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elisa

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Blogger Recognition Award

Ricevere un riconoscimento,grande o piccolo che sia, è sempre motivo di orgoglio,non trovate?
Oggi sono davvero felice perché ho ricevuto la nomination per il Blogger Recognition Award.
Vi starete sicuramente chiedendo di cosa si tratta,vero?
E’ un riconoscimento che ha il fine di promuovere i blog e tutte le persone che vi sono dietro e che ogni giorno impiegano tempo ed energie per aggiornare contenuti sui social.

Questo premio ha delle regole precise da seguire:

– Ringraziare il blogger che vi ha nominato e inserire il link al suo blog
– Scrivere un post per mostrare il proprio premio di riconoscimento
– Raccontare brevemente la nascita del proprio blog
– Dare dei consigli ai nuovi blogger
– Nominare altri 15 blogger si quali si vuole passare questo premio di riconoscimento
– Commentare su blog di chi vi ha nominato e fornirgli il link al tuo articolo (anche sulla pagina FB)

Ringraziamenti
Io devo ringraziare Martina di Trentadue Perle, marchigiana come me, che ha un blog davvero carino, dal quale prendo sempre un sacco di spunti per andare alla scoperta della mia regione (dateci un’occhiata che ne vale assolutamente la pena).
Aggiungiamo ai ringraziamenti Catia di Viaggingiro e Franca di Scuola di viaggio, due blog davvero interessanti dai quali prendere spunto….andate a dare una sbirciatina!

Perché ho aperto il blog
Il mio blog è nato inizialmente come una sorta di diario dove annotavo tutti i luoghi che visitavo,soprattutto per non dimenticarmi nomi o informazioni interessanti.Piano piano poi ho deciso di condividere il tutto con altre persone, magari la mia esperienza poteva essere loro d’aiuto….e così in men che non si dica è nato il Diario di una viaggiatrice seriale.

Consigli
Non scoraggiatevi e non mollate se  non vedete risultati,fatelo per voi stessi e non per dimostrare qualcosa a qualcuno.
Cogliete l’occasione per confrontarvi e conoscere altri blogger.

Nomination
(non ho rispettato le 15 nomination, perdonatemi)

Gloria di Vagabondainside
Paola di Partyepartenze
Marika di My life in Trek
Rosy di Sono in vacanza da una vita
Elisa di Il Miraggio
Ilaria di Travel Lilly
Elisa di Un viaggio infinite emozioni
Ylenia di Valise en un clic
Angelica di Destinazione mondo 20

Sperando vi possa far piacere questa nomination, vi auguro una buona serata.
Alla prossima,

Viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Cascata dell’Alferello immersa nella natura

La mia scoperta del territorio continua.
Oggi vi porto a conoscere un luogo incantato, davvero bello e completamente a contatto con la natura.
Ci troviamo nella regione dell‘Emilia Romagna, in provincia di Forli-Cesena per la precisione e andiamo alla Cascata dell’Alferello.
Il perchè del suo nome è molto semplice, infatti questa meraviglia naturale non è altro che il salto che compie il torrente Alferello.

Cascata dell'Alferello

Cascata dell’Alferello

Come punto di riferimento posso darvi la più conosciuta Bagno di Romagna, arrivati qui la strada è davvero semplice fino al paese di Alfero da dove, seguendo le indicazioni arriverete al parcheggio.
Lasciata l’auto vi aspetta una bella passeggiata di circa 20-25 minuti , relativamente  impegnativa prima di arrivare alla cascata; vi consiglio di portare delle scarpe e di non farla in infradito perchè in certi punti è un pò ripida.
Attraverserete in questo modo il bosco,sarà una camminata piacevole in qualsiasi stagione, ma soprattutto in estate godrete di una bella aria fresca.
La cascata dell’Alferello è davvero bellissima, vi ritroverete ad ammirarla a bocca aperta.
La zona è ottima per una gita fuori porta,con annesso pic-nic, molti infatti la prendono come alternativa al mare.
Le sue acque sono fresche, è possibile fare il bagno nelle vasche naturali con l’acqua bassa, è possibile tuffarsi in certi punti dove il livello dell’acqua sale ed è davvero bellissimo passare sotto il getto diretto della cascata.

Cascata dell'Alferello

Cascata dell’Alferello

Noi avevamo il pranzo al sacco,così dopo aver apprezzato la cascata sotto ogni sfumatura, abbiamo divorato i nostri panini adagiati sulle rocce e ci siamo rilassati in un luogo davvero perfetto.
In piena estate è una meta presa un pò d’assalto, quindi a seconda del mese in cui decidete di andare potreste trovare più o meno gente.
La cascata è anche detta cascata delle Trote per via dell’abbondante quantità di pesci presenti nelle sue acque.

Se fate un gita verso Bagno di Romagna allungate un pò la strada per ammirare con i vostri occhi questo angolo di natura con il suo salto di circa 30 metri.
Come ultimo consiglio vi dico di portarvi dei sandali o delle scarpette da scoglio, gli spostamenti in acqua saranno molto più semplici.
Alla prossima scoperta,
Viaggiatrice Seriale.

Europa, Mondo

Le saline di Aigues-Mortes scoperte a bordo di un trenino

La Camargue è una regione della Francia che mi ha sempre affascinato e per fortuna quest’anno l’ho vista con i miei occhi.
La natura è la vera protagonista in questa zona e i colori sono talmente accesi quasi da sembrare modificati.
I cavalli bianchi pascolano fra l’erba verde in attesa di essere cavalcati, le case hanno le persiane sulle tinte pastello e le saline illuminano gli occhi di rosa.
Dopo aver visitato la carinissima città medievale di Aigues-Mortes, assolutamente da non perdere, io e la mia amica siamo salite di nuovo in macchina per percorrere solo qualche km fino al punto di partenza del giro in trenino alle saline.
Il biglietto ha un costo di 10 € a persona e vi consentirà di partecipare all’escursione in trenino della durata di circa 1 ora alle saline.
A bordo di questo comodo mezzo partirete alla scoperta delle saline, dei fenicotteri e della bellezza della natura.

I colori delle saline di Aigues-Mortes

Vedrete una distesa sterminata rosa, intervallata da chiazze più chiare fino a diventare bianche, il tutto incastonato in una sorta di reticolato verde.

Una vera meraviglia è il profilo in lontananza della città di Aigues-Mortes, della quale si distinguono nitidamente le mura.

Profilo della città di Aiugues-Mortes in lontananza

L’autista del trenino vi farà anche da guida, spiegandovi diverse curiosità legate a questo luogo incantevole.
Ad un centro punto è possibile scendere dal mezzo di locomozione, per salire a piedi su una gigantesca montagna di sale.

La montagna di sale sulla quale è possibile salire

Da lassù vedrete la vastità di quelle vasche rosa e girandovi dalla parte opposta vedrete tutto il sistema di lavoro che trasforma il sale ancora grezzo a prodotto finito da commercializzare.
E’ un’esperienza che vi consiglio assolutamente di fare, il paesaggio toglie davvero il fiato, il cielo azzurro si rispecchia nel rosa dell’acqua e lo stesso vale per le bianche montagne di sale.

Veduta da sopra la montagna di sale

Per gli appassionati di fotografia è una tappa da non perdere.
Durante l’intera visita, la seconda fermata avviene al museo del sale, dove potrete guardare un breve video esplicativo e curiosare fra i vari tipi di sale, dal più grezzo fino ad arrivare a quello più pregiato.
Infondo alla sala troverete anche un piccolo shop dove poter acquistare veramente a km 0 il prodotto finito.
Se non volete fare il giro in trenino, è possibile andare alla scoperta della saline anche in mountain bike, sempre accompagnati da una guida.

Il fantastico trenino

Le saline di Augues-Mortes sono le più grandi del Mediterraneo.
Non ho menzionato i fenicotteri non per dimenticanza, ma perché nel periodo in cui ci sono stata io non c’erano.
Non oso immaginare che spettacolo della natura debba essere questo fantastico posto popolato dagli eleganti uccelli……in ogni stagione le saline hanno il loro perché.
Inseritele nel vostro itinerario e non ve ne pentirete.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice Seriale.

Italia, Marche

Area archeologica di Pesaro: visita alla domus romana dell’Abbondanza

Facciamo un salto indietro nel tempo di più di 2000 anni e teletrasportiamoci ai tempi dei romani.
Roma -la città eterna- secondo me è anche la città meravigliosa,ineguagliabile.
Detto questo però dobbiamo tenere presente che l’Impero Romano era vastissimo e si estendeva in ogni direzione;probabilmente proprio nelle vostre città ci sono dei segni del loro passaggio.
Da me sì, infatti Pesaro nacque con il nome di Pisaurum nel 184 a.c. , a metà strada fra Senagallica (Senigallia) e Ariminum (Rimini) proprio nel passaggio della Via Flaminia, strada che conduceva direttamente a Roma.
La città aveva logicamente la tipica forma di una urbs romana, con il cardo e decumano che si intersecavano creando il foro, l’attuale Piazza del Popolo. Parallele a queste due assi, si svilupparono altre strade,creando così un reticolato,ovvero il cuore della città.
Nel 2004-2005, durante alcuni scavi per la costruzione di un garage, poco lontano dalla piazza venne fatta una grandissima scoperta:una domus romana.

Dopo anni di restauri e lavori, oggi il sito è visitabile e a mio avviso molto suggestivo.
Ci troviamo in Via dell’Abbondanza, chiamata così sin dal passato proprio per la ricchezza dei suoi abitanti.
Anche la Domus Romana apparteneva ad una famiglia agiata, probabilmente ad un ricco commerciante.
Scendendo di circa 4 metri dal livello della strada di oggi, si sono ritrovati resti romani,che nel corso degli anni sono stati ricoperti da un impianto termale, a sua volta ricoperto da alcune tombe che hanno lasciato il posto a pali e capanne con tetti di paglia nel Medioevo ed a un vasaio e al suo laboratorio nel Rinascimento.
Appena entrerete nel complesso,vedrete delle illustrazioni che mostrano proprio la stratificazione nel corso degli anni.
Ma torniamo al periodo romanico e alla domus di Pesaro.
La vostra attenzione sarà subito attratta dai mosaici pavimentali,segno evidente della grande ricchezza della famiglia.

Mosaici pavimentali

Una domus aveva un atrium, ambiente principale della casa attorno al quale si aprivano tutte le stanze, e un peristilium, uno spazio aperto con colonnato,abbellito da alberi da frutto e giochi d’acqua.
Voi durante la visita sarete proprio qui, nel peristilium.
Logicamente non troverete i resti di tutto quello che vi ho descritto ma vedrete solo i mosaici pavimentali, dei resti di alcune colonne e dei resti delle mura perimetrali della casa.
Tre video proiettati vi teletrasporteranno a quell’epoca, durante una tipica mattina nella domus, quando il padrone di casa si alzava e rendeva omaggio agli antenati in una sorta di piccolo templietto, per chiedere protezione per sè e per tutto l’edificio.
Immaginatevi poi di rilassarvi riscaldati da un tiepido sole nel cortile esterno che si affaccia sulle pareti delle stanze color giallo ocra e rosso, affrescate secondo la moda dell’epoca e quindi senza prospettiva.

Plastico dell’edificio originale

Dopo la proiezione dei video avrete del tempo per ammirare i mosaici e delle teche contenenti gli oggetti di varie epoche ritrovati durante gli scavi.
Questo sito rientra fra quelli aderenti alla domenicalmuseo  durante la quale potrete entrare gratuitamente, altrimenti il prezzo del biglietto è di 10 euro, con il quale potrete accedere anche ai Musei Civici e alla casa di Rossini.
Alla prossima scoperta,
Viaggiatrice seriale.

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E’ arrivato il momento di metterci la faccia: questa sono io!

E’ arrivato il momento di metterci la faccia ed uscire allo scoperto:chi ci sarà dietro a questo blog?
Una sola persona:io!
Mi chiamo Elisa e ho 36 anni,vivo a Pesaro e mi definisco “malata di viaggi”.
Si, avete capito bene, per me ogni pretesto è buono per partire e ogni luogo merita una visita,ovunque c’è qualcosa da vedere.
Amo scoprire cose differenti da quelle che di solito vedo, amo la natura e le giornate all’aria aperta ma amo tantissimo anche cimentarmi in attività quasi “estreme” nelle quali per il momento rientrano un lancio con il parapendio, una camminata subacquea, una visita speleologica alle grotte, il volo dell’angelo, un volo in mongolfiera  e uno giornata di sleddog.

Cerco di trasmettere alle altre persone la voglia di scoprire e quindi di viaggiare, cerco con questo blog di raccontare luoghi conosciuti e non,e soprattutto cerco di far capire che oggigiorno è possibile partire anche spendendo poco.
E’ facile farmi un regalo:basta un biglietto, che sia di un volo, del treno o del pullman non fa differenza e la mia reazione è palese:mi si illuminano gli occhi!
Parenti,amici…stresso tutti pur di partire anche se sono molto vicina al viaggio in solitaria:ancora non ne ho mai fatto uno vero, ma ho iniziato con una giornata da sola alla scoperta di qualche città.
Il mio primo viaggio è stato in campeggio con i miei e da lì in poi è stato un crescendo!
Diciamo che il mio viaggio ideale è quello che coniuga visite culturali ad uno splendido mare,ma non mi tiro mai indietro di fronte ad una partenza.
Curiosa di natura, blogger per passione (diciamo che ci provo) e viaggiatrice nel sangue.
Questa sono io:una
Viaggiatrice seriale.

America

Cosa fare in una settimana in Repubblica Dominicana

Spiaggia bianca, mare cristallino e sole cocente…..di solito cerco questi elementi in inverno, quando voglio fuggire dal nostro freddo pungente e invece ho replicato anche in estate questa volta!
Ebbene sì, ho trovato una super offerta con la Level per raggiungere la Repubblica Dominicana e non ci ho pensato due volte.
Durata totale del soggiorno una settimana, con arrivo e partenza dall’aeroporto di Punta Cana.
I taxi hanno dei prezzi davvero molto alti, ma essendo arrivati di notte non avevamo altra scelta.
Abbiamo suddiviso il soggiorno in due parti, la prima metà l’abbiamo trascorsa a Bayahibe e la seconda a Punta Cana.
In entrambe le parti ci sono una miriade di villaggi, non avrete che l’imbarazzo della scelta.
Sono partita un po’ spaventata, di solito sono molto tranquilla ma parlando in generale di questa destinazione con chi ci era già stato, non riscuotevo pareri troppo positivi, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza.
Devo dire che i primi due giorni mi guardavo abbastanza sospettosa in giro, poi per fortuna ho capito la realtà che mi circondava e mi sono sciolta, godendomela alla grande.
Per farla breve vi sconsigliano assolutamente di girare al di fuori dei villaggi e per due come noi, che non amano particolarmente la vita da villaggio era abbastanza problematica la cosa….vi dico solo che ci siamo ritrovati a girare in motorino!
Andiamo in ordine,arrivo in serata a Punta Cana e trasferimento a Bayahibe.
Il secondo giorno ci siamo goduti la vita da villaggio, in effetti ci eravamo fatti un bel viaggetto e per ammortizzare il fuso abbiamo trascorso la giornata fra bagni, tintarella,relax, tuffi in piscina, foto e cocktail.

Playa Dominicus

Il terzo giorno è stato a dir poco spettacolare, abbiamo fatto l’escursione all’isola di Saona, un vero paradiso naturale.
Tutti i resort organizzano vari tipi di escursione, quindi non dovete fare altro che prenotare quella che preferite al massimo un giorno prima e loro si occuperanno di tutto.
A bordo di un catamarano abbiamo raggiunto quest’isola  cosparsa di palme, con la sabbia come borotalco e un’acqua a dir poco cristallina.L’escursione comprendeva anche il pranzo, quindi dopo un po’ di bagni ci siamo avvicinati tutti al buffet preparato dall’equipaggio per gustare un pranzo a base di pollo, pesce, verdura e frutta. Al ritorno invece eravamo con una lancia, abbiamo fatto una sosta alle piscine naturali e poi ritorno al resort verso le 17:00.

Isla Saona

Devo essere sincera nel dirvi che essendo l’escursione più gettonata, l’isola è piuttosto popolata,ma non potete perdervela per nulla al mondo.
Il terzo giorno dovevamo spostarci verso Punta Cana, così abbiamo optato per un’escursione che si effettuava là, usufruendo del transfer dell’escursione per raggiungere la nostra meta successiva.
L’escursione comprendeva 3 attività in una: siamo stati divisi in 3 macro gruppi e a turno ogni gruppo ne effettuava una, fino a praticarle tutte.
Noi abbiamo iniziato con un bel giro in lancia.
Avete presente quelle barchette tipiche dei film di 007, sulle quali lui fugge o insegue il nemico?!Ecco, eravamo proprio noi a guidarle,seguendo una sorta di pista in acqua. Ad un certo punto le guide ci hanno dato l’ok per cambiare il pilota e siamo ripartiti.Inizialmente me la facevo un po’ sotto per essere sinceri, poi mi sono proprio divertita.Quando si è alla guida l’adrenalina sale di brutto.
La seconda attività è stato lo scuba, con una cintura con i pesi e una maschera collegata a delle bombole di ossigeno, ci siamo calati a circa 4 metri di profondità per ammirare il mondo sommerso. Fa sempre un certo effetto a chi non pratica sub, ma è un’attività sicura, adatta anche ai bambini.
Per finire poi abbiamo fatto del semplice snorkeling, ammirando il tutto dal pelo dell’acqua.
Non volendo il nostro nuovo alloggio era proprio dietro al luogo dell’attività, così in men che non si dica avevamo già fatto il nuovo check in.
Questa volta non eravamo in un resort all inclusive, ma in un villaggetto con la sola colazione, per questo a cena siamo usciti e ci siamo gustati della buonissima carne alla brace.
Quarto giorno in un luogo diverso, dopo aver fatto un giro di perlustrazione sulla spiaggia e aver consumato la colazione a bordo piscina – una piscina carinissima, me ne sono innamorata- siamo usciti e abbiamo noleggiato un motorino.

Con tutte le accortezze del caso e muovendosi sempre rispettando le regole del posto, vi consiglio di fare come noi e muovervi autonomamente, restando nella zona abbastanza turistica.
A bordo del nostro bolidino, dopo circa 30 km in direzione nord, abbiamo raggiunto Playa Macao.
Completamente diversa dalle precedenti, questa spiaggia ha la sabbia color oro, un sacco di palme e il mare agitato, non a caso abbiamo trovato anche una scuola di surf.

Scuola di surf a Playa Macao

Non è un luogo troppo turistico, ma frequentato molto dai locali che amano posizionarsi all’ombra degli alberi e consumare dell’ottimo pesce ordinandolo dai chioschi e ristorantini al di là della strada.

Playa Macao

Logicamente ci siamo adeguati anche noi e dopo una bella passeggiata e qualche foto abbiamo deciso di pranzare, con del pesce logicamente.
Il giorno successivo il tempo non era bellissimo, così abbiamo deciso di optare per l’escursione in buggy: esperienza davvero divertente.

Escursione in buggy

Si tratta di una macchinina dalle grandi ruote, praticamente senza carrozzeria, adatta per i percorsi sterrati. Sempre con un’escursione organizzata abbiamo raggiunto il punto di partenza e l’avventura è iniziata. Ci siamo subito ricoperti di fango, ma è anche questo parte del divertimento. Il giro prevede delle soste fra cui la visita ad un cenote dove è possibile fare un bel bagno nelle acque gelide. Anche qui si effettua il cambio pilota e vi posso garantire che mi sono divertita come una pazza.
Il penultimo giorno è stato davvero bello,sempre a bordo del nostro motorino e in seguito a bordo di un taxi (perché non è consentito entrare in motorino)abbiamo raggiunto Playa Juanillo.
E’ considerata una delle spiagge più belle al mondo e non stento a crederci.

Playa Juanillo

Sabbia bianca e soffice come il borotalco,acqua azzurro-verde e le immancabili palme.Purtroppo in estate l’acqua è più calda e per questo motivo si depositano sulla battigia le alghe, ma non è una situazione invivibile, basta andare un po’ più al largo e il problema è risolto.
La spiaggia ha diverse aree attrezzate con lettini e ombrelloni (non economiche purtroppo), zone di spiaggia libera e baretti.
A questo luogo è legata una carinissima leggenda.
I giorni sono davvero volati, così siamo arrivati all’ultimo giorno, ma avendo il volo alla sera dopo cena, ce lo siamo goduto tutto.
Come il primo giorno, abbiamo concluso la vacanza gustandoci una giornata di relax in villaggio fra spiaggia, lettino e piscina.
La Repubblica Dominicana non mi aveva mai attratto particolarmente, la collegavo esclusivamente ad una vacanza da villaggio e invece mi ha sorpreso e mi è piaciuta davvero tanto, così tanto che ci tornerei volentieri per andare alla scoperta della parte nord dell’isola.
Un piccolo neo negativo invece sono i prezzi, è molto più cara rispetto ad altri paesi caraibici:una  cena fuori costa praticamente come in Italia.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

America, Mondo

La leggenda sulla nascita di Playa Juanillo

Una leggenda direttamente dai Caraibi la volete ?!?
Bene, allora vi racconterò come nacque Playa Juanillo……
Si narra che, molti anni fa, dopo una forte tempesta, una sirena incontrò una nave senza direzione, occupata da un solo marinaio : Little John, un uomo duro, alto,forte e bello con barba e capelli rossi.
La sirena con le sue canzoni lo guidò fino a questa spiaggia dove incontrò un villaggio Taino; gli abitanti del villaggio lo accolsero a braccia aperte.

L’amore che Little Jonh provava per la sirena era così forte che decise di non ripartire e di stabilirsi in questa spiaggia.
La gente del villaggio non parlava inglese, ma Little John era così grato a tutti gli abitanti che sentiva il bisogno di comunicare con loro, così propose: “Potete chiamarmi Juanillo“.
Juanillo divenne molto famoso nel villaggio, aprì un ristorante dove tutti andavano a mangiare e soprattutto a far festa.
Dopo questo enorme successo, il capo del villaggio battezzò l’intera spiaggia Juanillo.
Detto questo vi garantisco che Playa Juanillo è una vera meraviglia,assolutamente da visitare.

Alla prossima leggenda,
Viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Escursione in canoa al lago di Ridracoli

Una bella giornata a contatto con la natura,un po’ di sano movimento e l’assenza totale di connessione internet e rete telefonica.
Se è questo che cercate, dovete replicare la mia giornata di sabato scorso alla Diga di Ridracoli: siamo in provincia di Forlì-Cesena.
Il paesaggio è meraviglioso ed è possibile visitare il lago anche con un’escursione in battello, ma io ho optato per la versione dinamica e cioè con un bel giro in canoa.
Il costo totale è di 15 euro a persona per un’escursione di circa due ore nel lago, dopo la quale avrete tutto il tempo a vostra disposizione per riposarvi,scattare fotografie o visitare il museo dell’acqua (l’ingresso è compreso nel biglietto).
Per partecipare al giro in canoa è necessario prenotare  (nella pagina facebook potete trovare i numeri utili) in anticipo e le escursioni vengono effettuate da maggio a metà agosto.
Munitevi di costume,crema solare,cappellino,scarpette da scoglio e fotocamera e siete pronti per l’avventura.

Il punto di incontro è sempre all’entrata in basso dove si lasciano le auto, possibilmente almeno una mezzoretta prima della partenza del giro, poi raggiungerete il punto più alto della diga a bordo di una navetta, percorrerete tutta la diga, le due gallerie successive e a questo punto inizierete ad intravedere diverse pagaie,segno che siete arrivati a destinazione.
Non è possibile uscire nel lago in autonomia, ma il gruppo sarà sempre accompagnato da una guida che illustrerà le bellezze e le peculiarità del territorio in base alla stagione.
Saliti sulla canoa (da due), ci abbiamo impiegato non più di cinque minuti per capire bene i movimenti e ci siamo completamente abbandonati al cospetto della natura.

Immaginatevi un silenzio disarmante, rotto solo dal rumore degli uccelli,una natura rigogliosa, le canoe che tagliano la superficie colore verde acqua del lago e niente altro.
Davvero una bellissima esperienza che consiglio di fare a tutti, grandi e piccini.
Il lago poi offre anche altro, il già citato giro in battello, dei percorsi trekking per raggiungere il rifugio in cui gustare succulenti piatti (sempre previa prenotazione) ed escursioni in notturna per ammirare le stelle.
Qualunque opzione scegliate, godetevi il lago.
Alla prossima escursione,
Viaggiatrice seriale.

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La mia esperienza con Level: voli low cost per lunghe tratte

Non sono solita scrivere in merito alle compagnie aeree, ma questa volta farò un’eccezione.
La scorsa settimana infatti ho volato con la neo-nata Level e le  mie aspettative sono state più che soddisfatte.
La compagnia ha iniziato ad operare solamente a Giungo e si è aggiunta al gruppo formato da Iberia, British Airwais, Vueling e Aer Lingus con delle tariffe low-cost anche per le lunghe tratte.
Mi sono accaparrata un volo davvero conveniente per raggiungere la Repubblica Dominicana e non ho resistito!

Partita da Barcellona (la Level opera solo da questo aeroporto per ora) ho raggiunto Punta Cana dopo circa 9 ore di un volo davvero piacevoli.
L’aereo è nuovo, la scelta dei film è davvero vasta e il personale è super gentile.
Io ho acquistato un biglietto low cost che non prevedeva il bagaglio in stiva e i pasti a bordo…..praticamente è come volare con un low-cost a breve raggio.

Ho optato per questa scelta perchè solitamente non mangio molto dei pasti che vengono serviti a bordo e viaggio quasi sempre a mano con il mio inseparabile zainone.
Una combinazione perfetta per le mie abitudini! 🙂
E scegliendo questa tariffa ho risparmiato davvero parecchio.
Logicamente sono acquistabili anche biglietti con bagaglio in stiva e pasti inclusi,oppure se proprio vi viene fame o non avete fatto in tempo ad organizzarvi,potete sempre acquistare qualcosa a bordo.
L’unico consiglio che mi sento di darvi è quello di portarvi una coperta e degli auricolari perchè logicamente anche questi non sono inclusi e a mio avviso sono proprio necessari.
Mi sono trovata così bene che ne approfitterò per raggiungere un’altra destinazione servita da Level.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Mondo

Siate viaggiatori collaborativi e non fate perdere tempo

Per viaggiare bisogna saper stare al mondo!
Scusate ma anche durante questo viaggio ho assistito a scene indecenti.
Per viaggiare bisogna avere la mente aperta, è un dato di fatto.
Bisogna essere pratici e collaborativi,soprattutto di questi tempi.
E’ più che giusto che i controlli di sicurezza aumentino, considerando le notizie che sentiamo tutti i giorni.
Quindi rispettate quelle poche regole e non fate perdere tempo.
Semplicemente se vi viene chiesto di imbarcare la valigia anche se avete un bagaglio a mano, imbarcatela e non fate storie.
Se vi viene chiesto di togliere le scarpe ai controlli, fatelo senza brontolare oltre.
Se venite fermati ai controlli e dovete attendere 5 minuti che vi facciano il tampone, passando una sottile striscia di carta sui vostri vestiti e all’interno dei vostri bagagli, facilitate le operazioni senza dare in escandescenza.
Queste sono alcune delle cose più comuni che potrebbero succedervi:in quest’ultimo viaggio io le ho fatte tutte e non sono affatto impazzita.
Viaggiare presuppone il rispetto di determinate regole, necessita una grande capacità di adattamento, collaborazione e cooperazione.
Ogni giorno nel mondo transitano migliaia di voli e tutto quello che ci viene richiesto è necessario.
Siate viaggiatori del mondo, mi rivolgo soprattutto ai miei connazionali – mi costa molto additare proprio il “mio gruppo” , ma guarda caso gli italiani vogliono sempre fare di testa loro….. se non potete o non ci riuscite, evitate di viaggiare.
Scusate lo sfogo, ho scritto tutto di getto perché avevo veramente bisogno di farlo….ritardo della partenza del volo per colpa di un italiano che non voleva assolutamente imbarcare il suo bagaglio perché a suo dire costava 4 mila euro, ha insultato hostess e comandante, a quest’ultimo si è avvicinato un po’ troppo faccia a faccia per sottolineare la frase “non sapete chi sono io” e tanto ancora, finché la polizia non l’ha costretto a lasciare l’aereo…..tutto questo è costato un ritardo di mezz’ora a tutti gli altri viaggiatori,vi sembra giusto?
Viaggiatrice seriale