L’aria natalizia ancora ha la meglio su tutto.
Ieri sono stata a Fiorenzuola di Focara in provincia di Pesaro-Urbino, al Borgo Presepe.
L’intero borgo è cosparso di presepi più svariati, realizzati dentro tronchi, nasse, boe, orci, finestre…. insomma dentro ogni antro possibile.
Camminando si è completamente circondati di lucine che rendono il meraviglioso borgo ancora più bello, se possibile.
L’iniziativa è cominciata l’8 dicembre e terminerà il 18 gennaio, quindi segnatelo in agenda, è un appuntamento da non perdere.
Si tratta di un percorso in cui le varie rappresentazioni della Natività, caratterizzate da particolarissimi tratti “marinari” condurranno il visitatore fino alla “grotta” principale, sottostante l’edificio comunale.
Vi consiglio di andarci il pomeriggio, magari quando la luce inizia ad abbassarsi,sarà sicuramente più suggestivo.
Ancora buone feste,
Viaggiatrice seriale.
New York è una città magica, si sa, ma a Natale lo diventa ancora di più ed il merito è anche dei mercatini che si trovano per le vie della Grande Mela.
Quali sono i principali?!Quelli da non perdere?!
Sicuramente se siete in zona, dovete recarvi ad Union Square, dove la “cupola” dell’omonima fermata della metro è circondata da casette di legno decorate con i colori bianco e rosso che ospitano artigiani che vendono manufatti in legno, in lana, quadri e fotografie, bigiotteria… insomma tutto ciò che si può utilizzare come regalo.
Mercatini a Union Square
Mentre vi aggirate fra le casette potrete anche spizzicare qualcosa: cioccolata, waffel e tanto altro ancora.
Un altro mercatino da non perdere è senza dubbio quello di Bryant Park: qui le casette sono tutte verdi e gli esercenti vendono più o meno le stesse cose, ma la chicca di questo mercatino è la meravigliosa pista di pattinaggio collocata al centro del parco, affiancata da un bellissimo albero di Natale.
Mercatini a Bryant Park
Prima o dopo lo shopping non perdetevi l’occasione di indossare un paio di pattini e di tagliare il ghiaccio….davvero suggestivo.
Pista di pattinaggio a Bryant Park
Altra tappa natalizia è Columbus Circle, ad un’entrata di Central Park, dove ritroverete come colori principali il rosso ed il bianco… perfetti per la giusta atmosfera.
A Grand Central Terminal, questa volta al coperto, potrete aggirarvi fra due file di bancarelle disposte in un’ala dell’edificio….cercate souvenir e intanto riscaldatevi un po’.
La Grande Mela offre tantissime altre attrattive, ma se siete appassionati di mercatini non perdetevi assolutamente questi…. vi sentirete come dentro ad un film, parola mia – che li ho visitati e ho curiosato fra le bancarelle personalmente-!!
Buon Natale viaggiatori.
Al prossimo viaggio.
Viaggiatrice seriale.
Il Natale è alle porte e ci sono tantissime occasioni per respirare questa aria magica di festa.
Una fra queste è il Santa Claus Village di Cesenatico.
Fate un regalo ai vostri bimbi, ne rimarranno di sicuro affascinati.
Si tratta del più grande parco della Riviera Adriatica dedicato a Babbo Natale, in cui troverete giochi per i vostri piccini come il bruco, lo scivolo, i tronchi, gommolandia e la pesca; ma potranno anche ammirare la stalla delle renne, la casa di Babbo Natale,la casa di Backey e l’albero dei desideri.
Punti di ristoro come la bruschetteria, la gelateria, i calici di vino e le golosità e i biscotti vi aiuteranno dei momenti di appetito.
Potrete ammirare tutto il villaggio dall’alto, facendo un giro sulla ruota panoramica e i vostri bimbi potranno spedire la letterina a Babbo Natale direttamente dall’ufficio postale.
Oltre a queste attrazioni, ci saranno spettacoli natalizi, laboratori artistici e stand per l’acquisto di prodotti tipici.
Pensateci, è un’ottima soluzione per trascorrere una giornata all’insegna del Natale.
Il costo del biglietto per i bambini è di 4 euro mentre per gli adulti è di 7 euro.
E’ poi possibile cenare con Babbo Natale e assistere ad un musical…. per ogni info consultate il sito.
Il parco resterà aperto fino al 6 gennaio….avete tempo!
Buon Natale viaggiatori!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
Cosa non si fa per amore di un fidanzato/a, figlio, genitore o amico??!!
E’ una frase che “casca a pennello” anche nell’ambito dei viaggi.
Quante volte avete acconsentito alla scelta di una destinazione “X” perché era il sogno di un vostro caro?!
E quante volte qualcuno ha fatto lo stesso per voi?
Una volta poi in viaggio, la cosa si ripete, perché molto spesso ci troviamo di fronte a situazioni completamente differenti da quelle della nostra quotidianità e la prima frase che ci esce dalla bocca è :”facciamolo, quando ci ricapita?” “Mica ci torniamo domani, bisogna approfittarne”.
Ed è così che testiamo le cose più stravaganti e ci prestiamo ad esperienze fuori dal comune, come ad esempio farci mettere un serpente attorno al collo, assaggiare una pietanza “indescrivibile” o utilizzare un mezzo di trasporto inusuale.
Mungitura di una mucca
Molte volte sono proprio queste bizzarrie che attirano la nostra attenzione così tanto, da farci addirittura decidere la destinazione dell’intero viaggio.
Io mi ritengo molto fortunata, ho delle persone attorno a me che mi seguono nelle mie proposte un tantino fuori dal comune.
Logicamente non sono solo desideri espressi da me, a volte sono io quella che cede alle richieste altrui, non pensate male!
E voi?Che avete fatto di inusuale?!
Che viaggiatore sei??!!
Uno di quelli che ama qualsiasi destinazione, l’importante è partire?? Non ti muovi se prima non hai organizzato e pianificato ogni singola mossa e ogni singolo spostamento?!Magari facendo addirittura una schemino excel?
Oppure l’unica tua preoccupazione è l’alloggio e quindi passi in rassegna tutti gli hotel papabili e scegli ( senza badare a spese) quello più lussuoso e confortevole perché in vacanza si deve stare comodi??
Queste sono solo alcune delle tipologie di viaggiatori.
C’è chi deve organizzare viaggi con mezzi di trasporti su terra perché ha paura di volare o chi parte anche in bicicletta e si fa l’intero giro del mondo portandosi solo lo stretto necessario all’interno di una zaino.
C’è poi il viaggiatore ripetitivo, quello che ritorna insistentemente nello stesso luogo per più e più volte dicendo che è la sua destinazione perfetta.
E al contrario c’è chi non tornerebbe in un luogo già visto.
Io faccio parte di questa categoria.
Lo sapevo già da un po’, ma questo ultimo viaggio mi ha fatto capire che è proprio così: sono ritornata in diverse capitali più di una volta e mi sono accorta – ora più che mai- che purtroppo la seconda ( terza…) volta non apprezzo la destinazione come dovrei o semplicemente come avevo fatto la prima volta.
Ho bisogno di stupirmi e di rimanere letteralmente “a bocca aperta” , ho bisogno della sorpresa e ritornando in un luogo già visto purtroppo questo fattore non c’è, anche se a distanza di anni e quindi con modifiche evidenti, “quella fotografia” non catturerà la mia attenzione come dovrebbe.
Poi c’è chi fa viaggi solo in località di mare o chi visita solamente capitali e luoghi culturali.
C’è chi ama viaggiare ma allo stesso tempo è un peso e quindi non vede l’ora di tornare a casa e chi invece appena sente la parola “partiamo” recupera lo stretto necessario in men che non si dica e parte letteralmente all’avventura…. poi se ha dimenticato qualcosa lo comprerà strada facendo.
Ci sono i tipi da resort serviti e riveriti e ci sono i backpackers continuamente in movimento e di sicuro ci sono altre decine di tipologie di viaggiatori.
Si, sembriamo completamente diversi e invece in fin dei conti abbiamo tutti lo stesso amore incondizionato per IL VIAGGIO.
Voi chi siete???
Al prossimo viaggio,
viaggiatrice seriale.
New York si sa, può spaventare un pochino, soprattutto chi non ci ha mai messo piede e non ha una precisa idea di cosa aspettarsi; quindi non dovete farvi trovare impreparati su niente, nemmeno sul trasporto dall’aeroporto al centro città. I 3 aeroporti di NY sono il JFK, La Guardia e Newark. Mettiamo il caso che atterriate proprio in quest’ultimo, che dovete fare???!! Cercate innanzi tutto di scendere dall’aereo fra i primi, perché le file ai controlli sono sempre lunghissime e spesso gli sportelli operativi sono la metà di quelli presenti, quindi armatevi di pazienza. Per entrare negli USA occorre il passaporto elettronico e l’ESTA. Arrivato il vostro turno vi sentirete porre qualche domanda dal funzionario ( motivo del viaggio, periodo di permanenza, indirizzo di alloggio) dovrete fare il controllo delle impronte ( appoggiare le 4 dita della mano destra sull’apposito lettore) e vi verrà scattata una foto…. fatto ciò potrete realmente realizzare di essere entrati negli USA. Ritirate il bagaglio ( che sarà già arrivato dopo i tempi dei controlli) e dirigetevi verso il mezzo di trasporto che vi condurrà alla Grande Mela. Qui le opzioni sono diverse: una corsa in taxi costa circa 80 dollari ( più la mancia), se vi sembra troppo potete optare per il bus che costa sicuramente meno, ma dopo le 9 ore abbondanti di viaggio non so se è la cosa più indicata. Ci sono gli Shuttle o minivan, dei pulmini che caricano persone fino a riempire tutti i posti e poi vi lasciano davanti al vostro hotel, in questo modo essendo in tanti (11 persone) si ammortizza il costo della corsa, ma potrete correre il rischio di dover aspettare parecchio prima che parta o di allungare il tragitto fra i vari hotel prima di raggiungere il vostro; altrimenti c’è il treno ( che io ho preso quest’ultima volta e che vi consiglio). All’interno dall’aeroporto dovete prendere l’AirTrain, un trenino che esce dalla struttura dell’aeroporto fermandosi nei vari parcheggi fino ad arrivare alla stazione aeroportuale.
Qui fate un biglietto alla macchinetta (c’è sempre comunque il personale che vi aiuta) e con 12 dollari e 40 cents raggiungerete in circa 20 minuti il cuore della Big Apple, Penn Station. Da qui a seconda della vostra destinazione potete prendere la metro o un taxi. Ho voluto parlarvene perché se io l’avessi saputo lo scorso anno, avrei sicuramente approfittato del tempo a mia disposizione in uno scalo e sarei riuscita a fare una toccata e fuga in centro, al posto di passare 5 ore in aeroporto! 🙁 Quindi ritengo possa essere utile essere informati!!! E’ così semplice raggiungere il centro che quasi non sembra vero…… e invece stiamo parlando di New York City!!! Ben arrivati….. adesso inizia il bello! Al prossimo viaggio, viaggiatrice seriale.
Se vi chiedo di dirmi la città dell’amore per eccellenza, che rispondete??!! Parigi naturalmente!!
Su questa meravigliosa città devo ancora scrivere pur essendoci stata già tre volte, ma devo ammettere che mi rimane molto difficile, è “una macchina” di emozioni e ancora non ho trovato le parole giuste per raccontarvela.
Oggi però non potevo non rivolgerle almeno un pensiero, in quanto proprio oggi 24 novembre 2014 sarebbe stato il 150° compleanno dell’artista bohemien Henri De Toulouse Lautrec, noto pittore francese che creò anche i famosi manifesti pubblicitari per l’inimitabile Club Moulin Rouge di Parigi.
Sembra anche che avesse qui un posto riservato durante i cabaret e gli spettacoli.
Vorrei focalizzare l’attenzione proprio su questo luogo che ha fatto parlare di se per anni e anni ( ancora se ne parla), le cui pareti hanno visto talmente tante cose che noi non possiamo nemmeno immaginare.
Costruito del 1885, si trasformò in locale da ballo solo nel 1889, quando aprì i battenti il Bal du Moulin Rouge, lanciando in tutta Parigi e in seguito in tutto il mondo il mito delle sue ballerine di can-can vestite con colori sgargianti particolarmente snodate.
Erano gli anni della Belle Epoque e la bravura del pittore Toulouse Laurec ingrandì il mito.
Nel corso degli anni il quartiere di Pigalle e lo stesso mulino persero entusiasmo e lucentezza, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Logicamente ritrovarsi davanti al ” Mulino Rosso” non regala più le stesse emozioni di una volta e forse le aspettative sono molto alte (soprattutto se si arriva da una recente visione del film che ne descrive gli anni di maggiore sfarzo) e potrebbero essere deluse…. ma io vi consiglio di provarlo personalmente, vale la pena di essere visto con i propri occhi e poi trarrete le somme.
Io tendenzialmente non amo tornare in città già visitate, ma a Parigi è impossibile resistere, così quando ci sono tornata per la terza volta ho voluto vedere qualche aspetto nuovo….. e sono andata ad uno spettacolo al Moulin Rouge.
Tanti dicono che è solamente il fantasma di se stesso, io non sono d’accordo.
Dopo aver cenato in un delizioso ristorante lì vicino, io e il mio ragazzo ci siamo messi in coda per entrare in questo storico edificio e devo dire che l’affluenza non mancava (sicuramente erano tutti turisti come me, ma che c’è di male??!!).
La cosa negativa è che non si possono scattare fotografie all’interno, ma io ho memorizzato tutto ciò che ho visto! 🙂
Già all’ingresso si possono ammirare le locandine dei vecchi spettacoli, poi una scalinata porta all’ingresso principale, sormontato da un enorme lampadario luccicoso e dopo aver mostrato i biglietti, si aprono delle enormi tende e si torna indietro di più di 100 anni.
Tavolini e sedie disposti tutt’intorno al palco ( anche troppo ammassati per i miei gusti, ma d’altronde ai giorni d’oggi è solamente una macchina per fare soldi) ospitano i clienti del club tutti emozionati ed impazienti di assistere ad un meraviglioso spettacolo.
Calano le luci, si apre il sipario e bravissimi ballerini ( non solo donne) si alternano in svariate coreografie…. tutte molto belle, anche se il momento più atteso, è inutile dirlo, è quello del tipico can-can con abiti colorati come la bandiera francese.
Come detto in precedenza si è sicuramente trasformato in un business, ma entrando lì, si riesce realmente ad immaginare il fasto e la grandezza dei tempi della Belle Epoque…quindi ( se trovate un biglietto non troppo costoso) vi consiglio di andarci.
Al prossimo viaggio,
viaggiatrice seriale.
L’atmosfera natalizia è già nell’aria e per prepararci a dovere possiamo andare alla scoperta dei vari mercatini. Mombaroccio, un paese in provincia di Pesaro-Urbino è in festa il weekend del 29-30 novembre e quello del 6-7-8 dicembre per celebrare la ricorrenza più sentita soprattutto dai bambini.
Durante tutta la manifestazione, il Castello sarà trasformato in un giardino incantato, sarà possibile visitare il Paesaggio invernale, un luogo fantastico dove l’atmosfera dell’inverno si fonde con la magia della natura e la Casa di Babbo Natale.
All’interno di una chiesa sarà possibile fare un giro attorno al mondo attraverso i presepi provenienti da diversi paesi.
Un’intera via sarà popolata di alberi di Natale, i quali vi condurranno fino al giardino del palazzo dove troverete l’Albero dei regali e il presepe in legno.
Si tratta di un evento dedicato sia ai più piccini con diverse iniziative a loro rivolte, tipo lo scambio del regalo riciclato e l’incontro con Elfi e truccabimbi, ma anche per gli adulti non mancheranno le attrazioni:oltre all’atmosfera magica che si respirerà per le vie, sarà possibile visitare il museo dell’Arte Sacra, il museo del ricamo ed il laboratorio di Galileo e Guidobaldo.
Non perdetevi questa festa, mi raccomando.
Alla prossima,
Viaggiatrice seriale.
Viaggiare fa parte di me, è una cosa a cui non potrei mai rinunciare, mi fa sentire viva e libera.
Ho iniziato piano piano e da quel primo viaggio non mi sono più fermata….. così dicono! 🙂
Nel corso degli anni però ho ampliato maggiormente gli orizzonti, ho preso in considerazione diversi tipi di viaggio, fino a quello in solitaria.
Non so se l’affermazione “ampliare gli orizzonti” vada proprio bene, forse è l’esatto contrario, nel senso che mi sto appassionando molto anche alle meraviglie che ho non lontano da casa, non per forza devo fare almeno 8 ore d’aereo per essere soddisfatta (anche se logicamente questi viaggi non mancano).
Sono del parere che ogni esperienza e ogni luogo visitato ci lascia qualcosa, è sempre un arricchimento anche se, essendo obiettiva, ci sono viaggi che ho apprezzato molto poco e viaggi che ho amato particolarmente.
Al momento non vi dico da chi è occupato il primo gradino del podio, ma vi parlo di un viaggio che rappresenta molto per me, il mio primo viaggio “on the road“, alla volta della Florida.
Avevamo già fatto dei viaggetti, nulla in confronto a questo, week-end lunghi in capitali europee al massimo.
Vivere Miami con la sua eccentricità, per poi percorrere miglia e miglia in macchina fino a raggiungere Key West con il suo stile inconfondibile. Toccare con mano il punto più a sud degli USA, il punto più vicino a Cuba per poi ripartire e percorrere la costa ovest fino a Naples dove ho ammirato uno dei tramonti sul mare più belli in assoluto.
Salire ancora verso nord e raggiungere la capitale del divertimento con i suoi tantissimi parchi giochi:Orlando!
Spassarsela un pu’ lì per poi tornare di nuovo a Miami e goderci gli ultimi giorni di relax al mare.
Sì, è stato un viaggio indimenticabile per la bellezza dei luoghi che abbiamo visitato ma soprattutto per il viaggio in sé: è stato il nostro “battesimo” ed essendocela cavata con il noleggio auto, l’autostrada (che non è proprio proprio uguale alla nostra), i vari spostamenti, i vari alloggi ed un incontro ravvicinato con la polizia, abbiamo capito che tutto ciò faceva per noi e che non ci saremmo più fermati! 🙂
I modi di viaggiare sono tantissimi e le destinazioni infinite, l’importante è andare.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
P.S.: mi sono dimenticata una tappa della Florida: le Everglades con le paludi e gli alligatori.
Amo viaggiare oltre oceano, scoprire nuove culture e nove tradizioni, ma amo ugualmente scoprire luoghi a me vicini, proprio quelli di cui non ne sapevo nemmeno l’esistenza e che quindi mi arricchiscono maggiormente. Proprio per questo ho deciso di dedicarmi alla scoperta della mia regione: le Marche. La tappa di oggi è un mix di mistero e sacro, vi porto a conoscere il Monastero di Fonte Avellana, situato a Serra Sant’Abbondio in provincia di Pesaro-Urbino, ai piedi del monte Catria. Il monastero è abitato in questo momento da 9 monaci (sia di clausura che non). L’organizzazione prevede delle visite guidate (nella parte aperta al pubblico) con un piccolo contributo; 5 dal lunedì al sabato (h 10-11-15-16-17) e ad intervalli di 30 minuti la domenica dalle 10:00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17:30. Devo ammettere che la guida che ho avuto la fortuna di avere io era moto preparata ed è riuscita a farmi calare completamente nell’atmosfera. Il monastero è stato fondato circa 1000 anni fa anche se inizialmente era solo un insieme di celle ricavate nella roccia, utilizzate dagli eremiti che scelsero questa zona proprio per la vicinanza con una sorgente.
Sembra che sia stato fondato da San Romualdo nel 980 anche se poi la maggiore impronta fu quella di San Pier Damiani che divenne monaco e poi Priore di Fonte Avellana. Ad egli è legato lo sviluppo del monastero, sia architettonico, sia spirituale che culturale e la stessa diffusione della vita monastica. In questo edificio si formarono circa 50 vescovi e tantissimi monaci. La storia vuole che vi soggiornò anche il sommo poeta Dante Alighieri che rimase così colpito dal luogo da parlarne anche nella Divina Commedia con i versi:
« Tra ‘ due liti d’Italia surgon sassi, e non molto distanti a la tua patria, tanto che ‘ troni assai suonan più bassi,
e fanno un gibbo che si chiama Catria, di sotto al quale è consecrato un ermo, che suole esser disposto a sola latria. »
La regola principale dei monaci seguiva la Regola redatta da Pier Damiani che sottolineava fortemente l’importanza della preghiera e la carità fraterna insieme all’ospitalità rivolta a chiunque ne avesse bisogno.
Gli abitanti dell’eremo erano monaci amanuensi che trascrivevamo anche su commissione antichi testi; questa era anche la principale fonte di entrata economica del monastero.
Per rendere migliore questa pratica fu eretto lo Scriptorium S. Pier Damiani, l’ambiente più significativo dell’intero monastero.
Eretto su uno sperone di roccia rivolto a est aveva 2 file di finestre ricoperte di sottilissimo alabastro che permetteva la penetrazione della luce non in modo diretto, così non creava zone d’ombra e illuminava tutta la stanza.
Per la sua precisissima posizione era anche un orologio e un calendario solare,
E’ una stanza veramente bella e molto suggestiva che con l’arrivo della stampa ha modificato la sua funzione.
Di fianco allo Scriptorium sorge una chiesa o cappella mai ultimata, che per la sua collocazione adiacente al luogo di scrittura venne quasi sicuramente utilizzata come laboratorio per la preparazione e la rilegatura dei manoscritti.
La visita continua con una piccola sbirciatina nella biblioteca moderna ( con libri dagli anni 50 in poi) in cui non è permesso entrare, come anche nella biblioteca antica, accessibile solamente su richiesta per consultazione e studio dei manoscritti.
Poco dopo si raggiunge il chiostro che aveva una grande importanza, luogo di incontro dei monaci dal quale partivano per andare a pregare, un tempo non era ricoperto ma era un ambiente a ciel aperto; su un alto di esso sorgeva la foresteria dove i pellegrini venivano accolti.
Vicinissima al chiostro si può ammirare una meravigliosa porta in legno, risalente all’anno 1000, completamente intarsiata; su un battente è raffigurata una fonte, mentre sull’altro è raffigurato un nocciolo, il sui nome botanico è Corylus Avellana… da qui il nome del monastero.
La visita prosegue nella sala del Capitolo dove si riunivano tutti i monaci per prendere le decisioni. Non è in uno stato ottimale in quanto venne poi adibita a magazzino, legnaia e cucina: questi nuovi utilizzi hanno rovinato tutti gli affreschi presenti nella stanza.
Qui si può ammirare una Madonna nera che venne donata da Giovanni Paolo II durante la sua visita nel 1682.
La stanza successiva è la Cripta, luogo più antico di tutto il monastero che conserva ancora l’altare originale in pietra con più di 1000 anni.
La chiesa sembra essere contemporanea alle origini dell’eremo ed ha una particolarità: al suo interno c’è sempre una temperatura costante di circa 17°, paradossalmente fresca in estate e calda in inverno quando fuori la temperatura raggiunge i – 10°.
A questo punto della visita la guida ci ha lasciati entrare soli nell’ultima stanza, la Basilica la sui forma è quella a croce latina sormontata da un grande crocefisso ligneo e con il coro dietro l’altare.
A mio avviso la cripta è molto molto più bella e si addice maggiormente allo stile del monastero. E così è terminata la visita al monastero di Fonte Avellana, ci siamo tirati dietro la porta e siamo usciti nel cortile dal quale avevamo iniziato il percorso.
L’aspetto esteriore del monastero, realizzato in anni e anni è veramente bello, la vista della costruzione che si intravede dalla strada prima di arrivare è magnifica: pietra circondata da un bosco di noccioli. Se ci andate al mattino o nel pomeriggio potete anche fare un giro esterno, visitando un piccolo cimitero e l’orto botanico e magari riposandovi poi nella foresteria. La storia dell’eremo va di pari passo con quella camaldolese. L’unica pecca è quella di non poter ammirare la biblioteca antica con più di 25 mila volumi, l’appartamento abbaziale e scattare fotografie. E’ una visita che consiglio anche a chi non è particolarmente credente perché è un luogo meraviglioso con più di 1000 anni di storia, perfettamente conservato e con dei racconti e delle vicende molto interessanti che non vi ho raccontato nello specifico. Alla prossima scoperta, viaggiatrice seriale.
Gestisci Consenso Cookie
Utilizziamo cookie tecnici, anche di terze parti, per il corretto funzionamento del sito, per fini statistici e, previo consenso, funzionali e di profilazione. Puoi attivare tutte le funzionalità del sito cliccando su "Accetta tutto" o gestire i consensi cliccando su "Gestisci preferenze". Se chiudi il banner cliccando sulla X in alto a destra, i cookie non tecnici non saranno installati.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.