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Creta, i Caraibi del Mediterraneo

Se volete andare sul sicuro per le vostre vacanze, la meta per eccellenza è la Grecia. Che sia continentale o una delle tantissime isole che la compongono, questa nazione offre delle bellezze uniche e un mare a dir poco meraviglioso.
Questa volta sono partita alla scoperta dell’isola greca più grande : Creta!
Come già sapete, amo viaggiare con le mie amiche, quindi nuova destinazione, nuova amica da mettere alla prova! 🙂
Prima di partire ci siamo documentate un po’ perchè avevamo a nostra disposizione poco tempo ( 5 giorni) e volevamo scegliere la parte giusta.
Diversi voli low cost raggiungono l’isola, noi abbiamo volato su Chania, l’aeroporto nella parte nord -occidentale dell’isola e ci siamo avventurate in quel lato.
La vacanza era incentrata sul mare ed era itinerante, tanto che appena scese abbiamo noleggiato un’auto, che è stata la nostra 3° compagna di viaggio.
Essendo tardo pomeriggio quando siamo arrivate in città, abbiamo subito raggiunto il nostro appartamento, situato in una zona strategica, in una piccola viuzza pedonale nel centro di Chania, vicinissima comunque al mare.
La città vecchia si stringe tra il porto e le mura e conserva ancora il carattere italico; il porto veneziano infatti occupa ancora oggi una posizione di rilievo a livello turistico, è formato da due darsene separate da un molo,  una delle quali ospita diversi ristoranti e localini dove si incontrano sia i turisti che gli studenti locali.
Il momento migliore per fare una bella passeggiata è senza dubbio quello del tramonto, quando il faro veneziano viene colorato di sfumature dorate.
Se amate la vista del mare potete cenare qui, altrimenti in un ristorante nelle viuzze interne; noi ne abbiamo scelto uno in questa zona , all’interno di una corte: la location era ottima e il cibo non era da meno. Calcolate che per i pasti, se prendete un’unica portata ( che di solito comprende anche i contorni) non spenderete più di 10,00 € a testa, mangiando molto bene sia carne che pesce.
Dopo un’ottima cena a base di calamari ripieni ci siamo concesse un giretto tra i vari negozi di artigianato locale e quelli più turistici, ammirando di tanto in tanto la tipiche abitazioni greche…anche sui l’azzurro e il bianco la fanno da padroni.
Il mattino successivo siamo partite a bordo della nostra macchinina e abbiamo raggiunto la meravigliosa spiaggia di Balos dopo circa un’oretta di viaggio, i 7 km finali di sterrato e 20 minuti di camminata. Non vi  spaventate, ne è valsa assolutamente la pena!!
La vista dall’alto potrebbe essere paragonata ad una veduta aerea dei Caraibi. Se non ve la sentite di guidare, la spiaggia è raggiunta anche via mare da navi che effettuano escursioni giornaliere, ma sicuramente l’atmosfera è differente.

La spiaggia è attrezzata, ma non pensate ai nostri stabilimenti balneari, ci sono diversi ombrelloni e lettini disposti in varie zone, che non deturpano affatto il paesaggio. E così con 6,00 €ci siamo assicurate l’ombra per tutto il giorno, perchè si, è bello abbronzarsi ma via assicuro che picchia forte!! Una lingua di sabbia bianca e rosa separa una laguna con acqua bassissima trasparente/cristallina, da una laguna con acqua alta in cui deliziarsi di bagni, dal colore molto più intenso; lingue di sabbia uniscono Creta con l’isolotto montuoso di Tigani dalla forma caratteristica a panettone.
Per la pausa ristoro, che sia per pranzo o per merenda, è presente un unico bar/ristorantino che offre ottime insalatone ma anche piatti ci carne, pesce, panini… quindi se non avete voglia di portarvi il pranzo al sacco state tranquilli, non morirete di fame! .-)
La nostra giornata è trascorsa in ozio totale, poi ad una certa ora ci siamo decise ad affrontare la salita che ci attendeva prima di arrivare al nostro bolidino ma è andata meglio del previsto… come si suol dire, la strada del ritorno è sempre più breve!!!
Per i più stanchi o i più pigri ci sono dei taxi super alternativi, dai ciucchini posteggiati all’ombra di una tettoia, a diverse altezze.
Il nostro secondo alloggio era pochi km dopo la fine della strada sterrata, quindi l’abbiamo raggiunto in poco tempo e lasciato di nuovo in poco tempo in quanto ci siamo dirette nella città di Kolimbari per cenare.
Non tutto può essere bello e nei vostri confronti devo essere sincera, non dico che sia brutto, ma oltre ad una breve camminata sul lungo mare dove ci sono diversi ristoranti in cui cenare, non offre altro.
Diciamo che per una cena senza troppe pretese va benissimo.
La giornata successiva invece è iniziata alla grande, ci siamo rilassate ancor prima di partire sul bordo della bellissima piscina del nostro residence: una vita da non morir mai!!! 🙂
Più tardi, percorrendo un pò di km abbiamo raggiunto la spiaggia di Falasarna, anche questa molto conosciuta, con acqua limpidissima, ma sicuramente meno caratteristica e spettacolare di quella del giorno precedente.
Solita modalità e solito costo per quanto riguarda l’ombrellone e i 2 lettini, sole, mare, passeggiata e pranzo nel carinissimo bar adiacente al parcheggio.
La zona, famosa per la sua spiaggia è principalmente una zona agricola; la strada per arrivare al mare infatti è fiancheggiata da tantissime serre, utilizzate maggiormente per la coltivazione dei pomodori, insieme a tanti oliveti.
La cittadina dimostra la sua vecchia storia e l’appartenenza alla civiltà greca attraverso i resti dell’acropoli e di importanti torri.
La sera, sotto consiglio della proprietaria del nostro alloggio –  veramente caratteristico- abbiamo cenato in un ottimo ristorante a Platanias. La località, al contrario di alcuni paesini che avevamo incontrato strada facendo, è totalmente turistica e presa letteralmente d’assalto da turisti inglesi. I negozi che si alternano sono di souvenir e di abbigliamento, ma per trascorrere qualche ora a contatto con altra gente va più che bene.
Il ritmo dei nostri giorni si era ormai “fissato”, così dopo colazione abbiamo lasciato il nostro alloggio e siamo partite alla volta di Elafonissi.
Il tragitto è stato lungo, circa un’ora e mezza di macchina, ma la strada e il panorama toglievano il fiato. La strada costiera attraversa le alte e rocciose montagne, dalle quali di tanto in tanto spuntavano grandi fiori colorati, ma allo stesso tempo ci dava una visuale eccezionale sul mare e su tutte le sue sfumature.
Di tanto in tanto attraversavamo paesini composti anche solo da 2 case e ci inoltravamo fra i meravigliosi oliveti. Dopo aver macinato diversi km abbiamo raggiunto una meraviglia di spiaggia, ai livelli di quella di Balos. Una lingua di sabbia bianca e rosata si insinuava nel mare all’estremo sud-ovest di Creta, sino a raggiungere una piccola isola rocciosa. Degli scogli semi-sommersi circondavano a nord e a sud la spiaggia di Elafonissi creando due stese lagune, una delle quali con acqua bassa e calma, tanto da sembrare una piscina naturale con acqua bianca e turchese, l’altra, più profonda era contraddistinta da varie tonalità di blu intenso e popolata di pesci. Le acque calde e la sabbia come borotalco rendono il paesaggio simile a quello caraibico. Anche qui è possibile noleggiare ombrelloni e lettini, vi sono servizi igienici e 2 o 3 bar per degli spuntini! Veramente un paradiso!!!

Abbiamo sfruttato il nostro tempo fino alla fine, poi percorrendo diversi km abbiamo raggiunto l’ultima nostra destinazione, doccia al volo e siamo uscite per cena a Paleochora.
Questa volta abbiamo respirato la vera atmosfera greca, forse quella più continentale, le strade del centro ad una certa ora vengono chiuse al traffico e i vari ristoranti apparecchiano i loro tavoli colorati direttamente sulla strada.
La scelta è abbastanza ampia, noi abbiamo optato per una taverna ricavata all’interno di un cortile dove abbiamo gustato dell’ottimo cibo.
L’ultima nostra mattinata greca abbiamo fatto colazione con vista piscina, abbiamo raggiunto una spiaggia nei pressi del residence, che pur non essendo ai livelli di quella di Elafonissi, ci ha regalato ottimi momenti: poco frequentata nelle prime ore della giornata, regalava relax e quiete assoluta, così ci siamo completamente abbandonate alla vista di questo mare così limpido e così diverso a distanza di pochi km.
Lungo la strada del ritorno ci siamo fermate a pranzare in una taverna altrettanto tipica, tavoli in legno con tovaglie a scacchetti, all’ombra di un porticato ricoperto di piante, con la compagnia di almeno 5 gatti ( che in Grecia non mancano mai), gustando un’ottima insalata greca.
Finita la sieta ci siamo rimesse in marcia, abbiamo riconsegnato la nostra compagna di avventura e in men che non si dica abbiamo rimesso piede sul suolo italiano, ritornando ai nostri soliti ritmi.
Io sono stata piacevolmente colpita da quest’isola, avendoci trascorso solamente 5 giorni e avendo visitato solo la parte occidentale. Per fare un tour completo occorrono circa 2 settimane, anche perchè la strada principale che collega tutto il nord dell’isola è solamente una ed è a 4 corsie, le altre sono tutte molto piccoline ed essendo una zona montuosa occorre diverso tempo per spostarsi.
Sicuramente se dovessi tornarci, non mi lascerei scappare la visita al Palazzo di Cnosso e a qualche sito archeologico per ritornare anche solo con il pensiero ai tempi della magnifica civiltà greca.
Vi ho incuriosito?! Allora partite!!!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Asia, Mondo

Nuotare con le tartarughe a Pom Pom Island

E’ quasi passato un mese dal mio ritorno e oggi il mio pensiero vola a quell’isola paradisiaca di Pom Pom Island.
Ci troviamo in Malesia, e durante il mio viaggio in questo bellissimo paese, ho potuto apprezzare sia il mare ( Perhentian Island),sia la giungla, sia la città.
Ne l mio itinerario era prevista una sosta in quest’isola, che definirla tale è già molto, infatti è così piccina che per fare un intero giro intorno ad essa ci si impiegano circa 45 minuti.
Io e il mio ragazzo abbiamo preso un aereo fino a Tawau nel Borneo, da qui siamo saliti su un taxi e dopo circa 1 ora avevamo raggiunto il porto da dove partiva la barca per raggiungere la nostra meta.
Nell’isola ci sono due resort, uno molto costoso e uno leggermente meno costoso, ma che per gli standard della Malesia ha prezzi esagerati. il collegamento con la terra ferma avviene solamente una volta al giorno (nel resort in cui pernottavo io), con una barca che porta le provviste e parte verso le 11:30.
Quest’isola è il paradiso per i sub, tanto che nel resort avevano ogni genere di attrezzatura e molte persone si recano lì per prendere il brevetto…. ma non era il mio caso! 🙂

Una volta sbrigate le formalità burocratiche, ci siamo subito gettati in quest’acqua cristallina, limpida, meravigliosa…. io non sono ancora stata alle Maldive, ma credo che si avvicina tantissimo a quella; la temperatura varia dai 25° ai 29° e la visibilità è sempre ottima.
Il mare era una tavola e immersa la testa sott’acqua si è aperto un nuovo mondo davanti ai miei occhi! Pesci di ogni genere, dai pesci roccia che si mimetizzavano con il colore del fondale ai simpaticissimi pesci pagliaccio, piccoli pesciolini come quello del cartone Nemo che si nascondevano fra le anemoni e altri di un viola fosforescente. Dopo poche bracciate si arriva ad un punto fatidico, una voragine di circa 100 metri si apre e l’acqua cristallina diventa una macchia nera! Inizialmente avevo il terrore anche solo di avvicinarmi, ma facendo “un passettino” alla volta ci sono arrivata e mi sono abituata velocemente, tanto che non facevo più caso alla profondità, ma ero intenta ad ammirare le specie viventi che si nascondevano là sotto. la linea di demarcazione infatti, è il posto preferito dalla tartarughe e io non potevo assolutamente perdermele. L’isola infatti, con la sua spiaggia corallina bianca è un importante sito di nidificazione per le tartarughe marine. Qualche giorno prima ne avevo vista una in un’altra zona, ma era molto in profondità e diciamo che avevo intravisto la sagoma, qui invece sembrava quasi di poterle toccare tanto erano vicine.
Bene, se non si è ancora capito, il mondo sottomarino è la maggiore attrazione dell’isola, ma oltre alle ore passate in acqua, le giornate trascorrevano fra relax e passeggiate. Uno dei momenti più suggestivi era senza dubbio l’ora del tramonto….è davvero difficile spiegare la bellezza di quegli istanti.

La mattina invece si facevano uscite in barca con tutti gli ospiti del resort nelle varie isolette e spiagge vicine, dopo aver scaricato noi, la barca prendeva il largo con i più temerari, i veri sub.
Pom Pom Island è una destinazione ricercata, chi si reca lì non deve aspettarsi nulla al di fuori delle meraviglie che possono offrire il mare e un’isola in mezzo al mare.
Dopo due notti e tre giorni trascorsi qui, siamo ritornati sulla  terra ferma e il nostro tour della Malesia è continuato.
Siete curiosi?! Allora presto vi racconterò un’altra avventura.
Viaggiatrice seriale.

America

Costa Rica… Pura Vida!

Amate la natura incondizionatamente?! Scegliete sempre per i vostri viaggi destinazioni con natura rigogliosa?! Allora se non ci siete ancora stati, dovete assolutamente andare in Costa Rica!!!!
Il Costa Rica si trova in America Centrale ed un tempo era quasi interamente coperto da foreste tropicali, oggigiorno il 25% della superficie è protetto sotto forma di parchi e di riserve naturali, perchè anche se sembra ancora uno stato completamente verde, gran parte del territorio è stato colpito da deforestazione.
La sua posizione strategica lo rende uno dei Paesi più ricchi di biodiversità nel mondo;qui troviamo infatti diverse catene montuose,vulcani, e poco distante le due coste.
Il clima è tropicale nelle regioni costiere e temperato nell’entroterra;se dovete programmare un viaggio considerate che la stagione delle piogge è tra aprile e dicembre.
Ma veniamo a noi, partiamo con il mio viaggio.
Ho volato da Milano a San Josè, la capitale,  con la compagnia aerea Iberia, il mio periodo di viaggio è stato dal 29 aprile al 7 maggio.
Essendo atterrati nel tardo pomeriggio, le prime ore sono servite per la sistemazione e il pernottamento.
Il giorno successivo, dopo una ricca colazione è iniziata la vera avventura: a bordo di una jeep 4×4 guidata da noi abbiamo raggiunto il Vulcano Poas; non distante dalla capitale, è uno dei siti naturalistici più visitati del Paese.

Vulcano Poas

Si tratta di uno strato vulcanico che raggiunge i 2708 metri ed è composto da più crateri: il maggiore ha un diametro di 1,5 km e una profondità di 300 m, in fondo alla quale si può ammirare un lago dal quale si levano gas solforosi, nell’alto cratere invece è presente un lago con acque fredde, che si ricollega a dei fiumi.
Ultimamente l’attività vulcanica sembra in calo, ma non si sa mai!!
Ammirare questo gigante è veramente entusiasmante, dopo una camminata immersi nella natura si può godere finalmente dello spettacolo del lago:davvero suggestivo.
Dopo la fatica della camminata, è arrivato il momento di recuperare le forze e abbiamo sfruttato la pausa pranzo per scoprire una piantagione di caffè.
Subito dopo pranzo infatti, guidati da una bravissima ragazza abbiamo fatto il giro della piantagione… abbiamo visto tutto il processo di produzione, dalla piantina di caffè appena cresciuta ai chicchi messi ad essiccare al sole, fino ad arrivare al punto vendita dove c’era veramente l’imbarazzo della scelta.
Il caffè infatti è l’oro nero del Costa Rica, moltissima produzione mondiale viene fatta in questo stato!
Dopo averne gustate diverse qualità ci siamo rimessi in marcia sulla nostra jeep e abbiamo raggiunto l’hotel dove avremmo trascorso la notte.
Beh che dire, una vera oasi di pace immersa nel verde assoluto, progettata in modo da poter offrire una visita panoramica del Vulcano Arenal da qualsiasi punto dell’hotel.
Fuori dal nostro bungalow non avevamo un giardinetto, ma giardini immensi a perdita d’occhio e poco lontano pascoli per varie specie di animali….per non parlare dei fiori!!Mi sembrava di essere in un giardino botanico! Insomma la sistemazione ideale per riposarsi e rilassarsi visto che la giornata successiva sarebbe stata impegnativa!

Il giorno seguente infatti è stato all’insegna dell’adrenalina, abbiamo sfidato le acque del Rio Sarapiqui facendo rafting!!!
Per me non era la prima volta, ma l’emozione è sempre unica,sopratutto perchè ti rendi conto di poterlo fare in un fiume di un paese “verde”, il panorama è completamente diverso.
Dopo le spiegazioni del caso, siamo saliti sul nostro gommone ed è “filato” tutto liscio, il fiume non era troppo pieno e ci siamo goduti questa esperienza al massimo!
Per compensare le energie utilizzate, nel tardo pomeriggio fino a sera inoltrata ci siamo rilassati alle terme, la zona infatti è ricca di acque termali e di conseguenza diverse strutture le utilizzano per crearci zone relax.
Non dovete però immaginarvi le nostre terme, che per quanto belle possano essere sono sempre all’interno di strutture: qui era tutto all’aria aperta, camminavi su vialetti e poi ti tuffavi nella vasca che preferivi, tutto circondato da una foltissima vegetazione: uno spettacolo!
Dato che questa accoppiata adrenalina/relax ci era piaciuta parecchio, il giorno successivo abbiamo provato un’emozione unica, mai provata fino a quel momento: SKY TRAM e SKY TREK!
All’interno di un parco avventura, dopo diverse spiegazioni e dopo essere stati imbragati per bene, siamo saliti su una funivia, la Sky Tram che ci ha portato fino alla montagna più alta della zona, lungo il percorso abbiamo avuto una vista mozzafiato della flora e della fauna, ma che altezza!!!! Se soffrite di vertigini non potete assolutamente farlo!
La Sky Trek invece è la modalità di discesa, con carrucole,cavi di acciaio si “vola” sopra una vegetazione infinita,non scherzo nel dirvi che vedevamo gli uccelli volare sotto di noi!
Ogni tot ci sono delle piattaforme in acciaio in cui fermarsi per poi ripartire poco dopo. Adrenalina allo stato puro!!

Una volta tornati con i piedi a terra siamo ripartiti: destinazione Oceano Pacifico!
E si, dopo tutte queste giornate a contatto con la natura meravigliosa, volevamo concludere la vacanza con un pò di mare.
Ci siamo diretti a Playa Conchal dove abbiamo pernottato 3 notti.
Qui è stato relax puro, mare cristallino e tanto sole.
Un giorno abbiamo fatto un’escursione organizzata in barca e abbiamo raggiunto un’isola poco distante.
Nel nostro resort giravano libere un sacco di iguane, spostavi i lettini e ti ritrovavi un’iguana sotto:che strani animali! 🙂
Dopo aver ricaricato le pile siamo ripartiti per la strada di casa, abbiamo prima preso un volo (piccolo aereo) interno per raggiungere l’aeroporto di San Josè e da qui dritti verso Milano.
E così è finito un altro bellissimo viaggio, raccontare l’immenso spettacolo offerto dalla natura è davvero difficile, ma vi assicuro che è stato indimenticabile.
Pura Vida è l’espressione che sintetizza nella sua essenza lo spirito del Costa Rica, esprime la gioia, la vitalità, il senso del bello, la gentilezza e la saggezza dei suoi abitanti…ma è anche una filosofia di vita!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

PS: in Costa Rica crescono 1300 specie di orchidee, una di esse, la Guaria Morada è il fiore nazionale mentre un animale simbolo è la rana verde dalle zampette rosse.
PPS: è il maggiore esportatore di ananas al mondo, preparatevi per grandi abbuffate.

America

Isole delle Bahamas:un sogno chiamato Eleuthera

Tutti abbiamo desiderato visitare almeno una volta nella vita un’isola paradisiaca dove sentirsi quasi come Robinson Crusoe disperso in un’isola deserta, o comunque visitare il soggetto delle famose immagini del desktop con palme ed acqua cristallina: bene, è il momento di partire per Eleuthera.
Eleuthera è un’isola delle Bahamas, lunga circa 150 km e larga circa 4 km, percorsa da nord a sud da un’unica strada, dove si guida nella carreggiata di sinistra anche se il volante nelle auto è comunque a sinistra come da noi. L’aeroporto di partenza maggiormente utilizzato per giungere in questo paradiso è quello di Miami proprio a causa della sua vicinanza, ma credo che ci siano voli diretti anche da Londra.
Lo spettacolo inizia ancor prima di mettere i piedi a terra, infatti poco prima dell’atterraggio dai finestrini dell’aereo si può ammirare il mare cristallino intervallato da lembi di terra.
Non aspettatevi un aeroporto comune, o meglio è comune, ma la sua grandezza è pari a due stanze messe insieme; appena uscite da qui, se avete optato per una vacanza all’insegna dell’avventura chiedete subito di poter noleggiare un’auto ( non troverete i soliti desk con le compagnie di noleggio, ma ve le daranno direttamente i locali), in caso contrario invece, se avete prenotato in uno dei (pochi) resort extra lusso ci sarà già ad attendervi il pulmino per accompagnarvi a destinazione.
Devo ammettere che il costo del noleggio è alto, ma non c’è altro modo per poter esplorare l’isola….e cercate di farvi dare un fuoristrada, ne avrete bisogno.
La particolarità dell’isola è quella di non essere turistica, quindi se il vostro intento è quello di essere serviti e riveriti avete sbagliato destinazione, qui le spiagge non sono attrezzate e non ci sono nemmeno bar nei paraggi; dovete procurarvi bibite e pranzo al sacco in uno dei negozietti ( che vendono di tutto) sulla strada principale.
Essendo poco turistica anche la scelta per il pernottamento è limitata, io opterei per un appartamento o un B&B.

Accettano dollari americani ma poi vi daranno come resto i dollari delle Bahamas, ricordatevi di spenderli sull’isola mi raccomando.
L’attività principale per un turista è il dolce far niente: crogiolarsi al sole e fare bagni in un’acqua pazzesca.
Le spiagge non sono segnalate ottimamente, quindi dovrete chiedere informazioni strada facendo ai locali che dire che sono gentilissimi non basta ( non ho mai incontrato persone più disponibili). Per chi non si accontenta di una semplice abbronzatura c’è la possibilità di fare immersioni su vari relitti o fare shopping nelle eleganti boutique e nei bistrò di Harbour Island. Questa parte è senza dubbio quella più turistica e più chic, dove è possibile incontrare anche qualche celebrità, ma si tratta di un’ulteriore isoletta davanti a quella principale.
Il lato orientale di Eleuthera si affaccia sull’Oceano Atlantico mentre il alto ovest si affaccia sul mar dei Caraibi, quindi se per caso una delle due coste dovesse essere troppo ventosa, in un baleno sarete sull’altro versante.

Rainbow Beach

La capitale è Governor’s Harbour ed è fondamentalmente la cittadina più rifornita e si trova indicativamente a metà dell’isola.
Lungo la strada principale i paesini si susseguono uno all’altro, ma se vi spostate di notte dovete stare molto attenti perchè non c’è traccia di illuminazione ( lampioni della luce).
Passiamo quindi all’argomento principale: le spiagge.
Ten Bay Beach si trova a metà isola a sud di Palmeto Point ed è caratterizzata da fondali bassi e palme che riparano dal sole.
Scendendo ulteriormente fermatevi a Winding Bay: eccezionale. Ha una forma a C che la protegge dalla violenza dell’oceano, per cui troverete mare con acqua calmissima e tante mangrovie.

Winding Bay

Se siete dei veri avventurieri arrivate fino al punto più a sud dell’isola dove si trova Lighthouse Beach, una grande spiaggia ai piedi di una collina sormontata da un faro in disuso. La sabbia tende al rosa e sullo sfondo troverete bianche scogliere e una fitta foresta. Se ne avete voglia arrampicatevi sulla collina, così da avere una visuale sulla lunga spiaggia.

Vi devo avvertire però che per raggiungere questo posto paradisiaco dovrete percorrere un tortuoso tragitto in auto di circa 5 km su una strada piena di buche e solchi, ma ne vale sicuramente la pena.

Lighthouse Beach

Anche in questa spiaggia, come nelle precedenti io non ho incontrato nessuno e qui a maggior ragione vi sembrerà di essere completamente fuori dal mondo; secondo me questa sensazione di pace e tranquillità è un ulteriore valore aggiunto alla bellezza del posto.
Se siete sull’isola il venerdì non perdetevi l’appuntamento con il Fish Fry a Governor’s Harbour, si tratta di una serata in cui viene arrostito pollo e pesce in un grande barbecue e in una piccola capannina in legno si lasciano le ordinazioni e mentre si aspetta il proprio turno ci si gusta un drink guardando le stelle e ascoltando musica. E’ una serata proprio caratteristica, in fondo basta davvero poco per rendere speciale un evento.
Ritornando alle spiagge e salendo verso nord non potete perdervi Rainbow Beach, forse la mia preferita, anche se è davvero difficile sceglierne una. Qui troverete anche ombrelloni di paglia e piccoli tavoli in legno, il tutto contornato da palme e acqua cristallina.
Un’attrazione dell’isola è il Glass Window Bridge, il punto più stretto dell’isola, formato da un ponte ad una sola carreggiata che ha da un lato l’Oceano Atlantico e dall’altro il mare dei Caraibi; fermatevi ad ammirare lo spettacolo del netto contrasto del colore delle acque.
Un’altra attrazione è l’Ocean Hal, una strana formazione simile ad un cratere a Rock Sound che si dice non abbia fondo. E’ una dolina collegata al mare, larga circa 90 m e popolata da tantissime specie di pesci, i nuotatori più coraggiosi possono scendere dalla scaletta e tuffarsi nelle acque, mentre i più timorosi possono semplicemente gettare pezzetti di pane e vedranno affiorare tantissimi pesci.
Dirigendosi ulteriormente a nord, si può prendere un taxi boat per raggiungere Harbour Island ( considerata una delle isole più belle dei Caraibi), una piccola isola con un’affascinante mescolanza di rustico e chic, dove ci si sposta solamente a bordo di golf cart.
Molto celebre è la Pink Sands Beach, una lunghissima distesa di sabbia finissima dalle tonalità rosa per la presenza di coralli polverizzati.

Pink Sands Beach

Eleuthera è tutto questo e molto altro, io sinceramente ci ho lasciato il cuore… e ora sul mio desktop avrò un’immagine reale al posto di quelle prestabilite, ma di pari bellezza.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

PS: per pernottare potete fermarvi al Rainbow Inn, veramente delizioso o se preferite un appartamento andate da Sammy e da sua moglie Rose al Tropical Dreams Motel Resort e troverete delle persone fantastiche.
PPS: procuratevi sempre qualcosa da mangiare prima di addentrarvi nelle spiagge o fate un’abbondante colazione americana prima di partire.
PPPS: l’isola ha tre aeroporti, sceglietelo in base alla vostra sistemazione o al contrario cercate alloggio in base al vostro aeroporto.

Africa

Kenya: mare & safari mozzafiato!

Ciao viaggiatori, per il racconto di oggi non basta un weekend  ma occorre una settimana circa, cambieremo continente e vivrete una delle esperienze più belle della vostra vita! Africa stiamo arrivando!!!
Ho volato con la Blu Panorama ed ho raggiunto la mia destinazione: Il Kenya. Questa volta mi sono affidata ad un tour operator, in effetti avventurarsi in Kenya da soli non è proprio consigliabile.
Una volta atterrati, c’era il pulmino del nostro villaggio ad attenderci all’aeroporto, così dopo circa un’ora di cammino siamo arrivati a Watamu dove c’era il villaggio da noi scelto.
La scelta è ricaduta in questa località perchè è una delle migliori, qui si trova la Riserva Marina di Malindi e Watamu.
Dopo tutte le ore di volo non aspettavamo altro che poterci tuffare nel mare cristallino, ma non è stato possibile: non c’era l’acqua! Tranquilli è normale, infatti l’Oceano indiano è soggetto al fenomeno delle maree che si alternano nell’arco della giornata, quindi in certi momenti dovete camminare e camminare per raggiungere l’acqua relativamente alta. Ah, dimenticavo di dire che era febbraio, sono fuggita dal freddo di casa per rifugiarmi in questo paradiso.
La prima cosa dalla quale mettervi in guardia sono i beach boys, dei ragazzi del posto che posteggiano sulla riva e cercano di rifilarvi qualsiasi cosa: tranquilli sono innocui e non vi dovete preoccupare, l’unica cosa è che non dovete assolutamente dirgli il vostro nome o dargli troppa retta, altrimenti vi tormenteranno per tutto il soggiorno e non sarà più una vacanza rilassante. Loro non possono stare sulla spiaggia privata dell’hotel ( dove ci sono i vostri lettini per intenderci), ma possono stare a riva, quindi mettete in conto che appena metterete un piede in acqua, ne avrete almeno tre intorno a voi!
Il primo giorno è trascorso in totale relax e nullafacenza, mare, sole, sport e tanto cibo. Il pomeriggio però abbiamo organizzato nel dettaglio il vero motivo che ci ha fatto scegliere questa destinazione e cioè il safari!
Ed ecco che rientrano in gioco i beach boys: loro vi proporranno diverse escursioni nella zona, io le ho fatte tutte con loro, in fin dei conti il programma è lo stesso che vi offre la struttura, il prezzo è più basso e sicuramente più autentico. Loro vivono di turismo e quindi non hanno nessun vantaggio nel fregare le persone, altrimenti poi non avrebbero di che vivere…magari accordatevi con altre persone della struttura, in modo tale da fare un gruppo numeroso, al posto di 2 o 3 gruppi da due persone.
Io addirittura avevo preso un “pacchetto” che includeva il safari ed il safari blu più una visita a Malindi.
Al mattino la sveglia è suonata di buon ora e appena usciti abbiamo trovato i pulmini ad attenderci fuori dalla nostra struttura: all’alba il nostro pulmino con otto turisti e due beach boys come guide è partito per la sua meravigliosa avventura.
Il tragitto è un pò lunghino e soprattutto non comodo, considerando che si cammina nella savana non si fa altro che sobbalzare a causa delle buche, ma ci si abitua più che velocemente, non si ha tempo per pensare a queste piccolezze perchè lo spettacolo che si aprirà davanti a voi sarà immenso.
Rosso. azzurro e verde, sono questi i colori che la faranno da padrone, il contrasto fra la terra ed il cielo è pazzesco. Ecco che sorpassiamo il cartello dello “Tsavo East National Park“, siamo dentro!!!

I colori del safari

Una volta qui, non ci sono più programmi nel senso che si è dentro la vera savana e avvistare qualsiasi animale è solo questione di attenzione e di fortuna!
Le prime sono state delle gazzelle ed io ero veramente emozionata anche se erano poche…ma non sapevo cosa aspettarmi. Quando abbiamo iniziato ad ambientarci un pò e anche la “tensione ” è scesa, è stato tutto più semplice.
In piedi nel nostro pulmino ( perchè ha  il tettuccio che si alza, ma non si apre completamente), muniti di binocoli e macchine fotografiche ci siamo calati nella parte ed ecco che vediamo una leonessa e poi un piccolo branco di zebre e uno struzzo che nasconde la testa sotto la terra per la paura. Più ci addentriamo e più la quantità di animali aumenta, così ci dobbiamo fermare per far attraversare la strada ad un gruppo di elefanti con il più piccolino che chiudeva la fila attaccato alla coda della madre; e poi arrivano le scimmie e dopo aver sentito un urlo di gioia di un nostro compagno, ci giriamo e vediamo a mio avviso l’animale più bello ed elegante della savana: la giraffa!
Non vi ho detto che io avevo scelto il safari di due giorni con una notte fuori, così verso l’ora di pranzo abbiamo raggiunto il nostro lodge dove poi abbiamo pranzato ed in seguito trascorso la notte.
Dopo esserci rinfrescati con un bagno in piscina siamo ripartiti per il safari.
Il pomeriggio è trascorso abbastanza bene, anche se non abbiamo avvistato troppi animali. Verso l’ora del tramonto siamo tornati al lodge e ci siamo goduti questo spettacolo della natura: ci siamo accomodati sotto un portico e proprio di fronte a noi avevamo una pozza dove gli animali si vanno ad abbeverare, infatti sono arrivati elefanti e bufali, il tutto in una cornice mozzafiato. Cena e poi a letto in una struttura di mattoni, ma volendo si può pernottare anche in campi tendati… tutto comunque all’interno, immersi nella savana.
L’alba è un altro momento indescrivibile, un mix di colori difficile da spiegare, ma la cosa eccezionale è l’emozione che ti provoca il contesto in generale.
Dopo un’abbondante colazione siamo partiti e devo dire che il secondo giorno è stato molto più fruttifero. abbiamo avvistato diverse giraffe, mandrie di bufali e gruppi di scimmie in mezzo alla strada, qualche struzzo, gazzelle ed un grande branco di zebre.
E così, seppur stremati, alla sera siamo rientrati al villaggio e abbiamo continuato la nostra vacanza “marina”.
Il giorno successivo è stato all’insegna del relax alternando camminate sulla spiaggia a bagni.
Lo staff del villaggio organizzava diversi eventi la sera, infatti abbiamo assistito ad uno spettacolo degli acrobati della zona, un’altra sera erano presenti i Masai che vendevano i loro manufatti e un’altra sera siamo proprio usciti e siamo andati in un locale a Malindi e poi al casinò, giusto per vedere altre sfaccettature della zona. Logicamente tutto organizzato, non ci siamo mai mossi da soli.
Il giorno successivo, sempre accompagnati dai nostri amici beach boys abbiamo fatto una piccola escursione con le loro tipiche barchette di legno, che non facevano altro che imbarcare acqua; ma tranquilli, c’era la bassa marea, era tutto sotto controllo! 🙂 abbiamo potuto ammirare diverse stelle marine, pesci palla e polipi, ma la cosa più strabiliante era il colore del mare, sembrava finto da quanto era bello, calmo, come se fosse una tavolozza color verde acqua.
A me piace “calarmi nella parte”, avvicinandomi alla cultura del popolo che mi ospita, così ho deciso di farmi fare le treccine in tutta la testa…a fine vacanza sembravo quasi una del posto!!
Il giorno successivo è arrivato il momento dell’altra escursione compresa nel nostro “pacchetto” e cioè il safari blu.

Siamo saliti in una barca e abbiamo preso il largo e poi siamo scesi in acqua a fare snorkeling, poco dopo abbiamo raggiunto una zona con tante mangrovie, abbiamo ormeggiato la barca e siamo scesi per pranzo. Spettacolo!!! Qui i beach boys insieme a persone del posto ci hanno preparato un pranzo da leccarsi i baffi: riso con polipo e poi aragosta!
Come detto in precedenza il tour prevedeva anche la visita di Malindi, così dopo pranzo ci hanno portato in città e abbiamo fatto un piccolo giro. Qui si notano le vere condizioni in cui vivono gli abitanti del posto. Come sempre “le guide” tendono ad introdurvi nelle botteghe dei loro conoscenti per farvi comperare qualche oggetto di legno o cose del genere. Ultimo giorno di puro relax nelle acque cristalline dell’Oceano Indiano e poi ritorno alla bassissime temperature italiane del mese di febbraio.
Questa è stata la mia settimana keniota, ma so che organizzano altre escursioni, per esempio al canyon del diavolo o ai vari orfanotrofi della zona.
Non potrete non restare  affascinati da questa nazione e forse in qualcuno di voi si farà sentire il famoso mal d’Africa.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

PS: è consigliabile sottoporsi alla profilassi antimalarica se si va a fare il safari, se si resta in villaggio non serve. poi dipende sempre dal periodo in cui si intraprende il viaggio.
PPS: in valigia mette anche capi di abbigliamento che non indossate più, cancelleria e prodotti per l’igiene della persona da poter lasciare a chi ne ha più bisogno di noi, in fondo fare una buona azione è sempre bello.
PPPS: Kenya= mare + safari, ma secondo me è soprattutto safari, il mare è bello, ma se volete fare solo quello, il mio consiglio è di scegliere un’altra destinazione.

Italia, Toscana

Le spiagge della Maremma Toscana

Ciao amici, avete mai deciso di trascorrere qualche giorno in un posto solamente perché siete stati portati proprio lì per altre cause e così avete deciso di approfittarne?!
Io ho appena trascorso tre giorni in Maremma Toscana, in provincia di Grosseto; il motivo della mia visita era legato ad un concerto che si teneva in una grande festa nella zona, la FestAmbiente che viene ripetuta da diversi anni e oltre a proporre concerti di artisti di un certo calibro, è provvista di stand gastronomici e stand legati all’abbigliamento, tutto rigorosamente nel rispetto dell’ambiente.
Il prezzo,considerando il fatto che poi si ha la possibilità di assistere ad un concerto è veramente basso, 8,00 €  se si entra prima delle 20:00, 12,00 € se si entra dopo delle 20:00 e un super sconto per 3 ingressi a 20,00 €.
Come avrete capito mi sono spinta in questa terra a causa di un concerto, e dato che ero lì, perché non approfittarne?!

Togliendo il primo giorno che era impegnato, i miei giorni a disposizione erano due, così ho pernottato in un hotel nel centro di Grosseto e poi mi sono spostata verso il mare, visto che le distanze sono brevi.
Il primo giorno sono andata nella spiaggia delle Rocchette, distante 7 km da Castiglione della Pescaia; si tratta di una lunga spiaggia che si estende ai piedi di un promontorio sul quale è arroccato un castello.
L’acqua è limpida ed è una meta frequentata anche da famiglie in quanto il fondale degrada lievemente e la sabbia è fine. Si tratta di spiaggia libera, anche se ogni tanto si alternano stabilimenti balneari, bar e ristoranti.
Fuori dall’ingresso si trova un ampio parcheggio a pagamento in cui potrete lasciare l’auto per tutta la durata della vostra permanenza; si trova inoltre un piccolo chiosco che vende frutta freschissima ed economica, ottima da portare in spiaggia o da assaporare prima di ripartire.
La sera sono andata a cena in un posto che consiglio veramente a tutti, il ristorante è un ristorante rurale, si chiama Gli Attortellati e si trova a Marina di Grosseto. La caratteristica principale è quella di essere un ristorante a metri 0, tutto viene prodotto nell’azienda agricola di famiglia e si cena principalmente all’aperto, direttamente nel giardino/aia; si mangia rigorosamente pasta fatta in casa a vista, ovvero entrando nel locale vedrete con i vostri occhi stendere la pasta che poi diventerà il tipico tortello maremmano ripieno di ricotta e bietola.
Un’altra particolarità è questa: la prima persona che prenota per un determinato giorno decide il menù che sarà lo stesso per tutti; giusto per farvi venire un certo languorino vi dico cosa è capitato a me: antipasti di affettati e formaggi toscani con melone, cotiche, vellutata di ceci, insalata di farro, tortelli con ricotta e bietola, capretto, patate arrosto e dolce della casa. Vi garantisco che non uscirete affamati da questo locale!!!
Il giorno seguente ho optato per una spiaggia più selvaggia, la spiaggia di Alberese che si trova all’interno del Parco Naturale della Maremma. E’ presente un parcheggio molto piccolo, che si riempie molto velocemente e se non volete perdere del tempo in coda con la macchina aspettando di entrare, vi consiglio di fare come ho fatto io, andate al paese di Alberese, parcheggiate in un ampio parcheggio gratuito e prendere la navetta che con in costo di 1,50 € vi porta alla spiaggia e vi riporta alla macchina; altrimenti c’è la possibilità di noleggiare una bici e farsi circa 9 km all’interno del parco. Ci sono dei piccoli chioschi che vendono gelati e cibo da strada, se volete vi portate il pranzo al sacco, altrimenti prendete qualcosa lì.
Come detto  in precedenza, la particolarità di questa spiaggia è quella di essere parecchio selvaggia, troverete disseminati parecchi tronchi con i quali poter fare delle capanne per proteggervi dal sole e  non troverete nessuno stabilimento balneare. La sabbia è scura e l’acqua è proprio freschina…..una spiaggia molto bella nella quale si percepisce il contatto con la natura.
I giorni a mia disposizione sono finiti, ma da lì potreste fare escursioni sia all’isola del Giglio che all’isola d’Elba, andare a punta Ala e al parco dell’argentario….se invece non volete fare solo mar, basta addentrarsi un po’ e scoprire le meraviglie della Maremma come ad esempio le città etrusche di Populonia e Vetulonia…c’è tantissimo da fare, che aspettate??!!!Partite!!
AL prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Calabria, Italia

Tropea e le isole Eolie: le spiagge più belle

In questi giorni non vorremmo altro che essere al mare….se non avete ancora deciso la vostra destinazione, che ne dite della Calabria e di Tropea più precisamente?!

Vista notturna di Tropea

Vista notturna di Tropea

In aereo si atterra su Vibo Valentia e poi come sempre si può noleggiare un’auto per essere più autonomi e senza vincoli. Se invece vi spostate in auto, il problema è già risolto all’origine. Tropea è un paese tutt’uno con il mare, infatti è a picco sul mare e affacciandosi da uno dei tanti belvedere del paese, sembra quasi di toccare il mare con un dito. Nel tempo si è aggiudicata infatti l’appellativo di “Perla del Tirreno“, per le sue acque limpide, spiagge bianchissime e fondali stupendi ricchi di flora e fauna; grazie a queste caratteristiche attira un flusso vacanziero sia italiano che straniero. Da vivere sicuramente anche la sera, cenando in un tipico ristorantino e poi scoprendo le varie vie ricche di turisti, facendo una bella passeggiata. Degno di nota sicuramente è anche un aperitivo all’ora del tramonto, su uno dei tanti balconi della città, ammirando il panorama mozzafiato.
Ma parliamo di spiagge, visto che la zona è proprio famosa per queste.
Proprio a Tropea potete trovarne diverse, una più bella dell’altra, ma spostandosi un po’, non sono da meno la spiaggia di Pizzo Calabro e quella di Capo Vaticano. Imperdibili dal mio punto di vista sono la Baia di Riaci con un grande scoglio che emerge dalle acque e Zambrone. Si trovano sia aree attrezzate con ombrelloni e lettini, sia zone di spiaggia libera.

Mare di Tropea

Mare di Tropea

Un’intera giornata invece l’ho dedicata alla gita alle isole Eolie; mi sono affidata ad una delle tante compagnie che propongono escursioni giornaliere, perchè avendo poco tempo a disposizione, in questo modo sono riuscita a vederne diverse, anche se in una solo giornata non si riusciva a scendere in tutte.
Io sono partita dal porto di Capo Vaticano e ci siamo spinti inizialmente fino alla più lontana ( in base al giro previsto) e cioè all’isola di Vulcano. Qui si trova una “Pozza di fanghi” per cure idrotermali: dopo aver pagato il biglietto ed aver lasciato i propri effetti personali a lato, ci si immerge nella pozza dove la temperatura è abbastanza alta ed oltre a fare un normalissimo bagno, ci si cosparge il corpo di fango per poi dirigersi in alcune piccole fessure da cui fuoriescono i “gas”. Mi raccomando, ricordatevi di tenere sempre le ciabatte con voi, altrimenti negli spostamenti potreste ustionarvi i piedi. E’ molto importante inoltre non prolungare i tempi oltre quelli consigliati ( circa 20 minuti).

Pozza di fanghi di Vulcano

Pozza di fanghi di Vulcano

“La Pozza di Fanghi” è alimentata ininterrottamente da emissioni di vapori sulfurei che mineralizzano l’acqua salmastra. Una volta finito il “trattamento” arriva il momento della doccia e poi volendo si può raggiungere una piccola zona con acqua marina dove sono presenti sempre emissioni di vapori sulfurei, che creano una specie di idromassaggio naturale. Devo informarvi però che se avete un naso delicato e non sopportate gli odori forti, questo posto non fa assolutamente per voi perchè si respira un odore di zolfo fortissimo. Continuando la scoperta dell’isola si arriva ad una spiaggia di sabbia nera, suggestiva proprio perchè diversa dal solito.
La tappa successiva è stata l’isola di Lipari, la maggiore dell’arcipelago delle Eolie. Anche qui tappa bagno, pausa pranzo e piccolo giro turistico tra le stradine in salita.
Una volta risaliti in barca abbiamo raggiunto Stromboli, abbiamo prima ammirato il lato della Sciara di fuoco dalla barca e siamo poi scesi sull’altro lato dell’isola e anche qui ci siamo concessi un bel bagno.

Sciara di fuoco di Stromboli

Sciara di fuoco di Stromboli

Logicamente i colori non sono eccezionali visto la loro origine vulcanica, ma queste isole sono comunque molto belle da vedere.
Come sempre il mio tempo a disposizione era poco, e con l’escursione in barca è finita la mia mini-vacanza.
Prima di salutarvi però, vi devo assolutamente consigliare di andare a cena in qualche agriturismo locale, non sulla costa ma leggermente più all’interno…la cucina calabrese è eccezionale. E non dimentichiamoci poi della prelibata cipolla di Tropea!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Sicilia

Tra le bellezze ed i sapori della Sicilia

Siete mai stati nell’incantevole isola siciliana?! La terra sicula offre tante di quelle bellezze che il consiglio che vi do, se vi è possibile, è quello di visitarla dividendola in zone. Io vi porterò alla scoperta del trapanese, fino ad arrivare anche a Palermo. Questa volta ho fatto le cose con un po’ più di calma e mi sono concessa ben 5 giorni alla fine di Settembre, quando ancora il clima è ottimo ma non si trovano i grandi gruppi di turisti.
Atterrando su Trapani, abbiamo ritirato la nostra macchina a noleggio e ci siamo diretti all’albergo in provincia di Trapani.
Il primo giorno il tempo non è stato molto bello, così abbiamo deciso di visitare le rovine di Segesta.

Le rovine della città si trovano sulla cima del Monte Barbaro a 305 m sul livello del mare, infatti la città era protetta da ripidi pendii su più lati e da mura sul pendio verso il mare; da qui si ha un’ottima vista verso il Golfo di Castellamare. Tra le rovine, hanno maggiore importanza il Tempio dorico, insolitamente ancora ben conservato ed il teatro greco. E’ una visita molto interessante, ma vi consiglio di portarvi cappellino da sole, crema solare e acqua in quanto le rovine sono sparse e si ha la necessità di fare diversa strada.
Altro sito archeologico simile è quello di Selinunte: le due città furono in eterno conflitto.
Scendendo verso sud-ovest siamo arrivati fino a Marsala, dove oltre ad assaggiare l’omonimo vino abbiamo ripercorso le tappe di Garibaldi che sbarcò proprio qui, visitando anche il museo a lui dedicato.
Il giorno successivo siamo andati alla scoperta della famosa ed affascinante Erice, il cui centro cittadino è composto da 512 abitanti ed è posto sull’omonimo Monte Erice.
Il nome Erice deriva da Erix, un personaggio mitologico; questo comune viene citato anche da Virgilio nell’Eneide.
Una passeggiata tra le viette strette ed in salita non potete proprio non farla, si respira proprio un’aria mitologica, molte volte infatti il monte è avvolto da una coltre di nebbia. Merita una visita anche la chiesa e dovete assolutamente assaggiare le paste della pasticceria del centro; all’ora del tramonto forse è il momento migliore per ammirare il panorama sottostante.
Come anticipato in precedenza ci siamo spinti fino a Palermo, visitando lo storico mercato di Ballarò ed il magnifico Teatro Massimo Vittorio Emanuele, il più grande edificio lirico d’Italia.
Ed eccoci arrivati alla descrizione delle spiagge: imperdibili sicuramente sono la spiaggia di San Vito lo Capo e la Riserva Naturale dello Zingaro; per raggiungere quest’ultima dovrete percorrere un po’ di strada a piedi, ma la meraviglia che vi troverete davanti al vostro arrivo ripagherà la fatica.

Un intero giorno ( se non due) va dedicato alla scoperta della fantastica isola di Favignana; i traghetti partono frequentemente ed una volta arrivati là, potrete noleggiare un motorino per raggiungere tutte le spiagge e le calette di vostro gradimento. A Cala Azzurra ad esempio. l’acqua è così limpida e cristallina che sembra di essere in un’isola tropicale.

Ritornando verso Trapani, se siete curiosi di scoprire più da vicino le tradizioni e di conseguenza le professioni locali, potete fare una visita alle saline...sembra di essere catapultati in un altro mondo, vi troverete infatti tra “montagne bianche”, ovvero sale essiccato e mulini a vento con grandi pale.
Molto spesso lungo la strada potrete imbattervi anche in vecchie tonnare in disuso.

Per quanto riguarda la cucina qui c’è veramente l’imbarazzo della scelta, dai fantastici dolci come la cassata agli arancini, dall’ottimo pesce al prelibato cous cous ( se ci andate a settembre troverete anche il festival del cous cous) e non dimentichiamoci le fantastiche granite, servite con la loro tipica brioche (brioscia).
Buona Sicilia a tutti.
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Castello di Gradara fra storia e leggenda

Buongiorno viaggiatori, oggi vi propongo una giornata alla scoperta dell’entroterra marchigiano, proprio al confine con l’Emilia Romagna. La provincia di Pesaro racchiude in sé tantissimi borghi medievali, ognuno con la propria particolarità.
Partiamo dal famoso castello di Gradara, situato su una collina proprio nella riviera marchigiana-romagnola da dove si ha un’ottima vista sul territorio circostante.

Si tratta di un  borgo medievale dominato dalla Rocca Malatestiana attorno alla quale si svilupparono tantissime vicissitudini legate alle famiglie che l’abitarono come i Malatesta, gli Sforza e i Della Rovere.
Rappresenta un modello di architettura militare con il fossato, il ponte levatoio, mura di cinta e torri merlate; ma oltre ad avere una funzione militare su anche una raffinata residenza con ambienti ampi ed affrescati.
Questo aspetto può essere ammirato attraverso una visita guidata al castello, sia all’interno che all’esterno percorrendo il muro di cinta solcato in passato solamente dalle guardie.
Il Castello di Gradara è famoso in quanto viene citato da Dante nel 5° cantico della Divina Commedia, raccontando la tragica morte degli amanti Paolo e Francesca.
E’ un intreccio di storia e leggenda secondo il quale Francesca era la sposa del padrone del castello, un certo Giangiotto famoso per le sue doti militari che lo portavano spesso  per lunghi periodi fuori casa.
La rocca era frequentata anche dal fratello di lui, Paolo, famoso invece per le sue doti amatorie e poco portato alla guerra.
Paolo e Francesca trovarono una passione in comune, la lettura e come si racconta “Galeotto fu il libro e chi lo scrisse”; infatti sembra che i due si lasciarono andare proprio mentre stavano leggendo il passo di un romanzo cavalleresco, in cui la regina Ginevra, sposa di re Artù, veniva baciata dal cavaliere Lancillotto.
Sembra che Giangiotto sia stato avvertito da qualcuno di corte e rientrando prima da una guerra li sorprese in flagranti e sferrò un colpo di spada contro il fratello, Francesca si mise in mezzo con il proprio corpo e con un unico colpo Giangiotto uccise i due amanti.
Inutile dire che durante la visita al castello il momento più atteso è proprio quello della scoperta della camera dove morirono i due, dove si può ammirare ancora il leggio, la botola ed un bellissimo abito.
Dopo l’affascinante scoperta di Gradara, si potrebbe optare per un bel bagno al mare; percorrendo pochi km in direzione nord infatti si arriva al caratteristico borgo di Fiorenzuola di Focara, situato all’interno del Parco naturalistico del San Bartolo che ha una delle spiagge più belle della zona.
E’ possibile raggiungerla solamente a piedi, ma nei mesi estivi è previsto anche un servizio navetta. Sempre in zona si trova anche la spiaggia della Vallugola, molto bella anche questa che offre inoltre la possibilità di mangiare in alcuni ristoranti abbastanza esclusivi, proprio a ridosso del mare.
Restando sempre in zona si trovano altri borghi caratteristici, quasi tutti con una visuale mozzafiato; sto parlando di Castel di Mezzo, Montegridolfo e Mondaino. In quasi tutti è prevista almeno una sagra paesana con prodotti e tradizioni tipiche.
Se fate una visita a Mondaino vi consiglio un posto che amo particolarmente, si chiama ” La Cantinetta del Pellegrino” ed è un’enoteca con dei prodotti veramente fantastici….oltre ai vini eccellenti non potete perdervi i taglieri di affettati e di crostini e inoltre se ci andate d’estate potrete sedervi all’esterno e contemplare il paesaggio mentre mangiate.
La zona è ricca di punti d’interesse, basta trovare un punto d’appoggio e poi l’itinerario potete sceglierlo di giorno in giorno.
Al prossimo week end,
viaggiatrice seriale.

Italia, Sardegna

La Sardegna meno conosciuta: la parte meridionale.

Oggi voglio parlarvi della Sardegna, ma non della Costa Smeralda super conosciuta e super mondana con i prezzi adeguati al tenore di vita che si  respira lì, ma della Sardegna dell’estremo sud.
Sono andata alla scoperta della parte meridionale, infatti sono atterrata su Cagliari (partendo da Ancona con Volotea) e con una macchina a noleggio prenotata già da casa mi sono diretta ad ovest della città, verso la costa che da sulla Spagna per intenderci.
Io come al solito ho fatto una toccata e fuga, sono stata solamente tre giorni ma vi assicuro che con un mare del genere sono riuscita ugualmente a ricaricarmi.
L’acqua è cristallina, poco profonda tanto che occorre camminare per diversi metri prima di immergersi completamente e in quei giorni era anche parecchio calma.

Il mio punto di appoggio è stato a Teulada, un comune sempre nella provincia di Cagliari, scelto proprio per la sua posizione strategica, anche se il paese in sé per sé non offre molto, non è turistico ma il b&b in cui ho pernottato era carino e funzionale e al mattino prevedeva una discreta colazione.
Se volete alloggiare in un posto turistico e attrezzato, a circa un’ora da Teulada si trova Pula, qui troverete ogni tipo di servizio.
Ma iniziamo a parlare di spiagge, tutta la zona è ricca di magnifiche baie, si susseguono una all’altra e all’incirca si equivalgono anche in quanto sono tutte meravigliose.
A pochissimi km da Teulada si trova una spiaggia molto suggestiva e particolare, quella di Is Arenas Biancas così chiamata proprio perché sono presenti delle bellissime e alte dune di sabbia bianche sulle quali però è vietato salire. Questa spiaggia si trova  all’interno di una zona militare, quindi dovrete sorpassare un check point e percorrere qualche altro km prima di vedere il mare. Secondo me questa è imperdibile.
Altra spiaggia da non perdere  e molto conosciuta è quella di Turedda, anche questa parecchio ampia e con un’acqua indescrivibile; qui oltre alla spiaggia libera ci sono anche degli stabilimenti balneari.
Porto Tramatzu è un altro luogo dove fare sicuramente un bagno, come del resto anche la spiaggia di Su Giudeu e quella di Cala Cipolla, più piccina rispetto alle altre.
Il mio consiglio è di spostarsi e vederne almeno due al giorno, perché sono tutte vicinissime e quindi non si perde troppo tempo per gli spostamenti.
Il giorno che ero diretta a Tueredda mi sono fermata solo per un tuffo a Stagno Piscini, una piccola insenatura…ma era come se quell’acqua mi chiamasse e non ho proprio resistito.

Io sono riuscita a vedere tutti queste spiagge in soli due giorni, ma ce ne sono tante altre, quindi se potete restateci almeno una settimana, vi assicuro che non ha niente da invidiare alla Costa Smeralda.
Se avete tempo fate una gita all’isola di San Pietro, dicono tutti essere bellissima. Ci sono poi spiagge per pochi eletti, cioè quelle raggiungibili solo via mare.
Calatevi nella vera atmosfera e tradizione sarda andando a cena in un tipico agriturismo, dove non potrà mancare il porceddu ed il pane carasau.
Come detto precedentemente io ci sono stata a metà luglio, sicuramente ad agosto sarà  molto più affollato ma troverete dei bei parcheggi in cui poter lasciare l’auto. E’ presente anche una convenzione per il prezzo del parcheggio, fatevi dare dal vostro albergo o b&b un foglio che certifica la vostra permanenza in quella struttura e pagherete 3 € al posto di 5 €.
La Sardegna è un’isola magnifica, non vi resta che scoprirla.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: nelle zone paludose è facilissimo vedere i fenicotteri.