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La Grecia che amo: Paxos

Dimmi Grecia e io sarò felice!
E si, è  proprio così! Questa nazione e soprattutto le sue meravigliose isolette mi riempiono il cuore.
Ogni volta che ci sono stata non ne sono mai rimasta delusa.
Questa volta non mi sono documentata affatto, ho semplicemente accettato con entusiasmo la proposta che mi è stata fatta di andare a Paxos!
Il volo più comodo per raggiungere quest’isola è quello su Corfù da dove poi si prende l’aliscafo (o il traghetto) che in un’oretta circa vi porterà a destinazione.
Il nostro viaggio è iniziato parecchio prima, infatti siamo partiti dall’aeroporto di Treviso.
Bene, al porto di Paxos c’era ad attenderci il proprietario del B&B che avevamo precedentemente prenotato su booking, ci ha prima accompagnati a noleggiare uno scooter e poi ci ha mostrato la strada per raggiungere l’alloggio.
Appartamento molto carino, spazioso e con cucina…..ma il pezzo forte era il terrazzino che dava proprio sul mare!
Che panorama mozzafiato ragazzi!

Vista dal nostro terrazzo

Partiti in motorino abbiamo raggiunto la piazzetta, abbiamo fatto un primo giro esplorativo e poi abbiamo preso la barca per raggiungere Antipaxos.
Antipaxos è un’isola più piccola, raggiungibile in 15 minuti circa, abitata da poche persone e frequentata durante le ore diurne dai turisti e dei proprietari delle taverne.
Acqua strepitosa, grazie anche alla presenza di sassi che fanno risaltare il fondale.

Spiaggia di Antipaxos

Abbiamo noleggiato ombrellone e due lettini per un prezzo più che passabile e abbiamo trascorso le successive ore godendoci quel mare da favola.
La barchetta per il rientro passa o alle 14.30 o alle 17:30….è indifferente quella che prendete: il costo del biglietto andata e ritorno è di 12:00 €.
Noi pernottavamo a Gaios, capitale e porto dell’isola di Paxos, così una volta rientrati dal mare siamo andati alla scoperta dei pittoreschi vicoli della cittadina, ammirando le abitazioni dall’architettura tradizionale e dai colori che variano dall’ocra al rosa.

Ho amato particolarmente il lungomare con tutti i suoi localini che offrono una vista meravigliosa sulle bellissime barche ormeggiate.
L’isola non è piccola (29 kmq) e quindi non offre solo mare.
Sempre a bordo del nostro scooter ci siamo avventurati nella parte sud di Paxos ammirando lungo la strada ulivi e cipressi a perdita d’occhio!
Il nostro obiettivo era quello di raggiungere via terra il famoso arco di Tripitos  che si può ammirare benissimo con un giro in barca, ma non siamo proprio riusciti nel nostro intento: l’abbiamo intravisto ma non siamo riusciti a raggiungere un buon punto panoramico da dove osservarlo pur seguendo le indicazioni ( con annessa avventura in mezzo ad un gruppo di oche 🙂 ).

Scorcio dell’arco di Tripitos

Per consolarci dal nostro piccolo fallimento siamo andati a fare un aperitivo super.
Il locale si chiama Eremitis  e la vista da lì è davvero impagabile.
Sorseggiare un drink (vi consiglio solo un aperitivo perché non è un locale molto economico) ammirando il sole che scende fra le pareti di roccia bianca,illuminandole di arancione è un vero spettacolo della natura.

Tramonto da Eremitis

Cena tipica in un ristorantino sul mare,gustando il loro antipasto tipico: un mix di frittura partendo dalle verdure fino ad arrivare ai formaggi.
Secondo giorno sempre trasferimento ad Antipaxos, ma questa volta nell’altra bellissima spiaggia con pranzo annesso in una taverna deliziosa: ho mangiato dell’ottimo polipo che fino a pochi minuti prima di essere sul mio piatto stava appeso ad un filo per essiccarsi al sole.

Il mio pranzo ad Antipaxos

Scene tipicamente greche! 🙂
Di ritorno dal mare, siamo andati alla scoperta di un’altra parte dell’isola; questa volta ci siamo diretti verso nord fino a raggiungere Lakka.
Sembra quasi di trovarsi davanti ad un lago, la baia  sulla quale è nato questo paesino infatti è chiusa.
Le acque limpidissime ospitano le più differenti imbarcazioni, creando come la sensazione di farle volare a pelo dell’acqua tanto è limpida.

Veduta della baia di Lakka

Abbiamo scelto una spiaggia raggiungibile solo con un piccolo sentiero a piedi e ci siamo gustati questo mare meraviglioso.
Prima di lasciare Lakka definitivamente abbiamo fatto un giretto sul piccolo porticciolo e ci siamo accorti di una miriade di localini proprio sull’acqua: se avete voglia di staccare la spina e cercate calma e serenità,questo è il posto per voi.
Sono da sempre una sostenitrice delle bellezze scoperte per caso, e anche a Paxos è stato così.
A bordo del nostro scooter, dalla parte più a nord dell’isola abbiamo deciso di raggiungere Loggos, un paesino a metà strada prima di ritornare a Gaios e durante la strada, percorrendo la strada panoramica abbiamo incontrato delle calette strepitose,l’acqua era di un azzurro/verde quasi inspiegabile.
La voglia di fare un tuffo era troppa,così siamo scesi alla spiaggia di Marmàri: ragazzi non potete capire che meraviglia.

Spiaggia di Marmàri

Questa volta il fondale non era sabbioso, ma c’erano dei sassi di media grandezza grazie ai quali l’acqua assumeva delle tonalità che definire cristalline non renderebbe l’idea.
Una buona mezzoretta a sguazzare in questa baia dove regna la pace, non c’è nessuna costruzione e gli unici rumori sono le voci delle persone e il rumore dell’acqua che si infrange sotto ad un tuffo.
Segnatevi questo nome, perché ne vale davvero la pena.

Essendo l’ultimo giorno ci siamo fermati in un baretto che dava proprio sull’entrata del canale gustandoci un aperitivo mentre guardavamo le barche fare il loro arrivo lentamente fino a prendere posizione e gettare l’ancora.
Cena in una taverna in centro,rigorosamente a base di pita questa volta e ultimo giretto notturno fra i carinissimi vicoli pieni di negozi.
L’isola è piccola,ma offre tante possibilità quindi da me è stata promossa a pieni voti e ve la consiglio senza ombra di dubbio.
La nostra mini vacanzina è volata come sempre, ma siamo tornati a casa con dei ricordi bellissimi.
La Grecia mi riempie sempre il cuore.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

La leggenda sulla nascita di Paxos

Quest’estate ho avuto la fortuna di visitare Paxos (o Paxoi) e ne sono rimasta letteralmente colpita.
Da dove sarà emersa tale bellezza?
Per rispondere a questa domanda, essendo in Grecia, dobbiamo attingere per forza di cose alle leggende e alla mitologia! 🙂
Si dice che Nettuno, dominatore dei mari, volendo creare un’isola bella e pacifica, lontano dagli altri dei e uomini per dimorare insieme alla sua amante Amfitrite batté il suo tridente con forza sull’estremo punto di Corfù e si formò Paxos.
Con la botta però perse il suo tridente, che fu ritrovato più tardi dai paxani i quali lo trasformarono nel loro emblema.

Tutte le isole dello Ionio infatti hanno un emblema distinto.
Una volta creata l’isola di Paxos, si radunarono nelle vicinanze delfini,gabbiani e altri uccelli del mare e la regione si riempì di vita. Molto più tardi si accolsero pochi pastori e si formò il primo nucleo edilizio dell’isola.
La leggenda tramanda questa storia,ma resta il fatto che l’isola è qualcosa di meraviglioso, le sue acque sono così cristalline da potersi specchiare….quindi forse Nettuno ci ha realmente messo lo zampino! 🙂
Non mi resta che invitarvi a vedere tale bellezza con i vostri occhi.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

In viaggio con papà: 9 ore ad Atene

Vi avevo già detto che ultimamente sto regalando a tutti un piccolo “pezzetto di viaggio”?
Che sia un volo aereo, un biglietto del treno o un pernottamento in hotel, i miei regali sono questi, affiancati logicamente dalla mia compagnia! 🙂
Dopo aver trascorso un giorno a Firenze con il mio migliore amico, è arrivato il momento del mio babbo.
Questa è stata veramente una piccola pazzia, un volo andata e ritorno in giornata non l’avevo mai fatto….ma come si dice: “c’è sempre una prima volta”.
Destinazione Atene!!!
Ho acquistato il volo in uno dei giorni in cui Ryan Air vendeva biglietti a prezzi bassissimi, accaparrandomi un a/r a 19,88 € con partenza da Roma.
Il volo è partito alle 8:40 e dopo 2 ore eravamo in territorio greco, ma dovete considerare che c’è il fuso orario di un’ora, quindi eravamo già alle 11:40 e abbiamo atteso fino a mezzogiorno la partenza della metro.
I collegamenti dall’aeroporto al centro città sono davvero ottimi, parte una metro che arriva direttamente alla fermata di Piazza Syntagma in 50 minuti circa alla cifra di 14,00 € andata/ritorno.
Alle 12:50 quindi siamo saliti in superficie  e la prima cosa che abbiamo visto è stata piazza completamente addobbata a festa: c’era persino un  concerto di Natale in atto.
Alle nostre spalle il parlamento, dove ogni ora avviene il cambio della guardia.
Pieni d’entusiasmo grazie alla scena che ci ha accolto abbiamo percorso la via pedonale di Ermou costeggiata da tantissimi negozi…..peccato non aver avuto il tempo necessario per qualche acquisto, ma il nostro obiettivo era un altro:l’Acropoli.
Eccola lì, proprio di fronte ai nostri occhi, distante solo qualche decina di minuti di cammino, che domina tutto dall’alto.
Con il cuore in gola per l’emozione ci siamo diretti verso la destinazione e dopo un pò di cammino e un pò di fiatone vista la salita abbiamo raggiunto il nostro oggetto del desiderio.
Non so se fa così anche a voi, ma quando varco la soglia di un monumento con la M maiuscola, dove si è scritta la storia, mi emoziono come una bambina davanti ad un giocattolo nuovo e così è stato anche questa volta.
Prima di entrare però abbiamo ammirato tutta la città dall’alto e ovviamente anche la collina che ospita l’Acropoli.

Veduta della città dall’alto

Atene è circondata da diversi colli, da ognuno dei quali si gode di una vista eccezionale.
Vi consiglio di salire  almeno in uno di questi, ne vale davvero la pena.
Una cosa davvero piacevole è stata la scoperta del biglietto cumulativo: con il biglietto Akropoli dal costo di 12 € infatti, potrete entrare all’Acropoli, all’Agorà, al Teatro di Dioniso,al Tempio di Zeus,al Kerameikos  e al Foro romano nel corso di 4 giorni, solamente una volta per monumento.
Mi sembra proprio un’ottima cosa.
Peccato che io avessi a disposizione una manciata di ore.
Durante l’orario invernale tutte le attrazioni chiudono alle 15:00, quindi ho avuto davvero pochissimo tempo a disposizione e ho potuto visitare solo la punta di diamante e cioè l’Acropoli.
Entrando dovrete oltrepassare i Propilei,ovvero l’ingresso dal quale si accede ai templi e già da qui vi sentirete catapultati nell’antica Grecia.

Propilei

Oltrepassato il maestoso accesso, la vostra vista sarà letteralmente rapita dalla figura del Partenone che troverete poco più avanti sulla destra.
Si tratta del monumento più importante della Grecia ed è divenuto un simbolo a livello mondiale;ubicato nella parte più alta della collina è nato come un maestoso tempio dedicato ad Atena,protettrice dell’intera città.

Partenone

In passato al suo interno infatti si poteva ammirare un’enorme statua in oro ed avorio raffigurante la dea.
Le imponenti colonne, anche se sotto il peso di tantissimi anni riescono ancora a trasmettere l’immenso fascino del luogo.
Ferma immobile ad ammirare questa meraviglia arrivata fino ai nostri giorni ho fantasticato e ho sognato ad occhi aperti.
Di fronte al Partenone, indicativamente, si innalza l’Eretteo, un altro bellissimo tempio di dimensioni minori.

Eretteo

La struttura è divisa in due templi distinti,uno dedicato ad Atena e uno dedicato a Poseidone:secondo la leggenda fu proprio qui che i due si batterono per conquistare il titolo di protettore della città.
Ben conservato, ma la bellezza principale è senza dubbio il portico retto de 8 cariatidi: meraviglioso.

Facciata con le cariatidi dell’Eretteo

La collina dell’Acropoli è il punto più alto, quindi il panorama che potrete ammirare è davvero notevole.
Si riesce a distinguere molto bene il Tempio di Zeus un pò in lontananza,mentre proprio sotto la collina si estende il Teatro di Erode Attico, ancora utilizzato per il Festival Ellenico.

Veduta di Atene dall’Alto

Sarei rimasta ancora del tempo ad ammirare frammenti di storia, ma le lancette continuavano a girare così sono scesa un pò fino ad arrivare al Teatro di Dioniso.

Essendo le 15:00 passate tutte le attrazioni chiudevano,così ci siamo fermati un attimo per un pranzetto veloce,logicamente con vista sull’Acropoli.
Una buona abitudine quando si viaggia è quella di assaggiare la cucina tipica, così il nostro pasto è stato a base di moussaka e insalata greca, precedute da una specie di bruschetta condita da un divino olio locale:che bontà!

Moussaka

Un reticolato di vie piene di negozi che vendono i prodotti locali si spinge fino alla zona dei ristoranti e delle taverne, fino ad arrivare di nuovo verso la piazza Monastiraki.
Qui l’atmosfera è resa più colorata dai carretti degli ambulanti che vendono frutta fresca e secca.

Frutta fresca in Piazza Monastiraki

Essendo ancora giorno, ne abbiamo approfittato per vedere il più possibile, anche solamente da fuori e devo ammettere che soprattutto il Foro romano era ben visibile, mentre la Torre dei Venti essendo in restauro era coperta.
Gira e gira è arrivato il crepuscolo, forse il momento migliore per ammirare l’Acropoli dal basso e vedere come cambia colore, passando dall’avorio all’oro.
Con questa meravigliosa immagine impressa nella mente ci siamo diretti verso la fermata della metro, abbiamo fatto un’ultima sosta davanti al parlamento capitando proprio nel momento del cambio della guardia e dopo aver assistito a questa specie di danza abbiamo salutato questa bellissima città ricca di storia e dopo nemmeno 8 ore siamo tornati in aeroporto.

Cambio della guardia

Lo so, ho fatto una vera mattata e ho coinvolto anche il mio babbo al quale ho fatto fare davvero una bella faticaccia ma vi assicuro che ne è assolutamente valsa la pena, e la sua soddisfazione ne è stata la prova.
L’unico consiglio che vi lascio è quello di andare fra aprile e settembre,quando i musei sono aperti fino alle 19:30.
Il viaggio con papà non è terminato qui,era sabato sera ed eravamo di nuovo a Roma, avendo a disposizione un’altra giornata intera:cosa avremo fatto?
Questa è un’altra storia.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

PS: non amo tornare nei luoghi che ho già visto, ma credo che per Atene farò un’eccezione, il mix di mito e di storia mi ha completamente rapito e voglio assolutamente vedere il Tempio di Efeso,il tempio meglio conservato di tutta la Grecia.

Europa

L’altro lato di Mykonos: la tranquillità.

Ci sono mete che vengono etichettate in un certo modo e finchè non si vede con i propri occhi non si riesce nemmeno ad immaginare che possano essere diverse da come l’immaginario comune le dipinge.
Io sono partita per Mykonos pensando di andare incontro solamente alla movida 24 ore su 24 e devo dire che, anche se il divertimento non mi dispiace, ero un pò preoccupata e invece ho trovato un ambiente meraviglioso.
Logicamente una delle mete del divertimento per eccellenza non delude assolutamente sotto questo aspetto, ma l’isola riserva anche tanto altro.
Avendo già spiegato nell’altro articolo il alto festoso di questa isola greca, qui voglio parlarvi dell’altra parte, quella che ho apprezzato maggiormente, forse perché inaspettata.
Mykonos è abbastanza piccola, quindi il noleggio di uno scooter è più che sufficiente per andare alla scoperta dei luoghi più segreti.
La cosa che mi ha stupito maggiormente è stato il centro, un vero gioiellino tenuto perfettamente, tutto pulito, tutto al proprio posto. Tutti gli edifici sono bianchi, si differenziano solamente per il colore delle imposte e delle porte che può variare dal rosso, al blu e al verde, tutti colori molto accesi, così da far risaltare maggiormente il bianco dell’edificio.

Il momento migliore per visitarlo secondo me va dall’ora del tramonto in poi, quando i giovani sono ancora in spiaggia a fare festa o rientrano piano piano nei propri appartamenti, in centro si apre un mondo nuovo costituito da famiglie, coppie e anche gente un po’ più grande che si riversa in questo meraviglioso reticolato di viuzze alla ricerca di qualche souvenir o di qualche acquisto tipico, oppure inizia a selezionare il ristorante o la taverna migliore in cui cenare.
La parte più suggestiva sicuramente è la zona della Piccola Venezia, edifici costruiti proprio sul mare, sfruttati oggi maggiormente come locali e bar in cui è perfetto gustarsi un aperitivo davanti al meraviglioso spettacolo naturale del sole che cala piano piano fino a sparire sott’acqua, non prima però di aver illuminato di giallo e arancio i pochi mulini a vento rimasti a ricordare un’epoca passata.

La gente del posto è di una cordialità infinita e la bontà del cibo non è affatto descrivibile: pesce in tutte le salse, insalate greche, feta, moussaka, pita… una goduria per il palato.
Le spiagge più tranquille si trovano nella costa orientale, leggermente più difficile da raggiungere e nella costa meridionale.
Per chi non cerca solo il mare, è consigliato esplorare anche l’interno con la sua atmosfera agreste tranquilla, distese di verde intervallate da muretti a secco e da piccole chiese: c’è chi dice che vi siano tante chiese quanti sono i giorni dell’anno e questo dovrebbe far capire la devozione degli abitanti.
L’isola è un’ottima destinazione anche per gli appassionati di archeologia e di mitologia e per gli amanti di sport acquatici e non solo, è stata infatti ribattezzata “l’isola dei venti”; ideale per il kyte e il windsurf. La Mecca del surf è senza dubbio la spiaggia di Ftelia, eternamente battuta dal vento estivo che spira da nord ( nella costa settentrionale).
La maggior parte delle spiagge è attrezzata e il costo per un ombrellone e due lettini per l’intera giornata è abbastanza ragionevole; fra le spiagge più tranquille nella parte meridionale ci sono Elia ed Agrari.
Se vi inoltrate nella parte orientale dell’isola non potete perdervi la spiaggia di Fokos ( non attrezzata) remota e non presente in tutte le mappe, ma veramente eccezionale. Qui c’è solo una taverna, con tutti i tavoli rivolti verso il mare che prepara una selezione di piatti eccezionale… se ci andate al mattino fermatevi poi per pranzo, ne vale davvero la pena.
A grandi linee questo è l’altra faccia della medaglia o meglio dell’isola di Mykonos, quindi non fatevi ingannare dalla reputazione che ha l’isola…. qui si trova di tutto, dal divertimento 24 ore su 24 alla pace e alla tranquillità assoluta.
Al prossimo viaggio,
viaggiatrice seriale.

Europa

Creta, i Caraibi del Mediterraneo

Se volete andare sul sicuro per le vostre vacanze, la meta per eccellenza è la Grecia. Che sia continentale o una delle tantissime isole che la compongono, questa nazione offre delle bellezze uniche e un mare a dir poco meraviglioso.
Questa volta sono partita alla scoperta dell’isola greca più grande : Creta!
Come già sapete, amo viaggiare con le mie amiche, quindi nuova destinazione, nuova amica da mettere alla prova! 🙂
Prima di partire ci siamo documentate un po’ perchè avevamo a nostra disposizione poco tempo ( 5 giorni) e volevamo scegliere la parte giusta.
Diversi voli low cost raggiungono l’isola, noi abbiamo volato su Chania, l’aeroporto nella parte nord -occidentale dell’isola e ci siamo avventurate in quel lato.
La vacanza era incentrata sul mare ed era itinerante, tanto che appena scese abbiamo noleggiato un’auto, che è stata la nostra 3° compagna di viaggio.
Essendo tardo pomeriggio quando siamo arrivate in città, abbiamo subito raggiunto il nostro appartamento, situato in una zona strategica, in una piccola viuzza pedonale nel centro di Chania, vicinissima comunque al mare.
La città vecchia si stringe tra il porto e le mura e conserva ancora il carattere italico; il porto veneziano infatti occupa ancora oggi una posizione di rilievo a livello turistico, è formato da due darsene separate da un molo,  una delle quali ospita diversi ristoranti e localini dove si incontrano sia i turisti che gli studenti locali.
Il momento migliore per fare una bella passeggiata è senza dubbio quello del tramonto, quando il faro veneziano viene colorato di sfumature dorate.
Se amate la vista del mare potete cenare qui, altrimenti in un ristorante nelle viuzze interne; noi ne abbiamo scelto uno in questa zona , all’interno di una corte: la location era ottima e il cibo non era da meno. Calcolate che per i pasti, se prendete un’unica portata ( che di solito comprende anche i contorni) non spenderete più di 10,00 € a testa, mangiando molto bene sia carne che pesce.
Dopo un’ottima cena a base di calamari ripieni ci siamo concesse un giretto tra i vari negozi di artigianato locale e quelli più turistici, ammirando di tanto in tanto la tipiche abitazioni greche…anche sui l’azzurro e il bianco la fanno da padroni.
Il mattino successivo siamo partite a bordo della nostra macchinina e abbiamo raggiunto la meravigliosa spiaggia di Balos dopo circa un’oretta di viaggio, i 7 km finali di sterrato e 20 minuti di camminata. Non vi  spaventate, ne è valsa assolutamente la pena!!
La vista dall’alto potrebbe essere paragonata ad una veduta aerea dei Caraibi. Se non ve la sentite di guidare, la spiaggia è raggiunta anche via mare da navi che effettuano escursioni giornaliere, ma sicuramente l’atmosfera è differente.

La spiaggia è attrezzata, ma non pensate ai nostri stabilimenti balneari, ci sono diversi ombrelloni e lettini disposti in varie zone, che non deturpano affatto il paesaggio. E così con 6,00 €ci siamo assicurate l’ombra per tutto il giorno, perchè si, è bello abbronzarsi ma via assicuro che picchia forte!! Una lingua di sabbia bianca e rosa separa una laguna con acqua bassissima trasparente/cristallina, da una laguna con acqua alta in cui deliziarsi di bagni, dal colore molto più intenso; lingue di sabbia uniscono Creta con l’isolotto montuoso di Tigani dalla forma caratteristica a panettone.
Per la pausa ristoro, che sia per pranzo o per merenda, è presente un unico bar/ristorantino che offre ottime insalatone ma anche piatti ci carne, pesce, panini… quindi se non avete voglia di portarvi il pranzo al sacco state tranquilli, non morirete di fame! .-)
La nostra giornata è trascorsa in ozio totale, poi ad una certa ora ci siamo decise ad affrontare la salita che ci attendeva prima di arrivare al nostro bolidino ma è andata meglio del previsto… come si suol dire, la strada del ritorno è sempre più breve!!!
Per i più stanchi o i più pigri ci sono dei taxi super alternativi, dai ciucchini posteggiati all’ombra di una tettoia, a diverse altezze.
Il nostro secondo alloggio era pochi km dopo la fine della strada sterrata, quindi l’abbiamo raggiunto in poco tempo e lasciato di nuovo in poco tempo in quanto ci siamo dirette nella città di Kolimbari per cenare.
Non tutto può essere bello e nei vostri confronti devo essere sincera, non dico che sia brutto, ma oltre ad una breve camminata sul lungo mare dove ci sono diversi ristoranti in cui cenare, non offre altro.
Diciamo che per una cena senza troppe pretese va benissimo.
La giornata successiva invece è iniziata alla grande, ci siamo rilassate ancor prima di partire sul bordo della bellissima piscina del nostro residence: una vita da non morir mai!!! 🙂
Più tardi, percorrendo un pò di km abbiamo raggiunto la spiaggia di Falasarna, anche questa molto conosciuta, con acqua limpidissima, ma sicuramente meno caratteristica e spettacolare di quella del giorno precedente.
Solita modalità e solito costo per quanto riguarda l’ombrellone e i 2 lettini, sole, mare, passeggiata e pranzo nel carinissimo bar adiacente al parcheggio.
La zona, famosa per la sua spiaggia è principalmente una zona agricola; la strada per arrivare al mare infatti è fiancheggiata da tantissime serre, utilizzate maggiormente per la coltivazione dei pomodori, insieme a tanti oliveti.
La cittadina dimostra la sua vecchia storia e l’appartenenza alla civiltà greca attraverso i resti dell’acropoli e di importanti torri.
La sera, sotto consiglio della proprietaria del nostro alloggio –  veramente caratteristico- abbiamo cenato in un ottimo ristorante a Platanias. La località, al contrario di alcuni paesini che avevamo incontrato strada facendo, è totalmente turistica e presa letteralmente d’assalto da turisti inglesi. I negozi che si alternano sono di souvenir e di abbigliamento, ma per trascorrere qualche ora a contatto con altra gente va più che bene.
Il ritmo dei nostri giorni si era ormai “fissato”, così dopo colazione abbiamo lasciato il nostro alloggio e siamo partite alla volta di Elafonissi.
Il tragitto è stato lungo, circa un’ora e mezza di macchina, ma la strada e il panorama toglievano il fiato. La strada costiera attraversa le alte e rocciose montagne, dalle quali di tanto in tanto spuntavano grandi fiori colorati, ma allo stesso tempo ci dava una visuale eccezionale sul mare e su tutte le sue sfumature.
Di tanto in tanto attraversavamo paesini composti anche solo da 2 case e ci inoltravamo fra i meravigliosi oliveti. Dopo aver macinato diversi km abbiamo raggiunto una meraviglia di spiaggia, ai livelli di quella di Balos. Una lingua di sabbia bianca e rosata si insinuava nel mare all’estremo sud-ovest di Creta, sino a raggiungere una piccola isola rocciosa. Degli scogli semi-sommersi circondavano a nord e a sud la spiaggia di Elafonissi creando due stese lagune, una delle quali con acqua bassa e calma, tanto da sembrare una piscina naturale con acqua bianca e turchese, l’altra, più profonda era contraddistinta da varie tonalità di blu intenso e popolata di pesci. Le acque calde e la sabbia come borotalco rendono il paesaggio simile a quello caraibico. Anche qui è possibile noleggiare ombrelloni e lettini, vi sono servizi igienici e 2 o 3 bar per degli spuntini! Veramente un paradiso!!!

Abbiamo sfruttato il nostro tempo fino alla fine, poi percorrendo diversi km abbiamo raggiunto l’ultima nostra destinazione, doccia al volo e siamo uscite per cena a Paleochora.
Questa volta abbiamo respirato la vera atmosfera greca, forse quella più continentale, le strade del centro ad una certa ora vengono chiuse al traffico e i vari ristoranti apparecchiano i loro tavoli colorati direttamente sulla strada.
La scelta è abbastanza ampia, noi abbiamo optato per una taverna ricavata all’interno di un cortile dove abbiamo gustato dell’ottimo cibo.
L’ultima nostra mattinata greca abbiamo fatto colazione con vista piscina, abbiamo raggiunto una spiaggia nei pressi del residence, che pur non essendo ai livelli di quella di Elafonissi, ci ha regalato ottimi momenti: poco frequentata nelle prime ore della giornata, regalava relax e quiete assoluta, così ci siamo completamente abbandonate alla vista di questo mare così limpido e così diverso a distanza di pochi km.
Lungo la strada del ritorno ci siamo fermate a pranzare in una taverna altrettanto tipica, tavoli in legno con tovaglie a scacchetti, all’ombra di un porticato ricoperto di piante, con la compagnia di almeno 5 gatti ( che in Grecia non mancano mai), gustando un’ottima insalata greca.
Finita la sieta ci siamo rimesse in marcia, abbiamo riconsegnato la nostra compagna di avventura e in men che non si dica abbiamo rimesso piede sul suolo italiano, ritornando ai nostri soliti ritmi.
Io sono stata piacevolmente colpita da quest’isola, avendoci trascorso solamente 5 giorni e avendo visitato solo la parte occidentale. Per fare un tour completo occorrono circa 2 settimane, anche perchè la strada principale che collega tutto il nord dell’isola è solamente una ed è a 4 corsie, le altre sono tutte molto piccoline ed essendo una zona montuosa occorre diverso tempo per spostarsi.
Sicuramente se dovessi tornarci, non mi lascerei scappare la visita al Palazzo di Cnosso e a qualche sito archeologico per ritornare anche solo con il pensiero ai tempi della magnifica civiltà greca.
Vi ho incuriosito?! Allora partite!!!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Una gemma del mar Egeo: Kos

Ciao amici, la voglia di caldo e di mare cresce sempre più, quindi anche oggi vi proporrò un week end al mare e più precisamente in Grecia.
Voliamo sempre con la Ryan Air da Bologna e atterriamo all’aeroporto di Kos qui prendiamo un pullman per arrivare in centro e poi ci dirigiamo verso il nostro hotel (come ormai saprete) prenotato precedentemente su booking, così non perdiamo troppo tempo.
In questa mia piccola vacanza sono con una mia amica e quindi anche questa destinazione è perfetta anche per sole donne.
Quest’isola è una gemma del mar Egeo ed è caratterizzata da acque cristalline e da antiche rovine ed ha una forma piuttosto allungata con un castello protetto da cinte murarie che si affaccia proprio sul  mare. Noi abbiamo deciso di scoprire l’isola per gradi, così il primo giorno abbiamo esplorato la zona del centro storico e quella limitrofa a bordo di una bicicletta fornitaci dal nostro hotel.

Il centro città è suddiviso in 4 aree archeologiche: quella del porto,quella occidentale,quella centrale e quella orientale. Personalmente la zona del porto è quella che mi ha colpito maggiormente, con l’antico muro di cinta, i tempi gemelli di Afrodite e l’antica Agorà……e comunque la vista sul mare aperto è strepitosa.
L’isola in passato fu colonizzata da svariate etnie ed è per questo che si respira un’atmosfera multietnica, un mix di monumenti classici, ellenistici, romani, turchi ed italiani.
” Giuro per Apollo medico e per Asclepio e per Igea e per Panacea e per tutti gli Dei e le Dee, chiamandoli a testimoni….”, se non siete medici non conoscete di sicuro queste parole, tranquilli, nemmeno io ne ero a conoscenza. Si tratta del giuramento di Ippocrate al quale si sottopongono i medici- chirurghi ed odontoiatri prima di iniziare la professione.

Platano di Ippocrate

Ippocrate fu un importante medico e filosofo, fondatore della medicina che nacque proprio in questa isola.
Di fronte all’entrata del castello si apre una piazza dove si trova un albero di storica importanza: Il Platano di Ippocrate che sembra avere 2500 anni e sotto il quale si dice insegnasse proprio il grande maestro. Questo luogo è oggetto di tantissime leggende, ma vi consiglio di farci una piccola visita, è un luogo ricco di storia.
Poco distante si può ammirare la piazza Eleftheria dove svetta la moschea Deftedar, segno delle storiche colonizzazioni che vi ho accennato prima.
Insomma un giorno intero ( e forse non basta) potete dedicarlo alla visita del centro città e la sera cenare in uno dei tipici locali sul lungomare.
Il giorno successivo abbiamo sostituito la bicicletta con un motorino in modo tale da poterci spingere più lontano, infatti siamo poi arrivate a Empros Thermes e cioè alle terme naturali dove l’acqua raggiunge temperature davvero elevate. Si tratta di una piscina naturale, un pezzo di mare delimitato.

Empros Thermes

Dopo questo bellissimo e particolare paesaggio, ci siamo fermate in alcune calette nelle vicinanze…insomma un’intera giornata all’insegna del mare finalmente!
La sera abbiamo cenato in un ristorante in centro, con dell’ottimo pesce ed uno dei piatti tipici: la moussaka.
E’ arrivato il terzo giorno e abbiamo di nuovo cambiato mezzo, oggi abbiamo noleggiato una macchina, così da poter raggiungere l’altro capo dell’isola. Percorrendo la strada costiera che offre dei paesaggi magnifici, siamo arrivate a Kardamena e ci siamo proprio godute un mare strepitoso.Dopo pranzo siamo ripartite ancora in direzione sud e abbiamo raggiunto Kefalos, qui vi consiglio di visitare Aghios Stefanos, l’isolotto di fronte alla costa dove sorge una deliziosa chiesetta bianca e blu.

 Strada facendo comunque troverete spesso delle aree archeologiche, molto suggestive sono quelle che si affacciano sul mare. Dopo qualche altra pausa in alcune calette meno turistiche e meno affollate abbiamo ripreso la strada di casa e prima di arrivare in hotel abbiamo visitato l’Asclepeion, il più importante monumento archeologico della città. Se siete veri appassionati di storia greca, non perdetevi il museo archeologico della città.
Il tempo a nostra disposizione è quasi finito…..una cena sul lungomare di Kos e poi un giro tra i vari locali, e domani mattina purtroppo si riparte!

Vi assicuro che è davvero un’ottima meta,  dove potrete trovare tutte le comodità, un mare splendido ed una grandissima dose di storia antica.
Al prossimo viaggio amici,
Viaggiatrice seriale.