Scuro Ruoti

In autunno sarà ancora più suggestivo con lo spettacolo del foliage.
Dopo la tappa naturalistica è arrivato il momento di quella culturale con una visita al paese di Picerno: da non perdere la torre e la chiesa.

Marsico Nuovo e Viggiano

Il secondo giorno è stato dedicato alla scoperta di Marsico Nuovo con le sue 13 chiese e la visita a due attività davvero imperdibili: il Pastificio e Biscottificio “Tre Spighe” e la “Farmacia Corleto”.
Fate una tappa al biscottificio e assaggiate i taralli biscottati, così chiamati perché subiscono una doppia cottura e dato che ci siete assaggiate anche i grissini e le altre prelibatezze.
Di tutt’altro genere la seconda visita, quella ad un’antica farmacia che la nipote dello storico farmacista ha trasformato in un museo… davvero meravigliosa.
Se siete amanti delle cose insolite, chiamate per prenotare una visita.
Per quanto riguarda le chiese invece, non perdetevi il Museo di Arte Sacra che ospita l’Ultima Cena di Giovanni Todisco, in una versione davvero interessante.
Degna di nota per quanto riguarda la facciata esterna e le colonne interne, la chiesa di San Gianuario Vescovo e Martire (Patrono di Marsico Nuovo).

Chiesa san Gianuario Marsico Nuovo
Chiesa san Gianuario Marsico Nuovo

Dopo un’ottima pausa pranzo abbiamo ripreso il nostro giro facendo una tappa a Viggiano.
Viggiano è il paese di Maria e della musica; da non perdere la Piazza San Giovanni con delle bellissime statue raffiguranti le Muse della Musica intente a suonare strumenti differenti, circondate dagli zampilli della fontana.

Proprio di fronte alla piazza, un’altra statua che no passa inosservata e che rappresenta il momento della processione con cui una volta l’anno la statua della Madonna Nera (protettrice della Basilicata e delle genti lucane) viene trasportata sul sacro Monte dove resterà per quattro mesi prima di rientrare in chiesa.
Ci siamo poi spostati nel centro vero e proprio del paese per visitare il bellissimo teatro “Francesco Miggiano” che inizialmente svolgeva la funzione di chiesa e di ospedale. Poco più avanti si trova la chiesa di Santa Maria alle Mura che ospita la statua della Madonna di cui vi ho parlato poco fa.
Di fronte all’ingresso si apre una meravigliosa piazza con un panorama spettacolare e sulla ringhiera di protezione si possono ammirare gli stemmi dei 131 comuni della Basilicata.

Veduta panoramica Viggiano
Veduta panoramica Viggiano

Inizialmente vi avevo parlato anche di musica, vi ricordate?
Già da qui si scorgono diversi indizi che rimandano al legame fra Viggiano e la musica, infatti sempre sulla ringhiera troverete la raffigurazione ripetuta di un suonatore di arpa, mentre sul portale antico posto davanti al belvedere, guardando con attenzione scorgerete raffigurata una piccola arpa.
Dopo tutti questi indizi, non abbiamo potuto fare altro che recarci al Museo della Musica di Viggiano.
In realtà si tratta del distaccamento del Conservatorio di Potenza dedicato solamente all’arpa.
L’arpa viggianese è una vera e propria eccellenza e unicità del luogo, pensate che tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 i musicanti viggianesi si recavano presso le edicole votive a suonare l’arpa; dovendola quindi trasportare non poteva essere troppo ingombrante ed è per questo che l’arpa viggianese ha dimensioni ridotte rispetto all’arpa classica ed è priva di pedali.

Cascate di San Fele e Palmenti di Pietragalla

Nella terza giornata abbiamo esplorato un’altra zona naturalistica, ovvero quella delle Cascate di San Fele.
Le cascate sono 10 e sono collocate a poca distanza l’una dall’altra, così da poter ammirarne diverse durante un trekking da queste parti.
In passato la zona era disseminata di mulini utilizzati per la cardatura della lana; lungo il sentiero infatti si possono notare i resti di alcuni di essi
.
Per quanto riguarda le cascate invece, noi abbiamo ammirato quella degli Innamorati, quella della Gualchiera e quella del Paradiso, il tutto in poche ore.

Cascate di San Fele - Cascata degli Innamorati
Cascate di San Fele – Cascata degli Innamorati

Se amate la natura vi consiglio di recuperare la mappa e di organizzare l’intera giornata alla scoperta di questo angolo di Basilicata davvero magnifico.
Nel pomeriggio abbiamo visitato Pietragalla famosa per i suoi palmenti.
Sapete cosa sono e per cosa venivano utilizzati? Si tratta di costruzioni scavate nel tufo utilizzate per la pigiatura e la fermentazione del vino. Ogni famiglia ne possedeva uno e faceva il proprio vino.
All’interno della costruzione ci sono tre vasche: una di pigiatura, una per la fermentazione e una per la tiratura.
I palmenti sono stati abbandonati dalle famiglie ed acquistati dal Comune e oggi è possibile visitare il Parco Urbano dei Palmenti.

Palmenti di Pietragalla
Palmenti di Pietragalla

Finita la visita al parco siamo saliti in paese dove abbiamo visitato le Rutt ( le grotte nel centro cittadino) utilizzate per la conservazione del vino.
Tappa alla chiesa Madre dedicata a San Nicola di Bari, al Palazzo Ducale e al Museo della Civiltà Contadina.

Avigliano e la Grancia

L’ultima giornata di questo itinerario alla scoperta della Basilicata l’abbiamo dedicato alla visita di Avigliano, il paese dell’artigianato.
Abbiamo potuto ascoltare la storia della Balestra o coltello dell’amore e vedere da vicino qualche pezzo realizzato dagli artigiani della zona, per poi catapultarci indietro nel tempo grazie alle creazioni di Annangela , una bravissima ricamatrice che a mano ricrea abiti del passato.
Oltre alla sua merceria, ha aperto un piccolo museo del ricamo in cui espone delle vere e proprie opere d’arte.
Sapete che la Basilicata è stata terra di briganti?! Per affrontare questo argomento abbiamo assistito ad uno spettacolo davvero meraviglioso e unico nel suo genere; nel Parco della Grancia, il primo parco storico rurale e ambientale d’Italia, abbiamo assistito alla “Storia Bandita” , una kermesse di teatro popolare e multimediale unico in Italia con più di 100 comparse.

Rappresentazione Storia Bandita al Parco della Grancia
Rappresentazione Storia Bandita al Parco della Grancia

Vi dico solamente che mi sono emozionata guardandolo e vi consiglio di cuore di vederlo; lo spettacolo viene ripetuto durante tutto il periodo estivo, se siete in zona è una di quelle cose che non potete assolutamente perdervi.
Con questa chicca finisce il nostro tour alla scoperta di questa bellissima regione che personalmente spero di conoscere in modo più approfondito perché ha tanto da offrire.

Dove dormire e dove mangiare

Se indicativamente decidete di fare il mio stesso giro, vi consiglio di pernottare all’Hotel Bouganville di Picerno, ottimo punto di partenza per visitare le zone limitrofe.
Per quanto riguarda il cibo, preparatevi ad assaporare tutti i piatti della tradizione da:
Agriturismo il Cerro 1848 – Picerno
Agriturismo Vignola – Marsico Nuovo
La locanda del Re – Filiano

Un ringraziamento a Marmo Melandro Viaggi e Basilicata Turistica, organizzatori di questo Educational Tour in collaborazione con Maria Francesca Milione e con le bravissime guide Caterina e Nicola.
Grazie anche a tutte le persone che ho incontrato e che mi hanno trasmesso l’amore per questa terra e a tutti i miei compagni di avventura senza i quali non sarebbe stata la stessa cosa.

Se siete amanti delle esperienze adrenaliniche, potete provare il Volo dell’Angelo.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.


Italia, Marche

Serrungarina fra storia e feste

L’entroterra marchigiano custodisce delle vere e proprie perle, come ad esempio Serrungarina.
Siamo a Colli al Metauro, in provincia di Pesaro-Urbino.
Pronti a scoprire i tesori di questa terra?

Cosa vedere a Serrungarina

Vi consiglio di inserire questo carinissimo borgo di 2500 abitanti all’interno di un itinerario alla scoperta dei borghi marchigiani.
Iniziate salendo la bellissima scalinata, fiore all’occhiello di Serrungarina e una volta raggiunta la cima, vi
ritroverete al cospetto del tiglio centenario, davvero maestoso e bellissimo. Spostatevi verso le mura e ammirate la visuale da quassù, davvero magnifica.
Proprio in questa piazzetta si trova anche la chiesa di S. Antonio Abate che custodisce due tele di notevole importanza: dietro l’altare maggiore si può ammirare una tela del Guerrieri, pittore di Fossombrone della scuola del Caravaggio raffigurante la Visitazione mentre sulla navata laterale si può ammirare l’Immacolata Concezione del Presutti da Fano.
Di fianco alla chiesa troviamo il Municipio che ospita una collezione di ceramiche donate dal maestro Bojani, direttore per oltre 20 anni del MIC di Faenza.

Profermo di Serrungarina
Profermo di Serrungarina

Curiosate tra i vicoli e cercate 2 targhe commemorative: a Serrungarina infatti nacquero due personaggi legati al mondo della Rai: Renata Cortiglioni che dedicò la sua vita al Coro di voci bianche e Massimo Pianforini, primo annunciatore Rai.
Una chicca da non perdere ma che viene aperta solo in occasione di feste e sagre è l’osteria “Vecchia Cantina” al cui interno oltre ovviamente a gustare vino, troverete un vero e proprio museo della Civiltà Contadina.
Prima di lasciare questo piccolo borgo con la forma di una torta, non potete non dirigervi verso il Profermo, una zona utilizzata in passato prima dell’ingresso in ospedale, una sorta di zona dedicata alla quarantena.
Oltrepassato l’arco, prendetevi qualche minuto per ammirare il panorama.

La Feste della Pera Angelica

Serrungarina è famosissima per la sua Pera Angelica, un frutto delicato, dolce e davvero gustoso che cresce in queste zone.
Essendo proprio una peculiarità, negli anni è nata la Festa della Pera Angelica per valorizzare e far conoscere questo prodotto di nicchia e quest’anno si svolgerà la XXVI edizione. Il periodo della festa è sempre la prima settimana di settembre, il momento di maturazione del frutto e quest’anno sarà il 2 e il 3 settembre.
Troverete il borgo in festa, stand gastronomici, convegni, il mercato della Pera Angelica e tanta musica.
Questo è un appuntamento da non perdere e potrebbe anche essere l’occasione per visitare il borgo.

Pera Angelica di Serrungarina
Pera Angelica di Serrungarina

Cosa visitare nei dintorni di Serrungarina

Dopo avervi parlato del borgo e del prodotto gastronomico per eccellenza, non mi resta che darvi qualche spunto col quale completare la visita.
A pochissimi km da Serrungarina trovate la frazione di Bargni che ospita un albergo diffuso e dopo esserci stata vi dico che è il posto perfetto se cercate pace e tranquillità.

Chiesa di Bargni
Chiesa di Bargni

Sembra di essere isolati dal resto del mondo e se cercate un ristorante gourmet dovete assolutamente provare L’Antica Osteria da Gustin (prenotate perché ha pochi coperti).

Veduta dall'Osteria Gustin di Bargni
Veduta dall’Antica Osteria da Gustin di Bargni

A pochissima distanza da qui trovate un altro paese davvero carinissimo che merita una visita; sto parlando di Pozzuolo, il borgo del silenzio con i suoi 30 abitanti che si godono la vita con un panorama da fare invidia e i ritmi lenti.
La zona offre anche molti spunti a livello naturalistico e il gruppo “I camminatori di Pozzuolo” è sempre pronto a mostrarvi le proprie bellezze.
Io sono rimasta affascinata dall’antico forno del paese ancora in funzione, che viene utilizzato per sfornare pizza e focaccia in occasioni di festa.
Parlando di feste, durante quelle natalizie Pozzuolo si trasforma nel paese del Natale… segnatevi anche questo appuntamento.

Veduta da Pozzuolo
Veduta da Pozzuolo

Come detto all’inizio, l’entroterra marchigiano custodisce dei piccoli tesori e se siete ancora curiosi di scoprire questa zona, potete proseguire il vostro tour con una visita a Saltara, al Beato Sante, al Museo del Balì o a Mombaroccio.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Europa, Trekking

Itinerario di 10 giorni tra Germania e Repubblica Ceca

Amanti degli on the road, avete mai pensato ad un itinerario tra Germania e Repubblica Ceca?!
Per questa volta lasciamo da parte la Germania più conosciuta, pur dovendo fare qualche tappa di avvicinamento, per andare alla scoperta della Svizzera Sassone e della Svizzera Boema.
Tranquilli, non mi sono sbagliata, siamo in Germania, ma la zona che abbiamo scelto si chiama proprio Svizzera (Sassone e Boema, ma poi ci arriviamo).
Vi avviso che sarà un itinerario principalmente naturalistico, quindi amanti dei trekking prendere nota.

Svizzera Sassone
Svizzera Sassone

Itinerario: le tappe

1 giorno: casa – Rovereto

Partendo dal centro Italia, il viaggio è parecchio lungo, quindi come prima tapa abbiamo deciso di fermarci in Italia e la scelta è ricaduta su Rovereto; non essendoci mai stata prima, vi dico che il viaggio è iniziato nel migliore dei modi perché questa città mi è davvero piaciuta.
Non perdetevi Piazza Rosmini e i bellissimi palazzi storici e le antiche botteghe del centro.
Prima di arrivare in città però abbiamo fatto una tappa al Santuario della Madonna della Corona, lasciando l’auto in località Spiazzi e percorrendo uno dei 3 possibili percorsi.
Davvero bellissimo, merita una visita (e un articolo più dettagliato).

Santuario della Madonna della Corona
Santuario della Madonna della Corona

2 giorno: Rovereto – Monaco di Baviera

In auto presto per raggiungere la meta della seconda giornata: la famosissima Monaco di Baviera.
Avendo poco più di mezza giornata per visitarla, le tappe imperdibili sono ovviamente Marienplatz con lo spettacolo alle 11-12-17 del Glockenspiel, il carillon dell’orologio (pensate che si tratta del più grande carillon d’Europa), il vecchio e il nuovo Municipio, il Duomo e il Giardino Inglese. Qui assisterete ad uno spettacolo davvero singolare: vedrete surfisti cavalcare le onde di un fiume.

Marienplatz Monaco di Baviera
Marienplatz Monaco di Baviera

Mentre passeggiate per il centro fate tappa alla Hofbrauhaus che definire solo un birrificio è forse riduttivo. La birra a Monaco è infatti molto più che una semplice bevanda, attorno ad essa gita un mondo intero.
Ad ogni modo vi consiglio di fermarci a pranzo o a cena in una delle tantissime birrerie per respirare la tipica atmosfera bavarese.
Il Residenz, il Palazzo Reale di Monaco è davvero meraviglioso e ospita al suo interno opere di differenti stili e periodi storici. Di sicuro prenderete la metropolitana, quindi vi consiglio di fare una sosta a Marienplatz ed ammirare questa fermata.
Se avete più tempo a disposizione potete visitare il Museo della BMW e il castello di Nymphenburg.

3 giorno: Monaco – Lipsia

Come terza tappa abbiamo scelto la città di Lipsia che abbiamo raggiunto dopo diverse ore in auto tra temporali e cantieri stradali, ma per fortuna questa città è stata una vera e propria sorpresa.
Personalmente non mi aspettavo tutta questa bellezza.
Lipsia è la città della musica, oltre ad un itinerario della musica contrassegnato con un simbolo sul pavimento di fronte alle varie tappe, troverete rimandi continui al mondo musicale.
Passeggiate per il centro storico ammirando Martkplatz, il vecchio Municipio, lo storico locale Auerbachs Keller che sembra aver ispirato l’opera di Goethe Faust, il commovente monumento in cui sorgeva la Sinagoga e la meravigliosa architettura dell’università di Lipsia in Augustusplatz.
Le chiese di San Nicola e San Tommaso sono imperdibili e se avete ancora tempo fare un salto al Museo di Bach.

Università di Lipsia
Università di Lipsia

4 giorno: Lipsia – Dresda

La quarta giornata è iniziata con una visita al paesino di Meissen, davvero caratteristico con le sue case colorate e il fiume che scorre poco fuori.

Meissen
Meissen

Qui non potete perdervi una visita al castello, davvero magnifico e dopo una pausa pranzo alla storica birreria Schwerter Schankhaus, potreste fare come noi e partecipare ad una visita guidata alla fabbrica di porcellana, una vera e propria istituzione della zona.
A pochi km di distanza abbiamo fatto un’altra tappa per ammirare un bellissimo faro, il Faro di Moritzburg.
Dopo la semplice passeggiata per raggiungerlo, abbiamo deciso di fare tappa al Castello di Moritzburg e poi approfittarne per fare una pausa e rallentare un attimo prima di arrivare a Dresda.

Castello di Moritzburg
Castello di Moritzburg

5-6-7 giorno: escursioni nei dintorni di Dresda

5 giorno: Malerweg e Ponte di Bastei

Per i tre giorni seguenti del nostro viaggio, abbiamo avuto una dimora stabile a pochi km da Dresda ( anche se alla fine non abbiamo fatto in tempo a visitarla).
Abbiamo infatti raggiunto il punto più lontano del nostro viaggio arrivando nella Svizzera Sassone, la parte di Germania al confine con la Repubblica Ceca che ha dato il via all’intero viaggio.
Sono stati tre giorni in natura, dedicati alla scoperta dei parchi nazionali, tra sentieri e monumenti.
Ogni giorno ci spostavamo per raggiungere la meta prescelta, ma la sera rientravamo sempre in zona.
Il primo giorno abbiamo percorso parte del Malerweg, descritto come il più bel trekking della Germania, un cammino che si sviluppa in 8 tappe; se vi recate all’ufficio turistico vi consegnano le credenziali da timbrare ad ogni tappa.

Ponte di Bastei
Ponte di Bastei Svizzera Sassone

Noi abbiamo prima ammirato il ponte di Bastei, il meraviglioso ponte di roccia alto 194 metri al confine con la Repubblica Ceca e poi abbiamo percorso parte del Malerweg al contrario, raggiungendo Pirna che solitamente è il punto di partenza.
Visita alla cittadina, sosta merenda e da qui abbiamo preso il treno per rientrare.

6 giorno: Gorlitz e il ponte fra due nazioni

La seconda giornata alla scoperta della Svizzera Sassone ha visto come protagonista non solo la Germania ma anche la Polonia.
Avete capito bene, c’è infatti una cittadina divisa in due da un ponte. Gorlitz, la parte tedesca e Zgorzelec la parte polacca.
Dopo una passeggiata tra le carinissime viuzze tedesche e una visita alla Cattedrale di San Giacomo dove abbiamo avuto la fortuna di sentire suonare l’organo, abbiamo attraversato il ponte pedonale e messo piede in suolo polacco. Diciamo che questa è la peculiarità della città, su una sponda del fiume infatti vedrete le bandiere tedesche e sull’altra quelle polacche.

Ponte di Gorlitz
Ponte di Gorlitz

Dopo una piacevole pausa pranzo abbiamo ripreso la strada del ritorno facendo però una tappa nella cittadina di Bautzen.

7 giorno: trekking da Mezni Louka tra Svizzera Sassone e Svizzera Boema

Ed eccoci di nuovo in partenza per una giornata naturalistica lasciamo il nostro alloggio nei pressi di Dresda e varchiamo il confine con la Repubblica Ceca.
A pochissimi km dal confine ci fermiamo, la località è Mezni Louka e da qui iniziamo il nostro trekking attraverso il parco nazionale alla scoperta della Svizzera Boema (anche in questo caso non mi sono sbagliata, è il nome della località).
Si parte subito in 4 o in 5 perché dopo aver sceso innumerevoli gradini, ci ritroviamo al punto d’imbarco delle barchette che portano all’interno delle gole di Gole di Kamenice.

Gole di Kamenice
Gole di Kamenice

Paesaggio davvero incredibile e a tratti surreale; si è completamente immersi nella natura.
Poi arriva il momento più faticoso, quello di risalire gli innumerevoli gradini e raggiungere a fatica la cima dove ci concediamo una pausa pranzo per riprenderci un po’.
Nel pomeriggio ci aspetta un altro trekking per raggiungere l’imponente e meraviglioso arco di pietra di Pravcicka Brana; lungo il tragitto attraversiamo anche punti di parco bruciati (lo scorso anno c’è stato un grosso incendio), ma la cosa che infonde la speranza è vedere la natura che riprende possesso dei suoi luoghi e in mezzo a tanto nero spuntano germogli e piantine di un verde brillante.

Arco di Pravcicka Brana
Arco di Pravcicka Brana

Rientro in hotel dove abbiamo cenato e poi ammirato il cielo stellato, perché essendo a ridosso del parco, l’inquinamento luminoso è praticamente nullo.

8 giorno: Mezni Louka -Ratisbona

Questa zona ci è piaciuta così tanto che abbiamo cambiato un po’ i piani e abbiamo deciso di dedicarle anche la mattinata, avventurandoci sul sentiero per raggiungere il Belvedere di Marina Skala. Diciamo che abbiamo iniziato anche questa giornata alla grande, la salita alla fine si fa sentire ma il panorama che si ammira da questa piccola costruzione è davvero indescrivibile ed è a 360°.

Belvedere di Marina Skala
Belvedere di Marina Skala

Se volete dedicare l’intera giornata alla natura, una volta scesi da qui potrete imboccare il sentiero sul alto opposto e raggiungere un altro belvedere.
Per noi purtroppo i tempi erano stretti ed era ora di ripartire.
La sosta del pomeriggio è stata strepitosa, forse una delle mie preferite dell’intero viaggio.
Siamo sempre in Repubblica Ceca e la cittadina di Karlovy Vary è davvero qualcosa di unico.
Città termale, con fontane sparse su tutto il centro storico, completamente in stile liberty.
Un colpo d’occhio pazzesco che mi ha fatto inevitabilmente pensare a come deve essere stata la vita qui nei primi del 1900.
Questa tappa mi rimarrà per sempre scolpita nelle mente.

Karlovy Vary
Karlovy Vary

Di nuovo in auto abbiamo ripreso la discesa e lasciato la Repubblica Ceca per rientrare in Germania e fermarci per la notte a Ratisbona.

9 giorno: Ratisbona – Innsbruck

La 9° giornata è stata dedicata alla scoperta della città tedesca di Ratisbona, che se devo essere sincera mi ha stupito positivamente.
Curata, ordinata, con un sacco di storia attira sicuramente l’attenzione del turista,
Si visita tranquillamente a piedi e il fatto di essere sulle sponde del Danubio le conferisce un’amosfera ancora più magica.
Fate una passeggiata fino al ponte di pietra (Steinerne Brucke) che per circa 800 anni è stato l’unico ponte sul Danubio, fate un giro sull’isola di fronte e poi rientrate nel centro storico della città dove non potete assolutamente perdervi il Duomo, la Porta Praetoria, il Vecchio Municipio, la casa in cui visse Oskar Schindler e quella di Kepler che ospita il museo a lui dedicato.
Ammirate gli scorci e magari gustatevi un hot dog alla Historiche Wurstkuchl, lo storico locale sul fiume in cui pranzavano i costruttori del ponte; sembra essere il più antico ristorante pubblico continuamente aperto al mondo.

Veduta di Ratisbona dal ponte di pietra
Veduta di Ratisbona dal ponte di pietra

Dopo aver ammirato tutta questa bellezza (Ratisbona è una delle poche città tedesche originale, che ha subito pochi danni durante le guerre) è arrivato per noi il momento di ripartire perché la strada verso casa è ancora lunga e così abbiamo trascorso le successive ore in auto fino a raggiungere Innsbruck.
Giusto il tempo di scendere dall’auto e arrivare in hotel e un super temporale ci ha accolto in città.
L’imprevisto è alla base del viaggio, lo sa bene chi viaggia spesso e deve cambiare i piani, così a malincuore abbiamo dovuto abbandonare l’idea di visitare la carinissima città austriaca (che per fortuna avevamo già visto) e abbiamo ripiegato su un po’ di meritato relax in spa.

10 giorno: Innsbruck – Trento

Al nostro risveglio il temporale era solo un lontano ricordo, le temperature si erano rialzate nettamene e il sole splendeva su di noi… condizioni perfette per rimettersi in viaggio.
Volendo spezzare un po’ la lunga tratta, abbiamo deciso di fermarci a Trento e concludere questo on the road di 10 giorni con una città italiana.
Premetto che è stata davvero una toccata e fuga, il tempo necessario per poter ammirare il bellissimo Castello del Buonconsiglio (solo da fuori) e i suoi giardini, Piazza Duomo e il Duomo, le vie principali del centro e i suoi bellissimi palazzi.

Castello del Buonconsiglio di Trento
Castello del Buonconsiglio di Trento

Il giusto tempo per farmi capire che dovrò tornarci con calma e scoprire ogni angolo di questa città.
Una bella pausa pranzo e poi di nuovo in auto per la nostra ultima tappa di questo viaggetto di circa 3000 km ( tra Svizzera Sassone e Svizzera Boema) che ci ha riportato a casa.

Considerazioni finali sul viaggio tra Svizzera Sassone e Svizzera Boema

Questo viaggio è stato una vera scoperta, per me che non amo particolarmente documentarmi in modo minuzioso prima della partenza (ma per fortuna ho chi lo fa al posto mio e anche in modo egregio, grazie!) è stato una vera e propria sorpresa. La natura incontaminata, i castelli sfarzosi, l’unicità dei ponti (quello pedonale al confine e quello di pietra), la bellezza delle città e anche le molteplici problematiche (non pensate che sia sempre filato tutto liscio, non sarebbe un viaggio che si rispetti) che abbiamo saputo affrontare e risolvere, fanno di questo viaggio un’avventura indimenticabile.

Svizzera Sassone
Svizzera Sassone

Questo è un articolo riepilogativo per darvi un’idea dell’itinerario dell’on the road tra Svizzera Sassone e Svizzera Boema, ne seguiranno altri mirati e dettagliati.
Se amate gli on the road, potrebbe interessarvi questo in Friuli Venezia Giulia.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.