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elisa

Feste e Sagre in Italia, Italia, Marche

Volo in mongolfiera!

Oggi non vi parlerò di un weekend da poter fare quando ne avete voglia, oggi parliamo di un’occasione unica con una data precisa, da prendere letteralmente “al volo”.
Volete galleggiare nell’aria?!Se non soffrite di vertigini potrete volare a mille metri di altezza, sollevati da un pallone colorato pieno d’aria, da dove poter scattare immagini irripetibili.
Sto parlando di un volo in mongolfiera!!
A Porto San Giorgio, in provincia di Fermo infatti, si terrà L’Euro Balloons Festival con 10 mongolfiere che arriveranno da mezza Europa e si metteranno a disposizione della gente e degli appassionati.
Il cielo si tingerà di mille colori e il clou sarà il 31 ottobre, nella notte di Halloween quando le mongolfiere si alzeranno in cielo verso le 21:30, illuminate!

E’ un’occasione rara, sia per chi vuole provare l’ebbrezza di un volo, sia per chi vuole solamente godersi lo spettacolo.
Il costo dovrebbe aggirarsi intorno ai  150 euro e il punto di decollo sarà all’aviosuperficie di Montegiorgio, mentre il punto di atterraggio non si sa….ci si lascia trasportare dal vento e tutto dipende da lui!!! 🙂
Quindi, se anche voi avete sognato leggendo il libro :” Il giro del mondo in ottanta giorni” di Jules Verne, non vi resta che recarvi nel fermano e restare con il naso all’insù.
La manifestazione avrà luogo dal 26 ottobre al 3 novembre a Porto San Giorgio e per gli amanti del gusto ci sarà anche l’apertura della “Città dei Sapori”. I più piccini inoltre potranno partecipare alla Festa delle Zucche in occasione di Halloween.
Insomma, non mi resta che augurarvi buon volo…o buona visione!
Viaggiatrice seriale.

Asia, Europa

Istanbul: cosa non perdere in un fine settimana

“E’ ormai tramontata l’epoca in cui i viaggiatori arrivavano a Istanbul sull’Orient Express e uscivano dalla stazione neomoresca di Sirkeci trovandosi di fronte le rive del Corno d’Oro. Per ben tre volte nel corso della storia l’illustre Costantinopoli ha cambiato nome, destino e volto. Questa città tentacolare, dal passato costellato di ricordi, continua ad essere un ponte fra le culture, la città dai mille tesori, la tentazione d’Oriente”
Così iniziava la mia guida della meravigliosa città di Istanbul.
Devo premettere che un week end non basta, ma sempre meglio di niente.
Io ho volato da Bologna con la Pegasus Airlines e l’hotel come sempre l’avevo già prenotato da casa.
Ma non mi soffermo oltre, dato che questa capitale offre tantissime bellezze ineguagliabili.
L’odore che sentirete nell’aria vi accompagnerà per tutto il soggiorno, sarà un ricordo indelebile nella vostra memoria, insieme al richiamo alla preghiera del Muezzin che vi sveglierà tutte le mattine  (vi avverto fin da ora, per non farvi passare quello che è successo a me, la prima mattina infatti completamente in dormiveglia non riuscivo a realizzare che cosa potesse essere).
La primavera e l’autunno sono le stagioni più indicate per fare questa visita.
Indubbiamente è il regno delle moschee, quindi è il caso di arrivare informati e soprattutto di rispettare le tradizioni del posto: in genere sono aperte dalle 8:00 alle 18:00, tranne durante la preghiera, i turchi sono tolleranti e l’accesso è libero ma dovete togliervi le scarpe, coprirvi braccia gambe e testa, non disturbare le persone che stanno pregando e non oltrepassare le  barriere che separano i visitatori dai fedeli.
In linea generale le moschee presentano tutte gli stessi elementi fondamentali: la sagoma è massiccia a causa delle numerose cupole, prima di entrare si trova la fontana delle abluzioni dove i fedeli musulmani sono tenuti a lavarsi mani, piedi, viso e collo; all’interno di ogni moschea si trova il miharab, una nicchia che ha la funzione di indicare ai fedeli la direzione della Mecca, la cui forma viene spesso riprodotta nei tappeti da preghiera e per ultimo, ma non per questo meno importante, c’è il minareto- o meglio i minareti-
Aya Sofya ha sicuramente qualcosa in più delle altre, racchiude in se secoli di storia e di cambiamenti in quanto nacque nel 537 come Basilica, gioiello delle cristianità, ma venne in seguito trasformata in moschea ed infine sconsacrata e trasformata in museo. Al suo interno infatti, vengono all’occhio anche dei meno esperti simboli collegati ad entrambe le religioni, ma lo stupore principale si ha ammirando l’enorme cupola di 31 metri che sovrasta la navata principale.
La vostra attenzione sarà attratta inoltre da magnifici mosaici.
Passiamo adesso ad un vero e proprio capolavoro, il simbolo della città di Istanbul: Sultanahmet Camii ossia la moschea blu. Prende il nome dalle 21.043 piastrelle di ceramica turchese inserite nelle pareti e nella cupola ed è il risultato di un’accurata ricerca estetica, composta da una cascata di cupole che salgono verso il cielo e circondata da ben sei  minareti.

Una storia popolare narra che questi ultimi siano il frutto di un fraintendimento: il sultano Ahmed I, con le sue manie di grandezza, voleva superare la bellezza delle moschee già esistenti, quindi per differenziarsi decise di fare i minareti in oro (ALTIN) ma l’architetto capì ALTI (6) e fu così che la moschea ebbe sei minareti, un privilegio riservato solo alla Ka’Ba.

Intervallate le visite con delle passeggiate, l’ambiente e l’aria che si respira sono fantastici. Assaporate l’immancabile tè e ricordatevi che Istanbul è la patria dei melograni, per strada troverete carretti ambulanti dove vi faranno spremute di melograno. All’ora del tramonto tutto assume un’atmosfera magica.
Logicamente non possono mancare i bazar ricchi di artigianato locale, dal cuoio alla ceramica, dai gioielli ai tappeti…anche se viaggiate con il bagaglio a mano e non è vostra intenzione far shopping, non potete esimervi dal fare almeno un piccolo giro: Kapalicarsi (Il Gran Bazar) è una parte importante da vedere, è un vero e proprio labirinto coperto con circa 4000 negozi. Se invece volete fare acquisti, ricordate sempre la regola della contrattazione: mai cedere alla prima cifra che vi viene richiesta.

Adesso per un momento chiudete gli occhi e aprite le narici…anche solo con l’immaginazione riuscirete a sentire innumerevoli odori di spezie! Che meraviglia!

Logicamente Istanbul ha anche una parte più moderna, priva di grandi monumenti, ma altrettanto bella da visitare.
Per gli spostamenti da una parte all’altra vi consiglio i tram in quanto la via percorribile è solamente una e quasi sempre il traffico la fa da padrone, quindi in taxi potreste perdere parecchio tempo.
Galata è un’antica colonia genovese e anche se la salita è un po’ faticosa, sarà veramente bellissimo passeggiare fra i vecchi caravanserragli e le vie commerciali divise per settore…. non potete perdere la bottega con tutti gli strumenti musicali turchi e la Galata Kulesi, una torre cilindrica, unica testimonianza della cinta muraria: salite fino in cima e avrete uno scenario mozzafiato!
Ritornando alla parte storica, dovete assolutamente visitare Topkapi Saray, la residenza dei sultani ottomani che si compone di una serie di cortili e giardini. Un’ala interessante è quella che ospita l’Harem (biglietto a parte) con sontuosi rivestimenti di maiolica.

La mia parte preferita è stata quella delle terrazze disseminate di giardini, vasche e chioschi. E’ un luogo incantevole.
Suggestiva e diversa dalle cose già viste in precedenza è la cisterna-Basilica (Yerebatan Sarayi), un’antica cisterna bizantina che sembra un vero e proprio palazzo sommerso. Si visita passeggiando su delle passerelle appena sopra il livello dell’acqua, la luce è soffusa e le 336 colonne che si innalzano attorno a voi rendono il tutto molto affascinante.

All’interno c’è anche un bar, quindi volendo potete prolungare la visita sorseggiando qualcosa.
Per completare il vostro soggiorno a Istanbul, una gita in battello lungo il Bosforo sarebbe perfetta, potrete ammirare così i pittoreschi villaggi dei pescatori.
Per quanto riguarda il cibo, se vi piace il kebab andate a nozze, comunque la cucina non è poi male e poi c’è sempre il rito del caffè o del tè turco.

Un vecchio detto da noi recita così :” fumare come un turco” ed un motivo ci sarà di sicuro! Il divieto di fumare nei ristoranti e nei bar è arrivato anche qui, ma non sarebbe un soggiorno completo senza fumare un narghilè alla rosa o alla mela.
C’è veramente tanto altro da fare e da vedere in questa fantastica città, questo è solo un piccolo assaggio di quello che vi attende nella città per metà europea e per metà asiatica!
Io ne sono rimasta completamente ed assolutamente stregata…spero faccia lo stesso effetto anche a voi!
Al prossimo weekend,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: se riuscite concedetevi del tempo in un hammam
P.P.S.: nella cisterna-Basilica vennero girate delle scene di un James Bond e fu anche citata nel libro “Inferno” di Dan Brown.

Italia, Umbria

Cascata delle Marmore

Ciao viaggiatori, vi è venuta voglia di trascorrere un week end adrenalinico all’insegna dell’avventura, ma allo stesso tempo avete voglia di rilassarvi?!Ho la soluzione per voi.
Dobbiamo andare in Umbria, in provincia di Terni per ammirare una cascata tra le più alte d’Europa: La Cascata delle Marmore, situata quasi alla fine della Valnerina, la lunga valle scavata dal fiume Nera.
Il nome della cascata deriva dai sali di calcio presenti sulle rocce che sono simili a marmo bianco. Le opere ingegneristiche e la natura che la circonda hanno sempre richiamato un gran numero di turisti e visitatori, tanto da spingere alla creazione di luoghi d’osservazione sicuri e stabili; l’accesso ai punti migliori avviene tramite il pagamento di un biglietto d’ingresso.
Le acque della cascata sono sfruttate maggiormente per la produzione di energia elettrica, quindi la cascata vera e propria non è continuamente funzionante, ma per permettere la visione a tutti, in orari e periodi definiti, la cascata viene aperta con la massima portata; questi orari vengono poi prolungati in occasione di giorni festivi.
Come qualsiasi altro luogo degno di nota, anche la Cascata delle Marmore ha il suo lato più romantico, legato ad una leggenda secondo la quale una ninfa di nome Nera si innamorò di un bel pastore: Velino. Giunone però era gelosa di questo amore e la trasformò in un fiume, che prese appunto il nome di Nera. Velino, per non perdere la sua amata, si gettò a capofitto dalla rupe di Marmore. Questo salto, destinato a ripetersi per l’eternità, si replica nella cascata delle Marmore.

Ma se non sbaglio, vi avevo promesso un week end adrenalinico, tranquilli, non mi sono dimenticata!! Questo magnifico ambiente offre la possibilità di praticare sport strettamente legati all’acqua: sto parlando di rafting, Hydrospeed e canyoning. Affidatevi alla bravura e all’esperienza di Rafting Marmore, raggiungerete la loro base nautica di Arrone e lì verrete accolti e vi verrà fornita l’attrezzatura completa insieme a tutti gli accorgimenti.
Prima di partire infatti, ci sarà una fase dedicata a tutte le spiegazioni… non solo teorica ma anche pratica.
Se siete temerari e bravi nuotatori non c’è problema, ma ci sono attività soft anche per i più paurosi, quindi tutti potranno avvicinarsi a questi sport.
Il rafting consiste nella discesa del fiume a bordo di un gommone da sei persone più l’istruttore….ma sarete voi in prima persona a “manovrare” e a dare la giusta spinta per fare la discesa nel migliore dei modi. La fatica si farà sentire. ma vi assicuro che la soddisfazione e l’adrenalina a fine percorso vi ripagheranno alla grande. Tra la parte teorica, i trasferimenti, la discesa e la doccia finale calcolate circa 2,30 ore.
Un’altra attività è quella dell’hydrospeed che consiste in un modo nuovo per scendere la corrente, indossando la muta, salvagente, casco e pinne da subacqueo e logicamente non può mancare l’hydrospeed, una specie di piccolo “bob” in plastica galleggiante da tenere ben saldo con le mani, che consente di flottare con sicurezza nelle rapide. Non dovrete aver paura di cadere in acqua… perché siete già dentro l’acqua!!! 🙂 Tra le varie condizioni per poterlo praticare, ci sono l’ottima capacità di nuotare e una buona salute.
Il canyining o torrentismo invece, consiste nel calarsi all’interno delle rocce con le corde, scivolando nei toboga e tuffandosi nelle pozze….tutto accompagnati da personale abilitato e da una guida alpina specialista in torrentismo.
Questo sport vi darà la possibilità di ammirare da vicino la millenaria azione erosiva che ha creato canyon e gole davvero fantastici, Direi che qualche spunto adrenalinico ve l’ho dato, no??!!
Se volete trascorrere tutto il week end  senza nessun tipo di confort, in zona ci sono anche campeggi dove poter pernottare, altrimenti, fossi in voi, dopo tutte le energie spese andrei a rifugiarmi in un bell’agriturismo, gustando i piatti tipici della tradizione e trascorrendo il restante del tempo con molta più calma, rilassandovi davanti ad un libro o facendo qualche camminata/passeggiata a cavallo. Tutta la zona offre molto!!!
Insomma non vi resta che partire per andare a sentire con le vostre orecchie il rimbombo del salto dell’acqua!!
Al prossimo weekend,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Piemonte

Torino: cosa fare nella prima capitale d’Italia

Ciao viaggiatori, se volete visitare una bella ed affascinante città italiana e avete a disposizione giusto un weekend, io vi consiglio Torino.
Stiamo parlando della I capitale d’Italia e come tale, è ricca di poli universitari, artistici,turistici,culturali e scientifici.
Pullula di bellezze e di edifici che meritano una visita anche più approfondita, ma per rimanere nell’arco di tre giorni, mi limiterò ai monumenti più conosciuti, quelli da non perdere assolutamente.
Se diciamo Torino, la prima cosa che ci viene in mente è la Mole Antonelliana, non a caso è il simbolo della città; venne costruita interamente in muratura, ma la sua guglia, dopo essere stata travolta da un uragano, venne costruita con una struttura metallica e rivestita poi in pietra. Al suo interno è presente un ascensore che permette di raggiungere la terrazza panoramica dalla quale si ha una suggestiva vista di tutta la città.
Dal 2000 inoltre ospita il Museo Nazionale del Cinema, ricco di cimeli…..imperdibile per i cinefili!

Mole Antonelliana

Il duomo della città è un altro elemento imperdibile. la sua facciata in marmo bianco, all’epoca della sua costruzione costituiva un’anomalia, visto il dominio del mattone rosso. Nel XVII secolo fu aggiunta la cappella della Sacra Sindone, rivestita di muri neri; essa è dedicata alla reliquia considerata il sudario in cui fu avvolto il corpo di Gesù. L’ostensione della Sacra Sindone è un evento eccezionale, veramente emozionante che richiama un afflusso immenso di visitatori.
Proprio perché la maggior parte delle persone che visita il duomo non ha la possibilità di vederla, nella prima cappella a sinistra è esposta una copia fotografica in dimensioni reali.
Altro “must” è il Palazzo Reale, in stile barocco che fu la reggia dei Savoia, con i suoi maestosi arredamenti, l’armeria reale ed i giardini reali.
Torino venne considerata la capitale italiana del Liberty, e passeggiando per il centro storico si possono ammirare edifici che lo dimostrano; un’altra caratteristica della città piemontese, sono i portici che si sviluppano per oltre 18 km.
Piazza San Carlo, al centro della quale svetta il monumento equestre di Carlo Filiberto, è stata il centro della vita politica torinese; nei suoi numerosi caffè, infatti, si riunivano personaggi della famiglia reale, nobili e scrittori.
Se volete sentirvi personaggi importanti, approfittatene anche voi per prendere un caffè e ammirare i bellissimi locali.
Se volete passare dall’epoca dei caffè letterari all’antico Egitto invece, non vi resta che andare al Museo Egizio che, per il valore dei reperti è considerato il più importante del mondo dopo quello del Cairo.
Imperdibile a mio avviso, la tomba con il corredo dei coniugi Kha e Merit.
Torino offre tanto altro, come Palazzo Madama, la Basilica di Superga e la Palazzina di caccia di Stupinigi.
Dopo tutta la fatica fatta per visitare Torino, avrete una bella ricompensa, fornita dalla sua ottima cucina.
Potrete soddisfare il vostro palato con ottimi piatti tipici, come gli agnolotti ripieni di carne, la bagna cauda…. e per finire i prelibati dolci, prima fra tutti la cioccolata e in particolar modo la gianduia che nacque proprio qui…..vi consiglio di farne una bella scorta prima di ritornare a casa!!! 🙂
Se la sera avete ancora energie potete partire già dall’ora dell’aperitivo….troverete gente riversa nei caffè e nelle vinerie a gustare qualche stuzzichino ascoltando musica dal vivo.
La zona consigliata per chi cerca la vera movida è quella dei Murazzi, se invece preferite qualcosa di più soft, controllate gli spettacoli a teatro, la scelta è sempre ampia.
Come detto in precedenza, queste sono cose che riuscite a fare in un weekend, altrimenti se vi fermate di più, avrete modo di approfondire il tutto.
Al prossimo weekend,
Viaggiatrice seriale.

P.S.:Via Garibaldi è la strada più lunga d’Europa….siete allenati??!!

Asia

Una settimana in Cina!

Ciao amici, è arrivato il momento di andare oltre al weekend, è ora di affrontare un viaggio più impegnativo: UNA SETTIMANA IN CINA!
Obiettivamente il tempo è davvero poco, ma vi assicuro che è sufficiente per assaporare il paese e le sue attrazioni principali.
E’ difficile darvi troppi dettagli, il racconto sarebbe troppo lungo e potrebbe risultare noioso, quindi mi limiterò a darvi le informazioni principali.
Sono partita da Milano e dopo poco più di 10 ore di volo sono atterrata a  Beijing (Pechino) volando con Air China.
Avendo a disposizione metà giornata, dopo aver fatto il check-in in hotel  non ho perso tempo e sono andata alla scoperta della città vecchia su uno strano mezzo di trasporto:il risciò!

In questo modo ho potuto ammirare da vicino gli Hudong, ossia i più antichi quartieri della città, assaporando uno scorcio di vita quotidiana dei pechinesi.Il tour si è svolto tra i piccoli vicoli della città vecchia, fino a costeggiare il fiume, sulle sponde del quale sono nati tantissimi locali frequentati soprattutto la sera.
Dal clima del passato ho fatto un balzo di migliaia di anni fino ad arrivare davanti allo Stadio Nazionale di Pechino, situato nel Parco Olimpico di Pechino, che con la sua forma particolare, grazie alla quale viene soprannominato Nido d’uccello, ha ospitato le cerimonie di apertura e di chiusura e alcune gare di diverse discipline dei Giochi della XXIX olimpiade.Proprio di fronte si può ammirare il Cubo d’Acqua,così chiamato perché assomiglia ad un’enorme goccia d’acqua, ossia la piscina nella quale si sono sfidati atleti di tutto il mondo.

Vi consiglio la visita in orari serali, così da poter ammirare la maestosità dell’edificio, magari da una terrazza degli hotel/ristoranti vicini.
Il giorno successivo è stato interamente dedicato alla visita della parte storica della città, iniziando dalla Piazza Tienanmen con il Mausoleo di Mao, un tempo cancello della “Città Proibita“.

Qui ventiquattro imperatori cinesi trascorsero la loro esistenza tra guerre ed intrighi, imperatrici e concubine. La città Proibita è il palazzo imperiale meglio conservato della Cina e rappresenta l’essenza e il culmine dell’architettura cinese tradizionale. E’ difficile spiegare a parole le sensazioni provate al suo interno!

Nel pomeriggio invece ho visitato il Tempio del Cielo, un complesso di edifici taoisti che fu costruito originariamente nel 1420, ed era un luogo sacro in cui gli Imperatori Ming e Qing officiavano il culto del Cielo tre volte l’anno.

Dopo essermi immersa completamente nel passato, per ritornare ai giorni nostri, la sera sono andata al The Place, una strada coperta da un enorme schermo led.
Ed ecco arrivato il giorno che attendevo con ansia, la visita ad una delle sette meraviglie del mondo, l’unica opera creata dall’uomo visibile dalla Luna: La Grande Muraglia!
E’ definita anche “muro dei 10.000 Li” ed è una delle più grandi opere di ingegneria della storia dell’umanità; la sua realizzazione risale a 2.500 anni fa ed è rimasta per secoli il simbolo dell’impenetrabilità della Cina.

Percorrendo anche solo un piccolo tratto del grande muro, ovunque vi giriate troverete km e km di muraglia a perdita d’occhio…è una sensazione difficile da spiegare!
Il pomeriggio invece si potrebbe trascorrere aggirandosi nel centro di Pechino, facendo shopping in uno dei tanti moll o percorrendo le viette strette intrise di qualsiasi tipo di odore…fino ad arrivare alle bancarelle di insetti: dagli scorpioni, alle cavallette,dalle larve a piccoli pesci, dove i più coraggiosi possono assaggiare  queste “prelibatezze” fritte!

Dovendo ottimizzare al meglio i tempi, il giorno successivo ho preso un volo interno per arrivare a Xi’an e visitare il suo celeberrimo Esercito di Terracotta, formato da 8.000 guerrieri (anche se il numero non è esatto visto che ci sono ancora scavi in atto) vestiti con corazze in pietra e dotati di armi per sorvegliare la tomba del primo imperatore cinese Qin Shi Huang.
Non si trova una statua uguale ad un’altra, tutte si differenziano anche per un minimo particolare e ne sono state riportate alla  luce solo alcune. Vi consiglio di prendervi una guida locale che vi possa spiegare nei minimi dettagli tutta la magnifica storia celata dietro questo esercito, io ne sono rimasta completamente affascinata

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Questa forse è stata la giornata più impegnativa, perché dopo la visita sono tornata di nuovo in aeroporto e mi sono imbarcata alla volta di Shanghai.
Bhe che dire, arrivare in piena notte a Shanghai ha tutto il suo fascino, già dall’aereo si possono ammirare gli enormi grattacieli illuminati…uno spettacolo unico!
Il mio consiglio è quello di pernottare in un hotel all’interno di un grattacielo, in modo tale che la vista dalla vostra finestra lasci senza fiato, sia di giorno che di notte.

Il giorno successivo ho fatto un’escursione nella parte più antica della città e ho visitato i Giardini di Yuyuan situati nel quartiere più vivace della città, che con i loro due ettari di superficie regalano scorci unici, laghetti colmi di pesci rossi, ponti, sculture… si respira una sensazione di quiete e pace assoluta.

Dopo pranzo ho vagato ancora nella parte vecchia della città, andando a scovare negozietti tipici e vicoli meno trafficati.
Il giorno seguente è stato suddiviso in una parte moderna ed in una storica; al mattino ho fatto un tour della città per ammirare le architetture all’avanguardia nello scenario di Pudong ed  una visita panoramica dell’Expo, in seguito ho potuto ammirare il Tempio del Buddha di Giada che è uno fra i pochissimi monasteri buddhisti di Shanghai ad essere ancora adibiti a culto.
Non lasciatevi intimorire dalla grandezza delle strade e dall’altezza dei palazzi che vi fanno sentire delle formichine, Shanghai è tranquillamente visitabile a piedi se suddivisa per zone, ve lo dico per esperienza personale.

Dopo aver pranzato nel quartiere francese, munita di cartina mi sono addentrata tra gli immensi grattacieli e ho scoperto cose magnifiche, giardini con fiori di loto e ninfee dove gli anziani si riuniscono per passare il pomeriggio giocando a carte o pescando,piazze con sculture che rievocano molto l’impronta comunista, palazzi strepitosi ed una via lunghissima completamente pedonale costeggiata da negozi,farmacie (non come le nostre, ma che vendono i rimedi della medicina cinese) bellissime dove una piccola visita è d’obbligo e tante spa.

Mi raccomando, dovete assolutamente provare i massaggi cinesi e la riflessologia plantare in particolar modo!
Avendo altro tempo a disposizione, merita una visita la torre della televisione e anche un giro in battello sul fiume non sarebbe male….poi come sempre, ognuno ha i suoi gusti e può sbizzarrirsi come meglio crede!
Anche se molto breve, questa visita è stata proprio intensa e si è conclusa con un volo da Shanghai a Milano….ma ne è valsa davvero la pena.
Se come me avete poco tempo, non escludete a priori un viaggio del genere….sicuramente non tornerete a casa rilassati, ma vi assicuro che tornerete arricchiti, soddisfatti e con tanta curiosità che prima o poi vi farà tornare in questa bellissima terra.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa, Europa

La città d’oro: Praga!

Amici viaggiatori, siete pronti per andare alla scoperta di una bellissima capitale europea?!Partiamo subito per……Praga!!
Una compagnia aerea low cost molto economica è la WizzAir, ma si trovano prezzi abbordabili anche con altre compagnie.
Come sempre più  tempo a disposizione si ha, meglio è, ma non è il mio caso quindi anche questa è stata una tappa visitata in quattro giorni.Preciso che ci sono andata a fine novembre e anche se la temperatura era parecchio rigida, l’atmosfera natalizia che si respirava nell’aria riscaldava tutto l’ambiente!
La città può essere divisa essenzialmente in 4 zone: la città Vecchia, la città Nuova, il Piccolo Quartiere ed il quartiere di Hradcany.
La maggior parte dei monumenti e degli edifici storici sorge nella città vecchia ed io inizierei la visita proprio da qui, dalla Piazza della Città Vecchia (Staromestske Namesti) che in ogni periodo dell’anno è affollata da turisti attratti soprattutto dall’orologio astronomico che non solo indica l’ora, ma mostra anche le posizioni del sole, della luna e delle stelle, mentre in un latro quadrante si trovano i segni zodiacali e le stagioni.

Orologio astronomico

Ad ogni ora avviene la processione delle figure scolpite ed in un soggiorno è d’obbligo vederla almeno una volta.
La piazza è circondata da vivaci facciate di edifici storici e popolata dagli artisti di strada e dai caffè all’aria aperta.

Il centro assoluto è rappresentato dal monumento al teologo e riformista Jan Hus, mentre poco distante si trovano il Municipio e la Chiesa dedicata a Sana Nicola.
Vi consiglio di salire sulla torre del Municipio per gettare uno sguardo su tutta la città dall’alto.

Veduta della città dall’alto

D’obbligo è la visita alla Chiesa di San Nicola e alla Casa Municipale.
Per cambiare radicalmente i luoghi della vostra visita, dirigetevi a Josefon, il quartiere ebraico, testimonianza di una storia millenaria brutalmente interrotta dall’occupazione nazista; meraviglioso con l’antico cimitero e le varie sinagoghe. Difficile descriverlo a parole, molto meglio viverlo in prima persona. Essendo un luogo sacro, gli uomini devono coprirsi il capo sia all’interno della sinagoga sia all’interno del vecchio cimitero che comprende circa 12000 lapidi, anche se sembra che le persone sepolte lì siano molte di più.
Degne di nota sono le incisioni sul portale all’ingresso.
Sempre in zona potete visitare il convento di Sant’Agnese, un tempo minacciato dalla demolizione, è divenuto oggi una delle gallerie d’arte più importanti del paese.
Finita la visita alla città Vecchia, dirigetevi verso il simbolo per eccellenza di Praga, il Ponte Carlo con le sue sculture dei santi allineate sui parapetti. Esso non è mai stato solo un semplice passaggio sul fiume, ma era il luogo del commercio, dei tornei, delle battaglie e delle esecuzioni. E’ stato inoltre l’unico ponte per secoli, funge da collegamento tra la città Vecchia ed il Piccolo Quartiere; mentre l’attraversate non perdetevi la statua di San Giovanni Nepomuceno, le torri del ponte della città Vecchia e quella del Piccolo Quartiere e se siete un po’ superstiziosi non dimenticatevi di toccare la statua di bronzo…..quale???? Ve ne accorgerete da soli, a forza di essere toccata è diventata color oro! 🙂

Statue sul Ponte Carlo

Attraversato il ponte vi troverete nel Piccolo Quartiere. Cuore pulsante di questa zona è la Chiesa di San Nicola, un capolavoro barocco terminato nel XVIII secolo per rendere gloria alla fede cattolica; davanti ad essa si svolge la vita del Piccolo Quartiere in quanto divide a metà la piazza cittadina.
La zona è ricca di palazzi e residenze nobiliari, per questo offre straordinari scorci fotografici, sia di giorno che di notte ed è un ottimo luogo per concedersi un po’ di relax in un tipico caffè prima di affrontare la salita al Castello.
Ed eccoci arrivati nel quartiere Hradcany che si estende su una collina che domina i ponti della Moldava.

Ponti in lontananza

Il Castello è la roccaforte della nazione ceca ed è sorvegliato dalle guardie in uniforme blu. Oltrepassate quest’ultime troverete edifici e cortili ricchi di atmosfera. Da non perdere è il Vicolo D’oro e se siete appassionati del cambio della guardia, il momento migliore è a mezzogiorno.
Anche in questo quartiere avete l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda chiese, basiliche e cattedrali.
Come ultima zona resta quella della Città Nuova, cuore pulsante della vita commerciale dove si trova il museo nazionale e la Statua del Re Venceslao.
Se avete tempo potreste fare anche una gita in battello sulla Moldava o qualche escursione nei dintorni di Praga.
Per quanto riguarda il cibo, non ho nessun ristorante in particolare da consigliarvi, ma la cucina non è affatto male; se invece siete appassionati di shopping potrete trovare prodotti della tradizione tipica come cristalli, il liquore Becherovka e le porcellane.
Vi consiglio inoltre di esplorare la città senza un itinerario preciso, lasciatevi guidare dal vostro sesto senso e inoltratevi nei vicoli per poi finire magari in un tipico pub dove gustare un’ottima birra.
Dal mio punto di vista Praga è una delle capitali europee più belle d’Europa…..andateci e poi fatemi sapere cosa ne pensate!! 🙂
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

PS:  Il suo centro storico è stato incluso nel 1992 nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’ UNESCO.

Italia, Trentino

Montagna estiva: Trentino Alto Adige

Mare, mare, sempre mare….ma tra di voi ci sarà pur qualcuno che preferisce l’aria fresca e il verde alla calura e all’azzurro!!! Bene, allora questo articolo è proprio per voi, e per tutti gli altri viaggiatori, visto che un po’ di montagna fa bene a tutti.
Premetto che non sono esperta di alte quote, ma vi racconto il weekend che ho trascorso.
Direzione Trentino Alto Adige, provincia di Bolzano, nello specifico Corvara e Badia.
Il mio week end montano si è svolto a metà settembre, ma è fattibile durante tutta la stagione estiva. Ero con un gruppo di amici e un’amica proprio del posto che ci ha organizzato tutto alla perfezione.
Pernottavamo in un bellissimo hotel a Badia, da dove siamo partiti il primo giorno, abbiamo preso gli impianti di risalita e dopo aver camminato abbastanza abbiamo raggiunto il rifugio Gardenacia, che sarebbe diventato la “nostra casa” per la notte.

Diciamo che abbiamo preso le cose un po’ con calma, ci siamo concessi una mezz’oretta di riposo, ci siamo liberati del peso in eccesso( zaini con le cose per la notte) e dopo un piccolo aiutino, equivalente ad un bicchierino di ottima grappa siamo ripartiti in marcia alla scoperta di un meraviglioso paesaggio.
Il panorama che ci si apriva davanti era veramente magnifico, cime di montagne innevate, pascoli verde acceso, boschi…insomma solo noi e l’immensità della natura.
Strada facendo abbiamo incontrato mucche, pecore, meravigliose stelle alpine e qualche altro gruppo di escursionisti, ma poi finalmente l’abbiamo visto, eravamo tutti d’accordo….era il posto giusto per fermarsi a pranzare finalmente! Pranzo al sacco, panini e bibite dissetanti e la giornata è cambiata totalmente! 🙂
Dopo la sosta ci aspettavano altre ore di cammino e una volta arrivati vicino al rifugio abbiamo avuto la fortuna di vedere una famigliola di marmotte con i loro musetti simpatici!
La scusa di aver bruciato tante energie era sempre buona, quindi di nuovo a spizzicare per l’aperitivo.
Doccia, relax ed è arrivata l’ora della cena, composta da deliziosi piatti della tradizione trentina come i canederli e  il keiserschmarren. Considerando che eravamo praticamente in mezzo al nulla a 2050 m sul livello del mare, la nostra serata ha rispettato totalmente i ritmi e le usanze montane: partita a carte e a letto presto! Brrrrrr… se ci ripenso mi vengono i brividi dal freddo! Per la notte portatevi indumenti parecchio pesanti.
La mattina è ricominciato il nostro cammino e percorrendo altri sentieri e prendendo poi gli impianti abbiamo raggiunto una chiesa arroccata…e di nuovo a mangiare! Abbiamo preso più kg in due giorni che in una stagione intera! 🙂
Nella strada del ritorno abbiamo incontrato anche un gruppo a cavallo e una festa di paese.
La sera abbiamo pernottato di nuovo nell’hotel della prima sera  e il mattino, dopo una ricca e squisita colazione ci siamo rimessi sulla strada di casa.
Il tempo a nostra disposizione è stato poco, ma i paesaggi sono magnifici e anche solo un paio di giorni possono bastare per staccare la spina dalla quotidianità.
Logicamente se avete altro tempo a disposizione, oltre a poter percorrere altri sentieri, potete visitare i paesi di Corvara e di Badia o rilassarvi in un centro benessere.
Come si suol dire:anche se poco, è meglio di niente!
Al prossimo weekend,
Viaggiatrice seriale.

Italia

La Gola del Furlo: alla scoperta dell’entroterra pesarese

Oggi vi farò trascorrere una rinfrescante giornata estiva lontano dal mare… andiamo alla Gola del Furlo!
Il passo del Furlo è una gola situata lungo il tracciato originario della via Flaminia che costeggia il fiume Candigliano, formatasi fra il monte Pietralata ed il monte Paganuccio. Ci troviamo nella provincia di Pesaro-Urbino, sulla strada verso Roma, l’Umbria e la Toscana.
Il panorama è davvero meraviglioso, se scegliete di percorrere la vecchia strada vi ritroverete proprio a ridosso delle azzurre/verdi acque del fiume, alzando gli occhi al cielo invece, se sarete fortunati, potrete avvistare le aquile che vivono nella gola e nidificano proprio sulla parete rocciosa.
Questa zona è trafficata veramente da tantissimi anni, come personaggi storici si ricordano i romani, Vespasiano, gli Ostrogoti, i Longobardi e Benito Mussolini.

Quest’ultimo infatti attraversava spesso la gola nei suoi spostamenti tra Roma ed il nord Italia e negli anni 30 la guardia forestale locale, riprodusse sulle pendici del monte Pietralata il profilo del duce; il monumento fu minato e distrutto dai partigiani durante la guerra ed oggi è soltanto parzialmente riconoscibile. Per avere ulteriori dettagli potete rivolgervi al punto IAT della zona, o visitare lo storico bar dove alloggiava Mussolini: è ancora visitabile la sua stanza.
La gola è attraversata da 2 gallerie, vicino alle quali sorge la diga (anche questa visitabile).

Cosa fare alla Gola del Furlo

La zona offre tantissime possibilità di svago,passeggiate e trekking sui monti, escursioni a cavallo, pesca e bagni nelle acque del fiume e visto l’enorme prato, si presta molto per pic-nic e pranzi all’aperto. Lungo la strada sono presenti diversi baretti in cui gustare panini, piadine o carne alla brace.
Ma io vi avevo promesso una giornata rinfrescante, quindi dirigiamoci verso Cagli, dove sono presenti le cascatelle ed il fiume.
Qui è normale amministrazione, soprattutto per i residenti in zona, venire a trascorrere una giornata al fiume al posto di partire per il mare.

Ci sono diverse zone in cui fermarsi, non sono segnalate, ma sono facilmente riconoscibili visto l’alto numero di macchine posteggiate sul ciglio della strada. Bisogna scendere attraversando sentieri non proprio piani e si arriva proprio sul fiume. L’acqua è fresca, ma è di una limpidezza unica; ci sono poi dei punti da cui poter fare anche dei tuffi. Diciamo che più a contatto con la natura di così, non si può!
Se invece avete intenzione di rimanere in zona più a lungo, potrete visitare ed ammirare altri paesini e altre meraviglie del posto.
Poco distante si trova Acqualagna, famosa in tutto il mondo per il suo pregiatissimo tartufo, il borgo di Urbania, veramente carino, famoso per la festa della befana e per la produzione di ceramiche e maioliche; qui è presente la Chiesa dei Morti, con 18 mummie naturali del Medioevo e del rinascimento esposte dietro l’altare. Altro comune nella zona è quello di Apecchio, da non perdere la visita al mappamondo della pace, che è entrato anche nel Guinnes dei primati. Si tratta di un globo capace di imitare la rotazione terrestre, realizzato in legno da un artigiano locale e suddiviso su tre piani. Per le sue eccezionali dimensioni può contenere fino a 600 persone; è veramente imperdibile!
Poco distante si trova Piobbico, famoso per il Castello dei Brancaleone e per il territorio circostante disseminato di rocche, castelli ed eremi parzialmente ridotti in ruderi.
Una curiosità legata a questo borgo è il Club dei brutti, ossia un’organizzazione internazionale fondata nel 1879 che oggi conta circa 30.000 iscritti ed ha 25 sedi sparse nel mondo, ma nacque proprio qui.
La nascita del club era motivata dall’esigenza di maritare le zitelle del paese, mentre negli ultimi anni lo scopo è quello di sminuire il culto della bellezza e dell’apparenza per ristabilire un giusto equilibrio dei valori sociali.
Se andate a Piobbico quindi, potrete rientrare a casa con la tessera di socio del Club dei brutti!!! 🙂
Come ultime zone limitrofe, ma non per questo meno importanti potrete visitare Sant’Angelo in Vado, Urbino, Fossombrone e Fermignano.
L’entroterra della provincia di Pesaro-Urbino è veramente ricco di tesori, che aspettate?! E’ ora di visitarlo!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

PS: La Gola del Furlo fa parte della Riserva Naturale Statale.
PPS: un ottimo posto per gustare buonissime bruschette o carne prelibata è il bar/bruschetteria Gostoli, località Furlo.
PPPS: tutta la zona è ottima per gli appassionati di moto, la strada è eccezionale!

Italia, Toscana

Le spiagge della Maremma Toscana

Ciao amici, avete mai deciso di trascorrere qualche giorno in un posto solamente perché siete stati portati proprio lì per altre cause e così avete deciso di approfittarne?!
Io ho appena trascorso tre giorni in Maremma Toscana, in provincia di Grosseto; il motivo della mia visita era legato ad un concerto che si teneva in una grande festa nella zona, la FestAmbiente che viene ripetuta da diversi anni e oltre a proporre concerti di artisti di un certo calibro, è provvista di stand gastronomici e stand legati all’abbigliamento, tutto rigorosamente nel rispetto dell’ambiente.
Il prezzo,considerando il fatto che poi si ha la possibilità di assistere ad un concerto è veramente basso, 8,00 €  se si entra prima delle 20:00, 12,00 € se si entra dopo delle 20:00 e un super sconto per 3 ingressi a 20,00 €.
Come avrete capito mi sono spinta in questa terra a causa di un concerto, e dato che ero lì, perché non approfittarne?!

Togliendo il primo giorno che era impegnato, i miei giorni a disposizione erano due, così ho pernottato in un hotel nel centro di Grosseto e poi mi sono spostata verso il mare, visto che le distanze sono brevi.
Il primo giorno sono andata nella spiaggia delle Rocchette, distante 7 km da Castiglione della Pescaia; si tratta di una lunga spiaggia che si estende ai piedi di un promontorio sul quale è arroccato un castello.
L’acqua è limpida ed è una meta frequentata anche da famiglie in quanto il fondale degrada lievemente e la sabbia è fine. Si tratta di spiaggia libera, anche se ogni tanto si alternano stabilimenti balneari, bar e ristoranti.
Fuori dall’ingresso si trova un ampio parcheggio a pagamento in cui potrete lasciare l’auto per tutta la durata della vostra permanenza; si trova inoltre un piccolo chiosco che vende frutta freschissima ed economica, ottima da portare in spiaggia o da assaporare prima di ripartire.
La sera sono andata a cena in un posto che consiglio veramente a tutti, il ristorante è un ristorante rurale, si chiama Gli Attortellati e si trova a Marina di Grosseto. La caratteristica principale è quella di essere un ristorante a metri 0, tutto viene prodotto nell’azienda agricola di famiglia e si cena principalmente all’aperto, direttamente nel giardino/aia; si mangia rigorosamente pasta fatta in casa a vista, ovvero entrando nel locale vedrete con i vostri occhi stendere la pasta che poi diventerà il tipico tortello maremmano ripieno di ricotta e bietola.
Un’altra particolarità è questa: la prima persona che prenota per un determinato giorno decide il menù che sarà lo stesso per tutti; giusto per farvi venire un certo languorino vi dico cosa è capitato a me: antipasti di affettati e formaggi toscani con melone, cotiche, vellutata di ceci, insalata di farro, tortelli con ricotta e bietola, capretto, patate arrosto e dolce della casa. Vi garantisco che non uscirete affamati da questo locale!!!
Il giorno seguente ho optato per una spiaggia più selvaggia, la spiaggia di Alberese che si trova all’interno del Parco Naturale della Maremma. E’ presente un parcheggio molto piccolo, che si riempie molto velocemente e se non volete perdere del tempo in coda con la macchina aspettando di entrare, vi consiglio di fare come ho fatto io, andate al paese di Alberese, parcheggiate in un ampio parcheggio gratuito e prendere la navetta che con in costo di 1,50 € vi porta alla spiaggia e vi riporta alla macchina; altrimenti c’è la possibilità di noleggiare una bici e farsi circa 9 km all’interno del parco. Ci sono dei piccoli chioschi che vendono gelati e cibo da strada, se volete vi portate il pranzo al sacco, altrimenti prendete qualcosa lì.
Come detto  in precedenza, la particolarità di questa spiaggia è quella di essere parecchio selvaggia, troverete disseminati parecchi tronchi con i quali poter fare delle capanne per proteggervi dal sole e  non troverete nessuno stabilimento balneare. La sabbia è scura e l’acqua è proprio freschina…..una spiaggia molto bella nella quale si percepisce il contatto con la natura.
I giorni a mia disposizione sono finiti, ma da lì potreste fare escursioni sia all’isola del Giglio che all’isola d’Elba, andare a punta Ala e al parco dell’argentario….se invece non volete fare solo mar, basta addentrarsi un po’ e scoprire le meraviglie della Maremma come ad esempio le città etrusche di Populonia e Vetulonia…c’è tantissimo da fare, che aspettate??!!!Partite!!
AL prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Calabria, Italia

Tropea e le isole Eolie: le spiagge più belle

In questi giorni non vorremmo altro che essere al mare….se non avete ancora deciso la vostra destinazione, che ne dite della Calabria e di Tropea più precisamente?!

Vista notturna di Tropea

Vista notturna di Tropea

In aereo si atterra su Vibo Valentia e poi come sempre si può noleggiare un’auto per essere più autonomi e senza vincoli. Se invece vi spostate in auto, il problema è già risolto all’origine. Tropea è un paese tutt’uno con il mare, infatti è a picco sul mare e affacciandosi da uno dei tanti belvedere del paese, sembra quasi di toccare il mare con un dito. Nel tempo si è aggiudicata infatti l’appellativo di “Perla del Tirreno“, per le sue acque limpide, spiagge bianchissime e fondali stupendi ricchi di flora e fauna; grazie a queste caratteristiche attira un flusso vacanziero sia italiano che straniero. Da vivere sicuramente anche la sera, cenando in un tipico ristorantino e poi scoprendo le varie vie ricche di turisti, facendo una bella passeggiata. Degno di nota sicuramente è anche un aperitivo all’ora del tramonto, su uno dei tanti balconi della città, ammirando il panorama mozzafiato.
Ma parliamo di spiagge, visto che la zona è proprio famosa per queste.
Proprio a Tropea potete trovarne diverse, una più bella dell’altra, ma spostandosi un po’, non sono da meno la spiaggia di Pizzo Calabro e quella di Capo Vaticano. Imperdibili dal mio punto di vista sono la Baia di Riaci con un grande scoglio che emerge dalle acque e Zambrone. Si trovano sia aree attrezzate con ombrelloni e lettini, sia zone di spiaggia libera.

Mare di Tropea

Mare di Tropea

Un’intera giornata invece l’ho dedicata alla gita alle isole Eolie; mi sono affidata ad una delle tante compagnie che propongono escursioni giornaliere, perchè avendo poco tempo a disposizione, in questo modo sono riuscita a vederne diverse, anche se in una solo giornata non si riusciva a scendere in tutte.
Io sono partita dal porto di Capo Vaticano e ci siamo spinti inizialmente fino alla più lontana ( in base al giro previsto) e cioè all’isola di Vulcano. Qui si trova una “Pozza di fanghi” per cure idrotermali: dopo aver pagato il biglietto ed aver lasciato i propri effetti personali a lato, ci si immerge nella pozza dove la temperatura è abbastanza alta ed oltre a fare un normalissimo bagno, ci si cosparge il corpo di fango per poi dirigersi in alcune piccole fessure da cui fuoriescono i “gas”. Mi raccomando, ricordatevi di tenere sempre le ciabatte con voi, altrimenti negli spostamenti potreste ustionarvi i piedi. E’ molto importante inoltre non prolungare i tempi oltre quelli consigliati ( circa 20 minuti).

Pozza di fanghi di Vulcano

Pozza di fanghi di Vulcano

“La Pozza di Fanghi” è alimentata ininterrottamente da emissioni di vapori sulfurei che mineralizzano l’acqua salmastra. Una volta finito il “trattamento” arriva il momento della doccia e poi volendo si può raggiungere una piccola zona con acqua marina dove sono presenti sempre emissioni di vapori sulfurei, che creano una specie di idromassaggio naturale. Devo informarvi però che se avete un naso delicato e non sopportate gli odori forti, questo posto non fa assolutamente per voi perchè si respira un odore di zolfo fortissimo. Continuando la scoperta dell’isola si arriva ad una spiaggia di sabbia nera, suggestiva proprio perchè diversa dal solito.
La tappa successiva è stata l’isola di Lipari, la maggiore dell’arcipelago delle Eolie. Anche qui tappa bagno, pausa pranzo e piccolo giro turistico tra le stradine in salita.
Una volta risaliti in barca abbiamo raggiunto Stromboli, abbiamo prima ammirato il lato della Sciara di fuoco dalla barca e siamo poi scesi sull’altro lato dell’isola e anche qui ci siamo concessi un bel bagno.

Sciara di fuoco di Stromboli

Sciara di fuoco di Stromboli

Logicamente i colori non sono eccezionali visto la loro origine vulcanica, ma queste isole sono comunque molto belle da vedere.
Come sempre il mio tempo a disposizione era poco, e con l’escursione in barca è finita la mia mini-vacanza.
Prima di salutarvi però, vi devo assolutamente consigliare di andare a cena in qualche agriturismo locale, non sulla costa ma leggermente più all’interno…la cucina calabrese è eccezionale. E non dimentichiamoci poi della prelibata cipolla di Tropea!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.